LEZIONI MET III 14-15 - e

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Transcript LEZIONI MET III 14-15 - e

I Facoltà di Medicina e Farmacia
Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia, Polo Pontino
CORSO INTEGRATO DI METODOLOGIA
MEDICO-SCIENTIFICA III:
PSICOLOGIA CLINICA
A.A. 2014-2015
PROF. ADELE DE PASCALE
–5–
Lo sviluppo individuale affettivo e cognitivo:
• la reciprocita’
• il sistema dell’attaccamento-distacco.
Lo sviluppo ed il cambiamento delle relazioni e le
fasi del ciclo vitale individuale e familiare.
TEORIE dell’Attaccamento
J. Bowlby (1907-1990) Teoria dell’attaccamento:
- Tipi Sicuro, Insicuro Evitante, Insicuro Coercitivo/Ambivalente.
– Modelli operativi Interni
Ainsworth, M.D.S. (1978) Strange situation
Main, M. Allieva di Mary Ainsworth, Marie Main sviluppa il
Berkeley Adult Attachement nel 1982, individuando un quarto tipo di
Attaccamento Disorganizzato
I processi di attaccamento e distacco (studi etologici sui primati, vedi Harlow H. R. 1959,
1966, 1967) concettualizzano la propensione degli esseri umani a stabilire e mantenere la
prossimità/reciprocità affettiva con le figure significative ed a stringere con queste forti legami
affettivi, che costituiranno la base degli stili affettivi adulti. Tali processi hanno luogo grazie
alla partecipazione di sistemi comportamentali innati (ad es. piangere, succhiare, ridere,
aggrapparsi) e costituiscono nelle prime fasi dello sviluppo la maggiore fonte di informazioni
per un sistema conoscitivo, umano, collocandosi come punto di integrazione tra l’innato e
l’acquisito, come “sistema biologico di regolazione di tutte le relazioni strette” (Hofer W.,
1987)
Il feto comincia a succhiarsi il pollice fin dalla 11°-13°
settimana, sviluppando così i muscoli della mandibola e
delle guance, in modo da essere pronto a succhiare il
latte non appena venuto alla luce. Altresì ciò va inteso
come uno dei primi atti finalizzati al riconoscimento di
sé e del mondo esterno.
Immagine
scimmia di
harlow
Tipi di Attaccamento
Attaccamento Sicuro
Attaccamento Ansioso
Attaccamento Evitante
Attaccamento Disorganizzato.
Ainsworth et al. (1971, 1978,1985…), Main,
Kaplan, Cassidy (1985), Sroufe (1985)…
Tecniche di Indagine: La strange situation
(M. Ainsworth)
P. Crittenden
• Bambino e madre. Accoglienza, poi
soli.
• Entra l’estraneo
• B. si lascia familiarizzare con
l’estraneo.
• La madre esce. B. ed estraneo da soli
• La madre rientra
• Esce l’estraneo.
Ecco che nella reciprocità madre-bambino che caratterizza
l’allattamento, come in tutte le altre significative reciprocità di
accudimento si attua quella integrazione di livelli psicofisici
che caratterizza tutto il processo dello sviluppo.
Richiesta di cure
Accudimento
SINCRONIZZAZIONE
RICONOSCIMENTO DEGLI
STATI INTERNI
Accudimento
SINCRONIZZAZIONE
Richiesta di cure
RICONOSCIMENTO DEGLI
STATI INTERNI
La II infanzia sembra essere il periodo
in cui si instaurano i successivi e più
gravi disturbi dell'alimentazione, fondati
sulla difficoltà o incapacità a riconoscere
i propri stati interni e la tendenza a
rispondere con la variazione del proprio
comportamento alimentare ad ogni
oscillazione dei propri stati emotivi.
E' la III infanzia insomma la fase in cui
si possono notare le prime espressioni
del "carattere".
Si comincia a delineare un senso di sé
strutturato e stabile.
Lo sviluppo cognitivo, da ora e fino
all'adolescenza, è caratterizzato dalle
forme che assume il senso di sé del
bambino, e questo va sempre correlato
con il senso degli altri che il bambino ha.
ORGANIZZAZIONI
CENTRALI
DI ATTACCAMENTO
- BASE SICURA
- ANSIOSA
- EVITANTE
STILI AFFETTIVI
STILI EMOTIVI
Gli adulti - e specialmente i genitori e
più tardi gli insegnanti - sono i modelli di
riferimento, gli specchi rispetto ai quali
il fanciullo scopre differenze e somiglianze
che lo riguardano, verifica le sue abilità ed
il suo grado di accettabilità e stimabilità.
E' nella III infanzia che si organizzano i
processi di identificazione e differenziazione
su cui si basa la costruzione dell'immagine
di sé ed in cui si apprendono e verificano
le modalità di attaccamento ed emancipazione
dalle figure significative.
Percepiti inizialmente in modo grossolano
BASIC FEELINGS
SCHEMA EMOZIONALE SPECIFICO
Esperienza
Immediata
Pattern di
Conoscenza
di Sè
Spiegazione
ESPERIENZA IMMEDIATA
“LOOKING GLASS-SELF”
Strutturarsi del rapporto con gli altri (genitori)
LOOKING MODEL
2-3/5 anni CENTRAL ATTACHMENT ORGANIZATIONS
- Libero  SICURO (esplorazione)
Accesso alla figura genitoriale
- Bloccato INSICURO – EVITANTE
- Imprevedibile  INSICURO – AMBIGUO
Le tonalità emotive Modulatori di ATTACHMENT – DETACHMENT
Unità organizzativa del Dominio Emotivo (Emozione prevalente)
•Scuola
•Gender Role
Adolescenza
“debutto”
Scena Nucleare
La percezione di sé diviene abbastanza stabile, da ANTICIPARE l’immediato futuro
≠ da trauma (che si dissolve nel tempo)
(causalità lineare )
(abituazione)
Deriva da una situazione significativa per contenuto affettivo che diviene PROTOTIPICA proprio perché il
bambino la sperimenta ripetutamente in situazioni simili ma non esattamente identiche … la cui
formalizzazione consiste nell’ordinare gruppi di scene all’interno di una circolarità ricorsiva (RECURSIVE
LOOP) tra 2 polarità differenziatesi per l’ opponent process regulation delle emozioni
Nucleo organizzativo AUTOREFERENZIALE
dalla nozione di ORGANIZZAZIONE COGNITIVA PERSONALE alla
AUTORGANIZZAZIONE delle DIMENSIONI di SIGNIFICATO PERSONALE
-Il sé come processo
-Il Sé come sistema che
mantiene i contorni
Loop non l’adeguamento dell’esistenza quanto la
STABILIZZAZIONE della COERENZA interna I/Me
I/Me autostima
PROCESSO UNITARIO DI ORDINAMENTO
Metodologia sistemica processualmente orientata
L’assemblaggio di Scene nucleari e scritti
Categorie basiche di significato personale (loop)
Io
Me
Aspetti centrali dello SVILUPPO in tutto l’arco di vita
Temi primari che un BAMBINO affronta
per organizzare un SENSO di SE’
Non esiste uno sviluppo normale e uno
patologico (ambiente familiare ottimale,
necessità di …..)
Ordinare secondo pattern regolari il fluire
degli stati interni (emozioni; corporeità;
pattern neuorofisiologici) inizialmente
caotico
Acquisire progressivamente CAPACITA’ che
si articolano con lo sviluppo delle funzioni
cognitive per REGOLARE tali pattern in modo
sempre più preciso
•Paura
•Rabbia
•Curiosità
INFANZIA
Ogni essere umano nasce con 10-12 BASIC FEELINGS
già predisposti ↔ modulazione con l’esterno
(SINCRONIZZAZIONE con i ritmi biologici)
•Gioia
•Disperazione
•Sorpresa
•Dolore
•Disgusto
Es.: da 0 -6 mesi il pianto è una manifestazione aspecifica
intervallo con cui la madre risponde
RECIROCITA’ dei Ritmi
IDENTIFICAZIONE
riconoscimento e
ritmi interni
•Piacere
•Vergogna (3-4 anni;
problema riferimento
culturale)
Modelli di sviluppo e di Organizzazione
Subject-bound
- Infanzia ed età prescolare
attitude
- Il riconoscimento di Sé
Object-bound
- La relazione gen./bamb.
- L’emergere delle emozioni e della coscienza
La qualità della RECIPROCITA’ genitore-bambino è fonte di dati essenziali per
l’ORGANIZZAZIONE delle
SENSAZIONI di BASE in EMOZIONI FONDMENTALI
Grazie alla connessione che tali sensazioni acquisiscono con la
PERCEZIONE – IMMAGINAZIONE – ATTIVITA’ MOTORIA
Emozione ≠
(Con l’abbozzo del Senso di Sé )
ESPERIENZA EMOTIVA
Riconoscimento di Sé stabile
PROTOTIPICA
(paura del distacco a 2 anni)
Caratteristiche percettivo-affettive “chiare”
TOMKINS, 1978 “Scene organizzate”
Età prescolare
Differenziazione analitica =
(coerenza tra le scene)
Magnificazione psicologica
Le scene caotiche dai contenuti affettivi più intensi operano come IMMAGINI NORMATIVE
Abbozzo di Scena Nucleare (Tomkins, 1978)
Ricerche in campo neurologico
Studi di imaging del cervello
Ricerche sulle prime fasi dello sviluppo
Stretto legame
Tra Sviluppo
Affettivo e
cognitivo
Cosa è l’intelligenza
• Intelligenza è la capacità di dare una struttura
coerente ad un insieme di dati di conoscenza, o
di cambiare la struttura d’insieme con cui certi
dati ci appaiono già collegati dando origine ad
un’altra struttura che risulti più adeguata.
• Nel primo caso l’intelligenza si manifesta come
capacità di capire; nel secondo caso
l’intelligenza si manifesta come capacità di
risolvere problemi. Noi possiamo risolvere
problemi nel presente, nel passato attraverso
ricostruzioni e nel futuro attraverso previsioni.
(1896-1980)
Jean Piaget was born in Neuchâtel (Switzerland) on
August 9, 1896. He died in Geneva on September 16,
1980. He was the oldest child of Arthur Piaget,
professor of medieval literature at the University, and of
Rebecca Jackson. At age 11, while he was a pupil at
Neuchâtel Latin high school, he wrote a short notice on
an albino sparrow. This short paper is generally
considered as the start of a brilliant scientific career
made of over sixty books and several hundred articles.
His interest for mollusks was developed during his late
adolescence to the point that he became a well-known
malacologist by finishing school. He published many
papers in the field that remained of interest for him all
along his life.
Successively or simultaneously, Piaget occupied several
chairs: psychology, sociology and history of science at
Neuchâtel from 1925 to 1929; history of scientific
thinking at Geneva from 1929 to 1939; the
International Bureau of Education from 1929 to 1967;
psychology and sociology at Lausanne from 1938 to
1951; sociology at Geneva from 1939 to 1952, then
genetic and experimental psychology from 1940 to
1971.
He was, reportedly, the only Swiss to be invited at the Sorbonne from 1952 to 1963.
In 1955, he created and directed until his death the International Center for Genetic Epistemology.
His researches in developmental psychology and genetic epistemology had one unique goal: how does knowledge grow?
His answer is that the growth of knowledge is a progressive construction of logically embedded structures superseding one
another by a process of inclusion of lower less powerful logical means into higher and more powerful ones up to adulthood.
Therefore, children's logic and modes of thinking are initially entirely different from those of adults.
Piaget's oeuvre is known all over the world and is still an inspiration in fields like psychology, sociology, education,
epistemology, economics and law as witnessed in the annual catalogues of the Jean Piaget Archives. He was awarded
numerous prizes and honorary degrees all over the world.
Jean Piaget
L’organismo si adatta costruendo forme nuove,
l’intelligenza costruisce nuove strutture mentali
che servono a comprendere e spiegare
l’ambiente.
L’acquisizione della conoscenza è un processo
evolutivo.
Conoscenza è adattamento e si costruisce
nella relazione individuo-ambiente.
Il modello di Piaget
BAMBINO
MONDO
CONOSCENZA
Il modello di Piaget
Lo sviluppo cognitivo si realizza in base a tre processi
universali:
 assimilazione: è il processo per cui si incorporano in schemi
propri i dati dell’esperienza
accomodamento: gli schemi posseduti vengono modificati
per essere adattati a nuovi dati.
 adattamento è l’equilibrio tra assimilazione e
accomodamento
L’attivazione di questi processi garantisce l’evoluzione delle
strutture mentali.
Il modello di Piaget
Cambiamento delle strutture
mentali.
Cambiamento della modalità con
cui il bambino agisce sulla realtà
Cambiamento della conoscenza
del mondo.
Jean Piaget
 Intelligenza: processo di
adattamento alla realtà.
 La conoscenza come
processo piuttosto che uno
stato.
Gli stadi dello sviluppo
Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo in
quanto governato da funzioni invarianti di
adattamento e equilibrio ma anche discontinuo in
quanto con il crescere dell’età si verificano
modificazioni strutturali chiamati stadi di sviluppo.
Ogni stadio prevede un a forma particolare di
organizzazione psicologica con proprie
conoscenze ed interpretazioni della realtà.
Nel passaggio da uno stadio all’altro le
acquisizioni vengono integrate in strutture più
evolute.
Il modello di Piaget
Teoria stadiale.
Lo stadio è un periodo in cui il pensiero riflette una
particolare struttura mentale.
Periodo senso-motorio da 0 a 2 anni
Periodo preoperazionale da 2 ai 6 anni
Periodo operazioni concrete dai 7 agli 11 anni
Periodo operazioni formali dai 11 fino ai 15 anni
Stadio sensomotorio
Dalla nascita ai 18 mesi
Il bambino conosce il mondo attraverso attività
fisiche che può compiere.
Le attività sono mediate da schemi di azione
pratici che si coordinano per dar luogo a
sequenze.
Questo stadio termina con l’acquisizione del
pensiero e del linguaggio
Stadio sensomotorio
1° stadio : esercizio dei riflessi (0-1mese)
2° stadio: reazioni circolari primarie e primi adattamenti acquisiti (0-4 mesi
3° stadio: le reazioni circolari secondarie (4-8 mesi)
4° stadio: coordinamento degli schemi secondari e applicazione a
situazioni nuove (8-12 mesi)
5° stadio: reazioni circolari terziarie e scoperta di mezzi nuovi con
sperimentazione attiva (12-18 mesi)
6° stadio: invenzione di mezzi nuovi mediante combinazione mentale
(18-24 mesi)
Conquiste fondamentali
 Nozione di oggetto permanente – capacità
di mantenere la conoscenza dell’oggetto
nel tempo e di ripetere mentalmente azioni
viste
 Nozione di spazio, tempo causalità
 Rappresentazione ossia capacità di
immaginare se stesso e i propri movimenti
nello spazio come se li vedesse
dall’esterno
Stadio pre-operatorio
Dai 2 ai 6 anni
 Imitazione differita, gioco simbolico,
linguaggio
 Ancora non è acquisito pienamente il
pensiero logico
 Egocentrismo intellettuale
 Irreversibilità
Stadio operatorio concreto
Dai 7 ai 12 anni
 Le azioni mentali si coordinano tra loro e
diventano operazioni concrete
 Le operazioni sono strutture mentali
caratterizzate da reversibilità per cui ad ogni
operazione corrisponde una operazione
inversa
 Coordinazione di punti di vista diversi dal
proprio
Jean Piaget
Periodo operazioni formali
Questa terza fase assume due forme:
pensiero ipotetico- deduttivo: l’atto di intelligenza
avviene di soluzione di un problema e generalmente di
previsione. Il pensiero ha una possibilità più ampia di
muoversi nell'ambito del futuro, Acquisizione della capacità
di sviluppare procedimenti induttivi. Scoperta induttiva di un
rapporto di dipendenza fra due eventi o nella dimostrazione
rigorosa dell'esistenza di un tale rapporto
pensiero complesso: si manifesta come comprensione
di elementi “complessi” che richiedono appunto
coordinazione di più eventi che si influenzano a vicenda.
Il modello di Piaget
Le operazioni mentali del ragazzino non sono più limitate a
concetti concreti ma anche a ragionamenti astratti, ad
affermazioni puramente verbali o logiche, al possibile come al
reale, al futuro come al presente (Freeman, 1993).
In questa fase l’adolescente può utilizzare i risultati ottenuti
dalle operazioni per formulare ipotesi facendo riferimento
alle relazioni logiche tra le diverse preposizioni proprio come
uno scienziato.
Il modello di Piaget
La caratteristica del pensiero formale è l’uso di un metodo
che si potrebbe definire sperimentale nel trovare la soluzione
che consiste nel valutare ogni singola variabile tenendo
costanti le altre formulando un piano mentale che riesce a
prevedere alcune possibili conseguenze. A questo punto le
conoscenze che egli costruirà saranno il frutto di un lavoro
deduttivo.
In sintesi, il pensiero formale è un pensiero: intuitivo,
ipotetico, flessibile, logico e astratto.
Ciclo di vita familiare e
Life Span Development
Morte
Senescenza
Rapporti di Gerarchie
Maturità
Svincolo
Svincolo
Famiglia
Coppia
Età Adulta
Adolescenza
Nascita
BREAK
ADOLESCENZIALE
Con la rottura di tutti gli schemi
preesistenti l’adolescente si
trova di fronte alla necessità di
dare un nuovo assetto alla sua
visione del mondo, ad integrare
le contraddizioni costruendo e
salvaguardando la sua identità
Il mondo fino a poco prima idilliaco
diventerà deludente ed alla
scoperta concettuale
caratterizzata dall’improvviso e
complesso ampliamento delle abilità
di comprendere si unisce quella
esperienziale legata alle
modificazioni del corpo
Nell'adolescenza, con l'irrompere del
pensiero astratto, tutti gli schemi vanno
rimodellati, la rottura di simmetria
impone una riorganizzazione, una presa di
posizione precisa (anche in forme
esagerate) di fronte alla vita.
Il principale indicatore di un'adolescenza
ben avviata è la capacità di stabilire
rapporti sentimentali soddisfacenti, come
pure rapporti soddisfacenti con se stessi
e con il proprio corpo.
Durante la pubertà e
l’adolescenza si consolidano gli
atteggiamenti appresi in
precedenza
-nel contesto relazionale ed emotivo in cui
il fanciullo vive
- nel quale i genitori sono al tempo stesso il
riferimento a cui rivolgersi e l’autorità da
contrastare
–6–
Raccogliere l’anamnesi
L’analisi della comunicazione e delle
relazioni familiari
Contesto e comunicazione
medico-paziente
Identità
Significati
Comp. e
Relaz.
Sist. Comp./ Sintomo
Relazioni
Interne
Sist. Signif.
Sist. Identità
Relazioni
Esterne
“Assessment dell’area o sistema del sintomo e delle sue
relazioni con gli altri sistemi relazionali esterni ed interni”. (A.
De Pascale; 1991)
aspetti della comunicazione
6.
Comunicazione: unità di comportamento
genericamente definita.
7. Messaggio: singola unità di comunicazione.
8. Interazione: serie di messaggi scambiati tra persone.
9. Punteggiatura della sequenza degli eventi: lo stabilire
l’inizio di una sequenza di eventi (vitale per l’
interazioni in corso e per la definizione delle relazioni)
10. Comunicazione numerica (verbale): attribuzione
arbitraria di un segno, nome, numero, o codice per
indicare oggetti e/o eventi.
11. Comunicazione analogica (non verbale): il rapporto tra
il modo in cui la cosa è indicata e la cosa stessa è un
rapporto di “somiglianza” che non fa riferimento a
simboli.
Sistemi della comunicazione
• Verbale
• Intonazionale (uso di enfasi
sottolineature, inflessioni di
voci)
• Paralinguistico (borbottii,
sbadigli, sussurri, ritmo e
velocità dell’eloquio, pause ed
esitazioni)
• Cinesico (movimenti delle
mani, corpo, viso, contatto
visivo)
• Verbale
Canale uditivo
• Non
verbale
Canale visivo
Raccogliere l’ anamnesi non è un fatto
semplice.
Importanza del come sono andati i “fatti
esterni” ma soprattutto i “fatti interni” del
paziente.
Il modo in cui si chiamano le cose, significa
indirizzare il processo di una terapia in un
senso oppure in un altro.
Non abbiamo una lettura esterna che
viene dall’alto o da lontano ma una
ricostruzione reciproca, integrata dei
significati di quello che è accaduto e di
quello che sta accadendo
Orientamento Sistemico Evolutivo
osservazione
Descrittiva
(modello
medicopsichiatrico)
Integrazione
Fenom.1° e
2° ord.
Esplicativa
(modello
epist-psicol)
Status
Organizzazione
Sistemica
“disturbi”
relazioni
“Osservazione per la raccolta della storia integrata” (A. De Pascale, 1991)
medico psicologico che riferisca gli eventi di vita
significativi come pure i significati salienti per
quella organizzazione sintomatica
COS’E’ IL GENOGRAMMA
“Un diagramma delle relazioni familiari che comprende
almeno tre generazioni, con i gradi di parentela e gli eventi
critici come nascite, morti, matrimoni e divorzi, oltre a
eventuali problemi di pertinenza terapeutica emersi nel
corso delle generazioni”
Gurman & Kniskern, 1995
“Una forma di rappresentazione dell’albero genealogico
che registra informazioni sui membri di una famiglia e sulle
loro relazioni nel corso di almeno tre generazioni. Esso
mette in evidenza graficamente le informazioni della
famiglia, in modo da offrire una rapida visione d’insieme
dei complessi patterns familiari”
Montagano & Pazzagli, 1989
COME E’ STRUTTURATO
Si compone di due parti:
• Il disegno del genogramma raffigura una
specie di albero genealogico, normalmente
comprensivo di almeno tre generazioni.
• La storia della famiglia riguarda il racconto,
sotto forma di testo o ricavato attraverso una
intervista, della famiglia del paziente
COME E’ STRUTTURATO 2
• Presenta un’immagine che è allo stesso tempo attuale, storica ed
evolutiva
• Consente di mettere in relazione un “prima” ed un “dopo”, la
generazione precedente con quella/e successiva/e
• Lo schema grafico che si elabora fornisce un rapido
quadro d’insieme della struttura familiare e consente di
materializzarne le caratteristiche in una rappresentazione
• Componente Funzionale
• Assolve anche ad una funzione evolutiva cioè consente al
soggetto di prendere consapevolezza delle proprie origini e dei
percorsi, attraversati nell’arco della vita, da lui e dalla famiglia ed
individuare gli elementi di ciclicità
COME E’ STRUTTURATO 3
E’ presente anche una duplice dimensione temporale
• Sull’asse verticale (del tempo familiare): l’alternarsi
generazionale e la sequenzialità degli eventi critici che
hanno scandito la storia di una famiglia – consente di
avere una sintesi del percorso evolutivo della famiglia
Allargata
• Sull’asse orizzontale (del tempo generazionale):
vengono riportati i fatti e gli avvenimenti riguardanti i
membri di una stessa generazione – fornisce uno
spaccato degli eventi che riguardano gli individui di una
stessa generazione, della loro successione o del loro
presentarsi contemporaneamente
Il disegno del genogramma:
simbologia
Il disegno del genogramma:
simbologia
Il disegno del genogramma:
simbologia
Contesto
Famiglia
Storia
(come sistema di relazioni)
Cultura
Mito
Tipi di Famiglie (Rigide, Invischiate…)
Gerarchie familiari (Ruoli, confini, livelli gerarchici,
sovvertimento di gerarchie)
Alleanze, Triangolazioni
Comunicazione
Medico-Paziente – Famiglia
La psicometria è un settore della psicologia che costruisce e utilizza strumenti
(test), per la misurazione di variabili psicologiche al fine di massimizzare le
conoscenze relative a determinate caratteristiche di un soggetto.
I test possono essere usati in ambito clinico, diagnostico, di ricerca e professionale
e si distinguono in:
1. TEST D’ INTELLIGENZA E ATTITUDINE (Insieme di compiti che stimolano l’esercizio di
abilità cognitive. Determinano il livello di sviluppo mentale dei soggetti e la complessità dei
compiti che riescono ad eseguire, partendo dall’assunto che per profilo d’intelligenza
s’intende l’efficienza di un insieme di abilità cognitive. Es. la scala di Stanford-Binet, la scala
di Wechsler- Wais, matrici progressive di Raven)
2. TEST ATTITUDINALI E DI PROFITTO SCOLASTICO (valutano rispettivamente
caratteristiche “innate” e non derivanti da specifici apprendimenti, oppure competenze
acquisite tramite specifico apprendimento come ad esempio prove valutative scolastiche).
3. TEST CLINICI DI TURBE DELL’APPRENDIMENTO E DEI PROCESSI COGNITIVI (per
soggetti con difficoltà in campo percettivo-sensoriale, cognitivo o comunicativo)
4. TEST DI PERSONALITA’, INTERESSI, ATTEGGIAMENTI, VALORI, nati e sviluppati
principalmente come sussidio alla diagnosi psicologico- clinica e psichiatrica.
La loro collocazione nell’ambito dell’esame generale della personalità varia a seconda delle
finalità e dei contenuti dell’esame stesso, e sono principalmente usati come sussidio nella
formulazione di ipotesi diagnostiche e/o nel migliorare l’attendibilità e la validità dell’esame
psichiatrico e clinico.
La tipologia degli strumenti ideati per valutare caratteristiche di personalità è articolata e
varia, derivando da aree di studio teorico e campi della psicologia molto differenziati.
Si suddividono genericamente in :
Inventari Autografici (compilati direttamente dal soggetto e con stimoli chiusi, il più noto
dei quali è l’MMPI);
Test per la misurazione di Atteggiamenti O Interessi (comprendono strumenti di
sondaggio nelle ricerche sociali o nelle indagini di mercato);
Test proiettivi (prevedono o la somministrazione di stimoli ambigui o prove graficoespressive semistrutturate, in grado di indurre il soggetto a “proiettare” i propri vissuti e stati
emotivi, come nel Rorschach, nel CAT o nel TAT, o nei test della figura umana, dell’albero,
della famiglia..)
Scale Sintomatologiche, le quali si limitano a quantificare l’intensità di un determinato
sintomo (primario o secondario di un quadro patologico, come ad esempio l’HDRS di
Hamilton o il BDI-Beck Depression Inventory per la depressione).
Limiti principali nell’uso di test di personalità:
Non esiste UNA psichiatria o UNA teoria di personalità
 Le categorie diagnostiche sono cambiate
 Effetto della situazione in cui avviene la somministrazione
 Effetto distorcente dell’esaminatore
 Iniquità del test rispetto alle subculture
 Non esiste ancora una valutazione sistematica dell’individuo
che tenga conto della sua interazione con l’ambiente
(Murray)
 Carenza di dati normativi per popolazioni normali
 L’interpretazione teorica o induttiva del test (vedi proiettivi)
In conclusione:

I test restano un valido ausilio nella pratica clinica e dimostrano la loro
validità, soprattutto se adeguatamente integrati da colloqui e
osservazioni e se interpretati nell’ambito di una cornice teorica
che ne motivi la pertinenza
–7–
Coerenza del modello per l’integrazione
dei differenti livelli dall’organico allo
psicologico, dal concreto all’astratto.
Patologia acuta e cronica: i vissuti
psicologici e psicopatologici della
malattia
Contesto ospedaliero:
il paziente ospedalizzato
• Ognuno di noi reagisce in modo diverso alla malattia e
all’eventuale ospedalizzazione
• Fattori emotivi e cognitivi personali, individuali,
relazionali, culturali, sociali, di contesto, legati alle
caratteristiche della malattia interagiscono fra loro
• Contribuendo all’esprimersi di
diverse reazioni o processi psicologici
• All’ingresso la persona diventa “paziente”
• La sua privacy violata
• La sua identità privata dei simboli quali abiti etc
Il paziente internistico
• La malattia
• a prognosi fausta / infausta
acuta
cronica
Il paziente chirurgico
Il paziente pediatrico
“il bambino malato”
»
»
»
»
»
»
»
Il bambino prematuro TIN
La malattia genetica
Il bambino oncologico
I genitori
La comunicazione della diagnosi
il self-management
Il contesto familiare: l’attaccamento/il
distacco/l’autonomia
» L’equipe medico psicologica
» Diverse fasi di sviluppo: Immediatezza /
linguaggio / informazione / futuro lungo o
breve?
Il paziente anziano
• Invecchiamento primario e secondario
• Le problematiche
• L’anziano e la famiglia
–8–
Organizzazione dei sistemi assistenziali:
a) il servizio –ruoli, gerarchie,
protocolli, terapeutici-; b) rapporti tra
servizi (degenza, ambulatorio, dayhospital) –paziente-famiglia-: la
relazione medico-paziente.
Organizzazione dei sistemi assistenziali: a) il servizio –ruoli,
gerarchie, protocolli, terapeutici-; b) rapporti tra servizi (degenza,
ambulatorio, day-hospital) –paziente-famiglia-: la relazione
medico-paziente
Dal privato al pubblico – dal monadico al sistemico.
In un contesto privato la famiglia è contemporaneamente committente
ed utente rispetto al terapista.
Rispetto a tale situazione, in un contesto pubblico, si hanno due rilevanti
differenze:
a) per l’ operatore il committente è diverso dall’ utente;
b) non esistono mai singoli operatori che servono singoli utenti e che
dipendono da singoli committenti, ma esiste sempre un sistema di
operatori (il servizio), che serve un sistema di utenti ) l’ utenza intesa
sia come utenza diretta, sia come associazioni di famiglie di utenti, es.; malati mentali, tossicodipendenti-, sia come strutture – es.;
scuola, ambiente di lavoro, quartiere) e che dipende da un sistema di
committenti (la committenza, es.; il comitato di gestione della A.S.L.).
Il rapporto triadico esistente tra committenza,
servizio e utenza è basato su una circolarità
delle relazioni tra i tre sistemi. Ogni sistema è
contemporaneamente in connessione con gli
altri due, come parte di un tutto; i tre sistemi,
interagendo tra loro, formano un sistema di
sistemi, cioè un metasistema
Il metasistema formatosi non corrisponderà alla
somma dei tre sistemi precedenti, ma, essendo
meta rispetto ad essi, avrà funzioni, regole, obiettivi
diversi; in questo quadro ogni sistema conserverà
delle proprie aree di specificità, che, integrandosi
con le altre, non esisteranno più in sé, ma ne
diventeranno funzioni, relativamente all’ oggetto
specifico dell’ intervento;
Concludendo possiamo dire che non esiste nessun servizio all’ interno del
quale “non è possibile” lavorare con l’ ottica relazionale. L’ allargamento
della visione del contesto è il mezzo necessario e sufficiente per capire
cosa accade e come si possa “comunque” operare mettendo a frutto le
proprie conoscenze. La visione allargata del servizio come sistema è il
passaggio necessario per poter costruire un ambiente idoneo. E la capacità
di poter leggere anche questo livello essere un “esercizio” nuovo che deve
entrare nei programmi formativi.