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“Che cos’è la Neuropsicologia?”
La Neuropsicologia è una disciplina che analizza, attraverso
strumenti sperimentali, il rapporto mente- cervello.
AMBITO SPERIMENTALE
- Scopo euristico, avvalendosi di pazienti i cui processi
cognitivi sono alterati da una lesione cerebrale .
Studio della base neurale delle funzioni mentali (metodo di
correlazione anatomo-clinico e metodi di neuroimaging
funzionale)
-
Studio della funzione mentale: studio dei pazienti con
danni cerebrali per comprendere l’architettura funzionale
dei processi cognitivi normali
-
AMBITO CLINICO
Indagare le alterazioni patologiche dei processi
mentali con intenti diagnostici e riabilitativi
(terapeutici) in pazienti che hanno subito un danno
cerebrale (di origine vascolare, traumatica, etc).
NEUROPSICOLOGIA CLINICA
 Descrizione di quadri cognitivi e comportamentali
conseguenti a lesioni cerebrali.
 Spiegazione di tali quadri attraverso modelli interpretativi
cognitivi e/o neurofunzionali.
 Creazione di strumenti di valutazione dei deficit  diagnosi
clinica  riabilitazione neuropsicologica.
Approcci diversi
Olistico:
tutte le aree cerebrali sono funzionalmente equivalenti,
partecipazione dell’intero cervello ad ogni funzione.
Locazionista:
una specifica funzione X è localizzata in una specifica
area cerebrale.
Circuiti Neurali:
una funzione è svolta da un ampio circuito neuronale e la
lesione in una sua area ne disturba la funzionalità,
producendo una disfunzione in aree distanti da quella che ha
subito la rottura tissutale  Diaschisi (Monakow, 1914)
NEUROPSICOLOGIA
SCIENZA
INTERDISCIPLINARE
-
Neurologia
Neuroanatomia
Neurofisiologia
Neurochimica
Psicologia
Linguistica
Intelligenza artificiale
Assunti di base
1. Principio della modularità:
“Ogni sistema complesso è costituito da sottocomponenti
indipendenti tra loro (Marr, 1982; Shallice, 1981).
Un modulo (Fodor, 1983) è un meccanismo computazionale:
 innato
 indipendente da altri componenti (computazionalmente
autonomo)
 opera su rappresentazioni specifiche
 associato ad una struttura neurale localizzata
 automatico nel funzionamento
 veloce
 poco influenzabile da altre strutture (isolato)
2. Assunzione di frazionamento: il danno cerebrale può causare
un deficit selettivo ad una o più unità di elaborazione lasciando
le altre aree intatte (Caramazza, 1984).
3. Assunzione di corrispondenza: esiste una qualche
corrispondenza tra struttura mentale e organizzazione
funzionale, o meglio tra moduli funzionali e circuiti neuronali
complessi (assemblamenti cellulari - Hebb, 1949).
4. Assunzione di costanza: il danno cerebrale ha solo effetti
locali sul sistema cognitivo che non subisce una
riorganizzazione funzionale generale.
5. Assunzione di trasparenza: esiste una relazione trasparente
tra un deficit (D) e il processo funzionale danneggiato (P).
NEUROPSICOLOGIA CLINICA:
APPLICAZIONI
 Lesioni cerebrali (ictus)
 Tumori cerebrali
 Traumi cranici
 Patologie degenerative del cervello
 Malattie genetiche
 Abuso di sostanze, infezioni, AIDS,…
 Patologie psichiatriche
LA VALUTAZIONE IN NEUROPSICOLOGIA
CLINICA
Scopi:

Diagnosi  riabilitazione

Gestione e/o assistenza del paziente

Efficacia di una tecnica di trattamento

Fornire dati in una questione legale

Ricerca

Più scopi
1. Definizione del problema
 Motivo dell’intervento ?  inquadramento del
paziente
 Da chi è stato inviato il paziente ?
2. Anamnesi cognitivo-comportamentale
 Quando è iniziato il disturbo ? E come si è evoluto ?
 Causa del disturbo ?
 Raccolta di informazioni circa le abilità cognitive, l’umore,
il comportamento, la presenza di eventuali fenomeni
allucinatori, la qualità del sonno, l’appetito, deficit periferici.
 Raccolta di informazioni cliniche neurologiche e
neuroradiologiche.
 Farmaci.
3. Colloquio clinico
 Esplorazione delle aree cognitive  priorità a quelle
identificate in anamnesi come maggiormente critiche.
 Osservazione dello stato di coscienza e dell’interazione con
l’ambiente.
 Orientamento nel tempo, nello spazio e personale.
 Anosognosia.
 Competenze comunicative / conversazione.
 Comprensione, produzione del linguaggio ed eloquio.
 Contenuto del pensiero.
 Appropriatezza e coerenza del comportamento.
 Capacità a compiere azioni semplici e complesse.
 Umore (depresso/euforico…).
 Agitazione, aggressività, bizzarrie…
 Attività motoria, cammino, postura, disordini del
movimento…
 ADL, IADL.
 Al termine del colloquio annotare se la collaborazione è
stata continuativa, se l’atteggiamento è stato fluttuante ,
distrazioni, particolari comportamenti…
 Attenzione alle manifestazioni comportamentali.
4. Valutazione neuropsicologica – concetti di base
1. Ci sono evidenze di disfunzione organica del cervello ?
2. Qual è la natura e l’estensione del danno cognitivo ?
3. Quali sono le conseguenze pratiche del danno cognitivo ?
4. Come sono l’umore e il comportamento di un individuo
con danno cerebrale ?
- la presenza di un disturbo dell’umore è causato direttamente o
indirettamente dal danno cerebrale ?
- Tale disturbo ha un impatto sulla prestazione ai test ?
5. La prestazione cognitiva cambia nel tempo ?
AD ? VD ? Effetto “apprendimento” dei test ?
6. Quali sono le implicazioni del “pattern cognitivo” sulla
riabilitazione ?
7. Effetto di un intervento chirurgico sulle funzioni cognitive.
IPOTESI COME LINEE GUIDA DELL’ ESAME
 Affinità
tra procedimento diagnostico e metodo
sperimentale
 L’esame
neuropsicologico può essere visto come
una serie di esperimenti che generano ipotesi
esplicative nel corso della loro valutazione
Il processo diagnostico implica l’eliminazione
successiva di possibilità diagnostiche alternative
L’esaminatore formula il primo gruppo di ipotesi sulla base:

quesiti diagnostici (natura dei sintomi e dei disturbi, quesito
di invio)

quesiti descrittivi (caratteristiche del quadro presentato dal pz,
come si esprime il problema)

informazioni ottenute dalla storia

informazioni ottenute da informatori (caregiver)

iniziale impressione generata dal paziente
PREREQUISITI PER LA VALUTAZIONE
1. Concentrazione  dolore, mal di testa, preoccupazione,
ansia, depressione, rapido affaticamento…
2. Comprensione  verbale e scritta
3. Motivazione  danno cerebrale: scarse iniziativa e
attività; disturbo dell’ umore… guadagno secondario ?
FATTORI INVALIDANTI LA VALUTAZIONE
(Groth – Marnat, 2000)
1. Disturbi fisici  dolore, deficit sensoriali, motori,
intossicazioni, farmaci …
2. Disturbi psichiatrici attuali o pre-esistenti;
3. Disturbi dell’ apprendimento;
4. Disturbi neurologi congeniti o pre-esistenti  precedenti
danni cerebrali, epilessia…
5. Persone di nazionalità diversa  lingua ?
6. Effetto delle cultura ?
7. Variazione della prestazione tra una valutazione e l’altra
 cautela nel trarre le conclusioni.
ABILITÀ COGNITIVE SPECIFICHE
1. Funzionamento pre-morboso ??
2. Funzionamento intellettivo attuale  Wais-r ???
3. Memoria
4. Attenzione e concentrazione
5. Linguaggio (comprensione, comunicazione…)
6. Abilità visuo-spaziali e costruttive
7. Funzioni esecutive
8. Umore, personalità e comportamento (labilità emotiva,
irritabilità, apatia, controllo, sindrome post traumatica da
stress ? Cambiamento della personalità ?
Esame neuropsicologico  valutazione accurata in
termini quantitativi e qualitativi delle prestazioni
cognitive deterioramento di una certa abilità.
1. Individuazione dell’area o delle aree deficitarie
2. Valutazione formalizzata con prove specifiche
3. Utilizzare anche prove per le aree cognitive non
apparentemente danneggiate
ATTENZIONE
 Errori di valutazione  falsi positivi e falsi negativi
 Ottica di “misura” quantitativa delle abilità cognitive:
- ridurre al minimo la cause di errore
- evitare fonti esterne di variabilità
 Utilizzo di prove standardizzate  materiali e istruzioni
uniformi, tarature italiane.
ERRORI ?
Errori di misurazione:

Tipo personale: dipendono dall’operatore

Errori variabili: sono il risultato dell’influenza
di molti eventi casuali, imprevedibili
TEST STANDARDIZZATI ?
1. Finalità prognostiche  previsione circa la
capacità di svolgere una mansione
2. Finalità di ricerca
3. Finalità diagnostiche
QUALE TEST ?
La scelta dei test dipenderà da numerose considerazioni:

Obiettivi dell’esame

Validità e attendibilità

Sensibilità e specificità

Forme parallele

Tempo e costi

Tecniche non standardizzate di valutazione
BATTERIA DI TEST O SINGOLO TEST ?

L’utilizzo di un singolo test può fornire indicazioni chiare
circa la funzionalità di una specifica capacità cognitiva

In Neuropsicologia tuttavia si ricorre all’utilizzo di
Batterie testistiche volte ad una più completa ed
eterogenea valutazione del singolo caso

Fonda la propria essenza nel concetto morfologico di
processi neuronali diffusi che implica la non semplice e
specifica divisione di aree e abilità cognitive distinte
Funzioni linguistiche
Funzioni mnesiche
Funzioni attentive
Prassia
Ragionamento astratto
Fluenza fonemica
Fluenza semantica
Denominazione
Test dei gettoni
Digit span
Corsi span
Breve racconto
Rievocazione figura di
Rey
Matrici attenzionali
Trail making A
Trail making B
Copia figura di Rey
Matrici colore di Raven
SPAN DI CIFRE – Digit span
Abilità mnestica misurata: MBT uditivo-verbale
Istruzioni: l’esaminatore legge sequenze di cifre di lunghezza
crescente (da 3 a 9). Il S è invitato a ripetere la sequenza
immediatamente dopo la presentazione. Per ogni lunghezza sono
previste due sequenze
Si interrompe la prova quando il S fallisce entrambe le sequenze
Correzione: La risposta è considerata corretta se tutte le cifre sono
state ripetute correttamente nell’ordine di presentazione
Span (punteggio grezzo): lunghezza della sequenza più lunga
ripetuta correttamente