La vita fugge et non s`arresta un`ora

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Transcript La vita fugge et non s`arresta un`ora

Rerum vulgari fragmenta.

Scritto da Francesco Petrarca durante quarant’anni della sua vita, è un’opera per lo più dedicata all’amore per Laura.

Il Canzoniere.

Prima parte. 263 Temi •La sofferenza causata dall’amore non corrisposto da Laura.

•Le condizioni dell’Italia del tempo.

La figura di Laura.

• In questa prima parte la figura di Laura è sempre distaccata dal poeta, infatti, in lui troviamo toni evidenti di sofferenza causati da quest’amore non corrisposto. Seconda parte. 103 Temi.

•Riflessione sugli effetti dell’amore per Laura.

•Desiderio di purificazione.

La figura di Laura.

In questa seconda parte si nota la figura umana di Laura; nonostante il fatto che il poeta l’abbia descritta con toni stilnovistici, Laura, rimane sempre un essere terreno e un ostacolo per arrivare all’amore di Dio.

La vita fugge, et non s’arresta un’hora.

Personificazione La vita fugge, et non s’arresta un’hora, et la morte vien dietro a gran giornate, et le cose presenti et le passate mi dànno guerra, et le future anchora; Riflessioni filosofiche.

e ‘l rimembrare et l’aspettar m’accora, or quinci or quindi, sì che ‘n veritate, se non ch’i’ ò di me stesso pietate, i’ sarei già di questi pensier’ fora.

Allusione al suicidio Viaggio della vita La ragione Tornami avanti, s’alcun dolce mai ebbe ‘l core tristo; et poi da l’altra parte veggio al mio navigar turbati i vènti; tempesta veggio fortuna in porto, et stanco omai Il mio nocchier, et rotte arbore et sarte, et i lumi bei che mirar soglio, spenti.

Occhi di Laura passato futuro Petrarca immagina la propria morte.

In morte di Laura.

Commento

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Questo sonetto espone l’ennesima analisi interiore del Petrarca. Dopo la morte di Laura, il poeta si guarda intorno, diventando consapevole dell’inesorabile scorrere del tempo. Ormai stanco della tempesta interiore che da anni lo imprigiona, riflettendo sul suo futuro, il poeta non vede che sofferenza. Riaffiorano ricordi nel cuore del poeta, ed egli stesso si rende conto di non aver passato che momenti dolorosi. Nonostante, egli abbia sofferto costantemente per l’amore che provava per Laura, dopo la sua morte, la mancanza che sente è incolmabile e si rende conto come quell’amore avrebbe potuto salvarlo da sofferenze ben peggiori. Personalmente, credo che questo sonetto sia diverso dagli altri studiati, perché per la prima volta, vedo al primo posto Francesco e le sue riflessioni. Penso che questo sonetto, sia quasi un’autocommiserazione, anche se credo che in ogni caso riesca a trasmettere fino in fondo ciò che prova e facendo capire a chi legge che per quanto si possa soffrire e per quanto questo dolore possa tormentarti, in un certo senso bisogna capirsi, non essere severi con sé stessi, ma riuscendo comunque a continuare a vivere, per quanto ne può valere.

Il mio passato.

Spesso ripeto sottovoce che si deve vivere di ricordi solo quando mi sono rimasti pochi giorni.

Quello che e’ passato e’ come se non ci fosse mai stato.

Il passato e’ un laccio che stringe la gola alla mia mente e toglie energie per affrontare il mio presente.

Il passato e’ solo fumo di chi non ha vissuto.

Quello che ho gia’ visto non conta piu’ niente.

Il passato ed il futuro non sono realta’ ma solo effimere illusioni.

Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacche’ non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.

Alda Merini.

Il passato.

E’ una curiosa creatura il passato Ed a guardarlo in viso Si può approdare all’estasi O alla disperazione.

Se qualcuno l’incontra disarmato, Presto, gli grido, fuggi!

Quelle sue munizioni arrugginite Possono ancora uccidere!

Emily Dickinson.