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La botanica pratica di Alessandro Manzoni
Lezione di Augusto Pirola. Sondrio 5 marzo 2012
Alessandro Manzoni
1785 – 1873
Letterato (scrittore e poeta)
I campi di interesse nell’ambito
della “botanica”
Paesaggista
Botanico
Agricoltore e giardiniere
Linguista della botanica
I luoghi e gli uomini.
“Quel ramo del lago di Como,
che volge a mezzogiorno, tra
due catene ininterrotte di monti,
tutto a seni e a golfi, a seconda
dello sporgere e del rientrare di
quelli …
…il ponte che congiunge le due
rive, in cui il lago cessa e l'Adda
ricomincia …”
(Prom.Sposi, Cap. I)
La fuga notturna da Pescarenico
“Addio, monti sorgenti dall'acque, ed
elevati al cielo; cime inuguali, note a
chi è cresciuto tra voi, e impresse
nella sua mente, non meno che lo
sia l'aspetto de' suoi familiari;
torrenti, de' quali distingue lo
scroscio, come il suono delle voci
domestiche; ...”
(Prom. Sposi, Cap. VIII)
Il paesaggio e l’uomo che lo abita: l’innominato.
Il castello dell’Innominato.
Illustrazione di Francesco
Gonin, nell’ediz. 1840.
“Il castello dell’innominato era a cavaliere a una valle
angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge
in fuori da una aspra giogaia di monti … congiunto ad
essa da un mucchio di massi e di dirupi …”
“… Era grande, bruno, calvo; bianchi i pochi capelli che gli
rimanevano; rugosa la faccia … il lampeggiar sinistro degli
occhi …”
Il passaggio dell’Adda fatto da Renzo
Renzo raggiunge l’Adda di notte.
“… arrivò dove la campagna moriva
in una sodaglia sparsa di felci e di
scope. Gli parve un … argomento di
fiume vicino …
… né un gelso, né una vite, né altri
segni di coltura umana …”
“… si trovò tra macchie più alte, di
pruni, di quercioli, di marruche …”
[attraversa un bosco]
“… cominciò a sentire un rumore, un
mormorío d’acqua … è l’Adda! – Fu
il ritrovamento di un amico …”
All’alba Renzo torna alla riva dell’Adda, sotto
“… quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello,
…” [ma Renzo] “… badava alla sua strada … “
L’osservatore, Renzo, non vede tutto il paesaggio,
ma solo il suolo che deve percorrere.
Un quadro delle conoscenze botaniche di Manzoni
Paesaggi
Sintesi di conoscenze di flora spontanea lombarda, di specie arboree
dominanti che caratterizzano il paesaggio
Conoscenze sulle esigenze delle piante [ecologia, fisiologia]
Piante agricole: coltivate e infestanti (le “erbacce”)
Parchi e giardini: la curiosità per le specie esotiche
Il problema della denominazione delle specie (“nomenclatura
botanica”)
Quali fonti hanno dato a Manzoni queste nozioni?
Le basi culturali di A. Manzoni
A 18 anni, interessi per le scienze, in particolare botanica e agricoltura, con
riferimenti a Virgilio (Georgiche).
Sismondi S. - Tableau d'agriculture toscane 1801. Testo di orientamento.
Precondizioni al periodo di attività del Manzoni (‘700)
Illuminismo: lotta all’ignoranza
Sviluppo delle scienze (chimica, fisica, botanica) cercano campi di applicazione
Enciclopedia: Diderot e D’Alembert Raccolgono, ordinano e diffondono le
conoscenze disponibili
Agricoltura: Montesquieu (teoria), Voltaire (gestisce le sue terre)
Milano: Pietro Verri e Cesare Beccaria scrivono sull’economia agraria
La botanica diventa una scienza di moda (collezioni di piante rare)
L’agricoltura assume un ruolo socio-politico
Nel tempo di Manzoni (‘800)
Repubblica Italiana, Regno d’Italia (1802-1814) (Orti Botanici nei licei,Economia rurale e
Orto agrario all’Università di Pavia (dall’illuminismo (teorico) al positivismo (pratico)
La botanica applicata continua anche dopo la restaurazione (1815)
A Milano Rivista “Biblioteca agraria” (1826-1844)
La vigna di Renzo e le erbacce.
“ … E andando passò davanti alla sua vigna; e già
dal di fuori poté subito argomentare in che stato la
fosse. … se qualcosa si vedeva, era tutta roba
venuta in sua assenza … povera vigna!
ortiche*
felci
logli*
gramigne
farinelli
avene selvatiche
amaranti verdi
radichelle
acetoselle
panicastrelle*
uva turca*
tasso barbasso
cardi
vilucchioni*
zucca selvatica
rovo*
* toscano
Urtica dioica
Pteridium aquilinum
Lolium temulentum o L. multiflorum
Cynodon dactylon e/o Agrpyron repens
Chenopodium album
Avena fatua e/o A. sativa
Amaranthus lividus o A. chlorostachys
Cichorium intybus o Crepis sp. pl.
Rumex acetosella
Setaria viridis
Phytolacca decandra
Verbascum thapsus
Cirsium vulgare
Convolvulus sepium
Bryonia dioica
Rubus fruticosus
Botanico e agricoltore
La gestione dei poderi era mediata da fattori.
I prodotti in parte per uso familiare e (verosimilmente) come reddito
agricolo
Cereali di vario genere
Ortaggi
Legna da ardere (piantagioni di castagni)
Prodotti per l’industria tessile
Gelsi e allevamento dei bachi da seta
Cotone (1812)
Viticoltura
Importa vitigni francesi per migliorare il prodotto italiano
Parchi e giardini
Alberi da giardino, piante erbacee perenni e annuali
Richiede semi o pianticelle dai vivai italiani e francesi, anche
attraverso amici, le coltiva in vivaio.
Botanico e giardiniere
Importazione di alberi e arbusti
ornamentali per i giardini annessi
alle proprie case.
Liquidambar
Liriodendron
Taxodium distichum
Il parco della Villa di Brusuglio:
un paesaggio costruito.
Villa Stampa. Stresa
La casa di Milano in via
Gerolamo Morone, ora sede del
centro studi manzoniani.
Linguistica botanica (Il problema dei nomi delle piante)
Il Manzoni lasciò un inedito: “Della nomenclatura botanica”.
Esempi: Prunus persica  Persica (Italiano: Pesco)
Zea mays
 Mays (italiano Mais)
Conclude che si lascino i nomi scientifici per i “dotti” e si adotti un
nome solo per la specie ad uso “dell’universale” (cioè la totalità degli
uomini).
L’idea però non è espressa in modo chiaro e lo scritto non è pubblicato.
La prima flora italiana (preunitaria) A. Bertoloni (Bologna 1834) per ogni specie
usava il nome scientifico (linneano) seguito da un nome italiano (dedotto dal
nome popolare più diffuso o tradotto dal latino. Manzoni non conosceva questa
opera.
Nei congressi internazionali di botanica del 1892 (Genova) e del 1905 (Vienna)
si conferma la validità del binomio linneano per indicare la specie.
Due letterati botanici a confronto: Goethe e Manzoni
Somiglianze
Frequentazione di ambienti culturali scientifici
Interesse per la botanica come evasione dagli studi letterati
La botanica (e le scienze): campo di espansione libera (le regole
si scoprono dopo)
Operano nella botanica con la stessa inventiva usata in campo
letterario.
Differenze
Goethe: “…. amareggiato “… da oltre mezzo secolo sono conosciuto
come poeta, …” [ma non si considera] “che mi sia dedicato a studiare la
natura …” Fondò la “morfologia delle piante”, ma i suoi lavori in questo
campo non furono raccolti.
Manzoni: “…debbo però confessare candidamente che, se ho per le
cose agrarie qualche passione, sto male assai di pratica, e di scienza
peggio: una salute debole e bisbetica, e occupazioni d'un altro genere mi
permettono appena di attendervi di quando in quando, più a fine di
ricreazione che altro: ed ella sa troppo bene quanto corra dal divertirsi in
una cosa al saperne rendere ragione” Da una lettera a G. Moretti
Botanico a Pavia.
Modestia e onestà. In realtà contribuì al consolidamento della botanica
agraria e alla etnobotanica per i nomi italiani delle specie.
Ghisalberti F. – Il Manzoni gerogofilo e i suoi appunti inediti sulla nomenclatura botanica.
Istituto Lombardo di Sc. e Lett. 1957:
Corgnati M. e L. – Alessandro Manzoni “Fattore di Brusuglio”. Mursia, Milano 1984.