dermatosi da cause fisiche

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DERMATOSI
DERMATOSI DA CAUSE FISICHE
• Le dermatosi da cause fisiche sono dovute
a:
• Freddo
• Calore
• Traumi meccanici
Dermatosi da cause traumatiche
• Si dividono in dermatosi traumatiche :
– ad insorgenza acuta (il trauma si verifica una
sola volta e violentemente)
– ed a insorgenza lenta (il trauma agisce in
modo lieve ma ripetuto).
Alle dermatosi traumatiche ad
insorgenza acuta
• appartengono le contusioni determinate da
traumi che non provocano perdita di sostanza.
Si formerà una ecchimosi o un ematoma
(contusione di una certa entità).
• L’ematoma può risolversi spontaneamente, aiuta
l’uso di pomate o creme contenenti eparina,
oppure è necessario lo svuotamento con l’uso di
siringhe.
Alle dermatosi ad insorgenza
lenta
•
appartengono i tilomi o calli, le callosità e le bolle traumatiche.
– I tilomi o calli sono delle ipercheratosi circoscritte causate dalla continua
compressione in una zona di cute soprastante una sporgenza ossea.
– Le callosità sono ipercheratosi circoscritte provocate da attriti o da traumi
ripetuti in zone di cute esposte (regioni palmo-plantari), possono complicarsi
formando ragadi dolorose.
•
Le bolle traumatiche sono dovute allo sfregamento ripetute sulla cute di
scarpe o di altri corpi traumatizzanti.
•
Terapia:
Per i tilomi e le callosità la terapia consiste in medicazioni locali con
sostanze cheratolitiche, nei casi resistenti può essere indicato un intervento
podologico.
Le callosità ed i tilomi non vanno mai confusi con le verruche.
Le bolle traumatiche vanno svuotate mediante puntura con ago sterile e
medicate con antibiotici ed antisettici
Dermatosi da freddo
• I geloni sono delle lesioni da freddo molto frequenti.
Si ha un restringimento dei vasi sanguigni a cui fa seguito una loro
dilatazione:
a seguito della dilatazione si ha un eritema rosso-violaceo
accompagnato da un aumento della temperatura locale ed a edema
dei tessuti.
La superficie cutanea è tesa e lucida e la cute è pruriginosa e/o
dolente.
Talvolta si può ulcerare.
I geloni, causati dal freddo, si verificano più spesso nei soggetti di
sesso femminile con ture della circolazione sanguigna, le zone più
colpite sono le mani ed i piedi.
• Terapia:
uso di indumenti di lana e creme contenenti vitamina A, oltre a
ginnastica vascolare.
Dermatosi da calore
•
Le ustioni sono dermatosi provocate da calore eccessivo su una
determinata porzione di cute.
Il calore può agire sui tessuti in forma liquida, solida o gassosa. A\seconda
dell’entità dei danni si distinguono ustioni di I II e III grado.
– Le ustioni di I grado si manifestano con intenso eritema accompagnato da lieve
edema e dolore.
La guarigione avviene spontaneamente in pochi giorni e con una leggera
desquamazione e/o depigmentazione, senza formare cicatrici.
– Le ustioni di II grado si manifestano con bolle accompagnate da dolori vivissimi
con eventuale fuoriuscita di sangue e siero.
Le bolle si trasformano in piaghe che si ricoprono di croste, sotto le quali la cute
si rimargina senza formare cicatrici, accompagnate solo da una temporanea
atrofia.
– Le ustioni di III grado si manifestano con la distruzione di tutte le strutture
cutanee, le lesioni lasciano cicatrici irregolari e deturpanti con la tendenza a
ritrarsi dopo tempo.
•
La gravità di una ustione dipende dal suo grado ma, sopratutto, dalla sua
estensione.
La terapia è di esclusiva competenza medica.
FOTODERMATOSI
•
Le fotodermatosi sono malattie cutanee dovute all’azione della luce.
•
Eritema solare
L’eritema solare è la più comune fotodermatosi. Si manifesta in corrispondenza delle
zone di cute esposte all’azione della luce solare o della luce proveniente da fonti
artificiali di raggi ultravioletti, dopo un periodo di latenza di alcune ore, con lesioni di
tipo eritematoso, di tonalità rosso vivo, che si intensificano dopo circa 10 – 12 ore e si
attenuano successivamente, sino a regredire dopo circa 2-3 giorni mediante
desquamazione e pigmentazione.
Vi possono essere anche edema, vescicole e bolle, le lesioni sono accompagnate da
bruciore e talora da dolore.
Nelle forme più gravi possono comparire febbre, malessere e brividi.
In genere nelle successive esposizioni alla luce l’eritema o non compare o si
presenta in forma più lieve, per una progressiva assuefazione alle radiazioni
ultraviolette che culmina con un aumento della melanina (colorazione bruna della
cute).
Affinché la melanina prodotta dai melanociti raggiunga la superficie cutanea,
intercorre un periodo medio di 12 ore circa.
Dermatite cronica da sole
• L’esposizione prolungata alla luce ultravioletta
(marinai, contadini, ecc) determina a lungo
andare nelle zone di cute un aspetto
precocemente senile.
Si tratta di un aumento di consistenza della cute,
perdita di elasticità, accentuazione delle pliche
cutanee, comparsa di rughe profonde e
definitive: queste alterazioni sono determinate
dai danni subiti dal tessuto connettivo.
La pelle affetta da dermatite cronica può andare
incontro a forme di degenerazione tumorale con
maggiore frequenza rispetto a quella sana.
Fotodermatosi di tipo allergico
• Alcune sostanze, somministrate localmente o per via
generale, possono provocare una abnorme sensibilità
alla luce con un meccanismo allergico o
fotosensibilizzante.
Se il soggetto si espone alla luce, dopo la prima
assunzione della sostanza, si ha la reazione ad ogni
successiva esposizione.
La reazione consiste in eruzioni pruriginose di tipo
papulo-vescicoloso che possono diffondere anche in
altre regioni del corpo.
Queste dermatosi interessano soggetti predisposti.
Sostanze che possono determinare
•
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•
•
•
fotodermatosi:
sulfamidici
antibiotici
sostanze cosmetiche
eccipienti (coloranti, profumi,
conservanti,ecc)
Orticaria solare
•
Si tratta di una fotodermatosi abbastanza diffusa sulle cui cause ni è stata ancora
fatta pienamente luce.
Compare dopo le prime esposizioni solari con prurito intenso ed eritema cui fanno
seguito pomfi a volte confluenti tra loro, localizzati nelle zone fotoesposte.
Queste lesioni si presentano ad ogni successiva esposizione alla luce solare,
regredendo, di solito, dopo alcune settimane, si aggravano di estate in estate.
•
Protezione della pelle contro i raggi ultravioletti
Deve essere effettuata con creme e/o lozioni ad azione fotoprotettiva e filtrante delle
radiazioni ultraviolette in modo da rendere più agevole una graduale pigmentazione
cutanea.
I prodotti riportano sulla confezione il fattore di protezione, grazie ad esso si può
valutare anticipatamente quanto può durare l’esposizione al sole prima che si sviluppi
un eritema.
I valori vanno considerati per eccesso perché sono determinati anticipatamente ed
artificialmente con sorgenti luminose che non corrispondono esattamente alla luce
solare.
Le radiazioni ultraviolette sono di tipo A (onde lunghe) e di tipo B (onde medie):
le radiazioni di tipo B determinerebbero l’eritema
le radiazioni di tipo A modificazioni degenerative (atrofiche e tumorali)
• Le sostanze fotoprotettrici sono:
– ossido di zinco
– ossido di titanio
– carbonato di calcio
• Per una protezione ad ampio spettro non devono
mancare le seguenti sostanze:
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acido para-aminobenzoico (PABA)
benzofenoni
cinnamati
carbonato di magnesio
calamina
bentonite
Sostanze fotoprotettrici
PABA
Protezione fornita
UVC – UVB
OssibenzoneDiossibenzone UVC – UVB
Acido idrossi
metossibenzofenone
sulfonico
Pigmenti opachi:ossido di
zincotitanio calamina
UVA – UVB – UVC
Radiazioni visibili
Precauzioni:
• i raggi solari più nocivi, quelli che ustionano, e che possono
determinare tumori cutanei, raggiungono la loro massima intensità
da due ore prima di mezzogiorno fino a due ore dopo, si consiglia di
esporsi al sole prima delle dieci e dopo le quattordici (considerando
l’ora legale)
usare le creme in commercio controllando il fattore di protezione
le creme aderiscono alla pelle ma il nuoto e la traspirazione ne
rimuovono un quantitativo considerevole per cui sono necessarie
ripetute applicazioni
si sconsigliano i preparati abbronzanti che colorano lo strato
cutaneo ma non forniscono fotoprotezione
per i pazienti con scottature lievi o medie si consigliano bagni o
docce in quanto l’acqua fredda produce una vasocostrizione con
effetto antieritematoso; possono essere utili applicazioni con
corticosteroidi
Radicali liberi
•
Possono essere definiti radicali liberi quelle molecole che hanno perso nei loro atomi un elettrone
sull’orbita esterna e che quindi cercano di captare l’elettrone mancante dalle sostanze presenti intorno
a loro.
Questi radicali liberi sono prodotti nelle fasi intermedie del metabolismo cellulare, sono paragonabili ad
una sostanza ossidante che intacca le materie più diverse.
Sono coinvolti in reazioni prodotte dalla luce:
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•
fotosintesi
respirazione
combustione
reazioni enzimatiche (tipo irrancidimento)
I radicali liberi inducono diverse modificazioni nella pelle:
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fibrosi delle arteriole e dei capillari
accumulo di materiale metabolico inerte
modificazioni delle membrane cellulari per
ossidazione dei lipidi
rottura delle catene di DNA
alterazione delle proteine a causa della in
attivazione enzimatica
alterazione delle molecole di collagene e di elastina con rottura dei mucopolisaccaridi
couperose
discromie
eritemi
verruche seborroiche
perdita di elasticità cutanea
atrofie senili
atrofie degenerative
forme precancerogene
• Il nostro organismo si difende contro l’effetto dei
radicali liberi con dei processi enzimatici e non
enzimatici; gli antiossidanti naturali presenti
nella cellula sono:
–
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–
glutatione
metionina
cisteina
vitamina C
vitamina E
• I radicali liberi sono implicati nei
processi di invecchiamento da raggi
ultravioletti, per cui sarebbe necessario
aggiungere sostanze antiossidanti ai
filtri solari.