“LA FAMIGLIA: IL PATTO EDUCATIVO” costruire linee comuni per

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Transcript “LA FAMIGLIA: IL PATTO EDUCATIVO” costruire linee comuni per

Benessere/malessere nelle
transizioni: dalla famiglia nucleare
alle diverse costellazioni familiari
Prof.ssa Laura MIGLIORINI
Docente di Psicologia Sociale e Psicologia della relazioni familiari
Laboratorio Psicologia della Genitorialità e della Famiglia
Università degli Studi di Genova
20 Gennaio 2011
Università Libera di Bolzano
“ANTISOCIALITÀ TRA DEVIANZA E PATOLOGIA”
La famiglia nella gestione di fenomeni di antisocialità
1
Quadro di sfondo
Profonde trasformazioni socio-demografiche:
 Aumento delle convivenze e matrimoni in calo
 Aumenta l’instabilità coniugale: le separazioni e la
cogenitorialità in assenza di coniugalità
 Posticipazione del matrimonio
 Aumento delle coppie interetniche
 Posticipazione della scelta generativa, scarsa natalità,
aumento infertilità, aumento delle famiglie adottive
 Sempre più frequentemente, i nuclei familiari si disgregano
per poi «ri-aggregarsi» diversamente, mettendo in comune
figli nati da precedenti unioni
2
La civiltà dell’inquietudine
• Epoca delle passioni tristi: sentimento
pervasivo di insicurezza e di precarietà
(Benasayag, Schmit, 2003)
• Società liquida, amore liquido, identità
liquide, paura liquida (Bauman, 2004;
2006)
• La globalizzazione, compressione spaziotempo, immigrazione, metropoli,
periferie, nonluoghi, quali cambiamenti
culturali e psicologici ? L’angoscia fa la
sua comparsa ogni volta che il paesaggio
assume i contorni del DESERTO di
senso(Galimberti, 2008)
• Analfabetismo delle emozioni (Goleman,
1995).
3
“La nostra civiltà separa più che
unire. Anche se è un bisogno
vitale , (…)anche se costituisce
la risposta alle inquietudini
individualistiche, tutti noi
abbiamo bisogno del legame
con l’altro”
Edgar Morin,
La Méthode TVI, Ethique, 2005, p.115.
4
Framework teorico
5
La prospettiva ecologica
• La comprensione della
costruzione dei legami e degli
affetti nel contesto in cui si
sviluppano
• Contesto nel senso più ampio
del termine che include aspetti
fisici, sociali, culturali e storici
così come le caratteristiche e i
comportamenti delle persone
all’interno del contesto stesso.
• Centrale nella prospettiva
ecologica è l’assunto che vi è
interazione e causazione
reciproca fra livelli.
Determinanti individuali e ambientali del comportamento
6
La famiglia tra identità e
mutamento
• Definizione di famiglia
• Cambiamenti non solo
relativi alla composizione
familiare ma modi stessi di
rapportarsi fra i membri
• Teorizzazioni sui piccoli
gruppi e la teoria dei
sistemi
• La teoria dello stress and
coping l’approccio allo
sviluppo
7
La resilienza
• Capacità di riprendersi e di uscire più forti e pieni
di nuove risorse dalle avversità.
• Processo attivo di resistenza, autoriparazione e di
crescita in risposta alle crisi e alle difficoltà
inevitabili della vita
• Non tutte le persone che riescono a superare le
difficoltà possono definirsi resilienti: dobbiamo
distinguere il funzionamento competente dalla
resilienza che implica anche il grado di benessere
emotivo e relazionale
• Dobbiamo differenziare la resilienza dai concetti di
invulnerabilità e autosufficienza
8
Il modello di famiglia resiliente
• Il modello di famiglia resiliente è basato, pertanto,
sul riconoscimento e l’identificazione di quei processi
relazionali chiave (Walsh, 2002) che rendono «abili»
le famiglie a resistere, a «rimbalzare» rispetto alle
sfide che la vita propone loro. Il framework della
resilienza familiare si può considerare, dal punto di
vista teorico, come l’unione della prospettiva
ecologica con quella dello sviluppo all’interno del
quadro teorico e concettuale degli studi sulla
famiglia.
9
Collassare dei due costrutti principali:
identità e mutamento
• L’identità del vivere insieme diventa plurima, flessibile,
sempre mutevole, nei sui mutamenti si declina l’identità
del familiare.
Family Routines e Rituals (Fiese, 2006)
sono integrati nel CONTESTO culturale e ambientale della vita familiare,
coinvolgono diversi membri della famiglia,
e sono parte della definizione stessa dell’identità familiare
10
Routine e Rituali: una differenziazione (Fiese, 2006)
Organizzazione
socioculturale
Routines
Ritmi e disposizioni
individuali
Regolarità e prevedibilità
Ritmi e relazioni giornalieri
Valori
socioculturali
Rituali
Affetti ed emozioni
individuali
Identità
Significato simbolico
Organizzazione
Sentimenti di appartenenza
11
La quotidianità e il benessere dei bambini
• La vita quotidiana, con i suoi ritmi e le sue prassi,
costituisce un fattore di protezione in grado di
promuovere il benessere individuale e della famiglia
(Passini, Melotti, Palareti & Emiliani, 2003),
incrementando il senso di sicurezza, appartenenza,
stabilità, coesione e soddisfazione (Fiese &
Wamboldt, 2001) e rafforzando le competenze
emotive e sociali dei bambini (Spagnola, Fiese, 2007;
Hills, 2006; Churchill, Stoneman, 2004).
12
La funzione di scaffolding
• Durante il periodo dell’infanzia dei figli, la creazione e il
mantenimento di routine e rituali appare un elemento
centrale della vita familiare (Fiese, 2006) e costituisce
un’impalcatura (scaffolding) che agisce in senso supportivo e
positivo per lo sviluppo del bambino.
Funzione di scaffolding
(Spagnola & Fiese, 2007; Emiliani, Melotti & Palareti, 1998)
Routines e Rituali
familiari
Benessere
del bambino
(Fiese, 2006)
Competenza e
soddisfazione
genitoriale
(Porter & Hsu, 2003)
13
Sfide, fragilità e mutamenti del
vivere familiare
14
La frammentazione della comunità
• La famiglia ha da sempre rappresentato la cellula base
della società, tuttavia ad oggi è possibile riscontrare
come il rapporto tra famiglia e sociale si sia molto
allentato.
• Negli ultimi decenni i cambiamenti significativi dal punto
di vista sociale, culturale, economico hanno influenzato
la vita dei bambini, dei giovani e delle famiglie e hanno
contribuito ad una frammentazione della comunità
(Perkins, Ferrari, Covey e Keith, 2005).
• Come risultato le reti sociali naturali e i legami tra
individui, famiglie, scuole e altri sistemi sociali all’interno
della comunità, che hanno tradizionalmente fornito una
rete sicura,in molti casi non esistono più e non sono più
fra loro interconnessi.
15
Tempi e transizioni familiari
• Sono diventate sempre meno definite e aprono ad una
gamma molto ampia di possibilità, sia per quanto riguarda
i tempi, sia per quel che concerne le modalità.
• Oggi si assiste ad una dilatazione dei passaggi personali,
familiari e sociali ed il tempo che le persone vivono
diventa sempre più un complicato intreccio tra quello
biologico, psicologico, familiare, sociale e culturale
(Settersten, Fursenberg e Rumbaut, 2005; Marta, 2007).
• All’interno di questo scenario un posto significativo è
occupato dalle MANCATE TRANSIZIONI che, dal punto
di vista dei significati individuali e sociali, rappresentano
l’apertura a diverse traiettorie.
16
Eventi critici e transizioni familiari
• Gli eventi critici
normativi sono
riferiti a quei
cambiamenti previsti
nel ciclo di vita di
ogni organizzazione
familiare (la nascita
di un figlio, l’ingresso
a scuola,
l’adolescenza)
17
Eventi critici e transizioni familiari
• Gli eventi critici non normativi sono riferiti a
cambiamenti repentini e inattesi dell’assetto
familiare, possono essere interni alla famiglia
(separazione, lutto, ricostruzione familiare) o
esterni (perdita del lavoro).
18
Perché fragili?
Sfide interne e nel rapporto con il contesto
• Solitudine: numero esiguo dei componenti il nucleo rischio di
isolamento e mancanza di risorse (Canvin, Martila, Burstrom, &
Whitehead, 2009);
• vulnerabili alle transizioni e ai passaggi, soprattutto in
riferimento alle problematicità della fase adolescenziale;
• I rapporti tra generi e gestione del lavoro (divisione del lavoro
familiare, differente distribuzione di potere);
• l’instabilità coniugale e la precarietà dei legami che mina il
bisogno di sicurezza dell’individuo e della coppia (difficoltà di
progettare la propria vita da parte dei giovani e di investire nella
relazione intima);
• le nuove povertà e le diverse forme di esclusione sociale
(Osborne & Knab, 2007) trovano nella famiglia una risonanza più
ampia, in particolare quando vi sia la presenza di minori
(Garfinkel, McLanahan, & Brooks-Gunn, 2001).
19
Progetti e percorsi
del vivere familiare
• La famiglia può essere
considerata come un
«progetto» che si trasforma
per unificare situazioni diverse
e talvolta contraddittorie,
andando a delineare
«percorsi» familiari precipui e
difficili da prevedere.
• Tali percorsi possono
dipendere da eventi di vita non
scelti, di cui si subiscono tutte
le conseguenze e le
sofferenze, oppure da eventi
fortemente voluti, anche se
non sempre normativi, che
aprono a possibili felicità o
infelicità.
20
Traiettorie individuali, di coppia
e di gruppo
• La singletudine
Benché la FAMIGLIA
• Relazioni di coppia senza
convivenza
rimanga il punto di
riferimento di molte
• La convivenza, il matrimonio
persone e rappresenti
• Coppia senza figli per scelta
ancora il fondamento
• Le relazioni omosessuali
nella creazione e nel
mantenimento di legami • La monogenitorialità
profondi, il «fare famiglia» • Le famiglie a gradini
presenta oggi percorsi e
(stepfamily)
traiettorie molto
• La cogenitorialità in assenza di
diversificate.
coniugalità
• Il riprogettarsi con un nuovo
compagno/a, marito/moglie
21
Il legame
legame
• La famiglia affettiva che si
basa sul legame
• Il legame reciproco
(relazione come re-ligo) si
forma nelle aspettative
reciproche della
comunicazione, così come
nelle risposte alle
aspettative degli altri
sottosistemi sociali (Scabini,
Cigoli, 2000).
• Legame-vincolo
• Aspetti inconsci e ricerca di senso
22
Lo specifico della
relazione familiare
LEGAME
INTERPERSONALE
(tra coniugi e tra
fratelli)
LEGAME
INTERGENERAZIONALE
(tra famiglia d’origine e
nuova famiglia, tra genitori
e figli)
RELAZIONE
LEGAME TRA STIRPI
(transgenerazionale)
LEGAME DI
INTERMEDIAZIONE
(tra famiglia e
comunità)
23
La funzione della
comunità, del sociale
• porre limiti
all’onnipotenza
dei genitori, ma
anche alla loro
impotenza
• e ricordare che i figli
non sono oggetto e
proprietà di chi li genera
24
Lo specifico
specifico della
della relazione
relazione
• La relazione è ciò che lega, anche inconsapevolmente, i
soggetti tra di loro
• Ciò che si è sedimentato in quanto valori, miti, riti, e modelli
di relazione
• La relazione familiare non è rilevabile immediatamente ma si
manifesta particolarmente durante le transizioni.
• È di fronte ai passaggi cruciali della vita familiare che emerge
la struttura relazionale della famiglia con i suoi aspetti di forza
e di debolezza, di benessere e malessere dei suoi componenti.
25
Quali “nuovi” legami?
• Con il padre/madre dei miei figli, non più coniuge, convivente?
• Con i figli del mio compagno/a, e/o “nuovo” moglie/marito ?
• Quali legami “rimangono” con la famiglia allargata dell’exmarito/moglie?
• Come si caratterizzano i legami con le comunità di riferimento
(es. scuola) in quanto non più coniugi ma ancora genitori?
• Con il nuovo compagno/a/marito/moglie della madre/padre?
• Con i figli del nuovo compagno/a/marito/moglie della
madre/padre, i “nuovi fratelli”?
Non ci sono i termini per esprimere i NUOVI legami
(Manning e Smock, 2005)
26
La formazione della coppia
• La coppia si fonda su un PATTO FIDUCIARIO di reciprocità
basato sulla qualità della relazione e del legame
sentimentale/affettivo.
• Tali progetti sembrano svilupparsi esclusivamente all’interno
dell’economia emotiva dei partners, senza enfatizzare
l’aspetto di transizione che colloca i membri per età e
responsabilità, in una delle condizioni specifiche della vita di
adulto .
Oggi i progetti di vita di coppia
rappresentano sempre di più una
“impresa personale” .
Con-vivere significa, vivere tra di
sé, nella interazione reciproca.
Quello che conta è innanzitutto la
capacità di plasmarsi nella
relazione, di cambiare insieme27
Genitorialità come progetto,
come desiderio, come evento
Il divenire genitori non rappresenta più un evento
ineluttabile del ciclo di vita, la genitorialità infatti non
viene considerata un semplice ruolo, ma un processo;
diventare genitore vuol dire entrare in una linea
evolutiva trasformativa che continua per tutto il resto
della vita (cfr. Malagoli Togliatti, Zavattini, 2000).
La fatica delle transizioni sembra associare naturalmente il
concetto di genitorialità alla capacità di affrontare in modo
flessibile il cambiamento
28
Che cos’è la genitorialità
• La genitorialità intesa come
modo di essere e come
capacità di “prendersi cura”
affonda le sue radici nella
storia personale di ciascuno e
in particolare nel sistema delle
rappresentazioni relative a sé
come figli, al rapporto con i
propri genitori, con il proprio
partner, al proprio progetto di
maternità/paternità (Zavattini,
1999).
•Che significato riveste nella nostra società l’essere genitori?
29
L’incertezza del progetto generativo
• Questo bisogno di controllare e predeterminare
lungo il percorso di vita familiare i tempi della
procreazione, sembra indicare una difficoltà ad
accettare l’incertezza che il progetto di un figlio
comporta, illudendosi di definire le condizioni
potenziali di felicità e infelicità.
• La scelta del tempo giusto sembra prefigurare
percorsi rigidi, stili di vita definiti che rischiano di
cristallizzare i sé possibili e tra questi anche l’identità
di padri e madri. Quando gli eventi naturali sono
sempre più pilotati e programmati, l'aspetto del
DESIDERIO, con la sua dimensione di libertà
profonda, viene compresso.
30
Fare figli in una società senza figli
• Il calo della natalità potrebbe essere interpretato
come un segnale della perdita di valore del figlio,
all’opposto oggi il figlio viene considerato bene in se
stesso (società puerocentrica), perdendo in parte il
ruolo di trasmissione intergenerazionale.
• Le famiglie a figlio unico, non consentono di fare
esperienza con le pratiche di accudimento di un altro
soggetto viste nella loro concretezza; questo aspetto
può essere implicato tanto nella mancata
socializzazione al ruolo che nella mancata
educazione al desiderio (Cavanna, Migliorini, 2007)
31
Ambiguità dei confini familiari
• La teoria dell’ambiguità di confine (Boss,1977; 1999) si
riferisce alle situazioni in cui i membri della famiglia sono
incerti su chi appartenga alla famiglia e chi no. Imparare a
vivere con questa ambiguità richiede alcune competenze
come la flessibilità e la capacità di accogliere diverse tipologie
di famiglie, superando la definizione tradizionale di nucleo
familiare (Taanila, Laitinen, Moilanene, Järvelin, 2002).
• Per ridefinire i confini è necessario considerare, inoltre, sia la
presenza fisica sia quella psicologica dei diversi componenti.
Un genitore che si è allontanato da casa e che quindi è
fisicamente assente può essere presente psicologicamente,
se entrambi i coniugi hanno raggiunto un consenso sul modo
di educare e di crescere il bambino (Taanila et al., 2002).
32
Shift dai Modelli del Deficit a una lettura dei nuovi
contesti familiari basata sulle risorse e sulle
competenze (Walsh, 2003)
Deficit
Model
Resource
Orientation
33
Ipotesi di modello di lettura
delle relazioni familiari
FRAGILITA’
Famiglia
con problemi
Famiglia
con risorse
RESILIENZA
Famiglia
con problemi
Famiglia
con risorse
Superamento della dicotomia tra “famiglia con problemi”
e “famiglia con risorse”
34
Famiglia monogenitoriale
• In alcuni casi le madri single vivono la nascita del
figlio con orgoglio e sfida, come conseguenza di una
scelta consapevole fortemente voluta che, può avere
portato alla rottura del progetto di coppia.
• La lettura di questi nuclei non deve necessariamente
essere negativa: compito della madre deve essere
quello di elaborare, prima per sé e poi per i figli,
l’assenza del padre.
• Rischio:rapporto simbiotico madre-figlio/a
• Molte ricerche sulle famiglie monogenitoriali sono
basate su un modello culturale deficitario che non
considera le differenze individuali tra i genitori
single, alcuni dei quali sono in grado di crescere i loro
35
figli con successo (Anderson, 2003).
Famiglie monogenitoriali
in seguito ad un divorzio
• Il divorzio anche se temporaneamente stressante
(Francescato, 2002) può rappresentare una seconda
possibilità di felicità per gli adulti e una fuga da un
ambiente domestico disfunzionale per i bambini.
• La maggior parte della letteratura ha enfatizzato i
rischi connessi al divorzio tale transizione può offrire
potenziali benefici sia ai genitori sia ai figli: fuggire da
una situazione familiare infelice e conflittuale, avere
l’opportunità di costruire relazioni positive,
svilupparsi come persona (Greene, Anderson,
Hetherington, Forgatch e DeGarmo, 2003), diventare
maggiormente autonomi, essere maggiormente
coinvolti socialmente e avere sviluppi nella carriera
(Hetherington et al., 2002).
36
Step Family
• Traiettoria di gruppo in cui convivono diversi legami,
e “gradini emotivi”; la presenza di componenti in
diverse fasi del ciclo di vita familiare, coniugale e
individuale con bisogni e necessità diverse e a volte
contrastanti (Visher et al., 2003).
• Le sfide quotidiane che devono affrontare le famiglie
ricomposte sono: come sviluppare accordi in merito
al ruolo del partner nelle principali decisioni
genitoriali, l’impostazione dell’educazione dei
bambini di partner diversi, il futuro della relazione di
coppia.
• Il costituirsi come GRUPPO FAMILIARE con confini 37
mobili, flessibili
Le sfide del ruolo genitoriale
• La genitorialità in assenza di coniugalità, una
particolare traiettoria a due nel caso di figlio unico
• La “genitorialità” di figli non propri, (la funzione di
cura in coabitazione): nuove sfumature non solo di
legami ma anche dell’essere genitori
• Essere genitori di figli nati da partner diversi
• La “nuova” paternità, l’importanza del ruolo del
padre, processi di identità paterna
• Essere genitori adottivi di bambini sempre più grandi
• La sfida della cogenitorialità (McHale, 2010): alleanza
genitoriale nella cura dei figli (anche in condizione di
convivenza e/o coniugalità)
38
Riflessioni conclusive
• Il desiderio di costruire e mantenere legami è un
bisogno fondamentale dell’essere umano
(Baumeister et al., 1995), il quale trova nel «fare
famiglia» (Nelson, 2006) un naturale sbocco.
• Il vivere familiare presenta ad oggi molti percorsi
possibili corrispondente ad una gamma più sfumata
di legami, che si inserisce nell’economia emotiva
della persona e della famiglia con modalità in parte
ancora da indagare, cercando di rispondere al
bisogno più profondo dell’essere umano che
interpella la nostra CAPACITA’ DI COSTRUIRE E
MANTENERE LEGAMI.
39
“Sono cresciuta con l’idea di
essere una persona
resiliente.
Ma credevo di essere forte
NONOSTANTE le carenze
della mia famiglia e le
avversità che abbiamo
subito; è stato solo negli
ultimi anni che sono
arrivata a capire come la
mia forza venisse fuori
GRAZIE a quelle esperienze
(Walsh,2008)”
40
Grazie dell’attenzione!!
[email protected]
41
“Fare Famiglia”(Nelson, 2006)
Disegnare i confini delle appartenenze
• In contrasto con l’idea che questo processo riguardi
solo il creare legami fra gli individui, può invece far
riferimento all’esclusione di alcuni individui dalle
relazioni primarie, ma anche all’inclusione di altri,
andando a definire particolari contesti familiari
connessi con precipui stili relazionali e familiari.
• Identificare chi fa parte del gruppo familiare e quali
siano le routine e i rituali familiari in cui le persone si
riconoscono consente di delineare ciò che va a
costituire l’identità familiare.
42
La resilienza
“Sono cresciuta con l’idea di
essere una persona resiliente.
Ma credevo di essere forte
NONOSTANTE le carenze della
mia famiglia e le avversità che
abbiamo subito; è stato solo
negli ultimi anni che sono
arrivata a capire come la mia
forza venisse fuori GRAZIE a
quelle
esperienze
(Walsh,2008)”
• La crisi come rischio e/o come
opportunità
43
• Un contesto familiare in cui prevalgano la
fiducia e la sicurezza delinea una specifica
competenza che è stata definita anche
come mind-mindedness, vale a dire la
capacità di trasmettersi, reciprocamente,
la sensazione di essere “tenuti nella
mente”
• (Allen e Fonagy, 2008).
44