Economia delle aziende pubbliche e non profit

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Transcript Economia delle aziende pubbliche e non profit

Università degli Studi di Trieste
Facoltà di Scienze Politiche
Corso di laurea magistrale in Scienze del Governo e Politiche
Pubbliche – a.a. 2011/2012
Economia delle Aziende
Pubbliche – 1° modulo
Azienda e impresa: definizioni e classificazioni
Quali sono le “branche” dell’economia?
• L’Economia aziendale studia le differenze
tra le aziende (oggetto sociale, obiettivi,
stakeholders,
funzionamento
e
organizzazione interna ecc.)
• L’Economia politica studia i problemi di
equilibrio del sistema economico nel suo
insieme
(domanda/offerta,
effetti
dell’imposizione ecc.)
L’Economia Aziendale studia contemporaneamente:
• l’organizzazione: le combinazioni dei fattori materiali e
immateriali che operano nell’azienda, le istituzioni
amministrative e le relative funzioni (divisione del lavoro
e processi);
• la gestione: le operazioni economiche, combinate e
collegate, da intraprendere o intraprese, per
l’ottenimento dei fini aziendali (il management);
• la rilevazione: la registrazione, la rappresentazione e
l’interpretazione dei dati e dei risultati delle operazioni
aziendali.
Le definizioni: una questione di punti
di vista
• Le definizioni/classificazioni sono sempre relative
perché:
– dipendono da chi propone una definizione e dalle finalità che
egli si pone (differenze tra discipline).
– nelle scienze sociali/non formali (tra cui rientra l’economia
aziendale) esiste una relatività “intrinseca”: spesso gli stessi
termini sono utilizzati per esprimere concetti diversi o,
viceversa, i medesimi concetti sono espressi con termini
diversi.
• Non esiste una definizione più vera di un’altra ma
solo definizioni più calzanti a determinate realtà
oppure conformate a specifici obiettivi
Le definizioni di azienda
• Quali le differenze tra la definizione giuridica di
azienda e quella economico-aziendale?
• Perché le due definizioni sono differenti?
• Quali sono i differenti scopi sottostanti le due
definizioni?
La definizione giuridica di azienda
L’azienda è il complesso dei beni organizzati
dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa (art. 2555
c.c.)
È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività
economica organizzata al fine della produzione o dello
scambio di beni o di servizi (art. 2082 c.c.)
Le caratteristiche nella definizione
giuridica
L’IMPRESA
• L’impresa è attività: una serie di azioni dirette alla produzione o allo
scambio di beni o servizi;
• L’impresa è attività economica: l’attività deve essere organizzata in
maniera tale che i costi sostenuti siano inferiori ai ricavi (generazione
di un utile o profitto).
• L’impresa è attività organizzata: per organizzazione s’intende la
combinazione armonica di fattori produttivi: capitale, lavoro,
macchinari etc.
• L’impresa è attività professionale: vuol dire esercizio svolto con
continuità, costanza, determinazione, intenzionalità
• L’impresa è attività non occasionale: l’imprenditore deve
programmare le scelte, che peraltro sono sempre a lui attribuibili
L’AZIENDA
• L’azienda è apparato strumentale (locali, macchinari, merci,
attrezzature, materie prime ecc. ) di cui l’imprenditore si avvale per lo
svolgimento e nello svolgimento dell’attività di impresa
Gli aspetti sottostanti la definizione
giuridica
• La figura giuridica dell’imprenditore è il punto di
partenza nel diritto commerciale (parte del diritto
privato che regola le attività e gli atti di impresa)
• effetti:
– distinguere l’impresa da altre forme (lavoro autonomo) ai fini
applicazione delle norme in materia di: fallimento ed altre
procedure concorsuali; contabilità; registrazione delle Imprese;
rappresentanza commerciale, regime fiscale ecc.
– rilevanza economica dei beni organizzati dall’imprenditore ai
fini di regolare la cessione di azienda, utilizzo dei marchi ecc.
La definizione economico-aziendale
• L’azienda è «un istituto economico destinato a
perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni
umani, ordina e svolge in continua coordinazione la
produzione o il procacciamento e il consumo della
ricchezza» (Gino Zappa)
• L’azienda «è un sistema di forze economiche che
sviluppa,
nell’ambiente
di
cui
è
parte
complementare, un processo di produzione, o di
consumo, o di produzione e di consumo insieme, a
favore del soggetto economico, ed altresì degli
individui che vi cooperano» (Aldo Amaduzzi)
Le caratteristiche dell’azienda nella
definizione economico-aziendale
– un’organizzazione stabile, volta a combinare e coordinare le risorse
impiegate nel processo produttivo compiendo operazioni non
occasionali e per tempi medio lunghi;
– le persone, che prestano nell’ambito dell’organizzazione, energie di
lavoro e svolgono funzioni e compiti tra loro coordinati a diversi livelli
di responsabilità;
– i beni economici (materiali, immateriali e finanziari), destinati ad
essere scambiati od utilizzati per svolgere l’attività produttiva e
soddisfare i bisogni diretti e/o indiretti;
– l’oggetto aziendale, cioè il tipo di attività svolta;
– le operazioni sui beni, svolte da persone per il raggiungimento del
fine per cui l’azienda è costituita ed amministrata;
– il fine o scopo dell’azienda, consistente nel soddisfacimento diretto o
indiretto dei bisogni umani.
Le caratteristiche della definizione
economico-aziendale
a) la visione sistemica:
implica la necessità di integrare tutte le
operazioni poste in essere per realizzare gli
obiettivi dell’organizzazione. In altri termini, i
fatti aziendali che costituiscono la vita
aziendale non sono tra loro scollegati ma
sono strettamente avvinti in un rapporto di
causa-effetto.
Le caratteristiche della definizione economicoaziendale
b) l’autonomia:
implica libertà di decisione a livello strategico
e operativo e si manifesta come sintesi di
condizioni oggettive (durabilità) e soggettive
(indipendenza).
Le caratteristiche della definizione economicoaziendale
c) l’economicità:
implica la necessità che l’intera attività posta in essere
dall’organizzazione produttiva sia permanentemente ispirata alla
logica:
•
•
dell’efficacia strategica (intesa come capacità di programmare e
realizzare obiettivi coerenti con le attese complessive degli
interlocutori aziendali – grado di realizzazione degli obiettivi o
rapporto realizzato/programmato)
dell’efficienza operativa (capacità di realizzare le produzioni, ai
dovuti livelli qualitativi, con il minor impiego delle risorse disponibili
- rapporto costo/resa).
La costante tensione all’efficienza e all’efficacia porta alla
creazione di valore e pone le condizioni necessarie per garantire
nel tempo la sopravvivenza dell’organizzazione
Gli scopi sottostanti la definizione
economico-aziendale
« La scienza che studia le condizioni di esistenza e le
manifestazioni di vita delle aziende, la scienza ossia
dell'amministrazione economica delle aziende è
l'economia aziendale » (Gino Zappa, Tendenze nuove
negli studi di Ragioneria, Ca' Foscari 1927)
Lo schema logico per interpretare il
funzionamento aziendale
BISOGNI
RISORSE
(input)
Processo
Attese degli
interlocutori aziendali
PRODOTTI E
SERVIZI
output
Lo schema logico per interpretare il
funzionamento aziendale
BISOGNI
Attese degli interlocutori
aziendali
(stakeholders)
Efficacia
Capacità di programmare e
realizzare obiettivi coerenti con le
attese degli stakeholder)
RISORSE
(input)
Processo
PRODOTTI E
SERVIZI
output
Efficienza
(capacità di massimizzare l’output dati gli input)
Chi sono gli interlocutori aziendali
(stakeholder)?
•
•
•
•
•
•
•
Azionisti/investitori (portatori di capitale)
Finanziatori (fornitori di mezzi finanziari)
Lavoratori (fornitori di lavoro)
Clienti (acquirenti dei prodotti)
Fornitori (fornitori di fattori produttivi)
Fisco (tributi)
Comunità locale
Quali sono le attese di questi soggetti?
Le attese degli stakeholder?
•
•
•
•
•
•
•
Azionisti/investitori (profitti-dividendi)
Finanziatori (tasso di interesse)
Lavoratori (salari)
Clienti (rapporto qualità/prezzo)
Fornitori (corrispettivi delle forniture, stabilità, tempi)
Fisco (gettito fiscale)
Comunità locale (responsabilità sociale – riflessi occupazionali sull’area ambiente)*
Nelle aziende pubbliche e non profit ce ne sono ulteriori ?
*La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata pubblicata dall’Unione Europea:
“Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro
operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde della
Commissione delle Comunità Europee, 2001)
Tale azione volontaria nasce come risposta alle esigenze di innovazione delle pratiche di
governo dell’impresa e del territorio: “Con la Responsabilità Sociale di Impresa si intende un
modello di governance allargata, in base al quale chi governa l'impresa ha responsabilità che si
estendono dall'osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analoghi doveri
fiduciari nei riguardi, in generale, di tutti gli stakeholder” (L. Sacconi, 2005)
Gli stakeholder tipici delle
aziende pubbliche e non profit
PA
• Cittadini-utenti (qualità)
• Cittadini-contribuenti (prelievo fiscale)
• Altre amministrazioni/partner (collaborazione)
NON PROFIT
• Volontari
• Donatori
• Beneficiari
La classificazione delle aziende
• Molteplicità di classificazioni.
• Come le definizioni, anche le classificazioni sono relative
(sono funzionali agli scopi).
• ad esempio, anche nell’ambito del diritto commerciale le
imprese vengono classificate (commerciali, agricole,
industriali, bancarie, assicurative ecc.)
• Anche l’economia aziendale propone molte
classificazioni.
• Tra queste ne verranno proposte solo alcune, e cioè
quelle più funzionali agli scopi del corso
La classificazione delle aziende
quattro macro aree e sei classificazioni (vedi slides successive)
In base allo scopo, alla forma giuridica, al mercato
•
Imprese (aziende private di mercato o for profit)
•
Aziende pubbliche (o amministrazioni pubbliche)
•
Aziende non profit (imprese sociali)
In base al settore di attività o intensità di conoscenza
•
Aziende di produzione di beni (agricoli o industriali)
•
Aziende di servizi
•
Aziende di know-how (conoscenze)
In base alle dimensioni
•
Piccole e medie aziende (PMI)
•
Grandi aziende
In base alla localizzazione dei mercati di vendita
•
Aziende locali
•
Aziende nazionali
•
Aziende multinazionali
1^ classificazione: scopo
Imprese
(aziende for profit)
Aziende pubbliche
Aziende non profit
Profitto
Interesse pubblico
Utilità sociale
I classificazione: scopo
Aziende di produzione per lo scambio o impresa
Fattori
produttivi
(capitale,
terra,
lavoro)
Processo
di
produzion
e di
beni/servi
zi
Entrate/Ricavi
Consumatori
Vendita
Utilizzatori
I classificazione: scopo
Aziende di erogazione in senso stretto
Risorse
finanziar
ie e
umane
Processo
di
produzio
ne di
beni/serv
izi
Erogazio
ne
Beneficia
ri esterni
I classificazione: scopo
Aziende di erogazione di auto consumo
Risorse
finanziarie e
umane
Processo
di
produzione
di
beni/servizi
Consumo
interno
2^ classificazione: forma giuridica
Soggetto giuridico
Pubblico
•Enti pubblici (art.11 Cod. civ.)
Privato
•Imprese o Società commerciali
(Srl, Sas, Snc, ecc.) Libro V del
Cod. civ.
•Associazioni e Fondazioni
(Libro I del Cod. civ. e
legislazioni speciali)
•Altre istituzioni
Alcuni esempi di aziende pubbliche
Tipologia
Esempi
Enti Pubblici
Territoriali
Stato, Regione, Provincia e Comune.
Hanno obiettivi istituzionali
Devono rispettare l’equilibrio economico e il principio di
efficienza
Enti Pubblici
Istituzionali
(ee.pp.non
economici)
Non hanno una limitazione territoriale e provvedono al
soddisfacimento di bisogni particolari per individuati gruppi
sociali o per la collettività in genere.
Ad esempio:
- Enti Istituzionali di Assistenza e di Beneficenza (I.P.A.B.)
- Enti con Finalità scientifiche e Sanitarie di tipo autonomo
(Enti ospedalieri autonomi, Università ecc.)
- Enti con particolari finalità di Pubblica Utilità (A.C.I.,
I.N.P.S., I.N.A.I.L., C.C.I.A.A. ecc.)
- Altri Enti Pubblici Istituzionali
Enti pubblici
economici
Un tempo numerosi (l’IRI, l’ENI, l’EFIM, Cassa Depositi e
prestiti) trasformatisi oggi in s.p.a.
Oggi ad es. l’Istituto per il credito sportivo
3^ classificazione: relazione con i mercati
Sistema economico
Imprese
Stato e Pubblica
amministrazione
Altri soggetti
aziendali
Aziende
cooperative
Aziende non
profit
3^ classificazione: relazione con i mercati
– imprese: sono aziende che realizzano la
propria funzione produttiva operando su
mercati concorrenziali sia dal lato della
domanda (acquisizione dei fattori
produttivi) sia dell’offerta (collocamento
dei prodotti);
– altre aziende: sono aziende che
realizzano la loro funzione produttiva
operando, in tutto o in parte, in ambienti
caratterizzati da forme di competizione
attenuata o assente dal lato della
domanda e/o dell’offerta.
segue
3^ classificazione: relazione con i mercati
– le aziende si distinguono in:
• amministrazioni pubbliche: che operano dal lato
dell’offerta in mercati non competitivi in quanto cedono
i propri servizi alla collettività dietro un corrispettivo
che differisce dal prezzo di mercato. Esse inoltre
acquisiscono buona parte dei mezzi finanziari secondo
logiche di imposizione tributaria.
• aziende non profit: che operano dal lato della
domanda e dell’offerta in un ambiente non di mercato.
• aziende cooperative: che operano dal lato della
domanda e/o dell’offerta in un ambiente di
competizione attenuata in quanto i fornitori di alcuni
fattori o i clienti coincidono con i proprietari
dell’azienda.
3^ classificazione: relazione con i
mercati
Lavoro
Materiali
Finanziamenti
RISORSE
(input)
Relazioni di mercato /non di mercato
Processo
PRODOTTI E
SERVIZI
output
Cittadini
Clienti
beneficiari
Relazioni di mercato /non di mercato
4^ classificazione: settore di attività o
intensità di conoscenza
– settore primario (aziende di produzione): composto da
attività fondate direttamente sullo sfruttamento delle risorse
naturali (ad esempio attività agricole, estrattive ecc.);
– settore secondario (aziende produzione): relativo alle
attività di trasformazione fisica delle materie prime (ad esempio
attività di produzione di acqua, attività di trasformazioni
alimentari, chimiche, meccaniche ecc.);
– settore terziario (aziende servizi): riguardante attività
eterogenee per categorie di operatori coinvolti e tipologie di
servizi offerti (ad esempio le attività di distribuzione dei
prodotti, le attività alberghiere, bancarie ecc.);
– settore quaternario o terziario avanzato (aziende di know
how): riferito ai servizi (ad esempio il supporto consulenziale
dato alle imprese, i centri di ricerca e sviluppo ecc.).
5^ classificazione: dimensioni
Appare il criterio oggettivo e duraturo
ma è invece variabile non solo a seconda
del parametro di riferimento (numero
addetti, fatturato, capitale sociale,
investimenti fissi, contesto territoriale
ecc.) ma anche per il contesto legislativo
(nazionale - civile e fiscale - o europeo)
considerato.
6^ classificazione: localizzazione dei
mercati di vendita
– aziende locali: collocano i propri prodotti (beni e servizi) in
un ambito locale (comune, provincia, regione).
– aziende nazionali: collocano la maggior parte dei propri
prodotti in tutto (od in una porzione rilevante) del territorio
nazionale;
– aziende multinazionali: collocano la maggior parte dei
propri prodotti in diverse nazioni.
A loro volta ripartite in:
• “orizzontali” che gestiscono impianti produttivi, collocati in diversi
nazioni, al fine di realizzare produzioni simili (esempio: McDonalds);
• “verticali” che producono in alcuni paesi merci che servono come
materie prime per stabilimenti in altri paesi (esempio: Adidas);
• “diversificate” che producono, in diversi paesi, vari prodotti non
direttamente collegati tra loro (esempio: Microsoft).