Transcript Biosensori e ricerca - Laboratorio di Bionanotecnologie
SENSORI & BIOSENSORI: Analisi dei Prodotti
Gianfranco Greppi Laboratorio di Bionanotecnologie.
Porto Conte Ricerche Università di Sassari
Sommario
Ricerca e Trasferimento Perché i biosensori La tecnolgia Le applicazioni
Le Università costituiscono da sempre uno dei blocchi costituivi dei cosiddetti sistemi della ricerca e dell'innovazione
Università Enti pubblici e Non-profit Imprese con i propri laboratori
infrastrutture di base
RECESSIONE E MANCATA RICERCA Nel 2003 investimenti in ricerca 16 miliardi Euro
OCSE
Francia 38 miliardi ULTIMO DEI PAESI DEL G7 Unico con oltre 50% finanziamento pubblico INVESTIMENTI IN CONOSCENZA 1,8 vs 4,5 Paesi OCSE PIA, POR, MIUR innovazione PRODUTTIVITA’ +0,8
Un percorso per il trasferimento tecnologico nel settore delle Biotecnologie Relatore
:
GIANFRANCO GREPPI LEA BIOTECH SPINOFF UNIMI
Il sistema della ricerca, della sperimentazione e del trasferimento dell’innovazione Università Enti pubblici e Non-profit Imprese con i propri laboratori
infrastrutture di base
Ogni istituzione può giocare
molteplici ruoli
: formazione, ricerca fondamentale e applicata, sviluppo tecnologico -
i legami
tra gli attori del sistema si sono intensificati: le collaborazioni tra imprese, Enti e Università, non sono più eventi sporadici ma prassi comune; esse coinvolgono crescenti flussi di risorse finanziarie, di uomini e di conoscenze - la comparsa e l'affermazione del
sistema finanziario
come nuovo attore nei SI, con un ruolo del
Venture Capital -Start-up
nei settori di punta tecnologica, originate nelle Università e nei Centri di Eccellenza scientifica.
RECESSIONE E MANCATA RICERCA Nel 2003 investimenti in ricerca 16 miliardi Euro
OCSE
Francia 38 miliardi ULTIMO DEI PAESI DEL G7 Unico con oltre 50% finanziamento pubblico INVESTIMENTI IN CONOSCENZA 1,8 vs 4,5 Paesi OCSE PIA, POR, MIUR innovazione PRODUTTIVITA’ +0,8
T RASFERIMENTO SPIN-OFF SPIN-OFF APPLICATA
APPLICATA
RICERCA DI BASE RICERCA DI BASE DIDATTICA DIDATTICA
RECESSIONE E MANCATA RICERCA SPIN-OFF
APPLICATA
RICERCA DI BASE DIDATTICA
BIOTECH & PMI (2003) I m p r e s e b i o t e c n o l o g i c h e p e r s e t t o r e m e r c e o l o g i c o A m b i e n t e C h i m i c o A g r o a l i m e n t a r e C u r a d e l l a s a l u t e
0 12 11 22 10 20 30 40 50 58 60 70
Impiegano 1700 addetti e realizzano un fatturato di 250 milioni di euro.
BIOTECH & PMI (2003)
Tec nologie applic ate nelle impres e biotec nologic he in Italia B io info rmatica B io remediatio n 12 13 Cellule staminali Chimica co mbinato ria 5 10 Geno mica e pro teo mica A ntico rpi mo no clo nali Clo naggio in micro rganismi piante ed animali, DNA rico mbinante A cidi nucleici e so nde B io trasfo rmazio ni, enzimo lo gia e bio catalisi 14 22 22 23 24 Fermentazio ne, separazio ne dei pro do tti P CR 28 0 5 10 15 20 25 30 35 40 n° impres e 42 45
BIOTECH & PMI 1990 vs 2010
Vecchi valori BASSI COSTI HIGH THROUGHPUT Nuovi valori QUALITA’ DEI DATI INTEGRAZIONE STANDARDIZZAZIONE DECENTRALIZZAZIONE INFORMAZIONE CURVA APPRENDIMENTO ACCELERATA
BIOTECH & PMI 2006-2010
SCREENING NUOVI LEAD PROTEOMICA GENOMICA ARRAY
BIOTECH & PMI TREND
BIO-NANOTEC PER LA SALUTE E PER LA BIOSICUREZZA DEI PRODOTTI
BIOTECH & PMI TREND
BIOTECH & PMI PRODOTTI
PIATTAFORMA BIOTECH ANALISI BIOLOGICA
RICERCA ANALISI CHIMICA IDENTIFICA IL TARGET VALIDA IL TARGET IDENTIFICA IL LEAD OTTIMIZZA LEAD
SVILUPPO
TEST PRE-CLINICI TEST CLINICI
PROTEOMICA
Bioinformatica
FARMACOGENOMICA DRUG DELIVERY GENOMICA
Biotech & Fusion Technologies Genomics, Proteomics and Bioinformatics: Combinatorial –chemistry Peptide libraries- tea bags, beads Combinatorial –biology Directed evolution DNA Shuffling, Molecular Breeding High throughput analysis: Nucleic Acid based Sequencing Microarrays Protein based.
2-D, electrospray/nanospray MS: MALDI-TOF, LC/MS/MS, SELDI
Bioinformatica
Imaging/optical biology.
Biosensors, Bioelectronics Bionetworks (Nanotechnology).
MICROARRAY
PROTEOMICA
La conoscenza deve scorrere da quelli che sanno le cose a quelli che fanno cose
Joel Mokyr “Historical Origins of Knowledge Economy”Princeton University 2002
Perchè i biosensori?
I biosensori sono degli strumenti analitici con
potenzialità enormi
, sia in termini di interesse scientifico, sia in termini di applicazioni commerciali: – – – – – – Capo medico diagnostico. Analisi dei pesticidi e contaminanti delle acque Analisi in remoto per contaminazioni batteriche nelle attività bioterrorismo. Analisi dei patogeni negli alimenti Analisi di routine dell’acido flico, biotina, vitamina B12 e acido pantotenico Analisi di antibiotici negli alimenti
I biosensori
I
BIOSENSORI
sono degli strumenti analitici costituiti da un componente biologico e un trasduttore.
trasduttore comp. biologico film protettivo PC
Schema logico di un sensore
Transducer Signal Unità di elaborazione Unità di memorizzazione Interfaccia elettronica
Perchè i biosensori?
Analisi degli alimenti – Analisi dei pesticidi e contaminanti delle acque – – – – Analisi dei patogeni Analisi diossine Analisi di routine dell’acido flico, biotina, vitamina B12 e acido pantotenico Analisi di antibiotici
Cosa misura il biosensore?
L’attività dell’enzima:
I trasduttori
Trasduttori usati per la costruzione di biosensori: I generazione
Trasduttori
Elettrochimici Ottici Acustici Amperometrici Potenziometrici II generazione III generazione Elettrodi a vetro Termici Conduttimetrici ISE ISFET
Trasduttori ottici
A
log
I I
0
t
C
Un biosensore a trasduttore ottico misura i cambio di assorbanza di uno strato di reagente biologico che interagisce con l’analita.
Risonanza di superficie a plasmon
SPR
Trasduttori acustici
f
k
(eq.
di Sauebrey)
Trasduttori potenziometrici
pHmetro: – – Glucosio ossidasi glucose + O 2 gluconolactone + H 2 O 2 gluconate + H + Lipasi lipide neutro + H 2 O glicerolo + acidi grassi + H +
E
E
0
RT nF
ln
a i
(eq.
di Nernst)
Trasduttori potenziometrici
ISE al NH 4 + : – L-amino ossidasi L-amino acido + O 2 + H 2 O keto acido + NH 4 + + H 2 O 2 – asparaginasi L-asparagine + H 2 O L-aspartate + NH 4 +
E
E
0
RT nF
ln
a i
(eq.
di Nernst)
Trasduttori potenziometrici
ISE al I : – perossidasi H 2 O 2 + 2H + + 2I I 2 + 2H 2 O ISE al CN : – glucosidasi amigdalina + 2H 2 O 2glucose + benzaldeide + H + + CN -
E
E
0
RT nF
ln
a i
(eq.
di Nernst)
Trasduttori conduttimetrici
Enzima Lamina d’oro o di platino Il prodotto di una reazione enzimatica cambia la conducibilità della soluzione in prossimità degli elettrodi.
Trasduttori amperometrici
L’amperometria misura una corrente ad un potenziale applicato costante.
Add 10
m
M steady-state Add 10
m
M steady-state i
nFAD
C
x
(eq.
di Nernst Plank)
background
Time
Amperometria
Corrente e potenziale
Su un metallo inerte, applico un potenziale anodico, o catodico, relativamente ad un elettrodo di riferimento. Il metallo misura una corrente anodica o catodica, in base al numero delle specie in soluzione che si possono ossidare o ridurre.
Potenziale anodico e catodico
e +++++ Potenziale anodico: La superficie è povera di elettroni.
Una specie chimica capace di donare elettroni verrà ossidata e -------- Potenziale catodico: La superficie è ricca di elettroni.
Una specie chimica capace di ricevere elettroni verrà ridotta
Biosensori amperometrici
Substrato ox Substrato red H 2 O 2 O 2 Working electrode
elettroni
Biosensori amperometrici
Si classificano in I, II e III generazione
Biosensori della I generazione
La prima classe di biosensori amperometrici riguarda la misura diretta del prodotto della reazione enzimatica: – – – Perossido di idrogeno NADH Consumo del cofattore (ossigeno) H 2 O 2 O 2
Biosensori della I generazione
Il primo biosensore fu ideato da Clark nel 1962. Esso si basava sulla misura dell’ossigeno consumato durante la reazione enzimatica di un ossidasi, tramite un elettrodo di platino polarizzato a -700 mV, seguendo la reazione:
O
2 4
H
4
e
2
H
2
O
Il range dinamico di questo dispositivo è circa tra 50 m M e 1 mM.
Biosensori della I generazione
Un’alternativa al primo biosensore si basa: – sulla imobilizzazione dell’enzima direttamente sulla superficie dell’elettrodo – sulla misura del perossido di idrogeno prodotto durante la reazione enzimatica, tramite un elettrodo di platino polarizzato a +700 mV, seguendo la reazione:
H
2
O
2 2
H
O
2 2
e
Biosensori della I generazione
Il perossido di idrogeno può anche venire ridotto all’elettrodo di platino, secondo la seguente equazione:
H
2
O
2 2
H
2
e
2
H
2
O
Biosensori della I generazione
Alternativamente, è possibile misurare la produzione di NADH da NAD+ quando si usano enzimi tipo deidrogenasi:
NADH
NAD
H
2
e
Il NADH è ossidato all’elettrodo, ma sono richiesti potenziali molto alti.
Biosensori II generazione
I biosensori si sono evoluti, sostituendo il cofattore naturale dell’enzima con una molecola capace di traghettare gli elettroni dal centro attivo dell’enzima alla superficie del trasduttore amperometrico.
Substrato ox Mediatore red Working electrode
elettroni
Substrato red Mediatore ox
Cos’è un mediatore?
I mediatori si possono classificare in: – Molecole organiche – – – Complessi organici di metalli di transizione Molecole inorganiche Polimeri conduttori Idealmente, il mediatore dovrebbe essere piccolo da entrare facilmente nel sito attivo dell’enzima, essere riciclabile, scambiare elettroni velocemente con l’elettrodo.
Cos’è un mediatore?
Cos’è un mediatore?
Per un processo reversibile:
i p i pa
i pc
2 .
69 1 10 5
n
3 / 2
AD
1 / 2
Cv
1 / 2
E pa
E pc
0 .
059 /
n E
0 '
E pa
E pc
2
Biosensori II generazione
Ulteriori sviluppi nell’utilizzo dei biosensori della II generazione riguardano l’impiego di polimeri conduttori: – Polipirrolo – Polianilina – Politiofene Questi polimeri hanno la capicità di formare film conduttivi, che possono essere impiegati per immobilizzare enzimi e mediatori di vario tipo.
Biosensori II generazione
polianilina polipirrolo politiofene Il premio nobel per la Chimica nel 2000 fu attribuito a Alan J. Heeger, Alan G MacDiarmid, e Hideki Shirakawa per il loro lavoro sui polimeri conduttori.
Biosensori III generazione
Componenti bioattivi
COMP. BIOATTIVI Enzimi
biocatalitici
Cellule
biorecettori
Acidi Nucleici Anticorpi microrganismi tessuti
Biotecnologia Applicata: Analisi dei Prodotti Vegetali
AA 2007 - 2008 Lezione 7
r g y e n e no enzyme present enzyme present reactant 1 + reactant 2 + enzyme Intermediate : enzyme/reactant 1 + reactant 2 Course of reaction products + enzyme Replay Close window
Fattori che influenzano l’attività
Tecniche di immobilizzazione
Fisica Chimica assorbimento fisico ritenzione incorporazione polimerizzazione Legame covalente
su gel su membrane pasta di carbone inchiostri polimeri conduttori sull’elettrodo su membrana