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INFERMIERISTICA DI BASE IV
DOCENTE: MONICA ROLFO
COLLABORATORI:
TERESA CIUFFREDA
VALERIA ESPOSITO
VITTORIA PUGLIESE
MARICA SALVETTO
ARGOMENTI TRATTATI
PEG
SNG
PEG
Definizione
Abbreviazione di Gastrostomia Endoscopica
Percutanea
INDICAZIONI
Pazienti affetti da malattie neurologiche,
demenze senili, coma,traumi cranici che
possono determinare un’incapacità
provvisoria o definitiva ad alimentarsi
regolarmente per via orale.
Decompressione gastrica
Alimentazione enterale sup 1 mese
DISFAGIA
Difficoltà alla deglutizione e al transito
esofageo; tale difficoltà può essere presente sia
per i cibi solidi che per i cibi liquidi
DISFAGIA ORGANICA: può essere causata da malformazioni congenite,
infiammazioni acute o croniche, tumori benigni o maligni, compressioni
esterne e diverticoli esofagei
DISFAGIA FUNZIONALE: si manifesta alla presenza di acalasia, spasmo
esofageo diffuso, distrofie muscolari progressive, paralisi muscolari
faringoesofagee, sclerodermia o neuropatia diabetica
TEST DELL’ACQUA
Somministrare 10 ml. di acqua in tre tempi, se il
paziente riesce a deglutire si danno100-150 ml. da bere. La
comparsa di ripetuti episodi di tosse in momenti diversi
durante il processo di deglutizione indicano disfagia.
Il test dell’acqua non può essere utilizzato con tutti i pazienti,
ma indicativamente con coloro che abbiano un Glasgow
superiore a 8, che possano stare in posizione seduta, con la
testa flessa in modo che fra mento e sterno vi siano 40°
Glasgow coma scale
PUNTEGGIO
APERTURA
OCCHI (E)
RISPOSTA
MOTORIA (M)
RISPOSTA
VERBALE (V)
6
in grado di obbedire
ai comandi
5
localizzazione del
dolore
risposta orientata e
appropriata
4
apertura degli occhi
spontanea
retrazione dal dolore
confusione, frasi
sconnesse
3
apertura degli occhi
in risposta a stimoli
verbali
flessione al dolore
(lenta, distonica)
parla e pronuncia
parole, ma incoerenti
2
apertura degli occhi
in risposta a stimoli
dolorosi
estensione al dolore
(si irrigidisce)
suoni incomprensibili
1
nessuna apertura
degli occhi
nessun movimento
nessuna risposta
verbale, nessun suono
VANTAGGI (peg)
Miglioramento della qualità vita residua
Correzione deficit nutrizionale
Riduzione delle complicanze
Facilità di gestione riduzione degenza
Diminuzione costi
CONTROINDICAZIONI
Dialisi peritoneale
Problemi coagulativi non correggibili con una terapia
Ascite massiva non trattabile
Peritonite
Patologie apparato digerente
Mancanza consenso
CONTROINDICAZIONE ASSOLUTA:
Mancata transilluminazione della
parete addominale
(ansa interposta?)
PREPARAZIONE DEL P.TE
Documentazione clinica completa (Consenso anestesiologico ed
alla procedura firmati se p. te non in grado di intendere e volere)
ECG, Coagulazione ed Elettroliti (di recente esecuzione)
Digiuno dalla sera precedente (eventualmente stop all’infusione di
pappe) circa 12 ore
Eseguire cavo orale al mattino dell’esame
Accesso venoso periferico
Trasporto del p.te in barella o con il letto
ATB Profilassi e tricotomia a seconda delle linee guida
Se presenza di SNG lasciare in situ
OCCORRENTE
Materiale per endoscopia
Materiale per assistenza anestesiologica
Kit PEG
DPI idonei
TECNICA
L’esame viene effettuato in sedazione
profonda
Seguirà filmato……….
ASSISTENZA POST
Controllo cartella clinica
Controllo parametri vitali
Digiuno per le prime 24 ore
Terapia infusionale per le prime 24 ore
Controllo addome del p.te e medicazione
Attivazione servizio di Dietologia
PROTOCOLLO
MEDICAZIONE
Informare il paziente
Garantire la privacy
Indossare guanti non sterili
Rimuovere medicazione
Lavare la stomia con acqua e sapone
Asciugare tamponando
Indossare guanti sterili
Disinfettare con Iodopovidone con movimenti a spirale dal foro
d’inserzione alla periferia
Coprire con garze sterili o medicazioni monouso
Registrazione avvenuta medicazione su scheda e/o eventuali alterazioni
Smaltimento e riordino materiale
COMPLICANZE
MAGGIORI:
Peritonite
Sepsi
Emorragia
Ascesso della parete addominale
Perforazione
COMPLICANZE
MINORI:
Infezione della stomia
Pneumoperitoneo
Perdita di succo gastrico
Reflusso gastroesofageo
COMPLICANZE
MECCANICHE:
Occlusione
Rottura
Dislocazione
N.B. Se la sonda PEG si sfila mantenere pervio il
tragitto fistoloso tramite l’introduzione di un
catetere Foley di diametro pari o minore alla
sonda
DISTURBI ASSOCIATI
Febbre Transitoria
Dolore addominale
Emesi
Diarrea
TIPI DI SOMMINISTRAZIONE
INTERMITTENTE
Tendenzialmente in disuso, somministrazione in pochi minuti
di un bolo unico di 200/400ml di pappa mediante una siringa
ad intervalli di 4/6 ore nelle 24 ore. Sconsigliata per
l’elevato numero di effetti collaterali ( distensione gastroaddominale, nausea, vomito, reflusso, diarrea ).
Per evitare le complicanze si può somministrare il bolo ad
intervalli maggiori nella giornata ma necessita di un
lavaggio più accurato del sondino
TIPI DI SOMMINISTRAZIONE
CONTINUA
Avviene in tempi molto lunghi tramite l’ausilio di una
nutripompa o per caduta, si diminuiscono le manipolazioni
delle miscele. Rispetto la precedente limita l’autonomia del
paziente che tende all’immobilità ma si può ovviare
concentrando la somministrazione in 8/14 ore durante le ore
notturne.
Questa tecnica garantisce costanza del flusso, riduce il numero
e l’intensità delle contrazioni peristaltiche allungando il
tempo di transito intestinale, riduce il carico osmotico e il
rischio di diarrea facilitando i processi di digestione e
assorbimento
PROCEDURA N.E.
Lavaggio delle mani
DPI idonei
Posizionare paziente in posizione semi seduta
Informare paziente e garantire privacy
Preparare kit pappa a seconda del piano terapeutico non riscaldare mai la
sacca della pappa su fonti di calore
Controllare quantità residuo gastrico che non deve superare 100 ml poi
infondere l’aspirato
Lavaggio sonda
Raccordare alla peg
Controllare il paziente durante la somministrazione affinchè non abbia
problemi come vomito o altro
Registrare tutto sulla scheda infermieristica
Lavare la sonda e chiudere il morsetto della peg
Smaltimento rifiuti e riordino materiale
PROCEDURA N.E.
Segnalare ev. sintomi come: tosse, difficoltà
respiratorie, cianosi, vomito, diarrea, alterazioni
della coscienza
Alla fine della pappa lavare sonda con 30/60 ml
acqua tiepida
Mantenere il paziente in posizione semi seduta per
almeno un’ora circa dopo la somministrazione
Se NE continua lavare sonda ogni 3 / 4 ore
N.E.
I farmaci devono essere somministrati a parte
meglio se liquidi altrimenti pestare bene le
pastiglie sciogliere e iniettarle nella sonda
lavando tra un farmaco e l’altro con 5/10 ml
acqua e a fine somministrazione
Registrare giornalmente la quantità nutritiva
introdotta
Pulizia cavo orale giornaliera
CURA DELLA PEG
Medicare ogni 24 ore a piatto secondo linee guida
viste in precedenza provando a ruotare la sonda per
controllare il posizionamento per la prima settimana
Medicare a giorni alterni per altri 8/10 giorni poi
settimanalmente o all’occorrenza
Se spandimento di secrezioni: pulire con acqua e
sapone con movimenti a spirale dalla stomia alla
periferia eventuali incrostazioni pulirle con acqua
ossigenata
CURA DELLA PEG
Controllare la posizione della sonda tramite
le tacche sul tubicino
Evitare trazioni sulla sonda
Settimanalmente ruotare sonda per verificare
corretto posizionamento
Se si avverte resistenza avvisare medico,
sospendere NE,
COSA FARE SE…
Ostruzione della sonda: causata da cura non
adeguata, spremere tubo tra pollice e indice,
effettuare lavaggio con acqua tiepida e
bicarbonato di sodio, se incrostazioni tenaci
utilizzare acqua gassata o al limite 30 ml
coca cola se tutto inutile avvisare medico e
servizio competente
COSA FARE SE…
Rimozione accidentale della sonda:
avvisare medico, servizio competente,
sospendere NE, inserire catetere Foley di
calibro uguale alla peg, medicare a piatto
IMPORTANTE
Lavaggio delle mani inizio e fine procedure
Informare ed educare paziente e parenti
Garantire privacy del paziente
Uso DPI idonei
Registrazione giornaliera quantità somministrate
Pulizia cavo orale giornaliera
Controllo della stomia
Controllo paziente durante infusione della pappa
SONDINO NASO GASTRICO
Sonda che passa attraverso naso, rinofaringe, oro-faringe, esofago e si posiziona
nello stomaco
SCOPI
Decompressione gastrica (aria e liquidi)
Analisi diagnostiche (ph, manometria…)
Lavanda gastrica
Alimentazione
Lavaggi a scopo terapeutico
DECOMPRESSIONE
Ostruzione intestinale
Interventi su stomaco-intestino
Distensione addominale
Si usa la sonda di Levin lasciata in sede fino
alla ripresa della peristalsi
ANALISI
Analisi succo gastrico o contenuto gastrico
Si usa la sonda di Levin, rimossa dopo
l’ultimo prelievo
LAVANDA GASTRICA
Impiegata nei casi di avvelenamento o
sanguinamento
Si usa la sonda di Levin o la sonda a due
canali o la sonda di Blackmore rimossa dopo
l’uso
ALIMENTAZIONE
Si usa se l’alimentazione artificiale è di breve
durata,
SNG, naso-duodenale o naso-digiunale
Il sondino deve essere morbido, flessibile
con diametro 8-10 Fr, può essere mono-bitrilume in silicone o poliuretano
DECISIONE APPLICAZIONE
Prescritto da:
medico
specialista
Applicato da:
medico
specialista
infermiere
MATERIALE
Sondino
Arcella
Schizzettone
Bicchiere d’acqua
Cerotto di tela
Garze
Guanti
Telini
Fonendoscopio
Lubrificante idrosolubile
Forbici
Pinza di Magyl eventuale
PROCEDURA p.te cosciente
Informare il paziente
Garantire la privacy
Rimuovere ev. protesi dentarie
Valutare narice migliore
Misurare distanza sng da introdurre
Posizionare p.te in posizione semiseduta
Invitarlo a tenere un sorso d’acqua in bocca
Lubrificare sng e introdurlo nella narice
Quando è in orofaringe far deglutire acqua e spingere sng
Procedere delicatamente fino alla tacca e fissare sng al naso con cerotto
Assicurarsi che non si sia in trachea
CONTROLLO POSIZIONE
Si posiziona fonendo sull’addome e
auscultando si insuffla aria attraverso il sng o
si aspira liquido gastrico
Misurazione ph
Radiografia addome
Controllo endoscopico
COMPLICANZE
Laringite
Lesione corde vocali
Ulcere gastriche esofagee da decubito sng
Reflusso GE
Polmonite ab ingestis
CURA
Controllare tolleranza al sng
Controllare che non decubiti al naso
Controllo caratteristiche secreto
Pulizia cavo orale
Ev. somministrazione farmaci, pappe….
Registrazione entrate / uscite
RIMOZIONE
Dopo prescrizione
Chiudere sng qualche ora prima
Lavaggio mani
Informare p.te garantire privacy
DPI idonei
Introdurre 30 ml di aria x rimuovere ev. secrezioni
Invitare il paziente a chiudere gli occhi
Sfilare il sng piegandolo tra le dita impedendo ev. aspirazione del suo
contenuto durante l’estrazione
Smaltimento rifiuti e riordino materiale
Registrazione su carteggio
Controllo p.te
PROCEDURA p.te incosciente
Si posiziona il p.te sul fianco sinistro e si
introduce il sng delicatamente nella narice
spingendolo, se difficoltà al passaggio in
orofaringe ci si può aiutare con la pinza di
Magyl
Per il resto si seguono le indicazioni
precedenti