Essere genitori. Il ruolo paterno e materno a confronto.

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Transcript Essere genitori. Il ruolo paterno e materno a confronto.

ESSERE GENITORI:
IL RUOLO PATERNO E MATERNO A
CONFRONTO
Dott.ssa Catiuscia Settembri
www.catiusciasettembri.it
Poche altre esperienze come quella
generativa sono in grado di segnare
profondamente ed in modo indelebile la storia
personale e di coppia.
“L’educazione dei figli come compito
indiviso e permanente dei genitori.”
L’educazione familiare contribuisce alla formazione
della personalità e dell’identità dei figli.
Per una lunga tradizione, l’educazione dei figli, è
stata giudicata come un’incombenza femminile e
quella maschile rimaneva un personaggio lontano.
L’UE nel 1985, riconoscendo il figlio come
soggetto sui iuris,
Ha attribuito ai genitori la responsabilità
parentale, ossia il dovere di essere
genitore che va a sostituire il precedente
concetto di patria potestà, ovvero il potere
dei genitori sui figli.
Responsabilità parentale, significa che i genitori
sono chiamati ad essere ADULTI e a valere
come esempi, positivi e propositivi, di
identificazione, per i propri figli.
Paternità e Maternità come differenza
È necessario chiedersi
in che modo,
nei ruoli genitoriali,
si esprima pari dignità
dell’ essere maschile e femminile
pur nella diversità
di atteggiamenti, funzioni, specificità.
 La
funzione materna
è quella dell’accoglienza, del contenimento
e del nutrimento.
 La
funzione paterna
è quella della separazione “dall’utero
materno” per entrare nel mondo sociale.
Entrambe le funzioni sono necessarie per la crescita
….
COMPITI DEI GENITORI
Compiti primari
Compiti evolutivi
Cura
Protezione
Conforto
Contenimento
(holding)
Futurizzazione
Distanziamento tra
realtà e fantasia
La MADRE insegna ad amare
e
il PADRE a vivere.
«Simboli genitoriali»
L’unità tra paternità e maternità si compie nel figlio
Madre
Conforto
Acqua
Riflessione
Sicurezza
Interiorità
Calma
Contenuto
Stabilità
Luna
Mantenimento
Fusione
Padre
Coraggio
Fuoco
Azione
Progettualità
Esteriorità
Energia
Contenitore
Movimento
Sole
Conquista
Separazione
Tre considerazioni molto
importanti
La prima
I genitori hanno un ruolo gerarchico
nei confronti dei loro figli
(posizione asimmetrica).
La seconda
I genitori devono essere capaci di
contenere l’ansia dei figli.
La terza
I genitori non sono obbligati a garantire la
felicità dei figli, ma a salvaguardare la loro
possibilità di crescere e di essere creativi.
Nei primi anni di vita…
La relazione è prettamente diadica tra madre e
figlio/a.
Il padre ha la funzione di regolatore della
relazione empatica madre-figlio.
La funzione paterna ha il ruolo di sostegno alla
maternità …
Il padre non è semplicemente la luce che illumina la diade
madre-bambino ma è, assieme a loro, l’essenza di un
quadro in cui ogni singola parte ha senso solo in relazione
alle altre ….
L’infanzia è
un "viaggio verso l’indipendenza",
che si attua attraverso la separazione ed il
superamento delle proprie radici.
Tale distacco avviene mediante uno stato di
abbandono alquanto doloroso.
Vivere questo stato di abbandono richiede una
forza che solo i due genitori possono
assicurare con un’azione di contenimento e di
sostegno.
Attenzione ….
 Continuano
Nei primi anni di scuola ..
a credere che le loro idee siano
valide soltanto perché le hanno pensate.
 Sono ancora fedeli ad alcune credenze
magiche.
 Mischiano realtà e fantasia per divertirsi e per
rendere più interessanti le conversazioni.
Stadio della pubertà e dell’adolescenza che
segna il passaggio dall’età infantile a quella
adulta
dagli 11 anni a …… ???
Con l’inizio della scuola media
comincia una nuova era …. Come una
seconda nascita …..
Il ragazzo/a entra nella fase del lutto ….
Tutto ciò avviene attraverso
 Stati
depressivi (il lutto dell’infanzia)
 Conflitti
 Ricerca
di identità sessuale
Relazione genitori-figlio
Diade coniugale
Ruolo genitoriale
Relazione educativa
asimmetrica
Confronto
intergenerazionale
Triade familiare
Genitori… persone “sufficientemente buone”
“Semplicemente ed umanamente esserci”
Identità di genere
Identificazione
Differenziazione
Individuazione
Eteronomia
Autonomia
Dobbiamo accettare di non essere perfetti e
accontentarci di essere genitori
sufficientemente buoni, capaci di
accettarsi con i propri limiti ma nello
stesso tempo autenticamente disponibili a
fare del proprio meglio ed essere
realmente sintonizzati sui bisogni dei
propri figli.
Educare è un’arte …
.. vale a dire un intervento delicato e
complesso che richiede non solo
conoscenze tecniche ma soprattutto
attenzione, sensibilità, capacità creativa.
Significa aiutare un individuo a crescere e a
sviluppare le sue potenzialità che gli
permetteranno di diventare autonomo e
indipendente.
EDUCARE
 vuol
dire per prima cosa saper ascoltare
….
 Ascoltare
implica partecipazione attiva e
condivisione …

Il linguaggio verbale, non verbale e
paraverbale …
Uno dei modi preferiti dei bambini per
mettere alla prova le regole:
“…. Ma tutti gli altri bambini lo fanno …”
Frasi famose dei figli
“
non sono più un bambino …”
 “ mamma sei cattiva … ”
 “ mia madre è troppo chioccia …”
 “ mio padre è geloso …”
 “mio padre è una pressa …”
 “ mia madre vuole sapere sempre cosa
faccio …”
 “ per di più mia madre è una prof. …”
Frasi celebri dei genitori
“ non bisogna dire bugie ai genitori … ”
 “ dimmi la verità e non ti punirò …”
 “ fallo per far piacere alla mamma …”
 “ dopo tutto quello che ho fatto per te …”

…. quel che più conta è l’immagine
di sé che offrono i genitori ai figli ….
Crescere i nostri figli ….
alla responsabilità e alla libertà …
LA SEPARAZIONE CONIUGALE:
è un lutto tanto per gli adulti che per i figli.
Ciò che muore è la coppia coniugale e non
quella genitoriale …
EFFETTI A BREVE TERMINE:

Bambini di tre anni reagiscono spesso in modo acuto, con regressioni a
modalità di funzionamento psicologico più antiche e turbe del
comportamento (disturbi del sonno e dell’umore).

A quattro anni invece predominano l’aggressività, l’ansia da
separazione e la depressione che si esprimono in fobie e paure
“ingiustificate” di vario genere.

Verso i cinque anni la reazione continua a essere di tipo ansioso e
aggressivo, ma vi è la prima capacità di comprendere la situazione e di
verbalizzare la tristezza e l’intenso desiderio di restaurare l’unità
familiare.

Nel periodo della latenza gioca un ruolo centrale il dolore per l’assenza
del padre, che tipicamente è il genitore non affidatario, ma la sofferenza
viene celata e tenuta nascosta per renderla più tollerabile. In questo
stesso periodo si assiste anche alla nascita di forti vissuti di solitudine,
nati dal realistico riconoscimento della propria impotenza e del ruolo
periferico giocato nelle decisioni che riguardano il nuovo assetto
familiare. Se la separazione assume toni particolarmente drammatici, il
bambino si sente ancora più isolato, paralizzato dai conflitti di lealtà che
vengono generati dal trovarsi solo al centro delle lotte tra i genitori.

Nell’adolescenza, infine, sono caratteristici i
sentimenti di collera, le sensazioni di impotenza,
di perdita, di tradimento, vergogna e imbarazzo,
conflitti di lealtà e angoscia per il proprio
avvenire
coniugale:
l’adolescente
può
convincersi che, se i propri genitori si sono
separati, anche lui o lei sarà incapace di
mantenere in piedi un rapporto duraturo. I
sintomi, se il minore è adeguatamente
sostenuto, tendono a scomparire.
In conclusione …
Noi genitori dobbiamo consentire ai nostri
figli la “nascita” psicologica
ovvero
Separarsi dalle madri prima e dal padre poi..
per riuscire a creare un proprio modello di
vita.
Buon lavoro a tutti ……
I vostri figli non sono figli vostri..
… sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro
anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei
vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a
voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo
vigore affinchè le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual
misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.
Kahlil Gibran