Dalla Shoah ai genocidi odierni - istituto comprensivo san cesareo

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Dalla Shoah
ai genocidi odierni
Shoah : termine ebraico che
significa “sterminio”, con il
quale si indica la persecuzione
e il programmatico genocidio
degli ebrei europei da parte
del regime nazista nel corso
della seconda guerra mondiale
Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 (la famigerata
“notte dei cristalli”), come rappresaglia all’assassinio a
Parigi di un diplomatico tedesco da parte di un
giovane ebreo, in Germania furono incendiate tutte le
sinagoghe e infrante le vetrine dei negozi di proprietà
ebraica, mentre nei giorni successivi le SS arrestarono
e deportarono migliaia di ebrei. Molti ebrei tedeschi e
austriaci decisero di abbandonare il paese senza
ulteriori indugi; centinaia di migliaia di persone
trovarono rifugio all’estero, ma altrettante si videro
costrette o scelsero di rimanere.


Leggi di Norimberga sono leggi razziali emanate per ordine
di Adolf Hitler e approvate dal Reichstag nel settembre del
1935, durante il congresso del Partito nazionalsocialista
tedesco dei lavoratori. Ciò portò al massimo la
discriminazione, praticata già dall'ascesa al potere di Hitler
nel 1933, contro gli ebrei, che sarebbero così stati esclusi
dalla partecipazione alla vita politica del popolo tedesco.
La prima legge privava gli ebrei della cittadinanza e quindi
dei diritti politici garantiti solo ai 'cittadini del Reich'; la
seconda legge, doveva a 'tutelare il sangue e l'onore tedesco:
vietava matrimoni e rapporti sessuali tra ebrei e tedeschi.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data
dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della
Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo
ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini
ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la
morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi,
si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria
vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono
organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di
narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle
scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo
ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in
modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico
ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e
affinché simili eventi non possano mai più accadere.

Il trasporto delle vittime nei campi di sterminio avveniva generalmente in
treno, la polizia pagava alle ferrovie di stato un biglietto di sola andata di
terza classe per ciascun deportato: se il carico superava le mille persone,
veniva applicata una tariffa collettiva pari alla metà di quella normale. I
treni, composti da vagoni merci sprovvisti di tutto, persino di presa d'aria,
viaggiavano lentamente verso la destinazione e molti deportati stivati
all'inverosimile morivano lungo il tragitto. Giunti ai campi i bambini, i
vecchi e tutti gli inabili al lavoro venivano condotti direttamente nelle
camere a gas; gli altri venivano sfruttati per un certo periodo ai vari lavori
coattivi per essere poi eliminati. Treni e treni di uomini, donne e bambini,
stipati in carri bestiame venivano scaricati sulle rampe dei Lager ed
avviati alle finte docce dalle cui tubature, invece dell'acqua, usciva il gas
letale Zyklon B, un conglomerato di cristalli di silicio saturati con acido
cianidrico. Solo pochi erano destinati a sopravvivere (temporaneamente),
erano i più forti, quelli necessari ai lavori forzati, quelli che erano utili alla
fabbriche o alla gestione del campo: la manodopera a costo zero
Sami Modiano nasce a Rodi (all'epoca colonia italiana) nel 1930. Ha
vissuto una vita normale fino all'arrivo delle leggi razziali promulgate da
Benito Mussolini. Modiano in quell'anno frequentava la terza elementare,
quando un giorno il suo maestro lo chiamò per informarlo che, essendo
ebreo, doveva essere espulso dalla scuola. Dopo ci fu la selezione
capeggiata dal medico di Auschwitz Josef Mengele che con un dito che
muoveva a destra o a sinistra decideva la vita o la morte di chi aveva di
fronte. Nei mesi successivi Sami Modiano perse sua sorella Lucia e anche
suo padre. Nel 1945 quando i sovieticierano a poche decine di chilometri
dal campo, i tedeschi presero i superstiti e da Birkenau camminarono
verso Auschwitz. Durante la marcia Modiano si accasciò a terra senza
forze, aspettando che un soldato tedesco gli sparasse ma fu sollevato da
due persone a lui estranee che lo portarono a destinazione lasciandolo su
un cumulo di cadaveri per mimetizzarlo. Al suo risveglio Modiano, ormai
salvo, vide una casa in lontananza e decise di andarci. Dentro trovò altri
superstiti del campo fra cui conobbe Primo Levi
'Se comprendere è impossibile,
conoscere è necessario
Chi nega l'esistenza della Shoah,
nega la vita, la rinascita, quindi
permette che in futuro possano di
nuovo accadere cose orripilanti.
Con la Shoah si è visto come
l'uomo possa diventare spietato,
aggressivo contro il prossimo e
come talvolta possa essere privo di
ragionamento.'
Perché al di là degli orrori che hanno prodotto quei campi,
della sofferenza che hanno subìto ogni giorno, ogni singolo
istante, a tutte quelle persone colpevoli di essere ebrei, morti
ingiustamente, in quei mesi di prigionia, rimangono solo i
sopravvissuti...
Molte persone non hanno potuto realizzare
i loro sogni colpevolizzati ingiustamente ...
per questo non dobbiamo dimenticare
tutto ciò che è accaduto
Monumento al genocidio, Erevan
Il monumento in memoria del
genocidio armeno eretto a Erevan,
capitale dell'Armenia, commemora
le centinaia di migliaia di armeni
morti tra il 1915 e il 1923 per mano
dei turchi in uno dei più sanguinosi
massacri del XX secolo. Una serie di
lastre di pietra disposte in circolo
sono protese verso il centro della
struttura, dove arde una fiamma
perpetua.
in BosniaErzegovina e Kossovo la pulizia
etnica mirava all’eliminazione
dell’etnia rivale mediante il suo
allontanamento, ma non sono
mancati casi di uccisioni di massa
(Sebrenica 1995).
In Sudan da vent’anni il governo
arabo ed islamista del nord conduce
una durissima campagna contro i neri
animisti e cristiani del sud del paese
mirando al loro annientamento,
mentre a Timor Est il regime
indonesiano ha tentato lo stesso con
la popolazione locale.
per non dimenticare...
Le poesie che noi alunni delle classi terze
dell’Istituto Comprensivo di San Cesareo
abbiamo elaborato, prendendo spunto dalla
lettura di alcune testimonianze dei deportati e
dalla visione di filmati, vogliono essere, per noi
giovani, un invito a ricordare per non
dimenticare.
Per non dimenticare …
Non dimentichiamo ragazzi la guerra passata, anche se noi non l’abbiamo
vissuta.
Oggi le guerre le leggiamo sui libri di storia e le vediamo in TV , pensando
ad esse come ad eventi e situazioni lontani da noi e solo da osservare.
Non dimentichiamo quello che gli altri hanno patito e che i nostri nonni ci
hanno raccontato.
Non dimentichiamo ciò che gli uomini hanno imposto ai loro simili.
Senza alcuna pietà per nessuno: bambini, anziani, uomini, donne,
diversamente abili, zingari, omosessuali e oppositori politici.
Accusati solo perché difendevano le proprie radici e le proprie idee.
Non dimentichiamo ragazzi che oggi nessun dito di uomo ci viene puntato
per decidere se dobbiamo vivere o morire.
Ricordiamoci di non odiare coloro che noi pensiamo siano “ diversi” .
Non dimentichiamo che la vita di tutti noi non è banale,
è il valore più grande che ognuno possiede.
Ricordiamoci di non togliere a nessun essere umano la dignità di essere
PERSONA !!!
Non dimentichiamo di ringraziare, sempre, coloro che sono morti e chi
ancora sta lottando per la DIGNITÁ e la LIBERTÁ.
Per la mente di un solo uomo
per persone che disprezzavano i propri fratelli
per inutili motivi
avvenne l’inimmaginabile:
milioni e milioni di persone sterminate
Ebrei,Zingari…
tutti coloro che si opponevano.
In città risuonavano proiettili,bombe e cannoni
nei campi lamenti,grida e disperazione.
Gli aerei viaggiavano veloci…
il fumo saliva lento nell’aria…
tutto per la mente di un solo uomo.
Persone costrette a non esistere,
costrette a perdere la loro dignità,
costrette a vivere in condizioni disumane…
Nei campi le persone morivano di fame,di stenti e bruciati…
Nel campo si perdeva la famiglia,l’amicizia,l’amore e la speranza.
Le persone venivano sfruttate,ingannate,illuse e perseguitate,
costretti a dormire su letti di legno affollati,
bambini costretti a subire esperimenti di ogni tipo
per trovare il gene della perfezione…
Tutto per la folle mente di un solo uomo.
Oggi di tutto ciò rimane solo il ricordo…
un numero sulla pelle…
muri,docce,forni…
che non possono parlare.
La lettera è giunta nelle nostre
mani per gentile concessione di
suo nipote, nonché nostro
insegnante, prof. Diodati .
Prigioniero Diodati Nicola,
matricola 6083 Lager
Bezeichnungs, M- Stammlager X
B, Baracca n. 19/B-, Germania.
Una storia, quella di Nicola, uguale in tutto e per tutto a tante altre di
soldati internati dopo l'8 settembre del ’43, nei campi di concentramento
nazisti. Di quel periodo che ha trascorso in Germania, ha lasciato un
segno: le lettere che inviava alla famiglia; lettere conservate come
reliquie.
E’ permesso scrivere da un campo, ma solo per descrivere una falsa
realtà perché c'è la censura.
Per ricordare quei tragici momenti, leggeremo la lettera che suo padre,
in apprensione per la situazione e impossibilito ad aiutarlo, invia al figlio
in risposta ad una sua lettera.
Spezzano Albanese (Cosenza), 15/09/44
Carissimo figlio,
Ieri ho ricevuto la risposta come ti ho accennato nella
mia precedente ……. per domandare alla Croce Rossa
di Napoli per fare la spedizione di pacchi e rispose in
questo modo: “non vi è alcuna disposizione in proposito
anzi è sospeso ogni invio e quindi bisogna avere
pazienza”.
Siamo tutti preoccupati e disturbati perché non
possiamo aiutarvi in nessun modo, ci vuole pazienza e
coraggio e solo Iddio vi deve proteggere. Noi stiamo
tutti bene aspettiamo di giorno in giorno la venuta di
Esterina con il bambino.
Ricevi mille baci da noi tutti.
Questi occhi hanno visto cose
che non potete immaginare
Fate tesoro della vostra
famiglia:
ve lo dice uno che l’ha
persa…