Peer Educators - Consultori Emilia

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Peer educators
Facilitatori di cambiamento nella scuola
ESPERIENZE DI EDUCAZIONE TRA PARI
Consultorio Familiare Servizio di Psicologia
Carpi (Modena)
Dott.ssa Federica Benatti
Dott.ssa Simona Diana
Dott.ssa Nora Marzi
Un po’ di storia…
L’esperienza di educazione tra pari prende
avvio all’interno del Distretto di Carpi in
particolare nel Consultorio Familiare nel
1996 con un progetto denominato:
“Formazione di opinion leader
per l’educazione alla salute”
Il progetto 14 anni fa…
Professionisti coinvolti:
• psicologi afferenti all’Azienda USL di Modena;
• insegnanti referenti degli interventi di Educazione alla Salute degli Istituti Superiori di Carpi.
Obiettivi del progetto:
• aumento delle abilità degli insegnanti nella conduzione di progetti di educazione alla salute;
• formazione di un gruppo di “facilitatori della comunicazione di gruppo”, per un loro
coinvolgimento nei progetti di educazione alla salute;
• Formazione condivisa in gruppi di lavoro eterogenei composti da insegnanti e ragazzi;
• diffusione del progetto in tutte le scuole superiori.
Fasi del progetto:
• individuazione di un gruppo di studenti volontari appartenenti alle scuole medie superiori
del Distretto di Carpi;
• corso di formazione rivolto sia agli studenti che agli insegnanti sulle principali tematiche
correlate all’attività di educazione alla salute (affettività, coppia adolescenziale, amicizia,
sessualità, prevenzione AIDS, comportamenti di abuso e tossicodipendenze, gruppo dei
pari, dinamiche di gruppo, ecc..;);
• programmazione e realizzazione di progetti individualizzati per ogni classe-target, con
l’affiancamento e la supervisione ai facilitatori condotta da insegnanti e psicologi;
• verifica conclusiva.
Il progetto nel corso degli anni…
ha subito numerosi aggiustamenti in un percorso di ricerca tuttora in evoluzione…
Dall’educazione tra pari …alla formazione tra pari
Ulteriore obiettivo, che rappresenta una vera e
propria innovazione, è stato il coinvolgimento
diretto dei ragazzi nel progetto di formazione di
nuovi facilitatori
Il percorso formativo nei 3 anni
scolastici
• 2° anno scuola superiore: selezione dei
facilitatori e loro formazione;
• 3° anno scuola superiore: intervento nei diversi
progetti di educazione alla salute o ipotizzati
dalla scuola;
• 4° anno scuola superiore: formazione dei nuovi
facilitatori e intervento congiunto (formatori e
facilitatori) nelle classi;
• (in alcune scuole questa scansione si risolve in due anni scolastici
e non tre).
Il progetto nel corso degli anni…
Gli elementi imprescindibili quali indicatori di successo:
- individuazione di un gruppo di studenti volontari;
- Condivisione del progetto col Dirigente scolastico e
presentazione al Collegio docenti;
- costituzione di un gruppo di lavoro eterogeneo composto da
insegnanti referenti, psicologi e ragazzi facilitatori e formatori;
- coinvolgimento del gruppo di facilitatori nell’ambito dei progetti
di educazione alla salute;
- programmazione e realizzazione di interventi all’interno delle
classi da parte dei facilitatori, con la supervisione condotta da
insegnanti e psicologi;
- valutazione.
Il progetto oggi
Pur salvaguardando gli elementi imprescindibili, introduce:
- nuove modalità di selezione dei ragazzi;
- ulteriori attività ed iniziative in cui coinvolgere gli
studenti facilitatori;
- nuovi strumenti di valutazione;
- l’opportunità per i facilitatori di acquisire crediti
formativi;
- collaborazione con gli insegnanti i quali consentono ai
facilitatori di assentarsi dalle rispettive classi per il
tempo strettamente necessario alla realizzazione di
interventi in classi diverse dalla loro.
Il progetto oggi…
intende:
• potenziare il benessere del contesto scolastico grazie
all’individuazione di un gruppo di studenti i quali possono
migliorare le proprie abilità attraverso un attivo coinvolgimento
in iniziative scolastiche e destinate ai giovani e volte ad
incrementare positive dinamiche relazionali, comunicative
rispetto a determinati temi;
• sviluppare comunità competenti non solo ad evitare il disagio,
ma a migliorare le condizioni di vita nella comunità stessa,
sviluppando capacità di riconoscimento e fronteggiamento delle
situazioni critiche.
LA COMUNITA’
Il gruppo interistituzionale di
programmazione
SCUOLA
COMUNE
AUSL
La presentazione e del progetto
• Al dirigente scolastico ed
agli insegnanti
• Agli studenti
• Partecipazione di
psicologa ed insegnante
referente al collegio
docenti
• Presentazione del
progetto nelle classi
seconde dell’Istituto da
parte di:
- psicologa
- insegnante referente
- facilitatori.
LA SCELTA DEI
FACILITATORI
• Far scegliere agli insegnanti.
• Selezionarli, dopo un’autocandidatura proposta,
attraverso un prodotto che può consistere in un elaborato
scritto o una presentazione di sé mediante la
realizzazione di video o foto. Il materiale viene
raccolto e visionato dagli psicologi, insegnante
referente ed i formatori.
Vantaggi e Svantaggi
Far scegliere agli insegnanti
Autocandidarsi
- strategia utile per un progetto
cooperativo;
- strategia rischiosa poiché gli
insegnanti potrebbero:
- Strategia che sottolinea la forte
motivazione, confermata anche dal
prodotto con cui ogni ragazzo si
presenta, col rischio di avere un
gruppo ridotto di adesioni.
 ricoprire,
più
o
meno
consciamente,
il
ruolo
di
garanti/custodi
dell'ordine
indicando, di conseguenza, gli
studenti che loro pensano essere
più adeguati e scoraggiando quelli
che da loro sono ritenuti
inadeguati;
 coinvolgere i cosiddetti “bisognosi
nascosti”, ossia i ragazzi la cui
disponibilità maschera in realtà una
richiesta di aiuto.
Chiedere agli ex-facilitatori di partecipare
alla selezione dei nuovi facilitatori si
rivela un metodo utile per
prolungare il coinvolgimento dei
ragazzi nel prosieguo del progetto,
pur comportando un grado di
responsabilità soprattutto nel caso
occorresse rifiutare le persone
meno idonee.
LA FORMAZIONE
DEI FACILITATORI
La formazione è finalizzata alle metodiche di conduzione di gruppo
più che ai contenuti.
Consta di circa 40 ore articolate nei seguenti incontri:
• 1° incontro: “IO”: favorire l’incontro e la conoscenza, le
aspettative e le idee su cosa e chi sia il facilitatore.
• 2° incontro: “NOI- il GRUPPO”: favorire una identità di
gruppo- cos’è e cosa lo fa funzionare e cosa lo blocca.
• 3° incontro: “LA COMUNICAZIONE” tecniche di
comunicazione e di gestione dei gruppi classe.
• 4° incontro: “GESTIONE DELLE PROPRIE EMOZIONI”.
• 5° incontro: “PREGIUDIZI E ICE-BREAKING”.
• Ulteriori incontri periodici, specifici e finalizzati alla preparazione
dei ragazzi alle attività che compongono il progetto…
… ATTIVITÀ IN CUI SONO
COINVOLTI I FACILITATORI
Sono previste circa 20 ore di partecipazione dei ragazzi alle seguenti attività nelle
classi:
•
•
•
•
•
•
ACCOGLIENZA DELLE CLASSI PRIME
SIMULAZIONE ASSEMBLEA DI CLASSE
“REGOLE DELLA CLASSE” (all’interno del progetto sul regolamento
d’Istituto)
PRESENTAZIONE DELLO SPORTELLO D’ ASCOLTO PSICOLOGICO
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FACILITATORI DELLA
COMUNICAZIONE
INTERVENTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE, NELLO SPECIFICO
SUI TEMI DI:
I. ABUSO DI ALCOL, FUMO E SOSTANZE
II. AFFETTIVITÁ, SESSUALITÁ E CONTRACCEZIONE
III. VIOLENZA DI GENERE
Ulteriori ore vengono spese all’interno di eventuali INIZIATIVE CHE LA SCUOLA
ORGANIZZA IN RETE CON ALTRI ISTITUTI E/O ENTI
TERRITORIALI, AD ES. IL PROGETTO DI PREVENZIONE DEI
FENOMENI DI VIOLENZA ALLE DONNE
Coinvolgimento dei facilitatori nel Progetto
“Affettività, sessualità, e contraccezione”
Diverse modalità operative:
• I facilitatori si occupano solo della raccolta delle aspettative
all’interno della classe; momento che preordina il patto
formativo e la progettazione dell’intervento che verrà realizzato
da insegnanti e operatori sanitari.
• La raccolta delle aspettative all’interno della classe è curata dagli
insegnanti, mentre i facilitatori progettano insieme agli insegnanti
e agli operatori le attivazioni inerenti al tema scelto dagli alunni
(es. primo rapporto sessuale, relazioni d’amore e d’amicizia,
dipendenze affettive, omosessualità,…) e svolgono l’intervento
in classe affiancando l’operatore sanitario.
• Raramente i ragazzi realizzano interventi legati ai progetti in
forma autonoma
La valutazione del progetto
• Fase iniziale del progetto:
- strumenti costruiti ad hoc, questionari [es. questionario di autovalutazione
iniziale di Pellai, Rinaldin, Tamborini (2002)] oppure interviste a domande
aperte e discussione in gruppo al fine di raccogliere le aspettative e
motivazioni dei ragazzi riguardo alla scelta di prendere parte al progetto.
- TMA, test multidimensionale dell’autostima, che valuta le aree in cui
l’autostima viene tipicamente suddivisa: aree interpersonale, scolastica,
emozionale, familiare, corporea e della padronanza sull’ambiente.
• Valutazione di processo:
- al termine di ogni attività, ha luogo un momento di rielaborazione degli
interventi svolti nelle classi attraverso schede di autovalutazione costruite
ad hoc, a domande aperte e discussione in gruppo al fine di esplorare il
vissuto dei ragazzi rispetto alla conduzione delle attività ed alla gestione
delle dinamiche della classe.
La valutazione del progetto
• Fase conclusiva del progetto:
- scheda di autovalutazione costruita ad hoc, a domande aperte, e
discussione in gruppo, al fine di sondare le opinioni dei
facilitatori riguardo al progetto;
- somministrazione del questionario di autovalutazione di Pellai,
Rinaldin, Tamborini (2002), al fine di valutare i livelli di
soddisfazione, le competenze maturate e la percezione del
proprio potere d’azione;
- somministrazione del TMA al fine di conoscere un eventuale
miglioramento dell’autostima.
Punti di forza del progetto
• I facilitatori appartengono al mondo degli adolescenti
ma, allo stesso tempo, creano un ponte con il mondo
adulto;
• migliore veicolo di informazioni;
• potenziamento del servizio “Sportello d’ascolto
psicologico” presente nell’Istituto;
• utilizzo delle competenze dei facilitatori nei vari
progetti scolastici che cambiano di anno in anno e
realizzati in rete con altri istituti ed Enti.
Criticità e proposte future…
• Incremento di ore del professionista referente che permettono
di:
- accrescere le competenze dei facilitatori ed il loro grado di
partecipazione nelle fasi di progettazione e realizzazione delle
attività con una ricaduta positiva sull’efficacia degli interventi, tra
cui quelli di educazione alla salute;
- potenziare la fase di valutazione.
• Favorire un maggior coinvolgimento dell’insegnante referente
affinché partecipi in ogni fase del progetto rappresentando un
tutor per i facilitatori.
• Potenziare la conoscenza e la validità del progetto nella comunità
scolastica.
Grazie per l’attenzione!