AFLATOSSINE E LATTE - Provincia di Novara

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AFLATOSSINE
E
LATTE
Dott.ssa Cristina Leonardi
ASL NO SIAV C
20 dicembre 2012
AFLATOSSINE E LATTE
La AFM1 deriva il suo nome da “milk”,
in quanto è l’unica, tra i metaboliti della
AFB1 a passare in quantità rilevanti nel
latte; è tuttavia rinvenibile anche in altri
liquidi biologici (sangue ed urine),
come pure in organi quali fegato e
rene.
AFLATOSSINE E LATTE
• la quantità di AFM1 che può essere rinvenuta nel latte
vaccino, in rapporto alla quantità di AFB1 ingerita con
l’alimento, presenta variazioni medie dello 0.17 al 3%,
con punte del 6% in funzione dei seguenti fattori:
• entità del metabolismo
• specie animale
• razza
• fattori individuali, ad esempio le infezioni mammarie
aumentano la quantità di AFM1 eliminata con il latte
• livello produttivo, solitamente il carry over è maggiore
all’inizio della lattazione in cui può superare anche di
3.3-3.5 volte i valori che si hanno in lattazione
avanzata. Con produzioni di 20 e 46 kg di latte al
giorno il carry over di AFM1 è pari rispettivamente a
2% e 5.7%.
AFLATOSSINE E LATTE
• Ad esempio, nel latte di bovine che hanno
assunto 0.35 mg/kg di AFB1 per 3 giorni, è stata
rinvenuta AFM1 in quantità pari a 0.10 ppb.
• La comparsa di AFM1 nel latte è di solito rapida,
per assunzione di quantità elevate di AFB1 con
l’alimento, la AFM1 è presente nel latte già dopo
4 ore, altrettanto veloce è la sua scomparsa dal
latte: in media, già entro 3-4 giorni dalla
sospensione dell’assunzione di AFB1.
AFLATOSSINE E PRODOTTI
LATTIERO CASEARI
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la distribuzione di AFM1 nel latte non è uniforme, infatti si
concentra per circa un 80% nel latte scremato a causa del suo
legame con la caseina.
Fattore di arricchimento di AFM1 tra latte di partenza e cagliata
= in media da 3 a 5 volte
Fattore di arricchimento di AFM1 tra latte di partenza e
formaggi molli = in media da 2.5 a 3.3 volte
Fattore di arricchimento di AFM1 tra latte di partenza e
formaggi duri = in media da 3.9 a 5.8 volte
Fattore di arricchimento di AFM1 tra latte di partenza e
mozzarella = in media 8.1 volte (probabilmente dovuto a
riscaldamento a 80 °C che determinerebbe una maggiore
associazione tra AFM1 e caseina).
Per quanto riguarda lo yogurt, sembra che AFM1 abbia effetti
negativi su Lactobacillus bulgaricus e su Staphylococcus
thermophilus.
AFLATOSSINE: TOSSICITA’
• Nell’uomo la AFM1 assunta per via orale viene
assorbita raggiungendo alte concentrazioni ematiche
ed in tempi brevi (elevata biodisponibilità).
• La tossicità sia acuta che cronica delle aflatossine è
stata dimostrata in numerosissime specie animali
(mammiferi, pesci, specie aviari, primati).
• Per la maggior parte delle specie, la LD50 (dose letale
50) è compresa tra 0.5 e 10 mg/kg di peso corporeo; il
FEGATO è il principale ORGANO BERSAGLIO,
tuttavia anche polmone, miocardio e rene sono
interessati dall’azione tossica di queste tossine.
• Le aflatossine sono state riscontrate anche nel
cervello.
• Dosi elevate sono responsabili di azione teratogena.
AFLATOSSINE: TOSSICITA’
• L’intossicazione ACUTA di solito consegue
all’assunzione di cereali contaminati (mais, riso)
o loro prodotti derivati.
• Gli effetti acuti si rilevano principalmente a
livello epatico con distruzione delle zone
centrolobulari, epatomegalia e cirrosi.
• Nell’intossicazione CRONICA si osserva
soprattutto immunodepressione (0.042-0.7
mg/kg di peso corporeo assunte per tempi
prolungati in diverse specie animali).
AFLATOSSINE: CANCEROGENESI
• l’azione cancerogena e l’azione mutagena delle aflatossine B1,
G1 e M1 sono il risultato della formazione del 2.3-epossido, un
intermedio metabolico particolarmente instabile, quindi reattivo,
in grado di formare legami covalenti con gli acidi nucleici.
• Numerosi studi hanno dimostrato che AFG1 ed AFM1
avrebbero un potere epato-cancerogeno inferiore ad AFB1, ma
un potere cancerogeno per il rene leggermente superiore.
• Numerose ricerche hanno evidenziato che l’uomo sarebbe più
sensibile rispetto alla donna, tuttavia, in entrambi i casi, c’è una
relazione lineare tra la dose e l’azione epato-cancerogena.
• In generale, il potere cancerogeno varia come indicato
AFB1>AFG1>AFB2>AFG2; la AFB1 è inserita tra i cancerogeni
di Classe 1 (sicuramente cancerogeno per l’uomo), mentre la
AFM1 appartiene al gruppo 2B (probabilmente cancerogeno
per l’uomo).
• A parte l’azione cancerogena, la tossicità di AFM1 è molto
simile a quella di AFB1 sia quantitativamente che
qualitativamente.
AFLATOSSINE: LIMITI
• Regolamento 165/2010:
latte crudo, latte trattato termicamente e
latte destinato alla fabbricazione di prodotti a
base di latte: 0,050 microgrammi/kg (p.p.b.)
AFLATOSSINE NELLA PROVINCIA DI
NOVARA
• 2012: 3 CASI (due per presenza della
tossina nella granella, uno