Radiazioni ionizzanti

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Le radiazioni ionizzanti
Radioprotezione
La protezione sanitaria contro le radiazioni
ionizzanti, è una disciplina a forte contenuto
biologico, sanitario, fisico, tecnico e naturalistico che
ha l’obiettivo di preservare lo stato di salute e di
benessere dei lavoratori, degli individui componenti
la popolazione, della popolazione nel suo insieme,
riducendo i rischi sanitari da radiazioni ionizzanti
nella realizzazione di attività umane che siano
giustificate dai benefici che ne derivano alla società e
ai suoi membri. In funzione del suo obiettivo essa
provvede anche alla tutela dell’ambiente.
RADIAZIONI IONIZZANTI

Radiazioni capaci di provocare, direttamente o
indirettamente, fenomeni di ionizzazione nel
mezzo attraversato, cioè di attivare processi per i
quali molecole o atomi possono perdere o
acquistare elettroni. Si formano cosi “ioni”.

L’interazione della radiazioni con la materia
consiste sostanzialmente in un trasferimento di
energia.
GRANDEZZE DOSIMETRICHE



Dose di esposizione: capacità di produrre
ionizzazione nell’aria e si riferisce a raggi X o 
(Roentgen)
Dose assorbita: capacità della radiazione di deporre
energia nei tessuti (Gray)
Il grado di rischio derivante dall'esposizione alle
radiazioni ionizzanti non è però solo proporzionale alla
dose assorbita, ma è anche strettamente legato al tipo
di radiazione incidente e alla radiosensibilità dei vari
organi e tessuti irradiati

Per tener conto della diversa pericolosità delle radiazioni incidenti,
si introduce il cosiddetto fattore di qualità o ponderazione della
radiazione, Q. Si tratta di un parametro che tiene conto della
pericolosità delle varie radiazioni rispetto alla radiazione di
riferimento (fotoni), cui viene assegnato per definizione un Q
uguale a 1.

Dose equivalente: prodotto fra la dose assorbita e fattore di
ponderazione della radiazione sommato su tutti i tipi di radiazioni
presenti nel fascio incidente (Sievert).

Nel caso dei fotoni e degli elettroni, Q = l, la dose assorbita di un
gray corrisponde all'equivalente di dose di un Sv.

Sulla base degli esiti degli studi epidemiologici e di radiobiologia si
è osservato che, a parità di dose assorbita, le particelle alfa con
energia di alcuni MeV, producono un danno biologico 20 volte
maggiore dei fotoni. Pertanto, a queste particelle, è stato assegnato
un Q=20.

Anche i neutroni sono più pericolosi dei fotoni e si assume per essi
un Q compreso tra 3 e 11 a seconda della loro energia.

Quando la dose è dovuta a radiazioni di diverse energie, si
introduce un valore medio del fattore di qualità che viene detto
fattore di qualità efficace (Q).

Per tener conto della diversa radiosensibilità dei diversi
organi e tessuti del corpo umano per gli effetti stocastici,
si introduce l'equivalente di dose efficace, E, somma degli
equivalenti di dose medi nei diversi organi e tessuti, HT,
ciascuno moltiplicato per un fattore di ponderazione, wT,
che tiene appunto conto della diversa radiosensibilità
degli organi irraggiati.

Dose efficace: prodotto tra equivalente di dose e fattore
di ponderazione del tessuto sommato su tutti i tipi di
tessuti irradiati (Sievert).

Nel caso dell'introduzione di radionuclidi nel corpo
umano (contaminazione interna) si deve tener
conto che l'irraggiamento si protrarrà fin quando il
radionuclide introdotto è presente nel corpo. La
dose ricevuta da un certo organo o tessuto in tale
periodo prende il nome di equivalente di dose impegnata.
Nel caso dei lavoratori il calcolo della dose
impegnata viene effettuato cautelativamente su un
periodo di 50 anni a partire dall'introduzione.
FONTI DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI
IONIZZANTI NELLA POPOLAZIONE
GENERALE
FONTI NATURALI
Sorgente
raggi cosmici
radiazione terrestre
(U-238, Th-234; K-40)
Irradiazione interna
Radionuclidi cosmogenici (H3; Be-7; C-14: Na-22)
Radionuclidi primordiali (Ra220, Ra-222 e loro discendenti;
U-238; Th 232; Ra-226; K-40;
Ru 87; Pb-210; Po-210)
Fattori che aumentano
l’esposizione
altitudine
latitudine magnetica
zone geologiche particolari
altitudine
latitudine geomagnetica
zone geologiche particolari
FONTI NATURALI
MODIFICATE DALLA
TECNOLOGIA
Irradiazione esterna
raggi cosmici
radiazione terrestre
radionuclidi vari
Fattori che aumentano l’esposizione
viaggi aerei
abitazioni in granito e tufo
litoide, ceneri di carbon fossile,
sfruttamento
dell’energia
geotermica
FONTI NATURALI
MODIFICATE DALLA
TECNOLOGIA
Irradiazione esterna
U-238 e Ra-226
Pb-210
Fattori che aumentano l’esposizione
fosforite (fertilizzanti, mangimi,
materiali da costruzione) sabbie
zirconifere
(materiali
refrattari,
vetro) protesi dentarie, vernici per
piastrelle, quadranti luminescenti di
orologi
lenti per occhiali
Irradiazione interna
Radiazione terrestre
Fattori che aumentano
l’esposizione
Ra-210, Ra-222 e loro
discendenti
isolamento termico delle abitazioni,
materiali da costruzione (granito,
pomice, silicato di calcio, fosfato di
calcio, fosfato di gesso, mattoni di
fango rosso, scorie degli altoforni,
ceneri di carbon fossile)
combustione del gas naturale,
combustione del carbon fossile
U- 238; Th-232; Ra-226
combustione del carbon fossile
H-3
quadrante luminoso degli orologi
FONTI ARTIFICIALI
Irradiazione esterna
Irradiazione interna
 radiodiagnostica
 radioisotopi per uso diagnostico
 radioterapia
 radioisotopi per uso terapeutico
 apparecchi TV
 apparecchi eliminatori di
elettricità statica
 altre apparecchiature
elettroniche
 produzione di energia nucleare
 produzione di energia
 fall-out di bombe atomiche
nucleare
 fall-out di bombe atomiche
VALORI DI DOSI MEDIE ASSORBITE DAL
PAZIENTE DA ESPOSIZIONI MEDICHE









Torace
Cranio
Addome
Pielografia
Rachide toracico
Rachide cervicale
Rachide lombosacrale
Arti
Odontoiatria
0,23 mGy
2,7
6,2
6,6
6,3
2,2
8,1
2,6
da 0,5 a 5,8
TAC

Espone il paziente ad una dose media assorbita
di circa 10 volte maggiore una radiografia
standard
ATTIVITA’ CHE ESPONGONO
PROFESSIONALMENTE ALLE RADIAZIONI
IONIZZANTI
1. VOLI AEREI E SPAZIALI
2. INDUSTRIA MINERARIA


3. APPLICAZIONI SANITARIE







Miniere di uranio e di radio
miniere non uranifere
radioscopia
roentgendiagnostica
roentgenterapia
curieterapia, telecurieterapia
radioisotopodiagnostica
radioisotopoterapia
uso di radioisotopi nei laboratori di
analisi e di ricerca
4. APPLICAZIONI INDUSTRIALI

Metallografia
o
radiografia
industriale,
cristallografia,
gammagrafia industriale;

sterilizzazione di prodotti medicali,
sterilizzazione di derrate alimentari;

fabbricazione di tubi radiogeni,
valvole a raggi catodici, microscopi
elettronici, apparecchi televisivi;

uso di fosfori, vernici fluorescenti,

produzione di
radiofarmaci
radioisotopi
e
5. CICLO DEL COMBUSTIBILE
NUCLEARE





6. RICERCA SCIENTIFICA
Lavorazione del minerale uranifero
produzione del combustibile
esercizio dei reattori
manutenzione dei reattori
ritrattamento del combustibile
esausto
Le radiazioni ionizzanti
I principali effetti possono essere classificati in 4 gruppi di
differente significato:

Danni somatici non stocastici (o graduati)

Danni somatici stocastici (o probabilistici)

Danni ereditari di prima e seconda generazione

Danni ereditari delle generazioni successive
Danni somatici non stocastici
(o graduati, o deterministici)
Sono effetti che seguono a breve scadenza dopo un’elevata
irradiazione: hanno carattere graduato nel senso che la
comparsa dell’effetto avviene solamente al di sopra di una
data soglia e l’effetto presenta gravità crescente al crescere
della dose, oltre la soglia. Si tratta di effetti “non casuali” che
compaiono negli individui che abbiano ricevuto una dose
superiore al valore soglia di dose: per un adeguato valore di
dose tutti gli individui presentano il danno (oggi: trattamenti
radioterapici, infortuni e incidenti).
(segue)
I vari tessuti del nostro organismo mostrano una
suscettibilità diversa al danno deterministico, in
relazione
soprattutto
all’intensità
del
rinnovamento cellulare
I tessuti più radiosensibili sono:
 i piccoli linfociti del sangue periferico
 gli spermatogoni e gli oogoni (sterilità termporanee o
permanenti)
 la cute (varie forme di eritema cutaneo)
 il midollo osseo (leucopenia ed anemia)
 la mucosa del tratto gastrointestinale (mucositi)
 cristallino (cataratta)
Sindrome acuta da irradiazione al corpo intero
(o gran parte di esso)

tre forme cliniche progressivamente ingravescenti
che avvengono in funzione del superamento della
loro dose-soglia:

forma ematologica

forma gastrointestinale

forma neurologica
DOSE (Gy)
EFFETTI
0.05-0.1
 aberrazioni cromosomiche in
linfociti periferici
linfopenia precoce e transitoria
linfopenia precoce, neutropenia
ritardata
Livello di ospedalizzazione
sdr. ematologica (febbre, infezioni ed
emorragie) e sintomi soggettivi
per irradiazione del S.N.A.
Sopravvivenza del 100%
sdr. ematologica e cutanea (eritemi,
depilazione e mucosite)
Mortalità del 50% a 60 giorni
0.25
0.5
1
3
DOSE (Gy)
EFFETTI
6-7
Forma gastrointestinale (vomito,
diarrea, squilibrio elettrolitico, febbre
ed emorragie digestive)
Mortalità 100% entro 15-60 giorni
Sdr. neurologica (obnubilamento del
sensorio, disorientamento e
convulsioni)
Mortalità 100% entro 2 giorni
10
NB
Sintomi prodromici sono comunque nausea e vomito che
compaiono tra i 20 minuti e le 3 ore dopo l’esposizione.
La linfopenia è un indicatore significativo della gravità
dell’irradiazione (nelle prime 24-36 ore vi è anche un picco
ipergranulocitario ma non è altrettanto importante)
Irradiazioni esterne localizzate acute
Cute  varie forme cliniche di eritema cutaneo:
eritema semplice
 epilazione
 eritema bolloso
 dermatite ulcerosa
 necrosi, sclerosi
le 4 forme si manifestano per dosi acute che grosso modo stanno tra
loro nei rapporti 1:2:4:8)

Midollo emopoietico
 leucopenia
 anemia
Gonadi maschili e femminili:
sterilità temporanee o permanenti a seconda della dose (uomo: 1-3
Gy sterilità temporanea, 5-8 Gy definitiva, con morte degli
spermatogoni; donne 2-3 Gy sterilità temporanea, appena > 3 Gy
definitiva per le donne nella parte finale del periodo riproduttivo, 5-8
Gy definitiva nelle donne giovani)
Altri singoli organi o apparati:
compromissioni funzionali (eventualmente temporanee) e lesioni
organiche (tiroide, polmone, app. gastrointestinale, reni)
Occhio:
congiuntiviti a breve termine e in qualche caso opacità fino alla
cataratta del cristallino: tipico effetto deterministico tardivo (la
latenza è in genere di alcuni anni per dosi non elevate); varietà
corticale subcapsulare posteriore (come rad. I.R., radiofrequenze, US,
fattori chimici e farmacologici per es. cortisonici)
Stima dell'individuo adulto della soglia di dose per effetti non stocastici a carico di testicoli, ovaie,
cristallino e midollo osseo (ICRP 41)
Tessuto ed
effetto
Testicoli:
- sterilità
temporanea
- sterilità
permanente
Ovaie:
sterilità
Cristallino:
- opacità
osservabili
- deficit visivo
(cataratta)
Midollo osseo:
Depressione
dell'emopoiesi
Aplasia
mortale
Soglia di dose
Limiti/anno di
equivalente di dose
(Sv) (a)
Equivalente di Equivalente di
Dose/anno se ricevuta Al tessuto Al corpo
dose tot.
dose tot. ricevuta per esposizioni molto considerato intero
ricevuta in
per esposizioni
frazionate o protratte
una singola
molto frazionate per molti anni
breve
o protratte (Sv)
(Sv/anno)
esposizione
(Sv)
0.15
NA
0.4
0.2
0.05
3.5
NA
2.0
0.2
0.05
2.5-6.0
6.0
> 0.2
0.2
0.05
0.5-2.0
5
> 0.1
(0.15)
0.05
5.0
>8
> 0.15
(0.15)
0.05
0.5
NA
> 0.4
0.4
0.05
1.5
NA
>1
0.4
0.05
a) I valori elencati, eccetto quelli tra parentesi, indicano i limiti annuali dell'equivalente di dose per
gli effetti stocastici e si riferiscono al tessuti in questione
NA indica non applicabile in quanto la soglie dipende dall'intensità di dose più che dalla dose totale



L’irradiazione acuta dell’embrione e del feto può condurre ad effetti non
stocastici di grande rilievo:
morte del prodotto del concepimento
insorgenza di malformazioni
arresti di sviluppo di organi ed apparati
Le conoscenze degli effetti graduati dell’irradiazione dell’embrione e del
feto inducono ad adottare alcune regole pratiche di radioprotezione nei
confronti delle pazienti e delle lavoratrici in età fertile.
La terapia radiologica implica dosi elevate: devono quindi essere
evitate, per quanto possibile, irradiazioni terapeutiche con campi
addominali in donne in età fertile.
La diagnostica radiologica sull’addome comporta dosi piccole che non
suscitano il timore di danni embrionali o fetali. Ragioni di prudenza
spingono a limitare comunque alle situazioni d’urgenza gli esami
radiologici della regione addominali in donne che possono essere gravide.
IRRADIAZIONI ESTERNE
LOCALIZZATE ACUTE

EMBRIONE E FETO: per dosi variabili tra 0.1-2
Gy; sensibilità variabile a seconda dello stadio di
sviluppo:

< 9° giorno = prima dell’impianto vale la legge del
“tutto o nulla”: o muore l’embrione o la gravidanza
procede senza anomalie dello sviluppo
9° giorno - 2° mese di gravidanza = periodo
dell’organogenesi = malformazioni gravi a seconda del
momento dell'irradiazione
 3° mese - fine gravidanza = ritardo mentale, microcefalia
per deficit di cellule cerebrali e leucemie (dubbio,
incremento di 0,05% di casi aggiuntivi per dosi di almeno
2 Gy)
 Si consiglia l’interruzione di gravidanza per dosi > 25 Gy

Danni somatici stocastici (o probabilistici)
Effetti per i quali la probabilità di accadimento
(piuttosto che la gravità) viene considerata una funzione
della dose, senza soglia di dose. Si tratta di effetti
“casuali”, che compaiono cioè a caso in alcuni tra gli
individui che abbiano ricevuto una dose di radiazioni.
 importanza della dose accumulata al tempo t
Effetti: induzione di tumori
I tumori da radiazioni non si distinguono dai tumori
endemici corrispondenti. L’effetto stocastico consiste in
un aumento più o meno grande (in funzione della dose)
della frequenza “spontanea” di tumori.
DANNI STOCASTICI


PROBLEMATICHE: per una parte della comunità scientifica
l’assunto di assenza di soglia di dose per gli effetti stocastici,
cioè di linearità senza soglia, è ritenuta un’ipotesi cautelativa e
semplificatrice, piuttosto che un’evidenza comprovata dai fatti.
In verità la curva dose-effetto calcolata in base ai dati
sperimentali od epidemiologici riguardano irradiazioni da
qualche Gy fino a qualche decimo di Gy: la parte di esse relative
alle dosi più basse è tracciata mediante estrapolazione.
Gli effetti stocastici sono rari per le dosi dell’ordine di quelle che
si ritrovano sui luoghi di lavoro ed interessano la
radioprotezione. Rarità e non specificità rende difficile la stima
del numero di casi indotti da radiazioni accanto ai casi
spontanei.
Scala di priorità nella radioinduzione di
tumori
UNSCEAR 1998
Modello additivo
midollo osseo
stomaco
polmone
mammella
colon
ovaio
vescica
esofago
mieloma
altri
Modello moltiplicativo
polmone
stomaco
midollo osseo
colon
mammella
vescica
esofago
ovaio
mieloma
altri
ICRP 60 DEL 1990
Stomaco
colon, polmone
midollo osseo
esofago, vescica
mammella
fegato
tiroide
altri
Effetti stocastici ereditari (genetici)
Mentre gli effetti stocastici somatici si esauriscono con
la popolazione irradiata, gli effetti stocastici genetici
compaiono in molte generazioni successive a quella
irradiata: l’irradiazione ripetuta di successive
generazioni può portare ad una incidenza crescente del
danno ereditario nelle generazioni seguenti.
Fondamenti della radioprotezione



Scopo della radioprotezione è la prevenzione totale
degli effetti dannosi non stocastici e la limitazione a
livelli considerati accettabili della probabilità di
accadimento degli effetti stocastici
Prevenzione effetti non stocastici  tramite limiti di
equivalente di dose individuale a valori
sufficientemente bassi da non raggiungere la soglia
Limitazione effetti stocastici  mantenendo livelli
bassi quanto è ragionevolmente ottenibile mediante
il sistema di limitazione delle dosi
Limiti di dose per i lavoratori
D. Lgs.241/2000

Lavoratori esposti
corpo intero
cristallino
pelle ed estremità

- allegato IV
20 mSv in un anno solare
150 mSv
500 mSv
Persone del pubblico
corpo intero
cristallino
pelle ed estremità
1 mSv per anno solare
15 mSv
50 mSv
Secondo la International Commission on Radiological
Protection il sistema di limitazione delle dosi da adottare è
fondato su tre principi generali, da applicare nell’ordine:
1.PRINCIPIO DI GIUSTIFICAZIONE: giustificazione delle
attività comportanti esposizione alle radiazioni. E’ necessario
per l’accettabilità di un’operazione o un’attività umana che
comporta un’esposizione a R.I. un’attenta analisi dei costi e dei
benefici, considerando anche soluzioni alternative
2. PRINCIPIO DI OTTIMIZZAZIONE: ogni esposizione
umana alle radiazioni deve essere ottenuta tanto bassa quanto è
ragionevolmente ottenibile, facendo luogo a considerazioni
economiche e sociali
3. PRINCIPIO DI LIMITAZIONE: la somma delle dosi
ricevute e impegnate non deve superare i limiti prescritti,
stabiliti per le varie circostanze
SORVEGLIANZA MEDICA PER I LAVORATORI
ESPOSTI

D.Lgs. 230/95 e D.Lgs. 241/00  attenzione posta allo stato
generale di salute dei lavoratori con particolare riferimento
agli aspetti stocastici, come già indicavano in precedenza le
raccomandazioni del 1977 dell’ICRP e la Direttiva
Comunitaria del 1980
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
Art. 77: Esperti qualificati
1.
Il datore di lavoro deve assicurare la sorveglianza fisica per
mezzo di esperti qualificati
2.
Il datore di lavoro deve comunicare all’Ispettorato provinciale
del lavoro competente per territorio i nominativi degli esperti
qualificati prescelti
3.
Le funzioni di esperto qualificato non possono essere assolte
dalla persona fisica del datore di lavoro né dai dirigenti che
esercitano e dirigono l’attività disciplinata
segue
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
Art. 78: Abilitazione degli Esperti qualificati
Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di
concerto con il Ministro della sanità, è istituito presso
l’Ispettorato medico centrale del lavoro, un elenco nominativo
degli esperti qualificati ripartito secondo diversi gradi di
abilitazione (primo, secondo e terzo) a seconda dell’energia
prodotta dalle diverse macchine radiogene da sorvegliare
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
Art. 82: modalità di classificazione dei lavoratori ai fini della
radioprotezione e della sorveglianza fisica (allegato III)

Classificazione dei lavoratori ai fini della radioprotezione
Sono classificati lavoratori esposti i soggetti che, in ragione della
attività lavorativa svolta per conto del datore di lavoro, sono
suscettibili di una esposizione a radiazioni ionizzanti superiore ad
uno qualsiasi dei limiti fissati per le persone del pubblico
Sono considerati lavoratori non esposti i soggetti sottoposti, in
ragione della attività lavorativa svolta per conto del datore di
lavoro, ad una esposizione non superiore ad uno qualsiasi dei
limiti fissati per le persone del pubblico.
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
Art. 82: modalità di classificazione dei lavoratori ai fini della
radioprotezione e della sorveglianza fisica (allegato III)

Classificazione dei lavoratori esposti, degli apprendisti e
degli studenti
Sono classificati in Categoria A i lavoratori esposti che, sulla base
degli accertamenti compiuti dall’esperto qualificato sono
suscettibili di una esposizione superiore, in un anno solare ad
uno dei seguenti valori:
a) 6 mSv per esposizione globale o di equivalente di dose efficace
b) i tre decimi di uno qualsiasi dei limiti di dose fissati per il
cristallino, la pelle e le estremità
I lavoratori esposti non classificati in Categoria A sono
classificati in Categoria B
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
Art. 83: Sorveglianza medica
1. Il datore di lavoro deve provvedere ad assicurare mediante uno
o più medici la sorveglianza medica dei lavoratori esposti…e
tale sorveglianza è basata sui principi che disciplinano la
medicina del lavoro
2. Sorveglianza medica lavoratori di categoria A  medico
autorizzato
Sorveglianza medica lavoratori di categoria B  medico
autorizzato o competente
3. Le funzioni di medico autorizzato e di medico competente non
possono essere assolte dalla persona fisica del datore di lavoro
né dai dirigenti che eserciscono e dirigono l’attività disciplinata
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
Art. 83: Sorveglianza medica
Il datore di lavoro deve provvedere ad assicurare mediante uno o
più medici la sorveglianza medica dei lavoratori esposti…e tale
sorveglianza è basata sui principi che disciplinano la medicina del
lavoro
2. Sorveglianza medica lavoratori di categoria A  medico
autorizzato
Sorveglianza medica lavoratori di categoria B  medico
autorizzato o competente
3. Le funzioni di medico autorizzato e di medico competente non
possono essere assolte dalla persona fisica del datore di lavoro né
dai dirigenti che eserciscono e dirigono l’attività disciplinata
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00



Art. 84: Visita medica preventiva
1. Il datore di lavoro deve provvedere a che i
lavoratori prima di essere destinati ad attività che li
espongano alle radiazioni ionizzanti siano
sottoposti a visita medica a cura del medico
addetto alla sorveglianza medica
2. Il datore di lavoro deve rendere edotto il
medico, all’atto della visita, della destinazione
lavorativa del soggetto, nonché dei rischi,
ancorché di natura da quella radiologica, connessi
con tale destinazione
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
3. La visita medica deve comprendere:


anamnesi completa (esposizioni precedenti)
esame clinico generale + adeguate indagini specialistiche e di
laboratorio
per valutare lo stato generale di salute del lavoratore.
4. In base alle risultanze della visita medica preventiva i
lavoratori vengono classificati in:



idonei
idonei a determinate condizioni
non idonei
D.Lgs. 230/95 e D.Lgs 241/00
Art. 85: visite mediche periodiche
1.
Visita medica per i lavoratori di Categoria A: ogni 6 mesi
Visita medica per i lavoratori di Categoria B: 1 volta/anno
integrate, ove necessario, da adeguate indagini specialistiche e
di laboratorio
2.
In base alle risultanze della visita medica i lavoratori vengono
classificati in:
 idonei
 idonei a determinate condizioni
 non idonei
 lavoratori sottoposti a sorveglianza medica dopo la
cessazione del rapporto di lavoro che li ha esposti alle
radiazioni ionizzanti

“Giustificato” il protocollo diagnostico di base il
medico autorizzato deve necessariamente confrontarsi
con i due grandi capitoli della radiopatologia: i danni
deterministici e i danni stocastici.
Danni deterministici  PREVENZIONE TOTALE:
dosi a livello inferiore della dose soglia
Danni stocastici  ammettendo una relazione di
causalità senza soglia si può ipotizzare soltanto una
LIMITAZIONE degli stessi

L’attività del medico deve essere rivolta perciò
prevalentemente, ma non esclusivamente, alla prevenzione
dei tumori attraverso:
- la conoscenza delle condizioni lavorative
- l’individuazione degli organi o tessuti critici, che possono
essere maggiormente soggetti alla oncoinduzione in relazione
alle modalità di esposizione (esterna, interna), alle sorgenti di
radiazione (, , ), al tropismo dei contaminanti interni, agli
ambienti di esposizione, alle caratteristiche individuali, ecc.
- l’individuazione dei fattori predisponenti e concausali
(tenendo conto che le radiazioni ionizzanti fungono da agenti
oncogeni sia inducenti che promuoventi)
- l’individuazione di marcatori e segni precoci


Principio ALARA  realizza la prevenzione
primaria
Sorveglianza medica  prevenzione oncologica
secondaria
Nella predisposizione dei protocolli diagnostici può
essere individuata una scala di priorità di valore
pratico sulla base dei coefficienti di rischio di
radioinduzione dei tumori stabiliti dagli Organismi
scientifici internazionali (vedi ad es. UNSCEAR
1988)

La diagnosi precoce delle patologie neoplastiche può
essere effettuata mediante metodiche di screening
allo scopo di ottenere un anticipo diagnostico nei
pazienti asintomatici a rischio di tumore. Lo
screening ha senso però qualora l’anticipo
diagnostico che produce sia vantaggioso per il
paziente in termini di prolungamento reale della
sopravvivenza e di riduzione della mortalità.

L’American Cancer Society, nelle raccomandazioni
per la diagnosi precoce del cancro in persone
asintomatiche, estende le indicazioni diagnostiche in
numerose sedi (colon retto, collo dell’utero, tessuto
endometriale, mammella femminile, tiroide, testicoli,
prostata, ovaie, linfonodi, regione orale e cute) le
quali peraltro, coincidono con alcuni siti a più
elevato coefficiente di rischio di radioinduzione
tumorale

In conclusione l’iter diagnostico nella sorveglianza
medica della radioprotezione deve poter
comprendere le seguenti componenti essenziali:
 protocollo diagnostico di base (informazioni
minime significative al fine di valutare l’efficienza
di organi e apparati e la normalità dei
metabolismi)
 accertamenti mirati per i danni deterministici
sulla base di un realistico confronto tra i dati
dosimetrici osservati e soglia di dose dei danni
considerati
screening
di
tipo
oncopreventivo
(predisposizione, radiosensibilità individuale,
lesioni precancerose, criteri di diagnostica
precoce, scala di priorità in rapporto ai
coefficienti di rischio di radioinduzione dei
tumori)
 Esami di monitoraggio (radiotossicologia)
 esami di approfondimento per le malattie
radioinducibili.

E’ necessario infine ricordare che
l’accettazione in radioprotezione dell’ipotesi
di causalità lineare senza soglia per le
neoplasie radioindotte non consente di
diversificare i criteri di sorveglianza medica
per i lavoratori esposti di categoria B rispetto
a quelli adottati per gli A
IL GIUDIZIO DI IDONEITA’ AL LAVORO CON
ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI
Scopo primario della sorveglianza sanitaria dei
lavoratori radioesposti è innanzitutto la
“valutazione dello stato generale di salute”
confrontato con le condizioni di lavoro che
possono incidere, sotto il profilo sanitario,
sull'idoneità al lavoro specifico.
Neoplasie e idoneità al lavoro

Problema che emerge sempre più in conseguenza
dei successi che in maggior misura vengono
raggiunti in oncoprevenzione e dall’oncologia clinica
e che ci pongono davanti alla scelta relativamente
all’idoneità al lavoro con rischio da radiazioni
ionizzanti in presenza di patologie tumorali in forte
remissione clinica o clinicamente guarite ovvero ad
andamento lungamente protratto.
Neoplasie e idoneità al lavoro

Vanno perciò assiduamente ricercate tutte quelle
condizioni che consentano di risolvere questo
importante problema, laddove sia scientificamente
ed eticamente giustificato evitare di aggiungere
danno (esclusione dal lavoro) al danno (patologia
oncologica).

Molto opportunamente nella normativa francese
l’antecedente di affezioni neoplastiche non
costituisce “ a priori” motivo di non idoneità
PERSONALIZZARE LA RADIOPROTEZIONE
