La favola, la fiaba, il mito e epica

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Transcript La favola, la fiaba, il mito e epica

Il male
nella favola, nel mito e nell’epica
La favola
• Per favola si intende un genere
letterario caratterizzato da brevi
composizioni, in prosa o in versi, che
hanno per protagonisti solitamente
animali, più raramente piante o
oggetti inanimati, e che sono fornite
da una morale.
Biancaneve e i sette nani
• È un film di animazione prodotto dalla Walt Disney e
distribuito dalla KRO Radio Pictures. Basato sull’ omonima
fiaba dei fratelli Grimm è il primo lungometraggio della storia
del cinema, il primo a essere prodotto a colori nonché il 1°
Classico Disney.
• Il film venne proiettato in anteprima al Carthay Circle Theatre
il 21 dicembre 1937 e usci in Italia l’8 dicembre del
medesimo anno. Dopo la sua prima uscita, il film aveva
incassato un totale di 8 milioni di dollari in tutto il mondo.
• Fu uno dei primi film d’animazione a comparire nella lista dei
1000 più grandi film americani più grande di tutti i tempi.
La trama
Attraverso un prologo testuale raccontato in un libro di fiabe, al
pubblico viene detto che Biancaneve è una principessa che vive con
la matrigna, una regina vanitosa e malvagia. Temendo che la
bellezza di Biancaneve possa superare la sua, la regina l’ha
costretta a lavorare come sguattera. La matrigna, interroga cosi ogni
giorno il suo specchio magico: «specchio,specchio delle mie brame
chi è la piu bella del reame?» per molti anni lo specchio ha sempre
risposto che fosse la regina, soddisfacendola. Un giorno però, lo
specchio, annunciò che la più bella era Biancaneve cosi, la
matrigna, ordinò al cacciatore di portare la fanciulla nel bosco e di
ucciderla, inoltre di conservare il suo cuore come prova
dell’accaduto. Il cacciatore non ha il coraggio, cosi, incontrandola,
decide di non farle del male consigliandole di fuggire nel bosco e di
non farsi più trovare.
http://www.youtube.com/watch?v=0Me0h2qK6AM
http://www.youtube.com/watch?v=otYZrXGHu3U
Il cacciatore consegna cosi, alla monarca, il cuore di un cinghiale in un
cofanetto. Persa e spaventata, la principessa, fa amicizia con le
creature della foresta che la portano in una casetta in mezzo al bosco.
Questo luogo appare alla fanciulla come un’abitazione di 7 bambini
orfani, molto disordinati. Appartiene invece a sette nani: Dotto, Brontolo,
Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo e Cucciolo, che lavorano in una
miniera vicino. Tornando a casa dalla lunga e stancante giornata di
lavoro, i sette personaggi si allarmano trovando l’abitazione pulita e
pensano che un intruso l’abbia invasa. Quando Biancaneve si sveglia
dal sonno incantevole e fa amicizia con i sette, la accolgono nella loro
casa perché è una brava cuoca e pulisce molto bene. Ecco che per la
ragazza inizia una nuova vita; lei si da alle faccende di casa e alla sera,
canta, suona e balla con i suoi amici. Nel frattempo, la regina scopre
che Biancaneve è ancora viva perché al monotono interrogatorio allo
specchio, la risposta non è: «tu, oh regina!»
http://www.youtube.com/watch?v=RiQ3ChQqX1w
Usando la magia per travestirsi da vecchia, la regina crea una mela
avvelenata che ha lo scopo di far cadere in un ̎sonno mortale ̎chiunque
la addenti. Il sonno può essere curato solo dalla potenza del ̎primo
bacio d’amore ̎. La regina si convince che non c’è alcun pericolo per i
suoi piani, poiché i nani non sarebbero in grado di svegliare
Biancaneve. Cosi pensando che sia morta, la seppellirebbero. La regina
cosi raggiunge la casetta e offre la male a Biancaneve che si
addormenta quasi morta. Alla notizia dell’accaduto tutti gli animali del
bosco inseguono la vecchia fino alla cima di un dirupo e la intrappolano.
Quest’ultima cerca di liberarsi ma poiché un fulmine la colpisce cade
morendo e il suo corpo viene schiacciato da un macigno. I nani
tornando a casa trovano Biancaneve addormentata, convinti della sua
morte decidono di adagiarla in una bara di vetro dai profili dorati sulla
quale loro vegliano sempre. Un principe, innamoratosi precedentemente
della bella ragazza, all’udire della cattiva notizia decide di darle un
ultimo saluto. Rattristato, le da un bacio rompendo l’incantesimo e
risvegliandola. I nani e tutti gli animali gioiscono, mentre il principe porta
Biancaneve nel suo castello,
VISSERO FELICE E CONTENTI!
http://www.youtube.com/watch?v=tUQAHUuX4DY
http://www.youtube.com/watch?v=dGONYzIKjQI
http://www.youtube.com/watch?v=Th-S6ruvCu0
http://www.youtube.com/watch?feature=fvwp&v=Teop-Lj9YcI&NR=1
La morale
La favola ci insegna che non bisogna mai
fidarsi delle persone che possono sembrare
di buona indole.
Il mito
La parola deriva da un termine greco che significa
‘racconto’ ma non si tratta di un racconto qualunque. Il mito
infatti è una storia che ha come scopo quello di spiegare i
misteri del mondo, le sue origini e di definire le relazioni tra
gli dei e gli uomini. In altre parole è un tentativo di risposta
ai quesiti fondamentali che l’uomo si è posto e continua a
porsi. Anche quando il racconto appare poco verosimile ha
un significato profondo; numerosi miti tracciano la storia
della creazione dell’universo e dell’umanità. Lo studio del
mito,infatti, aiuta a capire che l’esigenza di cercare
spiegazioni di aspetti misteriosi del mondo e della vita
quotidiana è qualcosa che accomuna tutti i popoli, spesso
anche quelli che non si conoscono.
• Nella mitologia greca, il vaso di Pandora è il leggendario
contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo
dopo la sua apertura. Secondo il racconto tramandato dal
poeta Esiodo ne Le opere e i giorni, il vaso era un dono
fatto a Pandora da Zeus, il quale le aveva raccomandato
di non aprirlo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes
il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo,
liberando così tutti i mali del mondo. Sul fondo del vaso
rimase soltanto la speranza, che non fece in tempo ad
allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo.
Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera
da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini
erano, così come gli dei, immortali. Dopo l'apertura del
vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale
finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la
speranza.
• Il vaso di Pandora, come molti altri elementi
della mitologia greca, è stato più volte
ripreso nella cultura moderna, sebbene a
volte la leggenda venga modificata
riadattandola al contesto in cui è inserita.
Rielaborazioni del mito si trovano ad
esempio nei videogiochi della serie God of
War, dove fra le altre cose venne usato per
sconfiggere Ares, in Final Fantasy VI e ne Il
professor Layton e lo scrigno di Pandora,
nel cui caso il vaso uccide tutti quelli che lo
aprono.
• http://www.youtube.com/watch?v=WQRUUftv_zE
Epica
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Nell'Odissea Polifemo è un ciclope che è figlio di Poseidone e di Toosa, una ninfa dei
mari Omero ci narra che Ulisse, durante il suo lungo viaggio di ritorno dalla guerra di
Troia, sbarca nella Terra dei Ciclopi (forse la Sicilia). Spinto dalla curiosità, Ulisse
raggiunge la grotta del più terribile di tutti, Polifemo, dove lui e i suoi compagni
vengono catturati dal gigante. Vengono, inoltre, mangiati e divorati sei uomini.
Villa del Casale di Piazza Armerina
Per sfuggire alla prigionia di Polifemo, Ulisse escogita una trappola: innanzitutto offre
del vino dolcissimo al Ciclope che, ringraziandolo prima di crollare nel sonno, gli
chiede il suo nome. Ulisse gli risponde di chiamarsi "Nessuno". Dopodiché Ulisse lo
acceca bruciandogli l'unico occhio con un bastone arroventato di ulivo, donatogli, si
pensa, da Atena. Polifemo urla così forte che gli altri ciclopi si svegliano. Essi corrono
alla sua grotta mentre Ulisse e i suoi compagni si nascondono vicino al gregge del
ciclope Polifemo. I ciclopi chiedono a Polifemo perché avesse urlato così forte, ed egli
dice che "Nessuno" (in realtà Odisseo) sta cercando di ucciderlo. I ciclopi pensano sia
ubriaco e lo lasciano nel suo dolore. La mattina dopo, mentre Polifemo fa uscire il suo
gregge, Ulisse e i suoi soldati scappano grazie a un altro abile stratagemma: ognuno
di loro si aggrappa al vello del ventre di una pecora per sfuggire al tocco di Polifemo
quando questi avesse portato a pascolare la mandria. Polifemo è anche la causa delle
altre sciagure di Ulisse: quando sta per partire, viene maledetto dal Ciclope che,
pregando il padre Poseidone, viene ascoltato e Ulisse tornerà ad Itaca senza
compagni e senza nave. Il ciclope si accorge che Ulisse è scappato, va su una
scogliera e incomincia a scagliare pietre alle navi di "Nessuno".
• http://www.youtube.com/watch?v=A1v8qNunnwM
Abbiamo scelto questi brani perché analizzandoli abbiamo trovato in
tutti un aspetto negativo, che rappresenta il male.
• In Biancaneve esso è rappresentato dall’invidia, la
malvagità e la crudeltà della strega-matrigna.
• Nel mito del Vaso di Pandora esso è rappresentato
dalla curiosità della ragazza che prevale
sull’obbedienza e che attira sull’umanità tutti i mali.
• Infine nell’incontro tra Ulisse e Polifemo abbiamo
riscontrato l’astuzia di accecare il ciclope, è l’unica
soluzione per uscire dalla caverna e vincere la
malvagità del ciclope.
Bibliografia :
• GOOGLE – WIKIPEDIA
• VIDEO - YOUTUBE
Lavoro eseguito da :
• Annalisa De Rosa
• Chiara Trussardi
• Larissa Isella
• Anno scolastico 2012 – 2013.
• Collegio Gallio Como.