Transcript Document
U.D. 3 – Elementi di logica formale 2a parte - L’implicazione materiale e le forme di ragionamento - Enunciati aperti ed insiemi - Quantificatori e sillogismi a cura di Elisabetta Boselli – [email protected] Espressioni logiche Componendo più variabili logiche mediante i connettivi logici si ottengono delle espressioni logiche. Valgono le seguenti definizioni: Espressioni logiche equivalenti: due espressioni logiche nelle stesse variabili si dicono equivalenti se, in corrispondenza agli stessi valori di verità attribuiti a tali variabili, si ottengono uguali valori di verità per entrambe le espressioni (la loro tavola di verità coincide) Tautologie: sono quelle espressioni logiche per le quali, in corrispondenza a qualsiasi scelta dei valori di verità attribuiti alle variabili che le compongono, assumono comunque valore di verità VERO (la tavola verità assume sempre valore VERO) Contraddizioni: sono quelle espressioni logiche per le quali, in corrispondenza a qualsiasi scelta dei valori di verità attribuiti alle variabili che le compongono, assumono comunque valore di verità FALSO (la tavola verità assume sempre valore FALSO) Leggi di De Morgan non(M N) non(M) non(N) I: M N T T F F T F T F MN MN T F F F F T T T M N F F T T F T F T MN F T T T M N : Marte è un pianeta e il Po è una città non(M N ): Non è vero che Marte è un pianeta e il Po è una città non M non N: Marte non è un pianeta o il Po non è una Città Non è corretto: Marte non è un pianeta e il Po non è una città Prima legge di De Morgan Quindi: La negazione di una congiunzione (tra due proposizioni) è equivalente alla disgiunzione delle negazioni (delle due proposizioni) PQPQ Attenzione agli errori. Osserva infatti: A: Il cane è un mammifero B: 12 è dispari A B: Il cane è un mammifero e 12 è dispari falsa A B: Il cane non è un mammifero e 12 non è dispari falsa Non può essere la negazione di A B, in quanto è falsa così come lo è A B ! Leggi di De Morgan non(M N) non(M) non(N) II: M N T T F F T F T F MN MN T T T F F F F T M N F F T T F T F T MN F F F T M N : Marte è un pianeta o il Po è una città non(M N ): Non è vero che Marte è un pianeta O il Po è una città non M non N: Marte non è un pianeta e il Po non è una città Non è corretto: Marte non è un pianeta o il Po non è una città Seconda legge di De Morgan Quindi: La negazione di una disgiunzione (tra due proposizioni) è equivalente alla congiunzione delle negazioni (delle due proposizioni) PQPQ Attenzione agli errori. Osserva infatti: A: Il cane è un mammifero B: 12 è dispari A B: Il cane è un mammifero o 12 è dispari vera A B: Il cane non è un mammifero o 12 non è dispari vera Non può essere la negazione di A B, in quanto è falsa così come lo è A B ! L’implicazione materiale L’implicazione materiale tra due proposizioni A e B è la proposizione A implica B; essa risulta essere falsa solo nel caso in cui A sia vera e B sia falsa. L’implicazione materiale di due proposizioni si indica con il simbolo (freccia). A: “Il numero 5 è primo” B: “Ildinumero tavola verità 6 è pari” del connettivo freccia A B AB T T T T F F A B : “Il numero 5 è primoFimplica T che il T numero 6 sia pari” F F T L’implicazione materiale A B AB Osservazione 1: Nel linguaggio naturale ci sono molti modi diversi di esprimere il connettivo freccia. T T T T F F F T T AB F F T si può leggere: Se A, allora B B, se A Solo se B, allora A Condizione sufficiente per B è A Condizione necessaria per A è B Un esempio…. A : “Mario è milanese” B : “(Mario) è lombardo” AB Se A, allora B : Se Mario è milanese, allora è lombardo B, se A : Mario è lombardo, se è milanese Solo se B, allora A : Solo se Mario è lombardo, allora è milanese Condizione sufficiente per B è A : Condizione sufficiente perché Mario sia lombardo è che sia milanese Condizione necessaria per A è B : Condizione necessaria perché Mario sia milanese è che sia lombardo L’implicazione materiale Osservazione 2: Il connettivo freccia ha la tavola di verità equivalente a quella della espressione logica AB A B AB T T T T F F F T F F T T AB AB A B B T T F F T T F T T F F T F F T F F T F T L’implicazione materiale 1) A B corrisponde a: Non può essere vero sia A sia la negazione di B (e noi sappiamo che in un ragionamento logicamente valido da premesse vere devono derivare conseguenze vere) AB AB A B T T T T T F F F T F F T T F T T 2) Il connettivo freccia può essere espresso mediante i connettivi non ed et; in generale, possono ritenersi fondamentali i tre connettivi non, et e vel, che permettono di costruire espressioni logiche con tavole di verità equivalenti a quelle di tutti gli altri connettivi. connettivo AUT L’implicazione materiale Osservazione 3: Nel comporre una proposizione mediante il connettivo freccia non si richiede che ci sia un nesso tra le due proposizioni elementari considerate (questo del resto vale anche per gli altri connettivi) A B AB T T T T F F F T T F F T p.e. “Se Marte è un satellite, allora 6 è un numero pari” (che è un’affermazione vera) Ecco perché parliamo di “implicazione materiale” e non di “implicazione logica” (per la quale si addotta un simbolo diverso: ). La doppia implicazione La doppia implicazione tra due proposizioni A e B è la proposizione A equivale a B; essa risulta essere vera nei casi in cui A e B siano entrambe vere o entrambe false. La doppia implicazione fra due proposizioni si indica con il simbolo (doppia freccia). A B AB A: “Il numero 5 è primo” T T T tavola di verità B: “Il numero 6 è pari” del connettivo T F F A doppia B : “Ilfreccia numero 5 è primo equivale a il numero 6 è pari” F T F F F T La doppia implicazione Osservazione: Si può verificare l’equivalenza tra la tavola di verità del connettivo doppia freccia e quella dell’espressione logica: (A B) (B A) A B AB T T T T F F F T F F F T Questo significa che la proposizione A B si potrà leggere: A se, e solo se, B Condizione necessaria e sufficiente per A è B Attenzione! A volte, nel linguaggio naturale, interpretiamo le implicazione come se fossero doppie implicazioni. Forme di ragionamento ((A B) A) B ((A B) B) A Si verifica che queste due espressioni logiche sono delle tautologie (verificarlo a casa per compito!). Sono quindi espressioni logiche che risultano comunque vere, indipendentemente dalla verità o falsità delle proposizione elementari coinvolte. Questo suggerisce che corrispondano a schemi di ragionamento logicamente validi: si tratta infatti di due forme di ragionamento che prendono rispettivamente il nome di: modus ponens modus tollens Modus ponens ((A B) A) B ci suggerisce il seguente schema di ragionamento: Se A implica B e vale A, allora vale anche B Un esempio, che parte dalle proposizioni A : Piove B : Prendo l’ombrello AB: Se piove, prendo l’ombrello B A: Prendo Piove l’ombrello A B: Piove Prendo l’ombrello Modus tollens ((A B) B) A ci suggerisce il seguente schema di ragionamento: Se A implica B e non vale B, allora non vale neppure A Un esempio, che parte dalle proposizioni A : Piove B : Prendo l’ombrello AA BB: : Se Sepiove, piove,prendo prendol’ombrello l’ombrello AB: : Non Nonpiove prendo l’ombrello BA: : Non Nonprendo piove l’ombrello Per fissare le idee... - Studiare par. 4 cap. 2 vol. B+, integrando con gli appunti presi in classe - Inventare due proposizioni composte mediante il connettivo freccia, e riscriverle in tutti i modi visti in classe - Verificare che le espressioni logiche ((A B) A) B e ((A B) B) A sono tautologie - Inventare due ragionamenti che seguano lo schema del modus ponens. - Inventare due ragionamenti che seguano lo schema del modus tollens. - Eseguire gli esercizi dal n. 108 al n. 115 pag. 261 (vol. B+) Oltre le proposizioni…. A: “3 è un numero primo” è una proposizione vera. Consideriamo ora la seguente scrittura: …. è un numero primo Questa non è una proposizione, ma lo può diventare se nello spazio “libero” (quello rappresentato dai puntini) collochiamo un numero: a seconda di quello che verrà scelto, si otterrà una proposizione vera oppure falsa. La logica si occupa anche di “oggetti” di questo genere, preferendo però scriverli in un’altra forma: x è un numero primo Enunciati aperti Sono quelle affermazioni che contengono almeno una variabile e che si trasformano in proposizioni (in senso matematico) quando tutte le variabili vengono sostituite con valori, che devono essere scelti all’interno dell’insieme universo U. Per indicare un enunciato aperto che contiene la variabile x utilizzeremo una scrittura del tipo A(x) (si legge A di x). In generale, indicheremo un enunciato aperto con una lettera maiuscola accompagnata, in parentesi, dall’elenco delle variabili che esso contiene. Qualche esempio 1) n è un numero pari? UZ Non è un enunciato aperto 2) c è un capoluogo di provincia, U insieme delle città d’Italia È un enunciato aperto 3) x è un bipede, U insieme dei mammiferi È un enunciato aperto 4) 2 + x = 5, U Q È un enunciato aperto 5) 20 > y, UN È un enunciato aperto 6) a è un bravo attore, U insieme degli attori italiani Non è un enunciato aperto 7) Sono compagno di banco di y, U insieme degli alunni di 2Bl È un enunciato aperto Insieme di verità di un enunciato aperto Un enunciato aperto non ha un proprio valore di verità; ne assume uno quando lo si “chiude” mediante la sostituzione di tutte le variabili che esso contiene con elementi contenuti nel suo insieme universo. Tutti e soli gli elementi dell’insieme universo che, sostituiti alla/e variabile/i dell’enunciato aperto, lo trasformano in una proposizione vera costituiscono l’insieme di verità dell’enunciato. Un esempio Consideriamo l’enunciato aperto: A(y): 12 è maggiore di y, U {10,11,12,13,14,15} Effettuiamo tutte le possibili sostituzioni: 12 è maggiore di 10 V 12 è maggiore di 13 F 12 è maggiore di 11 V 12 è maggiore di 14 F 12 è maggiore di 12 F 12 è maggiore di 15 F Quindi l’insieme di verità dell’enunciato A(y) sarà: V {10,11} Osservazione 1: A(y): 12 è maggiore di y, insieme di verità U1 {10,11,12,13,14,15} V1 {10, 11} ma: A(y): 12 è maggiore di y, insieme di verità U2 {8,10,12,14,16} V2 {8,10} Quindi: L’insieme di verità di un enunciato aperto dipende strettamente dall’insieme universo rispetto al quale lo si considera; per questo è indispensabile, ogni volta che si considera un enunciato aperto, specificare anche il suo insieme universo Osservazione 2: P(x): x è un numero primo, insieme di verità VP {3, 5, 7} Q(x): x è un numero dispari, insieme di verità U {3, 4, 5, 6, 7, 8} U {3, 4, 5, 6, 7, 8} VQ {3, 5, 7} I due enunciati aperti P(x) e Q(x), che hanno lo stesso insieme universo, hanno anche il medesimo insieme di verità: questo significa che, rispetto a quel dato insieme universo, essi risultano equivalenti. Due enunciati aperti si dicono equivalenti se, a parità di insieme universo, risultano avere lo stesso insieme di verità. Osservazione 3: x, y {3,2,1,0,-1,-2,-3} E(x, y): x - y = 1, Poiché questo enunciato contiene due variabili, l’insieme universo dovrà essere costituito non più da singoli elementi, bensì da coppie di elementi: detto A {3,2,1,0,-1,-2,-3} avremo che U A A {(3;3), (3;2), (3;1), (3;0), (3;-1), (3;-2), (3;-3), (2;3), (2;2), (2;1), (2;0), (2;-1), …………..….. Prodotto cartesiano di (1;3), (1;2), (1;1), (1;0), (1;-1), …………..….. insiemi ………………., (-3;0), (-3;-1), (-3;-2), (-3;-3)} insieme di verità VE {(3;2), (2;1), (1;0), (0;-1), (-1;-2), (-2;-3)} Per fissare le idee... 1) Le seguenti proposizioni sono state ottenute “chiudendo” degli enunciati aperti: individuali. A: “20 è un numero pari” B: “20 è multiplo di 3” C: “7 è minore di 11” D: “Milano è una provincia della Lombardia” E: “3 + 2 = 6” 2) Inventa quattro enunciati aperti, specificando il loro insieme universo. Di ciascuno di essi, poi, individua l’insieme di verità. Enunciati aperti composti A partire da enunciati aperti semplici che hanno lo stesso insieme universo, è possibile ottenere degli enunciati aperti composti, ricorrendo ai connettivi logici già studiati. A(x): “x è un numero primo”, B (x): “x è un numero pari”, U {2, 3, 7, 8, 11, 12, 15} U {2, 3, 7, 8, 11, 12, 15} A(x): “x non è un numero primo” A(x) B (x): “x è un numero primo ed è pari” A(x) B (x): “x è un numero primo e/o è pari” A(x) B (x): “Se x è un numero primo allora è pari” Enunciati aperti composti e operazioni tra insiemi • 11 •2 •3 •7 A(x): “x è un numero primo”, • 12 • 15 •8 U {2, 3, 7, 8, 11, 12, 15} VA {2, 3, 7, 11} insieme di verità dell’enunciato A(x) A(x): “x non è un numero primo” VA {8, 12, 15} VA corrisponde al complementare dell’insieme VA rispetto all’insieme universo U: VA VA Enunciati aperti composti e operazioni tra insiemi • 11 •2 •3 •7 A(x): “x è un numero primo”, • 12 • 15 •8 U {2, 3, 7, 8, 11, 12, 15} VA {2, 3, 7, 11} insieme di verità dell’enunciato A(x) B(x): “x è un numero pari”, VB {2, 8, 12} A(x) B (x): U {2, 3, 7, 8, 11, 12, 15} insieme di verità dell’enunciato B(x) “x è un numero primo ed è pari” C’è un solo valore in U che, sostituito alla x, trasforma questo enunciato in una proposizione vera: il 2 VAB {2} VAB corrisponde all’intersezione degli insiemi di verità di A(x) e B(x): VAB VA VB Enunciati aperti composti e operazioni tra insiemi •• 11 11 •• 22 •• 33 •• 77 A(x): •• 12 12 • 15 •• 88 “x è un numero primo”, B (x): “x è un numero pari”, con U {2, 3, 7, 8, 11, 12, 15} VA {2, 3, 7, 11}, A(x) B (x): VB {2, 8, 12} “x è un numero primo o è pari” Sia i valori di A sia quelli di B, sostituiti alla x, trasformano questo enunciato in una proposizione vera VAB {2, 3, 7, 8, 11, 12} VAB corrisponde all’unione degli insiemi di verità di A(x) e B(x): VAB VA VB Enunciati aperti e quantificatori Un enunciato aperto può essere “chiuso” anche vincolando la variabile mediante un quantificatore: P(x): “x è un numero pari”, U {1, 2, 3, 4} Consideriamo ora le seguenti affermazioni: • Per ogni x appartenente ad U, x è un numero pari • Esiste almeno un x appartenente ad U, tale che x è un numero pari Entrambe sono proposizioni (la prima falsa, la seconda vera), e non enunciati aperti; infatti, p.e., non avrebbe senso dire: Per ogni 2 appartenente ad U, 2 è un numero pari N.B. In enunciati con due o più variabili, è possibile vincolare mediante quantificatori separatamente le singole variabili: per “chiudere” l’enunciato è necessario che tutte le variabili risultino vincolate. Enunciati aperti e quantificatori P(x): “x è un numero pari”, U {1, 2, 3, 4} Vincolando la variabile mediante il quantificatore “per ogni” abbiamo ottenuto: Per ogni x appartenente ad U, x è un numero pari (che è una proposizione falsa: infatti non è vero che tutti gli elementi di U sono dei numeri pari) Il quantificatore utilizzato in questo caso si dice universale. In simboli: x U, x è un numero pari che equivale a scrivere la seguente proposizione composta : (1 è pari) (2 è pari) (3 è pari) (4 è pari) (che infatti risulta vera se, e solo se, tutte le proposizioni elementari che la compongono sono a loro volta vere) . Enunciati aperti e quantificatori P(x): “x è un numero pari”, U {1, 2, 3, 4} Vincolando la variabile mediante il quantificatore “esiste almeno un” abbiamo ottenuto: Esiste almeno un x appartenente ad U, tale’che’x’è’un’numero’pari (che è una proposizione vera: infatti c’è addirittura più di un elemento di U che è un numero pari) Il quantificatore qui utilizzato si dice esistenziale. In simboli: x U | x è un numero pari che equivale a scrivere la proposizione composta seguente: (1 è pari) (2 è pari) (3 è pari) (4 è pari) (che infatti risulta vera qualora almeno una delle proposizioni elementari che la compongono è a sua volta vera) . Osservazione 1: Volendo scrivere la negazione della proposizione: A: Esiste almeno un x U, tale che x è un numero pari (vero) possiamo certamente scrivere (anche se è una soluzione …banale!): A: Non è vero che esiste almeno un x U, tale che è un numero pari (proposizione falsa) Questo equivale forse a dire che: Esiste almeno un x U, tale che x non è un numero pari ? Ricordando la II legge di De Morgan (la negazione di una disgiunzione equivale alla congiunzione delle negazioni), possiamo concludere che è invece corretto scrivere: Per ogni x U, x non è un numero pari Osservazione 2: Volendo scrivere la negazione della proposizione: B: Per ogni x U, x è un numero pari (falsa) possiamo ancora facilmente scrivere: B: Non è vero che per ogni x U, x è un numero pari (vera) Questo equivale forse a dire che: Per ogni x U, tale che x non è un numero pari ? Ricordando la I legge di De Morgan (la negazione di una congiunzione equivale alla disgiunzione delle negazioni), possiamo concludere che è invece corretto scrivere: Esiste almeno un x U, tale che x non è un numero pari Un caso particolare di “enunciato aperto”… A(x): x è un numero positivo o nullo, xN corrisponde ad un enunciato aperto, per il quale l’insieme universo coincide con l’insieme N [equivale a : x è un numero positivo o nullo, UN ] Ovviamente tale enunciato risulta verificato da ogni elemento di U; consideriamo infatti la seguente proposizione: xN, x è un numero positivo o nullo Si tratta di una proposizione VERA. Se per un enunciato aperto accade che l’insieme di verità coincide con l’insieme universo (V U), tale enunciato non può considerarsi aperto in senso proprio: esso è sostanzialmente una proposizione, il cui valore di verità è uguale a VERO. Un altro caso particolare di “enunciato aperto”… B(x): x è un numero negativo, xN è un altro enunciato aperto, per il quale l’insieme universo coincide ancora con l’insieme N [equivale a scrivere: x è un numero negativo, UN ] Al contrario dell’esempio precedente, questo enunciato non risulta verificato da alcun elemento di U; consideriamo infatti la seguente proposizione: xNx è un numero negativo Si tratta di una proposizione FALSA. Se per un enunciato aperto accade che l’insieme di verità coincide con l’insieme vuoto (V ), tale enunciato non può considerarsi aperto in senso proprio: esso è sostanzialmente una proposizione, il cui valore di verità è uguale a FALSO. Altre relazioni tra proposizioni e insiemi Analizziamo la proposizione (della classe universale negativa): Nessun siciliano è milanese Infatti in essa compare il quantificatore universale applicato in forma negativa, poiché la proposizione equivale a dire: Tutti i siciliani non sono milanesi Mettiamo ora in evidenza la variabile quantificata e otteniamo: xS, x non è milanese, S insieme dei cittadini siciliani Ovvero: xS, x M, con M insieme dei cittadini milanesi Viceversa, varrà anche che: xM, x S Gli insiemi S ed M sono pertanto tra loro disgiunti: S M S M Altre relazioni tra proposizioni e insiemi Analizziamo la proposizione (della classe particolare affermativa): Qualche alunno di 2 Bl ha già compiuto 16 anni. In essa compare il quantificatore esistenziale QUALCHE. Trasformiamo la proposizione in modo da far comparire esplicitamente la variabile vincolata da tale quantificatore: xCx ha già compiuto 16 anni, C{alunni di 2 Bl} Se A insieme dei ragazzi che hanno già compiuto 16 anni, possiamo anche scrivere: xCxA Vale anche il viceversa, poiché qualche ragazzo che ha già compiuto 16 anni, è un alunno di 2 Bl, quindi: xAxC Gli insiemi A e C pertanto non possono essere disgiunti: A C A C Altri schemi di ragionamento: il sillogismo universale affermativo termine medio premessa maggiore xB, xC : Ogni lombardo è italiano xA, xB : Ogni milanese è lombardo xA, xC : Ogni milanese è italiano premessa minore conclusione B C A •x Altri schemi di ragionamento: il sillogismo universale negativo termine medio premessa maggiore xB, xC : Nessun lombardo è inglese xA, xB : Ogni milanese è lombardo xA, xC : Nessun milanese è inglese premessa minore conclusione C B A •x Altri schemi di ragionamento: Il sillogismo particolare affermativo: xA, xB : Ogni milanese è lombardo xC, xA : Qualche avvocato è milanese xC, xB : Qualche avvocato è lombardo Il sillogismo particolare negativo: xA, xB : Nessun lombardo è inglese xC, xA : Qualche avvocato è lombardo xC, xB : Qualche avvocato non è inglese Anche questi schemi si possono dimostrare ricorrendo a delle opportune rappresentazioni insiemistiche. Per fissare le idee... - Studiare il par. 6 - unità 2 del vol. B+ - Eseguire i seguenti esercizi (dal vol. B+) nn. 140, 141, 142 pag. 264 nn. 143 (ex guida), 144, 146 pag. 265 nn. 155 (ex guida), 156, 159 pag. 266 - Inventare due schemi di ragionamento sviluppati secondo le regole del sillogismo universale affermativo, mettendo in evidenza anche la rappresentazione insiemistica. - Inventare due schemi di ragionamento sviluppati secondo le regole del sillogismo universale negativo, mettendo in evidenza anche la rappresentazione insiemistica.