l`Origine delle Specie

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Transcript l`Origine delle Specie

Vita e opere di Charles Darwin
La teoria: introduzione
La vita
Il viaggio sul Beagle
Rientro: matrimonio, Down house
Una vita tra studio e malattia
La pubblicazione: Sull’Origine delle Specie
Reazioni
Dopo la pubblicazione
L’origine delle specie: una teoria dell’evoluzione
E’ una delle più importanti scoperte
scientifiche della storia: è un principio
valido per ogni forma di vita conosciuta.
La teoria è apparentemente
semplicissima, anche se in realtà è molto
complessa. E’ anche fortemente
controintuitiva per:
•Scale temporali (vita 3,5 mld, 99.9%
estinzioni);
•Idea probabilità (perfect deal: 2.2x10^25);
•Sindrome da progettista (no casualità);
E’ una teoria pesantemente attaccata
ancora oggi (creazionismo,
antiegalitarismo).
I progenitori
Anassimandro: la vita passa
dall’oceano alla terra.
Senofane: primo studio dei fossili,
nucleo di una teoria evolutiva.
Linneo(XVIII): inventa la moderna
tassonomia. “Esistono tante specie
oggi quante alla creazione”.
Georges Buffon (XVIII): i fossili
appartengono a specie esistite in
passato, ma estinte.
Georges Cuvier (XVIII-XIX): la
estinzioni sono state causate da
catastrofi (creazionista).
Lamark: una teoria allora convincente
Nel 1809 formula una teoria
dell’evoluzione biologica basata
sulla profondità del tempo e sulla
continuità di passaggio dal
semplice al complesso.
1) Teleologia verso la perfezione
2) Generazione spontanea nuovi
organismi
3) Uso, non uso (fabbri e giraffe)
4) Adattamento organismi ad
ambiente*
5) Trasmissione ereditaria
caratteristiche acquisite**
Charles Darwin: i primi anni
I was born at Shrewsbury on
February 12°, 1809.
Rimase orfano nel Luglio
1817: I was educated by my
sister Caroline che era
molto kind and clever, ma
too zealous in trying to
improve me.
Ero considerato da tutti i
miei maestri e da mio Padre
un ragazzo ordinario,
piuttosto sotto il livello
medio di intelligenza.
Una volta mio padre mi
disse: “gli unici interessi che
hai sono la caccia, i cani e
catturare topi. Sarai una
disgrazia per te e per tutta la
tua famiglia”.
Robert Darwin
“My Father was in many ways a
remarkable man”.
Era molto corpulento, l’uomo più
grande che io abbia mai visto:
l’ultima volta che si pesò era 155
kg: ma poi aumentò ancora
parecchio di peso.
Le sue principali caratteristiche
mentali erano la capacità di
osservazione e la compassione,
caratteristiche che mai vidi altra
persona avere così elevate.
Una figura paterna decisamente
ingombrante …
La caccia
Diventai realmente
appassionato per la caccia:
credo che nessuno avrebbe
potuto dimostrare zelo per
una santa causa maggiore
di quello che io avevo per la
caccia di uccelli.
Ricordo benissimo l’uccisione della mia prima beccaccia: ero
così emozionato che ebbi un sacco di problemi a ricaricare il
fucile tanto mi tremavano le mani.
Lo studio
Università di Edimburgo: Medicina
(Ottobre 1825). Mi convinsi che mio
padre mi avrebbe lasciato abbastanza
soldi per vivere di rendita e questa
convinzione fu sufficiente per sconfiggere
ogni sforzo di imparare la medicina.
Università di Cambridge: Teologia (182831). Mio padre mi propose di diventare un
religioso. Allora non dubitavo della verità
letterale di ogni parola scritta nella Bibbia.
In quel tempo non mi colpiva quanto fosse illogico dire che
credevo in quello che non capivo e che di fatto non è
intelligibile. Non volevo mettere in discussione i dogmi: ma non
fui mai così stupido da dire credo quia incredibile.
Quale futuro?
Se un giorno qualcuno mi avesse detto
che sarei stato onorato con l’ammissione
alla Royal Medical Society, dichiaro che
avrei pensato che fosse una cosa così
ridicola e improbabile come il fatto che
potessi essere eletto Re d’Inghilterra.
Considerando con che durezza sono
stato attaccato dagli ortodossi sembra
ridicolo che abbia potuto desiderare di
fare il prete.
Questa intenzione e il desiderio di mio
padre non vennero mai meno, ma
morirono di morte naturale quando mi
imbarcai sul Beagle.
L’importanza dei buoni maestri: John Henslow
La circostanza che influì sulla mia
carriera più di ogni altra fu l’amicizia
con il Prof. Henslow.
Casa sua era aperta una volta alla
settimana a studenti e colleghi: inoltre
frequenti passeggiate insieme.
Era preparatissimo in botanica,
entomologia, chimica, mineralogia,
geologia.
La sua migliore caratteristica era trarre
conclusioni solo dopo ripetute e
minuziose osservazioni.
La scena dei due scippatori trascinati
per Cambridge: il suo coraggio.
Gli anni più gioiosi
I tre anni passati a Cambridge
furono i più gioiosi della ma felice
vita.
La mia passione per le armi e la
caccia mi portò a frequentare
some dissipated low-minded
young men.
Cenavamo insieme, spesso
alzavamo il gomito, cantavamo e
giocavamo a carte.
Dovrei sentirmi umiliato per le giornate e le serate passate
così, ma alcuni amici erano veramente piacevoli ed eravamo
tutti di ottimo umore. Non posso fare a meno di pensare a quei
tempi con grandissimo piacere.
Il caso e la necessità
Tornando da un viaggio geologico nel
Galles trovai una lettera di Henslow
che mi informava che il Cap. Fiz-Roy
era disponibile a cedere parte della sua
cabina a un giovane naturalista
disponibile a viaggiare non pagato
come naturalista del Beagle.
Accettai immediatamente l’offerta, ma
mio padre non voleva saperne.
Avrebbe acconsentito solo se una
persona di buon senso mi avesse
sostenuto. Mio zio accettò.
Il viaggio sul Beagle è stato l’evento più importante della mia
vita e ha determinato la mia intera carriera. E tutto è dipeso
dalla circostanza che mio zio ha accettato di fare un viaggio
di 30 miglia a Sherwsbury.
Robert FizRoy (1805-1865)
Aveva un carattere singolare, con molte nobili
caratteristiche: senso del dovere, generosità,
fermezza, indomabile dinamismo
Aveva però un carattere most unfortunate:
non dimenticava le offese, era duro con i
sottoposti, era sospettoso, depresso (specie
la mattina), gli mancava il buon senso.
Difendeva la schiavitù, che io odiavo. La
litigata per gli schiavi che dissero di essere
felici e di non volere la libertà davanti al loro
padrone. “Quanto vale questa risposta data
davanti al padrone?”.
Si indignò profondamente per la pubblicazione dell’Origine.
Al termine della sua vita era decisamente impoverito. La sua
fine fu molto malinconica, si suicidò.
La nascita di uno scienziato
Alla fine il mio amore per la scienza
prese il sopravvento su ogni altra
cosa. Scoprii inconsciamente e
insensibilmente che il piacere di
osservare e ragionare era superiore
a quello di qualsiasi altra attività.
Acquisii l’abitudine di essere
costantemente concentrato su quello
che stavo facendo, e tutto quello su
cui mi impegnavo o che leggevo
convergeva su quello che avevo
visto o che avrei visto.
La mia mente divenne progressivamente una specie di
macchina che estraeva leggi generali da una grande raccolta
di fatti.
Il metodo
Una capacità di osservazione e
classificazione impareggiabili.
La credenza che ogni teoria debba
essere basata su fatti: “Quando rilessi
Zoonomia 10/15 anni dopo ne fui
molto deluso per la sproporzione tra la
troppa teoria e pochissimi fatti citati”.
La scienza consiste nel raggruppare
fatti, in modo che da essi si possano
dedurre leggi o conclusioni generali.
Una capacità di lavoro difficilmente
riscontrabile.
Charles Lyell (1797-1875)
Avvocato, divenne il padre della geologia
moderna. Nei suoi Principles of Geology
(1830-33) divulgò la teoria che la Terra
fosse stata configurata da forza lente, ma
ancora attive.
Il suo lavoro diede a Darwin un ingrediente
preziosissimo: quello della profondità e
della durata del tempo.Quando Darwin
rientrò dal viaggio sul Beagle dopo aver
raccolto evidenza che dimostrava le teorie
di Lyell, questi lo invitò a cena e da allora
restarono sempre in contatto.
Darwin gli presentò le sue idee sull’evoluzione nel 1842:
inizialmente Lyell fu scettico, anche se lo spinse a pubblicare le
sue idee e dopo l’uscita dell’Origine delle Specie diede un
tiepido appoggio alla teoria dell’evoluzione.
To believe or not to believe?
Mentre ero a bordo del
Beagle ero molto
ortodosso: mi
prendevano in giro
perché citavo la Bibbia
come un’autorità
indiscutibile su alcuni
punti della morale.
Ma gradualmente iniziai a vedere che il vecchio testamento, con
la sua storia manifestamente falsa del mondo, non era più
affidabile dei sacri libri degli Indù o delle credenze di qualsiasi
barbaro. Non volevo abbandonare la mia fede, ma trovai sempre
più difficile credere e la miscredenza crebbe sempre più, fino a
diventare completa. Tanto che oggi non vedo come chiunque
possa desiderare che il Cristianesimo sia vero: troppe buone
persone, tra cui mio Padre, mio Fratello e quasi tutti i miei amici,
dovrebbero essere punite per sempre per non credere.
To believe or not to believe?
Il vecchio argomento di un progetto
leggibile nella natura, come
sostenuto da Paley, svanisce, dopo
la scoperta della selezione naturale.
Non possiamo più sostenere che la
bellissima struttura di una conchiglia
debba essere stata progettata da un
essere intelligente.
Nella variabilità dei viventi e nell’azione della selezione naturale
non sembra esserci più progettazione che nel comportamento
del vento che soffia.
Chiunque creda che tutti gli organi dei viventi si siano sviluppati
attraverso la selezione naturale o la sopravvivenza del più
adatto non potrà che ammettere che abbiano come unico scopo
il fatto che i loro possessori possano competere con successo
con altri esseri viventi e incrementare la loro progenie.
Spesso il dolore di vivere ho incontrato
Nessuno mette in discussione
il fatto che ci sia molto dolore
nel mondo: qualcuno ha
tentato di spiegarlo
immaginando che serva agli
uomini per una crescita
morale. Ma la quantità di
persone esistenti non è nulla
se paragonata a quella degli
altri esseri viventi, che soffrono senza alcuna crescita morale.
Che vantaggio porta la sofferenza di tutti questi esseri viventi
per un tempo quasi infinito? Quest’argomentazione mi sembra
essere molto solida, e coerente con la visione che tutti gli
organismi viventi si sono sviluppati attraverso la variazione e
la selezione naturale.
Come un daltonico …
Oggi l’argomento più citato a
favore dell’esistenza di Dio è la
profonda convinzione interiore
e le sensazioni provate da
molte persone. Ma gli Indù, i
Maomettani e i Buddisti
ragionano nello stesso modo.
In passato sensazioni del genere mi portavano alla ferma
convinzione dell’esistenza dell’anima e dell’immortalità.
Ricordo molto bene i giorni in cui credevo che in una persona ci
fosse qualcosa di più oltre al respiro del suo corpo.
Oggi però anche la più grandiosa visione non mi farebbe più
credere in Dio: sono come un uomo che è diventato daltonico.
Direi invece che una simile visione è simile al senso del sublime,
che non definirei come una prova dell’esistenza di Dio.
Mi accontento di essere Agnostico
Ben comprendo l’estrema difficoltà, se
non l’impossibilità, di concepire questo
immenso e meraviglioso universo,
compreso l’uomo, con la sua capacità di
guardare al passato e al futuro, come il
frutto del cieco caso o della necessità.
Quando rifletti su questo tema sei tentato
di pensare a una Prima Causa, che aveva
una mente intelligente, simile a quella di
un uomo.
Provavo qualcosa del genere quando iniziai a scrivere
L’origine delle specie; ma da allora è una sensazione diventata
sempre più debole.
Sposarsi o non sposarsi? Questa è la domanda
Not Marry
No children, (no second life), no one
to care for one in old age
Freedom to go where one liked,
choice of Society. Conversation of
clever men at clubs
Not forced to visit relatives, & to
bend in every trifle. To have the
expense & anxiety of children,
perhaps quarrelling
Loss of time: cannot read in the Evenings, fatness & idleness,
anxiety & responsibility, less money for books
If many children forced to gain one's bread. (But then it is very
bad for ones health to work too much)
Sposarsi o non sposarsi? Questa è la domanda
Marry
Children (if it Please God)
Constant companion, (& friend in old age) who will feel
interested in one, object to be beloved & played with, better
than a dog anyhow
Home, & someone to take care of house Charms of music &
female chit-chat
These things good for one's health: but terrible loss of time
My God, it is intolerable to think of spending ones whole life,
like a neuter bee, working, working, & nothing after all. — No,
no won't do. Only picture to yourself a nice soft wife on a sofa
with good fire, & books & music perhaps
Marry — Marry — Marry Q.E.D.
Emma Wedgwood: 29 gennaio 1839
Credo che Emma non abbia mai perso
l’opportunità di fare una buona azione a
chi si trovasse vicino a lei.
Mi meraviglio della mia grande fortuna
che una donna così superiore a me in
ogni singola caratteristica morale abbia
accettato di essere mia moglie.
Dopo un breve soggiorno ci trasferimmo a Down, dove poche
persone hanno vissuto una vita più ritirata di quella che
abbiamo condotto noi.
Ebbimo 10 figli, di cui sette divennero adulti. La nostra vita fu
segnata dalla perdita di Anna, la nostra figlia prediletta.
Down House
Dopo molto ricerche
infruttuose nel Surrey e
altrove, trovammo questa
casa e l’acquistammo.
Mi piacque particolarmente
la vegetazione così varia, un
paesaggio ben differente dai
paesaggi famigliari delle
Midlands.
Ma l’aspetto decisamente più affascinante fu l’estrema
quiete e rusticità di questi posti: anche se un giornalista
tedesco che venne a visitarci esagerò quando disse che qui
si arrivava solo a dorso di mulo (la casa era infatti molto
vicina alla ferrovia).
La malattia
Età 56-57. Per 25 anni
violenti mal di stomaco
diurni e notturni:
occasionalmente vomito,
in due casi prolungato per
mesi.
Il vomito è preceduto da
brividi e dalla sensazione
di morire.
Qualsiasi fatica,
specialmente la lettura,
porta mal di testa.
Estremo nervosismo quando Emma si assenta.
La cura più efficace: l’acquaterapia e il sand-walk.
Lavoro, lavoro e ancora lavoro
Il più grande divertimento e la sola
attività di tutta la mia vita è stato il
lavoro scientifico.
Dal rientro del viaggio del Beagle in
poi dedicai tutto il mio tempo a
sistemare la mia ingente quantità di
appunti, a osservare e
sperimentare sulla trasmutazione
delle specie.
Operai seguendo fedelmente i principi baconiani.
Senza alcuna teoria ammassai un’ingente mole di materiale,
specialmente sul lavoro di allevatori e giardinieri, e leggendo
estensivamente. Quando scorgo la quantità di libri che ho letto e
catalogato sono sorpreso dalla mia industriosità.
Lavoro, lavoro e ancora lavoro
Durante il viaggio del Beagle ero stato
particolarmente colpito da:
1.La scoperta nella Pampa di grandi animali
fossili coperti da un’armatura come quella
dell’armadillo;
2.Il modo in cui animali molto somiglianti si
sostituivano progressivamente mentre
discendevamo il Continente;
3.Il carattere sudamericano della maggior
parte degli animali delle Galapagos.
Era evidente che tutti questi fatti potevano essere spiegati con
l’ipotesi che le specie si modificavano gradualmente.
Questa idea mi perseguitava.
Il catalizzatore: Thomas Malthus (1766-1834)
Era chiaro che la selezione era alla base
del successo nell’allevamento di piante e
animali: ma non capivo come questo
principio potesse valere per gli organismi
che vivevano in natura.
Nell’ottobre del 1838 mi accadde di leggere
per divertimento il saggio di Malthus sulla
popolazione.
La sua teoria sullo struggle for existence
che avevo potuto osservare ovunque mi
colpì: era chiaro che in una situazione del
genere ogni variazione favorevole tendeva
a essere conservata, quelle sfavorevoli a
essere distrutte.
Avevo finalmente una teoria su cui lavorare!
L’illuminazione
Ma avevo trascurato un problema
importante: dopo parecchi anni ero ancora
stupito da come avessi potuto non vederlo
immediatamente (era come l’uovo di
Colombo).
Il problema era la tendenza che avevano i
discendenti di una specie a divergere nei
caratteri mentre si modificavano.
Posso ricordare il punto preciso in cui mi
trovavo quando mi venne in mente la
soluzione: i discendenti modificati di tutte le
forme dominanti tendevano ad adattarsi alla
multiformità della natura che li circondava.
Alfred Wallace e la pubblicazione della teoria
All’inizio del 1856 Lyell mi consigliò di scrivere
in dettaglio la mia teoria e iniziai a farlo. Ero a
circa metà del lavoro quando i miei piani
vennero sconvolti.
All’inizio dell’estate del 1858 Mr Wallace mi
mandò un articolo che conteneva
esattamente la mia teoria (espressa
mirabilmente, con estrema chiarezza).
Lyell mi suggerì di pubblicare il suo articolo
insieme a un mio manoscritto e una mia
lettera del 1857 che parlava della teoria: io
temevo di apparire ingiusto a Wallace, perché
non sapevo quanto fosse nobile e generoso.
I due nostri lavori suscitarono ben poca
attenzione.
L’Origine delle Specie
Nel settembre del 1858 seguii il consiglio di
Lyell e Hooker di preparare un volume sulla
trasmutazione delle specie.
Decisi di fare un riassunto del lavoro che
avevo iniziato nel 1856 e mi misi all’opera,
anche se venni spesso interrotto da attacchi
della malattia e da visite al delizioso
stabilimento idropatico del Dr. Lane.
Lavorai duramente per 13 mesi e 10 giorni,
e nel novembre del 1959 pubblicai l’Origine
delle Specie per mezzo della selezione
naturale. Anche se nelle successive edizioni
aggiunsi alcuni pezzi e feci delle modifiche,
è sostanzialmente rimasto lo stesso libro.
Joseph Dalton Hooker (1817-1911)
“The one living soul from whom I have
constantly received sympathy”: fu uno
dei più grandi botanici ed esploratori
inglesi dell‘800. Succedette al padre
nella direzione dei Kew Gardens, che
guidò per 20 anni.
Scoprì il pensiero di Darwin leggendo il
Voyage durante un viaggio: al rientro in
patria lo conobbe e divenne il suo più
attento critico, stimolandolo
costantemente.
Fu il primo scienziato famoso a sostenere pubblicamente
Darwin nel dicembre 1859. Nello storico dibattito del 30 giugno
1860 all’Oxford University Museum fu al fianco di Huxley nel
difendere pubblicamente il darwinismo contro il vescovo Samuel
Wilberforce, Benjamin Brodie e Robert FitzRoy.
Le reazioni alla pubblicazione
Una delle ragioni per cui Darwin
non voleva pubblicare le sue
ricerche è che si rendeva conto
dell’impatto che avrebbero avuto.
Era un uomo che non amava il
conflitto (infatti non si espose mai
in prima persona nei dibattiti) e
che voleva evitare di offendere il
pensiero dei credenti.
Il dibattito tra fautori e contrari
alla teoria divenne rapidamente
aspro, e continua ancor oggi: In
molti Stati degli USA è vietato
insegnare la teoria darwinista
dell’evoluzione.
Thomas Huxley (1825-1895)
Conobbe Darwin nel 1850. Biologo
autodidatta, a 20 anni si imbarcò per 4
anni a bordo del Rattlesnake, facendo
parecchie scoperte scientifiche.
Divenne il più fiero difensore della teoria
di Darwin, che pure inizialmente non
accettava totalmente, credendo nella
libertà della scienza.
Nel 1860 tenne un famosissimo dibattito
con Samuel Wilberforce, momento
chiave per lo sviluppo dell’educazione
scientifica in Inghilterra.
Coniò il termine “agnostico” per
descrivere la sua posizione nei confronti
della teologia.
From so simple a beginning …
“Vi è qualcosa di grandioso in
questa concezione della vita, con le
sue diverse forze, originariamente
impresse dal Creatore in poche
forme, o in una forma sola; e nel
fatto che mentre il nostro Pianeta ha
continuato a ruotare secondo
l'immutabile legge di gravità, da un
così semplice inizio innumerevoli
forme, bellissime e meravigliose, si
sono evolute e continuano ad
evolversi”.
Charles Darwin morì il 19 aprile
1882 a Down: oggi riposa accanto a
Newton nell’Abbazia di Westminster.