Transcript Diapositiva 1 - Ordine Medici Latina
Inquinamento ambientale: rischio biologico, fisico e chimico Ernesto Burgio ISDE Scientific Committee
PREMESSA 1
• I
rischi
legati all’inquinamento sono tanto maggiori quanto più
precoce
è l’esposizione del soggetto. • • I
bambini
sono molto più sensibili degli adulti.
L’embrione, il feto, il neonato e il lattante
lo sono ancora di più.
La gran parte dei dati inerenti alla maggior suscettibilità del bambino sono tratti dai seguenti articoli: Armstrong TW, Zaleski RT, Konkel WJ, Parkerton TJ.
A tiered approach to assessing children's exposure: a review of methods and data
Toxicol Lett. (2002)28;127(1-3):111-9; Cohen Hubal EA, Sheldon LS, Burke JM, McCurdy TR, Berry MR, Rigas ML, Zartarian VG, Freeman NC.
Children's exposure assessment: a review of factors influencing Children's exposure, and the data available to characterize and assess that exposure
Environ Health Perspect. (2000);108(6): 475-86
• Le comuni
valutazioni epidemiologiche e tossicologiche
e, di conseguenza, le principali
politiche sanitarie
sono basate su
modelli umani e animali adulti.
• Per la maggior parte delle sostanze chimiche
non è stata testata
la tossicità specifica per il
bambino
, e non vengono individuate le
sottopopolazioni più vulnerabili
Maggior sensibilità del bambino all’inquinamento (i fattori biologici)
Le cosiddette “finestre di suscettibilità” Le immaturità anatomo-funzionali L’immaturità metabolica I fattori di una maggiore esposizione La lunga durata dell’esposizione I possibili effetti trans-generazionali Le esposizioni multiple (e la sinergia tra inquinanti)
Le “finestre di suscettibilità”
Durante la crescita e lo sviluppo di organi e sistemi si susseguono periodi caratterizzati da un alta vulnerabilità agli stimoli nocivi.
In questi periodi l’esposizione a xenobiotici può produrre lesioni che non si verificano in altre età.
Nell’embrione e nel feto Dall’embrione ai primi due anni Dalla nascita fino ai 5-6 aa Durante lo sviluppo puberale Alterazioni del fetal programming (e/o mutazioni e anomalie congenite) Lesioni del SNC, con danni neurologici permanenti Lesioni polmone e app.respiratorio Lesioni al sistema riproduttivo
Da Selevan SG Environ Health Perspect. 2000 (modificata)
Il
periodo critico
, per quanto concerne il
sistema nervoso centrale,
dura particolarmente a lungo (praticamente per tutta l’infanzia) Formazione di nuove sinapsi in conseguenza di stimoli esperienziali
Plasticità del cervello e modulazione precoce della sua struttura e delle sue funzioni
la
motilità neuronale e soprattutto la formazione di nuove connessioni (sinapsi)
possono essere infatti
condizionate
o
alterate
da
esposizioni
e
sollecitazioni ambientali precoci
Wingate, 2006. Imagining the brain cell: the neuron in visual culture. Nature Reviews Neuroscience 7: 745-752.
Caratteristiche anatomiche e funzionali
• • • • • I sistemi psico-neuro-immuno-endocrino, gastroenterico e riproduttivo sono immaturi alla nascita. La mielinizzazione continua fino all’adolescenza. La sinaptogenesi è particolarmente attiva nelle prime fasi della vita La barriera emato-encefalica è immatura alla nascita Anche lo sviluppo polmonare si compie solo dopo la nascita La funzionalità renale del neonato è ridotta
La cute
• • • Il bambino pretermine ha una barriera epidermica scarsamente sviluppata
maggiore assorbimento
di sostanze chimiche Il neonato a termine ha una barriera cutanea adeguata, ma ha una maggiore idratazione
maggiore
assorbimento di sostanze idrofile Neonati e bambini hanno una maggiore superficie corporea rispetto all’adulto
Immaturità metabolica
Le reazioni di trasformazione/eliminazione di specifiche sostanze chimiche sono catalizzate da sistemi enzimatici detossificanti: particolare rilievo assume in quest’ambito il sistema dei citocromi P450 (CYP). All’età di 1 anno Il P450 epatico presenta
circa 1/3 di attività rispetto all’adulto
Caratteristiche metaboliche
• •
La glicurono-coniugazione è significativamente più bassa nel neonato Le attività enzimatiche di
ossidazione-idrossilazione-riduzione
raggiungono i valori adulti a circa 6 mesi
Tossicocinetica
• • •
La distribuzione delle sostanze chimiche è molto diversa tra bambino e adulto, per la differente composizione in acqua e tessuto adiposo
I neonati hanno una bassa concentrazione di albumina (e quindi una ridotta capacità di
ligare sostanze tossiche) L’eliminazione epatica e renale sono generalmente ridotte
Maggiore esposizione
I bambini sono maggiormente esposti per unità di peso corporeo perché:
Mangiano Bevono Inalano di più
Sostanza Bambino (< 1 anno) Adulto Ratio (bambino/ adulto) Aria Liquidi Cibo 0.44 m 3 /kg/die 161 g/kg/die 140 g/kg/die 0.19m
3 /kg/die 33.5 g/kg/die 23 g/kg/die 2.3
4.8
6.1
US Environmental Protection Agency (1997), National Research Council (1993) e Gephart et al. (1994).
Fattori di maggiore esposizione Assorbimento intestinale maggiore ( es. I bambini assorbono fino al 50% del piombo presente nel cibo, mentre gli adulti ne assorbono solo il 10% ) Comportamento dei bambini: sono piccoli e bassi, mettono in bocca tutto (giocattoli, plastiche.. quindi plastificanti, vernici e coloranti..) Hanno una dieta più ripetitiva Passano la maggior parte del tempo in casa e sono quindi maggior esposti all’inquinamento indoor (ivi compresi: radon, insetticidi..) Ryu JE, Ziegler EE, Fomon SJ.
Maternal lead exposure and blood lead concentration in infancy
. J Pediatr.(1978);93(3):476 –478
T.W. Armstrong et al. / Toxicology Letters 127 (2002) 111 –119
Durata dell’esposizione
I bambini hanno una aspettativa di vita maggiore degli adulti e quindi
più tempo per essere esposti ad agenti e sostanze inquinanti e per sviluppare
malattie croniche che necessitano di anni e persino di decenni per neurodegenerative). manifestarsi (ad es. patologie neoplastiche, immuno-mediate, Kuh DJ. Paediatr Perinat Epidemiol. 1997
PREMESSA 2
• • Quando si parla di inquinamento si tende a pensare a luoghi e situazioni nelle quali la concentrazione di sostanze inquinanti è particolarmente alta. Da alcuni decenni la situazione è cambiata: l’inquinamento è ormai un problema che concerne tutti e in particolare, appunto, i bambini nelle prime fasi della vita. L’esposizione avviene attraverso le catene alimentari e tramite il passaggio di molecole chimiche di sintesi e di altri inquinanti dalla madre al feto attraverso la placenta (praticamente in tutti gli studi eseguiti finora nel mondo sono state trovate nel sangue cordonale centinaia di molecole cancerogene e in grado di danneggiare il DNA o di interferire con la sua espressione … )
Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health April 20, 2007, online edition ENVIRONMENTAL SCIENCE & TECHNOLOGY • PFOA perfluorooctanoate sulfonate and PFOS perfluorooctane nei NEONATI PFOS PRESENTE NEL 99 % DEI CAMPIONI PFOA PRESENTE NEL 100 % DEI CAMPIONI • • L
’
ANALISI SU 300 CAMPIONI DI SANGUE DI CORDONE OMBELICALE PFOS and PFOA SOSTANZE UBIQUITARIE ( PELLICOLE PER CIBI, TESSILI, MOQUETTE
…
.). IMPATTO SULLA SALUTE NON E
’
PERFETTAMENTE CONOSCIUTO: IN TEST SU ANIMALI (A DOSI ELEVATE) SVILUPPO DI TUMORI E TOSSICITA
’
VARIE http:// www.innovations-report.com/html/reports/medicine_health/report-83364.html
PREMESSA 3
• • Molte “nuove” sostanze inquinanti (
XENOBIOTICI
) possono essere dannose anche alle (comuni) dosi (minime) quotidiane. L’esposizione cronica a dosi minime altera progressivamente il funzionamento di cellule, tessuti, organi, interferendo, in particolare, con l’espressione del DNA.. senza produrre
segni e sintomi immediatamente evidenti.
• • A xenobiotic is a chemical which is found in an organism but which is not normally
produced or expected to be
present in it.. However, the term
xenobiotics
is very often used in the context of pollutants such as dioxins and polychlorinated biphenyls and their effect on the biota, because xenobiotics are understood as substances
foreign to an entire biological
system, i.e. artificial
substances, which did not exist in nature before their synthesis by humans DDT: 1,1'-(2,2,2-Trichloroethylidene) bis(4-chlorobenzene) POLYCHLORINATED DIBENZO - p – DIOXINS AND Congener
Everyday levels matter
At high levels… arsenic kills people
At moderately low levels… it causes a range of diseases At truly low levels … it interferes with gene activation
Ci si è resi conto che talune sostanze, che a certe dosi sono
immediatamente tossiche,
a dosi veramente
minime
possono risultare altrettanto pericolose nel medio-lungo termine, interferendo con l’espressione del DNA e causando la sua
instabilità
Kaltreider et al. 2002
Di molte sostanze
non si conoscono
i limiti reali di
tossicità e tollerabilità
. Spesso si è stati costretti a
ridurre progressivamente tali limiti
: come nel caso del
piombo
, delle
diossine
o dei cosiddetti
interferenti endocrini
in genere, che si sono dimostrati pericolosi
a dosi “molecolari
”
60 Acceptable Childhood Blood Lead Levels 60 Dioxines PCBs 50 Hg 40 40 30 30 25 20 20 15 10 10 2 0 CDC 1960 CDC 1973 CDC 1975 CDC 1985 WHO 1986 Agency and Year EPA 1986 CDC 1990 CDC 2006?
ZERO
Metalli pesanti, diossine
e altri agenti cancerogeni immessi in ecosfera e così veicolati all’interno degli organismi viventi, si
bio-accumulano
nei tessuti (osseo e adiposo) e si
bio-magnificano
nelle
catene alimentari.
Dai tessuti in cui si sono
accumulati
(a volte per decenni) il loro rilascio è generalmente lento e continuo
Biomagnificazione
Con il termine
Carico Chimico Globale
(
Global Chemical Burden
..) ci si riferisce appunto al
bioaccumulo progressivo in tessuti e organi umani (
in particolare
materni)
di sostanze inquinanti e potenzialmente tossiche e della loro trasmissione alla prole Praticamente
nel sangue e nei tessuti
di
tutti
gli uomini e le donne che vivono in ambienti urbani e/o industriali e
persino nel sangue cordonale e placentare e nei tessuti fetali
sono presenti gli stessi inquinanti in quantità di anno in anno, di decennio in decennio maggiori
Si è potuto dimostrare che
metalli, diossine e altri inquinati lipofili accumulatisi nei tessuti materni
possono passare, anche
a distanza di anni dal loro assorbimento, nel sangue
e raggiungere il
feto, o nel latte …
PREMESSA 4
• • Incredibilmente la gran parte dei medici, soprattutto in Italia, ha una conoscenza assai limitata di questi problemi: la formazione del medico nel nostro paese non prevede infatti uno studio approfondito di tali problematiche.
Il dono che nessuna mamma vorrebbe fare al proprio bambino
http://www.ewg.org/reports/generations/
XENOBIOTICI METALLI PESANTI INTERFERENTI ENDOCRINI PARTICOLATO ULTRAFINE (UP) IL Carico Chimico Globale e la Teoria delle origini fetali (epigenetiche) delle malattie dell’adulto
Cosa si intende per epigenoma Nel cuore delle cellule, il DNA è circondato da una vera e propria nube di molecole (enzimi e altre proteine, piccoli RNA..) che devono leggere e trascrivere il suo messaggio, e che lo difendono e riparano.
Questo è l’epigenoma, che alcuni ricercatori hanno definito il
software
del DNA
Mentre il DNA (l’
hardware
), che contiene il programma-base (tipico della specie) è una molecola stabile che si conserva tale e quale nei secoli, con minime “mutazioni” della sua sequenza; l’epigenoma (il
software
) cambia continuamente in risposta alle sollecitazioni provenienti dall’ambiente. E’ in questo modo che le cellule si differenziano e che il fenotipo si (trans)forma. Meno una cellula è differenziata, maggiore è la plasticità
dell’epigenoma
IL PROCESSO DI SVILUPPO EMBRIO FETALE (ONTOGENESI) È UN PROCESSO EPIGENETICO (DI DIFFERENZIAZIONE CELLULARE)
• E’ in questo modo che si attua, tra l’altro, l’intero processo di sviluppo che da una singola cellula (lo
zigote
) porta a un organismo, composto da migliaia di miliardi di cellule, • tutte identiche sul piano genetico ma ognuna dotata di un
diverso epi-genoma
e differenti sul piano
morfo-funzionale
(cellule del sangue, nervose, epiteliali etc)
Il processo ontogenetico di differenziazione cellulare è un processo epigenetico Nature
447, 425-432 (24 May 2007)
Differentiation Fetal
Programming E’ durante questo
PLASTICITE’ processo delicato e complesso
che qualsiasi interferenza da ( parte di
agenti esogeni “epigenotossici”
caractérise par un degré impressionnant de restructurations
metalli pesanti, interferenti endocrini
etc.) può alterare la
programmazione sensibles à l'introduction de divers types d'erreur di organi e tessuti (fetal programming) 2
epi-mutations
“FINESTRE DI ESPOSIZIONE”
Una “Pandemia” Silenziosa
• Nel 2006 due famosi ricercatori (un pediatra e un epidemiologo) hanno pubblicato, sulla prestigiosa rivista The Lancet un articolo che ha fatto il giro del mondo, nel quale si sottolineava come la scienza conosca a fondo solo poche centinaia di molecole pericolose per la salute dei bambini.. Poca cosa rispetto alle decine di migliaia di sostanze soprattutto neuro-tossiche che minacciano la salute dei nostri bambini e che potrebbero essere la causa della “pandemia” di autismo, ADHD, dislessia che si diffonde nel mondo nel silenzio generale …
Solo di pochi agenti neurotossici (piombo,
metilmercurio, PCBs, toluene e arsenico)
sappiamo che interferiscono sul neurosviluppo durante la vita embrio-fetale..
di altre 200 conosciamo la neurotossicità sull’adulto. Di altre migliaia abbiamo solo sospetti e non ci sono
regole precise che
proteggano i nostri bambini
Grandjean P.
A Silent Pandemic
Industrial Chemicals Are Impairing The Brain Development of Children Worldwide For immediate release: Tuesday, November 7, 2006
Secondo i due studiosi
l’esposizione precoce
(embrio-fetale ) a metalli pesanti e ad altri
inquinanti industriali rischia di danneggiare in
modo irreversibile lo sviluppo cerebrale del bambino Landrigan Ph
• • • L’allarme lanciato da Grandjean e Landrigan dalle pagine di una delle più importanti riviste al mondo e le ricerche che hanno documentato la presenza di un gran numero di molecole in grado di danneggiare le cellule e il DNA in tutte le catene alimentari e nel sangue placentare ed embrio-fetale assume particolare rilievo di fronte all’aumento sempre più evidente e preoccupante di malattie del neuro-sviluppo: autismo, ADHD, dislessia…
I dati sono impressionanti: il disturbo, secondo le ultime cifre dei CDC (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), è oggi diagnosticato a
un piccolo americano su 88:
come a dire che la patologia e' praticamente
raddoppiata nell’ultimo decennio
Blaxill MF.
What's going on? The question of time trends in autism.
Public Health Rep. 2004 119(6):536-51
Secondo l’OMS i casi nel 2050 potrebbero essere circa 115 milioni In 1997, the prevalence in the US was 2.32 million Un
trend
di crescita altrettanto preoccupante
si registra, in tutto il mondo (in proporzione al grado di “sviluppo”) per le malattie neurodegenerative (e in particolare per la Malattia di Alzheimer ,che si manifesta in genere in età tarda, ma la cui epoca di insorgenza potrebbe essere assi più precoce ..) Alzheimer_and_other_dementias_world_map_-_DALY_-_WHO2004_svg
Effetti epigenetici dell’inquinamento atmosferico Ernesto Burgio ISDE Scientific Committee
Inquinamento atmosferico e danni per la salute
• • In genere si pensa ai danni diretti su soggetti adulti e si ammette in linea teorica che i bambini sono più fragili e sensibili. Su un piano scientifico il discorso è assai diverso:
gli effetti dell’inquinamento atmosferico sugli organismi in via di sviluppo sono assai più
profondi e spesso irreversibili. E’ dimostrato infatti che nei bambini che risiedono in aree altamente inquinate (centri urbani delle grandi città) lo sviluppo anatomo-funzionale
dell’apparato respiratorio risulta compromesso
• • I danni maggiori concernono infatti, anche in questo caso, embrione e feto: è stato dimostrato che particolato ultrafine, metalli pesanti, interferenti endocrini passano il filtro placentare e raggiungono i tessuti in via di sviluppo e le cellule in via di differenziazione, caratterizzate da un genoma particolarmente plastico. Le conseguenze, anche gravi, possono
manifestarsi dopo anni o decenni e persino nelle
generazioni successive a quelle esposte (il che è causa di ulteriore sottovalutazione del problema).
Bambini italiani protestano contro l’inquinamento da traffico indossando mascherine antismog
• • Alcuni anni fa sul
New England Journal of Medicine (NEJM),
la più antica e prestigiosa rivista medica al mondo, fu pubblicato uno studio che mostrava come il particolato atmosferico delle grandi città raggiunga facilmente
gli alveoli polmonari dei bambini e penetri nei globuli bianchi
: l’immagine al microscopio elettronico, tratta da quell’articolo, mostra appunto
i globuli bianchi di “bambini sani” pieni di PM10
(diametro: 10 m )
New England Journal of Medicine 2006 ; 355:21-30
• Le due
slides
successive concernono studi più specifici, ai quali possiamo, in questa sede, solo accennare.. che mostrano come il particolato
fine
(2,5 m) e quello
ultrafine
(0,1 m), come diremo ancor più invasivi e pericolosi del PM 10, • non si limitino a infiltrare i globuli bianchi, ma interferiscano addirittura con la loro formazione nel
midollo ematopoietico
… e con l’ espressione stessa del
DNA:
quindi con la determinazione delle diverse
popolazioni di globuli bianchi..
con il funzionamento e l’orientamento dell’intero cioè
sistema immunocompetente
(il che potrebbe contribuire all’incremento continuo delle condizioni di
iper reattività: allergie/asma
e malattie
autoimmuni
)
• L’articolo del NEJM spiegava come ogni incremento di 1.0
mg
/m 3 di PM 10 nell’aria delle nostre città determini un incremento di 0.10 mm 2 di particelle carboniose all’interno dei globuli bianchi • già questi dati ci aiutano a capire come mai • non solo la
OMS
, ma la stessa
Comunità Europea
impongano livelli di PM sempre più bassi e
sanzioni severe
a chi non le rispetti..
Deaths from urban air pollution in 2000, as estimated by the WHO World Health Report, 2002 The WHO estimates that air pollution is responsable for
3 million premature deaths each year
.
• Come si evince dalla slide precedente l’OMS parla di circa
3 milioni di morti premature
in più ogni anno per inquinamento atmosferico: • come a dire che
7 o 8 persone
muoiono
ogni minuto
prematuramente per una causa almeno in parte
evitabile
, una cifra già di per sé drammatica, che per di più rappresenta, come vedremo, soltanto la punta di un’
iceberg..
• Visto che come ci ricorda la prossima
slide
(anche questa ricavata da un
famoso articolo
comparso sul
NEJM)
il computo dei morti
si basa essenzialmente sull’aumento
notevole di
patologie acute
a carico dei sistemi
respiratorio
e
cardiovascolare
(e quindi per la gran parte in soggetti adulti e in particolare anziani..) • mentre gli
effetti a medio-lungo termine
, in particolare quelli concernenti gli
organismi in via di sviluppo,
sono i più gravi e non entrano nel computo generale …
There is consistent evidence that
the levels of fine particulate matter in the air are associated with the risk of death from all causes and from cardiovascular and respiratory illnesses
. These findings strengthen
the rationale for controlling the levels of respirable particles in outdoor air.
(N Engl J Med 2000;343:1742-9.)
• Tali problemi dovrebbero essere presi in più seria considerazione, soprattutto dai
pediatri
, • tanto più che negli ultimi anni le conoscenze e le evidenze circa i rischi per la salute infantile di questo tipo di inquinamento e, in particolare, circa gli effetti
gravi
e spesso
irreversibili
che alcune sostanze presenti sul particolato (
metalli
pesanti e
IPA
: idrocarburi poliaromatici) possono produrre sulla salute infantile sono andate via, via crescendo..
• E’ infatti noto ormai da anni, come attestano i due studi seguenti - uno pubblicato ancora su
The Lancet
, l’altro su
Environmental Health Perspectives,
rivista ufficiale dell’EPA, l’ Agenzia Americana per la Protezione Ambientale – che
l’esposizione residenziale (dunque cronica)
a inquinamento (essenzialmente da
traffico veicolare
) interferisce negativamente con lo stesso
sviluppo dell’apparato respiratorio del bambino
Il vero problema: il particolato ultrafine (UP)
• Oggi sappiamo inoltre che le particelle ancora più piccole rispetto al PM10 e in particolare il
particolato ultrafine
e le cosiddette
nanoparticelle
(che hanno un diametro 100 volte inferiore:
0,1m
) sono infinitamente più pericolose. • Essenzialmente perché
attraversano tutte le barriere biologiche (placenta, barriera ematocerebrale, membrane cellulare e nucleare..)
che la
Natura
ha messo in campo in milioni di anni per difendere le cellule e il DNA da possibili
interferenze
esterne …
Assenza totale di
standard
PM2,5 PM10 Capello di monitoraggio per le nanoparticelle Da questa immagine possiamo indurre quali siano le dimensioni relative delle diverse componenti del particolato. E’ evidente come già le
particelle PM 2,5
abbiano dimensioni ridottissime.
Le nanoparticelle
non sono
neppure rappresentabili
a questa scala Ma il dato più critico concerne le modalità correnti di monitoraggio di questi pericolosi inquinanti: ancora oggi e a dispetto di tutti i dati scientifici che abbiamo esposto si continua a “monitorare” le particelle più grandi e meno pericolose e la “massa” totale delle particelle e le nanoparticelle che rappresentano una
massa insignificante ma coprono una superficie 1000 volte più ampia non sono prese in considerazione
Eppure è ormai noto che il PM 2,5 -10 é in larga parte trattenuto dal muco , degradato dagli enzimi, eliminato dal movimento delle microscopiche ciglia che tappezzano i bronchi e non arriva agli alveoli dove avvengono gli scambi gassosi Mentre le nanoparticelle oltrepassano facilmente le suddette barriere, vanno a tappezzare le pareti degli alveoli, penetrano all’interno delle cellule, passano in circolo, attraversano la
barriera ematocerbrale e la
placenta..
In breve: “sfiorano” i polmoni e determinano danni sistemici
, d’organo e persino
transgenerazionali
In questa immagine le dimensioni relative delle diverse componenti del particolato sono messe a confronto con le stesse cellule bronchiali, e appaiono ancora più evidenti le dimensioni submicroscopiche delle
nanoparticelle.
Nelle prossime slides si chiarirà come queste tendano a occupare l’intera superfice della parte alveolare, determinino uno stress ossidativo locale,
assorbano centinaia di molecole
tossiche e le veicolino attraverso il torrente circolatorio nei vari organi e tessuti e dentro le cellule trasformandosi in vere e proprie “
navette tossiche
”
Una certa massa di nanoparticelle occupa sulla parte alveolare una superficie enormemente superiore a quella occupata dalle particelle generalmente misurate e questo è causa di
stress
ossidativo locale e potrebbe aprire la strada a patologie destinate a manifestarsi anche molti anni dopo l’esposizione: broncopneumopatie croniche ostruttive, fibrosi polmonare, tumori.
Gli affetti avversi delle nanoparticelle sono dovuti (1) allo
stress ossidativo
(anche sistemico) indotto, (2) alle alterazioni dei globuli bianchi (linfociti e macrofagi), (3) alla loro capacità di penetrare in tutti i tessuti e nelle cellule interferendo con l’espressione del DNA, (4) al loro ruolo di navette di sostanze tossiche …
PM10 PM < 1 b
d
In queste immagini al microscopio elettronico si vede come le nanoparticelle penetrino anche nei mitocondri (le centraline energetiche delle cellule) causando ulteriore stress ossidativo
Ma ancor più che sull’apparato respiratorio le nanoparticelle agiscono sul sistema cardiovascolare con vari meccanismi, tra cui l'attivazione di processi trombotici, aritmie, vasocostrizione arteriosa e una risposta infiammatoria sistemica
(endotelite...) e apre la strada all’
aterosclerosi
(che è processo infiammatorio sistemico, prima ancora che patologia da accumulo distrettuale di grassi..)
Le nanoparticelle attraversano la barriera ematocerebrale e penetrano nel sistema nervoso centrale; attraversano il nervo olfattivo e raggiungono con facilità il lobo frontale e l’ippocampo. Essendo queste le aree cerebrali maggiormente interessate dalla malattia di Alzheimer, vari gruppi di ricerca hanno studiato e dimostrato tramite studi sperimentali (su primati) ed epidemiologici (su autopsie di soggetti, anche giovani (!), particolarmente esposti) che le nanoparticelle e i metalli pesanti in esse contenute possono favorire la formazione delle placche di b
-amiloide
Ma è ovviamente l’esposizione
in utero
a destare le maggiori preoccupazioni. E anche in questo caso sono molti gli studi , sia sperimentali (su primati e altri mammiferi), che epidemiologici che dimostrano come le nanoparticelle con il loro carico di sostanze tossiche attraversino la placenta e interferiscano con la programmazione epi-genetica
di organi e tessuti (
fetal programming
) aprendo la strada a numerose patologie, destinate a manifestarsi tanto nel bambino che a distanza di anni o decenni (
Teoria delle origini embrio-fetali delle malattie dell’adulto
)
*
** ..alle origini della rivoluzione epidemica del XX secolo
Come spiegano gli autori di questa revue,
l’esposizione nelle prime fasi della vita a piccole dosi quotidiane
di pesticidi, farmaci, agenti inquinanti, metalli pesanti,
interferenti endocrini ..
inalati o assunti dalla madre con gli alimenti e trasmessi al feto interferisce con vari meccanismi *con la
programmazione (epi)genetica
in utero
di tutti i tessuti e organi, e dei principali sistemi
di programmazione e regolazione psico neuro-endocrino immuno-metabolica
aprendo la strada alle
patologie cronico degenerative e tumorali (tutte in grande incremento)**
Le sostanze
obesogene
la Pandemia di
obesità
e e
diabesità
Fra tutte la patologie croniche in grande aumento in tutto il mondo, quelle endocrino-metaboliche destano particolare apprensione: da una diecina di anni l’OMS parla apertamente di una pandemia di
obesità
e
diabesità.
Negli USA un cittadino su 3 (34%) è infatti affetto da obesità patologica e addirittura il 68% è sovrappeso e la maggior parte dei paesi sta sperimentando incrementi notevoli (anche se in genere minori di quelli americani) messi generalmente in relazione con il tasso di sviluppo e/o da alcuni autori con la produzione di sostanze chimiche “obesogene”
Diabetes. 2011 Jul;60(7):1838-48 .
Questa recente review elenca le molte sostanze in grado di indurre obesità e diabete 2 (insulino resistenza) in animali esposti in utero…
…
ne analizza la
diffusione sempre più
massiccia in tutta la biosfera , le catene alimentari, il tessuto adiposo di uomini e donne, il sangue cordonale.. e illustra i possibili meccanismi patogenetici (e in particolare epigenetici) che potrebbero spiegare la rapida
diffusione pandemica di obesità e diabete 2..
Particolarmente convincente appare il grafico, che mostra il quasi-perfetto parallelismo tra l’aumento della produzione di molecole di sintesi e l’incremento dei casi di diabete 2…
A questo punto almeno un accenno di definizione più specifica la meritano i cosiddetti
interferenti endocrini (DDT pesticidi, disossine, plastificanti,
Esattamente 50 anni orsono (1962) apparve
Silent Spring
uno dei libri più profetici (e denigrati ) dei nostri giorni: vi si affrontava per la prima volta in modo sistematico il tema degli interferenti endocrini: molecole artificiali in grado di interferire con ormoni, citochine neurotrasmettitori e loro recettori, in migliaia di organismi diversi.. Oggi sappiamo che si trattava di un allarme fondato e cominciamo a conoscere i meccanismi molecolari innescati da queste «
molecole mimetiche
» che si bio-accumulano nei nostri tessuti e nelle catene alimentari e rischiano di sovvertire equilibri delicati e complessi che sono il portato di milioni di anni di
co-evoluzione molecolare..
I problemi
della sfera genitale e riproduttiva
Tra quelli profeticamente già descritti in Silent Spring Un grande rilievo hanno assunto i problemi della sfera genitale e riproduttiva quali ipospadia,
criptorchidismo, alterazioni quali-quantitiative dello
sperma, pubertà precoce – tutte patologie in grande aumento, non solo nell’ambito della nostra specie – quasi certamente da imputare alla diffusione in ambiente e catene alimentari e al passaggio transplacentare di
interferenti endocrini
Cheryl Lyn Walker UT MD Anderson Cancer Center
L’aumento dei tumori infantili
Studi sempre più convincenti dimostrano come anche per ciò che concerne i tumori valga la Teoria dell’origine fetale delle malattie croniche. Non solo i tumori dell’infanzia, ma molte neoplasie destinate a manifestarsi in età adulta avrebbero origine da alterazioni dell’assetto
(epi)genetico verificatesi nelle prime fasi dello sviluppo embrio-fetale
o a carico dei gameti (
trasmissione transgenerazionale
del cancro) …
In genere si afferma che i tumori infantili sono una patologia rara. Bisogna però intendersi. E’ opportuno ricordare come, in termini assoluti, di cancro si
ammali un bambino su 5-600 e che oltre 13 mila bambini si ammalano ogni anno di
cancro nei soli USA; come nonostante i significativi miglioramenti prognostici degli ultimi decenni il cancro rappresenti la prima
causa di morte per malattia In età
pediatrica ; come
anche in questa fascia
d’età, da 40 anni a questa parte, si assista in tutto il mondo a un
incremento continuo e
significativo della patologia tumorale
Incidenza di tumori (anno/100.000) Poumon Sein Colon Estomac Lymphôme Rein Cerveau Leucémie lymphati que 80 60 40 20 10 5 4 2 1,5 1 <1 Leucémie lymphatique Encéphale Lymphômes
Alberto Tommasini, Laboratorio Immunologia Pediatrica, IRCCS Burlo Garofolo
Neuroblastoma-Retinoblastoma Tessuti molli, rene (Wilms), gonadi
Come risulta dal recente progetto
ACCIS
(
Automated Childhood Cancer Information System
) - un ampio monitoraggio condotto da epidemiologi della IARC su 63 registri oncologici di 19 paesi europei, per un totale di oltre 130 mila tumori di tutti i tipi (113 mila pediatrici e 18 mila di età adolescenziale)
Cancer incidence in childhood and adolescence IN EUROPE
( 1970-1999) Steliarova-Foucher E, Stiller C, Kaatsch P, Berrino F, Coebergh JW, Lacour B, Parkin M. Lancet. 2004 Dec 11 17;364(9451):2097-105 Salta subito all’occhio come
l’aumento massimo
concerna i bambini del
primo anno di età mother
Un primo
report
del progetto, pubblicato su
Lancet
nel 2004, evidenziò un incremento annuo dell’1-1,5 % per tutte le neoplasie (con aumenti più marcati per linfomi, sarcomi dei tessuti molli, tumori delle cellule germinali e del sistema nervoso). Tali risultati furono successivamente confermati in numerose revisioni
Trasmissione
transgenerazionale 1
Alterazione memoria epigenetica-gameti
2 3
…. il che significa che l’esposizione
transplacentare
e al limite quella
transgenerazioale
(gametica) devono svolgere un ruolo molto importante
Come per altro chiarito anche da studi epidemiologici che mostrano come vi sia un nesso tra l’esposizione materna ad agenti inquinanti e l’insorgenza di tumori nei prodotti del concepimento
Campi elettromagnetici (CEM) e rischi per la salute • Nel giugno del 2011 L’Agenzia Europea di Ricerca sul Cancro (IARC), sulla base di studi che hanno documentato un incremento di tumori cerebrali in
soggetti esposti da oltre dieci anni a dosi consistenti
(ma non inconsuete), ha inserito i
cellulari
e i campi elettromagnetici a radiofrequenza (
wireless
) nel "Gruppo 2B" che indica un possibile rischio
cancerogeno sugli esseri umani
Anche in questo caso si pone il problema dell’esposizione collettiva /crescente
Technological Advances
Extremely Low Frequency (ELF) to Radio Frequency (RF)
EHS exposure ?
Long-term Health Effects?
RFID smart meter WiFi, WiMax miscarriages 2000’s CFL cancers 1980’s cell phone brain tumors 1970’s computers cancers radio wave sickness 1950’s screen dermatitis 1940’s television electrocution 1920’s radar radio “ wireless” ~1900 electricity Elizabeth Kelley, M.A.
1900 2000 time
1 Il problema dell’esposizione collettiva /crescente limiti epidemiologia
Fino al 1930 circa , la parte dello spettro delle onde radio sopra i 30 MHz era praticamente vuota
:
non esistevano segnali prodotti dall'uomo
Ai giorni nostri, lo spettro delle frequenze radio è estremamente sfruttato e viene per comodità
diviso in varie bande di frequenza dai 3 kHz delle frequenze molto basse (VLF) fino ai 300 GHz delle frequenze estremamente alte (EHF).
Le bande di frequenza sono
divise in base alle caratteristiche che ne determinano l'impiego in certi settori
piuttosto che in altri.
http://www.torinoscienza.it/dossier/ le_bande_di_frequenza_2336
Lezioni ed esercizi di elettronica 2 Editrice La Scuola
WI-FI PRODOTTO DAL PC Il segnale irradiato supera i 13 V/m
Dr. Fiorenzo Marinelli
Istituto di Genetica Molecolare IGM-CNR Bologna
2) Il problema della plausibilità biologica (limiti delle attuali rappresentazioni: radiazioni ionizzanti e
non
…) La luce è la radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda dai circa 380 nm del violetto ai 760 nm del rosso.
Tanto più è alto il valore della frequenza dell'onda tanto minore è la lunghezza d'onda della stessa..
Se l'energia della radiazione incidente sulla materia è sufficiente a ionizzarne gli atomi, la radiazione si chiama ionizzante
. Se la
radiazione ionizzante
investe un tessuto biologico può creare dei danni biologici, agendo sul DNA o su altre biomolecole complesse …
Dr. Fiorenzo Marinelli
Istituto di Genetica Molecolare IGM-CNR Bologna
In generale è vero che le alte frequenze delle radiazioni ionizzanti danneggiano più facilmente le cellule e il DNA. Ma è ormai dimostrato che anche l'esposizione prolungata a campi magnetici di bassa intensità e bassa frequenza può aumentare il rischio di leucemie, linfomi e tumori al cervello, in specie in bambini residenti a distanza insufficiente da elettrodotti (100mt?)
EFFETTI BIOLOGICI SEGNALATI
• DANNI AL DNA ( Lai 1997) e alla REGOLAZIONE GENICA (Marinelli 2004) • DANNI AI CROMOSOMI ( Phillips) • PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI • INVECCHIAMENTO PRECOCE • ALTERAZIONE FUNZIONI CEREBRALI • PERDITA DI MEMORIA •
NEURODEGERAZIONE
• RIDUZIONE DI MELATONINA • CANCRO
Dr. Fiorenzo Marinelli
Istituto di Genetica Molecolare IGM-CNR Bologna
Specific DNA sequences on the promoter of the HSP70 stress gene are responsive to EMF…
Hsf-1
HSP70 stress gene
Synthesis of this stress protein is initiated in a
region of the promoter
where a transcription factor known as
heat shock factor 1 (HSF-1) binds to a heat shock element (HSE).
The EMF sensitive region on HSP70 promoter is upstream from the thermal domain of the promoter and is not sensitive to increased temperature. The binding of HSF-1 to HSE occurs at −192 in the HSP70 promoter relative to the transcription initiation site. The
EMF domain contains three nCTCTn myc-binding sites
−230, −166 and −160 relative to the transcription initiation site and upstream of the binding sites for the heat shock (nGAAn) and serum responsive elements….
The electromagnetic response elements (EMREs) have also been identified on the c-myc promoter and are also responsive to EMF
EMF interaction with signaling pathways (2) P P P P P P
The four mitogen-activated
protein kinase (MAPK) signaling cascades
that regulate transcriptional activity in response to extracellular stimuli (
ELF
and/or
RF
) The four MAPK cascades are: (1) ERK, (2) c-Jun-terminal kinase (JNK), (3) stress activated protein kinase (SAPK) and (4) p38SAPK. Each of the cascades is composed of three to six tiers of
protein-kinases
, and their signals are transmitted by
sequential phosphorylation
and ... The result is activation of a large number of regulatory proteins, which include a set of transcription factors, e.g., c-Jun, c-Fos, hsp27 and hsp70.. involved in regulating
cell proliferation, differentiation and metabolism
• • • • Anche in questo caso è importante sottolineare la particolare fragilità dei bambini: sia per il fatto che la parte di tessuto cerebrale
esposta è molto maggiore
sia per la maggior permeabilità della barriera
emato-cerebrale
sia per la scarsa capacità di auto-limitare
l’esposizione
sia per la possibile lunga-lunghissima
esposizione (decenni) …
Nel bambino la
parte di tessuto cerebrale esposta è molto maggiore.
Il minimo che dovremmo fare è
consigliare ai genitori
di
limitare
al massimo l’uso dei cellulari da parte dei figli. Ecco di seguito 10 consigli per ridurre l’esposizione:
Consigli fondamentali
• Già a questo punto dovrebbe essere evidente come un minimo di informazione corretta,
di responsabilizzazione di medici e genitori
e di attenzione quotidiana potrebbe ridurre
enormemente l’esposizione e quindi i rischi per la salute umana e, soprattutto, per la
salute infantile e delle generazioni future …
CEM: ecco 10 modi semplici per ridurre l'esposizione
• • • • •
1. Utilizzare il vivavoce o un auricolare.
2. Tenere il telefonino lontano dal corpo.
3. Scrivere SMS è meglio che parlare.
4. Non chiamare quando il segnale è una barra o
meno (un minor numero di tacche significa che lavora di più ed emette più radiazioni per ottenere il segnale dal ponte radio)
5
. Attendere il collegamento al ponte radio prima di metterlo all'orecchio
(i cellulari emettono più radiazioni quando provano a connettersi )
• • • • •
6. Tenere i bambini lontani dai cellulari 7. Parlare meno a lungo possibile
(i rischi aumentano con la durata e frequenza dell’esposizione)
8. Riagganciare mentre guidate
(anche perché il segnale è più labile)
9. Acquistare un telefonino con un SAR basso 10. Utilizzare un telefono fisso
Se già le mamme fossero sollecitate a tener conto del fatto che …
• • • • l’allattamento al seno oltre agli enormi vantaggi già noti da decenni potrebbe avere effetti positivi quale “antidoto”
la riduzione dell’esposizione a traffico veicolare
durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bambino sia di importanza fondamentale per il suo sviluppo respiratorio la riduzione nella dieta di cibi più ricchi di sostanze pericolose (esempio emblematico il pesce di grande taglia, che può contenere mercurio e altre sostanze di accumulo) la riduzione dell’esposizione a fumo passivo di sigaretta e al cellulare..
• Da alcuni mesi ISDE, IBFAN, MAMI e altre associazioni hanno organizzato in tutt’Italia una Campagna di difesa del latte materno dall’inquinamento: non possiamo lasciare che
pesticidi, diossine e altre sostanze tossiche
danneggino quello che è il più prezioso, praticamente insostituibile fattore di sviluppo
neuropsichico e immunitario del bambino..
Due grandi lezioni e una
riflessione finale
Lezione 1
Il termine inquinamento nel XXI secolo non andrebbe riferito tanto/soltanto a singole aree del pianeta caratterizzate da un’alta concentrazione di sostanze o agenti inquinanti, ma alla rapidamente progressiva trasformazione della composizione molecolare dell’ecosfera (atmosfera, idrosfera, litosfera e soprattutto biosfera) e alla altrettanto rapida produzione e diffusione di
particolato ultrafine, metalli pesanti e radiazioni ionizzanti e non ionizzanti (campi elettromagnetici)
Lezione 2
Tale inquinamento non concerne (sol)tanto taluni “esposti” per motivi essenzialmente occupazionali, ma tutti noi e soprattutto gli organismi in via di sviluppo (embrioni, feti, bambini, “generazioni future”). Gli effetti principali non sono le malattie professionali *, ma patologie complesse e sistemiche che sono il prodotto di un’esposizione collettiva e precoce a un
cocktail
complesso di agenti chimici, fisici, biologici che interferiscono (spesso in modo sinergico) sulla programmazione epi-genetica di organi e tessuti … * Il “classico” oggetto di studio di discipline tradizionali quali la tossicologia e l’epidemiologia ambientale
Un’unica vera soluzione esiste: la
prevenzione primaria
Solo una drastica riduzione:
tanto
della produzione e immissione in ambiente (e soprattutto in biosfera e catene alimentari) di sostanze e agenti inquinanti,
quanto
dell’esposizione materno-fetale e, più in generale, dei soggetti in età fertile permetterebbe una progressiva riduzione degli effetti di un inquinamento sempre più pervasivo. Un dato almeno potenzialmente positivo concerne la teorica reversibilità delle marcature epigenetiche. Ma bisogna fare in fretta.
..e per finire due riflessioni “illuminanti” • • Vorrei concludere questa introduzione alle possibili connessioni tra inquinamento e salute/malattie con due “illuminanti” riflessioni di Albert Einstein: Un uomo intelligente riesce a risolvere problemi anche complessi. L’uomo veramente saggio evita di
crearli.
In genere non è possibile risolvere i problemi con le stesse modalità di pensiero che li hanno prodotti
God does not play dice È la celebre affermazione che suggella l'acceso dibattito tra Einstein e i sostenitori di una certa interpretazione della fisica quantistica… I believe in Spinoza's God who reveals himself in the orderly harmony of what exists ‘‘We
can’t solve
problems by using the
same kind of thinking
we used when we
created
them’’ “A clever man
solves
a problem...
a wise man
avoids
it” God is subtle but not malicious