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Disturbi Specifici d’Apprendimento
(DSA)
TNPEE
Francesca M. Bondini
Valentina Clarioni
DEFINIZIONI
ICD-10 (classificazione internazionale delle malattie)
(…)“disturbi nei quali le modalità normali delle
acquisizioni delle capacità in questione sono alterate
già nelle prime fasi di sviluppo. Essi non sono
semplicemente una conseguenza di una mancanza di
opportunità di apprendere e non sono dovuti ad una
malattia cerebrale acquisita. Piuttosto si ritiene che i
disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione
cognitiva, legate in larga misura a qualche tipo di
disfunzione biologica”(…)
DSM-IV: (Diagnostic and Statistical of Mental Disorders)
(…)“ i disturbi dell’apprendimento vengono
diagnosticati quando i risultati ottenuti dal bambino
in test standardizzati, somministrati individualmente,
su lettura, calcolo o espressione scritta risultano
significativamente al di sotto di quanto previsto in
base all’età, all’istruzione a al livello di intelligenza.
Essi interferiscono in modo significativo con i risultati
scolastici o con le attività della vita quotidiana che
richiedono capacità di lettura di calcolo e di
scrittura”(…)
Disturbo che si manifesta nella difficoltà di apprendere
a leggere e a scrivere in ASSENZA di:
• Deficit intellettivi;
• Deficit neurologici;
• Deficit sensoriali;
Ed in PRESENZA di:
• Opportunità scolastiche nella norma;
• Ambiente socio-culturale favorevole.
Specifici perché?
• sono circoscritti solo ad alcuni processi indispensabili
all’apprendimento, cioè quelli che normalmente
vengono chiamati AUTOMATISMI (decodifica,
codifica,
associazione
grafema-fonema
e
associazione numero-quantità,etc.)
Evolutivi perché?
• si manifestano in età evolutiva ed il deficit riguarda
lo sviluppo di abilità mai acquisite e non perse a
causa di eventi traumatici (ecco perché si parla di
dislessia evolutiva)
Si distinguono in
Dislessia
Disgrafia
Disortografia
Discalculia
I singoli disturbi possono essere più o meno gravi e
presentarsi associati
La valutazione della lettura
Fasi di sviluppo del processo di letto-scrittura
(Uta Frith)
• Fase logografica: le parole sono riconosciute in base a indici
grafici;
• Fase alfabetica: corrispondenza sequenziale grafemafonema;
• Fase ortografica: utilizza indici morfologici delle parole;
• Fase lessicale: le parole vengono riconosciute globalmente.
Il processo di lettura
Componenti della lettura
decodifica
velocità
accuratezza
comprensione del testo
Vie implicate nella lettura
Via fonologica (conversione
grafema-fonema)
• utilizzata nelle prime fasi
dell’acquisizione e della
memorizzazione delle
singole lettere
• utilizzata per decodificare
parole con bassa frequenza
d’uso
• È lenta
• È più soggetta ad errori
Via lessicale (riconoscimento
globale della parola)
 Viene impiegata
successivamente alla via
fonologica, solo quando le
singole lettere appaiono
“familiari” costituendo così il
nostro buffer fonemico.
 È la via che viene utilizzata dai
lettori esperti, che ci permette
di leggere velocemente l’intera
parola
 Permette di leggere solo le
parole già note
 È veloce
Cosa accade se è compromessa
La via fonologica
La via lessicale
• Lenta acquisizione e
memorizzazione delle
singole lettere
• Lenta decodifica di parole
ad “alta frequenza d’uso”
• Passaggio lento dalla via
fonologica
• Lentezza esecutiva
“cronica”anche per le parole
già note
• Difficoltà a globalizzare
l’intera parola che non
viene vista come singola
unità ma come insieme di
lettere.
• Errori di tipo
fonologico(confusione delle
singole lettere e dei gruppi
consonantici complessi)
La dislessia (DSM IV)
la dislessia comporta tempi e numero di errori
significativamente superiori a quelli che ci si deve aspettare
da un lettore che abbia una certa età anagrafica e un certo
grado di insegnamento scolastico
la lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni e
omissioni (…)
Sottotipi di Dislessia
 Dislessia fonologica
Incapacità a leggere parole nuove,
quindi non già immagazzinate
nel lessico visivo o non parole
(per essere lette impegnano il
sistema di conversione grafemafonema)deficit della via
fonologica
 Dislessia superficiale
Mancata capacità a leggere le
parole con pronuncia irregolare
(che devono essere riconosciute
come unità lessicali)deficit via
lessicale
Nella dislessia evolutiva,
si parla di disturbo di
automatizzazione
delle
procedure di transcodifica
dei segni scritti in
corrispondenti fonologici,
che emerge all’inizio della
scolarizzazione in bambini
che
non
abbiano
patologie o traumi a cui
riferire il deficit
I dislessici italiani
 Le caratteristiche più comuni
della dislessia nel nostro sistema
ortografico riguardano la velocità
della decodifica;
 La variabile, da prendere in
considerazione, è
l’automatizzazione della lettura
che permette una lettura
fluente, dalla non
automatizzazione , che
impedisce la lettura sia delle
parole irregolari che di quelle
regolari
Nel confronto con i lettori
normali, i dislessici, si
differenziano
da
subito
soprattutto per la velocità
della lettura.
Differenzazione in base alla velocità
• Una differenzazione con i
lettori normali si evidenzia,
in modo significativo, in
terza elementare (periodo
in cui si può fare diagnosi di
dislessia), infatti, il bambino
risulta notevolmente più
lento rispetto agli altri, e
tale lentezza si manterrà
stabile per tutto il corso
dello sviluppo
• In terza media, i dislessici
medio-lievi mostrano una
velocità di lettura vicina a
quella raggiunta dai buoni
lettori in V elementare, che
consente una certa fluenza
di lettura;
• I dislessici severi, invece, si
arrestano a una velocità di
lettura inferiore a quella
mostrata dai buoni lettori in
II elementare, con una
difficoltà che rende difficile
la comprensione del testo
Differenzazione in base all’accuratezza
 Il numero di errori, pur
restando sempre maggiore
rispetto a quello di un lettore
normale, tende a diminuire
anche nei soggetti dislessici,
non risultando più una
discriminante tra dislessici e
buoni lettori

Alla fine del processo di
apprendimento, quindi, i dislessici
italiani possono essere descritti
come lettori lenti, ma corretti;

I molti errori, inizialmente,
sarebbero da attribuire alla
difficoltà che ha il bambino ad
accedere al sistema lessicale
attraverso la decifrazione;

Nel corso dell’apprendimento egli
riesce a produrre un maggior
numero di parole che fanno parte
del suo repertorio lessicale,
risultando per questo molto lento
ma corretto
Analisi degli errori
•
Grafemi diversamente orientati nello spazio:
difficoltà nel discriminare grafemi uguali o simili, ma diversamente orientati.
può confondere la: “p-b”; “d-q”; “u-n”; “a-e”; "b-d"...
• Grafemi che differiscono per piccoli particolari:
difficoltà nel discriminare grafemi che presentano somiglianze:
può confondere la: “m-n”, “c-e”, “f-t”...
• Grafemi che corrispondono a fonemi sordi e fonemi sonori:
Difficoltà nel discriminare grafemi che presentano suoni simili:
Può confondere la: “f-v”, “t-d”, “p-b”, “c-g”, “l-r”, “m-n”, “s-z”…
Errori esecutivi durante la lettura
• Omissione di grafemi e di sillabe:
Il soggetto omette la lettura di parti della parola; può tralasciare la decodifica di
consonanti o vocali e, spesso, anche di sillabe;
• Salti di parole e salti da un rigo all’altro:
difficoltà a procedere sul rigo e ad andare a capo, per cui sono frequenti anche “salti” di
intere parole o di intere righe;
•
Inversione di sillabe:
la sequenza dei grafemi viene invertita provocando errori particolari di decodifica della
sillaba e della parola;
• Parole aggiunte e ripetizioni:
La difficoltà a procedere con lo sguardo nella direzione sinistra-destra può dare origine
anche ad errori di decodifica caratterizzati dall'aggiunta di un grafema o di una sillaba
Come aiutarli in classe?
• Privilegiare la via a cui si appoggiano;
• Far leggere poche righe di un brano;
• Anticipare al bambino il brano che si andrà a leggere;
• Evidenziare le parole chiave;
• Utilizzo di mappe concettuali.
Riassumendo
 Per riuscire a leggere deve impiegare al massimo tutte le sue
risorse, si stanca molto ed è molto lento;
 Commette errori, salta parole e righe;
 Sostituisce lettere con grafia simile;
 Ha difficoltà nell’espressione verbale del pensiero, ha un
lessico povero;
 Ha difficoltà a riconoscere le caratteristiche morfologiche della
lingua italiana con prestazioni grammaticali scarse;
 Difficoltà nella lettura/scrittura di lingue straniere;
 Non prende bene gli appunti perché non riesce ad ascoltare e
scrivere contemporaneamente.
Le prove standardizzate per la valutazione delle
difficoltà di lettura
• Le prove standardizzate più diffuse per l’analisi del processo di lettura
sono:
- la Batteria MT (Cornoldi, Colpo e gruppo MT);
- la Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia
evolutiva (Sartori, Job e Tressoldi)
Osservazione qualitativa
• nella lettura è importante valutare se il bambino mantiene la prosodia
del racconto, quale unità di lettuta controlla e quali errori compie;
• durante la prova si valutano i comportamenti del bambino:
atteggiamento posturale, le strategie facilitanti o evitative e l’attenzione al
compito.
Valutazione della scrittura
MOTIVAZIONE
AFFETTI
MEMORIA A
LUNGO TERMINE
Conoscenza argomento,
pubblico,
progetto testo
PROCESSI DI SCRITTURA
PIANIFICAZIONE
TRADUZIONE
Pianificazione
in linea
DEFINIZIONE
OBIETTIVI
ORGANIZZAZIONE
MEMORIA
DI LAVORO
Contiene la conoscenza
recuperata dalla MLT
durante la pianificazione,
la traduzione e la revisione
CONTESTO
SOCIALE
Revisione
in linea
1. generazione del testo
a. livello parola
b. livello frase
c. livello discorso
2. trascrizione
REVISIONE
VALUTAZIONE
CORREZIONE
a. livello parola
b. livello frase
c. livello discorso
Meta cognizione (dichiarativa e procedurale)
(Hayes & Flowers, 1980, modificato da Berninger et al., 1995)
ABILITA’ DI SCRITTURA
COMPONENTI
PERCETTIVE
Verbale e Visiva / Cinestetica
ATTENZIONE
MEMORIA
VISUO-
 Analisi visiva
 Organizzazione percettiva
 Monitoraggio visuo-percettivo
 Rappresentazione
MOTORIE
 Rappresentazione
 Programmazione motoria
 Tracciatura
 Monitoraggio cinestetico
COMPONENTI
LINGUISTICHE
 Analisi fonologica
 Codifica fonologica
 Codifica ortografica
COMPONENTI
ESECUTIVO-
 Codifica meta-linguistica
Differenti tipi di scrittura
• Dettato;
• Spontanea;
discriminazione visiva
• Copiato
analisi spaziale
pianificazione costruttiva
Differenza tra dettato e scrittura spontanea
Dettato
Scrittura spontanea
Discriminazione fonemica
Competenze espositive
Recupero lessicale e sintattico
Analisi fonemica
• Associazioni fonemi-grafemi
• Recupero forme ortografiche
Recupero allografico
Recupero pattern grafomotori
Efficienza (velocità) neuromotoria
• Revisione e trascrizione
• Recupero “regole” linguaggio
scritto
Disturbo di scrittura
• Disortografia
• Disgrafia
Disortografia
• ICD- 10
La principale caratteristica del DS è la specifica e rilevante
compromissione dello sviluppo delle capacità di compitazione
orale e di trascrizione delle parole, in assenza di deficit della
lettura (…)
• DSM-IV
Il DS è un’insieme di difficoltà nella capacità di comporre testi
scritti, evidenziata da errori grammaticali o di punteggiatura
nelle frasi, scadente organizzazione in capoversi, errori
multipli di compitazione e calligrafia deficitaria (…)
Classificazione degli errori
• L’inefficienza tra fonemi
e grafemi porterà a
commettere errori
fonologici
• L’inefficienza
nell’associazione tra le
parole e la loro
rappresentazione
ortografica porterà a
commettere errori “non
fonologici” (aqua,
quicina e lerba), e
doppie e accenti
Analisi degli errori
• Errori di sostituzione: per somiglianza fonologica (d-t,
v-c e c-g);
• Errori di omissione: in qualunque parte della parola, più
frequenti nei digrammi (folia-foglia), in posizione
preconsonantica (pagere-piangere), o nei dittonghi (focofuoco);
• Errori di aggiunta: inserita una lettera nella parola.
Classificazione per numero:
• Errori singoli: un solo errore nella parola;
• Errori multipli: più errori dello stesso tipo;
• Errori misti: errori di tipo diverso nella parola.
Come aiutarlo in classe
• Dettare lentamente;
• Scandire i suoni;
• Marcare le doppie e i gruppi consonantici complessi;
• Fornire materiale visivo in classe.
Disgrafia
• Le difficoltà riguardano SOLAMENTE la scrittura in
senso “esecutivo”;
• È disgrafica ogni scrittura indecifrabile o comunque
difficile da interpretare;
• La scrittura, essendo un mezzo di comunicazione,
deve risultare leggibile e impone il rispetto di
determinati criteri e convenzioni.
Criteri di riconoscimento
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Velocità di scrittura;
Pressione (debole o eccessiva) esercitata sul foglio;
Tendenza alla macro o micrografia;
Discontinuità nel gesto (presenza di interruzioni);
Ritoccatura del segno già tracciato;
Direzionalità della scrittura;
Andamento del tracciato;
Inesatta legatura dei segni;
Distanza tra parole.
Come aiutarlo in classe
• Privilegiare il carattere più idoneo per il bambino;
• Dettare scandendo le parole lentamente;
• Permettere di copiare dal testo di dettatura;
• Permettere l’utilizzo del computer in classe;
• Permettere l’utilizzo di programmi di sintesi vocale.
Le prove standardizzate per la valutazione delle
difficoltà di scrittura
• Batteria per la valutazione della scrittura e dell’ortografia in
età scolare (Tressoldi e Cornoldi;2000), comprende prove di
dettato e prove di produzione spontanea;
• Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia
(Sartori, Job e Tressoldi; 1995), con prove di dettato parole,
non parole e frasi con omofone;
• TPV (test di percezione visiva e integrazione visuo-motoria).
La valutazione del calcolo
Componenti del processo del calcolo
Sistema del numero
Sistema del calcolo
• Linea dei numeri;
• Segni;
a. Conteggio in avanti/indietro;
b. Dire il numero che segue/precede;
c. Iniziare a contare da un numero
diverso da 1.
• Transcodificazione;
a.
b.
c.
d.
Scrivere numeri sotto dettatura;
Leggere numeri scritti;
Ripetere numeri oralmente;
Usare codici pittografici.
• Codifica semantica;
a.
b.
Ordine di grandezza;
Confronto numeri orali.
• Fatti aritmetici;
a.
b.
Effettuare calcoli a mente in modo
rapido;
Tabelline.
• Procedure;
a.
Calcoli scritti.
Discalculia Evolutiva
• La DE è un disturbo delle abilità numeriche e
aritmetiche che si manifesta in bambini di
intelligenza normale, che non hanno subito danni
neurologici. Può presentarsi da sola o associata a
dislessia;
• I bambini con DE hanno un’intelligenza normale e le
loro difficoltà riguardano solo alcune abilità di base;
• Tali abilità si identificano con il processamento
numerico e la conoscenza degli algoritmi di base del
calcolo.
Difficoltà nel sistema dei numeri
Una delle principali difficoltà dei bambini con De
riguarda la transcodifica numerica:
• Nelle prove di lettura dei numeri, a es., si osservano frequenti
errori nella mappatura sintattica del numero e nel richiamo
lessicale o in numeri in cui è presente lo zero;
• La scrittura può presentare errori nella selezione delle cifre di
tipo: lessicale o sintattico. Gli errori di tipo lessicale si
osservano con maggior frequenza nella transcodifica di
numeri fonologicamente lunghi, i quali impegnano la
memoria uditiva. Di tipo sintattico: sono più frequenti quando
si rende necessaria la rappresentazione nelle cifre dello
“0”,assente nella codifica orale
Difficoltà nel sistema del calcolo
• Una delle difficoltà più evidenti per i bambini con DE è
rappresentata dai fatti aritmetici;
• Un secondo ordine di difficoltà riguarda il calcolo scritto;
• A volte si osserva che una conoscenza che il bambino
possiede in situazioni più semplici (es.: algoritmo della
sottrazione) non è più efficace in situazioni più complesse (es.:
presenza nel calcolo di numeri con lo zero).
Possono essere compromesse capacità
 Linguistiche: comprendere o nominare i termini, le
operazioni o i concetti matematici e decodificare
problemi scritti in simboli matematici;
 Percettive: riconoscere o leggere simboli numerici o
segni aritmetici e raggruppare oggetti in gruppi;
 Attentive: copiare correttamente numeri o figure,
ricordarsi di aggiungere il riporto;
 Matematiche: seguire sequenze di passaggi
matematici;
 Visuo-spaziali: difficoltà nell’incolonnamento.
Tipi di errore
• Errori lessicali:
 Trasformazione di una parola in numero (cifre):
es. ottocentouno → 401;
 Scrittura sotto dettato: es. cinquecentonove → 519;
 Lettura di numeri in cifre: es. 618 → seincentododici;
 Ripetizione: es. trentadue → trentanove.
• Errori sintattici
 Trasformazione di una parola-numero (cifre): es.
trecentosettantadue → 3072 (errore di
lessicalizzazione);
 Scrittura sotto dettato: es. novemiladiciotto → 918;
 Lettura di numeri in cifre: es. duemilaquarantanove
→ trecentoquarantanove;
 Ripetizione: es. seicentosei → sessantasei
• Errori di calcolo
 Difficoltà nell’operazione di riporto durante i calcoli:
Il bambino non effettua il riporto, oppure lo addiziona in una
colonna diversa;
 Difficoltà nell’operazione del prestito:
Il bambino effettua un prestito non richiesto o aggiunge una
quantità errata;
 Difficoltà a processare l’algoritmo:
il bambino non porta a termine l’operazione, compiendo errori
di: incolonnamento o esegue un’operazione diversa da quella
indicata;
 Difficoltà con i simboli: il bambino non ricorda o scrive in
modo errato il segno dell’operazione da svolgere.
Come aiutarlo in classe
• Costruendo tabelle;
• Utilizzando colori per differenziare l’ordine
posizionale delle cifre;
• Permettere l’utilizzo di strumenti compensativi;
• Rendere visivi alcuni concetti, parole-chiave e
formule per renderlo autonomo nello svolgimento di
un compito.
Le prove standardizzate per la valutazione delle
difficoltà di calcolo
• AC-MT (Cornoldi, Lucangeli, Bellina)
Analizza le seguenti aree:
a. Operazioni scritte in classe;
b. Accuratezza;
c. Conoscenza numerica;
d. Tempo totale.
Comorbidità
I DSA molto spesso sono associati ad altri
disturbi:
•
•
•
•
ADHD;
Disturbi di attenzione e concentrazione;
Disturbo di coordinazione motoria;
Disturbo depressivo o di ansia.
Prerequisiti
• Coordinazione motoria:
a. Impugnatura corretta della matita;
b. Eseguire un percorso;
c. Colorare i disegni.
• Linguaggio e meta-linguaggio: abilità fonologiche e metafonologiche (es.: denominazione etichette semantiche,
costruzione della frase, narrazione di un evento e spelling)
• Funzioni esecutive: memoria, attenzione e concentrazione.
ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola dell’infanzia
•
•
•
•
•
Disturbi di linguaggio;
Inadeguatezza nei giochi metafonologici;
Difficoltà a memorizzare filastrocche;
Difficoltà nella manualità fine;
Goffaggine globale.
ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola primaria
• Difficoltà a memorizzare sequenze; ( mesi, giorni,
ordine alfabetico,…);
•Difficoltà a copiare dalla lavagna;
• Utilizzo difficoltoso dello spazio-pagina;
• Lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e
della corrispondenza grafema/fonema;
•Scrittura speculare di grafemi e numeri;
•Errori fonologici nella fase alfabetica della scrittura: inversioni,
sostituzioni, omissioni e intrusioni;
•Scarsa competenza metafonologica;
•Difficoltà grafomotorie
ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola primaria
• Lettura lenta con errori: salti di riga, ripetizione di
riga, confusione tra grafemi;
• Difficoltà di calcolo a mente entro la decina;
• Lentezza ed errori nella enumerazione all’indietro da 20 a 0;
• Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra;
•Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche;
• Difficoltà di attenzione.
Conclusioni
• Identificare;
• Segnalare;
• Intervenire.
La diagnosi di DSA, è possibile effettuarla SOLO alla fine
della II o inizio III elementare;
Conclusioni
Precocità
Diagnosi
Famiglia
Scuola
Centri specializzati
Riabilitazione
• Francesca M.Bondini
[email protected]
339-2273972
• Valentina Clarioni
[email protected]
349-7799092