Slides5… - Dipartimento di Matematica e Informatica "Ulisse Dini"

Download Report

Transcript Slides5… - Dipartimento di Matematica e Informatica "Ulisse Dini"

Come navigare fra i flutti della crisi (e della
ripresa), ossia come utilizzare la Matematica
per ottimizzare i propri investimenti finanziari
Vincenzo Vespri
Dipartimento di Matematica “Ulisse Dini”
Università di Firenze
[email protected]
Tel: 055 4237149
homepage: http://web.math.unifi.it/users/vespri/
Moneta
La funzione "centrale" della moneta quella di
strumento di pagamento,
Come scrive il premio Nobel Samuelson:
« la moneta, in quanto moneta e non in
quanto merce, è voluta non per il suo
valore intrinseco ma per le cose che
consente di acquistare. »
Mentre nell'antichità esistevano soltanto le monete
metalliche nelle economie moderne alla moneta
metallica si è affiancata la moneta cartacea, più
facile da produrre e utilizzare, nonché diverse
altre tipologie di "monete" immateriali, a
cominciare dal deposito bancario (in questo3
caso si parla di "moneta" intesa in senso lato,
come strumento di pagamento complementare
rispetto alla moneta in senso stretto).
Nel 396 a.C. Roma si trovava sotto l'assedio dei
Galli di Brenno; sulla cittadella del Campidoglio
vi era il tempio dedicato a Giunone dove
venivano allevate delle oche sacre alla dea.
Una notte, al sopraggiungere dei Galli, le oche
presero a starnazzare e svegliarono l'ex-console
Manlio che dette l'allarme. L'attacco fu quindi
sventato grazie alle oche sacre. Manlio
aggiunse al suo nome il cognomen Capitolinus.
Da quel momento la dea Giunone acquisì
l'appellativo di Moneta, dal verbo latino monere
che sta per avvertire, ammonire, in quanto si
credeva che avesse lei destato le oche per
avvertire dell'arrivo dei Galli.
Successivamente, verso il 269 a.C., in prossimità
del tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio
venne edificata la zecca che venne messa
proprio sotto la protezione della Dea Moneta. A
quel punto fu il linguaggio popolare a
trasmettere l'appellativo della Dea dapprima alla
zecca e poi a ciò che lì si produceva.
Il denaro è il circolante accettato del mercato, ossia da tutti,
in un distinto periodo storico. I gettoni telefonici, i
miniassegni degli anni settanta, le caramelle date di
resto al bar,sono un esempio di denaro. In antichità,
prima della nascita della moneta in senso stretto, il
denaro era costituito da svariate tipologie di oggetti e
non solo: semi di cacao, conchiglie, barrette di ferro,
spiedi, sale (da cui "salario") e così via.
La moneta (in senso stretto) è il circolante emesso dallo
stato in un distinto periodo storico. La moneta quindi fa
parte della categoria del denaro fino a quando viene
accettata dal mercato. Le monete fuori corso e le
monete svalutate non sono più denaro in quanto
nessuno le accetta.
In assenza di moneta lo scambio di beni e servizi comporta
il ricorso al baratto. Lo scambio di beni o servizi contro
altri beni o servizi tipicamente risulta funzionale in
economie caratterizzate da ridotta frequenza delle
transazioni.
L’assenza di un mezzo di pagamento di diffusa
accettazione frena certamente gli scambi (scarsa
efficienza allocativa), impedendo così anche l'evoluzione
della specializzazione produttiva e il conseguente
aumento di produttività (scarsa efficienza nella
produzione).
Inoltre in assenza di moneta è quasi impossibile il
risparmio. Inoltre il baratto diventa difficile da realizzare
per beni indivisibili
Diventa perciò necessario che subentri in gioco un
mezzo accettato in pagamento da tutti gli
operatori economici, che conservi il proprio
valore nel tempo (altrimenti verrebbe meno
parte dell'accettazione) e sia facilmente
divisibile.
I primi beni a fungere da mezzo di scambio
("moneta" in senso lato) presentano
probabilmente i caratteri della non deperibilità,
della notevole disponibilità e diffusione (negli
scambi), della facile verificabilità della loro
qualità:
Chi riceve il metallo prezioso in pagamento
deve accertare che esso abbia il peso
dichiarato. E perciò si deve sempre
portare dietro una bilancia per effettuare il
controllo. Inoltre c'è il rischio che il metallo
non sia puro e perciò chi riceve il
pagamento deve altresì portarsi dietro una
"pietra di paragone" od altro strumento per
verificare la purezza del metallo.
La tradizione vuole che la moneta sia stata
coniata per la prima volta da Creso, re di
Lidia, nel VII secolo a.C. Nel secolo
successivo l'uso di coniare monete si è
diffuso nell'Impero Persiano e nelle città
greche. Quindi, attraverso i Greci, l'uso
della moneta è stato introdotto nel
Mediterraneo Occidentale. Infine al tempo
di Alessandro Magno si è diffuso anche in
India.
La moneta, in questa lunga fase storica, non
è altro che un lingotto recante il punzone
del re o della repubblica. Ciò permette di
evitare il controllo del peso e del titolo
della moneta ad ogni passaggio. Infatti lo
stato, punzonando il lingotto, promette che
lo accetterà come mezzo di pagamento
(tipicamente delle imposte) .
Pertanto, anche se il peso risultasse
inferiore (a causa delle "tosature"), o se il
titolo risultasse inferiore al dovuto (perché
la zecca stessa tende a coniare moneta
"di bassa lega") chi ha in mano una
moneta sa che lo stato non gliela può
rifiutare.
Si comprende quanto fosse importante la
zecca, in quanto dava corso legale a quei
lingotti metallici che sono le monete
metalliche. Aveva una funzione di garanzia
per chi utilizzava le monete e li esonerava
dai controlli. Tuttavia la zecca si prestava
ad operazioni poco corrette, quando le
casse dello stato erano vuote.
Nelle economie rinascimentali chi dispone di
metallo prezioso (oro o argento) può portarlo
alla zecca, gestita da chi esercita il potere
politico, perché diventi moneta. La zecca
trattiene parte delle monete coniate per coprire
le spese di coniazione e come signoraggio
(l'insieme dei redditi derivante dall'emissione di
moneta. Gli economisti intendono per
signoraggio i redditi che una banca centrale ed
uno stato ottengono grazie alla possibilità di
creare base monetaria in condizioni di
monopolio )
L'impiego di monete metalliche in oro o argento
presenta tuttavia due limiti insormontabili.
Il primo limite riguarda la possibilità di controllare
l'offerta di moneta.
La moneta è infatti un mezzo di scambio che serve
a regolare gli scambi. Più grande è il prodotto
interno lordo di un paese, più numerosi sono gli
scambi e maggiore è la quantità di moneta
necessaria a regolarli.
L'offerta di metalli preziosi non è una
variabile che si può controllare facilmente,
dipendendo dalla produzione delle miniere
e dagli afflussi e dai deflussi di metallo
prezioso da e verso l'estero, per esempio
attraverso il regolamento dei saldi
commerciali.
L'uso di monete in metallo prezioso ha inoltre
effetti potenzialmente destabilizzanti
sull'economia. Se la quantità di moneta cresce
troppo, per effetto di un surplus commerciale o
della scoperta di nuovi giacimenti di metallo
prezioso, si produce un aumento della domanda
di beni e servizi superiore all'offerta (nelle
economie che usano monete in metallo la
crescita è in genere assai limitata) e quindi
aumentano i prezzi (inflazione). In caso contrario
si assiste al calo dei prezzi (deflazione).
L'uso di monete metalliche comporta notevoli
problemi di sicurezza nel trasferimento di grandi
somme di denaro, sia per il rischio di furti che
per quello di perdite, ad esempio nei commerci
via nave. È quindi opportuno usare strumenti di
pagamento differenti, di tipo cartaceo, che
trasformano la moneta metallica in banconota o
in ordine di pagamento.
I primi ad emettere moneta cartacea sono stati i
Cinesi, durante il Medioevo. Tuttavia con
l'avvento della dinastia Ming il Celeste Impero
ha abbandonato la stampa di cartamoneta
i banchieri italiani e fiamminghi a fronte dei
depositi in oro effettuati presso le banche
stesse, cominciarono ad emettere titoli
rappresentativi del credito in oro nei loro
confronti, attribuendo al depositante/possessore
del titolo il potere di scambiare queste
cosiddette "lettere di cambio" presso un altro
banchiere collegato col primo da legami d'affari,
evitando così le spese e i rischi connessi al
trasporto della moneta metallica
Una volta all'anno i banchieri regolavano i
rapporti fra di loro, trasferendo solo la
quantità d'oro corrispondente al saldo fra
tutte le operazioni intercorse. Questa
prima forma di stanza di compensazione
era rappresentata dalle fiere di
Champagne nel Trecento, dalle fiere di
Besanzone nel Quattrocento, dalle fiere di
Piacenza nel Cinquecento
A partire dal Settecento e soprattutto
nell'Ottocento, dopo l'affermazione del sistema
aureo, le banche centrali cominciano ad
"emettere" moneta cartacea, ovvero iniziano a
stampare banconote in serie (titoli di credito nei
confronti dei depositi in oro detenuti dalla banca)
per un ammontare maggiore rispetto alla
capacità di copertura aurea delle banconote
stesse. Questa procedura (per certi versi
rischiosa, dal punto di vista della solvibilità) è
incoraggiata fondamentalmente da due fattori:
Il diffondersi del benessere amplia il numero di chi
può risparmiare.
Conseguentemente, intorno al 1870, nascono le
cosiddette "banche commerciali". aperte al
pubblico ed organizzate in società per azioni,che
raccolgono il pubblico risparmio e prestano
denaro, sotto forma di depositi bancari oltre che
di banconote.
L'oro si trasforma gradualmente in riserva,
uscendo dai commerci per entrare nei forzieri
delle banche centrali.
Le autorità monetarie possono così regolare la
quantità di moneta in funzione dei propri obiettivi
di politica monetaria, mentre le riserve di metalli
preziosi servono a regolare i saldi nella bilancia
dei pagamenti.
Tale sistema, noto come sistema aureo (o tallone
aureo o gold standard), viene adottato in un
congresso internazionale nel 1867 da tutte le
principali economie occidentali.
L’adozione del sistema aureo si basa da un
lato aulla considerazione del fatto che in
realtà il "circolante" è ormai rappresentato
dalle banconote
dall'altro lato si basa sulla possibilità di
ottenere elevati profitti, attraverso gli
interessi dei prestiti effettuati in banconote
di nuova emissione
Tale sistema ha il vantaggio di rendere più
flessibile la creazione di moneta e tuttavia il
limite che, in presenza di un paese con una
bilancia dei pagamenti costantemente in deficit,
devono essere presi provvedimenti per evitare
che si esauriscano le riserve di tale paese.
Il ricorso alla svalutazione è la risposta, che però si
ripercuote anche sul valore delle altre monete,
provocando situazioni di instabilità che si
diffondono rapidamente dall'economia in
difficoltà alle economie ad essa collegate
In particolare si forma un'area della sterlina, che si
estende su cinque continenti. Altre monete forti,
quali il marco, il dollaro e lo yen, rimangono
estranee all'area della sterlina e creano proprie
aree monetarie, di più ridotte dimensioni. Infine,
varie nazioni dell'Europa sudoccidentale si
allacciano al franco francese e danno vita alla
maggiore area indipendente dalla sterlina:
l'Unione monetaria latina, composta da Francia,
Italia, Spagna, Belgio, Svizzera, Grecia, cui si
aggiunsero molti altri paesi.
Con una convenzione datata 23 dicembre
1865 Francia, Belgio, Italia e Svizzera
formarono l'unione e si accordarono a
scambiare le loro monete nazionali su uno
standard di 4,5 g di argento o 0,290322
grammi di oro (un rapporto di 15,5 ad 1) e
di rendere queste monete intercambiabili
liberamente. L'accordo entrò in vigore dal
1 agosto 1866.
Questi paesi in seguito furono affiancati da
Spagna e Grecia nel 1868 e da Romania,
Austria-Ungheria, Bulgaria, Venezuela, Serbia,
Montenegro e San Marino nel 1889. Altri stati tra
cui lo Stato pontificio e nel 1904 le Indie
occidentali danesi usarono questo standard ma
non aderirono all'Unione.
A causa delle fluttuazioni dell'argento e dell'oro a
seguito della Prima guerra mondiale, l'Unione
durò fino al 1927, anno in cui venne sciolta.
La sequenza di svalutazioni prodottesi per
fronteggiare la crisi del 1929 mette in crisi
il sistema aureo e le aree monetarie che
esso aveva create.
La soluzione che viene escogitata durante la
Conferenza di Bretton Woods
E’ impensabile l'uso dell'oro o l'argento
come moneta nelle economie moderne: se
anche fosse disponibile tanto oro da
soddisfare la domanda di moneta, il costo
per procurarsi la moneta sarebbe
estremamente elevato.
Quindi la corsa all’oro come bene rifugio si
basa su condizioni storico-economiche
che non hanno senso nella nuova
societa’……
E sicuramente è in corso una bolla
speculativa sull’oro…
Il valore di ciascuna moneta è quello
segnato sulla moneta stessa. È
indispensabile nelle economie moderne
disporre di mezzi di pagamento nella
quantità necessaria a regolare flussi di
scambi sempre maggiori.
La ragione per la quale queste monete vengono
accettate in pagamento risiede nella fiducia di
chi le riceve che altri faranno altrettanto,
accettando in pagamento monete, banconote,
depositi bancari o titoli di stato.
Senza tale fiducia difficilmente una moneta
sarebbe accettata in pagamento e neppure il
corso legale di una moneta, ovvero l'obbligo di
accettarla in pagamento, potrebbe molto contro
il rischio di trovarsi in mano carta straccia o un
deposito bancario inutilizzabile.
Indice di poverta’
La soglia di povertà è un livello di reddito al di
sotto del quale una famiglia o un individuo
vengono considerati poveri. Tale soglia
assume valori radicalmente diversi a
seconda del paese preso in considerazione:
paesi sviluppati o paesi in via di sviluppo.
La soglia di povertà può essere definita in
termini assoluti (basato su un paniere di
consumo minimo - povertà assoluta) o
relativi (percentuale del reddito medio povertà relativa).
La povertà estrema o povertà assoluta è la più
dura condizione di povertà, impeditiva della
disponibilità dei livelli minimi di sostentamento
umano, riguardo a beni essenziali come acqua,
cibo, indumenti ed abitazione.
La Banca Mondiale considera tale la condizione di
povertà di chi vive con meno di 1.25 dollari al
giorno.
La stessa Banca Mondiale ha stimato in 1.4
miliardi il numero di persone sulla Terra
La povertà relativa è un parametro che esprime
la difficoltà nella fruizione di beni e servizi,
riferita a persone o ad aree geografiche, in
rapporto al livello economico medio di vita
dell'ambiente o della nazione
Nel 2007 le famiglie che In Italia si trovavano in
situazione di povertà relativa erano circa 2
milioni e 635 mila, rappresentando l'11,1% di
tutte le famiglie residenti
Banche Centrali
La Banca centrale europea (BCE o European
Central Bank - ECB - nella dizione inglese) è
la Banca centrale incaricata dell'attuazione
della politica monetaria per i sedici paesi
dell'Unione europea che hanno aderito
all'euro e che formano la cosiddetta "Zona
euro" o "area dell'euro".
Scopo principale della Banca centrale europea è
quello di mantenere sotto controllo l'andamento
dei prezzi mantenendo il potere d'acquisto
nell'area dell'euro; la BCE esercita, infatti, il
controllo dell'inflazione nell'"area dell'euro"
badando a contenere, tramite opportune
politiche monetarie (controllando la base
monetaria o fissando i tassi di interesse a
breve), il tasso di inflazione di medio periodo a
un livello inferiore al 2%.
La BCE viene criticata, principalmente, sotto
due aspetti: quello dell'indipendenza e
quello della politica dei tassi:
il primo aspetto per il quale la BCE viene
criticata è l'assoluta indipendenza
dell'istituzione: la BCE è, infatti, nata come
una banca centrale, pensata per operare
in maniera indipendente dalla politica
Il secondo criticismo deriva dal fatto che la
BCE fissa i tassi d'interesse con il solo
obiettivo di controllare l'inflazione senza
prenderne in considerazione altri, quali il
raggiungimento del tasso di
disoccupazione naturale o la stabilità dei
tassi di cambio.
La domanda e l'offerta di moneta sono
legate al tasso d'interesse dal modello ISLM secondo il quale esiste una
correlazione inversa, non sempre lineare,
fra offerta di moneta e tasso d'interesse:
aumentando l'offerta di moneta, il tasso
d'interesse scende in proporzione;
viceversa, vendendo titoli per ridurre la
base monetaria (offerta di moneta), i tassi
aumentano.
Nel 1937 sir John Richard Hicks formalizzò il
sistema keynesiano elaborando uno
schema che considera congiuntamente gli
aspetti reali e monetari. Questi elaborò
due curve che chiamò IS-LL, che subirono
successive rielaborazioni nel dopoguerra,
diventando le curve IS-LM.
Si denotano in quanto segue il tasso di interesse
prevalente nel mercato delle attività finanziarie con i, e il
reddito nazionale con Y .
Si supponga esogena e costante l'offerta di moneta M_s (s
sta per supply – offerta) e una domanda di moneta che
dipende dal reddito, (considerando per semplicità una
funzione lineare ), inversamente correlata al tasso di
interesse, dunque tale che:
L'eguaglianza tra domanda e offerta () definisce la curva, o
relazione di equilibrio nel mercato monetario, LM:
il reddito nazionale è semplicemente uguale alla
somma di consumi C e investimenti I:
Si supponga ora che i consumi siano una funzione
lineare del reddito nazionale,
Dove C è detta propensione marginale al
consumoSi assuma inoltre che gli investimenti
siano una funzione lineare decrescente del
tasso di interesse i,
Sostituendo le espressioni per consumi e
investimenti aggregati all'interno
dell'espressione per il reddito nazionale, si
giunge alla relazione di equilibrio nel
mercato dei beni reali
• Unendo infine le curve IS e LM si ottiene
un'espressione per il tasso di interesse
che realizza l'equilibrio simultaneo nel
mercato dei beni reali e delle attività
finanziarie, pari a:
Il reddito nazionale di equilibrio è inoltre dato
da:
Il "moltiplicatore keynesiano", dal nome del suo scopritore
John Maynard Keynes, è l'effetto per cui un incremento
della domanda aggregata derivante appunto da un
aumento delle componenti autonome, come spesa
pubblica, consumo delle famiglie, investimenti...etc.
genera un aumento più che proporzionale nel reddito di
equilibrio. In altre parole quello che Keynes afferma è
che è possibile aumentare il reddito (e l'occupazione)
incentivando la domanda aggregata. Il modo migliore per
incentivare la domanda aggregata è quello di effettuare
politiche di spesa pubblica
Politica Monetaria
La politica monetaria è messa in atto dall'autorità
monetaria facendo variare la quantità di moneta
M0 presente sul mercato.
 M0 (o base monetaria), che comprende la
moneta legale, ossia le banconote e le monete
metalliche che per legge devono essere
accettate in pagamento, e le attività finanziarie
convertibili in moneta legale rapidamente e
senza costi, costituite da passività della banca
centrale verso le banche (e, in certi paesi, anche
verso altri soggetti);
• M1 (o liquidità primaria), che comprende M0 più tutte le
altre attività finanziarie che come la moneta possono
fungere da mezzo di pagamento (essenzialmente i
depositi in conto corrente[ se trasferibili a vista mediante
assegno, e i traveler's cheque);
• M2 (o liquidità secondaria), che comprende M1 più tutte
le altre attività finanziarie che, come la moneta, hanno
elevata liquidità e valore certo in qualsiasi momento
futuro (essenzialmente i depositi bancari e d'altro tipo,
ad esempio quelli postali, non trasferibili a vista
mediante assegno);
 M3, che comprende M2 più tutte le altre attività
finanziarie che come la moneta possono fungere
da riserva di valore (ad esempio i titoli a reddito
fisso con scadenza a breve termine, come i BOT
italiani).
 Gli aggregati monetari misurano l'offerta di
moneta esistente in un determinato momento
nel sistema economico; la loro entità influenza i
tassi di interesse e di inflazione: una maggiore
offerta di moneta, infatti, si traduce in un minor
tasso d'interesse e può tradursi in maggiore
inflazione.
L'aggregato M3 è il primo pilastro della politica
monetaria della Banca Centrale Europea (il
secondo pilastro è l'andamento dei prezzi al
consumo): la BCE annuncia il tasso di crescita
medio annuale di M3 che ritiene compatibile con
la stabilità dei prezzi nel medio periodo;
la Federal Reserve statunitense ha addirittura
smesso di pubblicare i dati relativi a M3 dal
2006, ritenendo di scarsa utilità le informazioni
aggiuntive fornite dall'andamento di questo
aggregato rispetto all'aggregato M2.
Fed è la banca centrale degli Stati Uniti d'America.
Venne istituita il 23 dicembre 1913 su proposta
del presidente Woodrow Wilson approvata dal
Congresso degli Stati Uniti
Secondo la documentazione ufficiale della FED,
l'istituto "è stato fondato dal Congresso nel 1913
per fornire alla nazione un sistema monetario e
finanziario più sicuro, più flessibile e più stabile.
•
•
stabilire la politica monetaria nazionale
influenzando la quantità di moneta in
circolazione e le condizioni creditizie
dell'economia al fine di perseguire il massimo
impiego, la stabilità dei prezzi e bassi tassi di
interesse a lungo termine;
supervisionare e regolare le istituzioni bancarie
per assicurarne la sicurezza e la stabilità del
sistema bancario e finanziario nazionale e
proteggere i diritti dei consumatori;
• mantenere la stabilità del sistema
finanziario e contenere il rischio sistemico
che può nascere nei mercati finanziari;
• fornire servizi di tesoreria per le istituzioni
depositanti, il governo degli Stati Uniti ed
istituzioni ufficiali straniere inclusa la
supervisione del sistema dei pagamenti
nazionale.
Come si deve ragionare per investire?
Portfolio di Markowitz:
A parità di valore atteso scegliere il portfolio
con minor varianza.
Che vuol dire?
Esempio:
Si gioca un milione di Euro lanciando una
moneta.
Siccome sono “furbo”, trucco la moneta e
vinco, in media 6 volte su 10.
Il mio avversario mi propone di giocare o
tutto il milione in un colpo solo o di giocarci
1000 Euro alla volta.
Cosa mi conviene secondo Markowitz?
Nel primo caso ho 3/5 di probabilita’ di avere 2
milioni di euro e 2/5 di perdere tutto.
Valore atteso 1.200.000 Euro.
Varianza molto alta…
Nel secondo caso, per la Legge dei Grandi
Numeri, ho la quasi certezza di finire per vincere
1.200.000 Euro (piu’ o meno 30.000 Euro..)..
Per Markowitz bisogna scegliere la seconda
possibilita’
Cambierebbe solo se potessimo scegliere
fra una moneta truccata (6 volte su 10 la
possibilita’ di vittoria) giocando 1000 Euro
alla volta, e una moneta “molto” truccata
(magari 8 volte su 10 la possibilita’ di
vittoria) giocando tutto il milione di Euro in
un colpo solo.
Investimenti
Facciamo un riassunto di quanto detto fino
ad adesso.
Investimenti possibili:
Immobiliari
Commodities
Obbligazionari
Azioni- Fondi
Investimento immobiliare:
Vantaggio. Qualcosa di certo..
Conviene?
Prima casa certamente si.
Popolazione stabile. Popolazione tendenzialmente
si impoverisce. Affitti? Affitti estivi?
Andamento del mercato immobiliare. Le
quotazioni immobiliari sono soggette a variazioni
nel tempo, ai periodi di crescita si frappongono
quelli di decrescita dei prezzi immobiliari. Negli
anni '90, dal 1992 al 1997, si è registrato un
progressivo calo dei prezzi reali immobiliari. Chi
ha acquistato e investito nei beni immobiliari nel
1990-1991 ha visto quindi perdere gran parte
del valore del capitale investito, perlomeno nel
breve periodo. In generale, comunque, questi
cali sono più che compensati dal mercato
immobiliare nel medio-lungo periodo.
Degrado o riqualificazione del quartiere. La variazione dei prezzi è
diversa da zona a zona. In alcune zone i prezzi immobiliari variano
più che in altre. Normalmente si tende a pensare agli immobili nelle
metropoli come ad un investimento sicuro, costano di più ma
consentono anche di ottenere un rendimento maggiore. Questa
regola generale non può però applicarsi sempre. Nel corso degli
anni molti quartieri delle grandi città italiane hanno registrato un
aumento del degrado urbano e sociale. Questo tende a riflettersi nel
valore degli immobili. Aver investito in una zona che è andata
degradandosi nel corso del tempo comporta una forte perdita del
capitale investito. Al contrario, chi investe in una area che nel corso
del tempo si è riqualificata beneficia di un grande guadagno. E'
molto difficile prevedere se una zona è destinata a degradarsi o
meno. Quando gli effetti si presentano, questi tendono
immediatamente ad influenzare i prezzi immobiliari.
Caso dell'appartamento occupato. L'investimento
immobiliare è particolarmente vantaggioso se l'immobile
è occupato. Il prezzo di acquisto di una casa occupata è
sempre inferiore rispetto ad una casa libera da inquilini.
Ovviamente, ciò vale soltanto nel caso in cui non dovete
beneficiare direttamente dell'immobile. Tuttavia,
acquistare un immobile occupato espone a diversi rischi.
Se l'inquilino non è in grado di pagare il canone di affitto
possono sorgere problemi di redditività dell'investimento.
Inoltre, in caso di sfratto le procedure possono richiedere
molti anni prima di diventare esecutive.
l mattone non è un bene liquido. Se avete
investito in un bene immobiliare potrete
beneficiare di alcuni vantaggi (es. bene rifugio)
ma non della liquidità. Dal momento in cui si
decide di vendere un bene immobiliare al
momento in cui si vende, possono passare molti
mesi. Se smobilitare o disinvestire da un
pacchetto azionario è particolarmente facile,
ottenere la liquidità da un investimento
immobiliare richiede molto tempo.
Spese condominiali, ristrutturazioni e debiti. Le spese
condominiali possono essere molto alte. Ad esempio, se
l'immobile è situato in un condominio prossimo alla
ristrutturazione, oppure se l'impianto di riscaldamento
non è a norma e dovrà essere sostituito con uno nuovo.
Prima di acquistare un immobile è opportuno farsi
consegnare il consuntivo delle spese condominiali e i
verbali di assemblea degli ultimi due anni. E' inoltre
consigliabile prendere contatto con l'amministratore del
condominio per verificare la presenza di eventuali debiti,
richieste di risarcimento, o cause in corso sull'immobile
che si sta per acquistare.
Secondo le previsioni del Borsino immobiliare di
Confedilizia, le quotazioni delle case avrebbero
dovuto crescere nella seconda metà del 2010
con la possibile ripresa dell'inflazione (fonte:
Confedilizia - presentazione quinta edizione
Borsino immobiliare del 23/1/2010). Il rialzo dei
prezzi avrebbe dovuto aver luogo dapprima
nelle grandi città e successivamente anche nei
centri minori. Fino ad ora pero’ il mercato
immobiliare ha mantenuto una sostanziale
stabilità sia dal punto delle transazioni sia dal
punto di vista dei prezzi.
Indipendentemente dalla previsione, resta
tuttavia da chiedersi se l'acquisto di una
casa sarà in futuro una scelta per tutti o
soltanto per pochi. Ci risulta sempre più
difficile credere che una coppia con
reddito da lavoro pari a 1200-1500 euro al
mese, possa permettersi di acquistare
anche solo 60 metri quadri in cui vivere in
città come Roma o Milano, senza
accendere mutui a 30 o 40 anni.
Con il mondo del lavoro sempre più precario
e flessibile è difficile pensare che una
coppia possa riuscire nell'impresa. Si
tratta, ovviamente, solo di un dubbio.
Lungi da mepoter fare previsioni sul futuro.
Quel che è certo, a mio avviso, è l'attuale
scarsa capacità di acquisto del reddito da
lavoro dinnanzi ad una ipotetica e ulteriore
crescita dei prezzi della casa.
Quindi se proprio uno vuole investire in
immobili, deve puntare a case di prestigio
(quindi a case per un segmento che non
ha i problemi sopra indicati).
Le commodities: i concetti
fondamentali
E' bene tenere presente, prima di tutto, che
quando si parla di commodities, si parla di
contratti future, ossia di un impegno ad
acquistare o vendere ad una data
scadenza, un ammontare di una
determinata materia prima, che può
essere data da oro, argento, rame, caffè,
soia, cotone, petrolio, frumento, succo
d'arancia…. e molte altre.
Quando acquistiamo, stiamo impegnandoci a
comprare una certa quantità di materia prima ad
una certa data ed ad un certo prezzo. Viceversa
se vendiamo, ci stiamo impegnando a vendere
una certa quantità di materia prima ad una certa
data ed ad un certo prezzo.
Vedremo più avanti le principali materie prime, i
mercati in cui sono negoziate e i meccanismi
che stanno alla base della loro negoziazione
I futures sono contratti a termine standardizzati
per poter essere negoziati facilmente in Borsa. Il
contratto futures è un contratto uniforme a
termine su strumenti finanziari, con il quale le
parti si obbligano a scambiarsi alla scadenza un
certo quantitativo di determinate attività
finanziarie, ad un prezzo stabilito; ovvero, nel
caso di futures su indici, a liquidarsi una somma
di denaro pari alla differenza fra il valore
dell'indice di riferimento alla stipula del contratto
ed il valore dello stesso indice nel giorno di
scadenza.
La Borsa dovrà specificare:
• le caratteristiche dell'attività sottostante
• l'ammontare che il venditore dovrà consegnare
per ogni contratto stipulato
• il luogo di consegna
• il periodo preciso del mese in cui si può
effettuare la consegna
• il metodo di quotazione dei prezzi
• gli eventuali limiti alle oscillazioni giornaliere dei
prezzi e alle posizioni degli operatori.
In Italia, il singolo non può accedere ma può farlo
tramite una banca o una SIM; la CCG (Cassa di
Compensazione e Garanzia) chiede i margini:
viene aperto un conto margini presso la Clearing
House (CH), ed in questo conto vengono iscritti i
margini e i saldi al momento dell'acquisto o della
vendita del futures. Così si assicura che i due
soggetti facciano fronte agli utili e alle perdite
potenziali, e si protegge il mercato
dall'inadempimento dei partecipanti al sistema.
Vengono iscritti nel conto sia i margini iniziali
che quelli di variazione.
Così si assicura che i due soggetti facciano fronte agli utili
e alle perdite potenziali, e si protegge il mercato
dall'inadempimento dei partecipanti al sistema. Vengono
iscritti nel conto sia i margini iniziali che quelli di
variazione. Per l’apertura di una posizione di acquisto la
CH chiede il versamento di un margine iniziale (ad
esempio, per il FIB30 è il 7,5%); inoltre, poiché si rende
garante della solvibilità dell’acquirente, la Clearing
House preleva ogni giorno dalla controparte che sta
perdendo l’esatto ammontare da versare alla controparte
che sta guadagnando (marking to market).
Si tratta di contratti standardizzati: è
standardizzata la quantità, la qualità della
materia prima (non negozierete mai per
esempio oro di diversa qualità, perché si
tratterà di lingotti avente caratteristiche
predeterminate di purezza), sono standard
le fluttuazioni di prezzo, le scadenze dei
contratti… tutto ciò in modo che l'unica
cosa su cui avviene di fatto la trattativa tra
acquirenti e venditori sia il prezzo.
L'effetto leva consiste nel potere acquistare
o vendere con una piccola parte del vostro
capitale (il margine) un ammontare di una
materia prima che ha un valore molto
maggiore. Per esempio, ipotizzando che il
margine per una certa materia prima sia
del 10%, con solo 5.000$ possiamo
acquistare 50.000 $ - dieci volte tanto - di
una determinata materia prima.
Non è necessario aprire una posizione
comprando un contratto (p.e. un future sul
grano con scadenza marzo 2011) nella
previsione che il grano si apprezzi, ma è
altrettanto naturale aprire una posizione
vendendo un contratto - nella previsione
che il prezzo della materia prima in
questione scenda - e chiudendola entro la
scadenza con un'operazione di segno
contrario, ossia un acquisto.
In gergo, si dice che si apre una posizione
long quando la prima operazione è un
acquisto e una posizione short quando la
prima operazione è invece una vendita.
Si fa flat infine quando si chiude la posizione
con un'operazione di segno contrario
all'originaria.
Se arrivate a scadenza con contratti di
acquisto su caffè, latte, zucchero e succhi
d'arancia, non vi vedrete recapitati sul
cortile di casa le tonnellate delle suddette
materie prime previste da contratto. Molto
semplicemente il vostro broker chiuderà
d'ufficio le vostre posizioni: se avrete
guadagnato bene altrimenti…
Nella stragrande maggioranza dei casi le
operazioni sui futures delle commodity sono
speculative, e si chiudono prima della scadenza
con l'acquisto/vendita di un contratto di segno
opposto e spesso sono effettuate a cortissimo
termine. Solo una piccola parte (<2%) dei
contratti negoziati sulle commodity nelle Borse
preposte (cereali, carni, metalli preziosi, metalli
non ferrosi, coloniali, legname, prodotti
energetici, valute, ecc.) vengono effettivamente
consegnati.
I principali mercati delle materie prime si
trovano negli USA e a questi faremo
riferimento a partire da adesso:
NYMEX - New York Mercantile Exchange
CBOT - Chicago Board of Trade
CSCE - Coffee, Sugar, Cocoa Exchange
CME - Chicago Mercantile Exchange
CTN - New York Cotton Exchange
COMEX - Commodity Exchange
Limitatamente all'oro non ci sono solo
futures i Gold Linked Bond: sono degli
zero coupon con vita tra i 3 e 5 anni, molto
interessanti, in quanto garantiscono il
capitale investito. Saranno negoziabili
anche ETF sull'oro.
Gli exchange-traded fund (più noti con il loro
acronimo ETF) sono fondi comuni
d'investimento oppure Sicav, negoziati in Borsa
e caratterizzati da una gestione passiva in
quanto replicano l'andamento di un determinato
indice. Con gli ETF è possibile investire in molti
settori dell'economia mondiale riguardanti la
liquidità, i mercati obbligazionari, i mercati
azionari e le materie prime. Negli Stati Uniti sono
negoziati già dagli anni '90, in Italia sono stati
quotati a partire dal 2002.
Essi replicano, cioè, un benchmark in maniera non
attiva: quando uno dei componenti del
benchmark viene sostituito, anche la
corrispondente attività finanziaria all'interno del
fondo viene sostituita, senza porsi problemi di
maggior o minor convenienza. Quindi chi investe
attraverso un ETF non si dovrà preoccupare del
ribilanciamento poiché l'ETF si uniformerà
automaticamente alle componenti e ai pesi
dell'indice di riferimento.
Bassi costi di gestione.
Abbastanza impraticabile l’uso dei futures..
Prezzi delle commodities in salita..
Investimento con orizzonte di 5-10 anni…
Obbligazioni
L'obbligazione (spesso chiamata con il termine inglese
bond) è un titolo di debito emesso da società o enti
pubblici che attribuisce al possessore il diritto al rimborso
del capitale più un interesse.
Lo scopo di un'emissione obbligazionaria (o prestito
obbligazionario) è il reperimento di liquidità.
Quindi per il principio di non arbitraggio l’obbligazione deve
essere meno costosa per l’ente emittente di quello
richiesto da istituzioni finanziarie
Di solito, il rimborso del capitale avviene alla scadenza al
valore nominale e in un'unica soluzione, mentre g
interessi sono liquidati periodicamente (trimestralmente,
semestralmente o annualmente). L'interesse corrisposto
periodicamente è detto cedola perché in passato per
riscuoterlo si doveva staccare il tagliando numerato unito
al certificato che rappresentava l'obbligazione.
Se l'emittente non paga una cedola (così come se è
insolvente nei confronti delle banche o di creditori
commerciali), un singolo obbligazionista può presentare
istanza di fallimento.
Obbligazioni callable: sono delle obbligazioni a tasso fisso per le quali
l'emittente si riserva la facoltà di rimborso prima della reale
scadenza delle stesse.
Obbligazioni convertibili: sono obbligazioni che incorporano la facoltà
di convertire, ad una scadenza prefissata, il prestito obbligazionario
in azioni secondo un rapporto di cambio predeterminato.
Obbligazioni a tasso fisso: sono obbligazioni che remunerano
l'investimento ad un tasso di interesse fisso stabilito prima
dell'emissione. All'interno della categoria delle obbligazioni a tasso
fisso è tuttavia possibile distinguere almeno due diverse tipologie di
obbligazioni, che prevedono che il tasso fisso prestabilito cresca o
diminuisca durante la vita del titolo (si tratta, rispettivamente, delle
obbligazioni "step up" e "step down").
Obbligazioni a tasso variabile: sono obbligazioni che
remunerano l'investimento ad un tasso di rendimento
che varia in base ad un parametro di riferimento, che
può essere di natura monetaria, finanziaria o in base
all'andamento del prezzo di materie prime. Il tasso varia
a determinate scadenze temporali seguendo i tassi di
mercato.
Obbligazioni Zero-Coupon (o Zero-Coupon Bonds,
abbreviato ZCB): sono obbligazioni senza cedola
(coupon) che quindi non liquidano periodicamente gli
interessi ma li corrispondono unitamente al capitale alla
scadenza del titolo. La duration di uno ZCB è uguale alla
sua vita residua.
Obbligazioni strutturate: sono obbligazioni il cui
rendimento dipende dall'andamento di un'attività
sottostante.
Obbligazioni Subordinate: sono obbligazioni il
cui rimborso, in caso di procedura fallimentare,
avverrà solo dopo aver soddisfatto tutti i creditori
privilegiati e chirografari.
Rendite perpetue: sono obbligazioni che
corrispondono perpetuamente una cedola
predefinita. Tali obbligazioni non presuppongono
nessun rimborso a termine.
La qualità (solvibilità) dell'emittente viene
espressa mediante una misura
globalmente riconosciuta: il rating. Il rating
esprime la classificazione della qualità
degli emittenti di un titolo obbligazionario
secondo determinati criteri che spaziano
dalla solidità finanziaria alla potenzialità
dell'emittente.
La duration è un indicatore della durata finanziaria
del titolo, ovvero la vita residua del titolo
ponderata con il flusso di cedole che il titolo
pagherà in futuro. È dunque un numero che è
funzione di 3 variabili: tassi di mercato, vita
residua, valore delle cedole. Il suo valore,
espresso in anni, è compreso tra 0 e la vita
residua del titolo. Per i titoli senza cedola (Zero
Coupon Bond) la durata media finanziaria o
duratio è esattamente pari alla durata residua
dello stesso.
La duration è bassa per quei titoli con
refixing a breve (tipo le obbligazioni a
tasso variabile che, indicizzate a prefissati
tassi, adeguano l'importo della cedola alle
variazioni del parametro). La duration
viene anche usata per determinare la
sensibilità del titolo ad una variazione dei
tassi
Il prezzo di un'obbligazione è determinato da
4 parametri fondamentali:
Tasso d'interesse di mercato
Cedola (tasso d'interesse pagato
dall'emittente)
Scadenza dell'obbligazione (maturità)
Rating.
Attualmente tasso molto basso..
Se si vuole una cedola ricca si rischia..
Quindi se le obbligazioni greche danno
l’11%...vuol dire che hanno molto rischio
incorporato…
Azioni e Fondi
Panorama: siamo presenti a una grande
ristrutturazione sia del sistema Paese che
del sistema industriale. In genere gli effetti
benefici di una ristrutturazione avvengono
dopo 5-10 anni.
Le borse saliranno..ma non si sa quando.
Se si vogliono ridurre i costi occorre il fai da te..
Lo Stop loss (letteralmente stop alla perdita) è
una strategia finalizzata a salvaguardare il
capitale investito in un'attività finanziaria, nel
caso in cui l'andamento dei mercati andasse in
direzione contraria alle aspettative iniziali. Lo
scopo di tale operazione, quindi, è
semplicemente di porre fine ad una posizione
che tende a perdere valore.
Lo stop loss quindi è uno degli strumenti di
money management, probabilmente il
migliore. Esso è l'unico accorgimento che
consente di ridurre al minimo le perdite
derivate dall'investimento in attività
finanziarie con assunzione di rischio.
Lo stop loss è anche usato per costruire un
metodo o strategia di azione sul mercato. Con
l'espressione Trailing Stop Loss al 5% per
esempio, si intende dire che si vuole mantenere
una certa posizione sul mercato fino a che
questa non perde il 5% dall'ultimo massimo
raggiunto. In altri termini: se si acquista una
posizione poniamo a 100, ci si pone la regola di
vendere se il prezzo scende sotto 95, cioè perde
il 5% del valore.
Se pero' nel frattempo il titolo sale di prezzo
-poniamo fino a 120- e poi scende, il
nuovo valore a cui vendere non sarà 95,
ma 114, cioè l'ultimo massimo raggiunto
diventa il valore di riferimento per
calcolare il livello di vendita "stop loss"
(120-120*5%=114).
Abbiamo seguito una delle leggi
universalmente riconosciute per chi
investe nei mercati finanziari è quella di
"tagliare le perdite e lasciar correre i
profitti"
Segnali di acquisto
La media mobile è un indicatore molto
diffuso e utilizzato tra gli operatori
finanziari. La scelta di questo indicatore
rispetto a molti altri è di armonizzare e
rendere meno volatile l’andamento dei
prezzi di una determinata attività
finanziaria, così da facilitare la lettura del
grafico nell’individuare la tendenza delle
quotazioni.
In genere si usa una media mobile a breve
periodo, accompagnata da una a lungo
periodo così da determinare l’inizio, la
continuazione e la fine di una tendenza di
breve e capire a quale stato di
maturazione è quella di lungo termine. Il
segnale operativo sarà sempre dato
dall’incrocio della media mobile con i
prezzi, e dell’incrocio fra loro.
I sistemi automatici di programme trading
basati sulle medie mobili funzionano infatti
molto bene nelle fasi di mercato con trend
ma danno pessimi risultati nelle fasi
tradicon forti oscillazioni.
Strumenti matematici
Reti neurali:
Le reti neurali artificiali: sono modelli
matematici che rappresentano
l'interconnessione tra elementi definiti
neuroni artificiali, ossia costrutti
matematici che in qualche misura imitano
le proprietà dei neuroni viventi.
Questi modelli matematici possono essere
utilizzati sia per ottenere una comprensione
delle reti neurali biologiche, ma ancor di più per
risolvere problemi ingegneristici di intelligenza
artificiale come quelli che si pongono in diversi
ambiti tecnologici (in elettronica, informatica,
simulazione, e altre discipline).
Vedesi
http://it.wikipedia.org/wiki/Rete_neurale
Catene di Markov nascoste:
Un processo stocastico markoviano o processo di
Markov è un processo stocastico nel quale la probabilità
di transizione che determina il passaggio ad uno stato di
sistema dipende unicamente dallo stato di sistema
immediatamente precedente e non dal come si è giunti a
tale stato (in quest'ultima ipotesi si parla di processo non
markoviano).
Tale processo prende il nome dal matematico russo Andrej
Andreevič Markov che per primo ne sviluppò la teoria.
Le catene di Markov nascoste sono strumenti di
simulazione. Si suppone che i mercati siano retti
da sistemi Markoviani e dall’osservazione degli
stati si deduce il valore della matrice di
transizione Markoviana (tramite l’algoritmo di
Viterbi)
http://it.wikipedia.org/wiki/Processo_markoviano
http://en.wikipedia.org/wiki/Hidden_Markov_model
Tutti i sistemi di trading automatici si basano
su reti neurali/hidden Markov chain, medie
mobili, sistema di stop loss.
Vale la pena di affrontare queste difficolta’?
Perche’ non ricorrere a fondi di
investimento?
Alti costi di gestione (in genere, ad
eccezione degli EFT)
Scarsa trasparenza…
Miei consigli:
Investire in casa (almeno in Italia) solo su
immobili di pregio
Sulle obbligazioni, scegliere quelle sicure.
Evitare fondi obbligazionari (con questi
rendimenti i costi di gestione massacrano
l’eventuale rendimento in piu’ che avete da
una gestione (eventualmente) piu’ oculata
e ampia.
Buone prospettive (secondo me, ma in un
orizzonte non breve) sulle commodities e
sulle azioni.
In entrambi i casi scegliere EFT (nel caso
delle commodities) o il fai da te. Non
credete nelle capacita’ divinatorie degli
esperti..Se sapessero l’andamento dei
mercati, non farebbero gli esperti ma
sarebbero ai Caraibi…..
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
E AL PROSSIMO ANNO!!!!!!