Prima del vangelo c`è Gesù di Nazareth, la sua persona e Gesù non

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Transcript Prima del vangelo c`è Gesù di Nazareth, la sua persona e Gesù non

Da Gesù ai Vangeli: premessa

Prima del “vangelo” c’è Gesù di Nazareth, la sua persona e Gesù non scrive e non detta ma parla, opera, muore, risorge, invia il suo spirito. Ora facciamo un paragone fotografico: Gesù, con la sua persona, con il suo mistero, ha impressionato i discepoli come un’immagine rimane impressionata nel rullino poi fino alla Pentecoste tutto rimane nero come è nero un negativo.

Il termine “vangelo” non indica un libro, ma il “premio ricevuto per aver dato la notizia di una vittoria”

Da Gesù ai Vangeli: Il luogo in cui nascono i Vangeli

La vita della comunità cristiana, l’ambiente

vitale. E’ come un bagno rivelatore, cioè come un insieme di acidi in cui il negativo viene immerso, perché diventi positivo. Attraverso l’annuncio, il culto, la catechesi, vengono in luce molteplici aspetti di Gesù, molteplici volti. In campo fotografico questa è la fase dello sviluppo.

Da Gesù ai Vangeli: chi scrive i Vangeli

La chiesa nelle persone degli evangelisti scrive il

vangelo scegliendo e ordinando un’abbondantissima quantità di materiale a disposizione, non in base a quanto potesse soddisfare la curiosità dei fedeli, ma in base a un criterio salvifico scegliendo, cioè, tutto ciò che era necessario per la nostra salvezza. E questa è la fase della stampa. I brani scelti vengono collocati secondo un montaggio ben congegnato.

Chi compie questa scelta ispirata? Chi sceglie, chi seleziona, chi dispone? Ce lo facciamo dire da S. Pietro che parlando del suo agire e dell’agire degli apostoli, usa questa frase: “Chi è stato? Lo Spirito Santo e noi”. Quindi la chiesa assistita, ispirata dallo Spirito Santo, pone il suo

imprimatur

al punto che S. Agostino dice: “Non crederei al vangelo se non me l’avesse dato la chiesa

Da Gesù ai Vangeli: le tappe della formazione del NT

Da Gesù ai Vangeli: le tappe della formazione del NT

Da Gesù ai Vangeli: la questione “sinottica”

Esempi di Sinossi

Il

Padre Nostro

e le

Beatitudini

nei Vangeli di Matteo e Luca

Sinossi

del

Padre Nostro

MATTEO Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male.

Padre LUCA sia santificato il tuo nome venga il tuo regno dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano e perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore e non ci indurre in tentazione

Sinossi

delle

Beatitudini

MATTEO Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

LUCA Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati voi che ora piangete, perché riderete.

Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.

Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo.

Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.

Le “tradizioni” giudaiche nel Vangelo di marco

La giornata di Cafarnao

Come raccontare un miracolo… La resurrezione della figlia di Giàiro

dal Vangelo di

Marco

5,21-24.35-43

Essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. […] Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta.

Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.

Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!».

Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni.

Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da Introduzione Richiesta d’intervento E Fiducia di chi chiede

Intervento

Risultato Reazione degli spettatori

Struttura vangelo di Marco

Struttura del Vangelo di Matteo