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Le droghe
Con il nome di droghe vengono indicate tutte
quelle sostanze che assunte, portano ad
assuefazione, alterazioni nell’organismo in
genere e danni psichici.
Tra le sostanze che non sono propriamente
droghe non bisogna dimenticare il tabacco per i
danni che provoca il fumo nei polmoni
e l’uso smodato dell’alcool.
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ALCOOL
Per bevanda alcolica si intende una sostanza liquida che si ottiene per
fermentazione di prodotti organici, come il vino o la birra, o per
distillazione, come i superalcolici: rum, whisky ecc.
L'alcol altera la capacità di concentrazione e di coordinazione motoria e
abbassa i riflessi; tali condizioni sono sfavorevoli per chiunque provi a
mettersi alla guida, costituendo un reale pericolo per sé stesso e per gli
altri. Se poi si beve troppo e spesso, c'è il rischio di disturbi più seri che
interessano: il Sistema Nervoso Centrale (atrofia muscolare, nevriti e gravi
disturbi mentali), il fegato (cirrosi epatica) e l'apparato digerente (gastriti,
enteriti e infiammazioni del pancreas).
Col passare del tempo per raggiungere il livello
d'ebbrezza desiderato si rischia di sviluppare una
dipendenza fisica. L'intossicazione acuta da alcol
(ubriachezza) provoca disturbi di diversa gravità:
dal vomito fino al coma etilico, conseguenza estrema
della depressione del sistema nervoso centrale che può
provocare perfino la morte. Le droghe
GLI ALCALOIDI
Con questo nome si designano numerose sostanze azotate di
natura basica che si trovano in varie piante i cui fiori e frutti ne
sono particolarmente ricchi.
Sin dai tempi più remoti sono stati usati estratti grezzi di tali
piante come farmaci, veleni, allucinogeni, coloranti, ecc.
Oggi giorno si ricorre alla estrazione con opportuni solventi
(etere, cloroformio, alcool, ecc.) e più raramente mediante
distillazione in corrente di vapore.
Molti alcaloidi hanno sapore amaro. Alcuni si decompongono
all’aria diventando giallastri o rossastri.
Molti sono otticamente attivi e nella maggior parte dei casi
levogiri.
Si suddividono in vari gruppi a seconda della loro costituzione e
gli alcaloidi di ogni gruppo si suddividono ulteriormente a seconda
della loro origine naturale.
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La cocaina viene rapidamente e facilmente assorbita da ciascuna delle
vie abituali di somministrazione (nasale, orale, endovenosa o
polmonare), grazie alla struttura della molecola che presenta due gruppi
esterei i quali ne accrescono notevolmente la lipofilicità. Induce uno
stato caratterizzato da un forte eccitamento, accompagnato spesso da
allucinazioni e distorsioni uditive (per questo è anche nota come "roba
sonante"); al termine subentra un senso di stanchezza e di spossatezza,
ragion per cui spesso si ricorre a diversi runs consecutivi per essere
sempre in condizioni di eccitamento o, peggio ancora, si cerca di
attenuare la caduta (o "down") con iniezioni di eroina ("speed-ball"). Un
uso prolungato e forti dosi determinano alterazioni del sistema nervoso
centrale.
E' un estratto semi-sintetico della foglia di Erithroxylon Coca, una
pianta che cresce nella regione andina. La cocaina si presenta sotto
forma di polvere inodore bianca (se estratta con la benzina) o rosa (se
estratta con il gasolio) o in cristalli (free-base o crack). La cocaina
può essere sniffata, fumata o iniettata; i tempi di salita e di discesa
degli effetti dipendono dalla modalità di assunzione. La cocaina è
quasi sempre tagliata e miscelata con altre sostante (additivi, solventi
o scarti di lavorazione) e ciò può potenziare il rischio d'interazioni tra
sostanze delle quali non si conosce la composizione.
La cocaina ha quindi un'azione stimolante sul Sistema Nervoso
Centrale e provoca oltre ad una immediata euforia, uno stato di
indifferenza al dolore, alla fatica e allo stimolo della fame.
L'utilizzo continuativo nel tempo provoca anedonia (difficoltà o
impossibilità a provare piacere fisico e psicologico), allucinazioni,
deliri, perdita del controllo dei propri impulsi e disorientamento.
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Finiti gli effetti ricercati la persona sperimenta uno stato
depressivo, durante il quale molti consumatori riportano
sensazioni di ansietà, svogliatezza, irritabilità, difficoltà a
concentrarsi ed episodi di insonnia.
I disturbi più frequenti nei consumatori abituali di cocaina
sono a carico dell'apparato cardio-circolatorio (aritmie cardiache,
problemi di contrazione di vasi sanguigni, ecc.) e un uso
prolungato della sostanza può indurre disturbi
del sonno, perdita dell'appetito, depressione, attacchi
di panico, vissuti paranoici e in alcuni casi anche deliri
e allucinazioni.
La morte di solito può sopraggiungere per overdose
o per colpo di calore.
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Sebbene le capsule del papavero possono contenere più dello 0,5%
di alcaloidi, l'oppio rappresenta una forma molto più concentrata ed
infatti più del 25% della sua massa è composto di alcaloidi.
Nei molti (più di quaranta) alcaloidi identificati sono sei quelli che
rappresentano la parte preponderante di questa miscela.
Le effettive quantità di ognuno sono estremamente variabili:
morfina 4-21%; codeina 0,8-2,5%; tebaina 0,5-2,0%; papaverina
0,5-2,5%; nocapina (narcotina) 4-8%; narceina 0,1-2.
Un tipico campione commerciale di oppio può avere un contenuto
di morfina del 12%. La morfina a dosi molto elevate ha azione
convulsivante, induce anche uno stato di euforia e di indifferenza
mentale, insieme però a vomito, stipsi. Conduce rapidamente
all’assuefazione e il suo uso inconsiderato produce grave tossicità.
L'effetto farmacologico della morfina, e di molte altre sostanze
analoghe, é dovuto alla sua possibilità di sostituirsi alle endorfine
nei meccanismi di controllo del dolore.
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Come analgesico, la codeina, possiede circa un decimo della
potenza della morfina, è quasi sempre somministrata per via
orale ed è un componente di molte preparazioni analgesiche
grazie alla sua scarsa tendenza ad indurre dipendenza, anche se
dà problemi gastrointestinali per poterne estendere l'uso ai
lunghi periodi.
La codeina possiede anche una notevole azione antitussiva, utile
sia per alleviare sia per prevenire la tosse. Questa azione è
dovuta ad una efficace depressione diretta sul centro della tosse,
ottenendo un innalzamento della soglia che l'impulso nervoso
che conduce alla tosse deve superare.
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Un altro derivato della morfina è l’ EROINA, diacetilderivato ai due ossidrili ( fenolico e alcolico).
Si presenta sottoforma di polvere bianca inodore e
solubile in acqua. Ha azione simile a quella della morfina
nei confronti della quale è più attiva, più tossica, più
euforizzante e dà più facilmente assuefazione.
N
H
H
H3COCO
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O
OCOCH
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L‘ overdose che può portare a morte per soffocamento causato
dall'eccessivo rilassamento muscolare) è tra i rischi di ogni assunzione:
dipende dalla quantità assunta e dal grado di purezza, infatti è quasi
sempre tagliata con altre sostanze, a volte più pericolose dell'eroina
stessa. L'abuso sempre più frequente di questa sostanza può creare
dipendenza psicologica e fisica in poco tempo, l'organismo non riesce
più a farne a meno, bisogna aumentare sempre più le dosi per sentire lo
stesso effetto. In condizione di dipendenza fisica l'astinenza provoca
sintomi dolorosi, così che invece di assumerla per
stare bene o meglio, si è costretti ad assumerla per
non stare male.
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L‘ EROINA è un derivato semisintetico dell'oppio che si presenta
sotto forma di polvere granulosa bianca o marrone. Nata nella seconda
metà dell'800, l'eroina, come la morfina (anch'essa derivata dall'oppio,
ma con effetto sedativo più potente) è stata utilizzata come
antidolorifico, anestetico, sedativo.
L'eroina è uno dei più potenti oppiacei e si può fumare, sniffare o
iniettare in vena.
L'eroina è una sostanza che deprime il funzionamento del Sistema
Nervoso Centrale, abbassando quindi pressione arteriosa, frequenza
respiratoria e cardiaca. L'assunzione provoca, dopo una prima fase in
cui possono manifestarsi nausea e vomito, uno stato di rilassamento
intenso che può durare dalle 4 alle 6 ore, con sonnolenza, deficit della
coordinazione motoria, dell'attenzione, stitichezza, inappetenza.
Non si sentono più angosce né dolore, si vive in uno
stato di benessere diffuso, finché dura l'effetto.
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Origini: Fu sintetizzato per la prima volta nel 1938 dal noto chimico
svizzero Albert Hofmann, nel corso di alcuni suoi studi sugli alcaloidi .
I derivati dell'acido lisergico (di cui l'LSD ne è la dietilammide), come
ad esempio l'ergina, sembra che fossero utilizzati fin da tempi
remotissimi in pratiche magiche, rituali e divinatorie, come nella Grecia
classica all'interno della famosa cerimonia dei Misteri Eleusini.
Modalità di assunzione: La sua assunzione avviene quasi
essenzialmente per via orale.
Effetti: Probabilmente è il più potente allucinogeno esistente.
la persona può entrare in un grave stato di perdita del contatto con la
realtà e non riuscire a valutare le situazioni di pericolo, perdere la facoltà
di giudizio e di decisione razionale. La distorsione della realtà assume
caratteristiche surreali. Non si conoscono oggi altre sostanze la cui
attività sia così forte a dosaggi così bassi. In molti casi l'effetto dell'LSD
può incutere paura ed attacchi di panico estremamente spiacevoli.
Può provocare danni psicologici permanenti e irreversibili.
ALLUCINOGENI
Di particolare importanza sono i cosiddetti “
cannabinoidi ”, ossia sostanze che si estraggono
dalla “cannabis sativa” o “ canapa indiana”, arbusto
dalle foglie frastagliate che cresce nelle zone tropicali,
ma anche in Calabria, Albania ecc.
Il suo principio attivo più importante è il delta-tetraidro-cannabinolo,
presente
soprattutto
nelle
inflorescenze alla sommità della pianta ( femmina).
TETRAIDROCANNABINOLO
Tale sostanza non si può
considerare
un
alcaloide
(poiché nella molecola manca
l’azoto), bensì un fenolo
avente un anello centrale
piranico.
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La Cannabis è una delle sostanze più antiche. Oltre il THC
all'interno della pianta sono presenti altri principi attivi:
(Cannabigerolo, Cannabicromene, Cannabidiolo ecc.) e, dalla
loro combinazione dipendono gli effetti. Inoltre, tali effetti sono
spesso determinati dal luogo e dall'umore di chi assume. Alle
iniziali sensazioni di rilassamento, leggera euforia, seguono fobie
di isolamento, disturbi mentali, eccitamento
maniacale e
allucinazioni. Induce demotivazione verso le normali attività,
tachicardia (è un vasodilatatore e cioè fa pompare più forte il
cuore), nausea, e, a volte, veri e propri attacchi di panico o
situazioni di paranoia rispetto alle persone e alle situazioni.
Provoca inoltre grave decadimento della nutrizione. Nei casi
meno gravi il sistema immunitario risulta
fortemente debilitato.
Negli episodi acuti
oscuramento della
coscienza e delirio.
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La Cannabis cresce bene nelle zone sub tropicali;
Africa del nord, Asia sud orientale, Medio Oriente,
America Latina, Giamaica, Hawai, California sono
tra i maggiori produttori al mondo. La concentrazione
dei diversi principi attivi o cannabinoidi, è maggiore nella resina
delle infiorescenze femminili.
Gli effetti psicoattivi prodotti possono variare in base alla
concentrazione dei vari principi attivi ed alle loro sinergie.
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L'amfetamina è uno stimolante che agisce sul Sistema Nervoso Centrale.
I suoi utilizzi erano legati inizialmente al campo bellico (per stimolare
l'aggressività e non far sentire la paura ai soldati).
L'amfetamina, oltre a dare dipendenza psicologica, dà una forte tolleranza
(bisogno di aumentare le dosi); si trova sotto forma di pasticca, di capsule o
in polvere.
L'amfetamina dà una sensazione di potenza, non si ha sonno né fame.
Dopo l'assunzione le pupille si dilatano, il battito cardiaco e la pressione
sanguigna aumentano, si possono anche avvertire crampi e mascelle
digrignanti.
Il corpo (anche se la mente non lo avverte) è sottoposto ad un grande stress.
Segue poi depressione, ansia, irritabilità oltre che un forte senso di
stanchezza fisica.
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Viene anche chiamata crystal-METH ed è uno stimolante che induce
euforia, ma che provoca effetti collaterali quali alterazioni della
personalità che vanno dalla depressione ai comportamenti violenti,
aumento della pressione sanguigna e danni cerebrali. Viene venduta in
polvere, pastiglie o cristalli e può essere sniffata, ingerita, fumata o
iniettata.
La grande preoccupazione legata all'uso del crystal meth è, oltre a quello
dei danni fisici che può causare ai consumatori (soprattutto se
adolescenti), che possa dare origine a un sensibile aumento dei crimini
violenti. A riprova di questo, una recente statistica dimostra che tra le
persone arrestate nella sola Los Angeles per reati di questo genere il 40
per cento era costituito da consumatori di meta-amfetamine.
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Il principio attivo delle paste vendute come ecstasy dovrebbe essere
MDMA: una molecola che combina una parte eccitante (tipo amfetamina)
ed una allucinogena (tipo mescalina).
Si può trovare in pasticche, capsule e in polvere.
L'ecstasy agisce soprattutto sulla serotonina, una sostanza del nostro
cervello che regola l'umore, il sonno e l'appetito.
Se viene ingerita, l'effetto sale dopo 20/30 minuti e regge per 4/6 ore (ogni
persona tuttavia reagisce diversamente). Si può ballare per ore senza
sentire la stanchezza e la fame ma tutto ciò ha un costo: il cuore pompa di
più e rischia di cedere, la pressione e la temperatura aumentano a dismisura
(il termometro può arrivare a 42°). Un altro serio pericolo che si può
correre è legato al fatto che non si sa mai cosa ci sia realmente dentro ogni
gomma: può contenere sostanze nocive (tipo piombo) oppure può essere
composta da sostanze assolutamente diverse dall'MDMA (DXM, PMA,
Ketamina).
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L’olio di sassafrasso si ricava dalla radice di
Sassafras
albidum (albero della famiglia delle Lauracee) per distillazione
in corrente di vapore. E’ un liquido incolore che si altera alla
luce e all’aria, di odore e sapore aromatico, contenente circa
l’80% di SAFROLO.
Si impiega per profumare saponi, per aromatizzare bevande, in
preparazioni farmacologiche come antisettico e disinfettante
ecc.
Varianti dell’AMFETAMINA stanno di fatto invadendo il
mercato come aggiunte o come sostituti dell’ecstasy, e la vera
ragione del loro fiorire sta proprio nel fatto che, data la lentezza
con cui le varie legislazioni riescono a riconoscerle come
stupefacenti, queste possono per un periodo abbastanza lungo
essere prodotte e smerciate senza incorrere in sanzioni.
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Questi omologhi vanno distinti in due categorie:
a) composti che possono considerarsi sostanzialmente equivalenti
all’ecstasy anche se le loro cinetiche e le loro potenze certamente
differiscono e anche se nulla o quasi è noto circa i loro possibili
sinergismi con l’ecstasy stessa. Ad es. l’MDEA già citata.
b) composti che potremmo meglio definire di “super–ecstasy” che, pur
potendo sembrare a prima vista chimicamente molto simili
all’ecstasy, in realtà (in quanto arricchiti di gruppi metossilici
liposolubili e quindi ad alta penetrazione cerebrale), hanno una
capacità allucinogena e una tossicità ben più elevata (sono stati
descritti addirittura casi letali).
Accanto alla ormai vecchia MDA cominciano ora a circolare
sostanze che si possono considerare derivati della MESCALINA
( già citata).
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Nel corso della recente International Drug Enforcement Conference
tenutasi a Montreal il capo della DEA (Drug Enforcement
Administration) ha rivelato che il numero dei consumatori di deivati
amfetamina ha superato quello di eroinomani e cocainomani sommati.
Dalle conclusioni della Conferenza emerge che le droghe tradizionali,
come marijuana, cocaina ed eroina, pur rimanendo ampiamente
diffuse, si vedono raggiungere e talvolta superare dalle droghe
chimiche. Hanno nomi fantasiosi, a fronte di composizioni chimiche
complesse e pericolose. Si va dall'ice, molecola amfetamino-simile con
cristalli analoghi a quelli del ghiaccio naturale, allo shaboo, eccitante a
base di metil-amfetamina cloridrato (un grammo equivale a numerose
dosi di cocaina) al glass, allo scoop, acido gamma idrossi-butirrico, al
crystal, sostanza allucinogena derivata dalla fenilciclidina al batu, una
nuova meta-amfetamina, alla cristallina, sostanza molto pericolosa che
è una miscela di cocaina e atropina. È inoltre in aumento il fenomeno
delle assunzioni multiple, vale a dire l'uso di uno o più stupefacenti per
mitigare gli effetti di altre droghe assunte precedentemente. Cambiano
infine i luoghi: non più solo in discoteca, nei concerti, ma più spesso a
casa. In solitudine.
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Il PCP appartiene al gruppo delle fenciclidine, un gruppo di anestetici
psichedelici ancor oggi utilizzati in medicina veterinaria. Nella forma più
pura, il PCP (Fenile-Ciclidina-Piperidina) si presenta sotto forma di
polvere cristallina bianca, ma si trova anche sotto forma liquida, spray, in
pillole e capsule. Generalmente è assunto per via orale, ma può anche
essere fumato, sniffato o vaporizzato.
Detto anche Polvere degli Angeli, Lovelys (sigarette di PCP), Space base
(PCP e Crack), Polvere Nera o Sunshine (PCP e eroina). A dosi ridotte, gli
effetti possibili sono: assenza d'inibizione, iperattività, pesantezza degli
arti, confusione, insensibilità al dolore, distorsione della realtà,
allucinazioni, comportamento aggressivo (quest'ultimo effetto è molto
controverso; infatti, le opinioni in merito sono molto varie).
Le overdosi possono dar luogo a crampi, svenimenti e persino coma..
Mischiare PCP e alcool può essere letale a causa della paralisi dell'apparato
respiratorio.
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Meccanismo d’azione degli Allucinogeni
Oggi è noto che il meccanismo d’azione degli allucinogeni è
legato alla loro interazione con i “mediatori chimici” , ossia con le
sostanze chimiche che costituiscono il “mezzo” attraverso il quale
si propagano gli impulsi fra le cellule nervose, a livello delle
sinapsi, e le sostanze attive del S.N.C. :
( acetil-colina; adrenalina; noradrenalina ; istamina e
serotonina ).
Gli allucinogeni presentano, generalmente, marcate affinità
strutturali con questi mediatori chimici (neurotrasmettitori),
(essenzialmente con l’adrenalina, la serotonina e la dopamina) ed
agiscono in due modi diversi: o imitandone il meccanismo
d’azione ( per cui la produzione di tali sostanze diminuisce nel
tempo), o bloccando l’enzima che la distrugge (MAO) (monoammino-ossidasi) e favorendone un accumulo nel tessuto nervoso
(soprattutto nel cervello) che conduce a grave tossicità.
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