Arcangeli - Dott. Filippi

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La gestione dei “casi” anche nell’ottica
dell’inserimento occupazionale e della
idoneità lavorativa
Giulio Arcangeli e Giuseppe Sinicropi
Dipartimento di Sanità Pubblica
Sezione di Medicina del Lavoro
Definizione
CTD
Cumulative Trauma Disorders
RSI
Ripetitive Strain Injuries
OSS
Occupational Overuse
Syndrome
Definizione
L’associazione degli igienisti americani
ACGH definisce le patologie
a carico degli arti superiori muscolo
scheletriche correlate con il
lavoro (WMSDs: Work-related
Muscolo-Skeletal Disorders)
Definizione
O meglio (WRUEMSDs: WorkRelated Upper Extremity MuscoloSkeletal Disorders)
Fattori di rischio
Fattori di rischio
Fattori di rischio
principali
modificanti
Forza
Intensità
Postura
Durata
Ripetitività
Tempi di recupero
Vibrazioni
Esposizione al freddo
Fattori di rischio
Nel 1997 il NIOSH ha definito, sulla base
delle attuali conoscenze, le associazioni
possibili tra malattie dell’arto superiore e
fattori di rischio.
Associazioni tra fattori di rischio e
malattie dell’arto superiore
Forte evidenza
Evidenza di
Insufficiente
di associazione
associazione
evidenza di
associazione
Ripetitività
X
Forza
X
Postura
incongrua
Vibrazioni
X
X
Spalla
Forte evidenza
di associazione
Ripetitività
Evidenza di
associazione
X
X
Forza
Postura
incongrua
Vibrazioni
Insufficiente
evidenza di
associazione
X
X
Gomito
Forte evidenza
di associazione
Evidenza di
associazione
X
Ripetitività
Forza
X
X
Postura
incongrua
Combinazione dei
vari fattori
Insufficiente
evidenza di
associazione
X
Mano polso e sindrome del
tunnel carpale
Forte evidenza
di associazione
Evidenza di
associazione
Ripetitività
X
Forza
X
X
Postura
incongrua
Vibrazioni
Combinazione dei
vari fattori
Insufficiente
evidenza di
associazione
X
X
Mano polso e tendinite
Forte evidenza
di associazione
Evidenza di
associazione
Ripetitività
X
Forza
X
X
Postura
incongrua
Combinazione dei
vari fattori
X
Insufficiente
evidenza di
associazione
Mano polso e sindrome da
vibrazioni
Forte
evidenza di
associazione
Vibrazioni
X
Evidenza di
associazione
Insufficiente
evidenza di
associazione
Lista 1-gruppo 2
Origine lavorativa di elevata probabilità
Sindromi da sovraccarico biomeccanico della spalla
 tendinite del sovraspinoso
 tendinite capo lungo bicipite
 tendinite calcifica
 borsite
Sindromi da sovraccarico biomeccanico del gomito
 epicondilite
 epitrocleite
 borsite olecranica
Sindromi da sovraccarico biomeccanico polso-mano
 tendinite flessori/estensori
 sindrome di De-Quervain
 dita a scatto
 sindrome del tunnel carpale
Lista 2- gruppo 2
Origine lavorativa di limitata
probabilità

Sindrome da intrappolamento del nervo ulnare al gomito

Tendinopatia inserzione distale tricipite

Sindrome del canale di Guyon
Lista 3-gruppo 2
Origine lavorativa possibile
 Sindrome
 Morbo
dello stretto toracico
di Dupuytren
Metodiche di valutazione del
rischio
metodo
Caratteristiche principali
RULA
(Mc Atamney e Corlett
1993)
Fornisce un indice di rischio ed un livello di
azione di un compito lavorativo sulla base di una
analisi codificata di posture statiche dinamiche,
dell’utilizzo della forza e della frequenza di
azione
STRAIN INDEX
(Moore e Garg 1995)
Metodo di valutazione di un compito lavorativo
che considera quali determinanti del rischio:
intensità della forza, durata della sforzo, sforzi
eseguiti ogni minuto, postura del polso e della
mano, velocità di lavoro e durata del compito
per turno
Metodiche di valutazione del rischio
metodo
Caratteristiche principali
CTD RISK INDEX
(Seth et al. 1999)
Modello matematico di previsione di
CTD (cumulative Trauma Disorders)
basato sull’analisi di due parametri:
forza-frequenza e posture.
Check list che considera la
ripetitività, le posture, la forza e
alcuni aspetti dell’organizzazione
del lavoro, e fattori complementari
OSHA CHECK LIST
2000
Metodiche di valutazione del rischio
metodo
Caratteristiche principali
TLV ACGIH 2000
Metodo di valutazione del rischio per compiti
singoli della durata di almeno 4 ore per turno
basato sull’analisi della frequenza di azione e
della forza utilizzata
OCRA 1996
Metodo di valutazione che considera quali
determinanti del rischio: frequenza d’azione,
intensità della forza, durata dello sforzo, postura
di spalla, gomito, polso e mano, tempi di recupero,
aspetti dell’organizzazione del lavoro, e fattori
complementari.
Metodiche di valutazione del rischio
metodo
Caratteristiche principali
OREGE
Metodo di valutazione che abbina la
quantificazione dei disturbi e del disagio
lavorativo, tramite questionario, alla valutazione
diretta del gesto tramite riprese filmate e
successiva elaborazione
Outil de Reperage et
d’Evaluation des Gestes
Esempio di utilizzo del metodo OREGE
Ditta di produzione camper
collo
60%
polso sn
50%
schiena alta
40%
30%
20%
polso dx
schiena bassa
10%
0%
braccio sn
spalla dx
braccio dx
spalla sn
ASS 70
MAGA 15
UFF 41
LEGNO 31
PREP. 26
Esempio di utilizzo del metodo OREGE
Ditta di produzione camper
Assemblaggio
Magazzino
Preparazione
Ufficio
Legno
Esempio di utilizzo del metodo OREGE
Ditta di produzione camper
Problemi
cardiaci
Prob.card.
25
20
15
Ansietà
10
ASSEM
5
LEGNO
0
Angoscia
MAGAZZ
PREP
UFFIC
Problemi
gastrici
Prob.Gastr
Sorveglianza sanitaria
La sorveglianza sanitaria è particolarmente
suggerita quando si superano i valori di check
list > 11 o OCRA Index > 3,5 in quanto è a
partire da questi valori che aumentano
progressivamente i casi patologici a carico
degli arti superiori.
Attivazione sorveglianza sanitaria
OCRA > 3.5 e < 4.6, check list > 11 e < 14.1 (rischio lieve)
visita
medica
preventiva,
valutazione
mediante
questionario anamnestico e valutazione clinico-funzionale
degli arti superiori.

controllo periodico almeno annuale (mediante l’utilizzo del
solo questionario).

eventuale visita medica successiva (secondo giudizio
medico competente).


visita su richiesta motivata del lavoratore.
Attivazione sorveglianza sanitaria
OCRA > 4.5, check list > 14.1 (rischio da medio ad intenso)




Visita medica periodica
valutazione arti).
preventiva
(questionario
e
Visita medica periodica almeno annuale, questionario e
valutazione.
Visita medica con periodicità diversa su richiesta del
lavoratore.
Il medico competente può decidere periodicità superiori
nella fascia di rischio medio o più ristrette per singoli
individui o gruppi di lavoratori, nella fascia di rischio alta.
Classificazione dei disordini muscoloscheletrici del collo e dell’arto superiore
Tendiniti
Disordini dei nervi Disordini muscolari
Tendinite, peritendinite
Tenosinovite, sinovite
Epicondilite
M. di De Quervain
Dito a scatto
S. Tunnel Carpale
S. Tunnel Cubitale
S. Canale di Guyon
S. Tunnel Radiale
S. Stretto Toracico
S. Cervicale
S. Tensiva del Collo
Mialgia e miosite
Disordini di tipo
circolatorio/vascolari
Disordini delle
articolazioni
Disordini delle borse
S. Eminenza Ipotenar
come martello
S. Raynoud
Osteoartriti
Borsite
Patologie più frequentemente
correlate con il lavoro

Tendinite della spalla

Epicondilite

Tendinite mano-polso

Sindrome del tunnel carpale

Sindrome tensiva del collo

Sindrome dello stretto toracico

Dito a scatto

Cisti tendinee
Principali caratteristiche delle patologie
occupazionali dell’arto superiore

Eziologia multifattoriale (numero elevato di cause professionali e non)

Sviluppo generalmente lungo (periodi di settimane mesi o anni)

Guarigione in settimane, mesi, anni e talvolta mai completa

Le patologie più frequenti coinvolgono le unità muscolo-tendinee
Le sindromi da intrappolamento dei nervi periferici sono meno
frequenti dei disturbi muscolo-tendinei, ma ricevono maggiore attenzione
per la loro potenziale gravità e per gli elevati costi socio-economici

Esempi di lavorazioni e malattie degli arti
superiori più frequentemente correlate
Lavorazioni
Patologie correlate
Levigatura, molatura
Tenosinovite, S. stretto toracico, STC, S. De
Quervain
Perforatura, pressatura
Tendinite polso e spalla, S. De Quervain
Assemblaggio sopra la testa
S. stretto toracico, tendinite spalla
(imbianchini, meccanici
d’auto)
Assemblaggio in catena
Tendinite polso e spalla, S. stretto toracico, STC
Dattilografia, data entry,
STC, tensione cervicale
lavoro di cassa
Altri esempi di lavorazioni e malattie degli
arti superiori più frequentemente correlate
Lavorazioni
Patologie correlate
Taglio e cucito
STC, S. De Quervain
Carpenteria
STC
Costruzioni
S. stretto toracico, tendinite spalla
Magazzinaggio, spedizioni
S. stretto toracico, tendinite spalla
Macellazione
STC, S. De Quervain
Segnalatori di presunta esposizione a
movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori

Ripetitività
Lavori che comportano la ripetizione degli stessi
movimenti degli arti ogni pochi secondi oppure la
ripetizione di un ciclo di movimenti per più di 2 volte al
minuto per almeno 2 ore complessive nel turno lavorativo.

Uso di forza
Lavoro con uso ripetuto (almeno 1 volta ogni 5 minuto)
della forza delle mani per almeno 2 ore complessive nel
turno lavorativo (afferrare e sollevare pesi di più 2,7 Kg
o con presa di precisione oggetti di 900 grammi;
sviluppare su attrezzi, leve, pulsanti forze pressochè
massimali)
Segnalatori di presunta esposizione a
movimenti e sforzi ripetuti degli arti
superiori

Posture incongrue
Lavori che comportino il raggiungimento o il
mantenimento di posizioni estreme della spalla o posture
particolari degli arti (sopra altezza spalla o deviazione del
polso) per periodi di 1 ora continuativa o di 2 ore
complessive per turno lavorativo.

Impatti ripetuti
Lavoro che comportino l’uso delle mani come attrezzo
(come un martello) per più di 10 volte all’ora per almeno 2
ore complessive in ogni turno lavorativo
Giudizio di idoneità
Dalla sorveglianza sanitaria
categorie di soggetti:
possono
emergere
due
Casi anamnestici per i quali si dovrà adottare un follow up
personalizzato ed adozioni di misure per ridurre il rischio
lavorativo.

Casi con patologie conclamate per i quali si dovrà prevedere
l’allontanamento temporaneo o permanente, parziale o totale
dai compiti lavorativi a rischio e sorveglianza sanitaria nel
tempo.

Esempi di compiti lavorativi da
escludere con patologie franche

limitazione: compiti lavorativi che comportino abduzione,
antepulsione, extrarotazione e intra rotazione del braccio
nel caso di spalla dolorosa cronica conseguente a tendinite
del capo lungo del bicipite, flogosi della cuffia dei rotatori,
borsite
sottoacromiale,
artrosi,
calcificazioni,
degenerazione tendinee;

limitazione: in relazione a movimenti di presa in caso di
epicondilite recidivante e cronica;
Esempi di compiti lavorativi da
escludere con patologie franche
limitazione in relazione a flessione e deviazione ulnare
dell’avambraccio in caso di epitrocleite recidivante e
cronica;

limitazione ai movimenti comportanti flessione forzata e
abduzione del pollice, e deviazione ulnare del polso in caso di
morbo di De Quervain,

limitazione della forza di pressione necessaria e
dell’incongruità delle posture del polso e della mano nelle
forme cronicizzate di tendiniti dei flessori delle dita e del
polso, cisti dei flessori del polso, sindromi canalicolari.

Misure di prevenzione
Esistono diversi controlli tecnici per eliminare o ridurre i fattori di
rischio della mansione lavorativa:
Uso di metodi di lavoro ingegneristici - studio del tempo, analisi del
movimento - per eliminare movimenti e sforzi non necessari:
 Uso di presidi meccanici per eliminare o ridurre gli sforzi richiesti nel
manipolare un attrezzo e nel lavorare oggetti.
 Selezione o progettazione di attrezzi che riducano la richiesta di
forza, il tempo di manipolazione, e migliorino le posture.
 Provvedere a postazioni di lavoro adattabili al singolo utente, che
riducano il raggio d’azione e migliorino la postura
 Completamento del controllo di qualità e dei programmi di
mantenimento che riducano le forze non necessarie e gli sforzi,
specialmente associati ad attività aggiunte non valutabili.
Misure di prevenzione
A causa della complessa natura dei disordini muscolo-scheletrici non
c’è un approccio univoco per ridurre l’incidenza e la gravità dei casi:

Appropriati controlli tecnici ed amministrativi varieranno da azienda
ad azienda e da società a società.

I disordini muscolo-scheletrici lavoro-dipendenti richiedono periodi
che vanno dalle settimane ai mesi di guarigione. Le misure di controllo
dovrebbero essere calcolate in conformità alla loro efficacia.
Esame obiettivo apparato osteoarticolare
Soggetto mancino
Altezza: cm
Peso: Kg
Spalle
Spalle (ispezione, palpazione, valutazione motilità)
ISPEZIONE
dx
sx
dx
MOTILITA’
Flessione
integra
dolorosa
ridotta
Estensione
PALPAZIONE
integra
dolorosa
dx
sx
ridotta
integra
dolorosa
ridotta
Scroscio articolare
sx
Test di Jobe
funzionalità del muscolo sovraspinoso
L’esaminatore davanti al pz in piedi con braccia in abduzione
di 90° e antesposte di 30° e intraruotate-pollici verso il
basso- dovrà provare ad abbassare gli arti contro
resistenza. Test positivo se il paziente avverte dolore e/o
indebolimento di forza.
Test di Neer
presenza di conflitta sub acromiale
L’esaminatore dietro al paziente con una mano blocca la
scapola e con l’altra solleva in avanti il braccio esteso.
Test positivo se il paziente avverte dolore e rigidità.
Test della caduta del braccio
rottura della cuffia
Il paziente è in grado di mantenere l’abduzione a 90°, ma
un lieve spostamento verso il basso causa la caduta
dell’arto = test positivo
Arco doloroso
Sollevare gli arti fino all’altezza delle spalle, poi ruotare il
palmo della mano verso l’alto e congiungere le mani al di
sopra della testa. Insorgenza del dolore durante
l’esecuzione della manovra tra 60° e 120° di abduzione
Elevazione attiva dell’arto
Portare la mano dietro al capo e toccare con la punta delle
dita la parte superiore della scapola contro laterale.
Insorgenza del dolore durante o alla fine dell’esecuzione della
manovra
Palm test
funzionalità del tendine del capo lungo del bicipite
Il paziente alza il braccio anteriormente a 90° con arto in
estensione e palmo rivolto verso l’alto contro resistenza
dell’esaminatore. Test positivo se il paziente avverte dolore
lungo il decorso del capo lungo
Gomiti
Gomiti (ispezione, palpazione, valutazione motilità)
ISPEZIONE
dx sx
MOTILITA’
dx sx
Flessione
negativa
edema
integra
dolorosa
ridotta
integra
deformazioni
dolorosa
ridotta
integra
PALPAZIONE
dx sx
negativa
dolorosa
ridotta
integra
dolorosa
ridotta
dolente
Scroscio articolare
Test dell’epicondilite
funzionalità muscoli estensori
Flessione passiva massima del polso a
gomito esteso. Test positivo se il paziente
avverte dolore all’ epicondilo laterale.
Test del canale cubitale
compressione del n. ulnare
Flessione passiva massima del gomito. Test
positivo se il paziente avverte parestesie
nel territorio dell’ulnare.
Polso
Polso (ispezione, palpazione, valutazione motilità)
dx
MOTILITA’
ISPEZIONE
dx sx
Flessione
integra
dolorosa
negativa
ridotta
edema
deformazioni
Estensione
integra
dolorosa
ridotta
Dev. radiale
PALPAZIONE
dx
negativa
dolente
sx
integra
dolorosa
ridotta
Dev. ulnare
integra
dolorosa
ridotta
Scroscio articolari
sx
test di Tinel
compressione del n. mediano al t.c.
Compressione/percussione volare al polso in
estensione per 30 sec. Test positivo se il paziente
avverte dolore e/o parestesie nel territorio mediano.
Mano
Mano (ispezione, palpazione, valutazione motilità)
ISPEZIONE
dx sx
negativa
MOTILITA’
dx
Motilità gen.
edema
integra
dolorosa
deformazione
deformazione
ridotta
Prensilità
integra
dolorosa
PALPAZIONE
dx
negativa
dolente
sx
ridotta
sx
Test di Finkeslstein
funzionalità dell’estensore breve e abduttore lungo del pollice
Deviazione ulnare del polso con mano chiusa a
pugno e pollice flesso all’interno. Test
positivo se il paziente avverte dolore alla
tabaccheria anatomica
Accertamenti clinico-strumentali
 Visita
neurologica
 Visita ortopedica
 Esame elettromiografico
 Esame Ecografico
 Esame Rx
 Esame Tc
 Esame RMN
Caso clinico-1
Soggetto di sesso femmnile
Età 60 anni
Professione parrucchiera
Ex fumatrice (20 sig/die dal 1964 al 2002)
Non ha mai praticato attività sportiva agonistica
né attività del tempo libero comportanti
sovraccarico biomeccanico degli arti superiori
Destrimane
Caso clinico-1
Anamnesi lavorativa:
Dal 1963 al 2005 parrucchiera in proprio.
Fino al 2000 effettuava lavaggio dei capelli, applicazioni di
tinte, permanenti e taglio con piega con uso di diverse
attrezzature (spazzole, forbici e phon).
La piega impegnava la metà del turno lavorativo e richiedeva
il mantenimento protratto degli arti superiori in posizione
sollevata al di sopra della linea delle spalle con
effettuazione ripetuta di movimenti di flessione anteriore,
abduzione ed intra ed extra rotazione delle braccia.
Dal 2003 non si occupa più di piega.
Caso clinico-1
Anamnesi patologica: nel 2002 insorgenza, progressivamente
ingravescente, di algia spalla destra ai movimenti attivi di
abduzione e flessione anteriore a grandi estremi del braccio
destro. Non ricorda trauma scatenante. L’ecografia prima e la
RMN, poi, fanno diagnosi di tendinosi della cuffia dei rotatori
associata a parziale lesione del tendine del sovraspinato della
spalla destra.
Un’ ecografia di controllo a distanza di 2 anni evidenzia una
tendinosi del tendine sovraspinoso
Caso clinico-1
Esame obiettivo: Non dolenti i movimenti di flessoestensione, inclinazione e rotazione del rachide
cervicale, non dolente la digitopressione delle apofisi
spinose. Motilità globale delle articolazioni scapoloomerali, di ambo i lati, dolente, associata a deficit di
forza durante la contrazione contrastata dei muscoli
della cuffia dei rotatori. Lasegue e Wasserman
negativi bilateralmente. Normoevocabili i riflessi
osteo-tendinei.
Caso clinico-1
Considerazioni:
La lavoratrice è parrucchiera da 42 anni ed ha sempre svolto tutte le mansioni
che tale attività comporta, compiendo movimenti ripetitivi di extra e
intrarotazione, abduzione e flessione anteriore delle braccia, con gli arti
mantenuti in posizione statica protratta, sollevata al di sopra della linea delle
spalle, con maggiore sollecitazione della spalla destra essendo destrimane
Alcuni studi hanno evidenziato l’aumentato rischio di disturbi a carico delle
spalle in attività comportanti movimenti ripetitivi degli arti sup. con uso di
strumenti impugnati a mano, è stato documentato , nei parrucchieri *, una
maggiore frequenza di patologie a carico degli arti superiori inclusa la spalla°.
*Leclerc et al 2004 , ° English et al
Caso clinico-2
Soggetto di sesso maschile
Età 50 anni
Professione operaio specializzato
Non fumatore
Non ha mai praticato attività sportiva agonistica né
attività del tempo libero comportanti sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori
Caso clinico-2
Anamnesi lavorativa: dal ‘70 al ’74 addetto alla mola ed al
tornio manuale come metalmeccanico; dal ‘70 al ‘74
trattorista e bracciante agricolo; dal ’76 muratore in ditte
costruttrici di abitazione ad uso civile, fino al ’96 addetto
alla finitura d’interni: la mansione prevedeva posa d’intonaco
e soffiatura con attrezzi manuali a varie altezze da terra,
spesso al di sopra della linea delle spalle e con impiego di
forza; dal 97 effettua anche demolizioni con utilizzo di
martello pneumatico per almeno 2 ore/die e attrezzi
manuali (martello,scalpello) e realizza costruzioni in
muratura movimentando carichi con l’arto sin e,
contemporaneamente, posando il cemento con l’arto dx,
anche al di sopra delle spalle.
Caso clinico-2
Anamnesi patologica: dal 2000 riferisce dolore trafattivo,
anche a riposo, a livello del muscolo trapezio e delle spalle,
soprattutto a dx; dal dic. 2003 lamenta dolore al gomito sx ai
movimenti e durante la presa di oggetti associato ad
ipostenia.
Rx del gomito sx: reperti osteo-articolari nei limiti
Eco spalla dx: tendinopatia degenerativa della cuffia dei
rotatori
Eco gomito sx: epicondilite del gomito
Caso clinico-2
Esame obiettivo: Dolore alla presso-palpazione della
muscolatura paravertebrale cervicale e del muscolo trapezio
bilateralmente. Limitati per dolore i movimenti di inclinazione
bilaterale del rachide cervicale. Limitati per dolore i
movimenti di flesso-estensione, di massima abduzione, di intra
ed extra rotazione dell’articolazione scapolo-omerale
bilateralmente. Dolore alla palpazione dell’epicondilo e dei
muscoli epicondiloidei a sx. Durante la flessione passiva del
polso a gomito esteso comparsa di dolore in regione laterale
dell’avambraccio. Test di Thinel e Phalen negativi.
Caso clinico-2
Considerazioni:
 il lavoratore, da circa 30 anni, svolge l’attività lavorativa di
operaio edile con mansioni che comportano movimenti ripetitivi
degli arti superiori anche al di sopra della linea delle spalle, con
sviluppo di forza e mantenimento protratto di posture
incongrue.
 la letteratura, come detto, evidenzia un’associazione
significativa tra l’insorgenza di tendiniti della spalla e
l’esecuzione di lavori che richiedano movimenti ripetitivi degli
a.sup., soprattutto se svolti al di sopra della linea delle spalle,
con spalle in posizione di flessione anteriore e abduzione, con
sviluppo di forza e inadeguati tempi di recupero
Caso clinico-2
Considerazioni:
alcuni autori hanno riscontrato, mediante EMG diretta e
valutazione posturale durante l’attività lavorativa, un
rilevante sovraccarico biomeccanico a carico della cuffia dei
rotatori in lavoratori edili

l’epicondilite nella pop. Ha una prevalenza del 1-5% ed è
causata da microtraumatismi in conseguenza di movimenti
ripetitivi. Inoltre è ampiamente documentata l’associazione
tra lavori che richiedono l’applicazione di forza da parte
degli a. sup. e lo sviluppo di epicondiliti

Caso clinico-3
Soggetto di sesso maschile
Età 29 anni
Professione calciatore
Non fumatore?
Ha sempre praticato attività sportiva agonistica ed attività
del tempo libero comportanti sovraccarico biomeccanico
degli arti superiori.
Destrimane
Anamnesi patologica: Tendinite dell’estensore del primo
dito della mano sinistra.
Caso clinico-3
Calciatore.
Accanito giocatore di
Playstation e di invio
di SMS.
Intervento per rottura
del legamento
estensore del 1° dito
della mano dx
Conclusioni (1)
• La gestione dei “casi” di WRUEMSDs
non è appannaggio del solo medico
competente
• La presenza di “casi” deve essere vista
anche nell’ottica di “evento sentinella”
Conclusioni (2)
Caso Clinico
Gestione del singolo caso
Rivalutazione generale
del rischio
Conclusioni (3)
• Questo impone la valutazione della
problematica in tutto l’ambito aziendale
• Nella valutazione vanno coinvolte varie
professionalità (Elemento basilare del
concetto di intervento ergonomico )
Conclusioni (4)
• Le metodologie di intervento e
valutazione possono essere molteplici ma
non possono prescindere dall’analisi della
valutazione del rischio specifico e dalla
valutazione della prevalenza del problema
in azienda da effettuarsi perlopiù tramite
specifici questionari
Conclusioni (5)
• Il metodo “OREGE” (Outil de Reperage et
d’Evaluation des Gestes), seppur di non
semplicissima gestione, pare offrire un
approccio completo alla gestione di tali
problematiche