Il Carattere - Istituto Sacro Cuore

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Transcript Il Carattere - Istituto Sacro Cuore

Alessandra La Marca


La valutazione deve essere
un momento di incontro costruttivo con l'allievo
un momento in cui porre le basi per lo sviluppo
armonico della sua persona.
Quando si valuta
 E' necessario creare i presupposti che
permettano all'alunno di non vedere la
valutazione come una sentenza sul proprio
valore
 fare in modo che possa sperimentarla come:
 un momento utile alla propria crescita,
 un momento in cui imparare a conoscere i
propri punti di forza
 un momento in cui comprendere in che modo
far fronte agli eventuali insuccessi utilizzando
strategie adeguate.


Aiuto abitualmente l’alunno a migliorare la
percezione della propria competenza?
Quali opportunità, effettivamente offro all’allievo, di
apprendere ciò che poi viene valutato?

Con la valutazione, riesco a rafforzare
nell'alunno i tratti positivi della personalità e a
correggere quelli negativi ?
Diversifico abitualmente le
strategie didattiche e valutative ?
Oltre ai risultati dell’apprendimento in termini di risposte giuste o
sbagliate, considero anche le strategie e il processo con cui l’alunno
giunge a produrre una determinata risposta?
Spesso gli alunni dichiarano che il loro lavoro a scuola è
subordinato alla simpatia che li lega agli insegnanti e che le
diversità di rendimento sono quasi sempre dovute alle armonie
o ai conflitti di carattere o stile con gli insegnanti.
E’ quindi necessario che ogni insegnante

se realmente vuole fare presa sugli alunni e
rendere efficaci i propri interventi

possieda una certa flessibilità per
adattarsi alle varie tipologie del
carattere ed ai vari stili cognitivi
Dopo un riferimento al rapporto tra
la valutazione e le tipologie del carattere e degli stili

alcuni esempi delle modalità attraverso cui un docente
tenendo presenti
i momenti fondamentali dell’atto valutativo
stimolazione
 rilevazione della risposta
 attribuzione di valore
 espressione del risultato

i diversi scopi per cui si valuta a scuola
può rendere la valutazione più efficace perché tiene conto delle
esigenze di alunni caratterialmente e con stili diversi

Subito dopo ci si soffermerà a vedere come
 la raccolta di informazioni utili in vista di un intervento educativo
 la scelta degli strumenti valutativi
debbano essere effettuate anche in relazione alle diverse tipologie di stile e di carattere.
Le indicazioni che verranno fornite non sono da
assumersi come espressione di una
metodologia didattica rigorosamente
sperimentata

ma semplicemente come “utili indicazioni”, in
grado di sensibilizzare l'insegnante alla
ricerca di forme valutative che tengano
conto delle differenze personali degli alunni.
Nel corso dell’esposizione
faremo riferimento:
I suggerimenti che presenteremo nascono
pertanto

dalla volontà di stimolare

a conoscere i tratti della personalità dei loro
alunni
alla dottrina caratterologica e
alla classificazione tipologica
di R. Le Senne.

dal desiderio di aiutare

ad impostare una valutazione incentrata
sulle caratteristiche proprie di ciascun
alunno.
alla teoria dell’autogoverno
mentale di R. Sternberg
Ogni educatore, nello
svolgimento del suo lavoro,
dovrebbe sentire intensamente
l'esigenza di conoscere il
carattere e gli stili dell'alunno
per conseguire una più efficace
azione educativa e una migliore
formazione della giovane
personalità




Nello studio del carattere e
dello stile di apprendimento
dei propri alunni l'insegnante
troverà preziosi suggerimenti,
che lo renderanno sempre più
capace di comprendere
meglio e di aiutare sempre più
profondamente la personalità
in via di formazione.
in questo modo cercherà di evitare lo sviluppo unilaterale delle disposizioni
del carattere e degli stili cognitivi,
potrà aiutare l'alunno ad organizzare ed integrare le disposizioni naturali
nella personalità, rendendolo capace di reagire davanti alla varie situazioni,
secondo determinati principi e secondo un suo personale stile di vita.
Quando l'insegnante valuta
dovrebbe tener conto delle diverse tipologie di carattere e di stile
per valorizzarne gli aspetti positivi già presenti nell'alunno
per monitorarne i progressi in vista dell'armonizzazione
personale
la valutazione dovrebbe aiutare l'alunno anche a dominare il
proprio carattere o il proprio stile, senza subirlo
per ottenere ciò, l'insegnante dovrebbe costantemente aiutarlo
 a prendere coscienza delle proprie tendenze
 a sviluppare e coltivare quelle positive
 a strutturarle in ordine a certi valori, a certi criteri, di cui
egli si senta responsabile

Una conoscenza più
ricca del carattere e degli
stili degli alunni permette
la pianificazione di interventi più efficaci
e la creazione di ambienti più adatti al
raggiungimento degli obiettivi previsti
Adattare la valutazione al carattere e allo stile degli alunni
risulta
 non
solo particolarmente importante
 ma quasi indispensabile
per l’efficacia di qualsiasi intervento didattico che miri a un
effettivo sviluppo dell'intelligenza e della competenza
metacognitiva.
Aiutare l’alunno a prendere coscienza
delle variabili personali che influiscono
sull'apprendimento
suppone che l'alunno impari a conoscere
le sue capacità, i suoi limiti e le sue difficoltà



sapere se si ha più facilità per una materia piuttosto che per un'altra
sapere se si risponde meglio in una prova oggettiva piuttosto che nel
commento di un testo
sapere se costa applicare le conoscenze teoriche a casi pratici
La conoscenza del carattere
quale può essere per un insegnante, il modo
migliore per conoscere il carattere di un alunno?
Non esiste un metodo completo e unico ma una grande molteplicità di metodi;
ciò è dovuto, in parte, alla ricchezza e alla complessità della struttura del
carattere e, in parte, all'esistenza di numerose proposte per conoscere e
classificare i caratteri degli alunni.
i test caratterologici:
il loro valore in molti casi è ancora dubbio;
la loro applicazione, per lo più difficile, richiede spesso una
preparazione e una formazione psicologica tale che non può
ordinariamente essere alla portata della maggior parte degli
insegnanti.
usare una guida per
l'osservazione del carattere ?
La valutazione e le differenze di carattere e di stile



Il successo degli studenti può dipendere dalla congruenza fra il
carattere o lo stile dell'alunno e quello dell'insegnante
il fallimento in alcune occasioni può essere il risultato della loro
discrepanza
Per esempio:

un insegnante secondario dovrà cercare di riconoscere presto gli alunni
primari con cui potrebbe avere incompatibilità di carattere, o di cui si
trova ad invidiare qualità che gli sembrano lontanissime dalle proprie.
Il carattere è composto da
due gruppi di disposizioni:


le disposizioni fondamentali
rappresentate dalla Emotività,
dall'Attività, dalla Risonanza
le disposizioni supplementari
rappresentate da un elenco
"non concluso", stabilito, oltre
che da Le Senne stesso, dagli
studiosi che si ispirano al suo
sistema caratterologico.


Le disposizioni fondamentali
permettono di definire e
precisare la base costitutiva del
carattere;
le disposizioni supplementari
colgono più da vicino
l'individualità nei suoi molteplici
aspetti, rivelano differenze tra
individui appartenenti allo
stesso tipo caratterologico,
facilitano la rilevazione e
rendono maggiormente duttile
la diagnosi caratterologica
Risonanza
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

aderisce con forza e con ostinazione alle sue idee e alle sue opinioni
tende a conformarsi ad alcuni principi rigidi
costante nelle simpatie e nelle amicizie
esegue quanto ha progettato di fare o gli è stato affidato, con
precisione, fedeltà e coerenza
attaccato alle sue abitudini, ai suoi ricordi, ai suoi oggetti personali
prevede le conseguenze dei suoi atti e si prepara con cura
ama l'ordine, la simmetria e la regolarità
si preoccupo dell'avvenire e fa piani concernenti il futuro
prevede minuziosamente piani di azione e di studio
è contrario alle novità e ai cambiamenti improvvisi
Attività
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
portato naturalmente ad agire e ad impegnarsi
abitualmente occupato e applicato allo studio o al lavoro
tenace nell’adempiere e portare a termine i compiti intrapresi e gli
impegni assunti
non si scoraggia di fronte alle difficoltà e ai lavori faticosi; trae da
essi energia e forza
nei lavori assegnati si impegna con dedizione e con amore
nell'azione procede con sollecitudine e con sistematicità
abitualmente ordinato, preciso, puntuale
introduce cambiamenti anche quando costano, purché siano utili
deciso: prende con rapidità le decisioni e procedo alacremente
costante nel portare a termine i piani. Non gli piace rimandare e
posticipare
Emotività
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

prende a cuore cose di scarsa importanza soffrendo per dei nonnulla
nell'ambiente scolastico (studio personale e relazione con gli altri) si
entusiasma o si indigna con facilità
proclive a passare con facilità dall’esaltazione all’abbattimento, dalla
gioia alla tristezza
esprime con calore e con passione un’idea, un punto di vista, un
opinione personale
si agita e si impressiona di fronte ad un avvenimento inatteso e
imprevisto
è profondamente ferito da un’osservazione o una critica pungente
si emoziona con facilità, a volte tanto da non riuscire a compiere
quanto devo fare e ad esprimere quanto devo esprimere.
reagisce con prontezza e vivacità con espressioni colorite, a determinati
fatti, situazioni universitarie o di gruppo
si pone dubbi o preoccupazioni per cose prive di alcuna importanza
dà l’impressione di essere turbato, preoccupato, infelice
A scuola faccio molti errori perché ...






sono impulsivo
sono superficiale
sono disordinato
non ho metodo per il lavoro scolastico
non studio abbastanza
sono sfortunato
AA 2
Tutto
da
rifare
Ti sei mai chiesto perché sbagli ?
Rivedi gli errori per fare esperienza ?
se ti capita di andare per strada e c’è
un buco in cui già sei caduto...
la volta successiva cosa fai per non
cadere ?
pensa ai tuoi errori a scuola,
previeni così le difficoltà ?
Se il compito mi sembra difficile
IS 2
 mi rifiuto di affrontarlo
 mi stanco facilmente e abbandono il lavoro senza finire
 leggo e rileggo senza cercare di comprendere
 distraggo la classe per sapere come gli altri stanno svolgendo il
compito
 anche se sono stanco continuo
 non vedo l’ora di finire
 vado alla ricerca delle domande più facili
 sono lento perché sono incerto e non so decidere che risposta dare
Che cosa dovresti fare
quando il compito
ti sembra difficile o
poco interessante ?
Quando affronto un compito scritto penso .....
Re2
succede sempre
così ! Quando devo
affrontare un lavoro
scritto sono così
nervoso che non
riesco a esprimermi
.
al meglio delle mie
possibilità !
adesso come
faccio? ...
... sono preso dal
panico !
... non ho più
tempo per
finire questo
esercizio!
.
Quando faccio un
compito ...
all’improvviso, mi
blocco e non riesco
più a scrivere !
ti succede spesso ?
perché
................................................................................
................................................................................
emotivi
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Per quanto riguarda l'emotività si evidenzia che gli alunni emotivi
tendono a prendere molto a cuore piccole cose pur sapendo che non
hanno importanza e ad entusiasmarsi o indignarsi con facilità.
Reagiscono rapidamente e con vigore davanti a determinati eventi:
vanno facilmente in collera, rispondono con gesti espressivi; usano
espressioni colorite.
Gli alunni emotivi sono profondamente feriti da una critica pungente, da
un’osservazione scortese o ironica e tendono ad esprimere con calore
un’opinione, a sostenere il loro modo di vedere, a difendere una causa.
Si agitano abitualmente di fronte ad un compito nuovo o alla prospettiva
di un cambiamento nella loro vita.
Passano con facilità dall’esaltazione all’abbattimento, dalla gioia alla
tristezza.
Sono spesso oppressi da dubbi o preoccupazioni concernenti azioni
prive d’importanza.
Si emozionano con facilità, a volte a tal punto da non riuscire a compiere
quanto devono fare.
. Attivi
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
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Si tratta di studenti naturalmente portati ad agire e ad impegnarsi che
sono abitualmente occupati in un’attività utile anche nelle ore di
riposo.
Eseguono immediatamente e senza difficoltà ciò che hanno deciso di
fare.
Sono tenaci nell’adempiere i compiti intrapresi, anche quando si
rivelino faticosi.
Agiscono e fanno progetti che preparino realmente l’avvenire.
Cercano di non rimandare.
Sono abitualmente risoluti; prendono con rapidità le decisioni e
procedono alacremente.
Introducono cambiamenti anche quando costano, purché ritenuti utili.
Preferiscono impegnarsi personalmente piuttosto che stare a guardare
e ad osservare.
Portano a termine senza indugi e senza difficoltà ciò che hanno
deciso; non piace loro procrastinare.
. Secondari
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Si tratta di alunni che abitualmente prendono in esame quanto potrà
loro accadere e si preparano con cura.
Sono guidati nelle loro azioni dalle conseguenze dei loro atti. Hanno
rigidi principi ai quali cercano di conformarsi.
Sono costanti nei loro propositi e portano a compimento ciò che hanno
cominciato; sono molto costanti anche nelle loro simpatie ed amicizie.
Amano l’ordine esistente; sono attaccati alle tradizioni, ai loro ricordi ed
oggetti personali.
Hanno abitudini fisse alle quali tengono molto; sono restii a modificarle.
Preferiscono l’ordine, la simmetria, la regolarità.
Prevedono come impiegare il tempo e le forze personali; fanno piani,
stabiliscono orari e programmi.
Aderiscono con forza ed ostinazione alle loro opinioni.


in nessun alunno è presente in modo puro ed
esclusivo uno solo dei due poli delle disposizioni
fondamentali;
nella realtà esiste l'alunno più o meno emotivo, più o
meno attivo, più o meno primario o secondario.

Se combiniamo l'Emotività, l'Attività e la
Risonanza nella bipartizione di primarietà e
secondarietà, otteniamo gli otto tipi di carattere
presentati da R. Le Senne.
Nervoso EnAP (Emotivo - non Attivo -Primario)
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L’emotività primaria pone il nervoso indifeso di fronte a tutte le sollecitazioni
del momento e costituisce la sua vera fisionomia, sostanziata di volubilità,
impulsività, instabilità.
L'insegnante per correggere la volubilità nervosa durante i momenti valutativi
dovrà creare un ambente di calma, di serenità, d’ordine, di disciplina, di
lavoro coerente e attivo.
Contemporaneamente impegnerà con amorevolezza il nervoso a riprendersi
dagli errori e ad impegnarsi per consegnare i compiti affidati con ordine e
precisione.
Attraverso l'espressione della valutazione l'insegnante dovrà aiutarlo a
scoprire le sue contraddizioni: la mancanza di coerenza tra ciò che dice e ciò
che fa; la mancanza di realismo, lo scarso amore per l’ordine e per la logica.
L'insegnante deve sostenere il nervoso e difenderlo con ogni mezzo dallo
scoraggiamento, deve infondergli fiducia nelle sue capacità e possibilità.
Negli insuccessi scolastici è buona regola non umiliarlo ma sostenerlo,
incoraggiarlo, attestargli stima e comprensione.
sentimentale EnAS (Emotivo - non Attivo - Secondario)
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Le principali difficoltà del sentimentale sono l’indecisione e la timidezza che
ingenerano preoccupazione e timore.
l’insegnante, nel valutare l'alunno sentimentale, dovrà aiutarlo ad aumentare
la fiducia nelle proprie capacità.
L'insegnante favorendo ed incoraggiando l’apertura con i compagni potrà
aiutarlo a superare falsi timori e diffidenze.
Il compito dell'insegnante consiste pertanto nel preservarlo da ogni esperienza
traumatica, facendogli intendere che anche gli altri coetanei subiscono
insuccessi, che tutto non va sempre loro bene, che bisogna riprendersi,
recuperare il tempo perduto e fare tesoro dell’esperienza per evitare nuovi
errori.
Nell’aiutarlo a decidersi e ad impegnarsi, l'insegnante deve spingerlo ad
osservare con progressivo amore ed impegno, l’orario giornaliero e la
disciplina scolastica; ad inserirsi nell’attività e nella disciplina d’un gruppo in
grado di suscitare l’iniziativa personale e di promuovere l’impegno progressivo
e costante.
sanguigno nEAP (non Emotivo - Attivo -Primario)

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
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Le principali difficoltà del sanguigno sono l'indifferenza e l'insensibilità che
indubbiamente facilitano la sua attività intellettuale e la sua capacità di giudizio
obiettivo sulla realtà.
L'insegnante, nel rendere partecipe l'alunno sanguigno dei risultati raggiunti
dovrà cercare di stimolare della sua debole emotività e creare in classe un
ambiente dove egli possa imparare a sentire, a vibrare, a partecipare dei
successi e degli insuccessi dei compagni.
Sarà questa la strada più indicata per impegnarlo nella lotta contro l’indifferenza
e la superficialità.
L'insegnante dovrà anche impegnare il sanguigno contro la precipitazione,
tipica delle intelligenze primarie; aiutarlo cioè a riflettere sugli argomenti che
deve trattare, aiutarlo a rintracciare le idee essenziali d’una esposizione;
esigere una presentazione accurata, posata e meditata di un elaborato, di una
esposizione orale.
Impegnarlo quindi sul piano della riflessione, degli interessi duraturi e delle
responsabilità precise.
collerico EAP (Emotivo - Attivo -Primario)

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L’eccessiva esuberanza del collerico, effetto dell’attività primaria, si esplica
attraverso l'accentuata volubilità, l'entusiasmo e l'indipendenza che manifesta
mediante il bisogno d’iniziativa, d’intraprendenza e di attivismo.
La precipitazione lo porta ad agire senza la dovuta riflessione e ponderazione.
Grazie alla sua intelligenza rapida compie i suoi doveri scolastici con
impazienza, manifestando netta riluttanza per il lavoro di riflessione e di ricerca
metodica ma invece una viva curiosità e un forte interesse per nuove scoperte.
Nel valutare l'alunno l'insegnante dovrà esigere conformità ai principi,
precisione, fedeltà, coerenza.
Dovrà promuovere una progressiva autodisciplina che lo ponga in grado di
difendersi dalle difficoltà emergenti dalla sua personalità, di perseverare nello
sforzo iniziato, di imporre coerenza ed ordine alla sua attività.
L’insegnante, dopo aver ben distinto la turbolenza del collerico dalla mobilità ed
instabilità del nervoso, deve cercare di promuovere gradatamente in lui un
crescente impegno di autocontrollo.
passionale EAS (Emotivo - Attivo -Secondario)
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Il passionale normalmente a scuola si trova a suo agio, soprattutto quando
essa offre unità, coerenza, continuità d’insegnamento e si presenta come il
naturale prolungamento dell’educazione familiare.
In genere, non si colloca tra gli alunni più brillanti, pronti ed intuitivi, ma nella
cerchia degli allievi che si distinguono per continuità nel lavoro, precisione,
solida intelligenza raziocinante.
Nel lavoro scolastico presenta elaborati ordinati e precisi; nelle sue
prestazioni dimostra buona capacità interpretativa delle difficoltà, capacità di
sopportazione, indipendenza di giudizio e di atteggiamento, sicurezza nelle
sue posizioni, attitudine alla competizione più che alla collaborazione.
Il passionale manifesta una particolare tensione nell’azione, con scatti
impulsivi favoriti dall’emotività.
L’ostinazione, a sua volta, si manifesta nell’attaccamento alle idee, ai piani di
lavoro, alle concezioni personalmente elaborate. Di ciò si dovrà tener conto
nella valutazione correggendo il suo acuto spirito di indipendenza.
L'insegnante deve aiutare l'alunno passionale ad acquisire il senso e il gusto
della cooperazione favorendo attività di gruppo e un tipo di lavoro più
collaborativo che competitivo e incoraggiandolo all'apertura, al dialogo e
all'accettazione dell'opinione altri.
sanguigno nEAP (non Emotivo - Attivo -Primario)
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Le principali difficoltà del sanguigno sono l'indifferenza e l'insensibilità che
indubbiamente facilitano la sua attività intellettuale e la sua capacità di
giudizio obiettivo sulla realtà.
L'insegnante, nel rendere partecipe l'alunno sanguigno dei risultati raggiunti
dovrà cercare di stimolare della sua debole emotività e creare in classe un
ambiente dove egli possa imparare a sentire, a vibrare, a partecipare dei
successi e degli insuccessi dei compagni.
Sarà questa la strada più indicata per impegnarlo nella lotta contro
l’indifferenza e la superficialità.
L'insegnante dovrà anche impegnare il sanguigno contro la precipitazione,
tipica delle intelligenze primarie; aiutarlo cioè a riflettere sugli argomenti che
deve trattare, aiutarlo a rintracciare le idee essenziali d’una esposizione;
esigere una presentazione accurata, posata e meditata di un elaborato, di
una esposizione orale.
Impegnarlo quindi sul piano della riflessione, degli interessi duraturi e delle
responsabilità precise.
amorfo nEnAP (nonEmotivo - non Attivo -Primario)
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L'alunno amorfo per la sua insensibilità ed inattività non rivela facilmente
entusiasmo ed interesse per lo studio.
Non trova normalmente in sé le motivazioni sufficienti all’azione, né gli stimoli
per procedere nello studio alacremente e gioiosamente. L’impegno costante
e regolare che la scuola impone e richiede facilmente l’abbatte e l’avvilisce.
L'amorfo rivela infatti tutta la sua debolezza, pigrizia ed inerzia. L’insegnante
si dovrà impegnare a seguirlo ed aiutarlo evitando, da una parte, il cedimento
e l’avvilimento e dall’altra, l’ambizione.
E' importante inoltre che lo sforzo, che gli viene richiesto per migliorare, non
vada al di là delle sue possibilità.
Il lavoro collettivo organizzato è il solo elemento in grado di fargli superare i
momenti di pigrizia, di spronarlo attraverso il controllo, la critica, il biasimo,
l’approvazione, la lode, l’emulazione e di impegnarlo concretamente
nell’azione.
L'insegnante deve trovare i modi per stimolare sufficientemente la sua debole
attività aiutandolo a trovare buone abitudini di studio e a combattere la
mancanza di puntualità nella consegna dei compiti affidati.
flemmatico nEAS (non Emotivo - Attivo -Secondario)

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La struttura caratteriale del flemmatico è contrassegnata da imperturbabilità,
impassibilità ed indifferenza.
Il flemmatico rivela un forte distacco anche dalla realtà che lo interessa ed è,
per questo, in grado di giudicarla in ogni momento freddamente ed
obiettivamente e di valutare esattamente l’importanza e le conseguenze delle
sue azioni. Questa padronanza di se stesso e delle situazioni gli permette di
affrontare con calma e ponderazione ogni evento.
Possiede anche ottime attitudini per il ragionamento astratto e la capacità di
sistematizzare con facilità idee e concetti.
Il flemmatico inoltre rivela anche una forte inflessibilità di giudizio e di
atteggiamenti.
Il suo comportamento abituale è sovente duro e spesso ostinato. Non sempre
infatti si può ricorrere, quando si devono far notare alcuni errori, alla
persuasione e alla convinzione.
L'insegnante deve, pertanto, far comprendere gradatamente al flemmatico che
non sempre le sue ipotesi e le sue intuizioni intellettuali sono esatte.
apatico nEnAS (nonEmotivo - non Attivo - Secondario)

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
A scuola l’apatico può apparire inizialmente un alunno docile e premuroso.
L’insegnante non tarderà tuttavia a scoprire sintomi negativi allorché il
soggetto non rivela interessi ad apprendere e ad impegnarsi sia in aula sia in
attività parascolastiche.
Si tratta in alcuni casi di una calma inerte, fatta di monotonia, di mancanza
di interesse, sorretta da fredde abitudini.
L'insegnante nel far notare gli errori e proporre il necessario recupero dovrà
far in modo di suscitare quella forza e quell’entusiasmo che sono necessari
affinché l’apatico non resti prigioniero dei suoi difetti ed errori. Egli ha
pertanto un'unica base su cui fondarsi e da cui muovere: le sue stesse
abitudini.
L’apatico presenta infatti un complesso di abitudini e di idee a cui tiene
molto. Esse sole costituiscono la sua forza, la sua ricchezza, il suo
patrimonio. Si tratta di attivarle e di suscitarle.
L'incoraggiamento e l’assistenza rappresentano pertanto aiuti preziosi per
preservarlo dall’inerzia e dal fallimento. La freddezza dell’apatico si dissolve
infatti, almeno in parte, solo grazie ad un ambiente stimolante.
Nelle valutazioni finalizzate a dare
risalto alle abilità analitiche,
maggiormente sviluppate in alunni
flemmatici (nEAS)

si richiederà agli studenti di
 evidenziare analogie e
differenze
 analizzare
 valutare
 criticare
 spiegare i perché, spiegare le
cause
 valutare le premesse.
Se invece si vogliono valutare
le abilità creative,
evidenziate soprattutto in
alunni collerici (EAP) e
sanguigni (nEAP)

allora l’insegnante chiederà
ai propri allievi di
 creare
 inventare
 immaginare
 progettare
 mostrare come
 ideare.
Quando valuta, a volte, l’insegnante si limita a far rielaborare al proprio
alunno ciò che è stato precedentemente esposto e trasmesso, nel
tentativo di verificare, che sia stato compreso, fissato e immagazzinato
correttamente


Tale modo di procedere può essere utile quando si vuole verificare se gli
studenti hanno acquisito una conoscenza di base su un determinato argomento
o su aspetti fondamentali di una disciplina.
Questo genere di rilevazione è maggiormente apprezzato dagli studenti
flemmatici (nEAS), in quanto trovano in questa procedura la possibilità di
eseguire le consegne secondo regole già stabilite e allo stesso tempo di
mostrare con coerenza , precisione e chiarezza quanto hanno appreso.




In base alle diverse tipologie di carattere, l’insegnante dovrebbe utilizzare modalità
diverse anche nella formulazione delle consegne.
Per esempio, domande come: “chi disse…?”e “chi fece…?”, sono particolarmente
appropriate per alunni passionali (EAS) o flemmatici (nEAS) per la loro capacità di
sistematizzare le conoscenze;
consegne come “confronta…” e “analizza…”, privilegiano gli alunni secondari (nEAS,
EnAS e nEnAS) che possiedono, anche se in diverso grado, capacità di analisi.
Le consegne in cui si richiede di “inventare…” e “creare…”, pongono in maggiore risalto
la creatività degli alunni primari (EnAP, nEAP e EAP) per la loro capacità di concezione
rapida di idee.