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PSICOLOGIA
AREA INTEGRAZIONE
ADOLESCENZA
COSA SI INTENDE PER ADOLESCENZA:
L’adolescenza coincide con la pubertà.
E’ un’età di passaggio e cambiamenti (dagli 11 ai 18 anni).
CAMBIAMENTI INTERNI
CAMBIAMENTI ESTERNI
• Cambiamenti fisici
• Malattie psicologiche
• Anoressia bulimia, obesità
• Altre dipendenze: alcool, droghe
• Intellettivi, fisici, emotivi
• Rapporti diversi con i familiari, amici, scuola, altro sesso
COMPITI DELLO SVILUPPO
I compiti critici che deve affrontare il ragazzo/a
per saper superare la crisi legata
all’adolescenza sono:
•
accettare le trasformazioni che accompagnano la
maturazione fisiologica,
2. darsi una divertsa identità rispetto a quella
infantile,
3. rendersi autonomi dai genitori,
4. darsi una scala di valori e degli obiettivi.
DISTURBI ALIMENTARI
Spesso ne è causa l’ambiente familiare
oppressivo,
iper - protettivo.
Alla base vi è il rifiuto di crescere.
Anoressia
Anoressia nervosa: è il rifiuto ostinato di regolare
assunzione di cibo.
LE CAUSE:
• ostilità nei confronti del proprio corpo, bassa stima
di sé.
• Il problema può essere familiare, si puniscono i
genitori
• Lo scopo è perdere peso con un’autodisciplina notevole.
• Ci si sente forti mantenendo questo principio.
• All’inizio è una scelta. Poi viene meno l’appetito. Si
impara a controllare il senso di fame fino ad arrivare al
digiuno.
conseguenze
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Interruzione del ciclo mestruale
Perdita dei peso
Diminuzione della temperatura corporea
Timore fobico di ingrassare.
Nausea quando si assume cibo
Si esercita un controllo ossessivo sul proprio
corpo
Ne sono vittime:
• 4 adolescenti su dieci.
Spesso si passa dalla anoressia alla bulimia.
BULIMIA
• Bulimia letteralmente vuol dire fame da bue , si mangia
tanto. La bulimica non riesce a controllarsi dal cibo, ne
assume troppo, viene di conseguenza il senso di colpa e
finisce con il vomito.
• Spesso vengono assunti lassativi. I problemi sono sempre
bassa autostima, non accettazione della propria immagine,
del proprio corpo. I segnali fisici sono poco evidenti: non è
detto che si ingrassi o si dimagrisca. Le bulimiche hanno
personalità più portate a lasciarsi andare con alcool,
droghe. Facilmente cicatrici sul bordo della mano (per
l’induzione del vomito) e denti corrosi dal vomito acido.
.
Le conseguenze
• bassa autostima,
• problemi psicologici.
Può accadere che una ragazza/ragazzo passi dall’anoressia
alla bulimia.
Interventi: non basta l’aiuto fisico ma ci vuole anche il
sostegno psicologico.
• Non esiste una unica terapia che possa essere efficace.
• Nel 18% dei casi si arriva alla morte.
OBESITA’
• Nell’obesità agiscono anche cause fisiologiche
(fattori genetici, metabolici).
• Si può avere una predisposizione ad ingrassare.
FATTORI CHE INFLUENZANO
ANORESSIA E BULIMIA
1. PERSONALITA’
2. PREDISPOSIZIONE EMOTIVA
3. AMBIENTE FAMILIARE - cura dei pasti e
relazione tra genitori e figli
4. CULTURA
5. TRAUMI PERSONALI
basi dell’autostima,
nessun litigio sul cibo, limiti di libertà
TIPI DI DISTURBI
ALIMENTARI
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1. anoressia nervosa
2. bulimia nervosa
3. disturbo da alimentazione incontrollata
4. sindrome della fame notturna
5. ortoressia
(grande
attenzione
nell’alimentazione)
• 6. anoressia al contrario (preoccupazione)
Le CAUSE possono essere:
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l’abbandono
la sfiducia
la dipendenza
la vulnerabilità
la deprivazione emotiva
l’asclusione sociale
l’inadeguatezza
il fallimento
le pretese
la sottomissione
gli standard severi
Chi può AIUTARE?
• - gli insegnanti: nell’infondere autostima
• - gli amici: nel dimostrare il loro affetto e nel non
deridere
• - il terapeuta
• I problemi fisici non sono sempre evidenti, ci si
lascia andare anche con droga e alcolici.
DROGHE e PSICOFARMACI
Sono sostenze vegetali o chimiche che provocano una
dipendenza:
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•
SEDATIVI
STIMOLANTI
PSICODISLETTICI (perturbatori della psiche)
DI TRANSIZIONE (stimolanti psicodislettici)
TOLLERANZA e DIPENDENZA
- La tolleranza fa si che la droga non dia più lo stesso effetto
a lungo tempo, devo quindi aumentare la dose. Quindi la
dose che prima faceva effetto non basta più.
- La Dipendenza fisica, porta ad avere un bisogno fisico,
l’individuo ha bisogno della dose per stare bene
fisicamente. Provoca la crisi di astinenza (crampi, spasmi,
febbre, tachicardie, vomito, delirium tremens, sudori,
allucinazioni, dilatamento delle pupille e aumento della
salivazione), eruzioni cutanee, disturbi della digestione. Si
può andare incontro ad overdose, cioè assumere una dose
eccessiva. La morte può essere legata anche all’assunzione
di droga tagliata male.
- La Dipendenza psichica, porta ad un benessere psichico, e
un concetto legato al benessere psichico.
SINDROME DI ASTINENZA
Provoca:
• febbre, crampi, vomito, tachicardia, crisi epilettiche,
• allucinazioni, aumento della salivazione, disturvi lagati al
cibo.
Se la droga viene assunta in gravidanza il feto è come se fosse
drogato (può andare in crisi di astinenza).
OVERDOSE:
• quando viene iniettata una quantità eccessiva di droga.
• Può portare alla MORTE: quando la droga viene
TAGLIATA male, cioè mischiata in modo sbagliato o con
sostanze tossiche.
ALCOOL (dal vino-birra ai
superalcolici)
Fenomeno in aumento, agisce sul cervello da una
mezz’ora a 90 minuti. Provoca danni al cervello
ed al fegato principalmente.
Alcool
Sostanza psico-attiva deprimente agisce sul sistema nervoso
centrale provocando alterazioni degli stati di coscienza. Il
principio attivo è l’etanolo che, assorbito dallo stomaco
passa all’intestino, al sangue ed al corpo effetto in 30, 40
minuti.
Effetti sono alterazione della percezione, delle attività
psicomotorie, della sensibilità al dolore e al freddo,
perdita di raziocinio.
Può causare lesione epatiche, celebrali. Può facilitare
l’insorgenza di alcuni tipi di cancro. Può fare aumentare
l’aggressività e impedisce di parlare in modo coerente.
Riduce i riflessi.
ABUSO: quando si beve molto, in
modo eccessivo.
L’alcolisomo è una forma di tossicodipendenza e ha delle
caratteristiche:
• desiderio insaziabile di bere,
• perdita del controllo,
• astinenza (vomito, tremore, sudorazione),
• dipendenza fisica,
• dipendenza psicologica
• assuefazione.
E’ una malattia trattabile, ma non c’è una cura.
Le conseguenze in gravidanza sono:
- psicosi e danni all’eventuale feto.
Abuso di alcool e alcolismo
• Si parla di abuso quando si assume una dose eccessiva ma
si parla di alcolismo quando c’è dipendenza.
• In quanto malattia (è una tossicodipendenza) c’è bisogno
compulsivo di bere, perdita di controllo, dipendenza fisica,
sindrome di astinenza (vomito, tremori, allucinazioni,
convulsioni), dipendenza psicologica e assuefazione
(bisogna aumentare la dose per ottenere gli stessi effetti).
E’ una malattia trattabile ma non esiste una terapia ben
definita.
ADOLESCENZA
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Adolescenza: il problema è rendersi autonomi dai genitori.
Stili educativi: qual è il sistema migliore?
Problemi: una educazione troppo rigida o troppo permissiva?
È fondamentale dare delle regole da rispettare. La capacità di dire di no
è un fattore educativo molto importante.
• E’ importante educare al rispetto delle regole senza arrivare
all’autoritarismo.
• Crepet: le regole non possono essere mediabili.
• L’autorevolezza si acquista essendo coerente con le regole che si
danno.
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A scuola materna incominciano rapporti di amicizia intesa come
collaborazione.
Rapporti fra persone.
Un rapporto fra due persone si chiama diade (p. 344).
Struttura stabile. I partner hanno obbiettivi comuni e delle regole sociali da
rispettare.
p. 351
Primo gruppo : la famiglia (gruppo primario: relazioni molto intense) .
Nel periodo adolescenziale il gruppo dei pari ha valore diverso: serve per
staccarsi dai genitori per raggiungere autonomia e indipendenza.
STADI DI SVILUPPO
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Primo mese: il bambino non distingue la figura di sé da quella della madre
2-4 mese: percezione confusa
5 mesi: coglie sé come entità distinta dalla mamma
sviluppo del concetto di sé: identità
fino all’adolescenza: quando si identifica negli amici
linguaggio : serve nella costruzione dell’identità
movimento : serve nella costruzione dell’identità
conquista dello spazio, indipendenza nel raggiungere obiettivi secondo propri
desideri
conoscenza del proprio orientamento sessuale: influenza attività, scelte, etc.
sviluppo dell’intelligenza: cambia nel corso degli anni
Piaget: stadi di sviluppo dell’intelligenza
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Psicologia dello sviluppo: da 0 alla vecchiaia
processo di assimilazione: cambia il modo in cui adatto le informazioni che
arrivano ai propri schemi mentali
processo di accomodamento: si modificano i propri schemi a seconda delle
esperienze nuove
Stadi dello sviluppo
primo stadio: senso - motorio conosce il mondo attraverso i sensi e il
movimento (quando comincia a prendere, a toccare), sviluppa i sensi per
conoscere. Sviluppo motorio: il bambino steso da neonato ha solo dei riflessi.
Seduto dai 3 ai 5 mesi sorretto. Poi sta seduto da solo. Poi gattona o prova
subito a stare in piedi. Cammina (i tempi sono variabili).
Sviluppa il linguaggio insieme allo Sviluppo cognitivo (senso motorio,
operazioni concrete, etc.) e dell’intelligenza in generale
Sviluppo psico sociale insieme allo Sviluppo emotivo = Sviluppo del sé
Ci sono delle fasi di mezzo, in cui si devono superare problemi della fase per
andare avanti. Possono comunque rimanere degli strascichi.
Cosa vuol dire identità?
• Dimensione psichica che permette
ad una persona di realizzarsi, di
diventare e rimanere sé stessa in
una determinata società e cultura in
relazione con gli altri.
Come si costruisce l’identità
• Un neonato non ne ha coscienza.
• Col passare dl tempo inizia a differenziarsi dalla madre, a
considerarsi distinto.
• Il periodo legato all’adolescenza è quello di crisi
dell’identità. In questa fase di identità diffusa (di
confusione), il ragazzo prova nuovi tipi di identità non
sapendo cosa cercare.
• Segue la fase moratoria (sempre di ricerca).
• Nelle varie tappe indicate da Ericksson la vita è suddivisa
in 8 stadi.
• Essi sono definiti per ogni persona.
• Ogni stadi comporta una crisi che va superata altrimenti la
persona si porta nel tempo delle carenze.
STADI DI ERIKSON
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Primo stadio psico sociale: da 0 a 1 anno – infanzia. Questo stadio è
caratterizzato dalla crisi fiducia – sfiducia. Se si supera il bambino avrà fiducia
nei genitori. I primi mesi sono legati alla mamma fino a 7 8 mesi. Inizia
l’angoscia dell’ottavo mese. Dagli otto mesi non sorride più a tutti. Può avere
delle crisi davanti a persone sconosciute. Può nascere l’angoscia
dell’allontanamento dalla madre. Nei periodi di inserimenti nei nidi o materne
la fiducia si acquista quando il bambino capisce che la mamma torna. Infatti è
consigliato avvertire il bambino che la mamma va via ma torna. Se questa crisi
non viene superata si va avanti ma si possono portare alcuni disagi legati a
questa per tutta la vita.
Il secondo stadio 1 – 3 anni è quello chiamato prima infanzia. Il bambino
deve imparare autocontrollo, autonomia. La crisi è tra autonomia e vergogna.
Il bambino imparar a camminare rendendosi autonomo e deve acquisire il
controllo di tutte le sue funzioni organiche (sfintere). Questa ultima autonomia
può portare a frustrazione e vergogna nel momento in cui non ce la fa. Il senso
di vergogna deve essere superato. Il bambino non va colpevolizzato.
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La terza fase dai 3 ai 5 – 6 anni è l’età del gioco. Si vuole sperimentare,
giocare da solo. Prevale lo spirito di iniziativa. Compare anche il senso di
colpa perché il suo spirito di iniziativa ha un limite posta dagli adulti.
Dai 6 ai 12 anni. Età scolare: periodo della laboriosità. Si creano competenze
individuali. Confronto con gli adulti. Possono nascere sensi di inferiorità per il
confronto a scuola che può fare sentire inadeguati.
12 – 20 anni: Adolescenza è il periodo della costruzione dell’identità.
Identità diffusa: cerca una propria identità ma è confuso anche a causa di
delusioni.
20 - 40 Prima età adulta è il periodo dei legami affettivi più duraturi.
Periodo del contrasto tra intimità e isolamento . le frustrazioni sono legate ai
fallimenti sentimentali. Se ci sono fallimenti si tende a isolarsi.
40 – 65 anni Media età adulta caratterizzata da desiderio di lasciare una
traccia della propria vita agli altri, soprattutto rivolto verso i figli. Periodo
della generatività e della stagnazione (sulla propria persona). Ci possono
essere persone che si trascurano rendendosi conto che si sta invecchiando.
Dai 65 in poi Vecchiaia. La crisi è tra integrità e disperazione. Tra essere
soddisfatti di quello che si è fatto e vivere tranquillamente il presente e invece
non accettare serenamente la vecchiaia non riconoscendo quello che di
positivo si è fatto nella propria vita.
ADOLESCENZA e IDENTITA’
• Nell’adolescenza si comincia a preoccuparsi di come si
appare agli altri.
• Ci si identifica in eroi cinematografici, leader di gruppi,
campioni sportivi.
• Raramente ci si identifica con i propri genitori. Anzi c’è la
ribellione contro i valori genitoriali, ma c’è insieme un
grosso bisogno di appartenenza ad un gruppo sociale.
• L’adolescenza confida nei propri coetanei per ottenere
sicurezza. Ci identifica quindi con il gruppo.