OdiAmo - Liceo Scientifico E. Medi

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Odi et amo (Catullo, carme 85)
.
Quando desideri con tutto il cuore che qualcuno ti ami, dentro ti
si radica una follia che toglie ogni senso agli alberi, all’acqua e
alla terra. E per te non esiste più nulla, eccetto quell’insistente
profondo amaro bisogno. Ed è un sentimento comune a tutti,
dalla nascita alla morte. D. Welch, diario 8 maggio 1944, ore
23.15.
L’amore nella poesia di Catullo
• È uno dei temi centrali: è un
amore cantato in tutte le sue
forme, dall’entusiasmo alla
passione allo sconforto della
delusione e del tradimento.
• Lesbia (Clodia) viene raffigurata
come la padrona indiscussa del
cuore del poeta: è lei a decidere
della gioia e del dolore in una
relazione evidentemente difficile,
in cui l’amore e la passione si
alternano a rifiuti, tradimenti e
allontanamenti.
Ecco un ritratto “a tinte fosche” di Clodia-Lesbia (Cic. Pro Caelio 49)
Si quae non nupta mulier domum suam patefecerit omnium cupiditati
palamque sese in meretricia vita collocarit, virorum alienissimorum
conviviis uti instituerit, si hoc in urbe, si in hortis, si in Baiarum illa
celebritate faciat, si denique ita sese gerat non incessu solum, sed ornatu
atque comitatu, non flagrantia oculorum, non libertate sermonum, sed
etiam complexu, osculatione, navigatione, conviviis, ut non solum
meretrix, sed etiam proterva meretrix procaxque videatur
Supponiamo che una donna senza marito abbia spalancato la sua casa alle voglie di tutti, che si
sia messa apertamente a condurre vita da prostituta, a frequentare bagordi di uomini a lei del
tutto estranei; supponiamo che si comporti così in città, nei giardini, nell’affollata stazione
balneare di Baia; supponiamo infine che non solo l’incedere, ma pure il modo di agghindarsi e il
genere di persone che l’accompagna, non solo il dardeggiare degli occhi e la libertà di linguaggio,
ma pure gli abbracci, lo sbaciucchiarsi, le gite in battello, i banchetti la rivelino per una prostituta,
anzi per una prostituta sfrontata e provocante …
1.Per quali motivi Lesbia (Clodia) è una prostituta secondo Cicerone? 2.Sotto quali aspetti
Lesbia-Clodia rappresenta l’opposto della matrona romana?
Ecco un ritratto “a tinte fosche” di Clodia-Lesbia (Cic. Pro Caelio 49)
Si quae non nupta mulier domum suam patefecerit omnium cupiditati
palamque sese in meretricia vita collocarit, virorum alienissimorum
conviviis uti instituerit, si hoc in urbe, si in hortis, si in Baiarum illa
celebritate faciat, si denique ita sese gerat non incessu solum, sed ornatu
atque comitatu, non flagrantia oculorum, non libertate sermonum, sed
etiam complexu, osculatione, navigatione, conviviis, ut non solum
meretrix, sed etiam proterva meretrix procaxque videatur.
Supponiamo che una donna senza marito abbia spalancato la sua casa alle voglie di tutti, che si
sia messa apertamente a condurre vita da prostituta, a frequentare bagordi di uomini a lei del
tutto estranei; supponiamo che si comporti così in città, nei giardini, nell’affollata stazione
balneare di Baia; supponiamo infine che non solo l’incedere, ma pure il modo di agghindarsi e il
genere di persone che l’accompagna, non solo il dardeggiare degli occhi e la libertà di linguaggio,
ma pure gli abbracci, lo sbaciucchiarsi, le gite in battello, i banchetti la rivelino per una prostituta,
anzi per una prostituta sfrontata e provocante …
1.Qual è la parola latina per “prostituta”? 2.Individua i nomi della quarta declinazione (nella forma di
ablativi): a quale complemento corrispondono? 3.Nel testo latino compaiono tre nomi della terza del tipo
“honestas, honestatis”: individuali e analizzali. 4.Qual è la parola latina che corrisponde alla traduzione “lo
sbaciucchiarsi”?
Al centro del carme 85, forse il
distico più famoso di tutta la
letteratura d’amore, c’è il conflitto di
un animo profondamente ferito ma
ancora innamorato.
.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
1. A chi si rivolge il poeta? 2.Individa la domanda
posta in forma indiretta. 3.Qual è la condizione che
suscita perplessità perché appare anomala? 4.Qual è
la risposta del poeta?
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Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
1. Excrucior: qual è l’etimologia di questo verbo? 2.Cosa
significa propriamente? 3.Quali posizioni occupano le forme
verbali all’interno del componimento? 4. Ora congiungi con
una linea le forme verbali all’inizio e alla fine dei due versi
(odi/amo – sentio/excrucior e requiris-nescio).
.
Come si vede dallo schema, il componimento presenta una
struttura “a chiasmo” o “chiastica” (disposizione incrociata di
quattro elementi) che rappresenta visivamente l’idea della
“crux” insita nel verbo excrucior, cioè del tormento che deriva
dalla coesistenza paradossale di due sentimenti nettamente
opposti.
.
“Odi et amo” è una figura retorica. Quale?
a)Antitesi (Figura retorica che consiste in un
accostamento di parole o di concetti contrapposti, per
es. “so che non foco, ma ghiaccio eravate”);
b)Ossimoro (unione paradossale, in un’unica locuzione, di due
concetti contrari, per es. tacito tumulto, ghiaccio bollente);
c)Paronomasia (figura retorica, per la quale si accostano
due parole di suono simile o uguale, generalm. per
mettere in risalto l’opposizione dei significati )
Traduzioni a confronto
S.
1
E. D'Arbela,.1947
Odio e amo. Perché io faccia così tu forse
G. . Ceronetti, 1969
Odio e amo. Come sia non so dire.
Ma tu mi vedi qui crocifisso
al mio odio e al mio amore.
mi chiedi.
Non so; ma sento che ciò accade e ne sono
straziato.
Trad. it. G.Pascoli.
L’odio e l’adoro. Perché ciò faccia, se forse mi
chiedi, io, nol so: ben so tutta pena che n’ho.
1.In quale tempo è il verbo requiris (v. 1)? 2.Quale traduttore ha scelto un altro tempo? Perché,
secondo te? 3. Come è stato tradotto nescio (v. 2)? Quale traduttore ha scelto di aggiungere il
complemento oggetto assente nella frase latina? 4. Il verbo excrucior (v. 2) deriva dal sostantivo
crux, “croce”. Il verbo significa infatti “torturare”, “mettere in croce”. Quale traduzione ti sembra
più fedele al latino?
Trad. ingl. di E W. Cornish,
I hate and love. Why I do so, perhaps you ask. I know
not, but I feel it, and I am in torment.
Trad. ingl. di G. Lee, 1991
I hate and I love. Perhaps you’re asking why I do that? I
don't know, but I fell it happening, and I am racked.
1.Che differenza c’è tra I feel e I fell it happening?Quale traduzione è più
fedele al testo latino? 2. I am in a torment e I am racked: confronta le due
traduzione del verbo excrucior. Qual è quella più espressiva? Qual è quella più
fedele? 3.Com’è stato tradotto il verbo nescio?
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio y amo. Por qué esto haga quizás inquieres.
Lo ignoro, pero que sucede siento, y me crucifica.
1.A quale espressione latina corrisponde “por qué esto haga”? 2. Individua
tutte le parole della traduzione spagnola che assomigliano di più
all’originale latino. 3.Com’è stato tradotto il verbo excrucior?
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Je hais et j'aime. Comment cela est-il possible te demandes-tu peut-être…
Je ne le sais, mais je le sens et je suis torturé
1.A quale espressione latina corrisponde “comment cela est-il
possible”? 2. Individua tutte le parole della traduzione spagnola
che assomigliano di più all’originale latino. 3.Com’è stato
tradotto il verbo excrucior?
Da Catullo a Francesco Guccini
Amore colomba fiore,
amore fragile e forte,
sfrontatezza e pudore,
e compagnia di gioia e sorte,
sapore amaro e dolcezza,
con l’arcobaleno tra le dita,
vorrei perdermi nel tuo respiro,
vorrei offrirti questa vita.
(F. Guccini, Canzone delle colombe e del fiore)
1. Anche in questo testo dominano le figure retoriche
dell’ossimoro e dell’antitesi. In che modo? 2. Quale diverso stato
d’animo distingue i versi di Catullo da quelli di Guccini?