LEZ5_2010-11_EA_Reingegnerizzazione_dei_processi

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Economia Aziendale
5. La reingegnerizzazione
dei processi e
le nuove tecnologie
Prof. Romano Boni
Economia Aziendale
5.1 La reingegnerizzazione
dei processi
Prof. Romano Boni
Il Business Process Reengineering
Origini e definizioni
• Il concetto di BPR nasce all’inizio degli anni ’90
• Michael Hammer, Professore di Informatica del MIT
- tecnologie informatiche applicate ai processi di lavoro
-
 scarsi risultati
necessità di
 discontinuità, salto, assenza di vincoli nella riprogettazione
- basta “rivestire di silicio e software processi obsoleti”
 dimenticarli e ripartire da capo
 reingegnerizzarli con la forza delle tecnologie informatiche
R. Boni
Lez. 5 - 3
BPR – I principi di Hammer
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Riorganizzarsi partendo dai prodotti/servizi non dalle attività
Coinvolgere gli utilizzatori nei processi produttivi
Inserire gestione informazioni all’interno del lavoro che le genera
Considerare risorse geograficamente distribuite come centralizzate
Collegare linee parallele di attività piuttosto che integrare risultati
Collocare punti di decisione dove l’attività viene svolta
Inserire i controlli all’interno dei processi
Acquisire le informazioni una sola volta, alla fonte
Radicale ripensamento e ridisegno dei processi base
 fortissimi miglioramenti nei risultati
 drastico cambio di approccio e di mentalità
 elevati rischi di insuccesso
R. Boni
Lez. 5 - 4
BPR – Le mitigazioni
• Thomas H. Davenport
- Combina approccio radicale con iniziative e metodi
finalizzati al miglioramento continuo dei risultati
• Continuous Process Improvement – CPI
• Total Quality Management – TQM
- Suggerisce di:
• Utilizzare le tecnologie come “fattore abilitante”
• Integrare intervento tecnologico e cambiamento organizzativo
• Gestire attentamente i processi di cambiamento allo scopo di
minimizzare i rischi di insuccesso
• Coinvolgere gli “utenti” nei gruppi di lavoro per reingegnerizzazione
Approccio più strutturato
 alterna fasi di reingegnerizzazione radicale a fasi di controllo e
miglioramento continuo
R. Boni
Lez. 5 - 5
Business Process Redesign
• H. James Harrington
- utilizza il termine Redesign per sottolineare
• l’orientamento a soddisfare l’esigenza delle organizzazioni a
procedere verso cambiamenti più contenuti e meno rischiosi
- propone dieci requisiti per l’ottenimento dei risultati
R. Boni
Lez. 5 - 6
BP Redesign – I requisiti di Harrington
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
L’organizzazione deve credere nell’importanza del cambiamento
Deve esserci una “visione” del futuro stato dell’organizzazione
Gli ostacoli al cambiamento devono essere individuati e rimossi
Tutta l’organizzazione deve essere coinvolta nel cambiamento
I dirigenti devono modellare i processi e fornire l’esempio
Serve formazione/addestramento per costruire nuove professionalità
Devono essere individuate metriche per quantificare i risultati e deve
essere definito un sistema di misurazioni
8. Occorre verificare i risultati (feedback)
9. Occorre prevenire i comportamenti indesiderati
10. Devono essere impostati sistemi di valutazione e meccanismi
premianti
R. Boni
Lez. 5 - 7
La Matrice del governo federale degli Stati Uniti
• Principali approcci alla revisione dei processi
• Reingegnerizzazione
• Ridisegno
• Miglioramento
• Schemi di riferimento
R. Boni
Lez. 5 - 8
Reingegnerizzazione – caratteristiche principali
•
•
•
•
•
•
Miglioramento dei risultati
“drammatico” – oltre 80 %
Ambito
processo intero e complesso
Tempo necessario
9 – 18 mesi
Focus
ristrutturare modo di operare attuale
Leadership
top management
Gruppo di lavoro
team dedicato e dirigenti delle
organizzazioni coinvolte
• Livello di rischio e costi
• Principi ispiratori
alto rischio - investimento notevole
radicale revisione del servizio e del
rapporto con l’utenza, cambiamenti
su strutture organizzative, cultura,
professionalità, SI
R. Boni
Lez. 5 - 9
Ridisegno – caratteristiche principali
•
•
•
•
Miglioramento dei risultati
Ambito
Tempo necessario
Focus
• Leadership
• Gruppo di lavoro
• Livello di rischio e costi
• Principi ispiratori
“moderato” – da 10 a 80 %
processo di complessità media
meno di un anno
automatizzare o eliminare specifiche
attività e funzioni
direzione dell’area funzionale
team di responsabili dei SI e delle
aree funzionali coinvolte
rischio medio basso – investimento
legato all’informatizzazione
mantenimento attuali servizi,
modifiche flussi, SI, attività
R. Boni
Lez. 5 - 10
Miglioramento - caratteristiche principali
•
•
•
•
•
•
•
Miglioramento dei risultati
“incrementale” – 10 % circa
Ambito
processo semplice
Tempo necessario
pochi mesi
Focus
migliorare efficienza processi esistenti
Leadership
responsabili uffici o gruppi qualità
Gruppo di lavoro
team interno all’unità organizzativa
Livello di rischio e costi
basso rischio - investimento
trascurabile
• Principi ispiratori
mantenimento attuali processi con
miglioramenti di efficienza
R. Boni
Lez. 5 - 11
Il concetto di business process
• formato da attività
- serie di operazioni su oggetti fisici o informativi
- collegate fra loro nel tempo e nello spazio
- svolte dalle risorse di un’azienda (uomini e mezzi).
• input - materie prime (da fornitori) e risorse aziendali
• output - prodotto e/o servizio (oggetti fisici o beni immateriali)
• clienti - destinatari dell’output del processo
fornitori
azienda
input
clienti
output
R. Boni
Lez. 5 - 12
Business process come ciclo gestionale
• basato su molteplici competenze (responsabilità) aziendali
• Esempio:
- un’azienda industriale per fornire i propri clienti deve concatenare
le competenze:
• commerciali per vendere il prodotto
• tecniche per produrlo
• generali per approvvigionare le materie prime
- distribuite nei reparti di:
• marketing,
• produzione,
• approvvigionamento
R. Boni
Lez. 5 - 13
Prestazioni e configurazioni dei business process
• determinate da un’ampia gamma di elementi interdipendenti:
 il flusso di attività / il ciclo del processo
 la struttura organizzativa: definisce responsabilità
(macro-organizzazione aziendale) e attività necessarie
per eseguire il processo (divisione del lavoro)
 le competenze delle risorse umane
 la tecnologia utilizzata (tipicamente IT)
 il sistema di misurazione e controllo delle prestazioni
(costi, tempo, qualità)
• formano le leve attraverso cui la metodologia BPR interviene
sull’organizzazione aziendale
R. Boni
Lez. 5 - 14
Interventi sui processi
• Ragionare per processi significa:
 individuare prodotti / servizi
 processi tesi a produrli / erogarli
 diagnosticarne le criticità
 cambiarli e migliorarli mediante interventi
 tecnologici (informatici / sulle comunicazioni)
 sull’organizzazione aziendale
R. Boni
Lez. 5 - 15
Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
• “fattore abilitante” del cambiamento in quanto consentono di:
-
ridurre tempi e costi
introdurre nuovi servizi
introdurre nuove modalità di erogazione dei servizi
modificare natura e caratteristiche dei servizi esistenti
modificare il flusso delle attività operative
migliorare la qualità
• rendono possibile la revisione di tutte le componenti dei processi
R. Boni
Lez. 5 - 16
Sviluppi del BPR
• BPR inizialmente utilizzato per
- aumentare efficienza e ridurre costi
• sinonimo di perdita di posti di lavoro
• Esperienze successive orientate a
- crescita e conquista di quote di mercato
- miglioramento qualità servizi
 sviluppi significativi nel:
• rapporto tra pianificazione strategica e BPR e tra
iniziative di BPR e necessità di trasformazioni continue
• livello di dettaglio dell’analisi dei processi esistenti
R. Boni
Lez. 5 - 17
Problematiche del BPR e Antidoti
• Paralisi da “troppa analisi”
- nell’analisi preliminare è vitale definire il livello di dettaglio
• Misurazione delle prestazioni
- è necessario definire sistemi di misurazione efficaci
• Problematiche di “gestione del cambiamento”
- è essenziale coinvolgere tutti i soggetti interessati
• Concentrazione sulla tecnologia
- è fondamentale focalizzarsi sulla strategia e sui risultati attesi
R. Boni
Lez. 5 - 18
BPR e piano di informatizzazione
• BPR anello di congiunzione tra
- piano strategico (visione, direzioni di intervento, obiettivi)
- piano di sviluppo dei sistemi informatici
• Attraverso iniziative di BPR possono emergere
- in maniera più rigorosa e sistematica i requisiti per
• sviluppo sistemi informatici
• relative priorità
R. Boni
Lez. 5 - 19
Revisione degli strumenti di gestione aziendale
• Generalmente inserita nel piano di sviluppo strategico
• Si articola nelle seguenti aree di intervento:
-
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
Revisione dell’organizzazione del lavoro
Definizione dei fattori chiave di controllo della gestione
Impostazione degli schemi di contabilità direzionale
Revisione dei sistemi informativi
R. Boni
Lez. 5 - 20
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
In base a principi di qualità totale
• Obiettivi
-
Semplificazione procedure gestionali
Riesame critico di regole e procedimenti (prassi)
Introduzione della qualità nei prodotti / servizi
Adesione alle aspettative del cliente
R. Boni
Lez. 5 - 21
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Metodologia
-
Analisi dei processi
Identificazione dei problemi
Correlazione problemi/componenti del processo
Riprogettazione del processo complessivo (eliminazione,
accorpamento di singoli sotto-processi/fasi)
- Riprogettazione singole componenti (soluzione dei problemi
individuati)
R. Boni
Lez. 5 - 22
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Attività da svolgere e prodotti previsti
-
Analisi dei “valori” ed obiettivi aziendali
Esame dei processi
Approccio alla semplificazione
Identificazione delle opportunità di innovazione
Selezione degli interventi immediati
Programma di attuazione
R. Boni
Lez. 5 - 23
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Attività da svolgere e prodotti previsti
- Analisi dei “valori” ed obiettivi aziendali  Verifiche
• priorità chiare
• attività focalizzate sulla “missione” aziendale
• mix di risorse adeguato
• risorse disperse su troppi fronti
• colli di bottiglia
• troppi livelli decisionali
• ritardi per verifiche non appropriate
R. Boni
Lez. 5 - 24
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Attività da svolgere e prodotti previsti
- Esame dei processi  Visione per processi
• Costruzione del “modello” dei processi
- Identificazione processi – classificazione componenti (fatt. est. int.)
• Valutazione prodotto/servizio risultato del processo
- Costo – necessità – allineamento agli obiettivi - controllabilità
• Analisi contributo attività al processo
- Rilevanza rispetto al processo – routine/eccezioni - controllabilità
R. Boni
Lez. 5 - 25
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Attività da svolgere e prodotti previsti
- Approccio alla semplificazione  proposte di intervento
• Selezione prodotti e processi più promettenti
- in base a matrice costo/contributo
• Individuazione cause di eccezioni nelle attività
- riduzione eventi causa di eccezioni
• Valutazione fattibilità modifiche organizzative e logistiche
• Compressione dei tempi
- riduzione eccezioni, attese, interruzioni, tempi di trattamento
• Contenimento costi
- interventi su personale, impianti, materiali, trasporti, ecc.
R. Boni
Lez. 5 - 26
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Attività da svolgere e prodotti previsti
- Identificazione delle opportunità di innovazione  espresse in
• Miglioramento qualità processi
- intrinseca – commisurata a specifiche prodotto/aspettative cliente
• Valutazione impiego risorse
- contributo risorse a valore aggiunto attività
- alternative di esternalizzazione (make or buy)
- analisi costi benefici
• Applicabilità ipotesi di automazione
- dopo la semplificazione dei processi
R. Boni
Lez. 5 - 27
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Attività da svolgere e prodotti previsti
- Selezione degli interventi immediati  attraverso
• “progetti pilota”
R. Boni
Lez. 5 - 28
Reingegnerizzazione dei processi aziendali
• Attività da svolgere e prodotti previsti
- Programma di attuazione  interventi progressivi
• Orizzonte temporale di medio periodo
R. Boni
Lez. 5 - 29
Revisione dell’organizzazione del lavoro
• Obiettivo
- Disegnare un quadro coerente di centri di responsabilità
- Definire un adeguato livello di delega gestionale
• Elementi da delineare
- Competenze in ambito aziendale
- Professionalità richieste (disponibili o da formare/acquisire)
- Dimensionamento dell’organico
R. Boni
Lez. 5 - 30
Revisione dell’organizzazione del lavoro
• Passi metodologici
- Individuazione dei centri di responsabilità
• aderenti alla visione per processi – decentrati – “risultati” definiti
- Professionalità richieste
• figure professionali assegnabili ai compiti da svolgere
• compatibili con le nomenclature di inquadramento del personale
- Dimensionamento degli organici
• in base a: tempi standard, carichi di lavoro
- Interventi sulle risorse umane
• gestione esuberi /carenze – formazione
R. Boni
Lez. 5 - 31
Fattori chiave di controllo della gestione
• Leve fondamentali per governare la gestione dell’azienda
• Specifici del settore economico in cui opera
• Misurati attraverso “indicatori” delle prestazioni aziendali
- Dimensione economico – finanaziaria
- Grandezza fisica (es. n° consegne nei termini, ecc.)
• Principali criteri per progettarli : allineamento e significatività
• Gli “indicatori” devono essere:
- Finalizzati agli obiettivi aziendali
- Oggettivi e controllabili
- Applicabili coerentemente nell’organizzazione
- Rendicontabili
- Di stimolo per il miglioramento (qualità, tempestività, economicità)
R. Boni
Lez. 5 - 32
Impostazione degli schemi di contabilità direzionale
• Sistema di contabilità direzionale impostato su principi di Activity based
costing e integrato/collegato con il sistema contabile
- permette gestione indicatori a dimensione economico – finanaziaria
- richiede la costruzione di
• piano dei conti, dei centri di responsabilità e dei prodotti
• regole di trattamento dati
- ha l’obiettivo di ottenere la visibilità dei costi e dei ricavi per:
• prodotto/linea di prodotto (contabilità industriale)
• centro di responsabilità/livelli superiori (contabilità analitica)
• natura (contabilità generale)
R. Boni
Lez. 5 - 33
Revisione dei sistemi informativi
• Il Piano dei Sistemi Informativi deve fornire linee guida e priorità su
-
Applicazioni informatiche-telematiche cruciali
Architettura tecnologica da adottare
Organizzazione della funzione preposta ai SI
Eventuali esternalizzazioni
R. Boni
Lez. 5 - 34
Revisione dei sistemi informativi
• Metodologia di lavoro
- Assicurare
• sintonia con piano strategico di “business” e organizzativo
• presenza di architetture tecniche e applicazioni coerenti con strategie aziendali
-
Analisi di mercato della tecnologia (evoluzione informatica e telecomunicazioni)
Definizione architettura tecnico-organizzativa
Transizione dal sistema esistente al nuovo sistema
Adozione di standard internazionali
• Indipendenza dalle tecnologie proprietarie dei fornitori
• Compatibilità nelle evoluzioni dei sistemi
• Interoperabilità con sistemi e basi dati esterne
- Coinvolgimento e preparazione del personale
R. Boni
Lez. 5 - 35
Revisione dei sistemi informativi
• Attività da svolgere e prodotti previsti
- Individuazione e definizione dei bisogni informativi
- Definizione dell’architettura informatica
• dati – applicazioni – tecnico/sistemistica
- Stesura del piano di migrazione
R. Boni
Lez. 5 - 36
Famiglie di processi
• business process primari (market driven)
- i clienti sono esterni all’azienda
- numerosità in genere definita da:
• gamma dei prodotti/servizi che l’azienda stessa offre
• categorie di clienti di tali prodotti e servizi
• business process di supporto (internal driven)
- i clienti sono interni all’azienda
- supportano i processi primari
- individuati in ragione
• della natura delle attività svolte (p. es. amministrazione,
manutenzione impianti)
• e non del prodotto e/o del cliente servito
R. Boni
Lez. 5 - 37
Metodi per l’identificazione dei business process (1)
• Catena del valore di Porter (1985)
- ricerca di vantaggi competitivi,
- spesso troppo generico
per una mappatura precisa dei business process
logistica
in entrata
attività
operative
logistica
in uscita
marketing
e vendite
servizi
Vantaggio
competitivo
Approvvigionamenti
Sviluppo delle tecnologie
Gestione risorse
Attività infrastrutturali
R. Boni
Lez. 5 - 38
Metodi per l’identificazione dei business process (2)
• check list standard
- elenco dei processi svolti da aziende appartenenti ad un dato settore
- tanto più valido quanto più spinta è la standardizzazione nel settore
• pubblica amministrazione
• bancario, assicurativo
• farmaceutico e sanitario
- esistono schemi standard per tutti i settori industriali
R. Boni
Lez. 5 - 39
Processi standard del settore sanitario
Fonte: Telos-Deloitte Consulting Group Italia
Processi delle USL*
primari
di supporto
 assistenza socio-sanitaria (fornire assistenza socio  convenzioni
sanitaria sul territorio)
 amministrazioni
 accoglimento (prenotazione visite e accettazione)**
 servizi generali
 diagnosi (individuazione di stati patologici)
 servizi alberghieri**
 cura (finalizzata a riportare il paziente nelle condizioni  approvvigionamenti
di salute antecedenti alla patologia)**
 pianificazione
 pratiche autorizzative (rilascio autorizzazioni, pareri,  gestione patrimonio
certificazioni)
 manutenzione
 prevenzione (attività mirate a prevenire i fattori  personale
negativi per la salute o l’incolumità fisica dei cittadini)  controllo di gestione
* In Italia i servizi socio-sanitari distribuiti sul territorio sono di competenza delle USL
** Processi di competenza delle aziende ospedaliere
R. Boni
Lez. 5 - 40
Metodi per l’identificazione dei business process (3)
• criteri soggettivi
- il management individua i processi gestionali in base alla propria
percezione dell’impresa
- vantaggio  aumentare il coinvolgimento del management
- non offre garanzie riguardo alla qualità ingegneristica dell’output
• i processi si confondono con le funzioni dell’organigramma
aziendale
R. Boni
Lez. 5 - 41
Gerarchie di processi
• disaggregazione dei processi per descrivere il funzionamento di
un’impresa:
- business process o macroprocessi
• processi
- fasi
•
attività /operazioni
macroprocesso
sviluppo di prodotti/servizi
processo
ideazione
processo
pianificazione
processo
progettazione
processo
prototipazione
processo
test
fase
sviluppo specifiche
fase
engineering
fase
specifiche del progetto
fase
sviluppo prototipi
fase
richieste di brevetto
attività
processo
ingegnerizzazione
attività
R. Boni
Lez. 5 - 42
Business process o Macroprocessi
• clienti
- esterni (business process primari)
p. es. produzione e consegne oppure fatturazione e servizi al cliente
- interni, ( business process di supporto)
hanno come clienti i macroprocessi primari
• output ben definito, ha un valore che lo rende acquistabile o vendibile
sul mercato
- per i processi primari (acquistati dai clienti dell’impresa)
- per i processi di supporto (acquistabili da fornitori di servizi
oppure venduti) - p. es. progettazione e design prodotti
• input (materie prime e mezzi) variano di caso in caso
- necessarie competenze multifunzionali
R. Boni
Lez. 5 - 43
Processi
• ricavati dai macroprocessi secondo due logiche:
- disaggregazione e/o scomposizione sequenziale
p. es. i processi di ideazione, pianificazione, progettazione,
prototipazione, test e ingegnerizzazione sono parti del macroprocesso
“Sviluppo di prodotti/servizi”
- specializzazione
p. es. i processi di fatturazione, fornitura servizi post vendita e gestione
delle richieste e dei reclami sono specializzazioni del macroprocesso
“Fatturazione e servizio al cliente”
• clienti:
- altri processi (se sono parte di una sequenza)
- macroprocessi (se sono specializzazioni).
• output ben definito e con un valore
• input comprende competenze multifunzionali
R. Boni
Lez. 5 - 44
Fasi
• logiche di scomposizione (le stesse del livello dei processi):
- disaggregazione e/o scomposizione sequenziale
- specializzazione
p. es. le fasi di realizzazione delle modifiche richieste, di risoluzione di
problemi di qualità e affidabilità e di revisione della gamma
rappresentano tre diverse specializzazioni del processo “ridefinizione
dei prodotti/servizi esistenti”
• clienti: o fasi o processi
• output ben definiti
• input comprende competenze monofunzionali
R. Boni
Lez. 5 - 45
Attività / Operazioni
scomposizione tipica dell’analisi procedurale dei flussi di lavoro
• attività: livello minimo di analisi adottato nello studio dei BP
- logiche di scomposizione sequenziale: attività parte di una fase
- output ben definito, valore soltanto nel contesto aziendale
- svolte, in genere, da più persone appartenenti alla stessa area
funzionale
• operazioni: descrivono la divisione del lavoro di una data attività
- ogni operazione è parte di un’attività
- output ha valore solo all’interno dell’attività
- svolta da una sola persona
R. Boni
Lez. 5 - 46
Metodologia di progettazione BPR - Fasi del progetto (1)
1. rilevazione della situazione esistente
• livello di approfondimento
- superficiale nel caso di radical reengineering
- maggiore nel caso di improvement
• completa comprensione del funzionamento dell’impresa
- flussi di attività
- intera gamma delle leve gestionali, struttura organizzativa,
tecnologie ecc.
R. Boni
Lez. 5 - 47
Metodologia di progettazione BPR - Fasi del progetto (2)
2. diagnosi dei problemi e confronto con altre imprese
• valutazione del processo (efficienza/produttività, livello di
servizio, qualità)
• confronto con le performance di analoghi processi svolti da
aziende concorrenti
- quantitativo (parametrazione)
- qualitativo (identificazione delle cause)
R. Boni
Lez. 5 - 48
Metodologia di progettazione BPR - Fasi del progetto (3)
3. ridisegno
• definizione della “vision” della soluzione proposta
- nuova struttura del flusso di attività
- aspetti più significativi della configurazione delle variabili
gestionali
- prestazioni obiettivo
R. Boni
Lez. 5 - 49
Metodologia di progettazione BPR - Fasi del progetto (3)
3. Ridisegno (segue)
• analisi del cambiamento
- per ciascuna leva gestionale
•
•
le differenze (gap) fra la “vision” (nuovo processo) e la
situazione attuale (processo esistente)
le azioni da intraprendere per annullare tali differenze
- valutazione globale
•
impatto organizzativo del progetto
•
rischi, benefici, tempi e costi del cambiamento
4. Attuazione
R. Boni
Lez. 5 - 50
Griglia Metodologica BPR
da: Processi Aziendali e Sistemi Informativi G. Bracchi, G. Motta – Franco Angeli, 1997
Argomenti
Flussi di attività
Organizz.
Aziendale
Informazioni e TI
Modelli e
Tecnologie
applicabili
Workflow,process
flow e diagrammi di
struttura
Organigrammi,
mansionari e
griglie/attività
responsabilità
Diagrammi di flusso
delle informazioni
Risorse Umane
Metodologie di anali
di profili
professionali
Strategie e indici
misura prestazioni
KPI o simili
Gestione progetto
Project management
Fasi
Rilevazione situaz.
esistente
Macroprocessi,
processi, attività, fasi
e performance
Struttura
organizzativa,
meccanismi operativi
e stili di direzione
Architettura
applicazioni, grado di
copertura
Esame disponibilità
al cambiamento e
inventario di
professionalità e
capacità esistenti
Diagnosi e
confronto
Diagnosi e confronto
con concorrenti o
best in class
Diagnosi e confronto
con competitori o
best in class
Diagnosi ed esame di
opportunità del
mercato e soluzioni
dei concorrenti
Diagnosi e confronti
con i competitori
Ridisegno
Attuazione
Disegno e
Piani di cambiamento
protipazione e
simulazione
Struttura organizzativa (cambiamento
ruoli/nuova divisione delle attività),
meccanismi operativi e stile di direzione
Ridefinizione flussi
informativi, basi
dati,applicazioni
Protipazione e messa
in marcia nuovi
sistemi
Definizione nuovo
Formazione,
sistema dei valori,
addestramento,
predisposizione
change management
programmi di
training e di
assunzioni
Identificazione
Confronti con
Definizione nuovi
Introduzione nuovi
prestazioni
competitori e best in obiettivi e nuovi
sistemi di misura
strategiche
class; diagnosi
indici di prestazione delle prestazioni
Gestione attività (identificare, tempificare, pianificare, coordinare, controllare ecc.)
Gestione partecipanti (scelta partecipanti, formazione/scioglimento gruppi di lavoro ecc.)
R. Boni
Lez. 5 - 51
Metodologia di progettazione BPR - Leve del progetto (1)
da: Processi Aziendali e Sistemi Informativi G. Bracchi, G. Motta – Franco Angeli, 1997
• Leva 1: flussi delle attività
- modellazione semplice: schemi di sequenza (successione delle
attività)
evasione
magazz.
ricezione
ordini
spedizione
fatturazione
- modellazioni più complesse: elementi ulteriori
(attori, eventi/attività, informazioni)
info sui
fornitori
materiale
criteri di
collaudo
ricevim.
materiali
carrelli contenitori
info su
scorte
criteri
prelievo
gestione
magazz.
materiale
a scorta
materiali
urgenti
R. Boni
richieste
prelievo
materiale
prelevato
richieste materiali
inevase
Lez. 5 - 52
Metodologia di progettazione BPR - Leve del progetto (2)
da: Processi Aziendali e Sistemi Informativi G. Bracchi, G. Motta – Franco Angeli, 1997
• Leva 2: strutture organizzative
- modellazioni correnti: organigrammi, funzionigrammi, mansionari.
- esame incrociato fra flusso delle attività e strutture organizzative
• griglie LRC (line responsibility chart) o mappe di responsabilità
evidenziano anche il grado di parcellizzazione del lavoro
unità
filiale
direzione
commerc.
direzione
distrib.
magazz.
E
D
I
I
D
E
I
I
I
A
E
attività
 Ricezione
ordine
 Evasione da
magazzino
 Spedizione
 Fatturazione
D= decide/approva
I
E=esegue
I=informato
R. Boni
spedizioni
contabil
clienti
A
I
E
A=assiste
Lez. 5 - 53
Metodologia di progettazione BPR - Leve del progetto (3)
• Leva 3: informazioni e tecnologie informatiche (TI)
- TI sono concausa di innovazioni organizzative
• singolarmente non sono sinora apparse determinanti
- ingegneria della informazione classica
• rilevazione acritica dei processi aziendali
- quanto basta a ricavarne i requisiti informativi
- approccio BPR
• partecipazione attiva alle fasi di diagnosi e ridisegno processi
- possibilità offerte dalle moderne TI
- convenienza del cambiamento proposto
- analista di procedure  analista di processi
• innovazione del processo attraverso le TI
• continuo miglioramento del servizio e dei costi
R. Boni
Lez. 5 - 54
Metodologia di progettazione BPR - Leve del progetto (4)
• Leva 4: risorse umane
- strumenti correnti di gestione e sviluppo delle risorse:
• inventario delle capacità (skills)
• valutazione dei fabbisogni (manpower planning)
• analisi dei bisogni di formazione
R. Boni
Lez. 5 - 55
Metodologia di progettazione BPR - Leve del progetto (5)
• Leva 5: strategie e misurazione delle prestazioni
- il sistema di misurazione delle prestazioni
• orienta il comportamento degli attori del processo
• ne influenza le prestazioni
- metodo dei Key Performance Indicators (KPI)
• considera l’intera gamma delle prestazioni competitive
• è orientato a misurare il processo anziché la singola funzione
aziendale
- misure monetarie della efficienza  qualità (livello di servizio/
tempestività, ..)
R. Boni
Lez. 5 - 56
Metodologia di progettazione BPR - Leve del progetto (6)
• Leva 6 - gestione del progetto
- pianificare, coordinare e controllare le attività da svolgere,
secondo le tecniche e i modelli classici di project management
 work breakdown structure (WBS) per stabilire le attività da
svolgere
 tecniche reticolari (PERT/CPM) per tempificare e sequenziare
le attività;
 analisi earned value, per monitorare lo svolgimento del progetto
in itinere;
 tecniche multiproject, per il coordinamento di più progetti svolti
contemporaneamente
R. Boni
Lez. 5 - 57
Metodologia di progettazione BPR - Leve del progetto (6)
• Leva 6 - gestione del progetto (segue)
- gestire i partecipanti al progetto di BPR
 i diversi ruoli e compiti (organization breakdown structure)
 la scelta dei partecipanti al progetto
(competenze/motivazione)
R. Boni
Lez. 5 - 58
Economia Aziendale
5.2 Software per il BPR
Prof. Romano Boni
R. Boni
Lez. 5 - 59
Software per il Business Process Management
• Oltre 100 fornitori hanno tradotto l’idea di Hammer in
software per il BPM che può fare tre cose fondamentali
- monitoraggio dei processi aziendali
- automazione del workflow
- integrazione delle applicazioni aziendali
Fonte: Gartner 2004
R. Boni
Lez. 5 - 60
BPM - Monitoraggio dei processi
• Il software di monitoraggio utilizza delle interfacce per
- collegarsi a tutti i sistemi dedicati ad un particolare processo
- tenerne sotto controllo l’andamento
- rilevarne eventuali inefficienze
• Può inoltre essere utilizzato per
- Tenere sotto controllo un processo
- inviare messaggi d’allarme quando non viene eseguito
correttamente
R. Boni
Lez. 5 - 61
BPM - Automazione del workflow
• I prodotti software di workflow
- automatizzano alcune parti di un processo aziendale
- indirizzano le attività relative alle persone più adeguate
- si assicurano che il processo venga eseguito correttamente
• Prerequisito
- deve essere realizzata una mappa dettagliata dei processi
- devono essere ridisegnati i processi che il sistema deve
seguire e automatizzare
• Il sistema realizzato sarà tanto valido quanto lo sono i processi
che automatizza
R. Boni
Lez. 5 - 62
BPM - Integrazione delle applicazioni aziendali
• Il software per il BPM permette di
- estrarre informazioni dai sistemi esistenti per mezzo di
API (Application Program Interface)
• Questa possibilità è stata utilizzata per supportare
- l’integrazione delle applicazioni aziendali - EAI
(Enterprise Application Integration)
R. Boni
Lez. 5 - 63
Economia Aziendale
5.3 L’impatto delle nuove
tecnologie sul BPR
Prof. Romano Boni
R. Boni
Lez. 5 - 64
Le nuove tecnologie
1 Rivoluzione nel mondo dell’informatica
1.1
Il computer quantistico
1.2
Service Oriented Architecture
1.3 Cloud Computing e iCloud
2 Rivoluzione nel mondo della comunicazione
2.1
VoIP
2.2
Convergenza fisso mobile computer
2.3
Videoconferenze
R. Boni
Lez. 5 - 65
Nuove tecnologie e nuovi strumenti di gestione
3
Radio Frequency Identification
4
Telelavoro
5
CRM
6
Smaterializzazione dei documenti e del denaro
7
E-procurement - Aste on-line
8
E-recruiting
9
E-learning
R. Boni
Lez. 5 - 66
Rivoluzione nel mondo dell’informatica
• passaggio dai “bit” ai “qubit” o “bit quantistici” che
- in casi particolari valgono 0 o 1 come i bit tradizionali
- in generale, possono assumere valori intermedi e
immagazzinare una maggiore quantità di informazioni
• prima intuizione
- fisico americano e premio Nobel Richard Feynman (1982)
• dimostrazione del funzionamento di un computer quantistico
- fisico britannico David Deutsch (1985)
R. Boni
Lez. 5 - 67
Il computer quantistico
• dimostrazione della superiorità di un computer quantistico su
uno tradizionale per operazioni di interesse pratico
- fisico Peter Shore (1994)
• ha trovato un algoritmo efficace per scomporre qualsiasi
numero intero nel prodotto di numeri primi (non
ulteriormente scomponibili)
• primo computer quantistico
- costruito da Isaac Chang (2001) nel centro di ricerca IBM di
Almaden in California (USA)
R. Boni
Lez. 5 - 68
Il computer quantistico
• La società canadese D-wave sta tentando di costruire il primo
computer commerciale che aveva inizialmente annunciato per
il 2008
• Nel 2008 ha lanciato il progetto di grid computing
AQUA@home con l’obiettivo di
- predire le prestazioni dei computer AQC (Adiabatic
Quantum Computers) a super conduzione
- risolvere i problemi complessi che sono emersi in diversi
campi
R. Boni
Lez. 5 - 69
Potenzialità del computer quantistico
Potenzialità teoriche
• grandi capacità di calcolo e di memorizzazione che
- accelererebbero gli sviluppi nel mondo ICT
- rivoluzionerebbero il mondo della crittografia
- ridurrebbero drasticamente i tempi di decrittazione messaggi
• (algoritmo di Peter Shore - 1994)
R. Boni
Lez. 5 - 70
Grid Computing
Molti progetti di elaborazione si avvalgono della potenza di calcolo
di una rete di computer messa volontariamente a disposizione dagli
utenti che aderiscono al progetto. Progetti attivi a dicembre 2009:
• computer quantistico (D-wave)
• climateprediction ( Oxforf University e Open University)
• ricerca di cure (World Community Grid e National Science
Foundation)
• LHC@home (Large Hadron Collider del CERN)
• Quake Catcher Network (University of California e Riverside and
Stanford University) - non sfrutta la potenza di calcolo, ma gli
accelerometri dei laptop come sismografi distribuiti
R. Boni
Lez. 5 - 71
Service Oriented Architecture
SOA designa una strategia mirata a
• sviluppare le applicazioni sw dell’azienda usando metodi di
programmazione orientati ai servizi
• Servizio – definizione
“pezzo” di software costruito in modo da essere integrato
facilmente con altri componenti
R. Boni
Lez. 5 - 72
SOA
Qual è l’idea?
• la tecnologia deve essere disponibile in “pezzi semplici” di
codice sw
- condivisibili
- utilizzabili in diverse parti dell’azienda
• si può ottenere “confezionando” il codice in un “guscio” che
- descrive ciò che fa il componente
- come connettersi ad esso
R. Boni
Lez. 5 - 73
Vantaggi della SOA
• SOA - strumento per ridurre complessità e ridondanze
può portare due tipi di vantaggi
- Tattici, per lo sviluppo service oriented
• riuso del software
• aumento della produttività
• maggiore flessibilità dei sistemi IT
- Strategici, per lo sviluppo di una architettura complessiva
• migliore allineamento con il business
• possibilità di “vendere” meglio il concetto di architettura
enterprise
R. Boni
Lez. 5 - 74
Requisiti della SOA
• SOA riduce complessità e ridondanze ma richiede
- guida attenta
- controllo del lavoro di sviluppo
- concorso di molte competenze e professionalità nuove
- forte investimento in formazione
R. Boni
Lez. 5 - 75
Cloud computing
Gli ambienti di cloud computing esterni
- rappresentano un notevole vantaggio per le aziende
- permettono di evitare investimenti sovradimensionati
infatti le effettive necessità possono essere determinate
solo nella fase operativa e commerciale del business
R. Boni
Lez. 5 - 76
iCloud
Steve Jobs, Amministratore Delegato della Apple, ha presentato
a San Francisco (5 giugno 2011)
iCloud
un nuovo servizio
in ambiente cloud che permette, senza scaricare alcun file, di
- ascoltare musica e vedere video in streaming
Il touchpad diventa il nuovo cuore dell'interfaccia utente del
Mac e porta il computer a somigliare sempre più all'iPhone
R. Boni
Lez. 5 - 77
Rivoluzione nel mondo della comunicazione
• Ieri: trasmissione di impulsi elettrici
- via filo (telefono) o via etere (telegrafo, radio, tv)
• Oggi: trasmissione di digit
• 1^ innovazione - scomporre gli oggetti in “digit”
utilizzando la logica del computer
• 2^ innovazione - immagazzinare i dati sia al punto di partenza
sia a quello di arrivo mediante tecniche di compressione
• 3^ innovazione - reti di trasmissione in continua evoluzione
cavi in fibra ottica - sistemi satellitari - wireless
• La loro combinazione rende possibile la costruzione di sistemi
di trasporto interattivi a due vie, andata e ritorno
R. Boni
Lez. 5 - 78
VoIP
• Vantaggi della tecnologia VoIP (Voice over Internet Protocol)
- reti più economiche da gestire
- si riducono i costi per la trasmissione della voce
• VoIP è sempre più usato da
- multinazionali
- aziende che hanno più filiali sul territorio
R. Boni
Lez. 5 - 79
Convergenza fisso mobile personal computer
Soluzione che combina i punti di forza di
• Cellulare
• Telefono aziendale
• Personal Computer
mobilità e facilità di utilizzo
controllo e funzionalità
VoIP - accesso ai dati – invio di files
Permette di avere
•
•
•
•
Un solo numero
Una sola segreteria telefonica
Instradamento delle chiamate dei cellulari sulla rete IP dell’azienda
Controllo e gestione migliori dei costi delle telefonate
1/2
R. Boni
Lez. 5 - 80
Convergenza fisso mobile personal computer
Risparmi
• Eliminazione di servizi duplicati
• Minor costo dell’instradamento
Produttività
• Migliore uso della forza di lavoro mobile, per es.
- personale commerciale,
- Call center
- servizio alla clientela
- team virtuali
- ….
2/2
R. Boni
Lez. 5 - 81
Le conseguenze
• Teleconferenze non solo in voce ma in video con possibilità
di accedere in tempo reale a banche dati e di associarle alla
comunicazione
- si avvicinano le persone con il loro bagaglio informativo
senza spostarle fisicamente
• Supermercati dove si va per vedere la merce e non pagare il
trasporto a casa
- la merce vista sul display del video può essere ordinata e
con i costi risparmiati il distributore porta la merce a casa
• Si sviluppano il lavoro e l’istruzione a domicilio
R. Boni
Lez. 5 - 82
Videoconferenze
• Le videoconferenze stanno diventando uno strumento efficace per
evitare spostamenti dati i notevoli progressi raggiunti in termini di:
- Risoluzione video
- Resa audio
- Sincronizzazione tra labiale e parlato
• Soluzioni avanzate attualmente disponibili
- Sale progettate per ospitare più persone e attrezzate con:
• sistema audio
• schermi al plasma
(Fonte: Computerworld Italia – 29-10-2007)
R. Boni
Lez. 5 - 83
Le Videoconferenze nella P.A.
• Le videoconferenze stanno entrando anche nella Pubblica
Amministrazione
• CONSIP (MEF - Ministero Economia e Finanze) ha messo a punto
una convenzione che prevede
- una serie di soluzioni per la fornitura di tecnologie e
apparecchiature a prezzi concordati
- ogni Amministrazione (Comuni, Regioni, Enti, Ospedali, ecc.)
può scegliere la soluzione più adatta alle sue esigenze
(Convegno “La videocomunicazione per la P.A.” – 29-11-2007)
R. Boni
Lez. 5 - 84
La Videocomunicazione
•
•
•
•
•
•
Supera i limiti logistici degli incontri
Permette di comunicare nello stesso momento in cui nasce un’idea
Rende più concisi nella comunicazione
È più efficace grazie alla comunicazione visiva
Dà spazio al linguaggio gestuale
È una comunicazione completa
- Semplice come una TV
- Affidabile come un telefono
- Pervasiva come Internet
- Versatile come un PC
(Convegno “La videocomunicazione per la P.A.” – 29-11-2007)
R. Boni
Lez. 5 - 85
La Videocomunicazione nella P.A.
• Strumento per un cambiamento culturale della P.A. in
grado di rispondere alle sue esigenze di
- Razionalizzazione, Efficienza
- Risparmio, Ambiente
- Sicurezza
R. Boni
Lez. 5 - 86
La Videocomunicazione nella P.A.
• Razionalizzazione, efficienza:
- riunioni e collaborazioni, presentazioni e conferenze, formazione
• Risparmio, ambiente: Riduzione degli spostamenti con effetti
positivi su
- mobilità e ambiente (riduzione di traffico e di emissione gas di
scarico)
• Sicurezza: Celebrazione di processi in videoconferenza
- elimina costosi e pericolosi spostamenti di imputati
R. Boni
Lez. 5 - 87
La Videocomunicazione nella P.A.
Altri vantaggi
• Telemedicina
• Teleconsulti
• Miglioramento dell’immagine pubblica
(Convegno “La videocomunicazione per la P.A.” – 29-11-2007)
R. Boni
Lez. 5 - 88
Radio Frequency Identification
• RFID
- tecnologia innovativa che utilizza un segnale a
radiofrequenza per l’identificazione automatica di
oggetti dotati di “etichette intelligenti” o smart tag
- smart tag
• contengono informazioni
- interrogabili
- aggiornabili
• in grado di operare senza necessità di
contatto fisico o ottico
R. Boni
Lez. 5 - 89
RFID per “Real Time Location”
• Sistemi RFID per “Real Time Location” (RTL)
- consentono di determinare la posizione degli oggetti mediante
• lettori situati in posizione fissa
- ricevono i segnali trasmessi dalle “etichette intelligenti”
• una unità di base
- esegue una accurata triangolazione
R. Boni
Lez. 5 - 90
RFID
• Tecnologia
- applicabile in tutti i settori economici in cui è necessaria
l’identificazione di oggetti fisici
- molto dinamica in quanto può recepire miglioramenti ed
esperienze
- stimola l’innovazione aziendale in quanto è un potente
strumento di reingegnerizzazione dei processi
R. Boni
Lez. 5 - 91
RFID - Potenzialità
• È applicabile nelle varie fasi della catena del valore
di diversi comparti
• Ha forte impatto su
- attività professionale del personale addetto allo
sviluppo dei sistemi informatici
- reingegnerizzazione dei processi aziendali
- utenti finali dei sistemi
R. Boni
Lez. 5 - 92
RFID - Campi di applicazione
Principali campi di applicazione
• controllo avanzamento produzione negli stabilimenti industriali
• tracciabilità delle merci e logistica di magazzino
• biglietteria elettronica nei trasporti e nelle strutture pubbliche e
private (autostrade, stazioni sciistiche, piscine, stadi, ecc.)
• controllo degli accessi
• identificazione dei pazienti in ambito ospedaliero
• gestione dei punti vendita (superamento dei bar code e riduzione
drastica delle file nei supermercati)
• potenziamento delle funzionalità del prodotto
R. Boni
Lez. 5 - 93
RFID - L’esperienza di Wal-Mart
• 1984 - Introduzione del codice a barre nei punti vendita
• 2007 - Avvio del progetto RFID - Obiettivo:
- ridurre le mancate vendite causate da problemi di gestione dei magazzini
- facilitare la reperibilità dei prodotti in via di esaurimento
• Stima dei benefici economici attesi:
- riduzione del 10 % delle mancate vendite  $ 287 milioni
• Fasi del progetto RFID
- abilitazione a RFID degli oltre 4.000 punti vendita negli USA
- aiuto ai fornitori perché adottino la tecnologia RFID
(Fonte: Computerworld Italia – 29-10-2007)
R. Boni
Lez. 5 - 94
Telelavoro
• Nuova opportunità per una organizzazione flessibile del
lavoro
• Nuova cultura per la gestione delle risorse umane
• Richiede il ridisegno dei processi aziendali, investimenti
- in tecnologie moderne (collegamenti veloci, sw
specialistici, apparati hw adeguati)
- nella formazione dei lavoratori
• Migliora la qualità delle prestazioni lavorative, non più basate
sul “tempo”, ma sugli obiettivi
• Risultati evidenti apprezzabili da subito e riduzione dei costi
R. Boni
Lez. 5 - 95
CRM
• CRM (Customer Relationship Manager) consente all’azienda di
- orientare il focus aziendale sul cliente
- capire le esigenze del cliente
- studiarne e analizzarne le caratteristiche
- raccogliere e catalogare le informazioni che lo riguardano
- comunicare periodicamente con il cliente
- assisterlo e fidelizzarlo all’azienda
• Esempi: i call center, ma sempre più il web marketing
R. Boni
Lez. 5 - 96
Smaterializzazione dei documenti
• Ottimizzazione dei flussi di informazioni e dei
processi di gestione delle comunicazioni tra imprese
• Smaterializzazione dei documenti con creazione e
diffusione di documenti personalizzati
- ADC (Automatic Data Capture)
- E-invoicing (Fatturazione elettronica)
- E-archiving (Archiviazione elettronica)
R. Boni
Lez. 5 - 97
Smaterializzazione documenti - Vantaggi
Vantaggi
• Reperibilità dei documenti
• Riduzione degli errori
• Riduzione dei costi (fino al 90 %)
R. Boni
Lez. 5 - 98
Smaterializzazione del denaro
• La Banca d’Italia ha evidenziato l’opportunità di
- ridurre il contante nelle transazioni commerciali
- incrementare l’utilizzo di sistemi di pagamento
elettronico
• In sostanza è un invito a
- smaterializzare il denaro utilizzando l’e-money
• carte di Credito
• carte di Debito
• carte Prepagate
R. Boni
Lez. 5 - 99
Smaterializzazione del denaro - Vantaggi
Riduzione dei
• costi di gestione della massa monetaria cartacea e metallica
• rischi di rapine nelle Banche e negli Uffici Postali
R. Boni
Lez. 5 - 100
E-procurement
• Acquisto di beni e servizi tramite strumenti elettronici
• 2006 Acquisti Pubblica Amministrazione tramite e-procurement
hanno superato il valore di € 1,2 miliardi (1 % spesa totale)
• 90 % acquisti tramite gare online
• 10 % acquisti su mercati elettronici e su cataloghi online
• Green Public Procurement
- Acquisti pubblici attenti ad evitare sprechi, che tengono conto
dei fattori ambientali
(Fonte: Ricerca dell’Osservatorio e-procurement nella PA della School of Management del Politecnico di
Milano
- Computerworld Italia - 29-10-2007)
R. Boni
Lez. 5 - 101
E-recruiting
• Annunci di ricerca personale via web
• Nei paesi dell’Unione Europea ci cono 148 siti di “recruiting” (2007)
censiti dagli “Indici dell’occupazione”
- Monster Employment Index Europe
- Monster Employment Index Italy
• Ogni mese gli annunci in rete sono
- In Europa circa 2,5 milioni
- In Italia circa 70 mila
(Fonte: Il Sole 24 Ore – 18 luglio 2007)
R. Boni
Lez. 5 - 102
E-recruiting - Evoluzione
• Meta motori di ricerca personale
- strumenti web che consentono di raggiungere tutti gli annunci
presenti in rete e di estrarli in base a:
• Lavoro desiderato
• Area geografica preferita
• Hanno permesso l’evoluzione dell’e-recruiting
- da “job posting” – pubblicazione di candidature e offerte
- A “job searching”
(Fonte: Il Sole 24 Ore – 18 luglio 2007)
R. Boni
Lez. 5 - 103
Colloqui di lavoro virtuali
• BNL (Gruppo BNP Paribas) è stata la prima banca italiana a creare su
Second Life il sito “BNL Cafè” dove
• Trovare informazioni su eventi sponsorizzati/promossi
(Internazionali di Tennis, Telethon, ecc.)
• Inviare il proprio Curriculum
• Fare un colloquio virtuale (dopo aver ricevuto una mail di
conferma)
• Alla data e all’ora stabilita si svolge il colloquio tra Avatar al quale
potrà seguire un colloquio effettivo, in base al risultato dell’incontro
(Fonte: Il Sole 24 Ore – 18 luglio 2007 – www.ilsole24ore.com/job24))
R. Boni
Lez. 5 - 104
Colloqui di lavoro virtuali
Luglio 2007
• BNL, con questi strumenti, ha avviato una campagna di
reclutamento con l’obiettivo di cercare
- profili legati al mondo dell’informatica,
in particolare IT project manager capaci
di pensare e di realizzare prodotti nuovi
(Fonte: Il Sole 24 Ore – 18 luglio 2007 – www.ilsole24ore.com/job24))
R. Boni
Lez. 5 - 105
E-learning
È la nuova frontiera per la diffusione della conoscenza
• Richiede però ancora molta ricerca, molti investimenti e
un impegno coordinato di molteplici professionalità e
tecnologie perché possa dare risultati efficaci a livello
- di singoli paesi
- europeo
- mondiale
R. Boni
Lez. 5 - 106
Le aziende più innovative
Ricetta per un’innovazione di successo
(secondo il Boston Consulting Group)
• ricerca
• tecnologia
• cultura aziendale
L’industria ICT è tra le più innovative
Occupa tre delle prime cinque posizioni
Apple 1° - Google 2° - Microsoft 5°
R. Boni
Lez. 5 - 107
I tre tipi principali di innovazione
La classifica è basata su tre tipi principali di innovazione:
• di processo
• di prodotto
• di modello di business.
Accanto a questi tre, secondo Business Week, la Apple ha
utilizzato altri tipi di innovazione, nelle seguenti aree:
• tecnologia, brandig, marketing
R. Boni
Lez. 5 - 108
Il ritardo dell’Italia
Nell’utilizzo delle nuove tecnologie l’Italia è in ritardo
• Nella Pubblica Amministrazione
• Nelle piccole imprese
Questo ritardo ha contribuito a farci diventare il fanalino
di coda della Comunità Europea
R. Boni
Lez. 5 - 109
Stasi dell’Italia
Las stasi nella ricerca e nell’innovazione è sottolineata
dal sorpasso dell’India e della Corea del Sud
Italia da 5° a 7° posto tra i paesi più industrializzati del mondo
È necessario rilanciare l’economia
Come ?
R. Boni
Lez. 5 - 110
Rilancio dell’economia
Tramite investimenti:
In nuove fonti di energia
• energie rinnovabili
• nucleare al Torio, sicuro e non utilizzabile a fini militari e
Nel trasporto dell’energia elettrica
• in alta tensione e in corrente continua
(high voltage direct current)
R. Boni
Lez. 5 - 111
Contrasto della speculazione e riorganizzazione
Tramite:
• una tassa minima sulle transazioni finanziarie (dell’ordine
di € 0,01 - € 0,05 per transazione)
• un interesse minimo sui depositi di C/C dei clienti pari al
tasso di interesse applicato alle Banche dalla BCE
• la revisione delle funzioni e dei meccanismi organizzativi e
retributivi delle strutture ministeriali, parlamentari,
giudiziarie, regionali, provinciali e comunali
• un migliore equilibrio tra le retribuzioni di amministratori
e dipendenti delle aziende pubbliche e private
R. Boni
Lez. 5 - 112
L’economia siete voi
Questa è una breve lista di compiti immani
Sono infatti prevedibili fortissime resistenze corporative e
consociative di tutti gli interessati a mantenere lo status quo
Ricordate che l’economia siete voi e che potete migliorarla
Il futuro è vostro ma dovete immaginarlo e costruirlo
R. Boni
Lez. 5 - 113