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Laboratorio di didattica
della storia
Proposta di progetto di
percorso completo
Titolo
Alla scoperta delle civiltà
precolombiane:
le Americhe nel XV secolo
Destinatario
Classe II di secondaria
di I grado
Attività
del I quadrimestre
Motivazione del tema e delle
scelte didattiche
Il tema è particolarmente interessante in quanto costituisce uno dei
capisaldi del percorso curricolare previsto dai programmi nazionali
(vedi Indicazioni nazionali per la scuola del primo ciclo del Ministro
Fioroni) e pertanto da inserire nella programmazione individuale di
ogni docente.
La rilevanza dell’argomento, oltre l’apertura che permette sulla
colonizzazione (significato della parola ed evento storico) e sulla
rivalutazione delle civiltà pre-colombiane, è data anche dal fatto
che porta gli alunni a ragionare su problematiche quali la
cancellazione della memoria, i rapporti di forza che si instaurano tra
le diverse popolazioni (in particolare tra vincitori e vinti) e il concetto
di impero.
Finalità
Il docente predispone e sviluppa il percorso affinché gli studenti:
• acquisiscano una mentalità “cosmopolita” ed “interculturale”,
cogliendo il valore e il rispetto dell’altro, fondamentale in un’epoca
in cui globalizzazione e multietnicità sono elementi sempre più
strutturali della società in cui viviamo;
• acquisiscano, attraverso l’analisi di fatti storici visti da diversi punti
di vista, l’abilità di sapersi calare in un punto di vista diverso dal loro
cogliendone l’importanza.
Obiettivi
L’alunno conosce:
• le caratteristiche delle
antiche civiltà americane
• il significato specifico del
termine “colonizzazione” e gli
stati implicati
• la rete causale a monte del
processo e i fatti storici
principali
• gli effetti della colonizzazione
sulle civiltà indigene
L’alunno sa:
• analizzare e mettere a
conforto le fonti
documentarie e interrogarle
riscontrandone diversità e
somiglianze
• lavorare in gruppo
• desumere informazioni da
materiale di ricerca
Durata e articolazione
delle attività
Il percorso va inserito in una progettazione che preveda aver
previamente studiato: il Rinascimento, le monarchie assolute e la
nascita degli stati nazionali, le esplorazioni; successivamente
verranno affrontati i seguenti temi: popoli e Regni dell’Africa con
una focalizzazione sulla tratta degli schiavi, lo spostamento del
centro dell’economia dal Mediterraneo all’Atlantico e la nascita del
colonialismo.
Articolazione:
•Sezione d’entrata (cliccare per aprire)
•Sezione centrale (cliccare per aprire)
•Sezione d’uscita (cliccare per aprire)
Sezione d’entrata
• L’insegnante chiede agli studenti di annotare su post-it (da
incollare su di un cartellone intitolato ”Le civiltà precolombiane”)
ricordi, idee e conoscenze che riguardino le popolazioni indigene
dell’america pre-colombiana.
• L’insegnante chiede di riflettere sul significato del termine “pre
colombiane” problematizzando la terminologia frequentemente
usata anche sui manuali. La discussione deve far emergere che il
termine esprime un determinato punto di vista che legge e
trasmette la storia di questi popoli solo a partire dalla loro scoperta
da parte degli europei.
• L’insegnante propone, per stimolare la motivazione degli studenti,
due documenti da analizzare:
– Queste sono le proprietà degl indios per cui non meritano la
libertà di T.Ortiz, relazione del 1524.
– Democrates secundus de iustis belli causis di J.G.de Sepulveda
del 1545
• L’insegnante contestualizza i documenti e guida gli studenti
all’analisi. Vengono rintracciate nei testi le caratteristiche che
si riferiscono agli indios (dall’analisi emerge una visione
negativa delle civiltà indigene) e i risultati vengono trascritti in
una tabella (fac-simile)
• Terminata la costruzione della prima parte della tabella
l’insegnante raccoglie le impressioni degli studenti su quanto
letto.
• Gli studenti vengono divisi dall’insegnante in 4 gruppi affinché
dalla lezione successiva possano lavorare ognuno su una
singola civiltà: aztechi, maya, inca, zapotechi-olmechi-toltechi.
Ad ogni alunno viene assegnata, come compito per casa,
una ricerca individuale (su manuale, internet, enciclopedia)
sulla civiltà assegnata al suo gruppo.
Introduzione: Fin dai primi anni della Conquista la maggioranza degli
Spagnoli pensava che gli Indios fossero “esseri bestiali”. Lo sostenevano non
pochi teologi e giuristi che trovavano giusta la loro rapida estinzione. Il
pontefice Paolo III pose fine nel 1537 a queste discussioni includendo
finalmente gli Indios nel genere umano. Ma non ebbe fine la loro schiavitù,
che la regina Isabella di Castiglia autorizzò nelle Antille. Anzi, molti uomini di
Chiesa e intellettuali chiesero che venisse stesa anche agli indigeni della
terraferma. Alcune delle ragioni sono elencate nel 1524 in una violenta
Relazione del missionario domenicano Tommaso Ortiz.
FONTE: Gli uomini di terraferma delle Indie mangiano carne umana […] Tra
di loro non esiste alcuna giustizia, vanno in giro nudi, non provano né amore
né vergogna, son come asini, stupidi, dementi, insensati; non gli importa
nulla di uccidere o di essere uccisi […] amano ubriacarsi; […] si ubriacano
anche con il fumo che fa perdere loro il senno; sono bestiali nei vizi; […]
sono incapaci di apprendimento e di correzione; […] ostilissimi alla religione,
pigri, ladri, bugiardi, gretti e limitati nel giudizio, non osservano né fede né
ordine.
Adattato da T. Ortiz, Queste sono le proprietà degli Indios per cui non
meritano la libertà
FONTE del 1545: Gli Indios sono omuncoli nei quali a stento potrai
riscontrare qualche traccia di umanità, e che non solo sono
totalmente privi di cultura, ma non conoscono l’uso delle lettere,
non conservano alcun documento della loro storia (escluso qualche
tenue e oscuro ricordo di alcuni avvenimenti affidato a certe
pitture), non hanno alcuna legge scritta, ma soltanto istituzioni e
costumi barbari.
Da J.G. de Sepúlveda, Democrates secundus de iustis belli causis
Chi sono gli indios?
Ortiz
Sepulveda
Las Casas
Todorof
Sezione centrale
• L’insegnante riprende la tabella dei documenti per riprendere gli
elementi emersi nella lezione precedente.
• Al fine di fare emergere un punto di vista differente sulla questione
l’insegnante propone agli studenti altri due documenti da
analizzare (con le stesse modalità) tratti dai seguenti testi:
– Brevissima relazione sulla distruzione delle indie di B.de las
Casas del 1552 (punto di vista europeo ma positivo)
– Racconti aztechi della conquista di Todorov (punto di vista dei
conquistati anche se mediato dai gesuiti che ne raccolsero le
testimonianze)
• I risultati vengono aggiunti alla tabella completando il quadro.
• L’insegnante predispone, all’interno dei diversi gruppi, delle
coppie (omogenee per civiltà) e chiede loro di lavorare sul
materiale raccolto. Ogni coppia deve mettere a confronto i
risultati delle ricerche effettuate al fine di desumere le
caratteristiche principali della civiltà in esame. Le caratteristiche
vengono poi riportate da ogni coppia in uno schema riassuntivo.
• Si formano i gruppi originari che dovranno darsi un nome di
gruppo, scegliere il portavoce e chi si occuperà di riportare il
lavoro su word. L’insegnante chiede alle coppie di confrontarsi
sui loro lavori al fine di costruire una tabella di gruppo contenente
le caratteristiche di ogni civiltà.
• Terminato il lavoro nei gruppi ogni rappresentante presenta in
plenaria la sua tabella, che l’insegnante avrà fotocopiato per
ciascun alunno affinché abbiano un supporto cartaceo. Nella
fase successiva, con l’aiuto dell’insegnante, gli alunni
costruiscono una tabella generale che unisca e raccolga i risultati
dei 4 gruppi (fac-simile).
• L’insegnante, in una lezione frontale, spiega gli eventi e il
processo di conquista dei conquistadores spagnoli Cortez e
Pizarro.
Le civiltà precolombiane
Aztechi
Maya
Inca
Zapotechi
Olmechi
Toltechi
Sezione d’uscita
• Recupero del cartellone su cui sono stati affissi i post-it delle
preconoscenze per aprire una discussione in plenaria (mediata
dall’insegnante) sulle seguenti questioni:
– Con quali fonti della prima tabella trovano maggiore
corrispondenza le caratteristiche della tabella costruita dai
gruppi in plenaria?
– Perché Ortiz e Sepúlveda, ma non solo, avevano una visione
così distorta degli indigeni e cosa ha comportato
storicamente la diffusione di questo punto di vista?
– Il genocidio degli indios
– Perché parliamo di “imperi”?
– Perché Lima e Cutzco vengono entrambe considerate
capitali del Perù e che significato ha la loro localizzazione
geografica?
• Consegna per il lavoro domestico: scrivere un racconto
immaginando di essere un cittadino di Tenochlitlán (di un grado
sociale a scelta) che descrive l’arrivo dei conquistadores dal suo
punto di vista.
• Verifica sommativa scritta:
1) analisi di un altro documento chiedendo agli alunni di
esplicitare il punto di vista.
2) domande chiuse e aperte sulle conoscenze
• Recupero: utilizzando una cartina geografica ripercorrere gli
elementi essenziali emersi dalle lezioni attraverso l’intervento degli
studenti.
Metodi, strumenti e materiali
Al fine di perseguire i propri obiettivi didattici, il docente si avvale di
molteplici strumenti metodologici: lezione frontale e dialogata; lavori
di gruppo improntati ai principi del cooperative learning; discussione
guidata.
Molto importante è il supporto delle fonti documentarie storiche e il
lavoro di descrizione e analisi con la classe ripercorrendo il lavoro
degli storici.
Criteri di verifica
• Analisi del documento:
– Descrizione e contestualizzazione complete: 20 punti
– Descrizione e contestualizzazione sufficienti: 12 punti
– Descrizione e contestualizzazione lacunose e incomplete: 8 punti
• Riempimento: 10 parole. Ogni parole esatta 1 punto
• Risposta multipla: 5 domande. Due punti per risposta esatta.
• 20 punti per due domande aperte.
• Sufficienza: 36 punti totali
Connessioni
• Storia dell’arte: L’arte precolombiana
• Geografia: Le Americhe