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Formazione generale
Copresc di Modena
Cittadinanza attiva
14 febbraio 2014
Aula – Comune di Modena
G.A.V.C.I. sezione di Modena
Formatore : Eugenio Santi
1
Legislazione
• Contesto nazionale: sfide e possibilità
• La legislazione degli ultimi anni in Italia ha individuato e
disciplinato le principali tipologie di organizzazioni del
terzo settore:
• - il volontariato organizzato (Legge 266 del 1991);
• - la cooperazione sociale (Legge 381 del 1991);
• - l’associazionismo di promozione sociale (Legge 383
del 2000);
• - le organizzazioni non governative (Legge 49 del 1987);
• - altre organizzazioni di terzo settore (soggetti non
ascrivibili alle categorie suddette).
2
Il volontariato e la solidarietà
• Il volontariato (disciplinato dalla Legge quadro sul
volontariato n. 266 del 1991) è quindi una delle forme
organizzative presenti nel terzo settore.
• Il termine volontariato designa propriamente interventi di
aiuto e di solidarietà compiuti da un gruppo o da una
organizzazione, non da individui singoli.
• Per solidarietà si intende il mettere in atto un
comportamento di tipo comunitario nel quale il legame è
particolarmente stretto, al punto che i vari soggetti che
entrano in rapporto tra di loro condividono valori e
comportamenti fondanti.
3
Le organizzazioni di volontariato
• Il volontariato può quindi essere definito, nella sua
configurazione non solo normativa, come una forma
d’azione comunitaria finalizzata alla realizzazione di
servizi altruistici e solidaristici, di promozione dei diritti e
di sviluppo della cittadinanza attiva e partecipata.
• Le organizzazioni di volontariato sono costituite per
libera volontà degli aderenti, il parteciparvi non dà diritto
a nessuna forma di retribuzione economica, lo scopo
primario è la promozione dei diritti e lo svolgimento di
attività e servizi di rilevanza sociale, rivolti a persone non
socie o alla comunità in generale.
4
Criteri base
• A tal riguardo si fa riferimento a due criteri:
• - l’esistenza di un vincolo non contrattuale, bensì etico;
• - l’esistenza di una regola di non distribuzione ai membri degli
eventuali utili
• dell’organizzazione.
Il primo criterio esclude quindi le organizzazioni di terzo settore fondate
su basi professionali (come le cooperative); il secondo esclude i
gruppi mutualistici e di auto-aiuto.
Questa concezione del volontariato si fonda sulla definizione iniziale
contenuta nella Legge quadro sul volontariato che recita: “La
Repubblica italiana riconosce il valore sociale e la funzione
dell'attività di volontariato come espressione di partecipazione,
solidarietà e pluralismo …” (art. 1 comma 1 della Legge 266/91).
5
• Il volontariato italiano si è pensato sin dall'inizio
come fare consapevole e come movimento,
come reti di partecipazione democratica, a
partire dalle diverse culture e comunità locali del
nostro paese. Così come si è sin dall'inizio
mosso a livello internazionale per la reciproca
comprensione delle diverse culture e
nazionalità, per lo sviluppo umano nel mondo in
un contesto di pace e di collaborazione tra i
popoli.
6
• Successivamente, la Sentenza della Corte Costituzionale 75/1992
ulteriormente specifica la natura dell’impegno volontario: “Quale
modello fondamentale dell'azione positiva e responsabile
dell'individuo che effettua spontaneamente e gratuitamente
prestazioni personali a favore di altri individui ovvero di interessi
collettivi degni di tutela da parte della comunità, il volontariato
rappresenta l'espressione più immediata della primigenia vocazione
sociale dell'uomo, derivante dall'originaria identificazione del singolo
con le formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità e dal
conseguente vincolo di appartenenza attiva che lega l'individuo alla
comunità degli uomini.
• Esso è, in altre parole, la più diretta realizzazione del principio di
solidarietà sociale, per il quale la persona è chiamata ad agire non
per calcolo utilitaristico o per imposizione di un'autorità, ma per
libera e spontanea espressione della profonda socialità che
caratterizza la persona stessa”.
7
Art.118 costituzione italiana
• Questa visione trova un suo completamento nel disposto
dell’Art. 118 ultimo comma del Titolo V della Costituzione
italiana emendata nel 2001 che sancisce che lo “Stato,
Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni
favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e
associati, per lo svolgimento di attività di interesse
generale, sulla base del principio di sussidiarietà.”
• Il riconoscimento dei valori e dell’azione volontaria si
saldano così con un riconoscimento della cittadinanza
attiva come momento di una concezione piena ed
avanzata della democrazia.
8
2011 Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la
cittadinanza attiva
• Il 2011 è stato proclamato dal Consiglio dell’Unione europea “Anno
europeo delle attività di volontariato che promuovono la
cittadinanza attiva” (AEV).
Presso il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali opera l’Organismo
nazionale di coordinamento (ONC), entità istituzionale indicata dal
Governo di ogni Stato membro alla Commissione europea, che ha il
compito di coordinare tutte le iniziative dell’Anno europeo nel Paese
e si interfaccia con le istituzioni europee.
http://www.lavoro.gov.it/AnnoEuropeoVolontariato
9
CITTADINANZA ATTIVA E PARTECIPAZIONE
• Perché discutere della partecipazione dei giovani alla vita
pubblica?
• Negli ultimi anni l’accesso ai processi di decisione pubblica hanno
assunto nuove forme. I giovani, come portatori di interessi e bisogni,
sono stati protagonisti di questo cambiamento. I tradizionali canali di
contatto con la società civile che si facevano carico degli interessi
dei loro rappresentati – per esempio i partiti e i sindacati – hanno
iniziato a perdere quel ruolo di mediazione che avevano negli anni
passati. Le istituzioni “invecchiano” e le politiche risultano così
delegittimate, e di conseguenza anche meno efficaci. D’altra parte,
si assiste ad un diffuso proliferare di organizzazioni, associazioni,
movimenti, comitati che ambiscono ad influire sulle decisioni
pubbliche e che chiedono un rapporto maggiore ed effettivo con le
istituzioni. I giovani, sia organizzati che non, a loro volta aspirano a
tale contatto.
10
Come discuterne?
• Discutere sui metodi di dialogo tra questa
variegata realtà giovanile e le istituzioni
pubbliche vuole essere un metodo per
individuare soluzioni efficaci e realizzabili per
migliorare tale dialogo
• Le discussioni affronteranno i seguenti temi:
1) La natura della partecipazione;
2) Il modo di costruire la partecipazione;
3) Come non far rimanere tali pratiche “sulla
carta”.
11
La natura della partecipazione
• 1)
Informazione. I giovani, possono essere informati in merito ai
progetti, programmi, iniziative a loro dirette.
• 2)
Dialogo. Le istituzioni possono instaurare un dialogo con loro.
Per pianificare politiche che siano efficaci i bisogni dei giovani
devono essere ascoltati (e.g. tramite questionari, incontri informali o,
per esempio, tramite portali internet ai quali tutti possano accedere
liberamente).
• 3)
Coinvolgimento. Negli ultimi anni, inoltre, c’è interesse a
coinvolgere i giovani attivamente nella definizione delle politiche
pubbliche tramite processi che aspirano ad una vera e propria
consultazione.
12
Cittadinanza attiva: La dimensione europea
• Informazioni su come diventare un
cittadino più attivo e partecipe, e vedere
realizzate le proprie idee. Tutti i paesi
hanno bisogno dei propri cittadini:
attivismo ed energia sono le parole chiave
dei giovani. Scoprite cosa potete fare!
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http://europa.eu/youth/active_citizenship
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Amici della Terra http://www.amicidellaterra.it
Associazione per la pace http://www.assopace.org
Città Invisibile http://www.citinv.it
Enti locali per la pace
http://www.entilocalipace.it/default.asp
In movimento http://www.inmovimento.it
Indymedia http://italy.indymedia.org
Lista etica http://www.listaetica.org
Melting Pot Europe http://www.meltingpot.org
Unimondo http://www.reteurg.unimondo.org
Verdi Ambiente http://www.verdiambienteesocieta.it
“Cittadinanzattiva” http://www.cittadinanzattiva.it
14
LA CITTADINANZA TRADIZIONALE
• Un insieme di diritti e di doveri che regolano il
rapporto tra il cittadino/a e lo Stato a cui
appartiene.
Esempi:
• rispettare le leggi
• pagare le tasse
• eleggere i governanti
• partecipare in vari modi alle grandi scelte
collettive
15
LA CITTADINANZA TRADIZIONALE
E LA NUOVA CITTADINANZA
•
•
•
•
•
Diritti e doveri
+
Poteri e responsabilità
=
Nuova cittadinanza
16
UNA DEFINIZIONE DI NUOVA
CITTADINANZA
• E' L'ESERCIZIO DI POTERI E DI
RESPONSABILITA’ DEL CITTADINO
NELLA VITA QUOTIDIANA DELLA
DEMOCRAZIA, DOVE SI AFFRONTANO
PROBLEMI DI INTERESSE PUBBLICO.
• Quali sono le principali definizioni di
cittadinanza in uso nel contesto
europeo?
17
LA NUOVA CITTADINANZA È
LA CITTADINANZA ATTIVA
• “Fare i cittadini è il modo migliore di
esserlo”
• Essere cittadini attivi significa operare per
fare in modo che i cittadini abbiano voce
ed esercitino poteri e responsabilità in
tutte quelle situazioni in cui i loro diritti
vengano violati o disattesi.
18
LA CITTADINANZA ATTIVA
•
•
•
•
•
Diversi tipi di organizzazioni
Diversi campi di intervento
Diversi i target di cittadini coinvolti
Un fenomeno articolato e complesso
Una risorsa indispensabile per la tutela
dei beni comuni
• Alla base: cittadini capaci di fare e di
risolvere e non solo di delegare e chiedere
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CITTADINANZA ATTIVA E CURA DEI BENI
COMUNI
• Sono di proprietà di tutti
• Ciascuno li può utilizzare
• Es. ambiente,cultura, salute,
acqua
Il premio Nobel 2009 – Elinor Olstrom –
per l'economia, parla di loro!
• Sono spesso minacciati
• Il loro deperimento impoverisce la società
• Non sono di competenza esclusiva dello stato-nazione
• Quali sono, oggi, i beni comuni per i giovani ?
20
CITTADINANZA ATTIVA EUROPEA
• Indispensabile per costruire l’Europa dei cittadini
• Non basta l’impegno degli stati e dei governanti
• Essenziale per promuovere e tutelare diritti “vecchi” e “nuovi”
• Una risorsa per costruire un comune sentire europeo e dare
un’anima politica e sociale all’UE
• Per attuare direttive e regolamenti europei in campi cruciali: es.
tutela ambiente e risparmio energetico
21
Partecipazione, antidoto alla corruzione
Ormai lo sappiamo. La corruzione e le frodi dilagano in Italia. Lo conferma la
relazione della Corte dei Conti alla fine dello scorso febbraio.
Di quella relazione colpisce non tanto l'analisi del fenomeno (purtroppo ormai fin
troppo noto), ma la nettezza con cui la Corte critica il pacchetto di misure
annunciate di recente dal Governo: tutte misure contrarie rispetto a quelle che
servirebbero per fronteggiare la corruzione.
La Corte boccia il disegno di legge sulle intercettazioni perché, come dice il
procuratore generale Mario Ristuccia, "non appare indirizzato ad una vera e
propria lotta alla corruzione". Viceversa, le intercettazioni costituiscono "uno dei
più importanti strumenti investigativi utilizzabili allo scopo di contrastare il
fenomeno della corruzione".
Vittorino Ferla, Responsabile relazioni istituzionali Cittadinanzattiva
22
Sentenza elettrosmog e Radio Vaticana:
soddisfazione di Cittadinanzattiva, parte civile.
• “Una sentenza storica, che fa giustizia di anni di impegno. Una
vittoria di Davide contro Golia”
• “Una sentenza storica e importantissima, finalmente un punto fermo
nella tutela di migliaia di cittadini che hanno denunciato per anni, e
che erano stati bollati, nella migliore delle ipotesi, come degli
ipocondriaci o in preda a crisi di panico ingiustificato”. Questo il
commento di Teresa Petrangolini, segretario generale di
Cittadinanzattiva, associazione parte civile nel processo.
“L'indennizzo economico da solo non rappresenta certo una
soluzione ai problemi denunciati dai cittadini dell'area di Cesano e
dalla nostra organizzazione, ma è comunque un primo importante
risultato che ci fa ben sperare anche per la seconda causa, relativa
alla mortalità per leucemia. ”.
23
Cittadinanzattiva su riduzione delle pene a S.
Giuliano: perplessi per la decisione e
preoccupati per il messaggio
•
•
•
“La riduzione della pena e l’annullamento dell’interdizione perpetua dai
pubblici uffici dei quattro imputati testimonia di quanto poco conti la vita
umana, quella di 27 bambini e della loro maestra”. Questo l’amaro
commento di Adriana Bizzarri, Responsabile scuola di Cittadinanzattiva in
merito a quanto deciso dalla Corte d’Appello di Salerno nei confronti dei
responsabili della tragedia di San Giuliano di Puglia.
“In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, siamo perplessi per la
decisione e preoccupati per il messaggio pericoloso che può uscire dalla
decisione dei giudici, in quanto sembra confermare che l’irresponsabilità
professionale e la mancanza di etica sul lavoro, soprattutto nelle opere
pubbliche, non siano poi così importanti. Soprattutto, ribadisce come nel
nostro Paese se si continua a costruire o ad intervenire sugli edifici nel
totale disprezzo delle leggi vigenti, come a S, Giuliano, Rivoli, L’Aquila, non
importa: la giustizia italiana è clemente con i colpevoli ma impietosa e
ingiusta con le vittime”.
E ciò non fa che confermare quanto ci denunciano i cittadini in tema di
giustizia: nei soli procedimenti amministrativi, al primo posto figurano
proprio problematiche attinenti l’edilizia e lo sviluppo urbanistico in generale.
24
Ruolo del Servizio civile
nella cittadinanza attiva
• il Servizio Civile può essere concepito come uno
degli strumenti in grado di promuovere il valore
della cittadinanza attiva e della democrazia
intesa come partecipazione consapevole al
processo di sviluppo materiale e spirituale della
società.
• occorre posizionare il SC fra i
soggetti sociali che - a vario titolo –
offrono risposte ai bisogni espressi
dalla popolazione.
25
Dall’erogazione di prestazioni alla
produzione di beni relazionali
• E’ sempre più avvertita, oggi, la necessità
di passare da un sistema di welfare State,
che eroga prestazioni, ad un sistema di
welfare comunitario, in grado di produrre
beni relazionali
• L’intervento sociale deve mirare al capitale
sociale del portatore del bisogno,
attivando le reti che generano beni
relazionali (buone prassi)
26
Per me il Servizio Civile
è..
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Una rampa di lancio
Uno strumento d’aiuto
Allegria donata agli altri
Una tessera di un puzzle
Un viaggio esplorativo
Uno stagno con molte rane
Un passatempo
Una palestra
Un mattone di una casa
Il cavalletto di una macchina fotografica
… e tu cosa pensi che sia ?
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E tu cosa faresti …
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•
•
Tagliano i treni dei pendolari da Castelfranco a Bologna …
Nella tua università raddoppiano le tasse di iscrizione …
Nel tuo quartiere i parchi e giardini sono sporchi e non curati …
Nella scuola elementare dei tuoi figli i bagni sono sempre sporchi …
Nella tua città ci sono edifici pubblici non utilizzati mentre mancano spazi per …
Nella tua città tante famiglie sono sfrattate …
I bambini “stranieri” non riescono a partecipare alle gite scolastiche e non
frequentano corsi sportivi, musicali, artistici per problemi economici …
La biblioteca pubblica del tuo paese chiude perché le risorse economiche sono
scarse …
La raccolta differenziata nella tua città è poco utilizzata …
Nella scuola pubblica della tua città sono diminuiti gli insegnanti di sostegno per i
bambini con handicap …
Il torrente che passa per il tuo paese è diventato una discarica di rifiuti …
Quando piove molto nel tuo quartiere i garage interrati si allagano perché il canale di
scolo è stato intubato malamente …
Hanno montato tanti ricevitori di telefonia sull’acquedotto pubblico senza aver
studiato gli effetti dei campi elettromagnetici …
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E ancora …
• Mancano i soldi per finanziare i progetti di servizio civile …
• Lo stato acquista sempre nuove armi e non ha i fondi per la scuola
…
• Nelle scuole superiori di Milano organizzano dei corsi paramilitari di
addestramento alla sopravvivenza …
• L’aeroporto militare di Vicenza sarà ampliato togliendo ancora terra
all’agricoltura …
• L’acqua non è più pubblica ma è diventata un bene economico
privatizzato …
• Si vuole mettere un tetto agli impianti di
energie rinnovabili per giustificare la
costruzione di centrali nucleari …
• Le banche sono coinvolte nel processo
di commercializzazione di armi verso
paesi che non rispettano i diritti umani …
29
• L'Italia nel 2009 ha triangolato 79 milioni di
euro di armi leggere alla Libia di Gheddafi
30
Tecnologie dell’azione diretta
• Carte dei diritti
- o esplicitazione e concretizzazione di diritti o
nuovi diritti
- portare alla luce, riconoscere situazioni nuove
- costruire un quadro condiviso, base per l’azione
di tutela
• Strutture di ascolto, consulenza e assistenza
- servizi a cui rivolgersi per avere tutela per i
singoli e i gruppi
- punto di riferimento stabile, centrale di tutela
- servono sempre
31
• Le azioni simboliche
- dimostrare la “giustezza” delle rivendicazioni e
coinvolgere l’opinione pubblica
- visibilità, reazione dell’interlocutore
- periodicamente, ma senza abusare
• Il monitoraggio
- attività di raccolta di informazioni realizzata dai
cittadini per rilevare il funzionamento dei servizi
- vigilanza sullo stato dei servizi, controllo di
qualità, molte informazioni
32
• Le azioni di sensibilizzazione e
informazione (campagne)
- aumentare il livello di conoscenza e di
consapevolezza dei cittadini
- ogni volta che si ha qualcosa da dire
• La gestione dei conflitti
- attività volte a risolvere controversie mediante
un’azione conciliativa
- quando le situazioni non sono molto gravi e
quando esistono problemi legati ai
comportamenti e all’organizzazione
33
Tecnologie di mobilitazione delle risorse
• Organizzazione di nuovi servizi
- promozione di servizi inesistenti o di servizi più
rispondenti alle esigenze degli utenti (sussidiarietà in
senso più letterale)
- quando, nonostante gli altri interventi, si rende necessaria
l’organizzazione diretta di nuovi servizi o di servizi
alternativi
- quando serve e quando c’è capacità progettuale
• Addestramento e reclutamento
- avere quante più persone, cittadini e operatori, con
competenze sulla tutela
- coinvolgere le persone in modo permanente
34
• Raccolta di firme ed adesioni
- attività tradizionale, con diversi possibili
gradi di complessità
- utile se accompagnata da altre iniziative e per farsi
conoscere dai cittadini
• Raccolta e diffusione di buone pratiche
- iniziative di successo volte a migliorare la qualità e
l’accessibilità dei servizi, da far conoscere e disseminare
- serve a porre in luce le possibilità di cambiamento, a
valorizzare le risorse, ad introdurre meccanismi
premianti
- se si comincia, è necessario garantire una permanenza
nel tempo
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• la formazione
- insieme di attività volte a favorire l’apprendimento
di conoscenze e competenze, necessarie a
promuovere e sostenere l’impegno civico
- reclutamento competente, formazione continua
• L’uso civico di internet
- strumento eccezionale per comunicare in poco
tempo, con tante persone, con scarse risorse
- è un luogo di azione civica, dal reclutamento alla
raccolta fondi, dal boicottaggio alle campagne
36
Tecnologie di interlocuzione
• Accordi e protocolli d’intesa
- coinvolgimento responsabile di altri soggetti e degli
interlocutori
- far assumere impegni precisi, fissare scadenze,
legittimarsi, collaborare
• I tavoli di concertazione
- mettere insieme più soggetti per perseguire fini di
interesse comune
- allargare le proprie possibilità di azione, usare nuove
competenze, produrre sinergie
- quando è necessario potenziare programmi ed elaborare
proposte comuni
37
• Conferenze dei servizi
- verificare l’andamento dei servizi mediante il
confronto tra tutti i soggetti coinvolti
- pubblicità della verifica, confronto tra vari
soggetti, ordine del giorno conclusivo
• La partnership
– rapporto tra soggetti diversi volto a stabilire un
rapporto di collaborazione per il governo allargato di
un problema
– Fare cose che sarebbe impossibile fare da soli, a
promuovere iniziative innovative
38
Tecnologie di attivazione delle istituzioni
• L’attuazione degli istituti di tutela previsti dalle leggi
- azione dei cittadini per vincolare le amministrazioni a implemetare le
leggi
- rompere l’autoreferenzialità della pubblica amministrazione, la
mancanza di trasparenza, evitare interpretazioni burocratiche delle
norme
- lavoro quotidiano
• Lobbying
- azione di pressione per ottenere cambiamenti in termini di leggi,
stanziamento di risorse, ecc.
- per ottenere ascolto e alleanze da parte di gruppi di interlocutori, è
necessario essere un gruppo ben organizzato
- ogni volta che c’è un legge o uno stanziamento che interessa le
politiche di welfare
39
• intervento giudiziario
- insieme di strumenti giuridici, da utilizzare
per singole situazioni individuali e per
agire in giudizio come gruppo
- risolvere situazioni gravi o voler produrre
giurisprudenza
- abbastanza impegnativo,
ma a volte indispensabile
40
ATTIVA IL TUO POTERE
Un giovanissimo Batman, uno Spiderman donna e un Superman di mezza età
che, di fronte ai problemi quotidiani delle nostre città, dai ritardi dei mezzi
pubblici, alle file negli ospedali, alle scuole a rischio, solleva un cartello con su
scritto “Attiva il tuo potere”.
È il cittadino comune, dunque, nelle vesti di un potenziale “supereroe”, il soggetto
di “Attiva il tuo potere”
41
La Tav e la grande scoperta del
débat public
•
Ci volevano anni di tensioni e scontri sulla Tav in Piemonte per scoprire che
il coinvolgimento delle comunità locali interessate dai lavori per realizzare
opere pubbliche è un elemento essenziale. Così si è “scoperto” il metodo
francese del débat public e il governo ha annunciato di voler introdurre
qualcosa di analogo anche in Italia.
In realtà qualcosa di simile già esiste in una
legge della Regione Toscana, la n. 69/2007,
che ricalca il modello della legge francese.
Intendiamoci, niente di miracoloso perché
l’efficacia di ogni legge dipende dalla sua
attuazione e dai comportamenti dei diversi
attori dei processi partecipativi, ma la strada è
quella giusta. Sarà per questo che sul versante
francese non ci sono state le proteste che ci
sono da noi per la Tav?
42
NO TAV
• Soltanto per questo magari no, ma anche per questo sì.
• In Francia il débat public è previsto da una legge del
1995 (modificata nel 2002). Oltre ad introdurre il principio
della partecipazione è stata creata un’istituzione, la
Commission nationale du débat public (Cndp,
trasformata nel 2002 in una vera e propria autorità
amministrativa indipendente), con il compito di
presiedere alle modalità organizzative e al regolare
svolgimento del dibattito pubblico.
• Una legge che ha risposto alla domanda sociale di
partecipazione che si è diffusa in Francia come negli altri
paesi europei negli ultimi venti anni.
43
Le scuole di pace
•
SCUOLA DI PACE DI MONTE SOLE
Via San Martino, 25 - 40043 Marzabotto Bologna
Telefono e Fax 051.931574
• CA'PACE
v.le Abruzzi 88 - 48015 Pinarella Di Cervia (RA)
Ente Gestore: Coop La Lumaca - Telefono 059/8860012 Fax 059/8860124
• CENTRO PSICOPEDAGOGICO PER LA PACE E LA GESTIONE DEI
CONFLITTI
Via Campagna, 83 - 29100 Piacenza - Telefono e Fax 0523-498594
• ROCCA DI PACE
Via Baconi, 1 - 41029 Sestola Modena - Telefono 0536-61062 / 3385035421
• SCUOLA DI PACE QUARTIERE SAVENA
Via Lombardia, 36 - 40139 Bologna - Telefono E Fax 051.491953
• SCUOLA DI PACE DI REGGIO EMILIA
Via Roma 48- Reggio Emilia - telefono e fax 0522 541739
44
Che cos'è una citta civile?
•
(14/03/2012) Vedere se stessi negli altri, prendersi cura dei luoghi in cui
viviamo, sviluppare una coscienza dei diritti ma anche dei doveri,
partecipare… Sono questi alcuni dei principi del “Manifesto della città civile”
a cui hanno già aderito moltissime scuole, associazioni, aziende, istituzioni.
Anche il Centro Europe Direct dell’Assemblea legislativa ha aderito con il
portale “Pace e diritti umani”.
• Ma che cos’è una “città civile”? Una città è innanzitutto un luogo
dove molte persone vivono insieme. Ma per vivere insieme
–e per stare bene- è necessario rispettare alcuni principi che rendono
il luogo, un luogo “civile” dove abitare, camminare, partecipare, correre,
guidare, portare a spasso il cane, andare in autobus siano attività condivise
con piacere da tutti. La città diventa civile solo se la tolleranza, la solidarietà,
’attenzione e soprattutto il senso di responsabilità sono valori comuni
e rispettati da tutti i cittadini.
www.lacittacivile.it
45
www.disarmo.org/nof35/
NO F35
venerdì 23 marzo 2012
ore 21 - Modena
• presso la Tenda (viale Molza incrocio con viale Monte Kosica)
10 MILIARDI DI EURO PER I CACCIA F35?
TAGLIA LE ALI ALLE ARMI!
•
•
•
serata di approfondimento con
GIORGIO BERETTA,
Rete italiana Disarmo
FABIO POGGI, Assessore del Comune di Modena alle Politiche giovanili,
Cooperazione internazionale e Politiche patrimoniali
46
Casa per la Pace, Associazione per la Pace, Amnesty International – gruppo di Modena,
GAVCI (Gruppo Autonomo di Volontariato Civile), Pax Christi – punto pace di
Modena, Comunità Cristiana di Base del Villaggio Artigiano, Rete Lilliput – nodo di
Modena, Movimento Nonviolento - gruppo di Modena, Associazione Meet-Up Amici di
Beppe Grillo, GIT Banca Etica di Modena, FIAB Modena (Federazione italiana Amici
della Bicicletta), Rete Viola Modena, Legambiente, Associazione Idee in circolo,
associazione Insieme a Noi, COPRESC (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio
Civile), Arci e Arci Servizio Civile, Cooperativa Sociale Giovani Ambiente Lavoro,
Emergency - gruppo di Modena
47
Statuto
G.A.V.C.I. - Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia
Art. 1 - Il Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia - G.A.V.C.I. è
un'associazione senza fini di lucro con sede centrale a Bologna, che opera
a livello nazionale mediante sezioni distaccate a carattere provinciale.
Art. 2 - Finalità del Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia sono:
1 - la diffusione della cultura di Pace e della Nonviolenza;
2 - la formazione degli obiettori di coscienza al servizio militare e dei volontari;
3 - la prestazione del Servizio Civile e di attività di volontariato in progetti, in
particolare:
a) assistenza a minori, anziani, tossicodipendenti, carcerati, handicappati,
immigrati, emarginati;
b) cooperazione allo sviluppo del terzo mondo;
c) protezione civile;
d) sviluppo di modelli di Difesa Popolare Nonviolenta e della conversione
dell'industria bellica;
e) sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui valori dell'Obiezione di
Coscienza al servizio militare, alle spese militari, al sistema militare e
all'impegno per l'affermazione dei diritti civili;
f) iniziative per la qualificazione del Servizio Civile e del volontariato;
48
Art. 3 - Sono organi decisionali dell'associazione l'assemblea nazionale dei
soci e il consiglio direttivo. Sono organi decisionali delle sezioni l'assemblea
dei soci della sezione.
Art. 4 - Le assemblee nazionali possono essere ordinarie o straordinarie;
quelle ordinarie sono convocate dal presidente, su mandato del consiglio
direttivo, una volta l'anno, con convocazione scritta spedita almeno 30 giorni
prima e contenente l'ordine del giorno. Quelle straordinarie sono convocate
dal presidente su mandato del consiglio direttivo, oppure su richiesta scritta
e motivata di almeno 15 soci, oppure su richiesta di una sezione.
L'assemblea nazionale ordinaria, con la maggioranza dei 2/3 dei presenti: elegge il consiglio direttivo; - approva le relazioni sull'attività
dell'associazione; - approva il bilancio sociale redatto annualmente a cura
del tesoriere. Deleghe: ogni socio può rappresentare per delega, in sede di
assemblea, non più di un altro socio. Le assemblee di sezione eleggono il
responsabile di sezione e il rappresentante nel consiglio direttivo nazionale
e si svolgono mensilmente presso la sede della sezione. Le sezioni hanno
un bilancio economico autonomo e contribuiscono con una quota
proporzionale al numero dei soci al bilancio della associazione a livello
nazionale. Tutte le cariche associative sono svolte dai soci a titolo gratuito.
49
•
Art. 5 - Il consiglio direttivo, composto da almeno nove soci, ha il compito di porre in
atto gli interventi necessari alla realizzazione delle finalità dell'organismo stesso.
Nella sua prima riunione, dopo l'assemblea annuale, il consiglio direttivo elegge, fra i
suoi membri, il presidente, il segretario, il tesoriere; fa parte di diritto un
rappresentante per ogni sezione. Il consiglio direttivo determina il contributo annuale
delle sezioni alla sede nazionale.
Art. 6 - Si diventa membri effettivi dell'associazione mediante domanda scritta
dell'interessato e ammissione da parte del consiglio direttivo, oltre al versamento di
una quota annua di partecipazione. L'ammontare di detta quota viene deciso dal
consiglio direttivo ogni anno.
La qualità di socio si può perdere per: - dimissioni scritte; - morosità. Le attività dei
soci nel G.A.V.C.I. sono esclusivamente a titolo gratuito.
Art. 7 - Modifiche al presente statuto possono essere apportate soltanto
dall'assemblea che delibera col voto favorevole di almeno due terzi dei presenti e
purché questi rappresentino la metà più uno dei soci.
Art. 8 - In caso di scioglimento dell'associazione, l'assemblea deciderà a
maggioranza semplice di devolvere le attività esistenti ad associazioni o enti aventi
finalità analoghe. Questo articolo può essere modificato solo con il consenso di tutti i
soci.
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Per concludere
Una società con forte attivismo civico è il
luogo migliore in cui vivere sia per i deboli
che per i forti (Rubin)
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