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Proprietà Colligative
di Pietro Gemmellaro
Ai nostri fini possiamo dividere le sostanze chimiche in
due grosse classi:
ELETTROLITI
NON ELETTROLITI
Sostanze che si dissociano Sostanze che NON si dissociano
Formano IONI
NON formano IONI
ELETTROLITI FORTI
ELETTROLITI DEBOLI
Sostanze che si dissociano Sostanze che si dissociano
TOTALMENTE
PARZIALMENTE
Stiamo attenti a NON confondere la dissociazione con la
solubilità!
Una sostanza può infatti essere:
Solubile e dissociarsi;
Solubile e NON dissociarsi;
Insolubile e dissociarsi;
Insolubile e NON dissociarsi.
Quali sono le classi di sostanze chimiche che appartengono ai
non elettroliti, agli elettroliti forti e a quelli deboli?
I non elettroliti sono - nella maggior parte dei casi - sostanze
organiche (zucchero, benzene, olio, acetone, ecc);
Gli elettroliti forti sono i Sali, gli acidi forti e le basi forti.
Gli acidi forti sono:
Le basi forti sono:
HCl, HBr, HI
HClO3, HClO4
H2SO4
HNO3
MOH
M(OH)2
tranne Be
Gli elettroliti deboli sono gli acidi deboli e le basi deboli.
Per gli elettroliti un indice della ionizzazione è il “grado di
dissociazione” a, definito come:
numero di moli dissociate
grado di dissociazi one  a 
numero di moli INIZIALI
In base alla definizione del grado di dissociazione:
per i non elettroliti
a = 0;
per gli elettroliti forti
a = 1;
per gli elettroliti deboli 0 < a < 1.
Il grado di dissociazione a si può esprimere pure in
percentuale: così i valori vanno dallo 0 % sino al 100 %.
Gli elettroliti deboli hanno bassi valori di a, tipicamente
qualche unità percentuale.
Il grado di dissociazione (per gli elettroliti deboli) varia al
variare della concentrazione: tanto più concentrata è la
soluzione, tanto più piccolo è a.
Riepilogando quindi:
NON ELETTROLITI
Sostanze organiche
a=0
ELETTROLITI FORTI
Sali, acidi forti e basi forti
a=1
ELETTROLITI DEBOLI
Acidi deboli e basi deboli
0<a<1
2003, C, REG, 54
Il grado di dissociazione di un elettrolita debole, in acqua,
a temperatura costante:
A) diminuisce all’aumentare della diluizione dell’elettrolita
B) aumenta all’aumentare della diluizione dell’elettrolita
C) è indipendente dalla diluizione dell’elettrolita perché
dipende solo dalla T
D) può essere anche maggiore di 1 a diluizione infinita
2005, C, REG, 24
Il grado di dissociazione di un elettrolita NON dipende da:
A) il tipo di elettrolita
B) la temperatura
C) la costante di dissociazione dell’elettrolita
D) la pressione esterna sulla soluzione
Ogni liquido ha una naturale tendenza ad evaporare,
chiamata “tensione di vapore” o “pressione di vapore” che
dipende:
•dalla natura del liquido (es. alcol ed acqua);
•dalla temperatura (es. acqua fredda e acqua calda);
•dalla pressione esterna (es. montagna e pianura).
Quando un liquido bolle?
Quando la tensione di vapore del liquido raggiunge (e
supera) la pressione esterna.
2005, Altro, CeCh, 5
Se si diminuisce la pressione che insiste sulla superficie di un liquido
la temperatura di ebollizione di questo:
A) si abbassa
B) si alza
C) non cambia
D) si abbassa o si alza a seconda che il liquido formi o no legami a
idrogeno
1998, O, FIS, 64
La temperatura di ebollizione di un liquido ad una data pressione:
1) dipende dalla superficie libera del liquido
2) dipende dalla massa del liquido
3) dipende dalla quantità di calore assorbito
4) dipende sia dal tipo di liquido che dalla quantità di calore assorbito
5) dipende esclusivamente dal tipo di liquido che si considera
Si definiscono “colligative” le proprietà il cui valore dipende
solo dal numero “reale” (cioè vero) delle particelle per unità
di volume (cioè dalla concentrazione) che le determinano e
non dalla natura chimica (“dalla quantità e non dalla qualità”).
Esse si generano con un soluto NON volatile e si
intensificano con l’aumento della concentrazione.
Tali proprietà sono servite per determinare i PM dei soluti.
Per le soluzioni esse sono:
•Abbassamento della tensione di vapore;
•Innalzamento della temperatura di ebollizione
(ebullioscopia);
•Abbassamento della temperatura di congelamento
(crioscopia);
•Pressione osmotica.
Se indichiamo con A il solvente e con B il soluto, dal punto
di vista matematico si ha che:
P
Abbassamento della T ensionedi Vapore
 xB
PA
Innalzamento del Puntodi Ebollizione  Teb  Keb  mB
Abbassamento del Puntodi Congelamento  Tcr  Kcr  mB
PressioneOsmotica   V  n B  R  T
PressioneOsmotica   MB  R  T
Dato che le proprietà colligative dipendono solo dal numero
“reale” (cioè vero) delle particelle per unità di volume (cioè
dalla concentrazione) che le determinano, e non dalla natura
chimica, dobbiamo capire come calcolare tale numero vero!
Per tener conto di ciò, si deve considerare il coefficiente “i”
di Van’t Hoff (che rappresenta un fattore correttivo della
concentrazione):
i = 1 + a (n – 1)
Dove:
i = coefficiente di Van’t Hoff
a = grado di dissociazione
n = indice di dislocazione
Quindi tutte queste equazioni vanno corrette per i, per cui
diventano:
P
Abbassamento della T ensionedi Vapore
 xB  i
PA
Innalzamento del Puntodi Ebollizione  Teb  Keb  mB  i
Abbassamento del Puntodi Congelamento  Tcr  Kcr  mB  i
PressioneOsmotica   V  n B  R  T  i
PressioneOsmotica   MB  R  T  i
Mistero…
Quando la mamma fa la pasta e aggiunge il sale all’acqua, la
nuova soluzione che si è venuta a formare, “bolle di più” o
“bolle di meno”?
E bollirà a una temperatura più alta o a una più bassa?
L’aggiunta di un soluto NON VOLATILE a un solvente (con
la formazione dunque di una nuova soluzione) provoca un
abbassamento della tensione di vapore (es.: per l’acqua da
760 mmHg a 750 mmHg).
Quindi l’acqua “bolle più lentamente”.
Mistero…
Perché si aggiunge il “paraflu” al radiatore dell’automobile?
L’aggiunta di un soluto NON VOLATILE a un solvente (con
la formazione dunque di una nuova soluzione) provoca un
innalzamento della temperatura di ebollizione (es.: per
l’acqua da 100 °C a 103 °C).
Esso ha un duplice scopo: da una parte fa aumentare il punto
di ebollizione dell’acqua (es: per l’estate e per la montagna)
e dall’altro fa abbassare il punto di congelamento dell’acqua
(es: per l’inverno e per la montagna).
Le proprietà colligative si realizzano
tutte insieme!
2002, Altro, CeCh, 15
Quale delle seguenti sostanze sciolte in acqua in concentrazione 0,1
molale, darà la soluzione con più elevata temperatura di ebollizione?
A) fosfato di sodio
B) nitrato di bario
C) solfato di alluminio
D) ioduro di potassio
2005, Altro, CeCh, 7
Tra due soluzioni di NaI e Na2CO3 entrambe 0,5 M ha più alto punto
di ebollizione quella di:
A) NaI
B) Na2CO3
C) hanno uguale punto di ebollizione
D) il carbonato si decompone prima di bollire
2005, C, REG, 23
Indicare la temperatura di ebollizione (per P = 1 atm) di una soluzione acquosa
contenente 1,5 g di solfato di sodio e 6,0 g di ioduro di potassio in 500 ml di H2O (d
= 1,0 g mL-1); (considerare keb = 0,52°C kg mol-1).
A) 101,02 °C
B) 102,11 °C
C) 100,11 °C
D) 100,63 °C
2006, C, NAZ, 4
L’alizarina è un composto organico avente formula empirica C7H4O2. Era noto e
usato nell’antico Egitto e in India come colorante. Per determinare la sua formula
molecolare si sciolgono 0,144 g del composto in 10,00 g di benzene. La tensione di
vapore della soluzione di benzene è 94,56 mmHg a 25°C. La tensione di vapore del
benzene puro alla stessa temperatura è di 95,00 mmHg. Indicare la formula
molecolare dell’alizarina:
A) C7H4O2
B) C14H8O4
C) C21H12O6
D) C28H16O8
Mistero…
Perché in inverno si cospargono le strade di sale?
L’aggiunta di un soluto NON VOLATILE a un solvente (con
la formazione dunque di una nuova soluzione) provoca un
abbassamento della temperatura di congelamento (es.: per
l’acqua da 0 °C a – 3 °C).
1998, V, CHI, 28
Una sostanza disciolta in un solvente:
1) abbassa la temperatura di ebollizione del solvente;
2) innalza la temperatura di ebollizione del solvente;
3) non influenza la temperatura di ebollizione del solvente;
4) innalza la temperatura di congelamento del solvente;
5) innalza la tensione di vapore del solvente.
2005, O, CHI, 45
Raddoppiando il volume di una soluzione di cloruro di sodio
mediante aggiunta di acqua pura, il punto di congelamento della
nuova soluzione:
A) diminuisce di 2° C
B) diminuisce
C) non varia
D) aumenta
E) aumenta di 2° C
2008, C, NAZ, 49
Sapendo che la costante crioscopica di H2O vale 1,86 °C/m, indicare il
punto di congelamento di una soluzione acquosa di Al2(SO4)3 avente
concentrazione molale pari a 0,010 m:
A) -0,093 °C
B) 0,093 °C
C) -0,465 °C
D) 0,018 °C
1999, C, NAZ, 39
Una soluzione (al 2,5% in massa) di un idrocarburo in benzene
solidifica a 4,52 °C. Tenendo conto del punto di fusione e della costante
crioscopica del benzene (5,5 °C; Kcr = 4,9 °C kg mol-1) e del contenuto di
H dell’idrocarburo (6,29 %), si può concludere che:
A) la Mr dell’idrocarburo è 78
B) la Mr dell’idrocarburo non è calcolabile
C) la formula dell’idrocarburo è C10H22
D) la formula dell’idrocarburo è C10H8
2004, Altro, CeCh, 27
La costante di abbassamento crioscopico dell’acqua è 1,86 mol-1 Kg °C.
Una soluzione 10-3 molale di un acido organico monoprotico determina
un abbassamento crioscopico T = 2,3 10-3 K. Stimare l’entità della
eventuale dissociazione.
A) 0 %
B) 100 %
C) 50 %
D) 25 %
2001, Altro, CeCh, 13
Sapendo che il peso molecolare di una sostanza organica di formula
C2H4O2 ottenuto da misure crioscopiche di una sua soluzione acquosa
6,4 10-4 M è pari a 52,0 u, si può affermare:
A) che la sostanza è completamente ionizzata
B) che la sostanza è parzialmente ionizzata
C) che la sostanza è un dimero
D) che la sostanza forma legami a idrogeno con l’acqua
L’osmosi è quel fenomeno che si genera quando due soluzioni
a differente concentrazione sono separate da una membrana
semi-permeabile (particolare membrana - naturale o artificiale
- che lascia passare il solvente ma NON il soluto). In
particolare si genera un flusso netto di solvente dalla
soluzione più diluita alla più concentrata.
La pressione osmotica è la pressione che si deve applicare
dall’esterno sulla soluzione più concentrata al fine di evitare il
fenomeno dell’osmosi.
Le soluzioni posso essere ipo-toniche, iso-toniche e ipertoniche.
Emolisi e raggrinzimento.
2004, O, CHI, 58
Una soluzione A é ipertonica rispetto a una soluzione B se:
A) la soluzione A é più acida della soluzione B
B) separando le due soluzioni mediante una membrana semipermeabile, si
instaura un flusso netto di solvente da A verso B
C) la soluzione A si trova a una temperatura maggiore rispetto alla soluzione B
D) i valori delle proprietà colligative della soluzione B sono maggiori di quelli
della soluzione A
E) separando le due soluzioni mediante una membrana semipermeabile, si
instaura un flusso netto di solvente da B verso A
2004, V, BIO, 29
Una cellula è immersa in una soluzione isotonica. Avviene che:
A) l’acqua entra ed esce dalla cellula in ugual misura
B) l’acqua entra nella cellula
C) l’acqua esce dalla cellula
D) l’acqua non entra né esce dalla cellula
E) la cellula va incontro a lisi
2004, Altro, CeCh, 7
Sono date quattro soluzioni acquose di eguale molarità contenenti
acido cianidrico, nitrato di sodio, acido nitrico, cianuro di sodio. La
soluzione con pressione osmotica più elevata sarà quella contenente:
A) acido nitrico
B) nitrato di sodio
C) avranno tutte la stessa pressione osmotica
D) cianuro di sodio
1999, C, REG, 18
Una soluzione fisiologica è stata preparata con NaCl (C = 9 g/L). Una
soluzione isotonica ad essa, preparata con glucosio, ne contiene:
A) 13,85 g/L
B) 9,00 g/L
C) 27,7 g/L
D) 55,4 g/L
2007, C, NAZ, 45
Indicare la concentrazione molare di una soluzione di FeCl3 isotonica
con il sangue a 25 °C, sapendo che per il sangue, alla temperatura di
25 °C, si ha Π = 7,40 atm):
A) 3,31 10-2 M
B) 1,51 10-1 M
C) 7,56 10-2 M
D) 1,60 10-2 M
2008, Altro, GNC, 6
Calcolare la pressione osmotica a 27,0 °C di una soluzione che
contiene in 1,000 dm3 0,5845 g di NaCl e 1,8016 g di glucosio:
A) 0,492 atm
B) 0,984 atm
C) 0,366 atm
D) 0,738 atm