La rivoluzione francese - Scuola Media di Piancavallo

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La Francia dell’ancien règime
Negli stessi anni in cui le colonie inglesi
d’America lottavano per l’indipendenza, la
Francia si trovava alla vigilia della grande
Rivoluzione.
In Francia vigeva il modello di
organizzazione politica, sociale ed
economica denominato antico regime,
caratterizzato da una monarchia assoluta,
dalla suddivisione dalla società in tre
ordini o ceti sociali: clero, nobiltà e terzo
stato.
I primi due ordini, godevano di molti privilegi, tra i quali
spiccava l’esenzione quasi totale dalle imposte, il che era
causa della grave crisi finanziaria dello stato.
Grazie alla cultura illuministica, inoltre, si stava formando
un’opinione pubblica che prendeva coscienza delle
ingiustizie, criticando la monarchia e i privilegi.
Dagli stati generali allo scoppio della rivoluzione (1789)
Per risanare il bilancio statale, era necessario far pagare le
imposte a tutti ma la nobiltà si opponeva.
Il re fu costretto quindi, il 5 maggio 1789, a sottoporre la
questione agli STATI GENERALI, l’assemblea dei tre ordini
sociali.
Di fronte all’atteggiamento intransigente dei
primi due ordini (nobiltà e clero), i rappresentanti
del terzo stato (borghesi e contadini) decisero di
formare un’altra assemblea, detta assemblea
nazionale; essa si pose il compito di elaborare
una nuova costituzione al fine di dare un diverso
ordinamento alo stato e garantire maggiore
giustizia a tutti i cittadini, assumendo perciò in
seguito il nome di assemblea costituente.
Di fronte alle minacce militari della corte, il
popolo di Parigi insorse e il 14 luglio 1789
attaccò le carceri della Bastiglia, simbolo del
potere regio. Da Parigi la rivolta si allargò alle
campagne e alle altre città: era l’inizio della
rivoluzione francese.
Dalla Costituente alla Convenzione (1789-1792)
L’assemblea costituente continuò i suoi lavori,
decretando l’abolizione dai diritti feudali e di ogni
privilegio. Il 26 agosto 1789 venne approvata la
dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino,
basata sui principi illuministici di libertà,
uguaglianza e sovranità. Veniva liquidato così il
vecchio regime e si assumeva il modello della
monarchia costituzionale, con la separazione dei
poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il nuovo assetto, tuttavia, non eliminò le tensioni interne e
suscitò l’ostilità delle monarchie europee. Dopo una serie di
sconfitte da parte della Francia, la patria fu dichiarata in
pericolo; accorsero numerosi volontari e il 20 settembre 1792
l’esercito francese colse la prima vittoria a Valmy. Intanto era
emersa la complicità di Luigi XVI con le potenze nemiche e
si profilava il pericolo di un ritorno all’antico regime.
L’iniziativa politica fu assunta allora dalle forze popolari: i
Sanculotti insorsero, imponendo la sospensione del re e la
convocazione di una nuova assemblea , la convenzione
nazionale, che abolì la monarchia e istituì la repubblica. Il 21
gennaio 1793 Luigi XVI venne condannato a morte.
Classe seconda
Sez. di Piancavallo
a.s. 2003/2004
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