L`Europa conquista il mondo - Liceo Scientifico Antonelli

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Transcript L`Europa conquista il mondo - Liceo Scientifico Antonelli

Dalla “guerra fredda” alla caduta
del muro di Berlino
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L’Europa divisa: “la cortina di ferro”
Le tappe della contrapposizione
L’equilibrio del terrore
Dalla “guerra fredda” alla coesistenza
pacifica
La crisi dell’URSS e la caduta del muro
L’Europa divisa:
la “cortina di ferro”
 Conflitto politico e ideologico tra i blocchi
occidentale e orientale, guidati
rispettivamente dagli Stati Uniti e
dall’Unione sovietica, dopo la Seconda
guerra mondiale (1946?-1962?)
 “Guerra fredda” è una formula inventata dal
giornalista statunitense Walter Lippmann
per sottolinearne il carattere non dichiarato
e incruento
L’Europa divisa:
la “cortina di ferro”
 Portato a termine il compito comune di
sconfiggere il nazifascismo, antiche e nuove
divergenze condussero ben presto alla
rottura tra Usa e Urss
 Uno dei primi a denunciare pubblicamente
le difficoltà dei rapporti degli alleati
occidentali con l’Urss fu l'ex primo ministro
britannico Winston Churchill con il famoso il
discorso pronunciato a Fulton, negli Stati
Uniti, il 15 marzo 1946
L’Europa divisa:
la “cortina di ferro”
Le tappe della contrapposizione: la
divisione della Germania
 Al termine della guerra
la Germania fu divisa
in settori di occupazione
ciascuno affidato
alle potenze vincitrici
 L’Armata rossa, giunta
per prima a Berlino, aveva
già occupato il settore
orientale della Germania,
quando il 9 maggio 1945
fu firmato l’armistizio
Berlino
divisa
• Anche la capitale del Reich
fu divisa in settori occupati
dagli eserciti vincitori
 La divisione sia
di Berlino sia della
Germania doveva
essere temporanea…
 …ma alcuni eventi
di politica internazionale
la resero definitiva
blocco
di Berlino
Le tappe della contrapposizione
STATI UNITI
UNIONE SOVIETICA
 politica di contenimento
del comunismo
adottata da Truman
 Da Bretton Woods al
piano Marshall
 sostegno politico
e militare degli Stati Uniti
alle democrazie europee
 Ponte aereo che fa fallire
il blocco
 Nasce la Repubblica
Federale Tedesca
 formazione di regimi
comunisti dipendenti
dall’URSS in Europa
orientale
 rifiuto del piano Marshall
istituzione del Comecon
 liquidazione dei partiti
non comunisti negli stati
dell’Europa dell’Est
 Blocco di Berlino
 Nasce la Repubblica
Democratica Tedesca
Le due Germanie
• Il 23 maggio 1949, Stati
Uniti, Gran Bretagna e
Francia cedettero la
sovranità delle rispettive
zone di occupazione alla
nuova Repubblica Federale
di Germania, con capitale
Bonn
• Il 7 ottobre 1949, l'URSS
cedette la sovranità della
propria zona di occupazione
alla nuova Repubblica
Democratica Tedesca, con
capitale Berlino Est
Le tappe della contrapposizione
STATI UNITI
 Superiorità strategica
(bomba atomica)
UNIONE SOVIETICA
 Sostegno alla
rivoluzione comunista
in Cina (1949)
 Atomica sovietica
(1949)
 Guerra di Corea
(1950-1953)
 Guerra di Corea
(1950-1953)
 Maccartismo
 Repressione del
dissenso e Gulag
Le contrapposizioni
– ideologica
 liberalismo
 socialismo
– economica
 libero mercato
 economia pianificata
– politica:
 democrazie
liberaldemocratiche
e socialdemocratiche
 “democrazie popolari”
a partito unico
– militare:
 NATO (1949)
 Patto di Varsavia (1955)
RIASSUMIAMO:
dal 1949 l’Europa è divisa
in due blocchi
L’equilibrio del terrore
Quando il mondo sfiorò la catastrofe
nucleare
– documentario Discovery Channel  Introduzione 5’30’’
 L’inizio dell’era nucleare (fino a 8’30’’)
 Il progr. tecn. russo (U2) (fino a 24’’24’’)
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 La fase più acuta della “guerra fredda” si
esaurì nella seconda metà degli anni
Cinquanta quando il “disgelo” seguito alla
morte di Stalin (1953) e alla fine della guerra
di Corea (1953) aprì la strada alla ricerca di
una coesistenza pacifica
 Durante il XX Congresso del PCUS (1956), il
nuovo leader Nikita Krusciov diede l’avvio al
processo di destalinizzazione in URSS
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 Nel blocco occidentale, saldamente
ancorato a modelli di sviluppo capitalistici, era
ormai indiscussa la supremazia degli Stati
Uniti, con conseguente ridimensionamento
del peso internazionale delle due potenze
storiche occidentali europee, Francia e Gran
Bretagna
 Altrettanto solido era il blocco orientale, i cui
membri avevano ricostituito le loro economie
secondo moduli socialisti
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 Il 1956 fu comunque un anno cruciale
che vide due importanti crisi
internazionali:
– La rivolta ungherese, duramente repressa
dall’Urss
– La crisi di Suez che vide coinvolti Francia,
Inghilterra e Israele contro l’Egitto,
appoggiato dall’URSS
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 Queste crisi non impedirono che venisse portata
avanti la nuova linea generale di politica estera
dell'Urss che sottolineava l'importanza della
distensione internazionale, riconoscendo che lo
scontro tra i due "blocchi" (socialista e capitalista)
non costituiva una fatalità storica e che la guerra era
quindi evitabile.
 All'interno della coesistenza si riteneva infatti
possibile una pacifica competizione economica tra
i due sistemi in cui il socialismo avrebbe mostrato a
tutti i popoli la sua superiorità e si sarebbe potuto
imporre, soprattutto nei paesi industriali avanzati, per
via democratica e parlamentare.
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 La visita a Washington del
segretario del PCUS Nikita Kruscev
(settembre 1959)
 L’insediamento alla presidenza
degli USA di John F. Kennedy
(gennaio 1961) sembravano
facilitare la ripresa del dialogo
Kruscev negli USA
J.F. Kennedy presidente
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 L’avvio della coesistenza pacifica fu per
la verità assai travagliata, con due gravi
fatti che avvennero tra l’agosto del 1961
e l’ottobre del 1962:
– La seconda crisi di Berlino, con la
costruzione del muro (13 agosto 1961)
– La crisi dei missili a Cuba, con il rischio
concreto di degenerare in una guerra
nucleare (ottobre 1962)
 Permane la tensione USAURSS anche nella II metà
degli anni ‘50, dovuta a
– Adesione della Repubblica
Federale Tedesca alla
NATO (1955)
– adesione della RFT alla
CEE (1957)
– Abbattimento dell’U2 nei
cieli dell’URSS (1960)
 Crescente esodo
di berlinesi
da est verso ovest
Le autorità
della Repubblica
Democratica Tedesca,
il 13/8/1961, costruirono
un muro che divideva
in due la città
Il muro:
l’immagine visibile
della divisione
stabile
La crisi dei missili a
Cuba



La crisi scoppiò alla fine di agosto del
1962, quando le rilevazioni di un aereo
spia americano dimostrarono che il nuovo
governo comunista cubano di Fidel Castro
stava installando nell'isola missili nucleari
sovietici
Dopo settimane di drammatica tensione
internazionale il presidente degli Stati
Uniti J.F. Kennedy decretò il 23 ottobre il
blocco navale dell'isola chiedendo lo
smantellamento delle basi missilistiche.
Nel giro di pochi giorni un fitto scambio di
lettere tra Kennedy e il premier sovietico
Kruscev rese possibile un accordo (28
ottobre) in base al quale i sovietici
accettarono di interrompere i lavori alle
basi e di smantellare i missili già installati;
per parte loro gli Stati Uniti si impegnarono
a non invadere Cuba, e successivamente,
in base a un accordo segreto,
smantellarono vecchi missili installati in
Turchia.
Quando il mondo sfiorò la catastrofe
nucleare
– documentario Discovery Channel  La crisi cubana (circa 15’)
 Sopra i cieli di Cuba (circa 12’)
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 La pacifica soluzione della crisi consentì di
proseguire sulla strada di una vera
distensione
– Spesso gli scontri furono trasferiti nel Terzo mondo, dove le
contraddizioni conseguenti alla decolonizzazione creavano
spazi per l'intervento delle due superpotenze (Vietnam e
Medio Oriente)
– Sullo scenario internazionale emergevano inoltre altri
soggetti politici come la Cina o la Comunità economica
europea, la cui presenza attenuava la rigidità del confronto
bipolare
– D’altra parte all'interno dei due blocchi sorgevano movimenti
centrifughi e richieste di autonomia (nella Francia gollista, in
Cecoslovacchia) che rendevano più articolati i rapporti
reciproci
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 La fase più acuta del conflitto tra i due
blocchi era ormai alle spalle
– Si profilano i primi accordi per il disarmo
 1963: stop esperimenti nucleari nell’atmosfera
 1968: trattato di non proliferazione nucleare
 1972: limitazione delle armi strategiche
– Reciproco riconoscimento delle due
Germanie e loro ingresso nell’ONU (1973)
– Spostamento del confronto sul piano della
conquista dello spazio e del primato nello
sport
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 Non mancarono anche momenti di
tensione
– Guerra del Vietnam (1964-1975)
 Coinvolgimento diretto degli USA a fianco del
Vietnam del Sud
 Appoggio di URSS e Cina al Vietnam del Nord
– Questione mediorientale
 Gli USA sostengono decisamente Israele
 L’URSS appoggia più o meno apertamente la
lotta del mondo arabo contro Israele
– Invasione russa della Cecoslovacchia (1968)
– Rischi di innescare un conflitto per errore
Il Vietnam
Il Vietnam
Celebre istantanea
firmata Nick
Ut, premio Pulitzer
1972, ritrae la piccola
vietnamita Kim
Phuc in fuga da un
bombardamento al
napalm del suo
villaggio, Trang Bang
Oggi quella
bambina, Phan Thi
Kim Puc, vive in
America, è moglie e
madre, e ha chiamato
il figlio Huan,
Speranza.
La questione mediorientale
La primavera di Praga
FINE PRIMA LEZIONE
Dalla “guerra fredda” alla
coesistenza pacifica
 All’inizio degli anni ’80 la tensione crebbe con
la presidenza di Ronald Reagan (1981-1989)
– Lotta senza quartiere al comunismo
 Reagan appoggiò e finanziò dittature militari e
opposizioni ai regimi comunisti in America Latina
– Definì l’URSS ”l’impero del Male” a affermò la necessità
di contrastarne a tutto campo il progetto
espansionistico
 Rafforzamento dell’arsenale militare statunitense
 Installazione in Europa degli “euromissili”
 Programma dello “scudo stellare”
– La nomina a segretario del PCUS di Michail Gorbaciov
(marzo 1985) segnò invece una svolta radicale nei
rapporti USA-URSS
Quando il mondo sfiorò la catastrofe
nucleare
– documentario Discovery Channel  Il nastro “J” (il periodo reaganiano (circa 15’))
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 A metà degli anni 80 diventa segretario
del PCUS Michail Gorbaciov, dell’ala
riformista
 Egli deve affrontare una situazione di
grave difficoltà:
– una gravissima crisi economica interna
– Il fallimento della campagna militare in
Afghanistan (iniziata da Breznev nel 1979)
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Gorbaciov incontra diverse volte il
presidente americano Ronald Reagan e
propone consistenti riduzioni degli
armamenti
 Ottenuto l’appoggio internazionale,
tenta la riforma delle istituzioni
sovietiche, che sintetizza in due parole:
– glasnost
– perestrojka
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 La glasnost (trasparenza) era una
riforma politica con l’obiettivo di avviare
l’URSS alla democrazia:
– La creazione di un vero Stato di diritto,
smantellando la sovrapposizione PartitoStato
– Ridimensionamento del ruolo del Partito
– Sviluppo della partecipazione sociale e
delle libertà civili
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 La perestrojka (ristrutturazione) era una
riforma economica e sociale che
puntava a rinnovare il sistema
produttivo sovietico:
– Riduzione dei controlli statali sulle imprese
– Introduzione di elementi di economia di
mercato
– Ridimensionamento dell’industria militare
– Sviluppo dell’iniziativa privata e dei
consumi
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Le riforme di Gorbaciov fallirono in gran parte
ed ebbero anzi l’effetto di accelerare la crisi
dell’URSS:
– Il sistema sovietico era completante sclerotizzato
da 70 anni di economia pianificata
– Stimolare la concorrenza, ragionare in termini di
costi-ricavi, uscire dalle logiche burocratiche,
limitare la corruzione si rivelarono imprese
difficilissime da realizzare
– Finiti i finanziamenti statali, molte imprese non
riuscivano a pagare gli stipendi
– Vennero meno le garanzie sociali (posto di lavoro,
casa, servizi) che il sistema sovietico aveva
garantito
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 A partire dal 1989 furono evidenti i segni
del fallimento della politica di Gorbaciov,
nonostante gli aiuti finanziari che
continuavano ad arrivare dall’Occidente
 Un effetto devastante sull’URSS e sul
mondo sovietico ebbe quello che accadde
a Berlino nella notte tra il 9 e il 10
novembre 1989: la caduta del muro,
simbolo della “guerra fredda” e della
“cortina di ferro”
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Il regime comunista della Germania Est, retto
da Erich Honecker, si era rifiutato di
intraprendere qualsiasi riforma, opponendosi
anche al nuovo corso di Gorbaciov in URSS
 I tedeschi dell’Est inneggiavano a Gorbaciov
contro il proprio governo
 Nell’estate del 1989 l’Ungheria aveva aperto
le frontiere con l’Occidente ed era così
iniziato un esodo anche di cittadini della
Germania Est che – attraverso l’Ungheria passavano in Occidente
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 L’11 ottobre Honecker presentò le dimissioni,
e il nuovo governo di Hans Modrow fu
travolto dagli eventi e smise di impedire
l’esodo verso l’Ungheria
 La sera del 9 novembre alcuni giovani di
Berlino Est si arrampicarono sul muro. Le
guardie di frontiera – prive di ordini - non
spararono e la notizia si diffuse: furono aperti
i passaggi e centinaia di migliaia di berlinesi
dell’Est e dell’Ovest festeggiarono insieme la
libertà ritrovata
 Il muro fu demolito pezzo per pezzo e il
regime comunista si dissolse
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Nel breve volgere di pochi mesi crollarono i regimi
comunisti in Bulgaria, in Cecoslovacchia e in
Romania (uccisione di Ceausescu e della moglie),
mentre la Germania andava verso l’unificazione
 A partire dal 1990 l’Urss cominciò a smembrarsi:
Armenia, Estonia, Lettonia e Lituania proclamarono
l’indipendenza
 In Russia emerge la figura di Boris Eltsin, ex
collaboratore di Gorbaviov ed estromesso dal potere
nel 1987 a causa della radicalità delle sue posizioni
che portavano verso una fuoriuscita dal socialismo
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Nel marzo 1990 Gorbaciov fece approvare
una Costituzione che toglieva al Partito
comunista la guida della società e
trasformava l’URSS in una Repubblica
presidenziale, proclamando di fatto la
legittimità del pluralismo politico
 Russia democratica, il partito di Eltsin ottenne
un grande successo elettorale e nel maggio
1990 Eltsin viene nominato presidente della
Repubblica russa e dichiara la sovranità della
Russia nei confronti dell’URSS
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Andava delineandosi un conflitto politico e
costituzionale con Gorbaciov, leader del
PCUS e capo del governo dell’URSS
 Il prestigio di Eltsin viene confermato dalle
elezioni del giugno 1991, che vedono la sua
conferma a Presidente della Russia, ma
questa volta con un’elezione democratica
(57%dei voti)
 Il 19 agosto 1991 un “Comitato per lo stato di
emergenza” (alcuni ministri, il capo del Kgb, il
vicepresidente dell’Urss) tentano un colpo di
Stato, arrestando Gorbaciov nella sua dacia
sul Mar Nero
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Eltsin guida l’opposizione popolare, l’esercito
si divide e il colpo di Stato fallisce
 Ma Gorbaciov viene accusato di non aver
saputo opporsi ai ribelli e si profila inevitabile
la sua fine politica, che sarà anche la fine
dell’URSS
 Altre Repubbliche proclamano la loro
indipendenza; Eltsin sospende le attività del
PCUS e smantella il Kgb
 A dicembre i presidenti delle Repubbliche
indipendenti di Ucraina, Russia e Bielorussia
formano la Comunità degli Stati indipendenti
(Csi)
La crisi dell’URSS
e la caduta del muro
 Il 25 dicembre 1991 Gorbaciov si
dimette da presidente dell’URSS,
pronuncia un discorso in televisione
e la sera stessa viene ammainata
la bandiera rossa sul Cremlino
 Il giorno dopo, 26 dicembre, il
Soviet supremo scioglie l’URSS
Documentario sul muro di Berlino
 Durata 43 ‘
FINE DELLA
PRESENTAZIONE
Il discorso di Fulton
Un'ombra è calata sulla scena di recente così vivamente
illuminata dalla vittoria degli Alleati. Nessuno sa che cosa
intendano fare nell'immediato futuro la Russia e la sua
organizzazione comunista internazionale, né quali siano i
limiti, ammesso che esistano, delle loro tendenze
espansionistiche e del loro proselitismo. Nutro
l'ammirazione e la considerazione più vive per il
valoroso popolo russo e per il mio camerata del
tempo di guerra, il maresciallo Stalin. Esistono una
simpatia ed una benevolenza profonde in Gran Bretagna
— e, non ne dubito, anche qui — nei riguardi dei popoli di
tutte le Russie, nonché la determinazione di perseverare,
ad onta di numerose divergenze e ripulse, nel
conseguimento di un'amicizia durevole. Ci rendiamo
conto dell'esigenza della Russia di sentirsi sicura
sulle proprie frontiere occidentali mediante
l'eliminazione di ogni possibilità di un'aggressione
tedesca. Diamo il benvenuto alla Russia nel suo
giusto posto tra le più grandi nazioni del mondo.
Siamo lieti di vederne la bandiera sui mari.
Il discorso di Fulton
Soprattutto siamo lieti che abbiano luogo frequenti e sempre più intensi
contatti tra il popolo russo e i nostri popoli su entrambi i lati dell'Atlantico.
È tuttavia mio dovere, poiché, ne sono certo, voi desiderate che io vi
esponga i fatti quali li vedo, prospettarvi determinate realtà dell'attuale
situazione in Europa.
Da Stettino, nel Baltico, a Trieste, nell'Adriatico, una cortina di ferro è calata
sul continente. Dietro ad essa si trovano tutte le capitali degli antichi Stati
dell'Europa centrale ed orientale. Varsavia, Berlino. Praga, Vienna, Budapest,
Bucarest e Sofia, tutte queste famose città e le popolazioni intorno ad esse
si trovano in quella che debbo chiamare la sfera sovietica, e tutte sono
soggette, in una forma o nell'altra non solo all'influenza sovietica, ma ad
un'altissima e in molti casi crescente misura di controllo da Mosca.
La sola Atene — la Grecia con le sue glorie immortali — è libera di decidere il
proprio avvenire mediante elezioni, con osservatori britannici, americani e francesi.
Il governo polacco dominato dai russi è stato incoraggiato ad avanzare enormi e
ingiuste pretese sulla Germania e sta avendo luogo in questo momento
un'espulsione in massa di milioni di tedeschi, su una scala atroce e mai
immaginata prima d'oggi.
Il discorso di Fulton
I partiti comunisti, ch'erano assai piccoli in tutti quegli Stati orientali
d'Europa sono stati innalzati ad un predominio e ad un potere di gran lunga
sproporzionati al numero dei loro aderenti e stanno ora tentando dovunque
di conquistare il dominio totalitario. Governi polizieschi prevalgono quasi in
ogni caso e fino a questo momento, tranne che in Cecoslovacchia, non
esiste una democrazia autentica.
La Turchia e la Persia sono entrambe profondamente allarmate e turbate dalle
rivendicazioni avanzate e dalla pressione esercitata su di esse dal Governo di
Mosca. A Berlino, i russi stanno tentando di organizzare un partito quasi
comunista nella loro zona della Germania occupata favorendo in modo
particolare gruppi di capi politici tedeschi con tendenze di sinistra. Al termine
dei combattimenti, nello scorso giugno, gli eserciti americano e britannico si sono
ritirati ad ovest, in base ai termini di un precedente accordo, per una profondità
che in taluni punti arriva ai duecentoquaranta chilometri e su un fronte di quasi
seicentoquaranta chilometri, allo scopo di consentire ai nostri alleati russi di
occupare quella vasta distesa di territorio che le democrazie occidentali avevano
conquistato.
Il discorso di Fulton
Se ora il governo sovietico tenterà, mediante un'azione unilaterale, di creare
nelle sue zone una Germania favorevole al comunismo, ciò determinerà
nuove gravi difficoltà nelle zone britannica e americana, e darà ai tedeschi
sconfitti il modo di porsi all'asta tra i sovietici e le democrazie occidentali.
Qualsiasi conclusione si possa trarre da questi fatti — e si tratta di fatti —
non è questa la libera Europa per edificare la quale noi combattemmo.
Ne è un'Europa che contenga gli elementi essenziali di una stabile pace.
La dottrina Truman
 Discorso al Congresso
nel marzo del 1947: gli
Usa si impegnavano ad
intervenire, quando
necessario, “per
sostenere i popoli nella
resistenza
all’asservimento da
parte di minoranze
armate o pressioni
straniere”
La dottrina Truman
 “Io credo che debba essere
politica degli Stati Uniti sostenere
i popoli liberi che resistono ai
tentativi di soggiogamento
effettuati da minoranze armate o
mediante pressioni esterne.”
 “Credo che noi dobbiamo aiutare i
popoli liberi a costruire il loro
destino alla loro propria maniera.”
 “Credo che il nostro aiuto debba
essere in primo luogo di natura
economica e finanziaria, il che è
essenziale alla stabilità
economica e ad un ordinato
sviluppo politico.”
La dottrina Truman
 Rafforzare l’ordine
politico-economico
occidentale
 Difendere il modello
democratico e
capitalistico in tutto il
mondo
 Ostacolare l’avanzata
sovietica e il suo
modello economicopolitico
L’egemonia comunista a Est
 Tra il 1945 e il 1948 i Paesi europei dell’Est soggetti
all’egemonia dell’URSS subirono un processo di
sovietizzazione forzata
 Si costituirono forme di “democrazia popolare” sul
modello sovietico in Polonia, Bulgaria, Ungheria,
Romania, Albania e Cecoslovacchia
 In Jugoslavia i comunisti del maresciallo Tito erano
riusciti a liberare il Paese senza l’intervento dell’Urss e
inaugurarono una “via nazionale al comunismo” definita “deviazionista” dai russi – e si mantennero su
posizioni non allineate a quelle sovietiche ed
equidistanti rispetto alle due grandi potenze
Gli accordi di Bretton Woods
 (luglio 1944) Accordi in campo monetario stipulati
nella cittadina del New Hampshire (Usa) fra i
rappresentanti dei 44 paesi impegnati nella guerra
contro l'Asse.
 Il problema affrontato fu il ripristino delle condizioni di
convertibilità delle monete e la creazione di un
sistema di compensazione delle bilance dei pagamenti
dei vari Paesi al termine della guerra
 Ispiratore degli accordi fu Keynes che, in
considerazione della negativa esperienza del periodo
successivo alla Prima guerra mondiale, aveva
proposto già nel 1942 la creazione di una Unione di
compensazione internazionale. Questa doveva
operare come stanza di compensazione per le bilance
dei pagamenti degli Stati membri e come banca per
intervenire con aperture di credito a favore dei paesi in
temporaneo disavanzo
Gli accordi di Bretton Woods
 Gli accordi prevedevano un regime di cambi fissi fra le
monete sulla base della loro convertibilità in oro o in
altra valuta convertibile e la creazione di due
organismi di cooperazione per favorire lo sviluppo dei
paesi membri e agevolare l'equilibrio delle bilance dei
pagamenti: la Banca mondiale (o Banca
internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo) e
il Fondo monetario internazionale.
 Alla fine della guerra fu il dollaro a divenire la moneta
di riferimento per i pagamenti internazionali, mentre
l'Unione sovietica e i Paesi satelliti si ritirarono dagli
accordi.
 Nel 1971, con la dichiarazione unilaterale statunitense
di non convertibilità del dollaro in oro avrà fine il
regime di cambi fissi instaurato dagli accordi, che però
nel frattempo aveva consentito uno straordinario
sviluppo ai Paesi che vi avevano aderito.
Il Piano Marshall
 (1947-1952). Piano di aiuti economici all'Europa
(conosciuto anche sotto la sigla Erp: European
Recovery Program) che prese il nome del Segretario
di Stato americano George Marshall.
 La proposta intendeva favorire, con reciproco
vantaggio, una ripresa dei sistemi economici e quindi
degli scambi commerciali nei Paesi colpiti dal secondo
conflitto mondiale.
 Anche se il piano venne formalmente proposto anche
all’URSS e ai Paesi dell’Est europeo, uno degli
obiettivi del Piano era quello di attirare questi Paesi
nell’orbita occidentale, ponendo un freno alla minaccia
rappresentata dall'espansione del modello sovietico
 Nella conferenza di Parigi del 12 luglio 1947, sedici
Paesi europei, con l'esclusione dei paesi dell'Est,
aderirono all'invito. Nell'aprile 1948 il Congresso
americano approvò il piano varando un programma di
finanziamenti quadriennale che operò sino al 1952
Piano Marshall: interventi in Europa
1948-1952 (dati in milioni di dollari)
Il Piano Marshall
Il blocco di Berlino
 (aprile 1948 - maggio 1949).
Chiusura degli accessi terrestri
all'ex capitale tedesca, attuato
dall'esercito d'occupazione
sovietico per costringere gli ex
alleati occidentali a lasciare il
settore ovest della città. Fallì a
causa del ponte aereo
organizzato dagli occidentali,
che rifornì Berlino ovest
 280.000 voli, fino a 1400 voli in
24 ore
Monumento al Ponte
Aereo, all'aeroporto
Tempelhof di Berlino, con
incisi i nomi dei 39 piloti
britannici e 31 americani
che persero la vita
nell'operazione umanitaria
cartina
Il blocco di Berlino
Il blocco di Berlino
Guerra di Corea
Guerra di Corea
 (1950-1953) La penisola coreana nel 1945 era stata
divisa lungo il 38° parallelo tra due Stati: Corea del
Nord con un regime comunista retto da Kim il-Sung e
Corea del Sud, con un regime nazionalista e
conservatore alleato degli occidentali
 Per riunificare il Paese, nel giugno del 1950 l’esercito
nordcoreano, con l’appoggio dell’assistenza militare e
degli armamenti sovietici, invase la Corea del Sud
 Truman, forte di una risoluzione dell’ONU, mise le
forze armate americane a capo di una coalizione di 25
Stati del blocco occidentale che respinse l’offensiva
nordcoreana fino al confine cinese
 Questo provocò l’intervento di “volontari” cinesi: lo
scontro con i cinesi e le condizioni meteo proibitive
costrinsero la coalizione alla ritirata, e il fronte fu
riportato al 38° parallelo
Guerra di Corea
 Il comandante della coalizione, il generale americano
MacArthur, continuava a rilasciare dichiarazioni
bellicose, lasciando intendere un possibile ricorso alla
bomba atomica
 L'intervento moderatore della Gran Bretagna e il
prevalere delle "colombe" nell'amministrazione Usa
portarono all'allontanamento del generale, sostituito
con il più moderato Matthew B. Ridgway
 A Washington prevalse la tesi che la guerra dovesse
rimanere limitata e lo stallo della situazione militare
favorì l'apertura di negoziati che si conclusero nel
1953 con la riconferma della divisione lungo il 38°
parallelo
 La guerra era costata 1.027.409 morti e 1.474.717
feriti, ma alcune stime parlano di 4.000.000 fra militari
e civili morti e feriti. Furono distrutte il 43 per cento
delle strutture industriali del Paese e il 33 per cento
delle abitazioni
Guerra di Corea
Maccartismo
 Il maccartismo fu un periodo della storia degli Stati
Uniti caratterizzato dall'intenso
sospetto anticomunista, durato dai tardi anni
quaranta fino a circa la metà del decennio successivo.
Prende il nome da Joseph McCarthy,
senatore repubblicano.
 In questi anni vi furono crescenti paure di "influenze
comuniste" sulle istituzioni statunitensi, favorite anche
dalla scoperta di clamorosi casi di spionaggio a favore
dell'Unione Sovietica
 Si considera che il maccartismo abbia avuto termine
nel 1954, quando una commissione del Senato votò
una mozione di censura contro Joseph McCarthy, in
seguito ad una campagna che egli aveva condotto
contro alti gradi dell'esercito, che accusava di simpatie
comuniste.
Maccartismo
 L'ambiente di Hollywood, dove lavoravano molti europei
simpatizzanti per le sinistre, fu particolarmente colpito, ma
furono colpiti anche elementi liberal.
 Charlie Chaplin fu una delle persone accusate di attività
anti-americane e l'FBI fece in modo che venisse cancellato
il suo visto di rientro, quando Chaplin lasciò gli USA per un
soggiorno in Europa nel 1952. In effetti, la sua carriera
cinematografica negli USA finì, nonostante egli non fosse
stato dichiarato colpevole per alcun reato.
 Walt Disney fu anche lui sospettato di essere comunista.
 Arthur Miller finì sotto inchiesta: sua moglie, Marilyn
Monroe, chiese aiuto a John Fitzgerald Kennedy il cui
fratello Robert era il braccio destro di McCarthy
Maccartismo
In questo clima, grande notorietà ebbe la vicenda dei
Rosenberg
coniugi Julius ed Ethel
, accusati
di aver passato segreti atomici all'URSS, condannati a
morte nel 1951 e giustiziati nel giugno1953.
L'accuratezza delle imputazioni è rimasta sempre
controversa sebbene, decenni dopo, la declassificazione
delle decifrazioni delle comunicazioni sovietiche da parte dei
servizi segreti di USA e GB abbia indicato che Julius
Rosenberg era effettivamente coinvolto nello spionaggio
Scomunica per i comunisti
La scomunica ai
comunisti è il nome con
cui è conosciuto a livello
popolare un decreto della
Congregazione
del Sant'Uffizio pubblicato
il 1º luglio 1949: con esso
la Chiesa
cattolica prendeva
esplicitamente le distanze
dall'ideologia comunista.
Gulag
Patto atlantico e NATO
 Il Patto atlantico (4 aprile 1949) è un trattato di alleanza
militare difensiva tra Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna,
Francia, Benelux, Italia, Danimarca, Islanda, Portogallo e
Norvegia. Fu il perno della politica statunitense
di containment antisovietico in Europa (dottrina Truman) e
in base a esso si istituì la Nato.
 NATO (North Atlantic Treaty Organization, Organizzazione
del patto dell'Atlantico settentrionale). Organismo
internazionale politico-militare creato con il Patto atlantico il
4 aprile 1949 a Washington tra dieci paesi europei (Belgio,
Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia,
Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo) e due
paesi americani (Canada e Usa), cui si aggiunsero Grecia
e Turchia (1952), Repubblica federale tedesca (1955) e
Spagna (1982). Nel 1966 la Francia uscì dall'alleanza.
Patto atlantico e NATO
 Il testo del patto prevedeva la collaborazione politica,
economica e militare per garantire la difesa collettiva
in caso di aggressione contro uno dei Paesi aderenti.
 La Nato dispone di una complessa struttura diretta da
un Consiglio atlantico e coordinata da un segretario
generale.
 Le forze armate comuni, articolate in settori territoriali
di competenza, sono sotto gli ordini di un comandante
supremo.
 La Nato resse il peso del confronto diretto con le forze
del Patto di Varsavia negli anni della guerra fredda,
prima sul piano degli armamenti convenzionali e poi,
dalla fine degli anni cinquanta, col dispiegamento delle
armi nucleari.
Patto atlantico e NATO
 La fine della contrapposizione dei blocchi, la
dissoluzione dell'Urss (1991) e il processo di
diminuzione dell'impegno militare statunitense con
la presidenza Clinton (1993) posero il problema di
una ridefinizione dei compiti dell'alleanza.
 Nel 1994 la Nato avviò un programma di
integrazione con i Paesi dell'Europa orientale, che
portò nel 1999 Polonia, Repubblica Ceca e
Ungheria ad aderire formalmente
all'organizzazione
 Nel 2004 aderirono anche Estonia, Lettonia,
Lituania, Slovacchia, Slovenia, Romania e
Bulgaria
Patto di Varsavia
 Alleanza militare (1955-1989) tra i Paesi
socialisti dell'Europa orientale, sottoscritta nel
1955 nella capitale polacca in conseguenza
dell'ingresso della Repubblica federale
tedesca nella Nato.
 Un comando con sede a Mosca e guidato da
un generale sovietico dirigeva un sistema di
difesa militare integrato. Venne sciolto a
partire dal 1989, con il ritiro delle truppe
sovietiche di stanza nei Paesi alleati
La rivolta ungherese
 La Rivoluzione ungherese del 1956 fu
una sollevazione armata di spirito
antisovietico scaturita nell'allora Ungheria
socialista che durò dal 23 ottobre al 10 - 11
novembre 1956. Inizialmente contrastata dalla polizia
segreta ungherese, venne alla fine duramente
repressa dall'intervento armato delle truppe
sovietiche. Morirono circa 2652 Ungheresi (di
entrambe le parti, ovvero pro e contro la rivoluzione)
e 720 soldati sovietici. I feriti furono molte migliaia e
circa 250.000 (circa il 3% della popolazione
dell'Ungheria) furono gli Ungheresi che lasciarono il
proprio Paese rifugiandosi in Occidente. La
rivoluzione portò a una significativa caduta del
sostegno alle idee del comunismo nelle nazioni
occidentali.
La rivolta ungherese
La crisi di Suez
 La Crisi di Suez è un conflitto che
nel 1956 vide l'Egitto di Nasser opporsi
all'occupazione militare del Canale di
Suez da parte di Francia, Regno
Unito ed Israele.
 La crisi si concluse quando
l'URSS minacciò di intervenire al fianco
dell'Egitto e gli Stati Uniti, temendo
l'allargamento del conflitto, costrinsero
inglesi, francesi ed israeliani al ritiro.
 Per la prima volta USA e URSS si
accordarono per garantire la pace
Michail Gorbaciov
Boris Eltsin
Boris Eltsin
Curtis LeMay
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Generale di aviazione, era famoso per la sua durezza: gli
uomini dell'USAF facevano di tutto pur di non dover lavorare
per "The Old Iron Bottom" (il Vecchio Culo di Ferro); per
quasi 40 anni ha visto il mondo come un obiettivo nemico
da centrare dall'alto di una fortezza volante. Quando fu
capo dello Strategic Air Command (da cui dipendono i
bombardieri ed i missili atomici) sostenne, e fortunatamente
perse, (perseguendo la politica della deterrenza, alla base
dei rapporti di forza delle 2 superpotenze) l'aspra disputa
che mirava a trasformare la guerra fredda in guerra
atomica.
Entrato in aviazione nel 1928 come meccanico, si fece
strada con forza di volontà e duro lavoro, e divenne presto
uno dei piloti più esperti e spericolati dei primi
superbombardieri. Per i suoi record di volo sugli oceani, fu
scelto nel 1941 a guidare i convogli attraverso l'Oceano
Atlantico.
L'anno seguente addestrava i piloti del B-17 di stanza
in Gran Bretagna. Di qui lui stesso partì per famosi raid sulle
basi tedesche di Saint-Nazaire e di Ratisbona; riuscì
sempre a cavarsela sotto il fuoco furioso della contraerea,
ed ebbe il titolo di eroe ed il soprannome di "Iron ass" (lett.:
"Culo di ferro").
Nel 1944 fu trasferito nell'Oceano Pacifico e guidò i B-29 in
un volo notturno durante il quale furono sganciate
2.500 tonnellate di bombe incendiarie sul centro di Tokio.
La tattica non nuova da lui praticata consisteva nello
sfuggire al radar volando a bassa quota e nell'ottenere la
massima potenza di fuoco con una formazione di 18 aerei.
(da Wikipedia)
Curtis LeMay
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Nel 1945 fu tra i responsabili del bombardamento atomico di
Hiroshima e Nagasaki.
Concluse le sue operazioni all'estero con l'exploit di un volo
senza scalo dal Giappone a Chicago.
Dopo la guerra, per avere diretto il ponte aereo di Berlino,
spesso pilotando personalmente gli aerei, ricevette la
medaglia for Humane Actiona.
Dal 1948 al 1957, gli anni più tesi della guerra fredda, fu
posto a capo dello Strategic Air Command dell'aviazione
americana e, perfezionando la tecnica dei rifornimenti in
volo, fece in modo che per anni, senza interruzione, il
mondo fosse sorvolato da bombardieri strategici dotati di
armi atomiche, pronti a dirigersi sull'URSS.
Capo di Stato Maggiore dell'aviazione, dopo il 1960 trovò un
ostacolo insormontabile nella politica del segretario della
Difesa, McNamara, che alla strategia dei grandi bombardieri
preferì quella dei missili intercontinentali. Il rapporto
McNamara-LeMay viene a più riprese descritto nel
documentario The Fog of War: La guerra secondo Robert
McNamara.
Per il suo esasperato bellicismo è servito da modello per
uno dei personaggi del film Il dottor Stranamore, ovvero:
come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba.
Nelle elezioni del 1968 George Wallace, che raccoglieva i
voti della destra più reazionaria, lo aveva indicato come
candidato alla vice-presidenza.
(da Wikipedia)