In cammino con Dante - Classe II C

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Transcript In cammino con Dante - Classe II C

Padre della lingua italiana
Allegorico: sotto il significato letterale ce n’è uno di
tipo morale e religioso
Didascalico: si propone di insegnare qualcosa all
’intera umanità
anno santo
giubileo
Dante , come tutti
gli uomini del suo
tempo, pensava che
al centro dell’
Universo si
trovasse la terra
immobile, e che
tutti i pianeti le
girassero intorno,
secondo la teoria di
Tolomeo
 Per
trasmettere all ’
umanità un messaggio
morale.

Mostrare agli uomini gli
effetti negativi del peccato e
indicare la vera via della
redenzione spirituale.
Titolo originale: Comedia o Commedia
L’aggettivo Divina le fu dato da Boccaccio
Lingua : volgare
Versi : endecasillabi
Cantiche: 3 Inferno, Purgatorio, Paradiso
Canti : ogni cantica 33 canti
Proemio: 1
Strofe : terzine
Rime: incatenate
Dalle parti di Gerusalemme,
in un luogo indefinito
Vicino a una
selva oscura
Si trova la porta
dell’Inferno
« Nel mezzo del cammin
di nostra vita
mi ritrovai per una selva
oscura,
ché la diritta via era
smarrita. »
La selva rappresenta il
peccato e Dante vi vaga
poichè ha perso la retta via
La Lonza
Il Leone
lussuria
La Lupa
avarizia
superbia
Per me si va nella città dolente ,
per me si va nell’eterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore :
fecemi la divina potestate,
la somma sapienza e ‘l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne ,e io etterna duro.
Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate
San
Bernardo
 Rappresenta la ragione terrena
 Guida Dante nell’Inferno e nel Purgatorio
Guida Dante nel
Paradiso
Giunto nel cielo più
alto, tra voli di
angeli e canti
sublimi, grazie alle
preghiere di San
Bernardo e alla
benevolenza della
Vergine Maria,
Dante riuscirà e
intravedere Dio e
intuire il mistero
della trinità
ANTINFERNO
Coloro che non
furono
abbastanza
buoni da
meritare una
sorte migliore,
né così cattivi
da finire
all’Inferno
Fiume Acheronte
Palude dello Stige
Fiume Flegetonte
Cocito lago ghiacciato
Lo Stige è simile a una palude nera e
nelle sue acque si agitano le anime degli
Iracondi
Fiume rosso di
sangue
bollente,
scorre nel
primo girone
del VII
cerchio, in cui
sono puniti i
violenti contro
il prossimo.
Lago ghiacciato
situato nel IX
cerchio
dell’Inferno, qui
vengono puniti i
traditori,
sommersi dal
ghiaccio e colpiti
continuamente
dalle gelide
raffiche di vento
prodotte dalle
immense ali
di Lucifero
fiume Acheronte
Figlio dell’Erebo e della
Notte, traghetta le
anime da una riva
all’altra del fiume
Acheronte, verso i
supplizi infernali del
caldo e del gelo. Dante
lo descrive come un
demone dall’aspetto di
un vecchio con la
barba bianca e gli
occhi di fuoco.
II°cerchio:
lussuriosi
Fu il mitico re e legislatore di
Creta figlio di Giove e di
Europa. Fu un re giusto e
sapiente e per questo Zeus lo
pose all’entrata
dell’oltretomba per giudicare i
morti. Dante lo trasforma in
una creatura mostruosa e
ringhiante. Egli si avvolge con
la lunga coda tante volte,
quanti sono i cerchi infernali
che l’anima deve scendere per
raggiungere il luogo della
propria pena.
III° cerchio: I Golosi
E’ il cane a tre teste della
mitologia classica.
Custode dei peccatori di
gola , dilania avidamente
i dannati. Latra con le
tre gole, graffia e
squarcia gli spiriti . Ha
occhi rossi sanguigni,
barba sudicia, unta e
nera, ventre largo, mani
unghiate e grandi fauci.
IV cerchio: Avari e
Prodighi
Demone iroso e
orrendo, ha sembianze
di un cane rabbioso
ma anche tratti
umani. Punisce gli
avari e i prodighi
separandoli in due
schiere opposte
mentre spingono
enormi macigni.
Aggredisce tutti con
voce arrochita e
sgradevole
V °cerchio - Palude dello
Stige: Iracondi e Accidiosi
Traghetta le anime nella
bollente palude dello
Stige. Figlio di Marte e
di Crise, Flegias è una
figura mitologica
trasformata da Dante in
un demonio con le ali. E’
rissoso e si rivolge a tutti
con arroganza, si muove
con rapidità, strepita e
minaccia. Simboleggia
l’ira insensata e la
vendetta.
VI cerchio – città di
Dite: Eretici
Megera (la nemica); Tisifone (la
punitrice dell’assassinio); Aletto
(la senza riposo). Figlie dell’ Erebo
e della notte erano già terribili
strumenti della collera divina
presso gli antichi. Hanno un
aspetto femminile ma il corpo e la
testa sono avvolti da serpenti. Si
lacerano il petto con le loro
unghie, si percuotono con il
palmo delle mani, lanciano grida
altissime. Rappresentano il
fascino della tentazione e del
peccato e gli ostacoli che l’uomo
incontra sulla via della salvezza.
Tra il VI° e VII°
cerchio
È il guardiano del
Cerchio dei violenti ed
è qui che Dante e
Virgilio lo
incontrano. È un
essere mostruoso e
feroce metà uomo metà
toro.
VII Cerchio: I° Girone
Violenti Contro il
prossimo
Dante li pone nel
primo girone del vII
cerchio
dell'Inferno, dove
sono puniti i
violenti contro il
prossimo. I centauri
hanno il compito di
saettare i dannati
immersi
nel Flegetonte,
qualora questi
emergano più del
dovuto.
II° Girone:
Violenti contro se
stessi
Dante le descrive
come mostruosi uccelli
dalle grandi ali, colli e
volti umani, un grosso
ventre piumato e
zampe artigliate.
Nidificano tra le
piante dove sono
imprigionate le anime
dei suicidi e si cibano
delle loro foglie,
provocando dolore ai
dannati.
VIII Cerchio – Malebolge:
I Fraudolenti
Era un gigante con tre teste, sei
braccia e sei gambe, cioè tre
corpi uniti su un unico ventre
che fu ucciso da Ercole. Dante
ne fa un mostro triforme, con il
viso umano, il corpo di drago e
la coda forcuta e velenosa da
scorpione e lo colloca a custodia
dei fraudolenti. Punisce
seduttori e ruffiani . Porta su di
sé Dante e Virgilio e li trasporta
sul fondo del burrone.
Rappresenta l’inganno e la
frode.
IX Cerchio – Lago Cocito:
I traditori
Figli della terra, sono
esseri mostruosi che
abusano della loro forza
per levarsi contro la
Divinità. Essi sono custodi
dei traditori e sono, nello
stesso tempo, peccatori
puniti e perciò incatenati
e posti dall’ombelico in giù
dentro il grande pozzo
centrale dell’inferno
Il suo nome significa
“portatore di luce”, era
l’angelo più bello e
spendente. Guidò la
rivolta contro Dio e fu
precipitato nel profondo
dell’Inferno. Dante lo
rappresenta come un
gigantesco mostro a tre
teste: ina rossa, una nera
e una gialla, sotto le quali
spuntano tre paia di ali
senza penne, che
sbattono continuamente
provocando venti che
gelano la palude dello
Stige.
Corrono nudi dietro ad un' insegna,
punti da vespe e mosconi
Travolti dalla
passione
amorosa, ora
sono
trascinati da
una bufera
eterna
Non seppero
resistere alle
tentazioni
della gola e ora
sono stesi in un
fango
puzzolente,
flagellati da
una pioggia di
grandine e
straziati da
Cerbero, un
cane a tre teste
AVARI E PRODIGHI
Fanno
rotolare con
il petto
pesanti
macigni,
insultandosi
IRACONDI E ACCIDIOSI
Sono immersi
nella acque
della palude
dello Stige; i
primi si
mordono, gli
altri stanno
sepolti nel
fango
ERETICI
Giacciono in
tombe
infuocate
VIOLENTI CONTRO IL PROSSIMO:
TIRANNI – ASSASSINI - PREDONI
Sono immersi
nel sangue
bollente del
flegetonte e
colpiti con
frecce dei
centauri
VIOLENTI CONTRO SE STESSI:
SUICIDI - SCIALACQUATORI
Sono mutati
in piante e
straziati
dalle Arpie
Violenti contro Dio:
Bestemmiatori – coloro che non
rispettano le leggi della natura
Sono
flagellati
da una
pioggia
di fuoco
Corrono
nudi,
infilzati da
diavoli
Sono
immersi
nello sterco
Stanno con la
testa
conficcata in
buche mentre
le fiamme
bruciano i
loro piedi
Camminano
all'indietro
avendo il viso
voltato dalla
parte della
schiena
Sono
immersi
in un
lago di
pece
bollente
Camminano sotto il peso di
cappe di piombo
Sono tormentati da rettili e
si trasformano da uomini
in serpenti e viceversa
Girano
avvolti in
fiamme
appuntite
Sono
straziati
dai colpi di
spada dei
demoni
Sono colpiti
da orrende
malattie
Sono immersi nel ghiaccio