LA MIA PAURA PIU` GRANDE E` DIVENTARE

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Transcript LA MIA PAURA PIU` GRANDE E` DIVENTARE

Scuola
media
statale
N.Bobbio
Torino
Classi II D e III D
Sicurimparando 2
SCRIVI SUL
FOGLIETTO
QUAL E’
LA TUA
PAURA PIU’
GRANDE
Perche’…è nato il nostro progetto!?!
 Tutti i bambini
nascono con gli
stessi diritti … ma
molti nel mondo non
li possono nemmeno
conoscere. Per
questo abbiamo
deciso di conoscere
e studiare la
Convenzione sui
diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza!!
 CIRCA LA CONVENZIONE DEI DIRITTI
DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
CI SIAMO SOFFERMATI SUI SEGUENTI
ARTICOLI … ANALIZZANDONE IL
SIGNIFICATO E FACENDO RICERCHE
CIRCA LE TANTE VIOLAZIONI
 Ho il diritto di esistere ufficialmente







(art.7)
Ho il diritto alla vita e alla dignità
personale (art.6)
Ho il diritto di essere cresciuto dai
miei genitori e di essere trattato
bene (art.18)
Ho il diritto di essere adottato e di
essere trattato bene (art.21)
Ho il diritto ad essere protetto da
ogni forma di violenza (art.19)
Ho diritto di esprimere liberamente
le mie opinioni (art.12)
Ho diritto di aiuto se vengo
maltrattato (art.39)
Ho diritto di conoscere i miei diritti
(art.42)
 Ho il diritto di giocare,
divertirmi e riposare (art.31)
 Ho diritto a non lavorare nella
minore eta’ (art.32)
 Ho il diritto all’istruzione
(art.28)
 Ho il diritto di ricevere
informazioni (art.17)
 Ho diritto a cure sanitarie di
qualità (art.24)
 Ho diritto ad un sostegno
speciale se sono povero o
vulnerabile (art. 26)
 Ho diritto al rispetto del mio
corpo e a non combattere una
guerra (art.34 e 38)
 Ho diritto di essere protetto da
rapimenti e dalla vendita dei
bambini (art.35)
focus
PROGETTO
INTERDISCIPLINARE
•Lo sfruttamento
dei minori
LO
SFRUTTAMENTO
DEL
LAVORO
MINORILE
 Ricerche
online
Nel mondo sono più di
150 milioni i bambini
intrappolati in impieghi
che mettono a rischio la
loro salute mentale e
fisica e li condannano ad
una vita senza svago né
istruzione

DATI UNICEF
Laboratorio di
filosofia
Sul tema
della
liberta’e
sulla
privazione
delle
liberta’
personali e
collettive
Socrate …La liberta’ e.. L’assalto dei “coccodrilli”
Per Noi..La liberta’
non c’è se…
NEL MONDO: "Nessun bambino dovrebbe
impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici
strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe
tenere in mano sono penne e matite". (Iqbal)
Hai il diritto di rifiutarti
di lavorare perchè sei
minorenne
(Articolo 32 della
Convenzione).
 Questo diritto esiste in
particolare per proteggerti dallo
sfruttamento economico
Lettura integrale e riflessioni sul romanzo che
narra la storia di Enaiatollah Akbari
 Alcune delle frasi del romanzo che
ci hanno colpiti
anno colpiti
Le nostre impressioni sul libro
 Verifica formativa
“NEL MARE CI SONO I COCODRILLI”
Verifica formativa sul romanzo di Fabio Geda
Risposte di E. III D
Chi è il protagonista del libro?
Il protagonista del libro è ENAIATOLLAH AKBARI. Questo ragazzo è
molto coraggioso, lotta per raggiungere i suoi obiettivi, crede negli
ideali che
i suoi genitori gli hanno insegnato e trasmesso; è
socievole, è molto triste perché è costretto a stare lontano dalla sua
famiglia; è calmo, generoso, altruista, piccolo, grande, adulto, paziente,
buono, eroico, intelligente, astuto, comprensivo, obbediente, onesto,
rispettoso, dignitoso, felice, semplice, orgoglioso, amichevole,
spaventato. Ha un grande spirito di adattamento.
Prova a spiegare il titolo.
Secondo me l' autore ha intitolato il libro: “NEL MARE CI SONO I
COCODRILLI”
perchè ENAIATOLLAH (il vero protagonista del libro) e i suoi amici
dovevano andare in Grecia
e,
per fare questo, dovevano
attraversare il mare ma l' amico di AKBARI aveva timore di questa
grande massa d'acqua, perchè pensava che ci fossero i coccodrilli.
In realtà nel titolo i coccodrilli sono la metafora dei pericoli e delle
cattiverie che durante il viaggio il protagonista e i suoi compagni devono
subire.
In quali paesi si sono svolte le avventure
del protagonista?
I paesi dove si svolgono la avventura di ENAIATOLLAH AKBARI
sono: Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e infine l’Italia.
Dove è nato il protagonista e perchè ha
deciso di partire?
Il protagonista è nato in AFGHANISTAN e sua madre ha deciso di
farlo partire per evitare che su di lui incombesse la risoluzione della
morte di suo padre. L’Afghanistan è inoltre un paese attraversato da
guerre e tensioni e in cui c’e’ una grande povertà.
Come si svolgono gli spostamenti da un paese
all'altro?
ENAIATOLLA AKBARI passa dall’AFGHANISTAN al
PAKISTAN condotto da
crudeli e violenti trafficanti di umani. Quest'ultimi sono delle persone che, per
denaro, trasferiscono i clandestini da un paese all'altro. Il bambino poi va dal
PAKISTAN all'IRAN sempre attraverso dei “trasferimenti di umani”, poi prende un
pullman di linea e dopo sale su un furgone dove dovevano stare schiacciati e
immobili in diciassette. ENAIATOLLAH va dall'IRAN alla TURCHIA valicando e
attraversando una montagna. Per arrivare in cima ci vogliono giorni finché viene
fatto salire su un camion ed è costretto a stare andato in uno spazietto di
cinquanta cm. AKBARI va dalla TURCHIA fino in GRECIA attraversando il MAR
MEDITERRANEO su di un piccolo gommone. Dopo tanti pericoli, ENAIATOLLAH
AKBARI raggiunge con una nave l’ITALIA. Quando ENAIATOLLAH arriva in
ITALIA, va a ROMA ; in realtà lui voleva andare a ; in realtà lui voleva
andare a TORINO perché lì abitava un suo amico.Quindi è andato alla stazione
di treni, ha preso il treno ed è arrivato a TORINO. L'evento del suo viaggio
che mi ha colpito di più è stato quando ha attraversato il mare su un
gommone.
Come si conclude questa storia?
Questa storia vera si conclude con Enaiattolah che va a vivere con la sua nuova
famiglia adottiva a Torino. Il ragazzo, dopo otto anni, sente finalmente sua madre al
telefono; lei piange dalla gioia perché suo figlio ha superato ogni ostacolo da solo
ed e’ ancora vivo!!
Il libro ti è piaciuto? Spiega il perché.
Il libro mi è piaciuto tantissimo, infatti l'ho
consigliato a molti dei miei parenti.Questo libro
mi ha dato, ancora una volta, la testimonianza che
l'amore vince sempre. Che bello! Enaiatollah
dopo tanti ostacoli che sembravano insuperabili,
ce l'ha fatta e ha risentito sua madre al telefono.
Ha trovato una famiglia che gli vuole bene e che lo
ama.Tutto è finito per il meglio.
Lettura integrale del libro e visione del film
IQBAL
Iqbal Masih
 PRODUZIONE DI UNA
NOSTRA SCHEDA FILM
« Non ho paura del mio padrone. Ora è lui ad aver paura di me »
« Chi uccide un bambino spegne il sorriso di una fata. »
La vita – CHI ERA IQBAL MASIH?
Iqbal Masih , o Iqbal Mashi, in lingua urdu ‫( اق بال م س یح‬Muridke, 1982 – Lahore, 16 aprile 1995) è stato un
bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, simbolo della lotta contro il lavoro infantile
nell'industria tessile del tappeto pakistana
Nato nel 1982 piccolissimo e cioè quando aveva cinque anni ha iniziato a lavorare ai telai in condizioni di vera e propria schiavitù,
dopo che il padre lo aveva venduto per ottenere 5000 rupie corrispondenti a circa 140 dollari in modo da risollevare le sorti della
famiglia molto povera e indebitata per permettere il matrimonio della sorella maggiore di Iqbal.
Iqbal fu costretto a lavorare incatenato a un telaio con ritmi di lavoro insostenibili: per circa dodici ore al giorno, in condizioni
igieniche pessime. Riceveva un salario di 1 rupia al giorno e cioe’ 3 centesimi di euro attuali. Cercò parecchie volte di sfuggire al
direttore della fabbrica che lo puniva per i suoi tentativi con una tortura: gettandolo in una sorta di pozzo nero con pochissimo
spazio, senza luce e praticamente senza aria, che Iqbal chiamava "la tomba".
Un giorno del 1992 uscì di nascosto dalla fabbrica-prigione e partecipò, insieme ad altri bambini, a una manifestazione del Fronte di
Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF in inglese). In quella manifestazione, che celebrava la «Giornata della Libertà»,
Spontaneamente Iqbal decise di raccontare la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in
cui lavorava. Con l’aiuto deli avvocati del sindacato ma non della polizia spesso in accordo con i fabbricanti, fu libero dal lavoro
minorile. Fu il segretario del BLLF, Eshan Khan che un giorno durante un’ispezione aveva trovato il bambino rinchiuso nella cavità
sotterranea riuscendo a far arrestare il direttore della fabbrica, lo indirizzò allo studio e all’attività in difesa dei diritti dei bambini.
Attività per i diritti – COSA HA FATTO IQBAL PER GLI ALTRI BAMBINI?
Dal 1993 Iqbal ha iniziato a tenere una serie di conferenze internazionali con lo scopo di informare e rendere più sensibile e
consapevole l’opinione pubblica mondiale circa i diritti negati ai bambini nel suo paese e contribuendo al dibattito sulla schiavitù
mondiale e sui diritti internazionali dell’infanzia. Nel dicembre del 1994 è stato premiato con 15.000 dollari grazie ad uno sponsor:
con quei soldi Iqbal avrebbe voluto finanziare una scuola nel suo paese.
In una conferenza a Stoccolma affermò che "Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti
di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite".
Ricevette inoltre una borsa di studio dall'Università Brandeis di Waltham, nel nord-est degli Stati Uniti, ma la rifiutò perche’ aveva
deciso di rimanere in Pakistan per poter aiutar ancora i bambini del suo paese e rendere utile la propria esperienza. Continuò quindi a
sfidare le continue intimidazioni e minacce dei fabbricanti di tappeti che consideravano Iqbal una minaccia. Nel 1995, partecipò ad
una conferenza contro la schiavitù dei bambini e grazie al suo impegno libero’ tremila piccoli schiavi dalla loro condizione: con
l’aiuto della pressione internazionale, il governo pakistano chiuse decine di fabbriche di tappeti. LE CONSEGUENZE DEL
LAVORO MINORILE: A causa del duro lavoro e dell’insufficienza di cibo, Iqbal non era cresciuto correttamente: all'età di 10 anni
aveva già il volto di un vecchio e le mani rovinate per il lavoro ininterrotto cominciato dall'infanzia; a dodici anni pesava e misurava
come un bambino di sei.
Omicidio – IQBAL FA PAURA AI FABBRICANTI DI TAPPETI E VIENE ASSASSINATO
Aveva soltanto 13 anni quando il 16 aprile del 1995, nel giorno di Pasqua, Iqbal Masih viene assassinato mentre giocava in bicicletta
davanti a casa sua, nella zona di Chapa Kana, vicino a Lahore.. Il processo ha per imputati gli esecutori materiali dell’omicidio ma
non serve a chiarire tutti i dettagli della vicenda: fu pero’ chiaro che il suo assassinio fu opera di sicari della locale "mafia dei
tappeti". La polizia pakistana, che come gia’ scritto era collusa con tale mafia, aveva scritto nella sua relazione una testi monianta
falsa: «l'assassinio deriva da una discussione tra un contadino ed Iqbal». L'attività iniziata da Iqbal è stata raccolta da Craig
Kielburger e con l'aiuto del fratello maggiore Marc Kielburger, ha deciso di impegnare la propria vita alla stessa causa, nel 1995 ha
fondato l'associazione Free the Children.
IL FILM - IQBAL
Regista Cinzia Torrini Anno d i p r o d u z i o n e : 1 9 9 8
DEDICATO ALLA MEMORIA DI IQBAL MASIH, IL PICCOLO PAKISTANO RIDOTTO IN SCHIAVITU' CHE HA
LOTTATO PER I DIRITTTI DEI BAMBINI SFRUTTATI DAI FABBRICANTI DI TAPPETI, SACRIFICANDO LA PROPRIA
VITA.
Iqbal, un bambino pakistano proveniente da una famiglia molto povera, è "affittato" dal padre a un commerciante di tappeti, c he lo
porta a lavorare in una fabbrica di tappeti, dove lavorano esclusivamente bambini della sua età. Privi di ogni libertà, con il pretesto
del rimborso del debito da parte dei loro genitori, i bambini, con le loro mani minute, sono sfruttati, puniti per ogni picco lo errore e
percossi a ogni tentativo di ribellione. Iqbal, forte e coraggioso diventa il punto di riferimento degli altri bambini, con cui riesce
anche a ridere e a scherzare. Quando ormai ha raggiunto i dieci anni, riesce a scappare. Incontra uno specialista, Ulla Khasi, che si
occupa di minori sfruttati, e che gli fa intravedere un mondo diverso, nel quale i bambini della sua età vanno a scuola, hanno dei
diritti. Iqbal decide di impegnarsi per la libertà dei bambini schiavi. Denuncia le fabbriche dello sfruttamento, i trucchi e le
connivenze (polizia corrotta) che lo rendono possibile. La sua voce inizia a essere ascoltata e ripresa dai giornali dalle televisioni
occidentali, dalle organizzazioni umanitarie. Il sistema comincia a entrare in crisi, le esportazioni dei tappeti iniziano a contrarsi, il
bambino diventa un problema. Il 16 aprile 1995, Iqbal Masih viene assassinato.
Preparazione
di uno
spettacolo
teatrale
ispirato
alla vita di
Enaiatollah
Akbari
STUDIAMO E RIFLETTIAMO SULLA
GIOVENTU’ DI ENAIATOLLAH
 GIOCHI DI RUOLO: SONO
PRIVATO DELLA LIBERTA’ E
CERCO DI FUGGIRE
 DEVO FIDARMI? O DEVO
SCAPPARE?
ESERCIZI DI IMMEDESIMAZIONE
 QUALI OGGETTI CARI MI
FANNO SENTIRE A CASA
MIA?
 QUAL E’ LA SITUAZIONE
IN CASA CHE MI FA
SENTIRE AMATO?
Quali sono i coccodrilli di cui ho paura?
 Essere abbandonato dai
miei genitori
 La solitudine, non avere
amici
 Non trovare un lavoro
 Non capire le cose
 La morte
 Il dolore
 Perdere la libertà
 La malattia
Classe III D
Preparazione di cartelloni e striscioni
Pronti per lo spettacolo finale!
Sul palco a rivendicare i diritti di ogni
bambino!