Estensione del Congedo di maternità

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Transcript Estensione del Congedo di maternità

Avv. Alida Vitale,
Consigliera di Parità della Regione Piemonte,
Avv. Franca Turco,
Consigliera di Parità Supplente della Regione Piemonte.
Diritti di una mamma e di un
papà che lavorano
Che cos’è il congedo di maternità?
Il congedo di
maternità è il
periodo nel quale la
lavoratrice
dipendente ha
l'obbligo di
astenersi dal
lavoro.
Art. 16 del D. Lgs.
151/2001
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
2
Quanto dura il congedo di
maternità?
oppure
2 mesi prima del parto
+
3 mesi dopo il parto
+
gli ulteriori giorni non goduti
prima del parto, qualora il
parto avvenga in data
anticipata rispetto a quella
presunta

Art. 16 D. Lgs. 151/2001
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
1 mese prima del parto
+
4 mesi dopo il parto
+
gli ulteriori giorni non goduti prima del
parto, qualora il parto avvenga in
data anticipata rispetto a quella
presunta.

a condizione che il medico specialista del
Servizio sanitario nazionale o con esso
convenzionato e il medico competente ai fini
della prevenzione e tutela della salute nei
luoghi di lavoro attestino che tale opzione
non arrechi pregiudizio alla salute della
gestante e del nascituro,

Art. 20 del D. Lgs. 151/2001
3
Estensione del Congedo di maternità
Primo caso (art. 17 primo comma del D.
Lgs. 151/2001)
È vietato adibire le
donne al lavoro:
3 mesi prima del
parto
+
3 mesi dopo il parto
quando 
le lavoratrici sono occupate in lavori
che, in relazione all'avanzato stato
di gravidanza, siano da ritenersi
gravosi o pregiudizievoli.
Tali lavori sono determinati con propri
decreti dal Ministro per il lavoro e
la previdenza sociale, sentite le
organizzazioni sindacali nazionali
maggiormente rappresentative.
Fino all'emanazione del primo
decreto ministeriale,
l'anticipazione del divieto di lavoro
e' disposta dal servizio ispettivo
del Ministero del lavoro,
competente per territorio.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
4
Estensione del Congedo di maternità - Secondo caso
Interdizione dal lavoro delle lavoratrici in
stato di gravidanza o maternità anticipata
(art. 17 secondo comma del D. Lgs. 151/2001)
Il servizio ispettivo del
Ministero del lavoro puo'
disporre, sulla base di
accertamento medico,
avvalendosi dei competenti
organi del Servizio sanitario
nazionale, l'interdizione dal
lavoro delle lavoratrici in stato
di gravidanza, fino all’inizio del
congedo di maternità, per uno
o piu' periodi, la cui durata
sara' determinata dal servizio
stesso, per i seguenti motivi:
a) nel caso di gravi complicanze
della gravidanza o di
preesistenti forme morbose che si
presume possano essere aggravate
dallo stato di gravidanza;
b) quando le condizioni di lavoro o
ambientali siano ritenute
pregiudizievoli alla salute della
donna e del bambino;
c) quando la lavoratrice non possa
essere spostata ad altre mansioni,
secondo quanto previsto dagli
articoli 7 e 12.
I provvedimenti dei servizi ispettivi
previsti dai presente articolo
sono definitivi.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
5
Come calcolo i due mesi antecedenti la data
presunta del parto?
I due mesi precedenti la data presunta del parto, sulla base
dell'interpretazione fornita dalla Suprema Corte di Cassazione con
sentenza n. 1401/2001, si calcolano senza includere la data presunta
del parto.
Se la data presunta del parto è fissata al 15 agosto, la lavoratrice ha
diritto ad assentarsi dal lavoro ed a percepire la relativa indennità
dal giorno 15 giugno al 14 agosto
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
6
Mi trovo in astensione anticipata. Posso
chiedere la flessibilità del congedo?
No. L'astensione anticipata è concessa proprio
perché ci sono complicanze della gestazione o
impossibilità di assegnare la lavoratrice a mansioni
non pregiudizievoli.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
7
Cause di interruzione della flessibilità della
maternità
La flessibilità si interrompe qualora
1) la lavoratrice comunichi di voler iniziare il congedo
di maternità
2) oppure si verifichi un qualunque evento di malattia,
anche se non dipendente dallo stato di gravidanza.
In tali casi, il congedo post partum viene prolungato
per un numero di giorni pari ai soli giorni lavorati
nel corso dell’ottavo mese.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
8
Adozioni/affidamenti preadottivi nazionali congedo di maternità
Il congedo di maternità
può essere chiesto
per i primi cinque mesi
successivi all’ingresso del minore in famiglia
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
9
Adozioni/affidamenti preadottivi
internazionali – congedo di maternità



Il congedo di maternità è fruito nei primi cinque
mesi successivi all’ingresso del minore in Italia;
entro il limite di cinque mesi, il congedo può essere
richiesto anche per i periodi di permanenza
all’estero certificati dall’Ente nazionale che cura la
procedura di adozione.
La relativa indennità è comunque riconosciuta
subordinatamente all’ingresso del minore in Italia,
autorizzato dalla Commissione per le Adozioni
Internazionali (CAI).
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
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Affidamento non preadottivo
nazionale (c.d. affidamento provvisorio o a rischio
giuridico) – congedo di maternità
Spettano tre mesi di congedo
da fruire entro l’arco temporale dei cinque mesi
dalla data di affidamento del minore (o data di
ingresso in famiglia).
Il congedo non spetta
in caso di collocamento
presso una comunità di tipo familiare.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
11
Congedo di maternità
e parto gemellare
In caso di parto gemellare o di
adozioni/affidamenti plurimi,
il periodo di congedo di maternità non viene
raddoppiato: anche in tali casi, quindi, il periodo di
congedo di maternità ha la medesima durata
prevista per i casi di parto singolo o di
adozione/affidamento di un solo minore.
Per adozioni/affidamenti plurimi si intendono adozioni o
affidamenti di più minori disposti dalla competente Autorità
con il medesimo provvedimento.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
12
Lavoratrici iscritte alla Gestione Separata e
Lavoratrici autonome
A decorrere dal 7
novembre del 2007,
anche le lavoratrici
iscritte alla Gestione
Separata dell’Inps
hanno l’obbligo di
astenersi dall’attività
durante gli stessi
periodi previsti per le
lavoratrici dipendenti.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
L’astensione obbligatoria dal
lavoro non è prevista, invece,
per le lavoratrici autonome
(artigiane, commercianti,
coltivatrici dirette, colone e
mezzadre, imprenditrici
agricole professionali)
assicurate alle relative
gestioni Inps; tali lavoratrici,
inoltre, non hanno diritto alla
interdizione anticipata/
posticipata del congedo di
maternità.
13
L’interruzione della gravidanza
avvenuta entro 180 giorni dall’inizio della gestazione …
… si considera aborto.
Per stabilire la data di
inizio della gestazione
occorre contare a
ritroso 300 giorni, a
partire dalla data
presunta del parto
indicata nel certificato
medico di gravidanza.
L’eventuale assenza dal
lavoro successiva alla data
dell’aborto è considerata
“malattia”; la lavoratrice,
quindi, può astenersi dal
lavoro per il tempo
necessario al recupero
delle condizioni fisiche
indicato nel certificato di
malattia. Per tale
periodo la lavoratrice ha
diritto all’indennità di
malattia.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
14
L’interruzione della gravidanza
avvenuta dopo 180 giorni dall’inizio della gestazione …
… è considerata, a
tutti gli effetti, parto.
La lavoratrice, quindi,
non può essere adibita
al lavoro per l’ordinario
periodo di congedo di
maternità ed ha
diritto alla relativa
indennità di maternità.
Le lavoratrici autonome
(artigiane, commercianti,
coltivatrici dirette, colone
e mezzadre, imprenditrici
agricole professionali) in
caso di interruzione della
gravidanza avvenuta dopo il
terzo mese dall’inizio della
gestazione, hanno diritto
all’indennità di maternità
per un periodo di 30 giorni
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
15
L’indennità di maternità

L’indennità di maternità spetta alle lavoratrici dipendenti del
settore privato (operaie, impiegate, apprendiste, dirigenti),
alle lavoratrici autonome, alle lavoratrici iscritte alla
Gestione Separata dell’Inps ed, in alcuni casi, anche alle
madri cessate o sospese dall’attività lavorativa.

Per le lavoratrici dipendenti, i requisiti essenziali richiesti
sono:
accertato stato di gravidanza
rapporto di lavoro subordinato in corso con diritto alla
retribuzione.


Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
16
Libere professioniste e indennità di
maternità
Le libere professioniste iscritte ad una delle varie casse
previdenziali (del notariato, degli avvocati e dei procuratori legali,
dei farmacisti, dei veterinari, dei medici, dei geometri, dei dottori
commercialisti, degli ingegneri e architetti, dei ragionieri, dei
consulenti del lavoro, nonché le varie casse nate dopo la legge n.
335/95) hanno acquisito con il D. Lgs. 151/2001 (artt. 70, 71, 72 e
73 del TU) e in virtù di quanto disposto dalla legge 11 dicembre
1990, n. 379, il diritto all'indennità di maternità
per il periodo corrispondente
ai due mesi precedenti il parto e ai tre mesi successivi
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
17
Lavoratrici agricole a tempo determinato –
indennità di maternità. Requisiti:
E’ richiesta l’iscrizione per almeno 51 giornate negli
elenchi nominativi dell’anno precedente la data di
inizio del congedo obbligatorio di maternità
oppure nello stesso anno in cui inizia il congedo
purché le giornate di lavoro siano regolarmente
effettuate prima dell’inizio del congedo stesso.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
18
Lavoratrici a domicilio – indennità di
maternità. Requisiti:
Sono tenute a riconsegnare al committente, all’inizio
del periodo di congedo, tutte le merci e il lavoro
avuto in consegna, anche se non ultimato. Qualora
la riconsegna avvenga dopo l’inizio del periodo di
congedo, l’indennità di maternità spetta a partire
dal giorno successivo alla riconsegna.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
19
Lavoratrici dello spettacolo – indennità di
maternità
L’Inps provvede ad erogare l’indennità di maternità
in favore delle lavoratrici dello spettacolo: si
tratta di lavoratrici iscritte all’ENPALS ai fini
dell’I.V.S. (cioè ai fini pensionistici) ed assicurate
al contempo all’Inps per la maternità.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
20
Lavoratrici iscritte alla Gestione Separata
dell’Inps – indennità di maternità. Requisiti
Alle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’Inps es.
lavoratrici a progetto, associate in partecipazione, libere
professioniste senza cassa, venditori porta a porta,
percettori di assegni di ricerca, ecc.)
assicurate esclusivamente all’Inps per la maternità,
l’indennità di maternità spetta a condizione che vi sia
l’effettivo accreditamento di almeno tre mensilità della
contribuzione maggiorata (attualmente nella misura dello
0.72%) nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo
indennizzabile per maternità.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
21
Lavoratrici autonome – indennità di
maternità. Requisiti:
Alle lavoratrici autonome (es. artigiane,
commercianti, coltivatrici dirette, colone e
mezzadre, imprenditrici agricole professionali)
è richiesto
il possesso della qualifica di lavoratrice autonoma,
rilevabile dall’iscrizione nella relativa gestione
previdenziale e la copertura contributiva del
periodo indennizzabile per maternità.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
22
La lavoratrice cessata o sospesa
dall’attività lavorativa
Può accedere all’indennità di maternità a carico dell’Inps qualora si
trovi in una delle seguenti situazioni:
1) tra la data di cessazione o sospensione e la data di inizio del congedo
di maternità non sono trascorsi più di 60 giorni;
2) sono decorsi più di 60 giorni dalla cessazione o sospensione, ma, alla
data di inizio del congedo di maternità, la lavoratrice ha i requisiti
per il diritto all’indennità di disoccupazione oppure è in cassa
integrazione o in mobilità;
3) la lavoratrice ha lavorato, nell’ultimo biennio, alle dipendenze di
datori di lavoro non soggetti all’obbligo dell’assicurazione contro la
disoccupazione e può far valere almeno 26 contributi settimanali
nell’ultimo biennio precedente l’inizio del congedo di maternità
purché, però, il congedo di maternità sia iniziato entro 180 giorni
dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
23
Indennità di maternità –
quanto spetta
La prestazione economica di maternità a carico dell’Inps è
pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera
percepita nel mese immediatamente precedente il mese di
inizio del congedo (ovvero, nel caso di disoccupate o sospese,
nell’ultimo mese di lavoro).
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
24
Indennità di maternità – quanto spetta.
Regole particolari




lavoratrici domestiche: l’indennità è calcolata in base alla
retribuzione convenzionale oraria che costituisce anche la base di
calcolo per i contributi previdenziali;
coltivatrici dirette, colone e mezzadre, imprenditrici agricole
professionali: l’indennità è calcolata in base alla retribuzione minima
giornaliera, imponibile ai fini contributivi, prevista per gli operai
agricoli a tempo indeterminato;
artigiane e commercianti: l’indennità è calcolata in base alla
retribuzione minima giornaliera, imponibile ai fini contributivi,
prevista per la qualifica di impiegato del rispettivo settore
(artigianato o commercio);
lavoratrici iscritte alla Gestione Separata: l’indennità giornaliera è
calcolata in misura pari all’80% di 1/365° del reddito da lavoro
realizzato nei 12 mesi precedenti il mese di inizio del congedo.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
25
Libere professioniste –indennità di maternità.
Quanto spetta.
La misura dell'indennità è pari all'80% di 5/12 del reddito percepito e
denunciato dalla professionista nel secondo anno precedente quello della
domanda. L'importo mensile del trattamento in ogni caso non può essere
inferiore a 5 mensilità di retribuzione calcolata nella misura pari all'80 del
salario minimo giornaliero degli impiegati del commercio.
In caso di aborto spetta l'indennità nella misura di una mensilità se l'aborto
avviene tra il 3° e il 6° mese, e in misura intera, per 5 mesi, se l'interruzione
della gravidanza avviene dopo il 6° mese.
In caso di adozione e affidamento spetta l'indennità per tre mesi a decorrere
dalla data di ingresso del bambino in famiglia a condizione che lo stesso non
abbia superato i 6 anni di età. Tale limite di età, tuttavia è stato dichiarato
illegittimo dalla sentenza n. 371/2003 della Corte Costituzionale, per cui
anche in caso di adozione internazionale l'indennità compete anche oltre il
limite di sei anni, purché entro la maggiore età.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
26
Libere professioniste – indennità di
maternità – adempimenti della lavoratrice
La prestazione è erogata dalla cassa di appartenenza dietro
presentazione di domanda che può essere inoltrata già dal 6° mese
di gravidanza e non oltre il termine perentorio di 180 giorni
dalla nascita del bambino. La domanda, in carta libera, deve essere
corredata dal certificato medico comprovante la data di inizio della
gravidanza e quella presunta del parto nonché dalla dichiarazione, ai
sensi del d.p.r. 28 dicembre 2000, n. 445, attestante l'inesistenza
del diritto all'indennità come lavoratrice dipendente o lavoratrice
autonoma
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
27
Indennità di maternità – come richiederla
Prima dell’inizio del congedo, la
lavoratrice dipendente o
iscritta alla Gestione Separata
deve consegnare al proprio
datore di lavoro o
committente e all’Inps il
certificato medico attestante
la data presunta del parto
unitamente alla domanda di
indennità (preferibilmente su
modello Inps reperibile presso
le strutture Inps o sul sito
www.inps.it - sezione
Modulistica). Il certificato di
gravidanza va allegato in busta
chiusa.
Ai fini del pagamento
dell’indennità per il periodo di
congedo post partum, la
lavoratrice, entro 30 giorni dal
parto, deve presentare al
proprio datore di lavoro e
all’Inps il certificato di nascita
del figlio o un certificato di
famiglia oppure una
dichiarazione sostitutiva di
responsabilità attestante le
proprie generalità, la data di
nascita del figlio e la qualità di
genitore dello stesso.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
28
Lavoratrici autonome –
Indennità di maternità:
come richiederla
Le lavoratrici autonome devono presentare la
domanda di indennità (preferibilmente su modello
Inps reperibile presso le strutture Inps o sul sito
www. inps.it - sezione Modulistica)
successivamente al parto e comunque non oltre il
termine prescrizionale di 1 anno che decorre dal
giorno successivo alla fine del periodo
indennizzabile per maternità: decorso tale termine
di 1 anno, infatti, il diritto all’indennità si perde.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
29
Indennità di maternità –
chi paga
Il pagamento è effettuato direttamente dall’Inps nei seguenti casi:
 lavoratrici stagionali;
 operaie agricole a tempo determinato;
 lavoratrici dello spettacolo a tempo determinato o a prestazione;
 lavoratrici domestiche;
 lavoratrici socialmente utili;
 lavoratrici cessate o sospese dall’attività lavorativa;
 lavoratrici che si trovino in cassa integrazione guadagni con
pagamento diretto da parte dell’Inps;
 lavoratrici iscritte alla Gestione Separata;
 lavoratrici autonome (artigiane, commercianti, coltivatrici dirette,
colone o mezzadre, imprenditrici agricole professionali).
Per le lavoratrici dipendenti, l’indennità di maternità viene
anticipata dal proprio datore di lavoro.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
30
Indennità di maternità – chi paga
L’indennità di maternità non è a carico dell’Inps per le seguenti
categorie di lavoratrici:
 dipendenti delle amministrazioni dello Stato. Le lavoratrici
dipendenti dalle amministrazioni dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo, delle Regioni, delle Province, dei
Comuni, degli Enti pubblici, hanno diritto ad un trattamento
economico a carico dell’amministrazione datrice di lavoro;
 libere professioniste con apposita cassa, non iscritte alla
Gestione Separata dell’Inps: l’indennità di maternità viene
corrisposta dalle casse di previdenza ed assistenza presso le
quali le stesse sono iscritte;
 personale di mare e di volo dipendente da imprese di
navigazione marittima o aerea assicurate all’IPSEMA per la
maternità.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
31
Prescrizione
del diritto all’indennità di maternità
Se l’Inps non provvede al pagamento,
entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile,
il diritto all’indennità di maternità si prescrive;
il termine di prescrizione si interrompe se il
richiedente presenta all’Inps atti scritti con data
certa (richieste scritte di pagamento, solleciti e
così via).
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
32
Che cos’è il congedo di paternità?
Il padre lavoratore ha
diritto di astenersi dal
lavoro per tutta la durata
del congedo di maternita' o
per la parte residua che
sarebbe spettata alla
lavoratrice,
in caso di 




morte della madre o di
grave infermita‘ della
stessa
abbandono del bambino
della madre
affidamento esclusivo del
bambino al padre
rinuncia espressa della
madre che ha diritto al
congedo di maternità
(rinuncia possibile solo in
caso di adozione o
affidamento)
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
33
Il congedo di paternità - approfondimenti


Al lavoratore padre di cui sopra sono riconosciuti anche i
periodi di astensione obbligatoria post-partum di maggiore
durata conseguenti al parto prematuro. Inps-Circ. 8/2003
punto 10 .
Al lavoratore padre nei casi di morte, grave infermità o
malattia della madre, abbandono del bambino da parte della
stessa, sono riconosciuti anche i periodi di astensione
obbligatoria post-partum di maggiore durata conseguenti alla
richiesta di flessibilità da parte della madre. Inps Circ.
8/2003 punto 10
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
34
Che cos’è il congedo parentale?
ex maternità facoltativa

Per ogni bambino, nei primi
suoi otto anni di vita, ciascun
genitore ha diritto di
astenersi dal lavoro secondo le
modalita' stabilite dall’art. 32
del D. Lgs. 151/2001.
 I relativi congedi parentali dei
genitori non possono
complessivamente eccedere il
limite di dieci mesi, fatto salvo
il disposto del comma 2 del
presente articolo. Nell'ambito
del predetto limite, il diritto
di astenersi dal lavoro
compete:

Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco

a) alla madre lavoratrice,
trascorso il periodo di congedo di
maternita‘, per un periodo
continuativo o frazionato non
superiore a sei mesi;
b) al padre lavoratore, dalla
nascita del figlio, per un periodo
continuativo o frazionato non
superiore a sei mesi, elevabile a
sette nel caso di cui al comma 2;
c) qualora vi sia un solo genitore,
per un periodo continuativo o
frazionato non superiore a dieci
mesi.
2. Qualora il padre lavoratore
eserciti il diritto di astenersi dal
lavoro per un periodo continuativo
o frazionato non inferiore a tre
mesi, il limite complessivo dei
congedi parentali dei genitori e'
elevato a undici mesi.
35
Periodo massimo di congedo parentale
Non può superare
complessivamente, tra
i due genitori, il limite
di dieci mesi (elevabili
a undici se il padre
fruisce di almeno tre
mesi di congedo
parentale).
Per esempio,
nel caso in cui un
genitore abbia
utilizzato 6 mesi di
congedo, i restanti 4 (o
5, se il padre fruisce
di almeno tre mesi)
dovranno essere fruiti
necessariamente
dall’altro genitore,
altrimenti andranno
persi.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
36
Il congedo parentale
ex maternità facoltativa
Ai fini dell'esercizio del
diritto al congedo
parentale, il genitore e'
tenuto, salvo casi di
oggettiva impossibilita', a
preavvisare il datore di
lavoro secondo le modalita'
e i criteri definiti dai
contratti collettivi, e
comunque con un periodo di
preavviso non inferiore a
quindici giorni.
N.B.:
Il congedo parentale
spetta al genitore
richiedente anche
qualora l'altro genitore
non ne abbia diritto.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
37
Congedo parentale – casi particolari




In caso di parto gemellare o di adozioni/affidamenti plurimi, il
periodo di congedo parentale spetta in relazione a ciascun bambino
nato o adottato/affidato.
I due genitori possono usufruire del congedo parentale anche
contemporaneamente.
Il padre, inoltre, può fruirne anche nel periodo in cui la madre è in
congedo di maternità o quando beneficia dei riposi giornalieri per
allattamento.
Il padre lavoratore dipendente ha un diritto autonomo al congedo
parentale, potendone usufruire anche qualora la madre non ne abbia
diritto.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
38
Congedo parentale – a chi spetta
Il congedo parentale è riconosciuto ai lavoratori
che abbiano un rapporto di lavoro in corso di
svolgimento e non può essere richiesto per le
giornate di sospensione dell’attività lavorativa
(aspettativa, pause contrattuali nel part time e
così via). In caso di cessazione o sospensione del
rapporto di lavoro, il diritto viene meno dal giorno
successivo alla sospensione o cessazione; il diritto
cessa, inoltre, dal giorno successivo alla morte del
bambino per il quale il congedo è stato richiesto.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
39
Congedo parentale – a chi non spetta
Il diritto non spetta
ai liberi professionisti
ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari
ai lavoratori a domicilio.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
40
Lavoratrici autonome -Congedo parentale
Le lavoratrici autonome (commercianti, artigiane, coltivatrici
dirette, colone e mezzadre, imprenditrici agricole
professionali) e alcune categorie di lavoratori iscritti alla
Gestione Separata dell’Inps (lavoratori a progetto,
collaboratori coordinati e continuativi presso la P.A.,
percettori di assegni di ricerca) hanno diritto al congedo
parentale per un periodo massimo di tre mesi, entro il primo
anno di vita del bambino (o entro l’anno dall’ingresso in
famiglia del minore adottato/affidato). Durante il periodo di
congedo parentale i suddetti lavoratori devono dichiarare di
astenersi effettivamente dall’attività lavorativa.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
41
Congedo parentale e malattia
Il periodo di congedo parentale è sospeso in
ragione dell’insorgenza di una malattia
debitamente certificata.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
42
Indennità per congedo parentale – quanto
spetta
L’indennità per congedo parentale è pari al 30% della
retribuzione mediaglobale giornaliera del mese precedente il
mese di inizio del periodo di congedo ed è concessa:
 senza limiti di reddito per un periodo massimo di sei mesi
complessivi tra i due genitori fruiti entro i 3 anni di età del
figlio (o i 3 anni dall’ingresso in famiglia del minore
adottato/affidato);
 con limiti di reddito (quando il reddito individuale del
genitore richiedente è inferiore a 2,5 volte l’importo del
trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione
generale obbligatoria) per i periodi di congedo eccedenti i 6
mesi oppure per i periodi fruiti oltre i 3 anni di vita del
bambino (o i 3 anni dall’ingresso in famiglia del minore
adottato/affidato).
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
43
Congedo parentale e anzianità di servizio
Il periodo di congedo parentale è valido ai
soli fini dell’anzianità di servizio e non per
le ferie e le mensilità aggiuntive.
 Anche il congedo parentale fino agli otto
anni di età del bambino, se avvenuto
durante il rapporto di lavoro, dà diritto
all’accredito della contribuzione figurativa,
utile ai fini del diritto e della
determinazione della misura della pensione.

Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
44
Ho un figlio, non convivo, non sono sposata
Posso essere considerata
genitrice unica e avere
diritto a 10 mesi di
congedo parentale?
No, a meno che il figlio non
Le sia stato affidato
esclusivamente sulla base
di un provvedimento
formale
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
45
Sono mamma di un figlio e mi sono ammalata
durante il periodo di congedo parentale
Posso chiedere la
sospensione del
congedo ?
Sì, può richiedere:
la sospensione del periodo di
congedo e
la trasformazione del
congedo in assenza
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
46
I
Sono una mamma. Il 15 marzo mi scade il periodo di
maternità obbligatoria. Il 16 marzo inizio il periodo di
congedo parentale.
Entro quale giorno lo
devo richiedere?
Entro il primo di marzo.
Occorrono, infatti, 15
giorni di preavviso. I
giorni sono da intendere
di calendario e non
lavorativi.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
47
Sono un papà: ho un figlio ma rinuncio ai quattro
mesi di congedo parentale.

La madre di mio figlio può
usufruire di 10 mesi di
congedo parentale
aggiungendo ai 6 mesi che
le spettano i 4 mesi cui
ho rinunciato?
No. I quattro mesi che
spettano al padre non sono
trasmissibili alla madre, che
continua a poter godere al
massimo di 6 mesi
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
48
Riposi giornalieri
A chi spettano
La lavoratrice madre
assicurata all’Inps per la
maternità
ha diritto,
durante il primo anno di vita
del bambino (o entro un
anno dall’ingresso in
famiglia del minore
adottato/affidato), ai
riposi giornalieri
indennizzati dall’Inps in
misura pari all’intera
retribuzione.
A chi non spettano:
alle lavoratrici domestiche,
a domicilio,
autonome o
parasubordinate.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
49
Riposi giornalieri della madre
art. 39 del D. Lgs. 151/2001

1. Il datore di lavoro deve
consentire alle lavoratrici
madri, durante il primo
anno di vita del bambino,
due periodi di riposo, anche
cumulabili durante la
giornata. Il riposo e' uno
solo quando l'orario
giornaliero di lavoro e'
inferiore a sei ore.


2. I periodi di riposo
giornaliero hanno la durata di
un'ora ciascuno e sono
considerati ore lavorative agli
effetti della durata e della
retribuzione del lavoro. Essi
comportano il diritto della
donna ad uscire dall'azienda.
3. I periodi di riposo sono di mezz'ora
ciascuno quando la lavoratrice fruisca
dell'asilo nido o di altra struttura
idonea, istituiti dal datore di lavoro
nell'unita' produttiva o nelle immediate
vicinanze di essa.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
50
Riposi giornalieri del padre
art. 40 del D. Lgs. 151/2001
I periodi di riposo
giornalieri previsti per la
madre ex art. 39 del D.
Lgs. 151/2001 sono
riconosciuti al padre
lavoratore:

a) nel caso in cui i figli siano
affidati in via esclusiva al
padre;
b) in alternativa alla madre
lavoratrice dipendente che
non se ne avvalga;
c) nel caso in cui la madre
non abbia diritto ai riposi;
d) in caso di morte o di
grave infermita' della
madre.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
51
Riposi per parti plurimi
art. 41 del D. Lgs. 151/2001
In caso di parto plurimo,
i periodi di riposo sono raddoppiati
e le ore aggiuntive rispetto a quelle previste
dall'articolo 39, comma 1,
possono essere utilizzate anche dal padre.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
52
Se la madre è casalinga e il parto è gemellare,
il padre ha diritto alle ore, in misura
raddoppiata, di riposo giornaliero?
Sì
ex art. 40 del D. Lgs. 151/2001
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
53
Se i genitori sono una coppia di lavoratori subordinati
e il parto è gemellare, possono chiedere la loro parte
di riposi nello stesso arco temporale giornaliero?
Sì ex art. 41 del D. Lgs. 151/2001
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
54
Il padre può godere dei riposi giornalieri mentre
la madre gode del congedo di maternità o del
congedo parentale?
No,
perché la madre non si trova nella condizione di
lavoratrice che rinuncia al suo diritto ai riposi.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
55
Se la madre dipendente rinuncia ai riposi giornalieri e ne
fruisce il padre e poi la madre si ammala, il padre perde il
diritto ai riposi?
No,
l’art. 40 del D. Lgs. 151/2001 richiede solo che la madre
lavoratrice abbia rinunciato ai riposi.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
56
La madre può godere dei riposi giornalieri mentre
il padre gode del congedo parentale?
Sì,
ex art. 39 del D. Lgs. 151/2001
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
57
Congedi per la malattia del figlio
art. 47 del D. Lgs. 151/2001
3. Per fruire dei congedi di cui ai commi 1
e 2 il genitore deve presentare il
1. Entrambi i genitori,
certificato di malattia rilasciato da un
medico specialista del Servizio
alternativamente, hanno
sanitario nazionale o con esso
diritto di astenersi dal lavoro
convenzionato.
per periodi corrispondenti alle
4. La malattia del bambino che dia luogo
malattie di ciascun figlio di
a ricovero ospedaliero interrompe, a
eta' non superiore a tre anni.
richiesta del genitore, il decorso delle
ferie in godimento per i periodi di cui
2. Ciascun genitore,
ai commi 1 e 2.
alternativamente, ha altresi'
5. Ai congedi di cui al presente articolo
diritto di astenersi dal lavoro,
non si applicano le disposizioni sul
nel limite di cinque giorni
controllo della malattia del
lavoratore.
lavorativi all'anno, per le
6. Il congedo spetta al genitore
malattie di ogni figlio di eta'
richiedente anche qualora l'altro
compresa fra i tre e gli otto
genitore non ne abbia diritto.
anni.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
58
Il Congedo per la malattia dei figli è un
diritto del padre lavoratore subordinato
anche se la madre non ne ha diritto?
Sì,
ex art. 47 del D. Lgs. 151/2001
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
59
Sono padre di una bimba di 6 mesi. Posso
usufruire del congedo per la malattia dei figli
durante il congedo parentale della madre?
Sì. L’art. 47 del D. Lgs. 151/2001 chiede che il padre e la madre
non siano assenti dal lavoro per lo stesso motivo di cura della
malattia del figlio. Quindi, il padre lavoratore può chiedere il
congedo per la cura della malattia del figlio durante il
congedo parentale della madre.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
60
Ho un figlio di 4 anni. Sono un lavoratore
autonomo e mia moglie è una lavoratrice
dipendente.

Mia moglie può
usufruire di 10 giorni
di congedo per la
malattia del figlio,
sommando ai 5 giorni
che le spettano i 5
giorni da me non
usufruiti?
No, non è possibile.
Ciascuno dei genitori
ha diritto,
individualmente, a 5
giorni
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
61
Abbiamo due figlie di 5 e 7 anni.
Ciascun genitore
può usufruire di 5
giorni di congedo
per malattia dei
figli?
I cinque giorni annui
spettano
a ciascun genitore per
ciascun figlio.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
62
Siamo genitori di due gemelli ed entrambi
lavoratori dipendenti.
Se i nostri figli si
ammalano
contemporaneamente,
possiamo chiedere
entrambi il congedo
per malattia dei figli?
Sì, dichiarando il
diverso motivo
dell’assenza
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
63
Il congedo per la malattia dei figli è coperto
economicamente?
No.
La Contrattazione collettiva può prevedere,
tuttavia, una normativa più favorevole
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
64
Ho un figlio di 2 anni.
A quanti giorni di congedo per malattia figli
ho diritto?
Fino ai 3 anni di età del figlio si ha diritto al congedo
per tutta la durata della malattia senza altro limite
temporale.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
65
Chi si assenta per un congedo per malattia dei
figli deve rispettare le fasce di reperibilità?
No, le fasce orarie di reperibilità sono
destinate al controllo della malattia del
lavoratore
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
66
Siamo una coppia di
lavoratori subordinati.
Possiamo usufruire
contemporaneamente
del congedo per
malattia dei figli?


No. Il diritto è attribuito
alternativamente. Ne
consegue che l’altro
genitore non deve usufruire
del congedo
nello stesso periodo
e per lo stesso motivo.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
67
Lavoro notturno
art. 53 del D. Lgs. 151/2001
E' vietato adibire le
donne al lavoro, dalle
ore 24 alle ore 6,
dall'accertamento
dello stato di
gravidanza fino al
compimento di un anno
di eta' del bambino.
Non sono obbligati a
prestare lavoro notturno:
a) la lavoratrice madre di
un figlio di eta' inferiore a
tre anni o, in alternativa, il
lavoratore padre
convivente con la stessa;
b) la lavoratrice o il
lavoratore che sia l'unico
genitore affidatario di un
figlio convivente di eta'
inferiore a dodici anni.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
68
Divieto di licenziamento
art. 54 del D. Lgs. 151/2001
Le lavoratrici non possono essere
licenziate dall'inizio del
periodo di gravidanza fino al
compimento di un anno di eta'
del bambino.
Il divieto di licenziamento opera
in connessione con lo stato
oggettivo di gravidanza, e la
lavoratrice, licenziata nel
corso del periodo in cui opera
il divieto, e' tenuta a
presentare al datore di lavoro
idonea certificazione dalla
quale risulti l'esistenza
all'epoca del licenziamento,
delle condizioni che lo
vietavano.
Il licenziamento intimato alla lavoratrice
in violazione delle disposizioni
indicate
è nullo.
E' altresi' nullo il licenziamento
causato dalla domanda o dalla
fruizione del congedo parentale e per
la malattia del bambino da parte
della lavoratrice o del lavoratore.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
69
Divieto di licenziamento:
eccezioni
art. 54, comma 3, del D. Lgs. 151/2001
Il divieto di licenziamento non si applica nel caso:
a) di colpa grave da parte della lavoratrice, costituente
giusta causa per la risoluzione del rapporto di lavoro;
b) di cessazione dell'attivita' dell'azienda cui essa e'
addetta;
c) di ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice
e' stata assunta o di risoluzione del rapporto di lavoro per la
scadenza del termine;
d) di esito negativo della prova; resta fermo il divieto di
discriminazione di cui all'articolo 4 della legge 10 aprile 1991,
n. 125, e successive modificazioni.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
70
Divieto di licenziamento durante
il congedo di paternità
art. 54, comma 7, del D. Lgs. 151/2001
In caso di fruizione del congedo di paternita',
il divieto di licenziamento si applica anche al padre
lavoratore per la durata del congedo stesso e si
estende fino al compimento di un anno di eta' del
bambino.
Il licenziamento intimato al lavoratore
in violazione della presente disposizione
è nullo.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
71
Il divieto di licenziamento della madre nel
periodo di gravidanza si estende anche al
padre?
No, l’art. 54, comma 7 del D. Lgs. 151/2001
prevede l’estensione del divieto al padre ma solo se
fruisce del congedo di paternità e fino a 1 anno di
vita del figlio.

Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
72
Dimissioni
art. 55 del D. Lgs. 151/2001
1. In caso di dimissioni volontarie
presentate durante il periodo per
cui e' previsto, a norma
dell'articolo 54, il divieto di
licenziamento, la lavoratrice ha
diritto alle indennita' previste da
disposizioni di legge e contrattuali
per il caso di licenziamento.
2. La disposizione di cui al comma 1 si
applica al padre lavoratore che ha
fruito del congedo di paternita'.
3. La disposizione di cui al comma 1 si
applica anche nel caso di adozione
e di affidamento, entro un anno
dall'ingresso del minore nel nucleo
familiare.
4. La richiesta di dimissioni
presentata dalla lavoratrice,
durante il periodo di gravidanza, e
dalla lavoratrice o dal lavoratore
durante il primo anno di vita del
bambino o nel primo anno di
accoglienza del minore adottato o
in affidamento, deve essere
convalidata dal servizio ispettivo
del Ministero del lavoro,
competente per territorio. A
detta convalida e' condizionata la
risoluzione del rapporto di lavoro.
5. Nel caso di dimissioni di cui al
presente articolo, la lavoratrice o
il lavoratore non sono tenuti al
preavviso.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
73
Diritto al rientro e alla
conservazione del posto.
… al termine dei congedi di maternità e di paternità
Art. 56 del D. Lgs. 151/2001
Al termine del congedo di
maternità,
le lavoratrici hanno diritto di
conservare il posto di lavoro e,
salvo che espressamente vi
rinuncino, di rientrare nella
stessa unita' produttiva ove
erano occupate all'inizio del
periodo di gravidanza o in
altra ubicata nel medesimo
comune, e di permanervi fino
al compimento di un anno di
eta' del bambino; hanno
altresi' diritto di essere
adibite alle mansioni da ultimo
svolte o a mansioni equivalenti.
Tale diritto si estende anche
al lavoratore al rientro al
lavoro dopo la fruizione del
congedo di paternita'.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
74
Diritto al rientro e alla
conservazione del posto.
… al termine dei congedi parentali e di malattia , dei riposi e permessi.
Art. 56 del D. Lgs. 151/2001
Negli altri casi di congedo, di permesso o di riposo disciplinati
dal presente testo unico, la lavoratrice e il lavoratore hanno
diritto alla conservazione del posto di lavoro e, salvo che
espressamente vi rinuncino, al rientro nella stessa unita'
produttiva ove erano occupati al momento della richiesta, o in
altra ubicata nel medesimo comune; hanno altresi' diritto di
essere adibiti alle mansioni da ultimo svolte o a mansioni
equivalenti.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
75
Il diritto al rientro nell’unità produttiva
spetta anche quando nel frattempo è scaduto
il contratto a termine?
No, la disciplina di tutela della maternità si applica
solo in costanza di rapporto di lavoro.
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
76
a cura di Loredana Tinebra
Ufficio della Consigliera di Parità della Regione Piemonte
Avv. Alida Vitale
Avv. Franca Turco
77