Transcript bs9 - Uninsubria - Sede di Busto Arsizio
Proteine del sistema immunitario e del sistema nervoso centrale
Catene leggere (L) e pesanti (H)
C L V L hinge C H 1 V H C H 2
La struttura della molecola è garantita da: Interazioni non covalenti tra domini Ig Ponti disolfuro tra L e H e tra le regioni C di H (cerniera)
C H 3
Struttura generale di un anticorpo
Riconoscimento dell’antigene e funzioni effettrici : funzioni spazialmente separate e indipendenti
Il dominio immunoglobulinico
≈ 110 a.a. che ripiegano in maniera indipendente 2 strati di foglietto β planare (β sandwich) ciascuno composto da 3-5 β-strands (5-10 a.a.) antiparalleli motivo a chiave greca Stabilizzato da: ponti disolfuro interazioni idrofobiche tra i due foglietti β Conservazione di specifici residui (es. Cys e Trp)
La superfamiglia delle immunoglobuline
Ab tutte le molecole che contengono il dominio Ig; mediano funzioni di riconoscimento, adesione e legame omologia di sequenza tutti i geni che codificano per domini Ig si sono evoluti da un gene ancestore comune Evento precoce: duplicazione genica, con divergenza esoni V e C. Evoluzione: 1) Divergenza “V e C” e TCR (sequenza). 2- Capacità di riarrangiare il DNA (per riconoscimento Ag) La funzione dipende dall’interazione tra domini Ig TCR MHC
C e V in catene leggere (L) e pesanti (H)
V= N-term C= C-term H: V → 1 dominio C → 3 o 4 domini L: V → 1 dominio C → 1 dominio V: la sequenza a.a. differenzia gli Ab prodotti da un clone di linfociti B
Segmenti ipervariabili o CDR
Complementarity Determining Region: ≈ 10 a.a.
CDR3 il più variabile N-term C-term
Regioni ipervariabili o CDR
Le CDR formano delle anse esposte sulla superficie, strutture chimiche uniche → SPECIFICITA’ Sequenze conservate adiacenti → ripiegamenti del dominio Ig
IgM e IgA formano polimeri
IgM e IgA possono formare multimeri Le IgM formano pentameri nel plasma Le IgA formano dimeri nelle secrezioni mucose (necessario per il trasporto attraverso gli epiteli) Contengono una coda C-term di 18 a.a. con un residuo Cys necessario alla polimerizzazione Un polipeptide aggiuntivo (J: joining) di 15 kDa favorisce la polimerizzazione legando la Cys
Classi o isotipi delle Ig
2 classi (o isotipi), che si differenziano per la regione C term della catena leggera: κ λ Ogni molecola anticorpale possiede o 2κ o 2λ C κ e C λ sono omologhe tra loro e omologhe a V κ Non sono note differenze funzionali e a V λ 60% κ e 40% λ nell’uomo
Sito di legame per l’antigene
Ag
V L + V H 2 per ogni molecola di anticorpo
V L V H Ab
Cerniera: ≈ 10/60+ a.a.
La sequenza conformazione attorno a C H 1 assume casuale; molecola fa una torsione tra C H 1 E C H 2 La flessibilità è influenzata anche dalla capacità di V H una la di ruotare
Legame all’antigene
La flessibilità degli anticorpi (grazie alla regione CERNIERA) permette il legame a porzioni di antigeni multivalenti distanti
Legame all’antigene
Legame reversibile non covalente Il contributo di ciascuna forza dipende dalla e struttura del sito di legame e da quella del determinante antigenico
AFFINITA’:
7 forza di legame tra un singolo sito combinatorio e un epitopo antigenico. Si esprime come costante di dissociazione (Kd). Tra 10 e 10 -11 M.
AVIDITA’:
forza di legame complessiva tra Ag e Ab (aumento geometrico) (rilevante per IgM)
L’Ab come Ag
isotipi: Riconosciute da Ab anti-isotipo le immunoglobuline dello stesso isotipo di una specie allotipi: L’Ab riconosce in modo specifico solo alcune Ig dello stesso isotipo della stessa specie.
Le differenze sono dovuti a diversi alleli per la regione C (polimorfismi) idiotipi: L’Ab riconosce in modo specifico la regione V dell’Ig
MHC I e II sono strutturalmente differenti ma omologhe Sono i geni più polimorfi Sono espressi in modo codominante -Espresso su tutte le cellule nucleate (costitutivamente) -Riconosciuto da CD8+ -Espresso sulle APC (potenziato da citochine) -Riconosciuto da CD4+
Introduzione: l’MHC
Tessuto MHC classe I Tessuto linfoide MHC classe II
Linfociti T Linfociti B Macrofagi Langherans Epiteliali timo Neutrofili Epatociti Reni Cervello Eritrociti +++ +++ +++ +++ + + (uomo, T attivate) +++ ++ +++ +++
Altre cellule nucleate
+++ + + + - (ecc. microglia)
MHC di classe I
Eterotrimero; 2 catene polipeptidiche associate non covalentemente: una catena α, codificata nell’MHC e la catena β 2 -microglobulina non codificata nell’MHC + peptide ¾ extracellulare β 2 N-term: α 1 e α 2 90 a.a., tasca di legame per il peptide Il segmento α 3 si ripiega a formare un dominio Ig (sequenza conservata): sito di legame per il CD8 25 a.a. idrofobici: attraversamento del bilayer lipidico L’espressione in membrana richiede i 3 componenti→i legami si rafforzano 30 a.a. basici, interazione con i gruppi fosfolipidici: alla membrana ancoraggio β 2 -microglobulina: interagisce con α 3 , strutturalmente omologa ad un dominio Ig, non varia tra le molecole MHC I
MHC I: tasca di legame per il peptide
α 1 e α 2 interagiscono tra loro e formano una piattaforma di 8 nastri antiparalleli di foglietto β che sostengono 2 α-eliche I residui polimorfi di MHC I sono confinati in α 1 e α 2 La tasca ospita un peptide (anche le terminazioni) di 8-11 aminoacidi in conformazione flessibile estesa. Le estremità del cleft sono chiuse e peptidi più grandi non riescono ad entrarvi C-term del peptide: residui idrofobici o acidi Le interazioni non covalenti avvengono tra residui del peptide e dell’MHC (foglietto β e α-eliche), spesso sono interazioni idrofobiche nelle “nicchie” del foglietto β e i residui àncora (1 o 2 per peptide)
MHC di classe II
Eterotrimero: 2 catene polipeptidiche associate non covalentemente: una catena α (32 34 kDa) e una catena β (29-32 kDa), entrambe codificate nell’MHC (polimorfi) + peptide N-term: α 1 e β 1 contengono i residui polimorfi, tasca di legame per il peptide α 2 e β 2 formano domini Ig e non variano tra i vari alleli di classe II 25 a.a. idrofobici, regione transmembrana a.a.
basici, idrofilica e coda β 2 : sito di legame per CD4 Le catene α di un locus (es. DR) si appaiano con catene β dello stesso locus (DR)
MHC II: tasca di legame per il peptide
4 nastri di foglietto β +1 α-elica: α 1 4 nastri di foglietto β +1 α-elica: β 1 I residui polimorfi di MHC II sono confinati in β 1 Le estremità della tasca sono aperte: vengono ospitati peptidi di lunghezza anche > 30 a.a. (lungh. ideale 12-16 a.a.) Diversi ponti ionici e ponti H con le α eliche Le interazioni non covalenti avvengono tra residui del peptide e dell’MHC II; non tutti i peptidi hanno residui àncora
MHC di classe I e II: struttura
Ogni individuo eterozigote esprime su tutte le cellule mononucleate 6 MHCI diversi: catene α codificate dai 2 alleli dei geni HLA-A, HLA-B e HLA-C Il numero totale di molecole MHCII espresse è 10-20, per gli appaiamenti eterologhi (es. DRα di un cromosoma con DRβ dell’altro)
MHC di classe I e II: CDR
MHC di classe I e II: legame al peptide
MHC classe I MHC classe II I peptidi e le molecole d’acqua associate riempiono interamente la tasca Differenti alleli favoriscono il legame di peptidi diversi (e quindi la possibilità di presentarli ai linfociti T) Al riconoscimento antigenico (TCR) contribuiscono: residui esposti del peptide → specificità residui dell’MHC → restrizione MHC Potenziale elettrostatico: positivo , negativo
Interazione peptide-MHC
Una proteina per evocare una risposta immunitaria deve contenere peptidi che possano legarsi alle molecole MHC Le molecole MHC mostrano promiscuità; la specificità viene garantita dal TCR Le molecole MHC non distinguono tra self e non self; la sorveglianza è data dai linfociti T I peptidi hanno in comune caratteristiche strutturali (es. lunghezza) l’interazione è saturabile a bassa affinità (Kd= k off /k on ≈10 avere un’interazione che permette l’interazione con il TCR) -6 M con k on e k off basse, per
Introduzione: TCR
Recettore per l’antigene dei linfociti T helper (CD4+) e citotossici (CD8+) Eterodimero costituito da due catene transmembrana, α e β, legate covalentemente (S-S) La parte esterna è simile al Fab: TCR e Ab sono strutturalmente simili MA: Il TCR non viene prodotto in forma solubile Il TCR è monovalente Non svolge autonomamente funzioni effettrici Non esiste lo scambio isotipico (C non cambia) Non esiste la maturazione dell’affinità (non ci sono mutazioni somatiche nelle regioni V)
Organizzazione dei geni del TCR
1) Ricombinazione somatica 2) Diversità giunzionale 3) Inserzione della regione N
Dominio Ig variabile (V) Dominio Ig costante (C) Regione cerniera con Cys Regione idrofobica transmembrana con presenza di Lys (α) e Lys e Arg (β) per interazione con CD3 e ζ Breve regione citoplasmatica (5-12 a.a.) troppo breve per trasdurre il segnale (CD3, ζ, CD28...)
Introduzione: TCR
Differenze rispetto alle Ig
Forma simile a una Ig ma più corta e larga Maggiore flessibilità tra C e V perché porzione più estesa Cα non è un vero dominio Ig: la metà che si rivolge al Cβ forma un foglietto β (simile a Ig), l’altra metà contiene β strands segmento di α elica non impaccati e un Il legame tra Cα e Cβ è dovuto anche ai carboidrati su Cα (legami H con foglietto β di Cβ) V α →V L e V β →V H Alcune differenze di orientamento nei CDR
Riconoscimento dell’MHC-peptide
CDR1 e 2
Riconoscimento dell’MHC-peptide
CDR3 CDR4 CDR1 e 2
Il riconoscimento è mediato dalle CDR della catena α e β, in cui si concentra la variabilità 3 CDR della catena α si giustappongono a 3 CDR della catena β (β : una quarta CDR per il riconoscimento dei superantigeni), superficie planare CDR3 la più variabile è posizionata in corrispondenza del centro del peptide legato all’MHC CDR1 e CDR2 contatto con l’MHC L’affinità del TCR per MHC/peptide è bassa (Kd 10 -5 -10 -7 ; Ag/Ab Kd fino a 10 -11 M); l’emivita 1-10s. Per questo sono necessarie le molecole accessorie per avere una risposta biologica
MHC
Riconoscimento del superAg
I superAg stimolano tutti i linfociti T che esprimono una determinata regione Vβ nel loro TCR (non sono mitogeni ma nemmeno Ag comuni) Si legano a MHC di classe II (codificati da diversi alleli), NON nella tasca di presentazione dell’Ag Ogni enterotossina aggrega 2 MHC → 2 TCR Vβ contiene CDR4
I corecettori: CD4 e CD8
Glicoproteine transmembrana della superfamiglia delle Ig Funzione simile ma struttura diversa Motivo per cui i T CD4+ riconoscono MHCII e CD8+ MHCI
D1 →Ig D2
CD4: 4 domini Ig extracellulari, una regione transmembrana idrofobica, e 38 a.a. (molti basici) citoplasmatici Mediante D1 e D2 (N term) si lega al dominio non polimorfo β2 dell’MHC II, D1-D2 fortemente impaccati e separati da D3 D4 da una regione cerniera La regione intracellulare interagisce fortemente con una tirosina chinasi Lck, per la trasduzione del segnale
I corecettori: CD4 e CD8
Glicoproteine transmembrana della superfamiglia delle Ig Funzione simile ma struttura diversa CD8: eterodimero, 2 catene omologhe CD8α e CD8β legate da S-S Un dominio Ig extracellulare, polipeptide esteso, una regione transmembrana idrofobica, e 25 a.a. (molti basici) citoplasmatici La regione extracellulare è altamente glicosilata per proteggere il CD8 dall’attacco delle proteasi e per mantenerlo esteso Il dominio Ig interagisce con il dominio non polimorfo α3 di MHC I La regione intracellulare interagisce fortemente con una tirosina chinasi Lck, per la trasduzione del segnale
I corecettori: CD4 e CD8
Citochine: Caratteristiche generali
Piccole proteine (15-30 kDa) non anticorpali, mediatori della risposta immune e dell’infiammazione Riconosciute da recettori (Kd 10 -10 -10 -12 M) Secrete da diversi tipi di cellule dell’immunità innata e acquisita
Citochine: Caratteristiche generali
Pleiotropismo: prodotte da diverse cellule e attive su diversi tipi cellulari Ridondanza: azioni simili - possono condividere R o parti di R - difetti in un componente unico: piccolo effetto - difetto in componenti condivisi: grande effetto (es. IL-2Rγ SCID severe combined immunodeficiency) Influenzano sintesi e azione di altre citochine - antagonismo/sinergia/effetti additivi
Citochine: Caratteristiche generali
La loro secrezione è un evento di breve durata e auto-limitato - non immagazzinate - espressione in seguito a stimolazione (mRNA con breve emivita) La loro azione può essere locale (autocrina o paracrina) o sistemica L’espressione dei recettori per citochine è regolata - risposta solo dei linfociti Ag-specifici - la citochina stessa può aumentare o diminuire l’espressione del suo R Agiscono modificando l’espressione genica nelle cellule bersaglio - eccezioni: chemochine e TNF
Classificazione funzionale
Citochine dell’immunità innata Prodotte soprattutto dai fagociti mononucleati Possono essere prodotte anche nell’ambito della risposta immune specifica Alimentano reazioni infiammatorie precoci Citochine dell’immunità specifica Prodotte soprattutto dai linfociti T Funzione regolatrice sulla crescita/differenziamento delle popolazioni linfocitarie o Reclutamento di cellule effettrici specializzate (es. neutrofili) Citochine ad attività emopoietica Prodotte da cellule stromali del midollo osseo, leucociti ed altri tipi cellulari Funzione regolatrice sulla crescita/differenziamento dei leucociti immaturi
Recettori per le citochine
5 diverse famiglie (struttura comune): Recettori di tipo 1 (dell’IL-2 o dell’emopoietina) -1 o + domini con coppia di Cys conservate e sequenza prossimale alla membrana WSXWS -lega molecole con ripiegamento 4-helix bundle - struttura multimerica , indotta dal legame del L (1 catena per interazione con L e 1o+ per trasduzione del segnale→spesso condivise tra + recettori) mancano di attività Tyr chinasica intrinseca 3 subset in base alla loro capacità di legare uno dei 3 elementi comuni: gp130, common beta, and common gamma
Recettori per le citochine
Recettori di tipo 2 (degli interferoni) - residui di Cys conservati - struttura multimerica (1 catena per interazione con L e 1o+ per trasduzione del segnale) - R per IFN-alpha, IFN-beta, IFN-gamma, IL10, IL22 - hanno attività protein-chinasica intrinseca
Recettori per le citochine
Recettori per TNF Superfamiglia delle Ig Recettori a 7 α-elica transmembrana (recettori per le chemochine) e accoppiati a proteine G
Mediatori della immunità innata
TNFα IL-1 IL-10 IL-12 INTERFERONI di tipo 1 (IFNα, IFNβ) IFNγ CHEMOCHINE
TNF α
Prodotto da macrofagi attivati Mediatore dell’infiammazione acuta in risposta a microrganismi (gram-) Media il reclutamento di neutrofili e macrofagi nel sito dell’infiammazione (↑ICAM endotelio) Agisce sull’ipotalamo (febbre) Promuove la produzione delle proteine della fase acuta (fegato)
R per TNF β-jellyroll TNF omotrimero TNF / TNFR (monomero)
Death domain
TNF α
Effetti simili a TNF α Prodotta da macrofagi attivati Agisce soprattutto su linfociti T (al confine tra immunità innata e acquisita)
IL-1
Beta-trifoglio: struttura 12 beta-strands R: superfamiglia delle Ig
IL-1
IL-10
Citochina inibitoria: Inibisce la produzione di IFNγ dalle Th1 e produce lo shift verso Th2 Inibisce la produzione di altre citochine dai macrofagi attivati Inibisce la produzione di MHCII e altre molecole co-stimolatorie sui macrofagi Prodotta da macrofagi attivati e Th2 Agisce nell’immunità innata e acquisita IL-10 (Inter-subunit dimeric 4-helix bundles) IL-10Rα R di tipo II
La trasduzione avviene solo in presenza di entrambe le catene del R
IL-10
IL-12
Prodotta da macrofagi attivati e cellule dendritiche Stimola la produzione di IFNγ Induce il differenziamento dei Th verso Th1 Aumenta le capacità citotossiche dei CTL e NK IL-12 è un eterodimero (p40 e p35 legate covalentemente) Il recettore è formato da due catene (R di tipo I) La trasduzione del segnale usa la via JAK/STAT
IFN α e β
IFN-α prodotta da fagociti mononucleati IFN-β da diversi tipi di cellule (fibroblasti) Inibisce la replicazione virale nelle cellule Aumenta l’espressione di MHCI Attiva le cellule NK Inter-subunit dimeric 4-helix bundles R di tipo II
IFN α e β
chemochine
Struttura β a catena corta
Piccole citochine (8-12 kDa). 2 ponti disolfuro nella molecola Prodotto da diversi leucociti e altri tipi cellulari (endotelio, fibroblasti...) Grande famiglia di molecole (più di 50) Funzione: permettere la migrazione leucocitaria dal circolo ai tessuti e la loro locomozione - migrazione - attivazione: doppio sito di legame delle chemochine - chemotassi 2 sottofamiglie distinte in base alla posizione delle Cys all’N-terminale: -α chemochine: struttura CXC (neutrofili) -β chemochine: struttura CC (monociti, eosinofili, linfociti) Ogni singola chemochina lega più recettori e viceversa
7 eliche transmembrana
Mediatori della immunità acquisita
IL-2 IL-4 IL-5 TGF-β IL-10 IFN-γ
4-helix bundle
IL-2
Prodotta da T (soprattutto Th) Principale fattore di crescita per le cellule T che hanno incontrato l’antigene. Azione autocrina Attiva NK e monociti R di tipo I: 3 catene e catena alfa espressa solo da linfociti T attivati (> affinità) Induce apoptosi nei linfociti T (risposta che si prolunga e [IL-2 ] crescenti) Fattore gamma comune
4-helix bundle Prodotta da Th2 e macrofagi Stimola la produzione di Th2 da cellule Th vergini (fattore di crescita autocrino) Determina lo switch isotipico verso IgE R di tipo I: 2 catene. Fattore gamma comune con IL-2 Attiva la via di JAK/STAT (STAT6) E la via IRS-2
IL-4
TGF β
Prodotta da linfociti T, macrofagi e molti altri tipi cellulari Inibisce la proliferazione dei T Inibisce l’attivazione dei macrofagi Agisce sui leucociti polimorfonucleati e le cellule endoteliali, antagonizzando l’effetto delle citochine pro-infiammatorie Recettori di tipo I e II: trasducono il segnale tramite un dominio Ser/Thr chinasico Anello formato da 2 ponti disolfuro in cui si infila un terzo: nodo
IFN γ
Principale citochina attivatoria dei macrofagi Importante sia per immunità innata sia specifica Citochina prototipica di Th1 Prodotto da NK, Th1 e CTL Attraverso la via di STAT1 stimola la produzione di MHCI enzimi che sintetizzano NO, IL-12 (sinergia) Importante per uccidere i microbi fagocitati Shift verso IgG Omodimero: intersubunit 4 helix bundle R di tipo II
Mediatori dell’emopoiesi
GM-CSF (granulociti-macrofagi) M-CSF (monociti e macrofagi) G-CSF (granulociti) CSF= colony-Stimulating Factor Differenziazione e espansione delle cellule progenitrici midollari 4-helix bundle a catena breve o lunga R famiglia delle Ig (M-CSF) o di tipo I (GM-CSF e G-CSF)
Regolatori della risposta immune
Le citochine sono regolatori positivi e negativi La loro azione dipende dall’ambiente (altre citochine, recettori espressi e loro subunità) Agiscono in diversi momenti della risposta immune Regolano il tipo e l’ ampiezza della risposta immune
Patologie da aggregazione proteica • • • • A b a -Sinucleina Huntingtina Proteina Prionica
Malattia di Alzheimer
Malattia di Parkinson
Corea di Huntington
Malattia di Creutzfeld-Jacob
Fibrille di
a
-sinucleina (M. di Parkinson)
Conway et al., Science 2001
Proteina Prionica
Designed protein tetramer zipped together with a hydrophobic Alzheimer homology: A structural clue to amyloid assembly