Rassegna stampa del 6 marzo 2017

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del 06/03/2017
6 marzo 2017
http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2017/03/05/news/comunita-islamiche-e-ruolo-delledonne-culture-a-confronto-1.14984847?ref=search
COMUNITÀ ISLAMICHE E RUOLO DELLE DONNE CULTURE A
CONFRONTO
L’AQUILA. Quanto è difficile capire il ruolo della donna all'interno delle comunità islamiche,
specie in epoche come quella attuale in cui le occasioni di confronto – e di scontro – tra
culture diverse accentuano incomprensioni e contraddizioni. Da qui la scelta di affrontare
un argomento così delicato su iniziativa di un gruppo di ragazze albanesi-macedoni
musulmane, tutte studentesse. Sono proprio queste ragazze a tirare su il sipario,
accogliendo gli ospiti nella sala grande del Centro servizi del volontariato. Ti aspetti di
trovare capi coperti col velo e abiti tradizionali. E invece spunta Mjaftine, una giovane
universitaria dai capelli lunghi chiari, la prima a raccontare la sua esperienza come
immigrata di seconda generazione. Certo, in sala i veli non mancano: ma è proprio questo
uno dei punti del convegno (nelle foto), quello di far capire che per molte donne si tratta di
una scelta libera che ha veramente poco a che vedere con la sottomissione o con la
sudditanza psicologica nei confronti dell’uomo. «Compito di ciascuna religione
universale», spiega l’imam macedone Zekirja Bajrami, «è proprio quello di proteggere le
donne della comunità. Nel Corano, al contrario di quello che si crede, sono tante le
testimonianze di amore e di armonia nei confronti delle donne». In sala anche la senatrice
Stefania Pezzopane, l’assessore Emanuela Di Giovanbattista, oltre alla presidente
dell’associazione “Tellini”, Simona Giannangeli.
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/8-marzo-visite-ed-ecografie-gratuite-per-dipendenticonsiglio-regionale/622137-4/
8 MARZO: VISITE ED ECOGRAFIE GRATUITE PER DIPENDENTI
CONSIGLIO REGIONALE
L'AQUILA - Il Comitato unico di garanzia (Cug) del Consiglio regionale d'Abruzzo,
nell’ambito delle proprie attività volte alla promozione di una migliore condizione di
benessere nel lavoro, in occasione della Festa della donna, ha promosso l’iniziativa “L’8,
lotto per la prevenzione”.
Le dipendenti del Consiglio regionale potranno sottoporsi a una visita senologica e a
un’ecografia al seno gratuite, eseguite da un medico specialista.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione della Asl N.1 che oltre
a fornire il suo patrocinio metterà a disposizione la strumentazione e il personale
specializzato del Centro di Senologia diretto da Alberto Bafile.
La visita verrà effettuata domani, martedì 7 marzo, dalle ore 8,30 presso l’ambulatorio del
Consiglio regionale.
“L’8, lotto per la prevenzione” è la prima di una serie di iniziative che il Cug, costituito nel
2011, ha intenzione di realizzare proprio per perseguire le proprie finalità ovvero garantire
le pari opportunità tra uomini e donne puntando all’eliminazione di ogni forma di
discriminazione, diretta e indiretta, e inoltre collabora con l’amministrazione affinché la
stessa garantisca un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo
contrastando ed eliminando ogni forma di violenza morale o psichica.
A questo proposito il presidente del Cug, Andrea Di Muro ha voluto sottolineare la piena
disponibilità della Direzione Attività amministrativa del Consiglio regionale, nella figura del
direttore Paolo Costanzi, per l’organizzazione dell’iniziativa.
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http://www.terremarsicane.it/ludopatia-successo-del-convegno-a-capistrello-lassistentesociale-chi-ne-e-affetto-si-rivolga-al-medico-di-base/
LUDOPATIA, SUCCESSO DEL CONVEGNO A CAPISTRELLO.
L’ASSISTENTE SOCIALE: “CHI NE È AFFETTO SI RIVOLGA AL MEDICO
DI BASE”
Capistrello. Si è svolto, nei locali del Centro Anziani, il convegno sulla ludopatia
organizzato dall’Amministrazione Comunale. Alla presenza di numerosi cittadini, i relatori
hanno illustrato i vari aspetti del problema. Dopo i saluti del sindaco Franco Ciciotti, che ha
definito il gioco d’azzardo come “una dipendenza che distrugge la persona e la famiglia e
sulla quale le istituzioni hanno il compito di mantenere alta l’attenzione”, la dottoressa
Monia Giordani, assistente sociale – mediatore familiare Aims, ha relazionato sull’aspetto
sociale della dipendenza da gioco.
“Il gioco d’azzardo patologico – ha esordito – è entrato prepotentemente nella nostra
comunità. Alle persone che nel nostro paese vivono questo problema vogliamo far sentire
che ci siamo e che si possono rivolgere al proprio medico di base ed avere da lui tutte le
informazioni necessarie sull’iter da seguire”.
Secondo la dottoressa Giordani il gioco d’azzardo è un fenomeno che ha rilevanza sia
livello economico sia a livello sociale. Non sono solo gli uomini a giocare, ma anche le
donne, soprattutto tra i 40 e i 70 anni, gli adolescenti, che spesso in mancanza di denaro
si rendono anche autori di furti, e gli anziani che nel gioco sperperano tutta la pensione. La
crisi economica non ha portato ad un abbassamento del numero dei giocatori, ma anzi è
successo il contrario e le fasce più deboli sono quelle che giocano di più. Le cause sono
da ricercare nello stress in ambito lavorativo, in periodi di difficoltà e nell’insorgenza o
aggravamento di stati d’ansia.
Il dottor Stefano Croce, biologo-ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma, è
invece intervenuto sugli aspetti biologici della ludopatia spiegando le similitudini tra
dipendenza da sostanza e dipendenza da gioco. “La dipendenza da gioco rientra tra le
cosiddette dipendenze da sostanza perché genera gli stessi comportamenti. Il livello di
noradrenalina in giocatori d’azzardo patologici è inferiore rispetto a quello dei giocatori
occasionali e questo spinge i primi a giocare sempre di più per poter provare più
eccitamento. Guarire non è affatto facile. Bisogna rendere consci del problema, far
recuperare ai pazienti il controllo delle proprie azioni. Se non trattato per tempo, il gioco
può avere effetti devastanti. La terapia può essere farmacologica con antidepressivi o con
antagonisti dei narcotici”.
Ha chiuso gli interventi il dottor Moreno Marcucci, docente presso la facoltà di
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psicologia dell’Università di Chieti: “Il problema della dipendenza è che la persona non ha
consapevolezza del fatto che il suo comportamento sia sbagliato. La persona tende a
proiettare nel mondo altro le sue ambizioni, i suoi desideri. Il giocatore ha estremamente
bisogno d’aiuto e prima si richiede una consulenza meglio è. La famiglia in questo gioca
un ruolo importante. Le situazioni molto gravi vanno trattate in strutture specializzate”. Ha
moderato il dottor Mauro Croce.
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/l-aquila-nuovi-pomeriggi-grammaticali-con-le-museritrovate-/622075-1/
L'AQUILA: NUOVI ''POMERIGGI GRAMMATICALI'' CON LE ''MUSE
RITROVATE''
L’AQUILA - Le Muse Ritrovate, associazione culturale fondata all’Aquila dalla scrittrice
Sonia Ciuffetelli, concludono il primo ciclo di incontri dal titolo “Pomeriggi grammaticali”
con un bilancio positivo e aprono le iscrizioni per nuovi tesseramenti.
Il corso di lingua italiana ha raccolto consensi da parte dei partecipanti, si legge in una
nota, che, dopo aver frequentato il primo modulo di quattro incontri, hanno chiesto agli
organizzatori di aggiungere altri appuntamenti rispetto al calendario fissato.
Sono perciò state riaperte le iscrizioni e al primo gruppo di frequentanti si sono aggiunti
altri iscritti.
Una iniziativa ben accolta, quella dei Pomeriggi grammaticali, utile per consolidare le
conoscenze linguistiche del proprio italiano parlato e di quello scritto, per rinforzare le
capacità di comunicazione formale e informale e raffinare l’uso del lessico.
Le Muse Ritrovate organizzano eventi e presentazioni di libri per tutti gli associati. Sono
aperte le iscrizioni per i tesseramenti. Per iscriversi rivolgersi a: [email protected].
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/biblioteche-fuga-personale-a-l-aquila-e-chieti-quellecomunali-chiudono/621945-4/
BIBLIOTECHE: IL PERSONALE FUGGE DA CHIETI E L'AQUILA MENTRE
LE COMUNALI CHIUDONO
L'AQUILA - Biblioteche comunali che chiudono i battenti nell'indifferenza generale, ben 81
negli ultimi 5 anni. Le quattro biblioteche provinciali che vivono un periodo di profonda
incertezza e grandi difficoltà a causa del complicato passaggio della delega dalle Province
alla Regione. E, nello specifico, quelle dell'Aquila e Chieti con orario d'apertura dimezzato
perché è rimasta una manciata di dipendenti, visto che gli altri con la mobilità si sono
trasferiti in altri enti pubblici.
Tutto ciò in un contesto internazionale che vede l'Italia al 34° posto tra quelli Ocse per le
competenze linguistiche e di lettura, mentre per il rapporto Istat il 18,6 per cento degli
italiani, e si suppone anche degli abruzzesi, lo scorso anno non ha mai aperto un libro o
un giornale, e addirittura il 70 per cento va definito "analfabeta funzionale", ovvero al di
sotto del livello minimo di comprensione nella lettura o nell'ascolto di un testo di media
difficoltà.
LA MORIA DELLE BIBLIOTECHE COMUNALI
Il grido di dolore sulle biblioteche abruzzesi lo ha lanciato Tito Viola, presidente dell'
Associazione italiana biblioteche (Aib) sezione Abruzzo con un accorata lettera aperta al
presidente, Luciano D'Alfonso.
Nel testo definisce "pericoloso e incivile lo stato di abbandono delle biblioteche pubbliche"
e parla senza mezzi termini di "immobilismo regionale", con l'ente che assiste al
"disfacimento di importanti servizi per la formazione dei cittadini, di punto di
documentazione e informazione per le comunità medie e piccole del territorio".
E non sono opinioni, sono numeri, quelli snocciolati dal uno studio dell'Associazione
nazionale Comuni Italiani e dall'Aib.
Nel 2010 erano operative 147 biblioteche, oggi sono appena 67, delle quali 22 in provincia
dell'Aquila, 19 a Chieti, 17 a Teramo e solo 9 a Pescara. Nell'ultimo quinquennio hanno
chiuso i battenti 81 delle biblioteche pubbliche abruzzesi, più della metà.
In Lombardia, solo per fare un confronto, le biblioteche sono 1.310, in Piemonte 697, in
Veneto 589. Sono regioni molto più popolose, ma facendo il confronto anche con altre
regioni con una popolazione non di tanto superiore o pari all'Abruzzo (che 1,3 milioni di
abitanti), il confronto resta impietoso: in Sardegna (1,6 milioni) le biblioteche sono ben
378, nelle Marche (1,5 milioni) sono 123, in Liguria (1,5 milioni) sono 184, in Friuli Venezia
Giulia (1,2 milioni) 199.
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Inoltre, delle biblioteche superstiti solo 3 riescono ad aprire oltre le 40 ore settimanali, 26
aprono solo 15 ore, 10 solo su richiesta. Infine, in metà biblioteche non c'è servizio
Internet wi-fi, solo 17 hanno un bibliotecario dedicato, 23 non hanno un'emeroteca.
L'EMERGENZA PROVINCIALI A L'AQUILA E CHIETI
Un discorso a parte va fatto per le quattro biblioteche provinciali, ovvero la "Tommasi"
dell’Aquila, la "De Meis" di Chieti, la "D’Annunzio" di Pescara e la "Delfico" di Teramo: le
più grandi e prestigiose, assieme a quelle gestite dalle Università.
Le deleghe sono passate alla Regione Abruzzo dalle quattro Province, ridotte di personale
e funzioni, a seguito della riforma Delrio.
A gennaio, a tal proposito, è stato attivato il tavolo regionale sulle biblioteche, coordinato
dal consigliere delegato alla Cultura Luciano Monticelli e dal dirigente regionale per i Beni
culturali Francesco Tentarelli, con i referenti delle quattro strutture, finalizzato alla
risoluzione delle problematiche tecniche e organizzative del passaggio di consegne, che,
ha ammesso lo stesso Monticelli, "ha causato notevoli inconvenienti tecnici e quelli emersi
all' attenzione del pubblico sono stati solo la punta dell'iceberg".
La principale problematica da affrontare con urgenza la illustra ad AbruzzoWeb Riccardo
Chiodi, dipendente del settore Cultura che si sta occupando proprio di questa
delicatissima partita: la carenza di personale nelle biblioteche dell'Aquila e Chieti, che per
questo motivo ora possono aprire solo la mattina, chiudendo i battenti nel pomeriggio, con
grande disagio per i numerosi studenti.
"Con il passaggio delle deleghe e personale del servizio biblioteche dalle Province alla
Regione molti dei dipendenti aquilani e teatini hanno preferito trasferirsi in altri enti
pubblici, di non transitare, cioè, in Regione - spiega - e questo ha creato inevitabilmente
disagi. Alla Tommasi dell'Aquila gli addetti erano 15, ora solo 4, di cui uno part-time.
Stessa cosa è avvenuta a Chieti".
Una fuga che ha anche una ragione logistica: con la distruzione della storica sede dei
portici di piazza Palazzo dopo la scossa del 2009, la "Tommasiana" è stata dislocata in un
ex capannone del nucleo industriale di Bazzano tra le polemiche e dopo un iter annoso. E
i tempi di ricostruzione della storica sede non saranno brevi, visto che si è ancora in fase
di progettazione al termine di un lungo contenzioso.
Destino analogo per la "De Meis" di Chieti dove, nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2005,
durante i lavori di ristrutturazione e ampliamento, di colpo addirittura collassò su se stessa,
senza bisogno di un terremoto, ma per semplice mancanza di manutenzione, un'intera ala
della struttura di piazza Templi Romani.
La biblioteca da 12 anni è stata spostata “provvisoriamente” in un capannone privato, in
attesa di tornare in città nella futura “Cittadella della Cultura”, nella ex Caserma
Bucciante.
Ma anche qui i tempi saranno lunghi. Solo pochi giorni fa il settore Urbanistica del
Comune di Chieti, infatti, ha rilasciato parere urbanistico edilizio alla progettazione
esecutiva della Cittadella.
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Ecco perché, insomma, tanti addetti della "Tommasi" e della "De Meis" hanno preferito
andare a lavorare altrove, stufi dell'esilio e demotivati. Cosa che non è avvenuta per le
biblioteche ex provinciali di Pescara e Teramo.
La Regione dovrà per prima cosa risolvere il problema delle carenze di personale, per
poter garantire ovunque il servizio pomeridiano. E delle risposte potrebbero arrivare anche
in una conferenza stampa convocata per il 9 marzo.
IL SOGNO DEL POLO UNICO REGIONALE
Poi in prospettiva l'obiettivo, più volte evidenziato da Monticelli, è quello di realizzare il
Polo unico regionale.
"In sostanza significa mettere in rete le quattro biblioteche condividendo un database e il
servizio prestiti - spiega ancora Chiodi - Quando un utente si rivolgerà alla Tommasiana
dell'Aquila per avere in prestito un testo, grazie al database unico, l'addetto farà la ricerca
e scoprirà, cosa che a oggi non è possibile, che il testo ce l'ha solo la biblioteca di
Pescara, che lo invierà via posta nel giro di un giorno. Si moltiplicherà, insomma, la
disponibilità di testi, con un enorme miglioramento del servizio".
Per fare questo, spiega però Chiodi, "occorre sostituire e ammodernare il parco macchine,
visto che molti computer in dotazione sono a dir poco datati. E va realizzato un data base
unico e condiviso dei testi disponibili - conclude - Cosa che consentirà un significativo
risparmio economico, perché oggi ciascuna biblioteca ha un suo database per cui paga un
canone alla società di gestione. Database che non dialogano tra loro".
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/open-data-confronto-tra-istituzioni-e-studenti-al-daosta-dell-aquila-per-cittadinanza-attiva-/622107-344/
OPEN DATA: CONFRONTO TRA ISTITUZIONI E STUDENTI
AL 'D'AOSTA' DELL'AQUILA PER ''CITTADINANZA ATTIVA''
L’AQUILA - Una giornata presso l’istituto superiore d’istruzione “Amedeo D’Aosta”
dell’Aquila con esperti e istituzioni a confronto con gli studenti per incentivare l’uso e la
creazione degli open data, ovvero quelli liberamente accessibili a tutti.
All’Aquila questo processo ha preso il nome di “Open mura”, prendendo in esame i dati
della storica cinta muraria che circonda il centro storico, verso un’intelligenza collettiva,
creata dagli open data, che permetta ai cittadini di essere totalmente consapevoli di ciò
che li circonda.
“Ci salviamo solo se pensiamo di risolvere i problemi insieme”, ha affermato Fabio Pelini,
assessore comunale all’Assistenza alla popolazione e alla ricostruzione partecipata.
I ragazzi del liceo, in particolare della classe 2B meccanica, hanno verificato come i fondi
europei per la ricostruzione vengano utilizzati per il recupero delle mura storiche del
capoluogo.
Da queste ricerche sono scaturite alcune domande. Fausto, uno dei ragazzi impegnati
nella ricerca, ha chiesto all’assessore perché i dati sulla cinta muraria siano stati aggiornati
l’ultima volta solo nel 2015.
Pelini ha spiegato che, “nonostante le sollecitazioni continue, non si è potuto fare
altrimenti, inoltre, il sisma del 18 gennaio ha rallentato di molto l’aggiornamento dei dati”.
Un altro ragazzo ha chiesto se, oltre alle scuole, anche i cittadini seguano il monitoraggio
civico. “Ci sono state fasi in cui le partecipazioni sono state molto forti - la risposta - e tutti i
cittadini attivi hanno in tutti i modi aiutato l’amministrazione, ma a volte l’attività
diminuisce”.
Subito dopo ha preso la parola Ettore Di Cesare, consigliere comunale di Appello per
L’Aquila che vogliamo e fondatore del noto sito di analisi politica Openpolis.
Lui vorrebbe che per ogni edificio aquilano fosse pubblicato “oltre ai vari dati, anche
l’indice di vulnerabilità”.
Ha spiegato, poi, “l’importanza degli Open data, l’importanza del sapere che deve essere
libero, senza confini e aperto a tutti. L’esempio più ovvio è quello di Wikipedia che - ha
fatto notare il consigliere - non ha all’interno alcun tipo di pubblicità; questa è una scelta
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dei creatori che hanno capito l’importanza del sapere svincolato”.
Ilaria Grappasonno, referente regionale di Actionaid Abruzzo, ha spiegato come l’obiettivo
sia “creare un’anagrafe di tutti gli edifici scolastici dalle scuole primarie alle università al
fine di rendendoli pubblici”.
Giovanni Paolo Rosato, dell’Anci Giovani Abruzzo, ha spiegato invece che “uno dei
migliori modi per controllare la legalità e la corruzione in Italia è quello di creare un
modello diffuso, ovvero di mettere online atti, delibere e dati; è un modello vincente perché
ognuno può controllare ciò che fa il proprio amministratore. C’è bisogno, perciò, di
cittadinanza attiva”.
A chiudere gli interventi Mauro Rosati, dell'Archeoclub aquilano, che ha mostrato delle foto
di alcune porte storiche aquilane rovinate da atti vandalici oppure abbandonate e coperte
dalla vegetazione. Ha ricordato di “impegnarci a mantenere la città pulita e avere cura di
ciò che è nostro”.
In conclusione i ragazzi della scuola hanno esposto brevemente il loro lavoro di ricerca
sulle mura cittadine.
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https://marsicanews.com/arte-solidarieta-braccetto-lunicef/
ARTE E SOLIDARIETÀ A BRACCETTO PER L’UNICEF
Avezzano – Arte e solidarietà nel connubio perfetto. É quello che è stato rappresentato
venerdì, 3 marzo, al castello Orsini di Avezzano, dal Duo pianistico formato da Nadia
Panella e Simonetta Bisegna, in occasione del concerto di beneficenza a sostegno dei
progetti dell’Unicef promosso con il patrocinio del Comune di Avezzano. L’Unicef, con
sede centrale a New York, è presente in 156 paesi ed è impegnato nell’assistenza
umanitaria per i bambini e le loro madri in tutto il mondo, principalmente nei Paesi in via di
sviluppo. Promuove e sostiene progetti nelle emergenze e non solo, dando vita a
campagne per la difesa dei diritti dei minori e per la costituzione di comunità migliori, a
misura di bambini e adolescenti, dove possano crescere in sicurezza e nel rispetto della
loro infanzia e dove poter liberamente sviluppare le loro potenzialità.
Dopo i saluti della presidente del Comitato provinciale Unicef dell’ Aquila, Carla Crescenzi
Irti, che ha ringraziato tutti quelli che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento, la
maestria delle due valenti pianiste ha avvolto il vasto pubblico presente in un crescendo di
emozioni.
L’apertura del Concerto è stata dedicata all’ opera del grande compositore Franz
Schubert, la Fantasia in fa minore, Op.103, capolavoro assoluto della letteratura pianistica
a quattro mani, che il Duo ha saputo magistralmente interpretare con grande sensibilità
romantica. A seguire le note di altri “piccoli” capolavori per estro e vivacità : le Danze Slave
di Antonin Dvorak, ispirate alle danze popolari e ai ritmi della sua terra, e le Danze
Ungheresi di Brahms, percorse dallo spirito della musica tzigana, che le due pianiste
hanno saputo rendere con grande brillantezza di suono e un’accattivante interpretazione.
Applausi a scena aperta hanno siglato la performance del Duo, che ha salutato il pubblico,
in un’atmosfera di palpabile emozione, dando appuntamento a prossimi incontri di alto
valore artistico.
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http://www.terremarsicane.it/wwf-montano-sullisola-pedonale-di-avezzano-le-dichiarazionidel-comune-sanno-di-campagna-elettorale-e-tempo-di-agire/
WWF MONTANO SULL’ISOLA PEDONALE DI AVEZZANO: “LE
DICHIARAZIONI DEL COMUNE SANNO DI CAMPAGNA ELETTORALE, È
TEMPO DI AGIRE”
Avezzano. “Correva l’anno 2016, il mese era febbraio, e tutti coloro che volevano vedere
nella nuova Avezzano il tratto distintivo della modernità e del rispetto della legge,
aspettavano fiduciosi che l’amministrazione comunale desse attuazione alla Delibera n.
180 del 2009, così come sancito dal TAR e dal Consiglio di Stato. Purtroppo, però, tali
speranze risultarono vane”.
Con queste parole, il Direttivo del WWF Abruzzo Montano risponde all’assessore
all’ambiente del Comune di Avezzano Roberto Verdecchia, il quale sulla stampa si dichiara
favorevole all’introduzione dell’isola pedonale in centro città e invita le associazioni
ambientaliste a lavorare insieme ad un’idea diversa di isola pedonale permanente.
“Il tempo dei progetti è concluso, è ora di fare. Il restyling di piazza Risorgimento e delle
vie adiacenti è già stato progettato e tutti gli addetti ai lavori lo conoscono” – aggiunge
Walter Delle Coste, presidente del WWF Abruzzo Montano – “Se l’attuale amministrazione
comunale vuole mettere in atto quel che è già scritto sulle carte, noi saremo ben lieti di
lodare il loro operato. Non ci presteremo, però, ad operazioni dal vago sapore di
campagna elettorale.”
Il centro di Avezzano ha purtroppo raggiunto livelli di abbandono mai registrati nella sua
centenaria storia. Al di là delle questioni ambientali, sociali e di salute pubblica, a cui l’isola
pedonale gioverebbe indiscutibilmente, il WWF Abruzzo Montano sottolinea anche i
vantaggi economici che essa porterebbe.
“È necessario attrarre le persone in centro. Soltanto la predisposizione del «salotto
buono» potrà riuscire in questo intento. La paura che il divieto di utilizzare la macchina
potesse deprimere ancor di più il commercio del centro cittadino è ormai superata, e quei
negozi che più di tutti paventavano la loro chiusura con l’introduzione dell’isola pedonale,
hanno abbassato le serrande con le macchine ancora accanto.”
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http://www.avezzanoinforma.it/notizia/2017-03-06/6920/ad-avezzano-va-in-scena-lamoreper-gli-animali.html
AD AVEZZANO VA IN SCENA L'AMORE PER GLI ANIMALI
Ad Avezzano va in scena l'amore per gli animali. L'otto marzo, alle ore 21.00, in occasione
della festa della donna il Teatro dei Marsi offre l'occasione di una commedia dai risvolti
riflessivi: ''Qualche volta scappano'', nata dalla penna di due autori francesi
contemporanei, Daniel Besse e Agnès Besse.
In Italia ed ora ad Avezzano, quest'opera teatrale viene proposta nell'adattamento di Pino
Quartullo in scena con Rosita Celentano e Attilio Fontana.
La commedia, tramite la fuga di Toutoù, cane della coppia formata da Alessandro ( Pino
Quartullo) e Marzia (Rosita Celentano), vuole indagare sul legame che si instaura con i
propri animali domestici. Un legame fortissimo, forse anche pericoloso: spesso umanizzati,
il cane diventa rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento sublimante di
carenze affettive, di vuoti opportunamente celati.
Pino Quartullo, il regista, afferma: ''Dopo tanti episodi di persone che abbandonano i cani,
noi portiamo in scena la storia di un cane che abbandona i suoi padroni. Qualche volta
scappano. Può scappare un cane, il proprio partner, una situazione di mano, un
tradimento. E un cane “scappato” può diventare il segnale di un amore in crisi, di qualcosa
di cui non ci si è accorti.''
L'incasso della tappa avezzanese verrà devoluto a favore dei comuni del teramano colpiti
dal terremoto.
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