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6 Fatti&Notizie
GIORNALE DI SICILIA
Venerdì 3 marzo 2017
decisione del tribunale
I 120 dipendenti sono stati sospesi e le attività paralizzate. Sono stati già apposti i sigilli alla sede centrale
Aras fallita, caos negli allevamenti siciliani
0 L’agenzia regionale aveva il compito di controllare salute degli animali e qualità di carni e latte. Ora dovrebbe toccare all’Aia
nale all’Agricoltura guidato da Antonello Cracolici si sono messi in
moto per fare il punto sulle risorse
destinate all’Aras, intanto i sindacati insorgono. Calogero Cipriano
della Fai Cisl e Alfio Mannino della
Flai Cgil, parlano di «situazione
vergognosa» e chiedono «che il
provvedimento venga impugnato
per far tornare al lavoro i dipendenti visto che si tratta di un giudizio di primo grado».
Tra i problemi più urgenti da risolvere c'è quello dei controlli.
«L’Aras fornisce un servizio pubblico che non può assolutamente
essere interrotto» dice Vincenzo
Si sarebbero verificati alcuni problemi di liquidità e dopo il ricorso
che è stato presentato da sei dipendenti, per un importo di circa
30 mila euro, il tribunale ha dichiarato il fallimento.
Riccardo Vescovo
palermo
OOO Caos negli allevamenti siciliani. L’Aras, l’associazione regionale
che ha il compito di controllare la
salute degli animali e la qualità
delle carni e del latte, è stata dichiarata fallita dal tribunale. I 120
dipendenti sono stati sospesi e le
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aveva ricevuto il via
libera a un milione
e mezzo di euro
di finanziamento UE
L’assessorato
regionale farà il
punto delle risorse
i sindacati polemici
Controlli in alcuni allevamenti
attività paralizzate. Sono stati già
apposti i sigilli alla sede centrale.
L’associazione svolgeva in Sicilia i
controlli su delega dell’Aia, associazione degli allevatori che opera
a livello nazionale, e si trovava in
condizioni economiche difficili
ma non tali da far presagire il collasso immediato. L’ente gode infatti di trasferimenti statali e regionali e aveva appena ricevuto il
via libera a un milione e mezzo di
euro di finanziamento dall’Ue.
Qualcosa è andato storto, si sono
verificati problemi di liquidità e
dopo il ricorso di sei dipendenti
per un importo di circa 30 mila
euro il tribunale ha dichiarato il
fallimento.
Gli uffici dell’assessorato regio-
Macellazione clandestina. Nas e Noe scoprono filiera di produzione abusiva
Rosolini, sequestrate cinque tonnellate di carne equina
ROSOLINI
OOO I carabinieri del Nas e del
Noe di Catania hanno scoperto a
Rosolini un filiera di produzione
abusiva di carne equina. Sotto sequestro cinque quintali di carne,
rinvenuti in una macelleria del
Comune della provincia di Siracusa, e due aziende agricole, dove
si allevavano 40 cavalli sconosciuti all’autorità sanitaria e si praticava la macellazione clandestina.
Sono stati denunciati i proprietari
delle imprese ma le indagini dei
militari non sono ancora chiuse
perché intendono svelare se, oltre
al punto vendita di carne a Rosolini, altre attività commerciali della zona si rifornivano qui. A lavorare nel mattatoio, ricavato in
una struttura nel fondo di una
delle due imprese, c’era un uomo,
con precedenti penali, “intento a
macellare
indebitamente
un
equino di sospetta provenienza,
in ambienti e con attrezzature
che si presentavano in pessime
condizioni d’igiene, privi della
necessaria autorizzazione e senza
alcun controllo veterinario” fan-
no sapere i carabinieri del Nas e
del Noe di Catania. Nelle pertinenze delle due aziende gli investigatori hanno anche trovato tre
“vasche” in cui veniva depositato
il cosiddetto stallatico, le deiezioni degli animali, classificato come
rifiuto speciale. Nella macelleria
di Rosolini perquisita dai carabinieri sono stati rinvenuti timbri
falsi utilizzati per simulare i cosiddetti bolli sanitari in uso ai veterinari dell'Asp per attestare
l’idoneità delle carni al consumo.
(*GASC*)
Vinciullo, presidente della commissione Bilancio all’Ars che assieme a Giuseppe Laccoto e Marcello Greco, che guidano le commissioni Attività produttive e Lavoro, ha chiesto «di convocare in
seduta congiunta le tre commissioni che presiediamo in modo da
affrontare immediatamente la
questione che è di estrema importanza per quanto riguarda gli allevatori che, grazie all’Aras, riescono ad ottenere i contributi europei».
Al momento dunque rischia di
interrompersi il servizio di controllo di bovini, ovini e della qualità dei prodotti, attività che venivano svolte dall’Aras e già oggi i
123 dipendenti dovrebbero essere
sospesi. Secondo la Regione tocca
all’Aia, l’associazione nazionale,
decidere chi farà adesso i controlli. «Fermo restando che si dovrà
procedere alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro, come è giusto
che sia – dice Vinciullo - ritengo
che l’Aia debba immediatamente
riprendere su di sé la titolarità dei
controlli, così come prevede la
legge, e, nel frattempo, verificare
se l’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia e l’Istituto zooprofilattico sperimentale per la Sicilia sono nelle condizioni di assorbire il personale e di esercitare
questi controlli». Secondo Vinciullo «il rischio del fallimento era paventato da mesi e avevamo avvertito i vari assessori che si sono succeduti. È un disastro annunciato».
L’Aras riceve fondi dal governo
nazionale e dalla Regione ma stava attraversando una crisi tanto
che lo scorso anno erano stati dichiarati 56 esuberi su 120 dipendenti. Adesso il ricorso di sei dipendenti che reclamavano le indennità arretrate ha portato alla
dichiarazione di fallimento. «Un
peccato – dicono Fai Cisl e Flai
Cgil – eravamo riusciti a evitare la
perdita dei posti di lavoro grazie a
un accordo che trasformava i contratti in part time. Tra l’altro l’Ue
aveva autorizzato un trasferimento da un milione e mezzo per servizi aggiuntivi. L’ente potrebbe
reggersi sulle proprie gambe ma
ha avuto problemi con i trasferimenti e di liquidità visto che avanza 900 mila euro dalla Regione e
1,4 milioni dal ministero. I dipendenti non prendono soldi da otto
mesi e la situazione era già critica
ma risolvibile». Adesso la decisione del tribunale ha fatti precipitare la situazione. (*RIVE*)
app web. Più facili le pagine di facebook, Twitter e LinkedIn
Gestione dei social
Digital Magics Palermo
lancia una startup
Palermo
OOO In un mondo in cui bisogna
essere sempre più connessi anche
le aziende hanno la necessità di
avere una vetrina di visibilità nella
Rete. Digital Magics Palermo, lancia SpidWit startup di Catania che
ha sviluppato un’applicazione
web innovativa per facilitare la gestione delle pagine sui social network (Facebook, Twitter e LinkedIn) e dei loro contenuti multimediali. Ma a chi si rivolge SpidWit? A
professionisti, piccole e medie imprese, ma anche freelance e agenzie di digital marketing che possono realizzare con semplicità una
strategia di comunicazione in
tempo reale sui maggiori social
media, permettendo di ottimizzare costi e tempi di accesso.
Il cuore dell'app è il motore semantico tecnologico proprietario,
basato su alcuni algoritmi che attraverso una serie di chiavi di ricerca intelligenti riescono a fornire
all'utente finale i risultati di ricerca
ottimali. Supporta, infatti, l’intero
ciclo di gestione dei social: dalla ricerca e creazione di contenuti, alla
pubblicazione e raccolta delle metriche dei risultati.
Professionisti nel settore della
comunicazione, social media manager, o ancora, professional
branding e social per piccole o
grandi aziende possono scoprire
ogni giorno contenuti tematici mirati per ottimizzare i loro clienti finali; dalle ultime notizie alle foto,
dalla creazione di GIF alle citazioni su specifici settori e tanto altro.
"Puntiamo a lanciare una grande novità, quella di un’assistente
virtuale (un chatbot di Facebook)
che prenderà per mano PMI e social media manager, aiutandoli
nell’esecuzione di una strategia
editoriale", afferma Dino De Luca,
cofondatore e Ceo di Spidwit.
Insomma, in un mondo sempre
più connesso va sempre più ricercato e raffinato l'utilizzo di strumenti social che da semplice occasione di mettere in relazione persone lontane e vicine tra loro, riesce a creare un pubblico di
consumatori. Ecco perché è sempre più utile modificare o creare
immagini virali da far condividere,
grazie a un editor molto intuitivo
in grado di programmare la pubblicazione dei contenuti con estrema semplicità. "Comunicare sui
social network è una delle leve
fondamentali per promuovere
prodotti e servizi - spiega Alessandro Arnetta, Fondatore e CEO di
Factory Accademia e Partner di
Digital Magics Palermo -, questa
startup permette di ottimizzare
costi e tempi delle imprese", conclude. (*RCH*)