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FISCO E CONTABILITA’
Pareggio di bilancio: agevolazioni con l'incognita delle sanzioni
Percorso a tappe sul pareggio di bilancio, con l'incognita delle sanzioni. Entro il prossimo 15 marzo
la Ragioneria generale dello Stato assegnerà i 700 milioni di spazi finanziari messi a disposizione
dalla legge di bilancio per sbloccare gli investimenti degli enti locali.
Entro il prossimo 15 marzo la Ragioneria generale dello Stato assegnerà i 700 milioni di spazi
finanziari messi a disposizione dalla legge di bilancio per sbloccare gli investimenti degli enti locali.
Lo stesso giorno le Regioni dovranno avviare l'iter per le intese regionali disciplinate dal dpcm, in
corso di pubblicazione, attuativo dell'art. 10 della L. 243/2012: in tal caso, le richieste dovranno
essere presentate entro fine aprile ed i riparti disposti entro il 31 maggio.
A chiudere, ci sarà il patto orizzontale nazionale, gestito ancora dalla Rgs, con scadenze,
rispettivamente, al 15 per le richieste ed al 31 luglio per il riparto.
Da quest'anno, infatti, a differenza di quanto accaduto in passato, non si apriranno finestre in
autunno.
Il legislatore ha previsto una serie di meccanismi volti a ottimizzare le quote assegnate ai vari
beneficiari, attraverso un mix di sanzioni e incentivi.
In primo luogo, viene in considerazione il comma 507 della L. 232/2016, in base al quale, qualora
gli spazi finanziari concessi non siano totalmente utilizzati, l'ente "sprecone" non potrà beneficiare
di spazi finanziari nell'esercizio finanziario successivo.
Al momento, non è chiaro come opererà tale meccanismo, ossia se la verifica sarà focalizzata solo
sulla realizzazione o meno dell'investimento agevolato, ovvero anche sulla differenza fra saldo e
obiettivo realizzata dai singoli enti a consuntivo.
La differenza non è irrilevante: se un ente ottiene uno spazio finanziario di 100 per realizzare un
intervento su una strada, il mancato utilizzo si configura solo se l'opera non viene realizzata (in
tutto o in parte) o anche se il pareggio chiude con un saldo positivo malgrado la puntuale
realizzazione dell'investimento?
Inoltre, occorrerà chiarire l'impatto del fondo pluriennale vincolato: siccome è ormai acquisito
che, almeno per le spese finanziate con avanzo, gli spazi acquisiti coprono anche il fpv di spesa,
sembra che in tali casi il mancato utilizzo possa riguardare solo le economie pure, mentre per le
opere finanziate a debito corrisponda alla differenza fra quota assegnata e impegni esigibili
nell'anno.
In ogni caso, la sanzione di cui al comma 507 riguarda solo le intese regionali e il patto nazionale
disciplinati dal richiamato dpcm e non i 700 milioni.
Per questi ultimi, del resto, molte amministrazioni hanno fatto richiesta senza avere chiara l'entità
effettiva degli avanzi, che saranno quantificati puntualmente solo con il rendiconto. Sarebbe,
quindi, importante prevedere anche quest'anno la possibilità di restituire e redistribuire le quote
non necessarie, come già accaduto nel 2016 per i 480 milioni di spazi relativi all'edilizia scolastica.
Infine, la buona programmazione verrà premiata dall'allentamento del turn-over a favore degli
enti che rispetteranno il saldo obiettivo lasciando spazi finanziari inutilizzati inferiori all'1% degli
accertamenti delle entrate finali dell'esercizio. La misura, però, interessa soprattutto i comuni con
più di 10.000 abitanti, visto che sotto tale soglia il limite in molti casi è già stato portato al 75% dal
D.L. 78/2015. Curiosamente, sono proprio i comuni più piccoli quelli che generano il maggiore
overshooting.
Fonte: Contabilità finanza e tributi del 07/03/2017
Autore: Matteo Barbero