N°35 del 06/10/2016

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Transcript N°35 del 06/10/2016

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Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177
Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1,
comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
Piccoli comuni
Risorsa paese:
una legge per i borghi
GIUSEPPE LIUCCIO
ino a qualche decennio fa i paesi erano
"un problema". Oggi, invece, sono
"una risorsa". A metà del secolo
scorso, e per alcuni decenni, vivemmo la stagione dell'abbandono e dello sradicamento.
Da un po’ di anni a questa parte c'è una inversione di tendenza. Tornano gli eredi di
prima e seconda generazione. Le campagne
rifioriscono con la ripresa delle coltivazioni
e verdeggiano gli ulivi, i vigneti rigermogliano e si gonfiano di umori alla stagione
giusta, i rovi cedono il campo alle biade fiorenti e agli orti irrigati dalle acque dei
fiumi/torrenti e dei pozzi. Si riscopre l'agricoltura con il suo carico di belle tradizioni
secolari. Insomma il paese non è più un problema, ma una “risorsa”: piazze, slarghi e vicoli si rianimano. Ritorna la festa dei bimbi
vocianti. Le case riattate ridono allo scialo di
fiori a terrazzi, balconi e finestre. Il paese rinasce nella coralità delle feste religiose, nella
gioia contagiosa dei matrimoni come nel dolore dei funerali.
SEGUE A PAGINA 7
Approvata la legge che li aiuta ad (r)esistere
F
Diocesi di Vallo
Bene l’anno giubilare
L.R.
ue settimane fa si è svolto l’incontro
di programmazione pastorale il clero
della diocesi di Vallo durante il quale
è stato fatto il consuntivo (positivo) delle attività dello scorso anno ed è stata tracciata
una intensa programmazione per quello appena iniziato. È stato un periodo contraddistinto dall’appuntamento giubilare con la
misericordia, una grande opportunità per riflettere sulla condizione attuale della popolazione cilentana ed aprirsi alla speranza di
tempi migliori per la generosa attenzione del
Padre, pronto a dare fiducia e consentire di
ricominciare con rinnovata lena il cammino
nella storia, un viaggio concreto che, per
aver successo, richiede una sentita sollecitudine verso gli altri.
SEGUE A PAGINA 6
D
Anno XVII
n° 35 del 06 ottobre 2016
VERONICA GATTA
stata approvata mercoledì 28 settembre, all’unanimità, la proposta
di legge relativa alle “Misure per il
sostegno e la valorizzazione dei comuni
con popolazione pari o inferiore a 5.000
abitanti e dei territori montani e rurali
nonché deleghe al Governo per la riforma
del sistema di governo delle medesime
aree e per l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ambientali”.
La proposta di legge era stata presentata
alla Camera dei deputati il 15 marzo 2013
e nasceva dalla consapevolezza delle
grandi potenzialità dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e
dei territori montani e rurali in termini di
turismo, produzioni tipiche e risorse culturali e ambientali.
SEGUE A PAGINA 6
È
Valle dell’Angelo
Parco. Comincia la
telenovela sul Direttore
BARTOLO SCANDIZZO
E
ravamo tutti fiduciosi che la telenovela delle nomine dei decreti, degli insediamenti delle persone destinate a
ricoprire le cariche al vertice del Parco nazionale del Cilento, Diano e Alburni fosse
giunta alla fine.
SEGUE A PAGINA 3
Sanità. Roccadaspide
Nessuno spiraglio
ORESTE MOTTOLA
S
trolacange ngoppa, sì. Proviamoci.
Atto aziendale. Piano per il rientro dal
debito. Perfino l'italoamericano della
situazione, Joseph Polimeni. Poi il governatore Vincenzo De Luca, che avrebbe una partita aperta con la Valle del Calore.
SEGUE A PAGINA 2
TO
R
E
S
N
L’I
IL SONDAGGIO
Sanità
Il nuovo piano sanitario dell’Asl di Salerno mira a razionalizzare l’uso delle risorse e a migliorare le prestazioni ai
cittadini. Per farlo si prevede un ridimensionamento di alcuni ospedali, la
riapertura di altri
e
l’accorpamento di quelli
più vicini.
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2
SANITA’
n° 35 06/10/2016
Spiragli positivi per tutte le altre realtà a sud di Salerno
Sanità. Ancora campane a morto su Roccadaspide
ORESTE MOTTOLA
I
sindaci. I parroci di Roccadaspide e Felitto. La Valle delle
lacrime. Almeno così, neanche
troppo sopra le riga, sostengono
Girolamo Auricchio, Pasquale
Brenga mentre apocalittico è il
maglianese D’Alessandro: “Ci devono togliere l’ospedale perché
tutto lo spazio dev’essere dei cinghiali. Così vogliono delle marine”. Auricchio immemore di
essere stato il conduttore della battaglia per dare al suo paese la più
bassa percentuale di voti a “Vecienzo” nelle scorse elezioni per
avere Caldoro sugli scudi. Poi i numeri, che pure piaccioni a Girolamo, certe volte ti stringono
nell’angolo. Così si è riandati con
la memoria a una frase in antico
dialetto trentinarese: "Strolacange
ngoppa e bbiri si 'nge lo mbruocchi". A parte Minicuccio lo contastorie (inarrivabile) e Peppino
Liuccio (che quel dialetto lo ha trasformato prima in lingua e poi in
raffinata letteratura, chi sa cosa significa tutto questo? Che alla fine,
al netto dei proclami, raccogli ciò
che hai seminato. La nuova sanità
regionale vista da qui è oggettivamente uno strazio. Noi per vecchia
connessione sentimentale e radici
di questo giornale qui dobbiamo
iniziare il nostro cammino. Per ragionare e tentare (forse) di capire,
così come il trentinarese ci suggerisce.
L’ALLARME DELLA UIL SANITA’: PICCOLI OSPEDALI PERICOLOSI
Ci vengono subito in soccorso le
organizzazioni sindacali della sanità, innegabilmente degli addetti
ai lavori, che così definiscono la
situazione a oggi tre di ottobre del
2016: "Per quanto concerne gli
ospedali di Agropoli e Roccadaspide, infine, considerata la conformazione loro assegnata, e
considerata la letteratura internazionale che individua i piccoli
ospedali come focolai di eventi avversi altrimenti evitabili, dalla Uil
ritengono che gli stessi così come
sono inquadrati poco avranno da
dare alla rete dell’emergenza, seb-
bene dotati di un
Pronto Soccorso e
pertanto se ne chiede
la rimodulazione in
ospedali inseriti a
pieno titolo nella
rete dell’emergenza
stessa". Traduzione:
così come li si vorrebbe da domani non
serviranno a niente e
a nessuno, soprattuto
ai bisogni sanitari
delle popolazioni vicine. Cioè non si
chiuderanno i loro
portoni, ma... Roccadaspide
muore, forse lentamente. Intanto
rinasce finanche il plesso di S. Arsenio. Un altro schiaffo per il Girolamo Auricchio, già presidente
del Por, "partito dell'ospedale di
Roccadaspide" . Sopite le voci di
rivolta e mobilitazione popolare
paventate sì, ma solo sui social
network, la nuova manche della
partita passa ai sindaci di buona
volontà.
LA “RIVOLTA” DEI SINDACI
CON QUALCHE SMAGLIATURA
Assemblea a Roccadaspide con 25
adesioni ma è evidente che i tre comuni più popolosi del bacino di
utenza (Capaccio, Altavilla e Albanella) sono simbolicamente "tiepidi" non ritenendo (pur con varie
motivazioni) di impegnare direttamente i primi cittadini. Voza applaude alla riapertura di Agropoli
e non fa cenno alla chiusura di
Roccadaspide. Conclusioni? Roccadaspide vede un'altra volta confermare il taglio di circa 50 posti
letto e tre reparti. I sindaci del
comprensorio che preannunciano
battaglia. Chiesto un incontro urgente col Governatore De Luca e
ipotizzato un ricorso al Tar. Maurizio Caronna e Geppino Parente
(Felitto e Bellosguardo) si fanno
garanti di una trattativa che, con
tutta evidenza, oggettivamente non
c'è. E il bacino di utenza, fissato a
oltre 50 mila abitanti, vede almeno
30mila di questi collocarsi in una
zona grigia.
QUELLI CHE LA TRATTATIVA
L’HANNO AVVIATA
Solo ieri, per me che scrivo, il 2 ottobre per altre realtà ospedaliere e
territoriali, le cose si erano un po'
chiarite. Più o meno così. Attingo
dal resoconto di infocilento.it. "Rispetto all’atto provvisorio sono
state apportate diverse correzioni:
per il presidio ospedaliero di Sapri
si registra la riconferma dei reparti
di ortopedia, ostetricia, pediatria e
radiologia,
precedentemente
esclusi, oltre alla nuova attivazione
di cardiologia, medicina d’urgenza
e lungodegenza. Vengono mantenuti, poi, rianimazione, chirurgia,
medicina trasfusionale, dialisi, gastroenterologia, ed endoscopia,
dove nascerà un gruppo oncologico interdisciplinare. I sindaci del
Golfo di Policastro non abbassano
la guardia, ma si dicono moderatamente soddisfatti.
Ugualmente può dirsi di Polla
deve restano attivi urologia e geriatria, il Ser.d (il servizio per le dipendenze, il centro trasfusionale e
psichiatria, oltre al pronto soccorso. Il presidio ospedaliero, inoltre, viene identificato come spoke
nella rete per l’ictus, per l’emergenza cardiologica, nonché principale servizio sanitario nella rete
trauma e spoke I nelle emergenze
pediatriche. Buone notizie anche
per Sant’Arsenio. Il locale nosocomio diventa ospedale di comunità
con 20 posti letto, come Agropoli
e Roccadaspide.
Nella Piana del Sele accolte anche
le modifiche richieste dal sindaco
di Battipaglia.
SEGUE A PAGINA 3
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
n° 35 06/10/2016
3
“Pensavano che era finita, ma è solo un punto e a capo”
Comincia la telenovela sul direttore
BARTOLO SCANDIZZO
I
nfatti, dopo l’arrivo del
presidente, la nomina dei
delegati della comunità
del parco, la scelta del presidente della stessa comunità,
l’individuazione dei delegati
ministeriali e, finalmente,
l’insediamento con le nomine del vicepresidente,
della giunta e l’individuazione della “terna” dei candidati a direttore prevista nel
primo consiglio, pensavamo
che si potesse vivere una
certa normalità nella gestione dell’ente.
Invece, pur avendo avuto da
qualche mese a disposizione
i curricoli dei candidati che
si sono proposti al posto di
direttore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di
Diano e Alburni, il neo consiglio su proposta del presidente, Tommaso Pellegrino,
ha votato per rinviare la
scelta motivando la necessità del rinvio con la più
classica delle scuse: "vogliamo valutare in modo approfondito le schede relative
ad ognuno singolo candidato". Pellegrino ha proposto al "più presto possibile",
Natalino Barbato ha chiesto
di indicare un limite temporale: "15 giorni" a partire dal
29 settembre" data dell'insediamento. Tutti sanno che
sulla governance dell'ente
PNCDA si gioca una partita
di potere che coinvolge l'intero sistema politico del territorio. Per cui, la casella di
direttore dell'ente è uno
snodo dell'intero sistema
parco. Ecco perché sulla
scelta dell'uomo che andrà a
sedersi sulla poltrona che è
stata, prima, di Domenico
Nicoletti (10 anni a parte la
fase di avvio), e poi per di
Angelo De Vita (12 anni),
c'è un'attenzione molto forte.
Con Nicoletti il PNCDA è
nato ed ha imparato a camminare. È stato lui a selezionare la squadra composta
quasi tutta di dipendenti comandati da alte amministrazioni (comuni, provincia,
regione...). Li chiamavano i
"Nicoletti boys". Sono gli
stessi che lasciò a De Vita
quando, con un blitz consumatosi a palazzo Materazzo
di S. Maria di Castellabate,
il consiglio, con presidente
Giuseppe Tarallo (che quel
giorno era assente per malattia!), lo giubilò inserendolo
nella "terna" in condizione
di inferiorità rispetto a De
Vita. Nicoletti lavorò con
Vincenzo La Valva e Giuseppe Tarallo presidenti, con
il un intermezzo di un commissariamento targato Centro Destra: Nicola Rivelli un
imprenditore edile. De Vita
ha cominciato con Tarallo,
continuato con Domenico
De Masi è concluso con
Amilcare Troiano. C’è stata
una breve appendice nei
primi mesi di Pellegrino. I
predecessori di Pellegrino
hanno sempre trovato e lavorato con un direttore che
aveva memoria storica ex
era a cavallo della struttura
burocratica e tecnica dell'ente. Pertanto, hanno avuto
modo di coprirsi le "spalle"
evitando vuoti di potere
nella struttura operativa e
avviando con gradualità programmi e progetti e, soprat-
Spiragli positivi per tutte le altre realtà a sud di Salerno
Sanità. Ancora campane a morto su Roccadaspide
SEGUE DA PAGINA 2
ORESTE MOTTOLA
L’
ospedale recupera 2 posti
letto in rianimazione con destinazione pediatrica, oltre
all’attivazione di un gruppo oncologico interdisciplinare per le attività di
gastroenterologia ed endoscopia digestiva, che consentirà gli screening
del colon retto e di altri programmi
di prevenzione, uno per l’allergologia
e uno per l’immunologia polmonare,
così come è stata concessa la richiesta di attivazione di un medesimo
gruppo per le attività chirurgiche
connesse con le patologie del rachide
cervicale. Confermata, inoltre, l’unità
operativa per medicina e chirurgia di
accettazione e urgenza.
CHI ISOLA LA VALLE DEL CALORE CHE SI SENTE ISOLA?
Si tratta di notizie che sono benzina
sul fuoco per la Valle del Calore. Il
ricorso al Tar non garantisce il risultato. Il dibattito pubblico però "sente"
la voce forte e chiara di Gabriele Iuliano che chiede Una richiesta di
un'audizione urgente e una diffida al
direttore generale dell’Asl di fronte
alla pubblicazione dell’atto aziendale
dell’Asl Salerno che ridimensiona
drasticamente il presidio ospedaliero
rocchese, che perde tre reparti e vede
ridursi i posti letto dai circa 70
odierni a 20. “Il decreto commissariale – spiega il primo cittadino è
stato impugnato dinanzi al Tar Campania per la evidente contraddittorietà ed illegittimità che lo
caratterizza, soprattutto nella parte in
cui non considera la espressa deroga
prevista dal D.M. 70/16 per le aree
c.d. montane ed interne (oltre che per
le isole) e, quindi, nega al presidio
ospidaliero di Roccadaspide la classificazione di Ospedale di base sede
di Pronto Soccorso, pur rispettando
lo stesso tutti gli standard previsti
dalla legge ed avendo tutti i requisiti
per essere classificato tale”. La bozza
dell’atto aziendale, secondo Iuliano,
è quindi “chiaramente illegittima e
palesemente iniqua”. Di qui la richiesta di un’audizione urgente e la diffida “di sospensione di ogni
iniziativa che vada nella direzione
dell’adozione, mediante pubblicazione ufficiale, dell’Atto aziendale in
relazione alla rete ospedaliera dell’ASL Salerno”.
NESSUNA NEWS DAL COMITATO POPOLARE
Un ultimo cenno va al sedicente leader del Comitato Popolare,diventato
afasico e inattivo, che con me è già al
livello di not speaking terms, manco
ci rivolgiamo più la parola. Lui però
si riserva diritto d'insulto e d'insolenza. Per fortuna mia non sono
l'unico destinatario. La malaparola
condivisa fa meno male e si attenua.
I "sfuttuti" pure vanno in paraviso
anche a dispetto dei "subcomandanti
Marcos" de noantri. Mò strolacange
‘ncoppa nata vota.
tutto, completando quello
che era avviato. L'impressione che si è avuta durante
il consiglio di insediamento
del 29 settembre 2016 è
quella di voler restituire De
Vita all'Università dell'Aquila nel ruolo di professore e di cercare tra gli altri
13 candidati il jolly che sappia rapidamente entrare in
sintonia con i dipendenti,
con il presidente e con l'intero consiglio. Certo, Pellegrino
potrebbe
anche
convincere il consiglio a richiamare Domenico Nicoletti dall'Abruzzo, dove è
stato recentemente direttore
al parco del Gran Sasso. Sarebbe un ritorno al passato
che, al di là delle competenze di Nicoletti già ampiamente dimostrate sia a Vallo
sia in Abruzzo, sancirebbe
platealmente una pax politica e una convergenza delle
varie anime PD e UDC che
hanno voce in capitolo nell'area parco.
Ma potrebbe anche essere
che il presidente e il consiglio ritengano di poter procrastinare la gestione senza
un direttore facendo riferimento ai responsabili dei
vari dipartimenti assumendo
su di sé l’onere del coordinamento in attesa che il Parlamento approvi la nuova
legge sui parchi nella quale
è previsto che sia il presidente a scegliersi il direttore.
In questo caso i tempi sarebbero lunghi e Pellegrino dovrebbe convincere, prima
del ministero, Natalino Barbato e Maria Cristina Giovagnoli che hanno chiesto
tempi stretti.
4
n° 35 06/10/2016
PER IL TERRITORIO
IMPEGNO PER L’OSPEDALE DI ROCCADASPIDE
Il cda della Bcc Aquara, al fianco delle popolazioni, ha deliberato di supportare le iniziative contro i tagli all’assistenza
RIFORMA BCC
Confermato il percorso per costruire il proprio
autonomo gruppo bancario cooperativo
La Bcc Aquara, come ha deliberato il consiglio di amministrazione, supporta
le iniziative di sensibilizzazione affinchè l’ospedale di Roccadaspide possa
continuare a garantire l’assistenza alle popolazioni e siano evitati sia le chiusure di alcuni reparti che il taglio dei posti letto dagli attuali sessanta a venti.
La Bcc Aquara , quindi, in sintonia con la seguente nota del Comune di Roccadaspide inviata all’Asl Salerno, in attesa dell’udienza davanti al Tribunale
amministrativo regionale per la sospensione dei provvedimenti adottati.
“Come è ben noto la realtà territoriale di Roccadaspide ha una sua chiara specificità (soprattutto sul piano geomorfologico), dal momento che si tratta di
un ospedale collocato in un territorio interamente montano nell’ambito del
Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni; che serve un
territorio con caratteristiche geomorfologiche difficilissime ed estremamente
disagiate; con una rete viaria completamente fatiscente ed una popolazione
prevalentemente anziana che rappresenta in molti comuni del distretto il triplo
della media regionale e che è bisognosa di condizioni di urgenza maggiori
con necessità di ricovero in confronto ad una popolazione di età giovanile
adulta; è un ospedale che garantisce assistenza ed adeguata risposta sanitaria
ad una popolazione di oltre 22 comuni disseminata su circa 800 Km quadrati,
proveniente in massima parte dai territori degli Alburni-Calore-Alento, oltre
che a numerosi pazienti della provincia di Salerno; è un Presidio ospedaliero
che mantiene livelli di spesa ben inferiori agli altri presidi ospedalieri, dal
momento che presenta una condizione di totale e piena osservanza ai criteri
e ai parametri stabiliti dalla normativa nazionale e regionale vigente, con parametri che altri Presii ospedalieri non possono vantare in termini di occupazione di posti letto (per il 2014 è stata del 94%), dotazione, strutture e
attrezzature presenti, con una caratteristica di virtuosità tra le più alte in Regione Campania. Non senza considerare la gravissima condizione infrastrutturale della rete viaria, completamente carente e fatiscente (vi sono con frane
che da anni hanno isolato interi comuni e numerosissime ordinanze di chiusura di strade provinciali)”.
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Come auspicato dalla Bcc Aquara, che negli ultimi mesi in tal senso si è adoperata con un impegno costante non solo sul territorio salernitano, confermato
il percorso che porta alla costituzione di un secondo Gruppo Bancario Cooperativo autonomo sul territorio nazionale. Come si evince dal comunicato ufficiale di Cassa Centrale Banca che segue. Il Consiglio di Amministrazione di
Cassa Centrale Banca ha deliberato all’unanimità di proseguire con determinazione nel percorso che porterà alla costituzione del proprio Gruppo Bancario
Cooperativo. Il 13 ottobre nel corso della convention di Verona alla quale hanno
aderito ad oggi circa 160 BCC provenienti da tutte le regioni del Paese, verrà
presentato il progetto che porterà alla nascita del Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo Italiano. Verrà approfondito il disegno strategico, l’architettura organizzativa basata sul modello risk based, il piano
industriale e le tappe temporali. Il titolo del convegno “Riforma e territori. Il
valore c’è se la BCC è al centro” sintetizza l’obiettivo irrinunciabile rispetto
alla riforma e alla necessaria evoluzione bancaria. Salvaguardare il ruolo fondamentale e l’autonomia responsabile delle BCC-CR al servizio delle proprie
comunità, delle famiglie e delle piccole medie imprese, pur nella piena consapevolezza e rispetto delle prerogative e dei poteri di direzione, coordinamento
e controllo della Capogruppo. Significativa per il futuro Gruppo, la dichiarazione davanti alla Commissione per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo del Presidente della BCE Mario Draghi riportata dal
quotidiano Italia Oggi del 27 settembre: “Ci sono molte centinaia di piccole
banche che fanno un ottimo lavoro nel servire i loro clienti e di certo non vogliamo che questo processo si interrompa”.
CAMPAGNA
Massimo Di Cataldo in concerto a Quadrivio
Bcc Aquara sempre presente a Campagna in occasione della ricorrenza a Quadrivio di San Michele Arcangelo, con la collaborazione del parroco don Antonio Ragone e del Comitato festa, caratterizzatasi per una lotteria ed il concerto
che ha visto protagonista sul palco Massimo Di Cataldo.
VALLO DI DIANO
n° 35 06/10/2016
IN FARMACIA
L’associazione Antonio Finamore regala sorrisi ai disabili
V Pararaduno, a bordo di auto d’epoca
5
LE APNEE NOTTURNE
ALBERTO DI MURIA
ANTONELLA CITRO
H
a sfidato la pioggia il V Pararaduno intitolato alla memoria di Antonio Finamore
che ha avuto luogo, come ogni
anno, il 2 ottobre nel Vallo di
Diano. L’abbattimento delle barriere architettoniche fisiche e mentali è stato l’obiettivo della
campagna di sensibilizzazione lanciata quest’anno dalla squadra del
sorriso dell’omonima associazione
“Antonio Finamore”. Dal piazzale
Quadrifoglio a Trinità di Sala Consilina, hanno riscaldato i motori 32
auto d’epoca con a bordo complessivamente 60 diversamente abili e
sono partite alla volta di Polla. Alla
guida driver esperti hanno regalato
una giornata gioiosa a giovani e anziani del centro Michelina Garone
che non vedevano l’ora di respirare
la storia di quelle vetture e farci
così un giretto per le strade del
comprensorio. Sala Consilina, Padula, Sassano, Teggiano, San Rufo,
San Pietro al Tanagro, Sant’Arsenio e infine Polla sono stati i comuni toccati dalla carovana che
strombazzante è passata in strada e
ha inondato tutti di un sano buonumore. Quando le auto, presto ribattezzate della felicità, con a bordo
R
co-piloti speciali sono giunte infine
a Polla, in via della Rimembranza,
hanno terminato il loro giro e qui è
stato fatto dono alle scuole del comune, di materiale didattico per
bambini con disturbi dell’apprendimento. Sempre a Polla è stato tenuto uno spettacolo curato dagli
sbandieratori disabili di Eboli. «La
pioggia non ci ha fatto indietreggiare – ha detto entusiasta la presidente Anna Giovanna Aumentaarrivate le auto e i ragazzi disabili,
non abbiamo avuto dubbi sulla riuscita dell’evento tanto atteso. Con
tanta voglia e tanta forza abbiamo
condotto e vissuto la giornata così
come avevamo stabilito. Vedere i
sorrisi dei ragazzi disabili in festa
nonostante il cattivo tempo, ci
riempie di gioia il cuore. Noi siamo
molto vicini alle disabilità e in più
abbiamo il desiderio di portare
avanti l’abbattimento delle barriere
architettoniche, e quest’anno vogliamo provare ad abbattere oltre
quelle fisiche anche e soprattutto
quelle mentali regalando alle
scuole materiale didattico per affrontare problemi dell’apprendimento. Per noi l’abbattimento delle
barriere architettoniche è la nostra
bandiera». Dello stesso parere gli
altri componenti della squadra del
sorriso che con la felpa con al centro il viso di Antonio, vogliono portare lontano il messaggio d’amore
e di speranza. Perché si può sempre
migliorare e aiutare il prossimo,
basta fare squadra. a
Patto aree Interne Cilento:
approvata la bozza del progetto
MONICA ACITO
A
ecentemente si è parlato di questa patologia perché l’Italia ha
recepito una direttiva europea
che obbliga i neopatentati e i
cittadini chiamati al rinnovo della patente a sottoporsi al test medici per escludere di avere appunto l’OSAS (obstruction sleep apnea
syndrome, sindrome delle apnee ostruttive del
sonno ). Chi ne soffre può vedersi ridotta la durata di validità della patente di guida, dato che
si calcola che oltre il 20% degli incidenti stradali
sia causato dalla sonnolenza e che il 7% sia attribuibile alle apnee ostruttive.
Non bisogna pensare che chi soffre di apnee notturne sia necessariamente obeso o sovrappeso.
ci sono alcuni sintomi spia, come la necessità di
urinare durante la notte o la cefalea al risveglio
che sparisce dopo una-due ore. Anche la presenza di ipertensione arteriosa che non risponde
a uno o più farmaci deve far sospettare. Una
volta verificata la presenza dei sintomi spia, bisogna necessariamente eseguire un esame strumentale, la polisonnografia, che dà informazioni
sia in termini di gravità della patologia sia sulla
eventuale relazione tra apnee e posizione corporea.
I percorsi terapeutici più consigliati per le apnee
notturne sono: il dimagrimento, che può essere
anche di lieve entità, considerando che il 10%
del calo ponderale riguarda l’area delle prime
vie respiratorie, ovvero il collo; meccanismi per
evitare la posizione supina, come cinture particolari o un collarino che emana vibrazioni
quando ci si mette a pancia in su; la CPAP (continuous positive airway pressure, ovvero un ventilatore che tiene aperte le vie aeree), che può
essere tarata in ospedale o a casa, ma va prescritta da persone esperte per evitare che la terapia venga subito abbandonata. La terapia
viene decisa anche in base alle patologie associate alle apnee, o che possono costituire complicanze in più.
[email protected]
bbiamo ascoltato
il vicesindaco di
Roccadaspide,
Girolamo Auricchio per
saperne di più riguardo il
Patto per le Aree Interne
e avere delucidazioni, al
fine di sbrogliare la matassa che da sempre si
crea attorno a questioni
del genere.
Il vicesindaco ci informa
dell'approvazione della bozza delle Strategie di
Area, corredata dalle adesioni di oltre cinquanta tra
imprenditori, aziende agricole e liberi professionisti, nonché della Banca di Aquara. Vi è ancora attesa per la ricezione delle adesioni di Vallo della
Lucania, dal momento che sono state effettuate due
distinte riunioni, una riguardante il
territorio del Calore e degli Alburni
e l'altra la Comunità Montana di
Vallo della Lucania. Le adesioni,
una volta pervenute, saranno poi inviate alla Regione per dare avvio al partenariato e
ovviare in maniera ottimale alle varie problematiche. Le eventuali proposte, afferma Auricchio, dovranno essere modificate e integrate da altre
adesioni, per poter poi procedere all'invio alla Regione. La strategia riguarderà snodi fondamentali
come tempi di percorrenza della viabilità, istituti
superiori e sanità. Ma dove è il contrasto? Se da un
lato la Comunità Europea e la Regione hanno deliberato al fine di potenziare sanità, tempi di percorrenza della viabilità e istituti superiori,
classificando 29 comuni come Aree disagiate, dall'altro giunge improvvisamente il taglio all'ospedale, come una spada di Damocle. Chi si
avventurerà in un territorio del tutto privo di sanità? Le contraddizioni e le ombre sono sempre
presenti, come in tutte le questioni che riguardano
il nostro territorio e le nostre zone interne. Ai posteri l'ardua sentenza.
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6
n° 35 06/10/2016
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
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Piccoli comuni, una speranza in più
SEGUE DALLA PRIMA
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na conquista importante
– afferma in una nota il
deputato del Partito Democratico, Simone Valiante – iniziata
molti anni fa anche dal sottoscritto
quando era amministratore locale e
coordinatore locale dell’Anci, insieme a molti amici amministratori
che condividono con me l’impegno
parlamentare».
La legge sottolinea fin da subito una
distribuzione “armonica” della popolazione su tutto il territorio nazionale;
questa costituisce una garanzia del sistema sociale e culturale italiano, una
certezza nella manutenzione del territorio ed un’opportunità di sviluppo
economico. Per questo motivo, la
legge evidenzia l’importanza di impedire uno spopolamento dei piccoli
borghi per evitare che si aggravi il rischio idrogeologico dell’Italia, afflitto
ogni anno da cataclismi (pensiamo al
terribile terremoto che ha colpito il
Centro Italia, ma anche alluvioni ed
eruzioni) e da un consumo eccessivo
di suolo (spesso abusivo), incuria e,
naturalmente, abbandono. Numerosi
Stati dell’Unione Europea da anni
hanno avviato politiche locali e generali di intervento per riportare le popolazioni nei piccoli comuni ed
arginare, così, il preoccupante fenomeno della desertificazione. Con l’approvazione di questa legge,
finalmente anche in Italia si intravedono strumenti in grado di sostenere
un ripopolamento dei piccoli centri.
I piccoli e piccolissimi comuni sono
custodi di gran parte dei tesori, delle
identità e delle tradizioni italiane. Costituiscono, pertanto, un patrimonio di
valore inestimabile e di importanza
fondamentale per la salvaguardia
dell’identità storico-culturale dell’intero Paese. Lo scopo della legge è,
dunque, quello di valorizzare tale patrimonio. Come?
«Si vogliono delineare concrete misure per il sostegno ai piccoli comuni
e alle attività economiche, agricole,
commerciali e artigianali, secondo
forme coerenti con le peculiarità dei
territori dei piccoli comuni, che potranno rappresentare investimento per
il rilancio sociale ed economico e per
la valorizzazione del patri- Comune
Abitanti
Residenti
vallangiolesi
254
monio ambientale e storico- Valle dell'Angelo (SA)
serramezzanesi
328
culturale di queste aree – si Serramezzana (SA)
camporesi
443
legge nella proposta di Campora (SA)
sacchesi
505
legge –. Le agevolazioni Sacco (SA)
Tortorella (SA)
tortorellesi
528
sull’affitto, il mantenimento Monteforte Cilento (SA)
montefortesi
553
delle strutture scolastiche e Cuccaro Vetere (SA)
cuccaresi
580
dei presìdi sanitari, delle Corleto Monforte (SA)
corletani
599
stesse caserme dell’Arma San Mauro La Bruca (SA)
sammauresi
613
638
dei carabinieri, la possibi- Sant'Angelo a Fasanella (SA) santangiolesi
ottatesi
639
lità di pagare le bollette Ottati (SA)
morigeratesi
676
negli esercizi commerciali Morigerati (SA)
Magliano Vetere (SA)
maglianesi
706
recuperando la figura dei
Stella Cilento (SA)
stellani
754
vecchi “empori”, la garan- Bellosguardo (SA)
bellosguardesi
794
zia di avere un distributore Roscigno (SA)
roscignoli o roscignesi
802
di benzina, sono le condi- Laurito (SA)
lauritani
817
zioni essenziali per inver- Controne (SA)
contronesi
888
stiesi
889
tire un trend che rischia di Stio (SA)
sanmauresi
915
creare solamente disagi al San Mauro Cilento (SA)
peritesi
958
nostro Paese. Nella compe- Perito (SA)
cannalonghesi
1.065
titività territoriale non esi- Cannalonga (SA)
Lustra (SA)
lustresi
1.093
stono aree sciaguratamente Orria (SA)
orriesi
1.103
deboli, ma soltanto aree Petina (SA)
petinesi
1.168
non messe in condizione di Laureana Cilento (SA)
lauranesi
1.189
competere e dunque co- Casalbuono (SA)
casalbuonesi
1.195
futanesi o futanari
1.228
strette a tenere “sotterrati i Futani (SA)
Giungano (SA)
giunganesi
1.284
propri talenti”».
gioiesi
1.298
Il mantenimento di un’ade- Gioi (SA)
Felitto (SA)
felittesi
1.309
guata rete di servizi territoPiaggine (SA)
piagginesi
1.347
riali
e
di
esercizi Sessa Cilento (SA)
sessesi
1.358
commerciali nei territori di Casaletto Spartano (SA)
casalettani
1.437
questi piccoli centri costi- Aquara (SA)
aquaresi
1.560
sangiacomesi
1.584
tuisce una delle condizioni Monte San Giacomo (SA)
laurinesi
1.595
per una loro rivitalizzazione Laurino (SA)
rofranesi
1.606
economica. «Dove il tes- Rofrano (SA)
omignanesi
1.633
suto sociale dei piccoli co- Omignano (SA)
muni è stato preservato e
comuni dell’Anci: il nuovo articolo 2
valorizzato da un’efficiente rete di comma 1 che di fatto vincola lo Stato
servizi – si legge ancora nella legge – e le Regioni a salvaguardare qualità
, queste realtà si sono dimostrate ec- ed efficienza dei servizi essenziali in
cellenti esempi per la sperimentazione settori come sanità, servizi postali,
e la realizzazione di buone pratiche». protezione civile, istruzione, trasporti,
Pensiamo, per esempio, ai 19 piccoli viabilità».
comuni cilentani che si sono dimo- «Il provvedimento passa ora alstrati efficienti nella raccolta differen- l’esame del Senato e per fine anno
ziata dei rifiuti. In questi borghi, come speriamo di ottenere l’approvazione
è possibile constatare dalla tabella al- definitiva. Sarebbe un grande risultato
legata, la percentuale di raccolta dif- – conclude il deputato – che ci perferenziata supera il 60 per cento dei metterà di restituire la giusta dignità e
rifiuti urbani prodotti, e, in 3 di questi “cittadinanza” alle nostre piccole copiccoli comuni tale quota supera ad- munità ed alla tutela giuridica delle
dirittura l’80 per cento (fonte: “Co- loro battaglie! Questa legge rappremuni
Ricicloni
2016”
– senta una conquista di civiltà sopratLegambiente).
tutto culturale che non guarda ai
«Tra le norme approvate – prosegue grandi numeri, ma alla sostanza, che
l’onorevole Valiante – mi piace ricor- evidenzia l’importanza del carattere
dare una battaglia storica mia e del di unicità dei piccoli borghi, da tutecoordinamento nazionale dei piccoli lare e salvaguardare».
[email protected]
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
Finalmente la legge per aiutare i borghi
Risorsa paese da valorizzare
SEGUE DALLA PRIMA
GIUSEPPE LIUCCIO
i riscopre e si esalta l'umanità
calda della piccola comunità,
con lo straordinario patrimonio
dei suoi valori, nella consapevolezza
che qui non si è mai soli, nella gioia
come nel dolore, nella festa come
nella malattia e nella morte. Proprio
così: il paese è una risorsa, perché è
sentinella vigile a tutela dell'ambiente, è baluardo della democrazia
partecipativa nelle passioni delle
campagne elettorali, nel contatto/confronto diretto con gli Amministratori
Pubblici. La tecnologia moderna e
questa nostra società cablata hanno ridotto ed annullato le distanze e puoi
tranquillamente percorrere le strade
nuove ed innovative del telelavoro e
della telemedicina anche nel chiuso di
una stanza di paese, se dotata di un
computer in grado di collegarsi in
tempo reale, con il mondo intero.
Sono queste le straordinarie opportunità dei nostri paesi, che non impongono più rinunzie, ma in compenso
regalano calda simpatia di umanità
nella cornice di un ambiente sano, in
cui acqua, aria, profumi ancestrali,
cibi non avvelenati dai pesticidi non
sono una eccezione ma la norma. È
questa la nostra straordinaria ricchezza, è questa la nostra arma vincente. È per questo che tornano i figli
lontani. È per questo che ci riscoprono in tanti in fuga dalle città invivibili per stress e smog, a conquista
S
Comuni
Abitanti
Capaccio (SA)
capaccesi
Agropoli (SA)
agropolesi
Castellabate (SA)
castellabatesi
Vallo della Lucania (SA)
vallesi
Teggiano (SA)
teggianesi
Roccadaspide (SA)
rocchesi
Camerota (SA)
camerotani
Montesano sulla Marcellana (SA)
montesanesi
Ascea (SA)
asceoti
Polla (SA)
pollesi
Casal Velino (SA)
casalvelinesi
Centola (SA)
centolesi
Sassano (SA)
sassanesi
Serre (SA)
serresi
San Giovanni a Piro (SA)
sangiovannesi
Sicignano degli Alburni (SA)
sicignanesi
Santa Marina (SA)
santamarinesi
Sant'Arsenio (SA)
santarsenesi
Castelnuovo Cilento (SA)
castelnovesi
Pisciotta (SA)
pisciottani
Sanza (SA)
sanzesi
di silenzio, salute e relax tra i nostri
monti e nel verde delle nostre campagne a pochi chilometri dal mare, che,
nella nenia della risacca e negli
schiaffi delle libecciate su arenili e
scogli, racconta di miti e storia antica.
Proprio per questo le piccole comunità vanno tutelate ed esaltate, nella
loro intatta bellezza, nella semplicità
pulita e ricca di caldi valori. E, per
farlo, è opportuno, necessario ed indilazionabile INVESTIRE IN CULTURA, nell’accezione più ampia e
prismatica del termine. Ne ha preso
coscienza, finalmente!, anche la Politica, a livello nazionale. È, infatti, in
dirittura di arrivo la legge in difesa e
tutela dei borghi, che rischiavano la
desertificazione per abbandono degli
abitanti con la conseguenza di trovarsi a breve con piazze, vie, case e
monumenti invasi dai rovi. In molti
hanno lanciato l’allarme per il pericolo di vedere cancellate pagine e pagine della nostra storia, quella
dell’agricoltura sui petti di collina, sui
cocuzzoli di montagna, come quella
delle valli umbratili, con le vistose ferite dei torrenti aridi d’estate e limacciosi d’inverno, della pastorizia con
gli armenti alla pastura brava tra la
macchia rada o nei fossati lungo carrarecce poco frequentate. Una pagina
di storia scritta nel e con il lavoro di
sudori e stenti delle tante, troppe,
giornate di fatica e le poche, anzi pochissime, di festa per Natale, Pasqua
ed il Santo Patrono nella Chiesa
Madre tra nenie di
canti stonati e preResidenti
ghiere sussurrate
22.781
con la benedizione
21.226
9.059
consolatoria
del
8.625
parroco e la sua
8.030
promessa di para7.263
diso nell’omelia;
7.025
6.770
quella scritta nella
5.859
piazza tra ricordi
5.321
del militare o l’ac5.219
capigliarsi al tres5.215
5.021
sette nel bar tra
4.020
fumo di sigaro e
3.808
odori di piscia trat3.378
tenuta per gli uo3.227
2.788
mini e gli “inciuci”
2.737
del dopo messa
2.669
all’angolo dei vicoli
2.642
Montecorice (SA)
montecoricesi
2.635
Buonabitacolo (SA)
buonabitacolesi
2.567
Castel San Lorenzo (SA)
castellesi
2.515
Ceraso (SA)
cerasuoli
2.437
Pollica (SA)
pollichesi
2.398
Auletta (SA)
aulettesi
2.367
Novi Velia (SA)
novesi
2.309
Postiglione (SA)
postiglionesi
2.180
Torre Orsaia (SA)
torresi
2.145
Montano Antilia (SA)
montanesi
2.115
Salento (SA)
salentini
2.002
Caselle in Pittari (SA)
casellesi
1.994
Celle di Bulgheria (SA)
cellesi
1.933
Moio della Civitella (SA)
moiesi
1.855
Perdifumo (SA)
perdifumesi
1.791
Castelcivita (SA)
castelcivitesi
1.762
Roccagloriosa (SA)
rochetani o rocchesani o roccaglorensi
1.750
San Rufo (SA)
sanrufesi
1.728
San Pietro al Tanagro (SA)
sampetresi
1.726
Trentinara (SA)
trentinaresi
1.675
delle donne. E dal
2013, quando si
era levata più alta
e forte nei convegni numerosi e nei
dibattiti
accesi
l’esigenza di non
far morire tradizioni, si era accesa
la speranza di rivitalizzare piazze,
slarghi e vie e di
vedere ripopolate
case, piazza e
chiesa, la legge
aveva intrapreso
un cammino istituzionale tra incertezze e percorsi accidentati. Ora sta
per tagliare il traguardo con un progetto di futuro. Ed una parte consistente
dell’Italia
povera
ed
emarginata comincia a sognare la vita
nel piccolo borgo che fu degli avi; e
si gonfia di entusiasmo per un avvenire di turismo tra ruderi riattati con
terrazze, balconi e finestre allo scialo
di fiori. E le speranze non sono del
tutto infondate a leggere bene la
legge, di cui trascrivo qui di seguito,
parte degli articoli più significativi
ART. 1 “La presente legge ……… ha
lo scopo di promuovere e di sostenere
lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni, di garantire l’equilibrio
demografico del Paese, favorendo la
residenza in tali comuni e contrastandone lo spopolamento, nonché di tutelarne e di valorizzarne il patrimonio
naturale, rurale, storico-culturale e architettonico. La presente legge favorisce altresì l’adozione di misure in
favore dei cittadini residenti nei piccoli comuni e delle attività produttive
ivi insediate, con particolare riferimento al sistema dei servizi territoriali, in modo da incentivare e
favorire anche l’afflusso turistico”. È
la prima volta che il nostro Parlamento dedica attenzione all’Italia più
emarginata, ne esalta i valori e si ripromette di valorizzarne “…il patrimonio naturale, rurale, storico
culturale ed architettonico”. E leggendo la proposta di legge il mio pensiero è volato ai paesi del mio
Cilento, dove sono ancora vive le tradizioni di un’agricoltura di sussistenza con le “passolare” per
essiccare i “moscioni” e i forni delle
povere case di campagna per rosolare
le “spaccate”. Per i poveri cristi si
Campora
n° 35 06/10/2016
7
Serramezzana
stagliano ancora nei “latifondi” (?!)
della nobiltà di censo e di casato i
“casini” che erano residenza/vacanza
per il periodo del raccolto/i (mietitura/trebbiatura, vendemmia, olive,
castagne, ecc). E fanno scattare memoria di nostalgia d’infanzia lontana
gli attrezzi conservati nei “malazzeni” e quasi arrugginiti con l’avvento della meccanizzazione. Lo
stesso dicasi per la pastorizia che
vede i suoi santuari di mungitura, cagliatura e stagionatura dei formaggi
negli “stazzi/recinti all’aperto o nel
chiuso dei “crapa rizzi”. Per non parlare, poi, dell’artigianato e/o della
proto industria della civiltà contadina:
la lavorazione dell’argilla per embrici, “tiani” ziri, muscetore, mommole, caccavi, intrecciati, ferro
battutto e l’arte del ricamo di mamme
e nonne armate dei delicati arnesi del
mestiere (ago, ditale, forbici). O la levità e la grazia della poesia dei ricordi
per il lavoro femminile e la forza ed
il sudore dei lavoro maschili. Mi ricordo di questi ultimi ogni qualvolta
mi imbatto in un manufatto cadente
delle “carcare” e/o dei “catuozzi” dei
carbonai e che ricordo fumanti ed individuabili a distanza con il filo di
fumo nero nel verde della macchia. E
c’è anche una memoria religiosa in
santuari ed edicole votive di campagna che raccolsero preghiere e speranze per un’annata ricca. Che
tenerezza l’oro dell’olio nella molitura dei “trappiti” con tanto di presse,
“friscoli” e “sanza” o lo spolvero di
farina nei mulini. Questo è il mondo
da recuperare ed esaltare secondo lo
spirito della legge e che stanzia risorse fino al 2023, che non sono
molte. Però il comma corresponsabilizza le Regioni: “Le regioni, nell’ambito delle proprie competenze,
definiscono interventi ulteriori rispetto a quelli previsti dalla presente
legge per il raggiungimento delle finalità di cui al comma”. Forse sarebbe
opportuno
corresponsabilizzare, almeno per quel
che riguarda il Cilento, magari attraverso una campana stampa, anche il
Parco e le fondazioni, anche se ho
molti dubbi, che per quel che riguarda
le fondazioni sono quasi certezze, che
avranno la sensibilità civile e sociale
di aderire all’iniziativa. Naturalmente
sarei felice di sbagliarmi e di essere
smentito dai fatti.
[email protected]
8
n° 35 06/10/2016
PARCO CILENTO DIANO ALBURNI
Indagine nell’area del Parco per capire i bisogni emergenti
Turisti e residenti a confronto
MASSIMILIANO DE PAOLA
I
l Parco Nazionale del Cilento,
Vallo di Diano e Alburni è un territorio meraviglioso, ricco di storia, di arte, di cultura. E’ un territorio
stupendo dal punto di vista naturalistico, ricco di grotte e di fiumi. Ha
una straordinaria varietà di prodotti
enogastronomici di altissima qualità.
Ma per molti abitanti del posto non è
tutto oro ciò che luccica.
Ho provato a fare un’indagine per capire cosa pensano del nostro territorio
i turisti che ci vengono a visitare e gli
abitanti del posto che quì ci vivono
365 giorni all’anno, ed ho scoperto
cose molto interessanti.
Ecco una breve carrellata di opinioni
dei turisti che hanno visitato gli 80
Comuni (o parte di essi) del nostro
Parco Nazionale. Antonella: “Per chi
vuole scoprire che la natura è senza
limiti, merita, è Fa.vo.lo.so!!! Le
guide sanno farti notare quello che
l'occhio non coglie e che la Natura
offre e nasconde, oltre ai cenni storici
che hanno la loro grande importanza.
Merita!!!! Bello!!! Bello!!! Bello!!!”.
Andrea: “E’ stata un’esperienza
unica. La consiglio a tutti”. Carmela:
“Sono nata nel Cilento e me ne vanto.
Posto più bello non c’è”. Mimmo:
“Paesaggio incantevole, mare bellissimo, ottimo il cibo. Ma strade strette
e coste alte. Difficile viaggiare in roulotte come faccio io”. Luigi: “Parco
stupendo, con una varietà infinita di
paesaggi, di flora e fauna, dalla costa
alla montagna, ai siti storici e archeologici, è tutto da visitare”. Mauro: “E’
uno dei posti più belli del pianeta”.
Costabile: “Ci sono nato. Per me è
bellissimo”. Sara: “Il Parco merita per
le bellezze naturali, ma purtroppo
pecca di servizi! Incentivi dovrebbero
pervenire dallo Stato qualche volta
anche al Cilento!!!”. Roberto: “Natura incontaminata, luoghi unici,
gente ospitale, buona cucina paesana”. Giovanni: “Bello ma un po'
trascurato nei dettagli”. Marco: “Indimenticabile”. Massimo: “Sono nato
quà. E’ sempre un’emozione!”.
Maria: “Questo posto è bellissimo”.
Grazia: “Bel posto”. Davide: “Meglio
della Costiera Amalfitana”. Queste
sono recensioni solo di alcuni turisti
italiani, ma ve ne sono anche di turisti
stranieri, soprattutto inglesi, americani, tedeschi, francesi e spagnoli. E,
come avrete notato, sono quasi tutte
opinioni e recensioni entusiastiche.
Solo alcune sono un po’ critiche, ma
nel mucchio è normale che qualcuno
trovi eccezionalmente il pelo nell’uovo.
Chi si trova a vivere la realtà degli 80
Comuni del Parco tutti i giorni, invece, il pelo nell’uovo lo trova spesso
e volentieri. Peccato che molti di
quelli che criticano non hanno piena
consapevolezza delle bellezze dei no-
Gran gourmet in Certosa
stri piccoli borghi. Sempre più spesso
chi critica il nostro territorio, non lo
conosce fino in fondo. La bellezza va
vissuta, se la vivi ti entra dentro e non
vedi l’ora di condividerla con chi ami.
E’ importante sensibilizzare gli abitanti del Parco già in tenera età, a partire dalle scuole Elementari, perché
possano diventare “i primi ambasciatori delle nostre bellezze”. E’ importante farli crescere con la “cultura
della bellezza” o con la “cultura della
responsabilità” e non con la “cultura
degli alibi”, perché degli alibi hanno
bisogno solo coloro che devono giustificare i loro fallimenti. La ricchezza
dell’umanità è credere nella “cultura
della bellezza”, mentre la “cultura
della responsabilità” ci rende orgogliosi di conservare a chi verrà dopo
di noi ciò che di bello ci è stato donato dalla natura e dalla storia.
Dai racconti di coloro che hanno
piena consapevolezza delle bellezze
del Parco e delle sue reali potenzialità, ho riscontrato principalmente 3
criticità nell’ambito territoriale del
Parco. La prima riguarda “la lotta all’inquinamento”, la seconda “la viabilità e la messa in sicurezza delle
strade” e la terza “la difficoltà di fare
rete”. Queste criticità, messe assieme,
impediscono all’economia dell’intero
comprensorio di crescere e di esprimere appieno le vere potenzialità.
Il problema della lotta all’inquinamento è particolarmente sentito dalla
popolazione locale. Siamo in un’area
protetta, per cui ogni cittadino deve
mantenersi vigile e segnalare quando
vede qualcosa che non va e magari
nel tempo libero potrebbe impegnarsi
anche per qualche iniziativa di volontariato ambientale sul territorio. In tal
senso ricordo un “Puliamo il mondo”
di qualche anno fa, quando tra le
curve di Campostrino, tra Pertosa e
Polla, in compagnia di tantissimi ra-
gazzi e ragazze di Auletta, Pertosa e
Polla, in una domenica ripulimmo dai
rifiuti più svariati Campostrino. Un
altro aneddoto mi è rimasto impresso
nella mente su questo tema. Era un
primo maggio e io ed un gruppo di ragazzi stavamo organizzando nel centro storico di Auletta (il mio paese)
l’iniziativa intitolata “invasioni digitali”. Uno dei ragazzi che era con me,
vide della carta per terra e mi chiese
perché l’avevano buttata a terra proprio lì. Gli risposi con le seguenti parole: “Chi l’ha buttata di sicuro non
ama questo luogo e questo paese in
particolare. Chi l’ha buttata non conosce la storia di questo paese e dei
luoghi limitrofi che gli stanno attorno.
E, probabilmente, odia talmente tanto
questi luoghi da ritenerli i principali
responsabili della sua (molto probabile) condizione di disagio sociale”.
L’altro problema riscontrato, come dicevamo, è quello legato alla viabilità
e ai difficili collegamenti tra i paesi.
Effettivamente nell’era di internet e
della velocità moderna, trovarsi bloccati da una frana è come perdersi
un’era geologica, che tradotto nell’economia locale diventa un disastro.
La terza ed ultima criticità riscontrata
è la mancata predisposizione nel fare
rete. Questo è un punto sul quale dobbiamo assolutamente lavorare noi
giovani e superarlo culturalmente.
Ho messo a confronto turisti e abitanti
del posto ed alla fine dell’indagine ho
scoperto che hanno 2 visioni diverse
perché guardano il Parco Nazionale
del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
da 2 angolazioni diverse. Visioni diverse tra chi vive il territorio del
Parco tutto l’anno e chi lo vive solo
per pochi giorni all’anno riuscendo a
prendere il meglio che esso può offrire.
[email protected]
n° 35 06/10/2016
9
CA
DIETA MEDITERRANEA
MAREMYTHOS: una fabbrica di visioni in nome della Dieta Mediterranea
A Pioppi per riflettere su cibo e archeologia
NICOLA NICOLETTI
T
urismo, archeologia e mangiar
sano. È il succo della due
giorni di Pioppi, il centro che
cinquant’anni fa vide la presenza di
Ancel Keys, accreditato padre di
quel fenomeno che oggi chiamiamo
Dieta Mediterranea. L’associazione
Maremythos – fabbrica di visioni di
Pioppi, ha miscelato archeologia velina e l’alimentazione in un incontro
capace di richiamare nel Cilento brillanti relatori e un pubblico curioso di
conoscere questa originale mix culturale. Il Palazzo Vinciprova il 23 e
24 settembre ha ospitato una due
giorni ricca di analisi e idee da proporre in progetti per stimolare un turismo di qualità e convegni-studio.
Il dottori Giuseppe Scarano, presidente di MAREMYTHOS - fabbrica
di visioni, ha tessuto e coordinato un
appuntamento capace di riunire
Bruno Ravera, Presidente dell'Ordine dei medici e degli odontoiatri
della provincia di Salerno, Orlando
Padello, Presidente dell'Ordine dei
Medici Veterinari della Provincia di
Salerno e Michele Buonomo, Presidente di Legambiente Campania.
Uno sguardo internazionale e
un’apertura a un’offerta culturale e
turistica internazionale, lo ha offerto
Amarilis Gutierrez Graffe, Console
Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli.
Maria Tommasina Granese Direttrice
degli Scavi Archeologici di EleaVelia ha spiegato il grande legame
che unisce il passato e il presente,
una opportunità anche turistica di rilievo internazionale. “La Dieta Mediterranea è stata identificata quale
stile alimentare salutare dal prof.
Ancel Keys, fisiologo dell'Università
di Minneapolis, che a Pioppi, piccolo
paese della costiera cilentana e del
Parco Nazionale del Cilento e Vallo
di Diano – ha illustrato Scarano -.
Qui ha condotto i suoi studi insieme
ad altri studiosi italiani e stranieri. A
Pioppi i coniugi Ancel e Margareth
Keys nel 1975, hanno riscritto gran
parte del libro “How to eat well and
stay well, the Mediterranean Way”
(Mangiar bene e stare bene, con la
dieta mediterranea)”.
Nel cinquantennio trascorso dall'inizio degli studi sulla dieta mediterranea, mentre continuano ad essere
prodotte evidenze scientifiche sull'effetto protettivo dell'alimentazione
mediterranea, molto sono cambiate
le abitudini alimentari e lo stile di
vita della popolazione italiana, riscontrando un progressivo abbandono di essa, specialmente da parte
delle giovani generazioni, con conseguente
incremento delle malattie cardio –
vascolari, dei tumori e dell'obesità.
Basti pensare che la Campania è al
primo posto per l'obesità infantile.
Una riflessione amara, denuncia non
più ammortizzabile con parole al
vento di storica memoria ma da evidenziare in tutte le occasioni, dal
mondo della scuola, a quello della
prevenzione medica sino al regime
alimentare da consigliare a chi soggiorna nel Cilento, bandiera salutista
a rischio ammainamento se non si
provvede a rettificare un regime alimentare rischioso.
“A Pioppi, ogni anno, nel mese di
settembre, l'associazione Mare Mythos organizza un convegno
sulla dieta mediterranea che ricorda
la permanenza in questo paese del
prof. Keys e di alcuni suoi illustri
collaboratori, quali Flaminio Fidanza, Marthi Karvonen, Jeremia
Stamler, Mario Mancini e Alberto Fidanza. Quest'anno, considerata la vicinanza a Pioppi, che grazie alla
disponibilità del sindaco del Comune
di Pollica Stefano Pisani ha ospitato
l’evento, e dell'antica città greca di
Elea – Velia (5 Km), culla della filo-
sofia eleatica, si è pensato ad un convegno che mettesse in relazione l'alimentazione mediterranea, oggetto
dello studio di Ancel Keys, e quella
della popolazione prima greca e poi
romana che nel territorio del Cilento
ha visto il massimo splendore nelle
città di Elea e di Paestum”, ha sottolineato il dottor Scarano.
Lo scopo del convegno è di integrare
diverse figure professionali che in
vario modo si interessano di alimenti
e dell'alimentazione. La tavola rotonda svolta negli scavi di Velia, ha
evidenziato quanto la dieta mediterranea potrebbe essere utile per uno
sviluppo del territorio cilentano e per
un turismo di più lungo tempo.
Il musical “Mamma mia… domani mi sposo” chiude la manifestazione
Successo per la 5a edizione di “Ambienti Mediterranei”
EMERENZIANA SINAGRA
L
a kermesse culturale tenutasi a
Palinuro dal 23 al 30 settembre
conferma il grande successo
registrato nelle varie giornate e
chiude con un boom di presenze in
occasione del musical “Mamma
mia… domani mi sposo”, messo in
scena, venerdì 30 settembre, dalla
compagnia teatrale “Artisti Cilentani
Associati”.
La 5a edizione della manifestazione
– organizzata dal Comune di Centola
e finanziata nell’ambito del POC
Campania 2016/202 – ha visto susseguirsi un ricco programma di appuntamenti, che hanno spaziato dalla
musica allo spettacolo al teatro.
Ad aprire la kermesse, il 23 settembre, il concerto dell’amatissimo rapper salernitano, Rocco Hunt, che ha
incantato la platea con le note delle
sue canzoni. A seguire, il 24 settembre, il Premio Internazionale Città di
Palinuro, che ha visto la presenza di
tanti volti noti del mondo dello spettacolo, della musica, della cultura.
Nei giorni successivi le esibizioni esilaranti dei Viaticum Mediterraneo e
della Compagnia Daltrocanto, nonché lo spettacolo teatrale “Sogno di
una notte d’estate” e il musical
“Mamma mia… domani mi sposo”,
che hanno concluso il ciclo di eventi.
Destagionalizzare il turismo, portare
l’idea di “ambiente mediterraneo”,
come contesto vitale e artistico dove
coniugare la storia e le tradizioni
delle bellezze paesistiche del Cilento è
l’obiettivo che l’Amministrazione Comunale
presieduta dal Sindaco
Carmelo Stanziola si è
prefissata per aumentare l’appeal turistico
del territorio, collegando le iniziative della
costa con l’entroterra.
«Grande soddisfazione
per questo progetto che
ha visto la condivisione di tutte le
fasce d’età. Premi importanti e significativi, cultura, tradizione, musiche
del Mediterraneo, spettacoli teatrali
che hanno coinvolto gli spettatori»,
racconta soddisfatto il Sindaco Carmelo Stanziola.
Prende forma così quella destagionalizzazione del turismo che il Cilento
riconcorre da anni, sempre al centro
del dibattito politico e culturale del
territorio, per costruire una rete comunicativa e produttiva tra i Comuni,
come: Valle dell’Angelo, Ceraso,
Montano Antilia, Futani, Alfano,
Cuccaro Vetere e San Mauro La
Bruca.
«Porteremo avanti la nostra idea progetto di prolungamento della stagione
estiva – continua Stanziola – e ci auguriamo che gli operatori turistici diventino parte integrante proponendo
pacchetti vacanza per godere di serate
all’insegna dell’arte, dello spettacolo
e della cultura».
Il concerto di Rocco Hunt e il Premio
Internazionale, puntando l’attenzione
dei media su Palinuro, hanno incorniciato gli spettacoli di carattere locale, «in quanto immaginare
Ambienti Mediterranei significa valorizzare la tradizione», ha ripetuto
più volte il Sindaco Carmelo Stanziola.
«I risultati sono sotto gli occhi di tutti
grande partecipazione in queste serate conclusive in questo mese di settembre all’insegna della cultura»
afferma Mauro Navarra, presidente
della Compagnia Artisti Cilentani Associati.
«La manifestazione è andata molto
bene – ha detto il direttore artistico,
Silvano Cerulli – abbiamo scelto
degli spettacoli molto importanti, che
hanno fatto registrare un vero e proprio boom di presenze. Un successo
dai numeri stratosferici con il concerto di Rocco Hunt, che ha fatto registrare circa 6mila presenze»
10 n° 35 06/10/2016
CULTURA E SPORT
Oltre l’Arte Contemporanea,
l’architettura e il design e il basket
Valerio Falcone e Ciro Ruggiero hanno in comune diverse passioni, oltre l’amicizia la passione per il basket.
N
uova avventura nella pallacanestro napoletana:
stamani al Palabarbuto si è radunato il Cuore
Napoli Basket, l’ex Cilento che il presidente
Ciro Ruggiero ha trasferito a Fuorigrotta per disputare
il prossimo campionato di serie B. E sarà un’avventura
a tinte azzurre su volontà del numero uno, imprenditore nel settore del design che ad Agropoli aveva saputo creare una realtà di tutto rispetto anche a livello
giovanile. Campani il coach Ciccio Ponticiello, gli assistenti Trojano e Battaglia, il preparatore Chiari ed i
dirigenti Sbaragli e Corvo. Molti napoletani anche in
campo, questi i convocati per il raduno: i neo acquisti
Mastroianni, Maggio e Barsanti ed i confermati (dal
Cilento) Murolo, Ronconi, Visnjic, Rappoccio, Erra,
Lepre e Ferrigno. Nei prossimi giorni arriverà anche
Stefan Nikolic, ultimo colpo di mercato di una società
che parte nella diffidenza generale per colpa dei recenti
fallimenti del basket napoletano. “Ma con noi sarà
un’altra musica”, promette Ruggiero, in vacanza in Sicilia con la famiglia. “Mi è dispiaciuto non essere al
primo giorno di raduno, ma la famiglia ad agosto
chiama… - scherza il presidente – raggiungerò la squadra a metà settimana”. Mercoledì il Cuore Napoli partirà per un breve ritiro in Cilento, quindi dalla prossima
settimana tornerà a Fuorigrotta per finalizzare la preparazione in vista del debutto contro Maddaloni il 2
ottobre.
Corso Italia, 39
Tel. e Fax 0828.723253
Capaccio Scalo (SA)
email: deslinelibero.it
Presidente Ruggiero, perché Napoli?
“Da parte mia è stata davvero una scelta di cuore, per
questo la società si chiama così ed anche il logo col
pallone e il cuore che si abbracciano sono immagini
che rappresentano il mio pensiero. Amo Napoli, volevo
riportare la pallacanestro in una città che ha dato tanto
a questo sport”.
Le parole d’ordine del nuovo corso?
“Cuore, lavoro e serietà”.
Il Cilento aveva un settore giovanile di vertice, sarà
così anche a Napoli?
“Innanzitutto porteremo al Palabarbuto i ragazzi che
giocavano ad Agropoli e che hanno vinto numerosi titoli negli ultimi anni, un fiore all’occhiello per noi. Per
costruire un grande vivaio e portare Napoli al livello
che le compete nella pallacanestro saremo inclusivi e
non esclusivi: la nostra volontà è dare qualcosa alla
città, mettere a disposizione le nostre professionalità.
Quindi sinergie con le società che operano sul territorio”.
La situazione Palabarbuto?
“Tutto sistemato, ringrazio il sindaco, l’assessore e
l’area tecnica capeggiata dal dirigente Gramanzini che
si sono messi al lavoro per ripristinare le agibilità.
Siamo super operativi tanto è vero che il primo giorno
di raduno è stato fatto al Palabarbuto come non succedeva da dieci anni, vuol dire che è tutto pronto. Nelle
prossime settimane proveremo ad ampliare l’agibilità
dell’impianto”.
Progetto tecnico: quali obiettivi?
“Il nostro è un gruppo di persone che si vuole bene,
una dirigenza fatta da uomini bravi e competenti. Il
campionato di serie B è tosto, daremo tutto per raggiungere i traguardi auspicati. La promozione? L’affiatamento che vedo oggi è già molto importante, per
quanto riguarda le posizioni in campionato sono fiducioso che la squadra sappia prendersi quello che le
spetta”.
È già aperta la campagna abbonamenti (info sulla
pagina Facebook del club), perché i tifosi dovrebbero fidarsi?
“Perché stavolta è un fatto di cuore”.
SOCIETA’
n° 35 06/10/2016
11
Marilena Montefusco e Teresa Giuliani danno voce a chi soffre
Paestum tra le “Cento città contro il dolore”
ALESSANDRO PECORARO
L
a fondazione ISAL, Istituto
nazionale di Formazione e Ricerca in Scienze Algologiche
di Torre Pedrera (Rimini) ha indetto
anche quest’anno l’evento “Cento
città contro il dolore”. L’iniziativa,
giunta all’ottava edizione, è volta a
sensibilizzare istituzioni e società civile nei confronti del problema del
dolore cronico che affligge 200 Milioni di persone nel mondo, di cui 13
Milioni in Italia, il 26% della popolazione. Quest’anno l’Isal ha ricevuto la medaglia del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella quale
premio per questa iniziativa. La giornata di volontariato 2016 ha raggiunto anche Paestum, organizzata
dall’associazione locale “Un messaggio per la vita”. La portavoce di
questo ente, l’ex assessore alla Sanità
e Politiche Sociali del Comune di
Capaccio Marilena Montefusco con
la dottoressa Teresa Giuliani hanno
assistito alla conferenza stampa nazionale, il 23 Settembre presso la Biblioteca del Senato “Giovanni
Spadolini” a Roma in cui è intervenuta anche l’onorevole Livia Turco,
ex Ministro della Salute promotrice
della legge 38/10 che garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore per i malati cronici
tramite il servizio sanitario nazionale
e organizza la formazione del personale medico e sanitario in quest’ambito. Così le due dottoresse
Montefusco e Giuliani hanno deciso
di dar voce ai bisogni delle persone
colpite dal dolore cronico portando il
progetto nella città dei Templi grazie
al materiale informativo dell’Isal.
Altro promotore dell’iniziativa è
stato il dottor Maurizio Pintore, direttore del Centro della terapia del
dolore dell’Asl Salerno (denominato
Centro Spoke 2) specializzato in tecniche mini invasive in grado di risolvere per via endoscopica e senza
l’intervento del bisturi problemi
quali ernie del disco, dolori vertebrali, stenosi del canale vertebrale. Il
dolore cronico, però, può essere
anche derivato da un cancro ed è proprio per i malati di cancro che in provincia di Salerno esistono tre
“hospice” (a Salerno, Eboli e San-
t’Arsenio), strutture residenziali per
malati che necessitano di cure palliative a breve o lungo termine e che
non possono essere effettuate a domicilio.
L’obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare non solo la società civile incentivando prevenzione ma anche le
istituzioni e gli amministratori della
sanità così da promuovere la ricerca
e la realizzazione di leggi ad hoc che
tutelino tutti i malati sul posto di lavoro, che spesso rischiano di avere
cure discontinue a causa di pochi
giorni di ricovero o di perdere il lavoro per le lunghe degenze e, quindi,
oltre a problemi di salute, anche problemi economici per i pazienti.
BMTA Dal 27 al 30 ottobre 2016
Sfere geodetiche senza pace
ADRIANA CORALLUZZO
L
a Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si
conferma un evento originale nel suo genere: sede
dell’unico Salone espositivo al mondo del patrimonio
archeologico e di ArcheoVirtual, l’innovativa mostra internazionale di tecnologie multimediali, interattive e virtuali.
Dal 27 - 28 - 29 - 30 ottobre 2016 si può trovare l’intero
programma questo link http://www.borsaturismoarcheologico.it/programma/ . Luogo della mostra anche le celeberrime “sfere Expo Paestum”, le sfere geodetiche installate
nella zona archeologica. Ora qui casca l’asino, perché un
evento come BMTA è ossigeno per una zona come Paestum
che muore, turisticamente parlando, alle prime impressioni
di settembre ma come si può sfruttare questa opportunità
alla Vivaldi, per 4 stagioni? Unico è sempre stato sensibile
al tema riportiamo di seguito un articolo del 2015 dal sito
www.unicosettimanale.it : “L’installazione delle cupole disturba non solo la lettura dei tre templi, in particolare quello
di Atena, ma causa un impatto visivo che altera lo stato dei
luoghi aggravando la situazione di un contesto già profondamente turbato. Capaccio Scalo anziché attardarsi in superflue e fuorvianti discussioni sul nome, deve costituire il
centro commerciale naturale del territorio.
I contenitori vuoti: l’ex Cirio e il Tabacchificio del Cafasso.
La Cirio, già di proprietà pubblica, va recuperata per eventi
e mostre. Il Tabacchificio del Cafasso dovrebbe essere acquisito e recuperato in modo da divenire il vero polo culturale stabile e definitivo della città”.
Venendo al recente passato, in un’intervista all’assessore
Pannullo del giugno 2016 ho chiesto: Considerando il costo
per montare e smontare le sfere, troveranno una collocazione fissa?
“Quella dovrebbe essere la collocazione fissa, nel momento
in cui verranno montate, tranne che in casi eccezionali, non
saranno più rimosse. Abbiamo pensato a piazza mercato
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
perché in quella zona si sta spostando la vita dei ragazzi di
Capaccio: abbiamo inaugurato la piscina, ci sarà il cinema
Miriam se verrà ristrutturato, c’è il campo sportivo e quando
verrà spostato il mercato ortofrutticolo lì ci potrebbe essere
l’idea della costruzione della cittadella scolastica”.
Queste sfere potrebbero, durante tutti i mesi invernali, dare
la possibilità alle tante società sportive del territorio di fare
allenamento. Il problema spazio per lo sport c’è, la palestra
comunale in Viale della Repubblica è congestionata, le società che utilizzano la palestra combattono per trovare
un’ora.
Ci sono ovviamente altri modi per fruttare i 628 mila euro
spesi dal Comune di Capaccio-Paestum per comprare le
sfere ma un buon politico sa soddisfare le necessità della
polis appunto. “I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango”. (George Orwell)
DIOCESI VALLO DELLA LUCANIA
12 n° 35 06/10/2016
Un anno contraddistinto dal Giubileo della misericordia
Positivo il consuntivo dell’attività pastorale
SEGUE DALLA PRIMA
L. R.
uttavia si continua a registrare
un senso di smarrimento per
una sostanziale assenza di
leadership civile: chi ha scelto di
esercitare questa importantissima
funzione appare disorientato. Una
diffusa approssimazione ed il condizionamento di una reiterata prassi
sempre meno efficace fanno crescere a dismisura i problemi e rendono sempre meno vivibile il
territorio o appetibile la permanenza
in una sub-regione presentata come
un paradiso che attende solo di essere conosciuto e gustato!
Sembra rivivere la stagione della ricostruzione dopo le tragiche vicende
belliche anche se non si son patite
distruzioni e sconvolgimenti causati
da eventi militari, invece aleggia lo
stesso smarrimento per la diffusa
paura circa il futuro che ci attende e
preoccupa soprattutto le giovani generazioni, la cui percentuale di presenze nella piramide demografica
locale si va sempre più restringendo.
Come conferire fiducia a chi continuamente si domanda: che ci faccio
qui? Posso continuare a dipendere
dalla mia famiglia? Quali sono le
concrete prospettive di lavoro?
Quali le possibilità se alla manifestata disponibilità di mettere a frutto
nella mia regione i talenti si risponde
sbarrando le porte perché le si devono aprire per fare entrare solo chi
ha un potente patrocinatore, tragicamente prepotente?
Forse la diocesi potrebbe trovare un
motivo d’impegno anche esterno
alla ristretta cerchia degli operatori
delle piccole comunità, generosi nell’azione, ma forse condannati ad
avere scarso seguito, scegliendo di
divenire stimolo propositivi nell’impegno sociale. Un felice spunto potrebbe essere tratto da una recente
pubblicazione: DOCAT - CHE
COSA FARE? La dottrina sociale
della Chiesa spiegata ai giovani, un
compendio ed una guida per l’impegno sociale pensata e realizzata per
i giovani. I capitoli si concentrano
sul suo ruolo nella società affrontando tematiche economiche e ambientali,
la
questione
delle
T
migrazioni e della povertà, il ruolo
della famiglia nella comunità, il
senso dell’impegno civile per la
pace e la giustizia.
Questi argomenti potrebbero essere
oggetto di una riflessione anche per
politici ed amministratori locali,
dopo una preliminare attenta meditazione sulle tematiche più significative che possono emergere da una
proficua partecipazione alla chiusura
dell’anno giubilare che la diocesi ha
previsto per il prossimo novembre.
La richiesta di misericordia dovrebbe presupporre una riflessione
sul territorio che amministrano e
sulla situazione nella quale si trascina da anni, un evidente PECCATO per le coscienze non solo
cristiane, ma anche solamente orientate verso un umanesimo compassionevole. Considerazioni di questo
tipo potrebbero portare ad un necessario PENTIMENTO sul quale gli
abitanti del Cilento potrebbero fondare la reiterata INDULGENZA per
iniziare insieme il necessario PELLEGRINAGGIO di conoscenza e
d’impegno che aiuta ad attraversare
la PORTA dei propositi per il bene
comune segnati da una concreta, immediata, fattiva, coinvolgente e propositiva azione nella quale
finalmente mettere in cantiere e realizzare le OPERE DI MISERICORDIA innanzitutto corporale delle
quali la società liquida e desertificante del Cilento ha urgente bisogno
e che attende da tanto, troppo tempo.
Un modo per muoverci e per smuoverci, come sollecita da tempo papa
Francesco.
Tel 0828. 1992339
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Il N° 35 di Unico è stato
chiuso in redazione il 04/10/2016
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presso il CPO di Salerno
TERRITORIO
n° 35 06/10/2016
13
Il Cilento, nonostante il Parco, non è immune dal cemento
La Provincia di Salerno maglia nera nel consumo di suolo
LUCIO CAPO
C
onsumiamo tempo e il
tempo ci consuma, e,
nel frattempo consumiamo suolo, condannati ad
essere sempre soli, solamente
sole, a sapere di sale, condannati a calpestare solo suoli
grigi di cemento, prima invece, a piedi nudi, mi beavo
di terra bruna ed erba umida
di rugiada mattutina . Fili
d’erba per visioni ancestrali
ricoperti di spazzatura edilizia, mentre sempre più divine
si astengono dal procreare,
non più disposte a dare la
propria vita per un mondo di
ipocrite superfetazioni, di
piatte cementificazioni, di
inutili obliterazioni artificiose….forse capire Aletto è
la consolazione dell’inetto.
Più consumiamo suolo e più
pensiamo di consumarne. Più
realizziamo case, cose, casini
e casotti e più ne costruiamo.
Poi conosci la verità, su uno
stiletto del dodici, che ti racconta con grazia, di fili
d’erba, che parlano al mondo
sordo, muto e cieco, e, capisci che gli alberi da frutta e
le piante della sabbia hanno
canti melodiosi come le sirene del Peloponneso. Foreste di arido cemento e ferro
arrugginito al posto di fronde
e fiori consacrati ad Hera
Madre. Ma l’incipit poetico
non vuole assolutamente addolcire lo squallido presente
monocromatico fatto di costruzioni abusive e non, realizzate al posto del giallo-oro
di campi di grano, che hanno
profanato il verde-smeraldo
di oliveti secolari a strapiombo sul mare, che hanno
spianato il bianco-candido di
dune fiorite e profumate ricoperte di pancrazio. In spregio
alla Dea e alle sue sacerdotesse ci comportiamo come
Crono che mangia i suoi figli,
noi parimenti consumiamo la
Madre Terra. Ma Crono è
anche Chronos, il Tempo, il
mito dei cicli agricoli, della
fecondità e della successione.
Il Tempo che divora tutte le
cose che egli stesso ha
creato…poi rimane solo il
nulla, e, sprazzi di cielo infuocato al cospetto della Dea
Athena. La Provincia di Salerno ha consumato, solo nel
2015, 50mila ettari di suolo
agricolo. Un consumo dovuto alla marea grigia del cemento illegale e dell’edilizia
abusiva, alla costruzione
d’infrastrutture fatiscienti e
centri commerciali inutili, di
tutto il “Percolato” urbano,
pensato da menti contorte, da
urbanisti del “Quadrivio”,
che concepiscono solo e sempre squallide accozzaglie di
palazzi a contorno di rotonde.
Il consumo di suolo non distrugge solo il paesaggio. La
cementificazione del territorio incide in modo significativo sulle tasche dei cittadini,
in termini di mancata produzione agricola, nel mancato
sequestro del carbonio, nell’impermeabilità del suolo
occupato dal cemento. Una
Terra cementificata non più
in grado di contrastare i fenomeni erosivi. Una Terra cementificata non può più
fermare le alluvioni. I costi
del consumo di suolo, dovuto
alla cementificazione del territorio, si abbatteranno come
una mannaia sui consapevoli
e gli inconsapevoli. I cittadini
della Provincia di Salerno,
nei prossimi anni, saranno
obbligati a pagare una tassa
occulta, di 13milioni di euro,
per la mancata tutela del territorio. Valori critici per consumo di suolo si registrano
ad Eboli, con 3600 ettari di
suolo consumato pari al 27%
e a Battipaglia con un consumo di suolo di 3200ettari
pari al 47% del proprio territorio comunale. Serre, paese
degli Alburni, con il 17%, ha
registrato l’incremento maggiore in termini percentuali
per consumo di suolo. Il Cilento non è immune da questo fenomeno inarrestabile. Il
consumo di suolo e il dissesto idrogeologico nel Parco
Nazionale è sotto gli occhi di
tutti, e, solo chi non ha occhi
per vedere lo scempio e orecchie per sentire lo sferraglio
delle ruspe che mangiano
terra, può negare . Nelle
Aree protette, nelle zone SIC
e ZPS, nei campi coltivati,
lungo gli argini dei torrenti,
e, fino dentro il mare, le betoniere e gli scavatori sono
operativi notte e giorno. Si
continuano a costruire casette
a schiera, villette con piscina
e patio con affaccio, villaggi
e villagetti turistici. E se la
Campania ha superato il 10%
di suolo consumato, si registrano percentuali preoccupanti proprio nel Cilento.
Agropoli ha consumato590
ettari suolo pari al 18% del
suo territorio. Capaccio ha
consumato 1247 ettari di
suolo pari all’11% del suo
territorio. Ascea ha consumato 320 ettari di suolo pari
8.5% del suo territorio. Castellabate ha consumato 442
ettari pari all’11.8% del suo
territorio. Giungano ha consumato 97 ettari di suolo pari
all’8.2% del suo territorio.
Laureana ha consumato 96
ettari di suolo pari al 7% del
suo territorio. Montecorice
ha consumato 200 ettari di
suolo pari al 9% del suo territorio. Pollica ha consumato
183 ettari di suolo pari al
6.5% del suo territorio. Vallo
della Lucania ha consumato
216 ettari di suolo pari
all’8.5% del suo territorio.
Albanella ha consumato 362
ettari di suolo pari al 9% del
suo territorio. Ispani ha consumato 78 ettari di suolo pari
al 9.3% del suo territorio.
Ogliastro Cilento ha consu-
mato 111 ettari di suolo pari
all’8.4% del suo territorio.
Sapri ha consumato 144 ettari di suolo pari al 10.1% del
suo territorio. Torchiara ha
consumato 87 ettari di suolo
pari al 10,2% del suo territorio. Vibonati ha consumato
164 ettari di suolo pari
all’8% del suo territorio.
Pochi ma significati numeri
che rappresentano parte della
realtà del Cilento…mentre le
aree interne si spopolano, la
fascia costiera si riempie
sempre più di cose, case, casini e casette… È il progresso
BELLEZZA!
IL SONDAGGIO DI SETTEMBRE
Cilento Blu
L’87% dei votanti vuole che sia riproposto
Quest’anno la Regione
Campania, tramite l’EPT di
Salerno, ha riattivato il
Metrò del Mare e ha prolungato il servizio dell’alta
velocità (Italo e Freccia
Rossa) per le zone turistiche nell’area Parco NazioSì, deve essere riproposto
nale del Cilento, Vallo di
Diano e Albrurni.
Ritieni che il servizio vada
riproposto anche per il
prossimo anno oppure no?
Sì: 87%
No:13%
No, bisogna cambiare
14 n° 35 06/10/2016
LA STAZIONE DEL MARINAIO
di Sergio Vecchio
VALLO DELLA LUCANIA
AGROPOLI
CILENTANA
Aveva tentato la fortuna quasi ogni
giorno acquistando, in 12 mesi, 255 tagliandi delle lotterie istantanee. Dopo
aver speso circa 3.000€ senza ricevere
mai il tanto sospirato bacio dalla «dea
bendata», ha trascinato le Lotterie nazionali e i Monopoli di Stato in un’aula di
tribunale. Sarà risarcito e otterrà il corrispettivo speso per l’acquisto dei tagliandi, un 29enne salernitano che ha
rischiato di rovinarsi per la mania del
gioco. A stabilirlo è stato il giudice di
pace del tribunale di Vallo della Lucania
che ha accolto, con sentenza immediatamente esecutiva, il ricorso del giocatore…
Introiti pari a 10,5 milioni di euro: era
questa la previsione di incasso per le contravvenzioni elevate con l’autovelox
piazzato dal Comune di Agropoli tra le
due uscite cittadine della Cilentana. È
questo almeno quello che sostengono i
consiglieri di minoranza del Comune di
Agropoli – Agostino Abate, Vito Rizzo
ed Emilio Malandrino – che attaccano
duramente il comandante della polizia
municipale Maurizio Crispino, colpevole
a loro dire di aver fatto previsioni azzardate e di non aver fatto chiarezza sulla
messa in funzione o meno del nuovo autovelox…
Questa volta la strada provinciale
430 Cilentana non finisce sulle pagine della cronaca locale per sinistri
stradali o ritardi nella consegna dei
lavori, bensì per un incidente sul lavoro. Un operaio, infatti, è rimasto
ferito sul cantiere della superstrada.
L’uomo nella giornata di venerdì è
stato colpito ad un occhio da una
scheggia schizzata via dalla trivellatrice. Il malcapitato è stato immediatamente soccorso dagli altri operai,
in un primo momento, e poi da
un’ambulanza che lo ha trasportato
d’urgenza all’ospedale San Luca di
Vallo della Lucania…
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
n° 35 06/10/2016
15
Al “MoraLuna” di Capaccio, una cucina mediterranea,
buona e al prezzo giusto
Nella foto: Franco Napoleone con Laura e Mario Marsico
E
cco che è arrivato l’autunno
con i suoi colori e i suoi sapori.
Gli stabilimenti balneari sono
praticamente tutti chiusi. I turisti, a
parte quei pochi che sono in zona per
turismo culturale, sono andati tutti
Gastro-news
EBOLI – Domenica 9 ottobre, al Biga
Pizzeria, Piazza S. Cosma e Damiano
1, ci sarà la presentazione del menu
autunnale. In quest’occasione lo chef
Fabio Pesticcio del Ristorante "Il Papavero" si divertirà ad abbinare sapori
e profumi del nostro territorio, facendo
degustare le "Stellate". Il tutto accompagnato da una selezione di vini curata
dall'Enoteca Gargiulo di Eboli. Info
0828 212113.
POLICASTRO BUSSENTINO - Venerdì 14 ottobre, al Ristorante L’Uorto,
Via Orto del Conte 2, Cena Spettacolo
“NamaRaCundo”, musica e balli popolari. Info: 0974 984647.
SICIGNANO DEGLI ALBURNI –
Sabato 15 e domenica 16 ottobre, si
svolgerà la 45a edizione della Sagra
della Castagna: gastronomia, mercatini, musica popolare e la
storica “Corsa delle Carrette”. Info: Pro Loco
Monti Alburni 389 187
2946.
Per segnalare news enogastronomiche: [email protected]
o
telefonare
al
338
9426245.
via. Per i prossimi sei mesi avremo il
solito tran tran. Di questo, molti sono
felici e tanti altri non lo sono. In tutti
i casi bisogna accettare questa realtà.
Così, per cambiare, per il consueto
appuntamento gastronomico ho preferito qualcosa di diverso, senza allontanarmi troppo. Ho “abbandonato”
la piana e mi sono diretto verso i nostri monti, obiettivo il Ristorante MoraLuna di Capaccio, per intenderci,
quello che una volta era conosciuto
come “La Selva”. Per raggiungerlo,
una volta arrivati a Capaccio Paese, si
prosegue per Trentinara. Circa a metà
strada, sulla sinistra, ben visibile, c’è
l’insegna del locale. Poche centinaia
di metri e ve lo trovate davanti. Il
posto ha molti lati positivi e tra questi
l’aria salubre, fresca, pulita e incontaminata. Aggiungiamo che d’estate
ci si può godere il fresco all’ombra di
castagni e d’inverno la tranquillità
che fa venire in mente lo slogan della
Cynar di qualche anno fa: “contro il
logorio della vita moderna”. Francamente il posto mi è sempre piaciuto.
Il locale, da pochi mesi, è gestito da
Mario Marsico (con la collaborazione
della moglie Laura), valido chef-ristoratore ben conosciuto nel Comune di
Capaccio – Paestum, che da sempre
si è contraddistinto per i suoi modi di
fare molto ospitali. In sala, invece, si
è affidato alla professionalità di
Franco Napoleone, maître e sommelier, felice di lavorare al MoraLuna,
perché è a pochi minuti da dove abita.
È stato proprio Franco a riceverci e ad
accompagnarci al nostro tavolo che,
essendo sabato, per sicurezza avevamo prenotato. Il locale dispone di
due salette intime, arredate con gusto
e in stile classico moderno. Per la
scelta del menu, conoscendoci,
Franco ha preferito esporci le specialità del giorno alla “voce”. Quando ci
ha detto che erano arrivati dei funghi
porcini freschi, non abbiamo avuto
nessuna esitazione e insieme abbiamo
composto il nostro pranzo tutto a base
di questo piacevolissimo prodotto autunnale. Così abbiamo iniziato con
un’insalatina di porcini con gamberetti condita con un ottimo olio extravergine d’oliva. Come si dice che il
buongiorno si vede dal mattino, ho
capito subito che per un giorno avrei
rinunciato alla mia dieta a vita di
mangiare poco. A seguire, senza sforzarci di cercare qualcosa di particolare, abbiamo optato per delle
semplici tagliatelle ai funghi porcini.
Chi conosce Mario Marsico, sa pure
che le sue porzioni sono generose. Per
me che mi conosce da tempo è andato
oltre. Non riesco a quantificare, ma
credo che la mia porzione di tagliatelle era molto vicina ai 150 grammi!
L’aspetto, il profumo e l’abbondanza
di funghi non mi hanno per niente
scoraggiato. Ho spazzolato via tutto
senza dare il tempo di raffreddarsi.
Avete capito che ho gradito molto. Il
buonsenso avrebbe voluto che mi fermassi. Invece, come secondo ho
scelto un entrecôte di manzo, naturalmente con salsa ai funghi porcini.
Anche questo mi è stato servito in
modo generoso. La carne molto tenera e la salsa ai funghi molto saporita e consistente mi hanno fatto
terminare in bellezza la mia giornata
sulle colline capaccesi. Come vino,
dato il clima ancora mite, ho scelto il
Gragnano di Sannino che nell’insieme ha accompagnato bene il tutto.
Complimenti a Mario e al suo staff.
Per dovere di cronaca, ho dato un’occhiata al menu e ho visto che la scelta
è varia e ben assortita tra mare e terra.
Un menu composto da un antipasto,
un primo e un secondo arriva raramente ai 30 euro, vini a parte. Il ristorante “MoraLuna” la sera è anche
pizzeria ed è ben organizzato per piccole cerimonie. La struttura dispone
inoltre di una sala che può ospitare
oltre 250 persone per ricevimenti più
importanti. Noi ci siamo trovati molto
bene e, senza esitazione, consigliamo
il posto. Il “MoraLuna” è chiuso il lunedì e gli altri giorni è aperto a pranzo
e a cena.
Ristorante MoraLuna, Via Ercole Garofalo 1 – 84047 Capaccio Capoluogo (SA). Tel. 0828.199 22 00.
www.moraluna.it
La ricetta
Spezzatino
di coniglio
ai funghi porcini
Ingredienti per 4 persone: 1,2 kg
di coniglio tagliato a pezzetti, 200
g di funghi porcini freschi, 1 cipolla, 1 carota, 1 bella zucchina, 1
spicchio di aglio tritato, olio extravergine d’oliva, 1 bicchiere di vino
rosso, 1 bel mestolo di salsa di pomodoro, sale e pepe.
Preparazione: pulite i funghi porcini con un panno umido. Asciugateli e affettateli. In una casseruola,
con un filo d’olio extravergine
d’oliva, mettete i pezzi di coniglio,
lavati e asciugati, e rosolateli a
fuoco vivo, perché lascino la loro
acqua. Quando saranno asciutti, toglieteli e metteteli da parte. Mettete
in padella ancora un po’ d’olio e le
verdure tritate (cipolla, carota e zucchine). Lasciate appassire, rimettete
il coniglio e la
metà del vino
rosso. Quando il
vino si è evaporato, aggiungete
i funghi porcini,
salate e pepate a
piacere, versate
il
rimanente
vino e un generoso mestolo di
salsa di pomodoro. Coprite e
portate a cottura
a fuoco basso.
Vino
consigliato: Piedirosso
2014,
Pompeiano Igp,
Sannino.