Rassegna stampa del 10 marzo 2017

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del 10/03/2017
10 marzo 2017
http://news-town.it/cultura-e-societa/15255-violenza-domestica-l-aquila,-il-progetto-we-gosi-presenta-alla-citt%C3%A0.html
VIOLENZA DOMESTICA L'AQUILA, IL PROGETTO WE GO! SI PRESENTA
ALLA CITTÀ
We go! si presenta alla città. Venerdì 10 marzo, alle ore 10:30, il Centro antiviolenza
dell'Aquila e ActionAid Italia presenteranno a Palazzo Fibbioni il progetto europeo di cui
sono partecipi.
Il progetto ha preso il via lo scorso 2 febbraio a Milano, con il primo meeting che riuniva le
coordinatrici delle associazioni partner ed i rappresentanti di due istituti europei in qualità
di esperti. Quattro le nazioni partecipanti Spagna, Italia, Grecia, Bulgaria, rappresentate,
ognuna, da tre associazioni, tra cui il Centro Antiviolenza dell'Aquila. Un secondo incontro
si è avuto a Salonicco dal 22 al 26 del settembre scorso, presenti gli staff di progetto dei
centri.
We go! si propone di rafforzare gli interventi a supporto delle donne che subiscono
violenza domestica in Europa, attraverso il sostegno di quelle attività promosse dai centri
antiviolenza atte a favorire l'empowerment economico, riconoscendo, all'indipendenza
economica delle donne, quel valore indispensabile per ritessere una nuova vita, dopo
l'allontanamento dal contesto violento.
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http://www.agi.it/regioni/abruzzo/2017/03/09/news/carcere_sulmona_per_200_detenuti_pe
rcorso_recupero_interiore-1566732/
CARCERE SULMONA: PER 200 DETENUTI PERCORSO RECUPERO
INTERIORE
Sulmona - Duecento detenuti del penitenziario di Sulmona (con pene da scontare tra 2030 anni), alle prese con un percorso di recupero interiore, scandito da bibbia, buddismo e
ricerca della felicita', attraversato da un filo rosso che prende spunto dall'apartheid e dal
genocidio del Ruanda dei primi anni 90. E' un progetto mai intrapreso finora nei
penitenziari d'Abruzzo quello attuato in 4 tappe alla casa circondariale di Sulmona,
promosso dal centro di salute mentale della Asl, in collaborazione con la direzione del
carcere peligno. Duecento reclusi (sui circa 500 complessivi), con trascorsi in
organizzazioni criminali come mafia, n'drangheta e Sacra Corona, in 5 mesi, da ottobre a
febbraio scorsi, hanno partecipato a un progetto affidato a psicoterapeuti, educatori ed
esperti della materia. Il ciclo di riabilitazione si e' articolato in confronti 'front office' (nel
teatro del carcere) con 200 reclusi, svoltisi tra grandi misure di sicurezza. L'iniziativa e'
stata un'autentica 'scossa emotiva' per le persone ristrette nel penitenziario (con crimini
gravi alle spalle, i cosiddetti reati di sangue) perche' sono state condotte lungo un
percorso molto difficile, finalizzato a favorire una revisione critica degli errori compiuti, la
ricomposizione delle parti di se' e la riconquista di relazioni costruttive. Un processo che
ha aperto negli animi degli ospiti della casa circondariale squarci di pentimento, aneliti al
perdono, momenti di forte coinvolgimento e, in alcuni casi, il desiderio di incontrare i
familiari delle vittime. Promotore del progetto e' stato il dr. Vittorio Sconci, direttore del
dipartimento salute mentale della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila mentre la coordinatrice
e' stata la psicoterapeuta dr.ssa Stefania Ricciardi. Il percorso di introspezione a beneficio
dei detenuti, messo a punto dalla Asl, ha preso spunto dallo storico evento della
Riconciliazione, intervenuta in Sudafrica e nel Ruanda, nei primi anni 90, in seguito ai
drammatici eventi dell'apartheid e del genocidio etnico. Successivamente a queste stragi
furono avviate iniziative legali che portarono, in alcune circostanze, alla riconciliazione tra
autori dei crimini e familiari delle vittime. L'obiettivo dell'iniziativa Asl, supportata al meglio
dai vertici del penitenziario, e' stato proprio quello di cogliere l'essenza di questa
importante circostanza storica del Sudafrica e di calarla all'interno del carcere peligno. Il
primo incontro, a ottobre, e' stato condotto dal dr. Giuseppe Florio, teologo-biblista e
presidente della Ong 'progetto continenti', che ha avuto come tema la ri-trascrizione della
propria vita partendo da fonti spirituali. Il secondo confronto con i detenuti, tenuto dal dr.
Stefano Cera, consulente familiare, ha riguardato la responsabilita' verso il prossimo
mentre il terzo incontro, con relatore il prof. Franco Picini, si e' incentrato sulla felicita',
considerata dal punto di vista del buddismo. A chiusura del ciclo di confronti c'e' stato il
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quarto incontro collegiale, svoltosi a fine febbraio. Alla luce del successo dell'esperienza di
Sulmona fa infine sapere la Asl - il progetto verra' riproposto nel carcere di Avezzano, dove
verra' presentato nelle prossime settimane.
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/l-aquila-call-center-inps-lavoratori-a-rischio-chiedonoaiuto-a-orlando/622463-22/
L'AQUILA: CALL CENTER INPS, LAVORATORI A RISCHIO CHIEDONO
AIUTO A ORLANDO
L'AQUILA – Una delegazione dei lavoratori del contact center Inps-Inail-Equitalia
dell'Aquila ha consegnato oggi una lettera al ministro della Giustizia e candidato alla
segreteria del Partito democratico, Andrea Orlando, in visita nel capoluogo d'Abruzzo.
I lavoratori, che hanno indossato per l'occasione le magliette dell'associazione Lavori@mo
per L'Aquila nata all'interno del contact center che rischia di perdere 560 addetti, hanno
colto l'occasione per tenere viva l'attenzione su una delle questioni più importanti del
mondo dell'occupazione aquilana.
LA LETTERA COMPLETA
Le portiamo il benvenuto a L’Aquila dalle lavoratrici e dai lavoratori del contact center
nazionale dell’Inps.
Abbiamo apprezzato la Sua scelta di iniziare proprio da qui la sua campagna.
All'Aquila oggi il problema prioritario è il lavoro, da tutelare a da sviluppare.
Purtroppo, nonostante le ingenti risorse destinate anche a questo scopo, siamo ancora la
provincia abruzzese con il più alto tasso di disoccupazione.
Siamo 560, di cui oltre il 25 % disabili, a da oltre 6 anni garantiamo un servizio pubblico
essenziale per l’intero paese.
Nel settore dei contact center dell’Aquila sono presenti attività molto qualificate sia nel
mercato pubblico che in quello privato, con personale in possesso di rilevanti
professionalità.
È impensabile farne a meno e si tratta dell’unico settore in grado di promuovere nuova
“buona” occupazione per centinaia di giovani e meno giovani. Una crisi del settore a
L’Aquila sarebbe un dramma.
Anche l’Inps nei mesi scorsi aveva incredibilmente preannunciato l’intenzione di emanare
il nuovo Bando di gara per il servizio di Contact Center basato sul massimo ribasso del
costo del lavoro, come hanno già fatto i più grandi enti pubblici.
Inoltra da mesi il presidente Inps, Tito Boeri, continua a non confermare la corretta
applicazione della Legge sulla clausola sociale per la continuità occupazionale degli
addetti anche in caso di subentro di nuove aziende nel medesimo appalto.
Le alleghiamo la Lettera aperta che noi tutti abbiamo inviato a Boeri nella quale
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dimostriamo l’ingiustificato aggravio dannoso dei costi a carico di Inps, e quindi della
collettività, in caso di sostituzione degli attuali addetti con altri disoccupati, pur rimanendo
con l’identico numero di occupati.
Ma l’Inps si ostina a non fornire le doverose informazioni nonostante l’ampia mobilitazione
e le Risoluzioni approvata all’unanimità dai Consigli regionale e comunale che sostengono
le nostre stesse posizioni.
Chiediamo la Sua attenzione ed il Suo impegno sul tema della corretta applicazione della
clausola sociale introdotta dal nuovo Codice degli Appalti, prima della imminente
emanazione del nuovo Bando di gara relativo al contact center Inps. È necessaria una
iniziativa “preventiva” senza attendere che i problemi esplodano: sarebbe irreparabile.
Stiamo chiedendo semplicemente il rispetto della legge e dei contratti di lavoro.
Stiamo chiedendo semplicemente giustizia.
Semplicemente!
Ma l'Inps tace.
Per questo, oggi la chiediamo anche al ministro della Giustizia, di cui abbiamo sempre
apprezzato l'impegno per l'affermaziomne del diritto e dei diritti.
All'Aquila è questa la vera emergenza!
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http://news-town.it/cronaca/15256-l-aquila,-riapre-il-cotugno-i-docenti-a-cosa-%C3%A8servito-un-mese-di-chiusura.html
L'AQUILA, RIAPRE IL 'COTUGNO'. I DOCENTI: "A COSA È SERVITO UN
MESE DI CHIUSURA?"
"Pochi dati nuovi acquisiti e peraltro non divulgati; non è stato aggiornato lo studio di
vulnerabilità del 2013, né tanto meno smentiti i dati preoccupanti sulle criticità strutturali di
mezzo edificio (il corpo F), che infatti viene chiuso, pur mantenendo assurdamente il
certificato di agibilità del 2009. Nessun dato è stato vagliato da tecnici terzi, né la ReLuis
ha operato in alcun modo. A cosa è servito un mese di chiusura dell'edificio?".
A chiederselo sono i docenti del Liceo Cotugno dell'Aquila, a seguito della decisione
assunta dall'Ente di riavviare l'attività didattica dei licei nelle aule di via Leonardo da Vinci,
con i corpi F e G che resteranno, comunque, interdetti agli studenti per le necessarie
verifiche; "ma noi siamo nella stessa situazione di prima", denunciano i docenti. "Abbiamo
molte domande a cui dovrà essere data risposta, nell'incontro che ci è stato promesso a
suo tempo, per illustrarci i risultati del percorso compiuto. Altrimenti sarà impossibile
ristabilire il rapporto di fiducia con le istituzioni che è stato gravemente compromesso da
questa vicenda. Intanto, aderiamo con convinzione alla manifestazione indetta per domani
10 marzo dagli studenti", hanno aggiunto.
Il documento emanato dall'Amministrazione provinciale con cui si stabilisce il rientro del
Liceo Cotugno in una parte dell'edificio di via da Vinci "è pieno di incongruenze e dimostra
una volta di più la maniera a dir poco opaca con cui continua a essere gestita tutta la
vicenda", si legge nella nota. "Ci fanno rientrare nel vecchio edificio sulla base di due
elementi", spiegano: "la relazione dell'ingegner Giuseppe Pace, che al momento non è
dato conoscere, e il certificato di Idoneità statica e Agibilità sismica del 2009 (come se nel
frattempo non ci fossero stati i dati della prova vulnerabilità del 2013, che dimostrava
criticità strutturali, poste peraltro alla base della programmazione di lavori già finanziati)".
La relazione dell'Ingegner Pace, si dice nel documento, è basata sugli esiti delle prove
relative all'ultima campagna di indagine, "cioè le prove di carico sui corpi F e G, e i
carotaggi. E' utile precisare, però, che le prove di carico e la 'verifica ai carichi statici' sono
due cose diverse. Le nuove prove smentiscono la mancata verifica ai carichi statici del
corpo F? Evidentemente no, altrimenti non ci sarebbe interdetto l'uso di quel corpo, che
costituisce circa metà della scuola. Peraltro, dal documento si evince chiaramente che una
nuova verifica dell'analisi statica e un aggiornamento dello studio di vulnerabilità sismica,
non sono stati fatti (erano stati richiesti all'ingegnere Catana, autrice dello studio del
2013)".
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"Qui sarebbe anche da chiedersi quale sia la correttezza metodologica con la quale si
affidano delle nuove verifiche agli stessi tecnici che hanno già lavorato a studi e progetti
sull'edificio", l'affondo dei docenti. "Non si era detto inizialmente di affidare queste verifiche
a tecnici terzi sotto la supervisione della Reluis?".
Ancora più sconcertante è, per i docenti, l'incongruenza con cui viene motivata la
sospensione dell'utilizzo del corpo F. "Si dice che questo corpo viene chiuso per motivi
precauzionali: ma questa precauzione viene adottata solo adesso? Dopo che tre anni
sono passati da quando l'Amministrazione provinciale ne conosce le criticità strutturali e
statiche? Dunque per tutto questo tempo si è tenuta una comunità scolastica di 1300
persone a rischio?
La chiusura 'precauzionale' del corpo F viene motivata con l'attesa di nuovi controlli e
verifiche, sulla base delle linee guida dettate dalla Reluis, nonché dell'esecuzione dei
lavori di adeguamento strutturale; "ma le due cose sono contraddittorie: o si decide di
approfondire i controlli, mettendo in dubbio i dati dell'analisi statica del 2013, oppure si
decide di fare i lavori d'adeguamento strutturale già finanziati per una somma di 750 mila
euro, dando per buoni quei dati. Comunque sia, visto che erano state rilevate criticità nella
struttura, questi nuovi controlli andavano fatti tre anni fa, oppure bisognava dichiarare
inagibile parte della struttura, come dettano le circolari della Protezione civile".
E ancora: "del corpo F, ci faranno usare rampe e pianerottoli (altrimenti sarebbe
impossibile muoversi e uscire dall'edificio) sulla base delle prove di carico che hanno dato
esito positivo. Ma le stesse prove di carico sono state effettuate anche nelle aule del corpo
F: come mai queste non sono utilizzabili? Qual è l'esito in questo caso? Perché non si
dichiarano formalmente inagibili, come di fatto sono? E perché per tre anni gli studenti
sono stati tenuti lì in queste stesse condizioni? Quanto alla parte restante dell'edificio che
si dichiara sicura, perché non viene emesso un nuovo certificato di agibilità che tenga
conto di tutti gli studi e le prove materiali effettuati dal 2009 in poi?".
Ma soprattutto: "a cosa sono serviti questi 30 giorni di chiusura?", si domandano i
docenti. "Nel documento si dice che sarebbero serviti per due cose: consentire gli
approfondimenti necessari in base alle verifiche tecniche eseguite e in attesa di nuove
procedure di controllo, sulla base delle linee guida dettate dal Consorzio ReLuis. Ora: gli
approfondimenti sulle nuove prove eseguite non sono stati fatti, come si è detto. Quanto al
Consorzio Reluis, nel documento si dice espressamente che la convenzione tra ReLuis e
Regione non è ancora perfezionata. Dunque, anche il Consorzio ReLuis finora non ha
potuto fare nessuna delle tante cose elencate nel documento (compreso un nuovo studio
di vulnerabilità, il che significa che i soldi spesi finora per gli studi già compiuti sono stati
buttati al vento). Forse questo mese è servito a cercare locali alternativi per far riprendere
le lezioni di mattina agli studenti del Cotugno? No, perché la ricognizione degli spazi,
partita con estremo ritardo dopo ben tre settimane di turni pomeridiani, non è a tutt'oggi
ancora definita e la Provincia non sa di quali altri spazi potrà disporre per ricollocare le
classi che non entreranno più nel vecchio edificio. Perciò la risposta alla domanda a cosa
sono serviti questi 30 giorni è presto detta: a nulla. Siamo nella stessa situazione di un
mese fa".
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Ora, viene imposto un rientro in tempi brevissimi, senza un quadro chiaro della
ricollocazione dei vari indirizzi e senza tener conto delle enormi difficoltà organizzative che
questa comporta; "la provincia - sottolineano i docenti - sta effettuando ancora questa
mattina la ricognizione degli spazi, a ulteriore riprova che in questo mese nulla di concreto
è stato fatto nemmeno dal punto di vista logistico. Siamo trattati peggio di pacchi postali.
Come se tutto questo non bastasse, stamattina si è scoperto il furto di materiale di valore
all'interno dell'Istituto, dove oltre ai ladri sono entrati anche i topi. Infine: in occasione degli
incontri che Regione, Provincia e Comune hanno tenuto a fine gennaio nelle scuole, era
stato detto dal vice presidente della Regione Lolli che ci sarebbe stato alla fine dei controlli
sul Cotugno un nuovo incontro per illustrare i dati. Ci aspettiamo, o meglio, esigiamo che
questo impegno venga mantenuto. Perché a tutte le nostre domande deve essere data
risposta".
I docenti del Liceo Cotugno.
Queste le prime firme raccolte, mentre si prosegue nella condivisione del documento:
Anna Lucia Bonanni, Emilia Bernardi, Loretta Bonifaci, Alida Colaiuda, Maria Franca
Corona, Angela D'Amato, Armida De Meo, Francesca Del Papa, Lucila Di Luca, Paola di
Marco, Tiziana Falancia, Rosanna Gallina, Rosaria Lattanzi, Francesco Leone, Emmy
Lhoneux, Roberta Magnante Trecco, Donatella Mancinelli, Rosa Marinacci, Anna Maria
Nanni, Anna Maria Peluffo, Elvira Prioli, Anna Maria Romano, Enza Maria Ruscetta,
Raffaella Santucci, Nadia Sulli, Doriana Turcossi.
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http://news-town.it/cultura-e-societa/15257-la-tommasi-riapre-il-pomeriggio,-monticellitornare-prima-possibile-in-centro.html
L'AQUILA: TORNANO LE APERTURE POMERIDIANE ALLA BIBLIOTECA
TOMMASI
La biblioteca provinciale Salvatore Tommasi torna ad aprire il pomeriggio.
A partire da lunedì 13 marzo, i nuovi orari saranno dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 18
(escluso il sabato, giorno di chiusura).
Il ricorso agli orari ridotti era scattato a settembre scorso, a causa della mancanza di
personale. L'organico della storica Tommasiana - rilocalizzata, dopo il terremoto, nel
nucleo industriale di Bazzano - è ridotto, attualmente, a 4 dipendenti.
La situazione non è migliorata nemmeno dopo il passaggio dalla "giurisdizione" della
Provincia a quella della Regione, avvenuto a novembre per effetto della legge Delrio. Il
dirigente del Servizio Beni e Attività Culturali della Regione, Francesco Tentarelli, aveva
pensato di colmare i vuoti di personale facendo ricorso a forme di mobilità interna ma i
prepensionamenti voluti dall'ente a fine 2016, molti dei quali hanno interessato proprio il
settore Cultura, hanno costretto a rivedere i piani.
Per tutti questi mesi i pochi dipendenti rimasti sono riusciti comunque, a garantire a prezzo
di non pochi sacrifici, le aperture mattutine e i servizi di base, come la consultazione e il
prestito. E, in attesa che arrivino rinforzi, saranno sempre loro a permettere il ritorno alle
aperture pomeridiane. Ma è chiaro che così non si potrà andare avanti ancora a lungo.
"Stiamo lavorando per trovare una soluzione" promette Tentarelli.
Oltre al personale sottodimensionato, l'altro problema da risolvere nell'immediato è quello
della sede.
La scelta di dislocare la Tommasi a Bazzano, in mezzo a capannoni industriali, in una
zona periferica e non servita da mezzi pubblici, si è rivelata disastrosa, come dimostrano i
dati relativi alle presenze medie giornaliere. "Le biblioteche devono stare in città, uno dei
nostri obiettivi è quello di riportare la Tommasi il prima possibile in centro" afferma il
consigliere regionale con delega alla Cultura Luciano Monticelli.
In attesa che partano i lavori nella storica sede di piazza Palazzo (ma ci vorranno almeno
altri due anni solo per l'aggiudicazione dell'appalto), la Regione sta cercando di reperire
altri locali di proprietà pubblica - agibili e situati in centro o nelle immediate vicinanze dove ricollocare temporaneamente la Tommasiana. A imporlo non è solo il buon senso - le
biblioteche pubbliche vivono se si mettono in rete con il resto della città, se mantengono
una vicinanza fisica con le scuole dell'obbligo, le università, i musei; se, insomma,
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diventano i luoghi centrali di una sorta di “polifonia culturale”- ma anche il portafoglio, visto
che l'affitto della sede di Bazzano costava alla Provincia e ora costa alla Regione 164 mila
euro l'anno.
La speranza è che questo riavvicinamento al centro storico possa esserci il prima
possibile, anche se nessuno si è sbilanciato nel fare previsioni. Nel frattempo, la riapertura
pomeridiana dovrebbe ridare impulso e garantire un ritorno alla piena efficienza dei servizi.
Il rilancio della Tommasi avverrà anche attraverso un calendario di eventi - presentazioni di
libri, mostre, incontri con personalità del mondo della cultura - che si aprirà martedì 21
marzo con un poetry slam con Matteo Di Genova organizzato in occasione della giornata
mondiale della poesia. A seguire, ci saranno una mostra fotografica di Danilo Balducci, con
la presentazione di un volume dell’autore, una mostra sul Teatro Stabile dell’Aquila con
conferenza del giornalista Antonio Di Muzio e una mostra dei manoscritti miniati in
possesso della biblioteca.
Molto ricco anche il cartellone delle presentazioni: Viaggi in Abruzzo. Artisti, letterati,
storici, architetti tra Ottocento e Novecento di Adriano Ghisetti Giavarina; Campli.
Indagine sul patrimonio culturale a cura di Roberto Orsatti, Aldo Giorgio Pezzi ed
Emanuela Tritella, sul tema del terremoto. In collaborazione con il punto Einaudi
dell’Aquila, inoltre, saranno organizzati anche un faccia a faccia con il direttore di Radio 3
Marino Sinibaldi su libri, biblioteche e comunicazione e tre incontri con altrettanti autori sul
tema della lingua italiana: il primo sarà con Andrea Di Benedetti, autore di La situazione è
grammatica, il secondo con Christian Raimo, autore di Tranquillo prof., la richiamo io! e
l’ultimo con Massimo Roscia, autore di La strage dei congiuntivi. Infine, sono previste
conferenze del professore ordinario di Storia dell'Architettura presso l’Università “Gabriele
d’Annunzio” di Chieti Adriano Ghisetti Giavarina su Cola dell’Amatrice architetto, di
Francesco Tentarelli su Cola dell’Amatrice pittore, della direttrice del museo di Amatrice
Tiziana Gianni, di Giancarlo Zappacosta sulla storia del teatro in Abruzzo, di Alessandro
Tentarelli sul tema “Relazioni internazionali e nuovi equilibri”, e altre sui temi “Gli affreschi
di San Silvestro e il Maestro di Beffi” e “Pittura nella musica attraverso gli album”.
La riorganizzazione della Tommasi rientra in un piano più generale di riforma del sistema
bibliotecario regionale.
Per quanto riguarda il sistema delle Biblioteche ex provinciali nel suo complesso,
Monticelli ha illustrato il progetto di creazione del Polo Bibliotecario Regionale, che
consentirà di coordinare al meglio le quattro istituzioni di partenza: la Tommasi dell'Aquila,
la Delfico di Teramo, la D'Annunzio di Pescara e la De Meis di Chieti.
Inoltre, è stata annunciata l’adesione alla piattaforma digitale MLOL (MediaLibraryOnLine),
la prima rete italiana di biblioteche pubbliche per il prestito digitale, che permetterà
all’utenza di consultare gratuitamente collezioni digitali di e-book, musica, immagini, film,
giornali, banche dati e persino corsi di formazione online in e-learning. Per valorizzare al
meglio il patrimonio documentale delle quattro biblioteche ex provinciali, inoltre, che
include anche pezzi di altissimo pregio, la Regione darà impulso alla sua digitalizzazione e
messa in rete.
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http://www.terremarsicane.it/corso-di-formazione-gratuito-per-operatore-front-office-perudenti-e-non/
CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO PER OPERATORE FRONT-OFFICE,
PER UDENTI E NON
Celano – Risponde con sempre maggiore partecipazione la cittadinanza celanese e
marsicana all’ormai avviato programma di proposte formative, “qualificanti e gratuite”,
promosso dall’Amministrazione Comunale SANTILLI, fortemente sponsorizzato dall’On.
Filippo PICCONE e realizzato dall’Assessore al Lavoro e alla Formazione, Angela
TACCONE, coadiuvata da Sandro VALLETTA, Direttore del Corsi. In una riunione, dove
hanno già dato la loro adesione, i Presidenti nazionale, regionale e provinciale, de l’Aquila,
dell’ E.N.S. (Ente Nazionale Sordi), indetta per SABATO 11 MARZO, ALLE ORE 16,
presso lo Sportello “Giovani” di Borgo “Strada 14”, verrà presentato il nuovo Corso di
Formazione gratuito per “OPERATORE FRONT-OFFICE”, per udenti e non, primo
assoluto in Italia, che già conta numerosi iscritti, che andrà ad affiancare gli altri due in
itinere:quello per “Assistente all’Infanzia” e quello per “Operatore di Patronato”, suddiviso
in due gruppi, alla luce dell’eccellente risultato avuto nelle adesioni,oltre a molti altri su cui
si sta già lavorando. Il front-office svolge un ruolo molto importante: è colui che
direttamente si relaziona con il cliente gestendo l’immagine dell’azienda per cui lavora. Il
primo contatto che avviene tra operatore e cliente è dunque fondamentale: l’accoglienza,
un sorriso, una telefonata. Ma cosa succede se tale scambio comunicativo è ostacolato?
Se l’operatore non è in grado di comprendere e accogliere la domanda del cliente? La
risposta la si troverà frequentando questo Corso di Formazione GRATUITO….Queste
riflessioni, su impulso dell’On. PICCONE, prontamente recepite dall’Assessore alla
Formazione e Lavoro, Sig.ra Angela TACCONE, hanno spinto a delineare un progetto
formativo, e di inserimento lavorativo, rivolto a persone udenti e non. Il Corso si propone di
formare soggetti, udenti e non, per l’attività di Operatore di Sportello/Front Office, andando
a trasmettere e incrementare il senso dell’accoglienza, la professionalità, l’efficienza e le
competenze necessarie per tale attività lavorativa.
Verrà tenuto da persone esperte in materia e da un tecnico certificato L.I.S. (Lingua
Italiana dei Segni), Valentina DI STEFANO,
Il piano didattico si articola in due moduli principali.
1. Nel primo modulo verranno introdotti i riferimenti normativi relativi alla legislazione
sociale vigente, alla promozione delle condizioni di Pari Opportunità negli Ambienti
di Lavoro, ai diritti e ai doveri dei lavoratori. Verranno altresì affrontati temi di
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carattere socio-assistenziale e psicologico inerenti la sordità e il mondo del lavoro.
Tra questi verrà data particolare attenzione ai seguenti temi: la Comunicazione,
l’Integrazione e la Giustizia Sociale; l’Analisi psicologica del Lavoro (motivazioni,
scelte, esiti); Strumenti per l’Orientamento e l’Inserimento Lavorativo.
2. Nel secondo modulo verrà sviluppato il nucleo dell’idea progettuale. Verranno
fornite delle conoscenze di carattere pratico indispensabili all’operatore di sportello.
I soggetti verranno formati relativamente a:Informatica e Web (conoscenze teoriche
e uso pratico); Competenze Sociali (l’accoglienza, la comunicazione, le relazioni
pubbliche, l’efficienza della risposta data); Modalità di disbrigo pratiche; le attività di
Segretariato Sociale (Inps, Inpdap, Inail); Asl (attività di sportello); Analisi del
Territorio (rilevazione dei bisogni, servizio turistico). L’obiettivo è formare un FrontOffice in grado di utilizzare le conoscenze acquisite per adempiere, efficacemente,
al lavoro a lui assegnato.
Lo scopo principale del Progetto è favorire l’integrazione delle persone udenti e non nel
mondo del lavoro. Per questo motivo all’attività formativa seguirà un percorso di
avvicinamento al lavoro con l’aiuto dei servizi su territorio che consisterà in:
• un affiancamento e sostegno della persona al momento dell’assunzione;
• un incrocio tra domanda e offerta di lavoro.
Il corso ha una durata di 12 mesi per 110 ore di lezione.
Gli Insegnamenti si terranno presso lo SPORTELLO “GIOVANI” DI BORGO “STRADA 14”.
Per INFO e ISCRIZIONI: SPORTELLO “INFORMAGIOVANI” DEL COMUNE DI CELANO,
DAL LUNEDì AL VENERDì, DALLE ORE 10 ALLE ORE 12.
Telefono: 3771699832
Si rivolge a soggetti udenti e non, disoccupati, con cittadinanza italiana, stranieri,
comunitari ed extracomunitari, appartenenti al territorio marsicano.
Per l’iscrizione occorre presentare la seguente documentazione:
• copia del documento di identità
“Stiamo creando non semplici corsi di divertimento o, peggio, con temi caduti nel
“dimenticatoio”, ma investiamo su un tipo di formazione per rispondere a reali occasioni di
lavoro” – con queste parole si è espressa, compiaciuta, l’Assessore Taccone, che ha
continuato – “Desidero esprimere il mio più sincero apprezzamenti a tutta
l’Amministrazione Comunale di Celano ed in particolare all’On. PICCONE, che ha
fortemente voluto e sponsorizzato il progetto, per il magnifico contributo apportato con
l’approvazione della proposta,unica in tutto il territorio nazionale. E’ un’ ambizione che mi
porto dietro da qualche anno e che, finalmente, il mio sogno è diventato realtà”. A nome
dei non udenti, commosso, il commento del Sig. Luigi DI RENZO:”questo era il sogno che
ho inseguito per ben venticinque anni e che adesso, grazie alla sensibilità del Deputato
celanese e dell’Assessore Taccone, è diventato realtà. Grazie anche alla collaborazione di
Valentina DI STEFANO, la quale ci fa da “ponte” nella comunicazione, che ho visto
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crescere giorno dopo giorno, nell’impegno e nella passione. Un sentito ringraziamento a
tutti coloro che hanno lavorato alacremente per la redazione del progetto. Ve ne sono, e
siamo,tutti profondamente grati”.
Viste le premesse, quello di “Borgo Strada 14”, dunque, è destinato sicuramente a
diventare un polo formativo di tutto rispetto.
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http://www.pagineabruzzo.it/notizie/news/L'Aquila/80582/Ovidio_2017_entra_nell_agenda
_politica_del_governo.html
OVIDIO 2017 ENTRA NELL'AGENDA POLITICA DEL GOVERNO
Sulmona - Ovidio 2017 entra nell'agenda politica del governo. Il sottosegretario ai Beni
culturali e al Turismo, Antimo Cesaro, ha infatti assicurato che seguirà per conto del
Ministro Dario Franceschini l'iter legislativo per il finanziamento delle iniziative legate alla
celebrazione del Bimillenario della morte di Ovidio. Le rassicurazioni sono arrivate durante
l'incontro che l'assessore ai Grandi Eventi, Andrea Gerosolimo, e il sindaco di Sulmona,
Annamaria Casini, hanno avuto con il rappresentante del Governo. "Quanto ci ha riferito il
Sottosegretario Cesaro è per noi molto importante - ha dichiarato l'assessore Andrea
Gerosolimo - perché mostra importanti aperture da parte del governo per un evento che
potrebbe fungere da traino per l'intera economia del Centro Abruzzo. C'è poi un passaggio
politico importante - prosegue Gerosolimo - perché il Sottosegretario Cesaro è stato
direttamente delegato dal Ministro a seguire gli eventi legati a Ovidio 2017, a conferma di
una rinnovata volontà dell'esecutivo di stare vicino alle esigenze dell'Abruzzo".
"Ho apprezzato molto la qualità e la varietà degli eventi previsti per le celebrazioni
dell'anno ovidiano, alcune delle quali, come quella che coinvolgerà l'Università di
Costanza, dal grande valore scientifico - ha affermato il Sottosegretario ai Beni culturali e
al Turismo, Antimo Cesaro -. Seguirò personalmente le ultime tappe dell'iter legislativo
della legge che attribuirà i finanziamenti a questo appuntamento, che, sono certo,
rappresenterà per Sulmona e tutto l'Abruzzo una grande occasione di rilancio turistico di
qualità e di ripresa economica per un'area dalle enormi potenzialità ma gravata dai recenti
eventi sismici". "Stiamo ponendo le basi per realizzare un evento destinato a segnare la
storia della città - ha detto il sindaco di Sulmona Annamaria Casini -. Con la disponibilità
mostrata dal Sottosegretario per conto del Ministro e del Governo, possiamo dire che tutte
le più importanti istituzioni saranno vicine a Ovidio 2017: dal governo alla Regione
Abruzzo. Inoltre - ha concluso il sindaco - hanno confermato il loro impegno diretto la
Fondazione Carispaq e la Camera di Commercio".
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10 marzo 2017
https://www.rivieraoggi.it/2017/03/09/237937/open-data-day-un-successo-lincontroorganizzato-dallassociazione-i-care/
OPEN DATA DAY, UN SUCCESSO L’INCONTRO ORGANIZZATO
DALL’ASSOCIAZIONE I CARE
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuto il 4 marzo l’evento “Ricostruzione
Trasparente – (In)formare per un futuro più sicuro” organizzato dall’Associazione culturale
I Care, in collaborazione Action Aid Italia, OnData e Cittadinanza Attiva Onlus, con il
patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto nella cornice dell’Auditorium
Comunale di San Benedetto del Tronto, in occasione dell’Open Data Day, cioè la giornata
mondiale dedicata agli Open Data: dati prodotti da pubbliche amministrazioni ma anche da
aziende private, dati che hanno la caratteristica di essere liberamente accessibili e
utilizzabili da tutti.
La giornata ha avuto un ottimo riscontro ed è stato un momento di interessante dibattito tra
associazioni, istituzioni e cittadini riguardo alla necessità che i dati aperti siano uno
strumento nelle mani dei cittadini per essere protagonisti nei processi, anche decisionali,
della ricostruzione delle zone del Centro Italia colpite dal sisma, favorendo la
collaborazione con le istituzioni, per un processo trasparente e condiviso.
Dopo i saluti del sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti che ha ribadito
l’importanza di queste tematiche e della trasparenza come pre-condizione di ogni
amministrazione. Il comune si è fatto capofila di un progetto con 60 comuni del territorio
per sviluppare insieme un progetto sugli Open Data, sono intervenuti.
•
Ettore Di Cesare membro di OpenPolis ha spiegato cosa sono gli Open Data o Dati
Aperti e come possono essere utilizzati per la ricostruzione;
• Mauro Cecchi – Responsabile dei sistemi informativi del comune di San Benedetto
del Tronte ha illustrato un progetto, di cui il Comune è capo fila, che prevede la
pubblicazione,
praticamente
in
automatico,
di
molti
dati
prodotti
dall’amministrazione che potranno poi essere consultati e liberamente riusati, da
associazioni e cittadini, come Open Data;
• Sara Vegni Project Manager SIS.M.I.CO. (Sistema di Monitoraggio Informazione
Collaborazione), Action Aid Italia ha raccontato la nascita e la costruzione della
piattaforma “Open Data Ricostruzione”, da poco pubblicata, per raccontare i dati
sulla ricostruzione de l’Aquila;
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10 marzo 2017
• Chiara Parapini di Action Aid Italia ha parlato di Terremotocentroitalia.info una
piattaforma animata da attivisti e supportata da Action Aid che è nata subito dopo il
terremoto del 24 agosto, per mettere in relazione bisogni e offerte;
• Lorenzo Perone di onData ha raccontato di RicostruzioneTrasparente.it, uno
strumento per il monitoraggio civico della Ricostruzione del Centro Italia dopo i
terremoti del 2016, che terminata con successo una campagna di crowdfunding, sta
ora iniziando a muovere i primi passi;
• Isabella Mori, responsabile delle politiche per la trasparenza di Cittadinanza Attiva,
ha fatto un excursus della storia decennale sulla trasparenza vissuta
dall’associazione;
• Comitato Arquata per Arquata ha raccontato dell’immobilismo nella ricostruzione e
di tutti i problemi ancora in essere sul territorio, come l’assegnazione di baracche di
lamiera al posto di casette di legno, a volte situate in terreni prossimi a cumuli di
macerie;
• Associazione Chiedi alla polvere: un gruppo di ragazzi di Arquata colpiti dal
terremoto del 24 agosto, vogliono far conoscere la loro esperienza con l’obiettivo di
non dimenticare il loro territorio e di poter descrivere a tutti com’era, com’è e come
sarà;
• Professoressa Giancarla Perotti dell’Istituto Alberghiero di SBT, responsabile del
progetto del MIUR “A scuola di Opencoesione”, ha portato il caso concreto della
loro scuola;
Marco Bruni presidente dell’associazione culturale “I Care” , associazione che lavora da
15 anni nella provincia di Ascoli Piceno, primi promotori dell’Open Data Day a San
Benedetto del Tronto, ha chiuso questo evento dicendo che è il primo passo di un
percorso verso la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni verso l’open government
nella nostra regione.
Per arrivare a questo obiettivo ha lanciato la proposta di realizzare Open Data Marche: un
progetto partecipativo che vuole essere un luogo di confronto per associazioni, gruppi e
cittadini con lo scopo di far conoscere e diffondere cultura dell’open government e le
prassi dell’open data nel nostro territorio. Il primo passo di questo progetto sarà quello di
stimolare l’attivismo civico dal basso, per contribuire alla realizzazione del progetto di
RicostruzioneTrasparente.it che si prefigge l’obiettivo di realizzare il monitoraggio civico
della Ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016. Per realizzare questo
progetto è necessario il contributo di molti: sei un cittadino e vuoi contribuire raccogliendo
informazioni? Sei un giornalista e vuoi raccontare, con i dati, la ricostruzione? Sei un
programmatore e vuoi contribuire attivamente allo sviluppo? Abbiamo bisogno di te!
Scrivici
segnalandoci
cosa
puoi
fare
assieme
a
noi
all’indirizzo
[email protected]
Per informazioni: Marco Bruni presidente dell’associazione culturale “I Care”, 339/6280194
– https://medium.com/@opendatamarche
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