progetto quaresima bassano - Parrocchia di San Vito in Bassano del

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PROGETTO QUARESIMA BASSANO
GLI ANZIANI
Gli anziani costituiscono la fascia più debole della
popolazione. Spesso soli, anche perché - come vuole
purtroppo “la tradizione locale” – abbandonati dai figli,
iniziano ad essere afflitti dalle malattie e dai dolori
legati in parte all’età e in parte al faticoso lavoro svolto
nei campi per moltissimi anni (sono molto diffuse
l`artrite e l’artrosi, che spesso colpiscono quando la
persona è ancora giovane). Una dieta poco variegata e,
in generale, povera, l’impossibilità di curarsi
adeguatamente e una casa poco salubre, oltre alla
mancanza di risorse economiche, non aiuta a vivere
degnamente gli ultimi anni di vita.
Solo negli ultimi anni lo Stato ha iniziato a garantire
una pensione di anzianità (dai 65 anni) che corrisponde
alla modica cifra di circa 70 euro, ma sono ancora
molto pochi quelli che realmente ricevono un contributo
mensile.
È molto forte l’attaccamento che le persone anziane
mostrano nei confronti del proprio villaggio e della
propria terra, che si cerca di lavorare fino a che ci si
riesce. Quando si nasce, si cresce e si invecchia nella
stessa casa è difficile abbandonarla, anche se per un
luogo oggettivamente migliore, come può essere un
centro per gli anziani o anche solo l’abitazione di un figlio o di un parente.
La quasi totalità degli anziani che ho incontrata desidera trascorrere l'ultimo periodo della
propria vita tra i sentieri che ha percorso e i campi che ha lavorato per mezzo secolo e più.
IL PROGETTO - IL LAVOR0 SUL CAMPO
Questo forte legame con la propria terra, la lontananza dalla parrocchia e dai servizi che offre, le
difficoltà di deambulazione e le scarse possibilità economiche impediscono a molti anziani di potersi
recare a Marcará per chiedere un aiuto.
Da diversi anni è allora la parrocchia che si sposta per raggiungere queste persone attraverso il
“lavoro sul campo”, fatto principalmente dai/dalle catechisti/e, dagli oratoriani e dai volontari
italiani che per periodi più o meno lunghi dedicano le loro attenzioni ai poveri.
Non vanno però dimenticati gli anziani che vivono a Marcarà e nei villaggi limitrofi, da cui è più facile
raggiungere la parrocchia, se la salute e le loro tasche lo permettono.
Da un anno abbiamo assunto un’infermiera, che si dedichi soprattutto al lavoro sul campo e possa
affiancare la professionista che già lavora per metà giornata in parrocchia, dove si recano gli anziani
- e, più in generale, gli ammalati – che vivono a Marcarà e dintorni.
Questa persona si occupa degli anziani che necessitano di cure per le malattie croniche o transitorie
che li colpiscono. Inoltre, vedendo la persona nel suo ambiente, avrà sempre un’attenzione verso lo
stato generale in cui versa, così da poter segnalare una particolare situazione in tempi rapidi a chi di
dovere (medico, ospedale, catechista di riferimento, parroco).
Tutte le domeniche e in occasione delle festività religiose e civili, in parrocchia c'è il “Pranzo degli
anziani”, in cui invitiamo gli anziani di Marcarà, e in particolare quelli più soli. Vengono ogni
domenica una cinquantina di vecchietti. Si offre un pasto completo, ricco e salutare che comprende
generalmente la carne, raramente assunta dagli anziani visto il costo proibitivo, ma dalle indiscusse
qualità nutrizionali.
Aiutiamo le persone più abbandonate regalando dei viveri. Ogni mese i catechisti e gli oratoriani
consegnano ai più poveri una borsa di alimenti che comprende 2 chili rispettivamente di pasta, riso,
farina, zucchero, verdure in scatola e 1 litro di olio.
Questi viveri permettono di variare un po’ la dieta dell'anziano, composta soprattutto da grano, mais
e patate. Generalmente si cerca di regalare viveri che arrivano dall`Italia, raccolti nei supermercati o
durante le raccolte di viveri fatte con i ragazzi dell’OMG. Purtroppo quasi mai questi viveri sono
sufficienti. Così spesso ci troviamo a comprarli per non mancare al nostro impegno.
Le tante persone che abbiamo conosciuto possono aver bisogno unicamente di un piccolo aiuto per
continuare un'esistenza che, per la maggior parte di loro, è serena e che sperano continui a esserlo.
La parrocchia, attraverso tutte queste attività, ha il vivo desiderio di aiutarle in questa ultima
importante sfida.
L'aiuto che vi chiediamo è di sostenerci con lo stipendio delle due infermiere che lavorano per la
parrocchia.
Rosaura l’infermiera che visita i vecchietti nei villaggi circostanti guadagna 1.200 soles al mese, con
la tredicesima e quattordicesima. Sono 16.800 soles ( 1 euro = 3,5 soles), in euro 4.800 all'anno.
Liz, l’infermiera che gestisce l'infermeria e lavora mezza giornata, guadagna 600 soles al mese:
all'anno 8.400 soles, in euro 2.400 all'anno.
Inoltre stiamo seguendo dei casi di malati gravi. Ci appoggiamo alle strutture sanitarie peruviane.
Purtroppo solo a Lima ci sono strutture adeguate per la cura di determinate patologie, quindi quando
necessitano visite specialistiche, si devono portare a Lima. Solo per la spesa dei trasporti spendiamo
circa 8.000 soles annui corrispondenti a 2.200 euro.
Infine, una delle spese più grosse nell’infermeria parrocchiale è l’acquisto di medicine: 6.000 euro
all’anno. Come accennato in precedenza, negli ultimi anni il Servizio Sanitario Nazionale ha iniziato a
rispondere alle richieste e ai bisogni dei cittadini più adeguatamente, ma la strada da fare è ancora
lunga. Chiediamo un contributo consistente per l'area medica perché i farmaci di cui gli anziani
necessitano maggiormente non sono coperti dal SSN, cosi come le visite mediche specifiche. Stiamo
parlando dei farmaci antiepilettici, anticonvulsivi, per i dolori legati all’artrite, artrosi, reumatismi
ossei e per combattere il diabete. Si tratta sempre di farmaci che sono stati prescritti da medici
locali o italiani e vengono assunti dalle persone sotto la sorveglianza di un famigliare o presso la
parrocchia stessa. Non tutte le medicine richieste si possono trovare nelle farmacie di Huaraz: in
questo caso chiediamo aiuto a una infermiera italiana che vive a Lima, dove il reperimento di
materiale sanitario è più facile.
Quindi riepilogando, si chiederebbero:
- 7.200 euro per lo stipendio delle due infermiere;
- 2.200 euro per il trasporto dei pazienti;
- 6.000 euro per medicine e visite non coperte dal servizio sanitario Nazionale.
Vi ringrazio per la vostra disponibilità.
p. Raffaele Refosco
Marcará (Perù)