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Orchestra Master dei Talenti
Soprano: Merita Dileo
Tenore: Mattia Pelosi
Basso: Gabriele Bolletta
Illustrazioni: Fabio Vettori
1 - 8 marzo 2017
Programma
Serenata in Sol maggiore K 525 (Eine kleine Nachtmusik) - I mov. (allegro)
Un’aura amorosa tratto da “Così fan tutte” K 588
Exsultate, jubilate K 165 (mottetto)
Duetto Papageno - Papagena tratto da “Il flauto magico” K 620
Dona nobis pacem tratto dalla “Missa Brevis in Sol” KV 140
Ave Verum Corpus K 618
Aria di don Bartolo tratto da “Le nozze di Figaro” K 492
Serenata in Sol maggiore K 525 (Eine kleine Nachtmusik) - IV mov. (rondò)
Madamina, il catalogo è questo tratto dal “Don Giovanni” K 527
Aria della Regina della Notte tratto da “Il flauto magico” K 620
Coro finale del Flauto Magico K 620
Quartetto d’archi
Violino I: Tommaso Belli
Violino II: Nicola Dhò
Viola: Davide Mosca
Violoncello: Federico Vignola
Cantanti
Soprano: Merita Dileo
Tenore: Mattia Pelosi
Basso: Gabriele Bolletta
Illustratore: Fabio Vettori
I VIAGGI DI MOZART
I viaggi hanno riempito la breve vita di Mozart come nessun altro
compositore della storia europea. Vide Belgio, Germania, Inghilterra,
Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria, Svizzera, Slovacchia e Repubblica Ceca.
La destinazione più ambita era l’Italia, terra della cultura, della gioia di
vivere, la terra degli artisti liberi e creativi.
Al tempo di Mozart si viaggiava in diligenza, portandosi dietro il bagaglio
necessario. Le spese erano notevoli: dovevano tener conto dei costi del
mezzo, delle cauzioni, dei permessi per poter percorrere le varie tratte di
strada, delle tariffe doganali, della paga del conducente, del mantenimento
dei cavalli, delle tangenti inevitabili, del necessario per la sopravvivenza. La
velocità di crociera dipendeva dalla stagione, dalle condizioni delle strade e
del tempo e poteva variare dai 5,5 ai 7,5 km all’ora. Gli alloggi per i
viaggiatori erano spesso freddi e umidi e la maggior parte degli ostelli era
decisamente inadeguata.
Per uno straniero, l’Italia del XVIII secolo significa fantasia, eccessi, sogno,
nostalgia, ma anche antichità, cultura, religione, la terra della pittura, del
teatro, della musica… La terra ideale per un artista libero, le terra che
stimola la libertà creativa. Per questo Leopold Mozart decide di fare con
Wolfgang un viaggio in Italia, il Paese della musica per eccellenza: per
permettere al figlio di imparare cose nuove e per dargli la possibilità di
fare nuove e autorevoli conoscenze. È convinto, infatti, che solo
l’approvazione e l’ammirazione dell’Italia possono apportare un sigillo
definitivo alla gloria di Wolfgang. Il primo viaggio in Italia durerà ben 15
mesi!
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Nato a Salisburgo nel gennaio del 1756, Mozart rivelò subito straordinarie
doti musicali, tanto che il padre Leopold, valido violinista e maestro di
cappella presso il principe arcivescovo, decise di far conoscere alla nobiltà
di tutta Europa il talento straordinario del figlio.
Fin dalla più tenera età Mozart cominciò così a viaggiare in compagnia del
padre, che lo faceva esibire come fanciullo prodigio. Tre viaggi ebbero
come meta l’Italia, dove Mozart apprese con facilità lo stile italiano che al
tempo imperava in tutta Europa.
Altri viaggi lo portarono a Londra, Parigi e Vienna; ovunque riscosse grandi
successi sia come esecutore che come precoce compositore di sonate,
sinfonie, messe e opere liriche, di cui le prime furono La finta semplice e
Bastiano e Bastiana del 1768, Mitridate e Lucio Silla del 1770-72.
Nel 1772 morì l’arcivescovo di Salisburgo, protettore di Mozart; il suo
successore non capì la grandezza del musicista e i due mal si sopportarono
fino al 1781, quando Mozart si licenziò definitivamente trasferendosi a
Vienna.
Un Mozart bambino suona in compagnia del padre Leopold e della sorella Nannerl.
Qui, l’anno successivo, ebbe un gran successo con uno spettacolo comico
dal titolo Il ratto dal serraglio. E’ questa la prima opera che Mozart scrisse
da libero professionista: la grande popolarità così ottenuta gli permise di
esibirsi anche al pianoforte, per il quale compose una serie di bellissimi
concerti con l’orchestra. Oltre a questi lavori, sono da ricordare i quartetti
dedicati a Haydn e il quintetto per archi e clarinetto. Ma è per il teatro che
Mozart sente la più forte attrazione, e dall'incontro con il librettista italiano
Lorenzo Da Ponte nasceranno tre grandi capolavori: Le nozze di Figaro del
1786, il Don Giovanni del 1787 e Così fan tutte del 1790.
Gli ultimi anni della vita di Mozart trascorsero miseramente, tra tristezze
economiche dovute alla sua vita sregolata e a intrighi e ostilità di musicisti
rivali.
Debiti e malattie costrinsero Mozart a una frenetica attività compositiva da
cui nacquero Il flauto magico (la sua ultima opera teatrale), il concerto per
clarinetto e orchestra e il famoso Requiem, rimasto incompiuto per il
sopraggiungere della morte, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre del 1791.
Mozart dirige il suo Requiem negli ultimi giorni di vita. Incisione di Mihály Munkácsy
LEOPOLD MOZART
La storia non è stata generosa con Leopold Mozart: ancor oggi i biografi lo
criticano per essere stato un genitore eccessivamente protettivo e
sfruttatore dei figli. Del resto Leopold stesso non ha fatto molto per
presentare una buona immagine di sé: le sue parole, giunte fino a noi nelle
sue lettere, ci presentano un uomo che, come minimo, sarebbe stato poco
piacevole da conoscere. E sembra che la stessa impressione la ebbero
anche i suoi contemporanei a Salisburgo.
“Il lunedì di Pentecoste, il 28 maggio 1787, è morto il nostro
vice Kapellmeister Leopold Mozart”, scrisse l'amico di famiglia Dominicus
Hagenauer nel suo diario. “Egli nacque ad Augusta e trascorse la maggior
parte della sua vita al servizio della corte qui a Salisburgo, ma ebbe la
sfortuna di essere amato meno qui che in altre importanti città d'Europa”.
I musicologi, al contrario, sono meno critici nei confronti di Leopold. Infatti,
se non fosse stato messo in ombra dal suo celeberrimo figlio, egli sarebbe
ancora ben ricordato come compositore ingegnoso e abile insegnante. Il
suo trattato sull'istruzione musicale, Violinschule, pubblicato per la prima
volta nel 1756, venne tradotto in varie lingue e diventò un testo di
riferimento per la musica europea. E inoltre egli fu il primo e più
importante maestro di Wolfgang: tutto ciò che Leopold sapeva, lo insegnò
a suo figlio.
IL RAPPORTO CON IL PADRE
Da alcuni musicologi Mozart è considerato il genio musicale per eccellenza
sia per la sua precocità che per la sua abbondantissima produzione in ogni
genere.
Fondamentale e problematico fu il rapporto con il padre Leopold che gli
fu maestro e che lo influenzò nelle sue scelte umane e artistiche persino
dopo la morte.
Di carattere gioviale, socievole, pieno di energie, aveva bisogno di
condividere la maggior parte dei momenti della sua esistenza con gli altri.
Mai indifferente o poco sensibile, era generoso e spesso privo di senso
pratico, di nobili sentimenti e cordiale affabilità.
Fu il primo compositore a tentare la strada della libera professione,
affrancandosi dallo stato di musicista a servizio.
Religioso ma non strettamente osservante, aveva aderito alla massoneria,
sposandone i principi di saggezza, bontà, amore fraterno, uguaglianza.
Il pensiero della morte occupò un posto rilevante nella sua vita e nella sua
mente. Forse anche dovuto alla consapevolezza della sua malattia cronica:
probabilmente una nefrite, conseguenza di numerose infezioni, mai
guarite, contratte fin dagli anni giovanili durante i giri di concerti.
L’OPERA LIRICA
L’opera è una forma d'arte totale che unisce musica, canto, teatro, arti plastiche, a volte
anche danza. In ogni opera tutti i componenti si combinano nella loro espressività e
bellezza. Questa alchimia complessa fa di ogni rappresentazione uno spettacolo
straordinario che monopolizza la vista, l'udito, l'immaginazione e la sensibilità del pubblico,
dove tutte le passioni umane sono in gioco.
lI libretto
Il libretto è lo ‘script’ di un'opera. Si può trattare di una creazione originale, a volte scritta
da un celebre autore o poeta, ma spesso si tratta dell'adattamento di testi di prosa teatrale
(Shakespeare è stato una grande fonte d'ispirazione per i librettisti), di racconti o di
romanzi. I soggetti sviluppati nei libretti sono numerosi e molto vari: un amore proibito,
l'infedeltà, la vendetta, la sete di potere, la guerra, i miti antichi o anche gli eventi storici.
Con simili soggetti l'opera si ancora in un universo dove si scatenano le passioni umane.
L'amore, il tragico e la morte sono spesso al centro degli intrighi. I personaggi, spesso
combattuti tra i loro sentimenti e i loro doveri, si devono confrontare con delle situazioni
straordinarie e si lasciano trasportare da sentimenti esacerbati. L'eccesso finisce col
consumarli e li conduce ad atti di violenza o alla loro propria morte. Così, colpi di fulmine,
sacrifici, incantesimi, coraggio, suicidi e omicidi convivono nei libretti. Alcuni personaggi
trovano la redenzione, altri sono rosi dal rimorso o puniti per i loro crimini...e a volte le
opere hanno anche un lieto fine!
Il canto
Contrariamente alla maggior parte dei testi di prosa, il testo nell'opera lirica è cantato.
L'intensità e l'emozione del canto hanno un impatto diretto sul peso e sul senso delle
parole.
Esistono diversi tipi di voce, classificati in sei categorie principali: dalla più acuta alla più
grave, si distinguono le voci di soprano, mezzosoprano e contralto per le donne; tenore,
baritono e basso per gli uomini. Le voci si caratterizzano anche per la loro potenza e agilità:
possono essere leggere, liriche o drammatiche. Una voce leggera ha meno potenza, ma può
facilmente salire negli acuti e vocalizzare, invece una voce drammatica è meno agile, ma più
potente.
Le voci sono generalmente associate a dei tipi di ruolo: esse mettono in luce alcuni aspetti
della personalità o del carattere dei personaggi.
La musica
La musica esprime in un altro modo le emozioni e l'azione che hanno luogo sulla scena.
Nello spirito della camerata fiorentina, le cui ricerche e i cui studi sul teatro antico hanno
condotto alla creazione del genere lirico operistico, la musica era al servizio del
libretto: "Prima le parole, dopo la musica". Ma questa concezione è discutibile. Si tratta di
un dibattito antico: a seconda delle epoche è stata data prevalenza al libretto o alla musica.
In realtà la musica non è solo al servizio del canto e del libretto: essa li completa e li sublima
entrambi sottolineando l'intensità delle situazioni e le passioni ed emozioni dei personaggi.
I compositori, giocando con i ritmi, i toni, le melodie e le sfumature, usano lo straordinario
potere di suggestione della musica per creare delle atmosfere particolari che il libretto o la
regia non saprebbero produrre. Alcuni utilizzano persino dei motivi ricorrenti per
rappresentare un personaggio, un sentimento o un concetto.
La regia
Prima del XX secolo, la dimensione teatrale dell'opera era marginale. Nel Seicento, le
rappresentazioni erano piuttosto statiche e sembravano dei concerti in costume. La regia è
diventata importante quando le programmazioni dei teatri d'opera si sono maggiormente
concentrate sul mantenimento di un repertorio esistente e meno sulla creazione. Solo nel
Novecento il canto e la regia hanno iniziato a essere considerati di pari importanza.
Tuttavia, le scene operistiche sono sempre stati dei luoghi magici grazie agli effetti visivi
spettacolari e al grande macchinario scenico. Le possibilità della regia sono aumentate con il
progresso tecnico e oggi gli effetti speciali, la tecnologia digitale e le proiezioni d'immagini
vengono utilizzate in molte produzioni.
Una regia è molto di più di una semplice illustrazione dell'opera: essa introduce dei
significati. Quando un regista lavora a un'opera, è una certa visione dell'opera che egli
propone al pubblico. La prospettiva che egli adotta può essere vicina al libretto e fedele alle
concezioni dell'autore, oppure può essere una interpretazione più personale. Alcuni registi
traspongono l'azione in altre epoche, in altre situazioni oppure in un contesto immateriale e
intemporale.
Queste trasposizioni mettono in valore alcune dimensioni delle opere e arricchiscono il loro
significato rivelando degli aspetti sconosciuti. Per esempio, in una produzione moderna, i
temi sviluppati in un'opera barocca possono rivelarsi molto attuali. Queste prospettive
cambiano il modo in cui gli spettatori percepiscono e comprendono le opere. In questo
modo l'opera si ricrea e si reinventa costantemente. Prima che si alzi il sipario nessuno sa
cosa succederà sulla scena. È questo che rende l'opera così avvincente.
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Articolo tratto da www.opera-europa.org
FABIO VETTORI
La passione di Vettori per l'illustrazione risale ai tempi dei suoi studi da geometra,
quando inizia a essere attratto dal soggetto delle formiche, che diventerà presto la sua
cifra stilistica. Le formiche, in effetti, consentivano di coniugare il suo interesse per il
dettaglio con la possibilità di moltiplicare i personaggi all'interno di una stessa scena,
tanto che negli anni ‘80 inizia la commercializzazione di poster e biglietti d'auguri
raffiguranti le formiche. Nel 1995 fonda a Trento un'impresa finalizzata proprio alla
distribuzione del merchandising correlato alla sua produzione artistica e nel 2004 apre
un primo negozio monomarca. Nel frattempo il suo catalogo si arricchisce di nuovi
soggetti e articoli, tra cui il libro "In viaggio con Mozart", dal quale nasce l’idea di uno
spettacolo che possa unire suoni e immagini.
TALENTI MUSICALI
Talenti Musicali è il progetto della Fondazione CRT, realizzato in partnership con il
Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino, finalizzato al finanziamento di
borse di studio per il perfezionamento dei giovani talenti musicali in possesso di
diploma ‘tradizionale’ del vecchio ordinamento o di diploma accademico di primo o
secondo livello dei Conservatori piemontesi o della Valle d’Aosta, che siano disposti ad
effettuare un periodo di perfezionamento (compreso tra gli 8 e i 12 mesi) presso
Istituzioni, Accademie, Scuole di perfezionamento italiane o straniere selezionate dagli
stessi candidati.
Per il 2016, sono 27 vincitori del Bando Talenti Musicali 2016 per perfezionare il proprio
percorso
formativo
grazie
alle
borse
di
studio
della
Fondazione
CRT.
Amsterdam, Zurigo, Ginevra, Lione, Basilea, Lubecca sono alcune delle destinazioni
scelte.
Il vertice della classifica di quest’anno si tinge di rosa con le vincitrici Chiara Biagioli,
nata a Torino, 22 anni, pianista, che ha scelto Colonia per perfezionarsi e Anna Molinari,
nata a Novara, 17 anni, violinista, che, dopo aver impressionato la giuria durante le
audizioni, si sono aggiudicate le due borse di studio più importanti, dell’ammontare
di 12.000 euro ciascuna.
I Talenti Musicali 2016 sono stati annunciati nel corso della cerimonia di premiazione al
Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, al termine della quale il pubblico in sala ha
assistito a una competizione live tra i migliori vincitori e, in veste di giuria, ha votato il
“talento dei talenti”: il percussionista valdostano Luca Favaro, 23 anni, che andrà a
Ginevra e avrà l’opportunità di eseguire un concerto da solista con l’Orchestra degli
Studenti del Conservatorio di Torino.
La Fondazione CRT
La Fondazione CRT è un “motore” della crescita e dello sviluppo economico, sociale e culturale del
Piemonte e della Valle d’Aosta: è un ente non profit fortemente radicato sul territorio ma, nello stesso
tempo, aperto all’internazionalizzazione. La Fondazione, mecenate dei nostri giorni, mette a
disposizione della collettività bandi, progetti e risorse in molteplici settori: dall’arte alla cultura, dalla
ricerca all’istruzione, dalla salvaguardia dell’ambiente al sistema di protezione civile e di primo
intervento, dall’innovazione all’imprenditoria sociale.
L’impegno della Fondazione è intenso e capillare, ed è destinato tanto alle massime istituzioni, quanto
agli enti e alle associazioni di rilevanza locale.
In 25 anni di attività, la Fondazione ha distribuito risorse per circa 1 miliardo e 500 milioni di euro.
Il Progetto Diderot
La Fondazione CRT realizza il Progetto DIDEROT per offrire agli studenti di tutti gli Istituti di istruzione
primaria e secondaria di I e II grado del Piemonte e della Valle d’Aosta una duplice opportunità:
avvicinarsi in modo creativo e stimolante a discipline non sempre inserite nei programmi curricolari e,
nello stesso tempo, approfondire le materie tradizionali con metodologie innovative.
Il Progetto si articola in workshop, laboratori, video-lezioni, visite, seminari, incontri-dibattiti con esperti
e testimonial, e perfino concerti e rappresentazioni teatrali, in ambiti quali l’arte e la matematica,
l’economia e il computing, la tutela della salute e dell’ambiente, la filosofia. La partecipazione è gratuita
per tutte le scuole (escluso il costo di eventuali trasporti).
Il progetto Diderot della Fondazione CRT ha coinvolto finora circa 650.000 studenti tra i 6 e i 20 anni.
www.fondazionecrt.it
LA FABBRICA DEI SUONI - soc. coop. soc. ONLUS
nasce dall’esperienza dell’Associazione Culturale
La Fabbrica dei Suoni, da anni impegnata in
progetti di sperimentazione di pratiche didattiche
innovative.
Ne è testimonianza la progettazione e
realizzazione nel marzo 2007 a Venasca (CN), del
primo avveniristico parco tematico interamente
dedicato al suono e alla musica, unico nel suo
genere in Europa, denominato "La Fabbrica dei
Suoni". Nel mese di Giugno 2013 è stato
inaugurato il nuovo percorso “L’Atlante dei Suoni”
a Boves (CN), un vero e proprio viaggio musicale
nei 5 continenti e “La Città di Cumabò”, percorso
specifico per la scuola dell’infanzia.
Oltre alla gestione dei parco-museo, La Fabbrica
dei Suoni svolge sin dalla nascita anche un’intensa
attività di organizzazione di eventi musicali, corsi
di educazione alla musica, promuove masterclass
volte all’approfondimento della conoscenza degli
strumenti cardine della musica occitana e della
world music, propone laboratori didattici per
gruppi di ragazzi e bambini, organizza e gestisce
corsi di aggiornamento per insegnanti, educatori,
animatori.
Dal 2014 è partner della Fondazione CRT per
il progetto Diderot.
www.lafabbricadeisuoni.it