N°02 del 25/02/2016

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Transcript N°02 del 25/02/2016

Anno 14 - febbraio 2016
Periodico di informazione e attualità
per i ragazzi di 8/11 anni
Supplemento ad Unico
Tutt
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T uttii giù per terra
I naufragi nell'Egeo continuano ad essere tanti e
la strage di migranti
sale sempre di più, compreso quello dei bambini.
Tutti giù per terra è
l’iniziativa di Unicef
per dire basta alle morti
di piccoli innocenti in
mare. “Chiediamo a tutte
le persone sensibili di
mobilitarsi condividendo
un selfie che li ritragga
seduti per terra insieme
all’hashtag #tuttigiuperterra sui propri canali social per dire
basta alle morti di piccoli innocenti in mare“.
CONTINUA A PAG 2
Giro giro tondo
casca il mondo
casca la terra
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Papa Francesco in Chiapas
Papa Francesco, durante il suo viaggio apostolico in Messico, ha
visitato l'ospedale pediatrico "Federico Gomez" di Città del Messico, uno dei più importanti del Paese. Il Pontefice è stato accolto dalla "primera dama" Angelica Rivera, moglie del presidente
messicano Enrique Pena Nieto, dal ministro della salute, dai dirigenti e dal personale della struttura.
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Tutti giù per terra
CONTINUA DALLA PRIMA
Durante il festival di Sanremo sono stati osservati
30 secondi di silenzio, seduti in terra e l’iniziativa ha avuto il merito di risvegliare numerose
coscienze.
I calciatori greci di due squadre, al fischio d'inizio dell'arbitro,
si sono seduti per due minuti sul campo mentre il pubblico osservava
in silenzio. La partita si è poi giocata regolarmente. "Abbiamo voluto
ricordare i tanti bambini che ogni giorno muoiono a causa del comportamento scellerato delle istituzioni europee" hanno spiegato in un comunicato le due squadre. La campagna Unicef per sensibilizzare sulle
condizioni dei migranti e sulle tragedie del mare, che uccidono ogni
giorno decine di bambini, è quindi rimbalzata dai campi di calcio della
Grecia ai programmi sportivi italiani, alle istituzioni.
Per il sindaco Leoluca Orlando è “un atto simbolico che vuole essere
un nuovo chiaro messaggio all'Europa. Palermo non sopporta più simili
atteggiamenti e orgogliosamente si pone in testa a quel movimento di
pensiero a favore della libera mobilità delle persone con la richiesta dell'abolizione del permesso di soggiorno”. Dalla scuola vomerese
alunni, docenti, personale ata e genitori si sono seduti in terra all'interno della scuola in segno di protesta.
Papa Francesco
CONTINUA DALLA PRIMA
Dopo l'incontro nell'auditorium con i bambini,
i genitori e il personale medico e paramedico, il Papa si è
recato
all'Unità
di
Emato-Oncologia (ludoteca e reparto di chemioterapia) e ha visitato in forma privata i bambini
degenti, destinando loro baci, regali e dando
delle gocce di medicinali. Qui Alexia Garduño –
ragazza messicana di 15 anni affetta da osteosarcoma, una rara forma di tumore delle ossa – ha
omaggiato la visita del Pontefice cantando per
lui l’Ave Maria di Schubert. Papa Francesco è
rimasto incantato dalla performance di Alexia e,
alla fine, l’ha prima applaudita e poi baciata.
2
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In Breve
La battaglia di Jordyn
per una Barbie senza capelli
"Perché i bambini non possono avere una Barbie senza capelli? Tutti,
anche quelli che non hanno avuto il cancro". Jordyn Miller ha 8 anni e ha vinto la
sua battaglia contro il tumore. Quando ne
aveva 5 però, senza più capelli a causa
della chemioterapia, a scuola gli altri piccoli la prendevano
in giro per il suo aspetto. Per questo Jordyn ha lanciato una
petizione: chiede alla Mattel - casa produttrice delle Barbie di realizzare bambole senza capelli da distribuire in tutta
l'Australia.
La storia di Léon,
il lupo con le ossa rotte è tornato a correre
Era il 3 dicembre quando un lupo di otto
mesi viene investito da un automobilista
non lontano da Imola, in Emilia Romagna.
Viene narcotizzato e portato subito nel
Centro tutela fauna selvatica ed esotica Monte Adone. Ha il ginocchio rotto e tre
fratture del bacino. Ma è forte e per questo viene chiamato Léon. Viene operato immediatamente. E recupera giorno dopo giorno. Adesso è tornato in libertà.
In Florida addio alla lotta a mani nude
La lotta a mani nude contro gli alligatori,
per i discendenti della tribù dei Miccosukee era uno sport ma anche una tradizione,
una prova di coraggio e uno spettacolo. I
turisti accorrono numerosi per assistere a
questa esibizione eccezionale, ma i lottatori disposti ad affrontare gli aggressivi
bestioni non hanno voglia di rischiare la vita per il divertimento del pubblico pagante. I Miccosukee allora sono riusciti a
salvare capra e cavoli organizzando lezioni su come comportarsi
quando si incontra un alligatore faccia a faccia. Consigli fondamentali per chi vive o visita la Florida, uno Stato in cui vivono più di un milione di esemplari.
3
Otto Marzo
Festa della donna
Una perfetta sconosciuta che meriterebbe una fama.
Elena Lucrezia Corner Piscopia si laurea in filosofia a Padova il 25 giugno 1678. Avrebbe dovuto ottenere l’alloro in teologia, ma il vescovo si oppone: una donna non potrebbe mai
insegnare la dottrina di Cristo, lo ha scritto San Paolo. E
quindi, dopo lunghe trattative, si ripiega sulla più neutra filosofia.
Elena Lucrezia nasce a Venezia nel 1646 da illustre famiglia
patrizia. Ma suo padre, Giovanni Battista, che pur detiene la
carica di Procuratore di San Marco, la seconda per importanza
dopo quella di doge, l’ha combinata grossa:
ha sposato una popolana originaria del Bresciano.
I figli generati dalla coppia non potranno
essere iscritti nel Libro d’oro, entrare in
Maggior consiglio e quindi far parte del
patriziato.
Il padre – ricchissimo – comprerà la nobiltà per i maschi e imporrà alla figlia
femmina – coltissima, ma assolutamente disinteressata al riconoscimento accademico –
di laurearsi per dare lustro alla famiglia.
Giovan Battista, accorto politico, sa che
il record renderà celebre il nome dei Corner.
La bambina è un piccolo genio, la sua capacità di apprendere è fuori dal comune.
A 22 anni conosce greco, latino, francese, inglese e spagnolo, ed è in grado
di dissertare di matematica o filosofia
passando indifferentemente da una lingua
all’altra.
La giovane donna ama davvero la cultura e
non le interessano affatto le ambizioni paterne, ma non è uso, in quei tempi, contraddire il volere dei genitori; nel
frattempo diventa oblata benedettina, in
pratica rispetta i voti delle monache, pur
continuando a vivere in famiglia. Elena si
massacra
tra
studio
e
preghiera;
4
Era il 1678 e la prima donna laureata al
mondo era italiana
molto probabilmente per questo
il suo fisico non regge e si
ammala, già prima di laurearsi. La durissima vita di
studio e penitenze ha però minato la sua salute.
Ben presto le condizioni diventano critiche e Elena Lucrezia muore trentottenne, il
26 luglio 1684.
Curiosità
Elena Lucrezia Corner Piscopia dovrebbe essere
una gloria nazionale, la
prima donna laureata del
mondo dovrebbe essere nel
Pantheon degli italiani
illustri, motivo di vanto
per tutta la nazione. Dovrebbe. E invece, oltre
alla già ricordata e poco
visibile statua a Padova, c’è solo una targa
infissa nel Municipio di
Venezia. Strade? Tre: una
nella periferia di Padova, le altre Barzanò e a
Cesa (centri non proprio
di prima grandezza, in
provincia di Lecco e Salerno). Scuole? Una, elementare,
a
Cittadella
(Pd). Aule universitarie? Zero. Francobolli?
Zero. L'Italia non ha spazio per ricordare la prima
laureata della storia.
5
La Regina Cleop
La storia di Cleopatra ha ispirato
drammi, opere, romanzi, dipinti e
film. Cleopatra VII fu l’ultima regina d’Egitto e cercò di restituire
potenza e splendore al suo paese. Ma
per tutti è la donna che ha stregato
i due uomini più potenti di Roma:
Giulio Cesare e Marco Antonio. La
storia di Cleopatra si divide tra la
Roma repubblicana, caput mundi, e
Alessandria, capitale dell’Egitto
tolemaico e del mondo ellenistico,
l’oriente romano. È il 48 a.C.
quando Cleopatra si presenta a Giulio Cesare. Sette anni dopo è invece
l’inizio della sua unione con Marco
Antonio. Nel 31 a.C, la sconfitta
navale di Azio porterà alla morte
tragica di entrambi, lei, come narra
la leggenda, suicidatasi con il
morso di un serpente. Una donna non
bella – scrive di lei Plutarco – ma
di grande fascino e che parlava
tutte le lingue del mondo.
Cosa sarebbe l’Egitto senza il Nilo, questo imponente
fiume di 6671 km, che nasce nel Sudan.
È uno dei fiumi più lunghi del mondo.
Il Nilo è stato ed è tuttora utilizzato per il trasporto di
merci lungo il suo percorso, mentre la maggior parte degli
egiziani vive ancora nella valle del Nilo.
Tutte le tombe dell’antico Egitto sono state costruite
a ovest del Nilo, poiché gli Egiziani credevano che, al
fine di entrare nell'oltretomba, bisognasse essere sepolti
sul lato che simboleggiava la morte.
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opatra e l’Egitto
La
scrittura
egizia era di tre
geroglitipi:
fica, scrittura
sacra usata per i
monumenti e dai
sacerdoti, e demotica, usata da
tutti. La scrittura egizia può
essere considerata
fonetica, figurativa e simbolica.
L'alfabeto
possiede solo conso-
nanti e nessuna vocale. Le vocali erano sottointese.
I genitori costruivano per i loro figli animali di
legno con la bocca che si apriva e chiudeva azionando una
cordicella. I bambini poveri avevano delle trottole di
quarzo. Molto conosciuto era il senet, l’antenato della
dama e degli scacchi.
Le Piramidi sono più di 90 in tutto l‘Egitto.
I primi faraoni furono sepolti in tombe basse di forma
rettangolare chiamate Mastabe.
Poi queste tombe vennero costruite a più strati e diedero
origine alle piramidi a gradoni.
In seguito alcuni faraoni vollero avere una tomba grandiosa e si fecero costruire dai loro schiavi e dai contadini piramidi in pietra, alte come collinette. Poiché la
maggior parte delle piramidi veniva saccheggiata, i faraoni
decisero di essere sepolti in tombe più semplici costruite
sotto terra o scavate nella roccia, in luoghi non facilmente accessibili, la valle dei re.
All’interno le pareti erano dipinte con affreschi che rappresentavano scene di vita quotidiana o scene religiose.
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Il fiume e i
Mille e mille anni fa, in una larghissima valle africana, scorreva un fiume immenso. La gente che abitava in quei luoghi era
povera e affamata, perché su quel terreno non cresceva niente di
niente. Stavano tutti seduti sulla sponda del fiume a guardare
l’acqua che passava, passava e non si fermava. Cercavano di
prenderne un po’ con ciotole o vasi: ma era troppo poca e il sole
l’asciugava subito. Niente nasceva e cresceva su quella terra
bruciata. Un giorno, un bambino di nome Rai, seduto sulla riva,
alzò un dito e lo tenne puntato verso il cielo. Il fiume, che
passava immenso e veloce, lo vide e si incuriosì, e rallentò un
poco la sua corsa.
- Piccolo uomo, che fai? Stai indicando il sole? – chiese frusciando.
Il bambino sorrise e rispose: -No, grande fiume.
- E perché tieni il dito così, allora?
- Perché c’è qualcosa sulla punta, e non la voglio sprecare.
- E cos’hai di così prezioso sulla punta del dito? – chiese il
fiume.
- Un po’ di miele.
- Miele? Cos’è il miele? – lo interruppe il fiume incuriosito.
- È una cosa dolcissima - rispose Rai. – Lo producono le api.
- È buono? – frusciò il fiume, rallentando ancora
un po’ e facendo piccoli gorghi golosi vicino ai
piedi del bambino.
- Buonissimo - rispose Rai. – Contiene i profumi
di tutti i fiori che le api mangiano.
Il fiume frusciò intensamente, poi disse: Senti, piccolo uomo, mi faresti assaggiare il
tuo miele?
- Perché dovrei? – disse il piccolo. – Ne ho poco, e se metto il dito
proprio al pelo dell’acqua, ti prometto che lo assaggerò soltanto! – d
Rai, lentamente, abbassò la mano arrivando a sfiorare l’acqua. Il gra
del dito. Ci fu un momento di silenzio. Poi la corrente riprese a scor
- Grazie, piccolo uomo. È davvero buonissimo. Per la tua gentilezza vo
Da quel giorno il fiume, che si chiama Nilo, allargò ogni anno le sue
tile: e la gente poté coltivare il grano, il papiro, il dattero,
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il bambino
Ma chi era Roberto Piumini?
È conosciuto soprattutto dai più giovani, Roberto Piumini, da 28 anni incanta i suoi lettori con filastrocche,
poesie, fiabe, racconti, romanzi, testi teatrali e di
canzoni. Piumini sta scrivendo il mondo su un numero impressionante di libri. Raccolte di racconti per l’infanzia, poesie, romanzi, fiabe per adulti. Libri ricchi
di quella dimensione fantastica che ti tiene incollato
alle pagine senza poterti più staccare. È un tipo robusto, la barba brizzolata incornicia una faccia rilassata e cordiale. È uno scrittore, ma si ritiene
soprattutto un narratore. Gli è sempre piaciuto giocare
con le parole, fin da quando era bambino, in provincia
di Brescia, e ascoltava per ore la radio e i vari dialetti che si parlavano in casa. Un gioco che l’ha portato nel corso degli anni a vestire i panni del poeta,
dell’attore, del maestro, del lettore per ciechi, dello
scrittore di racconti e romanzi, insomma ovunque ci
fosse bisogno di storie. Delle attività divertenti ma
serie, come ogni gioco. Ha iniziato a scrivere per bambini perché voleva scrivere fiabe, che nella nostra civiltà, spesso, non hanno spazio nel mondo adulto. Uno dei
linguaggi che preferisce è la poesia.
to nella corrente tu me lo porterai via tutto! - Se tu metti il dito
disse il fiume.
rande fiume, con un mulinello leggero, leccò delicatamente la punta
orrere e il fiume disse:
voglio fare a te e alla tua gente un regalo.
e acque sul fondo della valle, depositando un fango scuro e molto fer, e vivere più felice.
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Renato Bialetti è morto
Il papà della moka aveva 93 anni e dopo Carosello era conosciuto come "l'omino coi
baffi". È morto ad Ascona, nel Canton Ticino,
Renato Bialetti. Vissuto ad Omegna e cresciuto
nell'azienda di famiglia fondata dal padre,
Bialetti nel 1986 aveva ceduto l'azienda che
porta il suo nome alla Faema, ma era tornato a
Omegna nel 2013 in occasione dell'80/mo anniversario della Moka. Fu suo padre Alfonso, ad
inventarla, nel 1933. Quell'oggetto tutto italiano e a suo modo assolutamente innovativo è
diventato un'icona in tutto il mondo. La moka,
intesa come oggetto di design, è esposta come
un'opera d'arte al Moma di New York e alla
Triennale di Milano.
Funerali Bialetti, in una Moka le ceneri
dell'imprenditore
Una Moka davanti all’altare e, dentro, le ceneri di Renato Bialetti, «l’omino coi baffi»:
così, per volontà dei figli Alessandra, Antonella e Alfonso, è stato salutato a Casale Corte Cerro, nel Verbano, l’industriale che ha ideato la celebre caffettiera. Era il
«re della caffettiera» Renato Bialetti e al suo funerale, sopra
a un piccolo altare, è stata esposta una grossa moka con il disegno dell’omino coi baffi e, all’interno, le ceneri del corpo.
Un particolare non comune alle cerimonie funebri, che però non
ha stupito la piccola e composta folla di residenti, ex operai
e imprenditori del Verbano che ha partecipato alla messa nella
chiesetta di Montebuglio, di Casale Corte Cerro.
Ma oggi la Bialetti si fa in Romania
La Bialetti ha fatto la storia delle caffettiere. L’idea di disegnare un uomo coi baffi ha «marchiato» uno degli oggetti più
usati dagli italiani e lo ha reso inconfondibile. Fino alla metà
degli anni Ottanta l’impresa è stata guidata da Renato Bialetti.
Successivamente è stata ceduta ad altre famiglie. Lo stabilimento di Omegna, che un tempo
dava lavoro a centinaia e migliaia di persone, è stato
chiuso definitivamente nel
2010. Oggi la produzione
delle caffettiere avviene in
Romania.
10
Il Grembiule della Nonna
Il primo scopo del grembiule delle Nonna era di proteggere i vestiti;
Serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno;
Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini;
Dal pollaio, il grembiule serviva a trasportare le uova;
Se c’era qualcuno, srviva a proteggere i bambini timidi;
Quando faceva freddo, ne imbacuccava le
braccia;
Faceva da soffietto, agitato sopra il
fuoco a legna;
Era lui che trasportava le patate e la
legna secca in cucina;
Dall' orto serviva da paniere per molti
ortaggi;
Era utilizzato per raccogliere le mele cadute dell'albero;
all’occorrenza poteva dar giù la polvere;
All'ora di pranzo andava sulla scala ad
agitarlo e gli uomini nei campi sapevano
che dovevano andare a tavola;
Lo utilizzava per posare la torta di mele,
appena uscita dal forno, sul davanzale a
raffreddare;
Occorrerà un bel po' di anni prima che
qualche invenzione o qualche oggetto possa rimpiazzare questo
vecchio buon grembiule.
11
L’EGITTO
TEST
A CURA DI NUNZIA D’ANGELO
Giro giro tondo casca il mondo
casca la terra e tutti in … EGITTO!
1) L’Egitto è uno Stato del
a) Nord Africa
b) Sud Asia
2) Il principale fiume è:
a) il Nilo
b) il Po
3) Vaste aree dell’Egitto sono coperte…
a) dalle sabbie del Sahara e sono disabitate
b) dalla neve e vi hanno costruito impianti sciistici
4) La Capitale è:
a) il Cairo
b) Tokio
5) Lungo la foce del Nilo…
a) fin dall’antichità gli egiziani hanno costruito e coltivato
i terreni bagnati dalle sue acque
b) gli egiziani si sono mantenuti lontani dalle sue acque,
perché avvelenate
6) La lingua ufficiale del Paese è:
a) l’Arabo
b) il Francese
7) Anticamente l’ Egitto era suddiviso in…
a) Alto e Basso Egitto unificato da Narmer
b) Sud e Nord Egitto unificato da Napoleone Bonaparte
8) Anticamente chi prendeva tutte le decisioni?
a) Il Faraone
b) Il Papa
9) Qual è il simbolo dell’Egitto?
a) Le Piramidi
b) Il Cubo
PROFILI
Maggioranza di A
Complimenti hai un’ottima conoscenza dell’Egitto oppure hai una
brava insegnante di storia e geografia (ah ah ah)!!!
In ogni caso sembra che tu sia un vero esperto di questa meravigliosa terra e che tu abbia un interesse alla conoscenza!!!
Maggioranza di B
Male… hai una scarsa conoscenza dell’Egitto!
Allarga i tuoi orizzonti!
12
LA RICETTA
a cura di DIODATO BUONORA
Kofta di pollo e patate
Gli egiziani, come tutti i paesi musulmani, non mangiano la
carne di maiale e non bevono alcolici. La loro cucina è basata
soprattutto sulle verdure e i legumi che crescono lungo le valli
fertili del Nilo. Essi fanno molto uso di due spezie, il cumino
e il coriandolo, che danno un tocco particolare a tutti i
piatti. La carne più utilizzata è quella dell’agnello. Però,
per la nostra consueta ricetta abbiamo preferito usare il pollo,
molto più digeribile e piacevole per i più piccoli. Naturalmente, come facciamo sempre in questi casi, il nostro piatto lo
abbiamo modificato per due motivi: per facilitare la ricerca
degli ingredienti e per renderlo più adatto ai nostri gusti. Le
kofta di pollo e patate che proponiamo sono una specie di polpette. Per prepararle dovete procurarvi 4 patate grandi e pe-
late, 1 chilo di carne di pollo macinato, pangrattato, 2
uova, una cipolla piccola tritata, olio extravergine
d’oliva, un poco di farina e sale. A questo punto, con
l’aiuto di un adulto, lessate le patate e passatele con uno
schiacciapatate. Mettetele in una ciotola capiente e salate. In
una padella, fate soffriggere la cipolla tritata e successivamente aggiungete il pollo macinato. Mescolate, fate cuocere e
fatelo raffreddare. Nel frattempo sbattete le uova in una ciotola e preparate un piatto con il pangrattato. Aggiungete il
pollo alle patate e se necessario aggiungete un po' di farina
per compattare meglio il composto. Fate delle palline non troppo
grandi, passatele prima nell' uovo e poi nel pangrattato. Friggete in abbondante olio e, non appena saranno pronte, adagiatele su carta assorbente per eliminare l' olio in eccesso. Buon
appetito.
Dibbì
13
Sanremo, il maestro Bosso:
''La musica è come la vita,
si può fare in un solo modo, insieme"
Le parole del pianista Ezio Bosso, direttore d'orchestra di fama internazionale ed ex bassista degli Statuto,
commuovono la platea dell'Ariston che
gli riserva una standing ovation.
Bosso è affetto da una malattia neurologica degenerativa che non limita la
sua creatività e le sue capacità di musicista. "Noi uomini tendiamo a dare per
scontate le cose belle. - ha detto Bosso - La vita è fatta di
dodici stanze: nell'ultima, che non è l'ultima, perché è quella
in cui si cambia, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la
possiamo ricordare, perché non possiamo ancora ricordare, ma lì
la ricordiamo, e siamo pronti a ricominciare e quindi siamo liberi". Ezio Bosso, è pianista, direttore d'orchestra di fama
internazionale. Ha 44 anni ed è torinese. Ha imparato a leggere
lo spartito prima delle lettere, e a 4 anni già suonava. Da ragazzino per 3 anni è stato bassista degli Statuto, presto abbandonati per la musica classica. A 16 anni il debutto come
solista. Compositore, direttore, ha firmato anche la colonna
sonora di "Io non ho paura", di Gabriele Salvatores. Nel 2011
ha dovuto sottoporsi ad un intervento al cervello, per l’asportazione di una neoplasia che lo ha precipitato, parole sue, in
"una storia di buio". Dopo l’intervento infatti è stato colpito
da una malattia autoimmune. Aveva disimparato a parlare e a suonare, ha dovuto riapprendere tutto. Ma non si è fermato.
Solo nel 2015 ha inciso il primo disco "The 12th Room", doppio cd per piano solo registrato con il pubblico in sala a Gualtieri, Reggio Emilia.
14
PALLAVOLO
Eleonora nel campionato Under 13
"La più forte della squadra?
Sono io, naturalmente"
Ha 13 anni ed è affetta dalla sindrome di
Down. Gioca nell'Ischia Pallavolo, Eleonora Buono, pallavolista in erba, appena 12
anni e il volley nel sangue mentre la sorella, Maria Cristina, gioca in serie D.
Ora giocherà nel campionato federale Under
13, con la casacca dell'A.s. d. Ischia Pallavolo e l'entusiasmo è tutto in quel sorriso
che conquista chi la circonda, sugli spalti e
tra le piccole compagne di squadra.
Sei anni fa per la prima volta arrivò in palestra sfidando i pregiudizi di tutti e capendo che non c'era nessun motivo perché non
dovesse farlo.
Ha fatto tutta la trafila, fa gli esercizi
che l'allenatore a tutte e se sbaglia
l'aspettano.
Chi fa coppia con lei, lo fa col sorriso sulle
labbra, pronta a batterle il cinque.
Nessuno si meraviglia più.
“Ma non è stato facile! Ti crolla il mondo
addosso! – dicono i genitori - Pensi che non
Trova le parole
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Scopri che la
strada è in salita! Ma può essere
comunque
meravigliosa!
Al cromosoma in
più, così, fanno
caso in pochi.
E
quella
di
Eleonora è una
bellissima storia.
15
Il 2015 è stato l’anno
più caldo di sempre
Il 2015 è stato l’anno più
caldo da quando esistono rilevamenti meteorologici affidabili, cioè da 136 anni.
La temperatura media globale
del 2015 è stata infatti di
14,79 gradi centigradi, pari
a 0,90 °C in più della media
del XX secolo. La temperatura
media delle terre emerse è stata di 1,33 °C superiore alla media
del Novecento, quella della superficie dei mari di 0,74 gradi.
La nuova classifica dei cinque anni più caldi è questa:
2015,
1998.
2014,
2010,
2005
e
Un record, però, destinato a durare poco perché secondo il Met
Office il 2016 sarà a sua volta
l’anno più caldo di sempre, a
meno che ci sia una grande eruzione vulcanica.
Prova a risolvere questi giochi.
La soluzione nel prossimo numero