n° 14 21/04/2016 - Unico Settimanale

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Transcript n° 14 21/04/2016 - Unico Settimanale

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0828. 1992339 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177
Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1,
comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
Anno XVII
n° 14 del 21 aprile 2016
Amoris
Costa D’Amalfi
Laetitia
Avantiair lo rimette in pista N
o n
sono
tanti
quelli che si
applicano alla
lettura
di
un’enciclica
papale.
Sono ancora
meno quelli
che ne sentono il bisogno perché le
sentono lontane dal quotidiano lottare
per vivere. Nel caso dell’Esortazione
“Amoris Laetitia”, Papa Francesco
ha voluto tentare un raccordo più
stretto tra la Chiesa e il popolo dei
credenti. La novità sta nel fatto che
l’Esortazione è rivolta in egual misura
anche al mondo laico e, perfino non
credente con lo scopo di raccordare in
un unico sentimento l’intera umanità.
D
opo il decreto firmato dal
Presidente della Repubblica
ed entrato in vigore il 2
gennaio 2016 si snoda la questione sui
vertici amministrativi e sull’allungamento della pista che permette l’atterraggio ad aerei di linea charter. Il
giorno 22 Aprile 2016 ricominceranno
i voli dall’aeroporto Salerno-Costa
d’Amalfi. La compagnia interessata
ai collegamenti è la tedesca Avantiair
GmbH & Co con un aeromobile Fokker , 100 posti a sedere, a partire dalla
data sopraindicata fino al 28 Ottobre
2016. Il tour operator sarà Travel Before con voli da/per Salerno, mete turistiche e non: Milano Malpensa,
Olbia, Verona, Corfù, Zante, Malta,
Ibiza, ma anche siti religiosi quali
Lourdes e Mostar-Međugorje.
L.R A PAGINA 9
CORALLUZZO A PAGINA 17
Antica
Lucania
Ritorno
“agricolo”
i sarà
anche
il settimanale cilentano
UNICO tra i promotori dell’Associazione Onlus
Antica Lucania. La macro-regione
Antica Lucania “Triangolo della lunga
vita”, abitata dagli Hirpus –Lupo, rinasce, infatti, dopo più di due millenni, grazie ad un’Associazione
Onlus che avrà il compito di andare
alla ricerca dei luoghi e dei riti del territorio, di trovare nuovi ed efficaci
modelli da applicare localmente, al
paesaggio, al sociale e ai beni culturali, nonché di coniugare gli aspetti
che riguardano l’alimentazione e la
nutrizione.
dati statistici rilevano l'abbandono delle attività tradizionali da
parte dei giovani. Ne è un esempio lampante l'agricoltura, un settore
che ha costituito per secoli impegno
costante di generazioni ed ha scandito i
ritmi di vita di centri piccoli e grandi del
nostro Cilento, lungo le coste assolate
come sulle dolci colline ondulate, nelle
brevi vallate ubertose come sui monti
boscosi. Le ragioni vanno ricercate in
un insieme perverso di concause: poca
redditività del lavoro agricolo, eccessiva frammentazione della proprietà
contadina, usura delle colture tradizionali, scarsa o, comunque, insufficiente
meccanizzazione, bassa qualità della
vita della gente dei campi (mancanza,
spesso, di servizi elementari: acqua,
luce, ecc.),
C
LETTERIELLO A PAGINA 7
PAESTUM
Non chiamiamoli
"matrimonifici"
Il tesoro del
“Granato”
nostri alberghi più belli sono
da tempo punto di riferimento
per l'intera regione per la banchettistica.
Gli eventi, e tra questi anche le cerimonie legate ai matrimoni, sono un
settore turistico legato alla ristorazione a tutti gli effetti.
ue settimane fa su “Unico”
si leggeva l’invito a non dimenticare il castello di Capaccio Vecchia; negli stessi giorni si
propagandava l’apertura del tempio di
Nettuno e con un subdolo occhiolino
promozionale s’ipotizzava di aprire
l’area archeologica ai Vip per celebrare matrimoni, tentativi che nascondono un uso strumentale dei
monumenti.
I
LIUCCIO A PAGINA 8
I
SCANDIZZO A PAGINA 2
D
L.R. A PAGINA 9
2
LIBRO
n° 14 21/04/2016
“Sentire con la pelle” di Mario Trevisan
“Non smetter mai di sognare” con il Laboratorio Olfattivo Sirenae
I
l laboratorio Olfattivo Sirenae è
in continuo movimento e novità,
con le sue creazioni per famose
maison, e a breve ci regalerà una
nuova sorpresa. Prossimamente, infatti, ci sarà la presentazione del primo
libro profumato scritto dal dottor
Mario Trevisan dal titolo: SENTIRE
CON LA PELLE. All’interno un segnalibro profumato all’antica e storica
Rosa di Paestum, accompagnerà la nostra lettura. Il libro non sarà solo cultura ma, attraverso il suo profumo, si
viaggerà nei ricordi e nelle esperienze
di vita con messaggi da custodire nel
proprio cuore. Questo libro servirà
anche ad aiutare chi ne ha bisogno e
una parte del suo guadagno verrà devoluta in beneficenza. L’uscita del
libro e la sua presentazione ci saranno
a breve!
Per il momento BUONA ATTESA …
“
Sentire
con
la pelle
”
Presentazione di Giulio Corrivetti
“Non smettere mai di sognare”: è il
colophon, l’overture e la sintesi esplicita di questo libro. Colophon è una
breve descrizione testuale, posta all'inizio o alla fine di un libro e deriva
dal greco κóλοφων, "sommità",
"cima" oppure "finitura".
“Non smettere mai di sognare” è la
frase che fa da preludio alla poesia che
introduce il lettore al testo. E quella
poesia è un testamento morale. E’ con
essa che Mario Trevisant fotografa il
senso del suo percorso. Evocazione e
descrizione si alternano tra le pagine.
Narrativa e poesia modulano la grammatica con cui l’autore declina le storie, tesse i racconti e descrive gli stati
d’animo e la vita dei suoi pazienti. Le
avventure tradiscono la vita con tutto
il suo correlato di sentimenti e di emozioni. La ricerca di Mario Trevisant è
un lungo percorso tra valori e desideri,
pathos e gioia, entusiasmi e delusioni..
Così, l’autobiografia si compone come
l’immagine di un puzzle che lo
sguardo ricostruisce anche quando le
tessere sono unite solo in parte, ed i
buchi e le assenze del racconto sono
colmati solo dall’immaginario del lettore che riceve stimoli molto particolari quando si immerge nelle trame del
racconto con i diversi sensi.
Trevisant esprime una sua ricerca sensoriale ed impegna tutti i sensi. Sì, proprio tutti: il dattiloscritto mi ha parlato
di lui innanzitutto attraverso i profumi.
Così ho conosciuto questo libro e con
l’olfatto ho totalmente pre-visto
quanto stava per accadere. Il film è
partito e, poesia dopo poesia, racconto
dopo racconto, l’autore si è rivelato
fino in fondo con la sua sensibilità, le
sue contraddizioni ed i contrasti. Contrasti che non saranno mai diluiti, fantasie che non si esauriranno mai e
sogni che saranno sempre il faro e la
bussola delle scelte della sua vita.
Alla stessa maniera, attraverso le esperienze olfattive con cui l’autore ha allargato il proprio sguardo sull’uomo e
sulla natura egli acquisisce una nuova
arma di seduzione alle proprie risorse
ed al proprio know how: secondo uno
studio appena pubblicato sulla rivista
PlosOne dai ricercatori del Monell
Chemical Senses Center di Filadelfia
e del Dipartimento di Neuroscienze
del Karolinska Institute di Stoccolma,
il profumo altera le altre esperienze
sensoriali e l’insieme della esperienza
vissuta. Il profumo fa apparire le persone più belle e più giovani. I profumi
piacevoli, infatti, alterano a livello ce-
rebrale la nostra percezione della bellezza.
Lungo questo solco si incontra il fascino che Trevisant ha subito per l’armonia e la bellezza, allo stesso modo
con cui è stato attratto dal dolore o
dalla sofferenza. Piacere e dolore sono
i temi dell'Eros e del Thanatos, ovvero
rispettivamente la “pulsione di vita” e
la "pulsione di morte", come Freud le
ha definite nel suo celebre lavoro “Al
di là del principio di piacere” del 1920.
Secondo molti autori la percezione
della minore o maggior bellezza è un
processo di tipo emotivo-affettivo con
radici nei nostri modelli mentali interiori e gli stimoli olfattivi avrebbero
una via nervosa d’accesso privilegiato
a questi circuiti affettivi formatisi in
fase neonatale.
Tutto quanto le differenti esperienze di
vita e le differenti esperienze lavorative dell’autore di questo libro hanno
evocato in lui costruiscono l’essenza
delle storie narrate e registrano la cifra
della relazione tra presente e futuro
nella sua instancabile spinta al cambiamento ed all’innovazione.
E’ così che frammenti della sua vita
professionale, le storie dei pazienti,
l’insight, l’empatia, la dimensione
psico-logica delle tante esistenze raccontate, il comprensibile e l’incomprensibile, la mente ed il corpo, la
malattia ed il benessere finiscono per
Martina Marino, Emilia Marino e
Mario Trevisan
ri-suonare una musica spigolosa e soffice che culla il lettore e che ne sollecita l’energia vitale. Sì, una energia
che scaturisce da tutti i sensi possibili.
Questo libro è un testo “non testo”.
Una storia “non storia”. Non una sola
avventura, ma tante avventure di cui
non si conosce l’inizio e non se ne riconoscerà mai la fine, ma solo la sua
sintesi ed il valore sincronico dei loro
messaggi. Un testo che suona anche da
testamento, ingenuo, frammentario,
reale e fantastico al tempo stesso.
Sogno e realtà si abbracciano e si evitano allo stesso modo con cui psicoterapia e vita si distinguono e si
contaminano.
Tutto così. Tutto vero. Tutto semplice.
Tutto essenziale, come lo sono i pensieri e le emozioni rappresentate.
A cura di Gina Chiacchiaro
È turismo sotto altre forme
Non chiamiamoli più "matrimonifici"
DALLA PRIMA
A
ttirano migliaia di persone, danno lavoro a centinaia
di
addetti,
producono reddito, creano indotto
nell'agricoltura e nel settore artigianale e pubblicitario.
Solo a Paestum i banchetti legati ai
matrimoni sono oltre 3000.
Nel tempo è calato il numero degli
invitati, ma è cresciuta la qualità del
servizio e, pertanto il valore aggiunto
è rimasto stabile se non aumentato.
Ad attirare molte coppie a scegliere
Paestum come luogo per immortalare in video e foto il giorno più bello
con l'area archeologica unitamente al
mare a fare da sfondo.
Da poco tempo, con la recente scelta
del MIBAC (ministero dei beni culturali e archeologici) di affidare 20
siti nelle mani di manager con lo
scopo di valorizzarne le performance
economiche, il quadro di riferimento
è mutato.
Infatti, è stata data forma e dimensione economica anche allo sfrutta
d'immagine di beni che attirano oltre
agli abituali turisti anche altre forme
di presenze.
Questo cambia "verso" al modo di intendere la messa a reddito dei beni
tutelati dalle soprintendenze che restano titolari della conservazione e
protezione.
Paestum, con gli altri 19 siti italiani,
sarà sul mercato degli eventi con un
vero prezzario abbinato allo spazio
occupato e al tempo necessario allo
svolgimento degli eventi (non solo
matrimoni).
Le risorse incamerate saranno reimpiegate in lavori di restauro e ampliamento degli spazi espositivi.
A trarne beneficio sarà Paestum, le
strutture ricettive e i turisti che potranno trovare sempre nuovi motivi
per venire o tornare nella nostra terra.
Bartolo Scandizzo
VALLO DELLA LUCANIA
n° 14 21/04/2016
3
Una seconda edizione in nome dei bambini e del Cilento
“Comincia dal campo”
omenica 17 Aprile,
in una giornata assolata che già sembrava piena estate, a Vallo
della Lucania si è svolta la
seconda edizione di “Comincia dal Campo”, un progetto
di promozione della filiera
corta, delle eccellenze del
Territorio e della sana alimentazione. L’iniziativa, promossa da daZero - Pizza e
Territorio, quest’anno si è arricchita anche del progetto di
educazione alimentare “dal
Campo al Piatto” che ha
preso il via lo scorso novembre 2015 ed ha coinvolto la
Scuola Primaria e dell'Infanzia “Mons. A. Pinto” ed il
Circolo Didattico “Aldo
Moro” di Vallo della Lucania. Oltre un centinaio i bambini, tra i 6 e gli 11 anni,
guidati da insegnanti e genitori che hanno preso parte ai
giochi in Piazza Vittorio
Emanuele, dove sono stati
impegnati a raccogliere
nell’orto ricreato gli ortaggi e
la frutta di stagione e a riconoscere i prodotti BIO e
DOC, DOP IGP, nel corner
shop. Molte le attività laboratoriali guidate da Slow Food
Gelbison – Vallo della Lucania e le mostre curate dalle
due scuole che hanno animato Palazzo Mainenti, sede
dell'Ente Parco e da poco ristrutturato. Si è tenuto qui
anche un incontro tra i produttori della filiera corta, i
promotori dell’evento ed il
Presidente designato del
Parco, il dott. Tommaso Pellegrimo, a cui ha preso parte
anche Giuseppe Orefice –
presidente di Slow Food
Campania e Basilicata. L’incontro è stata l’occasione per
approfondire la reciproca conoscenza ed aprire una discussione sulle potenzialità
del settore agricolo ed enogastronomico nel Parco. Dalla
programmazione futura si è
passati invece alla presentazione delle produzioni locali
D
abbinate alle pizze che daZero ha proposto in un incontro aperto a giornalisti di
settore. Importante la presenza dei prodotti presidi
slow food: le olive ammaccate dell'Azienda Agrituristica Al Sentiero di Pollica, le
alici di menaica di Donatella
Marino, la soppressata di
Gioi del piccolo salumificio
artigianale, il cacioricotta cilentano dell’azienda agricola
I Moresani, a cui si sono uniti
la mozzarella nella mortella
del Caseificio Le Starze, il
Tonno Aura, la mozzarella di
Bufala del caseificio Polito
ed il capicollo della Macelleria Luongo. L’olio extravergine di oliva è stato un altro
prodotto protagonista della
giornata, con il DOP Cilento
dell’azienda agricola Cobellis e l’olio extra vergine della
Cooperativa Nuovo Cilento
di San Mauro Cilento, abbinati alle diverse pizze in base
alle specifiche caratteristiche
organolettiche.Il dolce ha
continuato ad esaltare il Cilento ed i suoi gusti con il gelato
artigianale
della
Gelateria Di Matteo di Torchiara che ha scelto di celebrare i fichi del Cilento e la
ricotta di bufala, i primi abbinati al cioccolato e la seconda
ai pistacchi.
Le birre dei birrifici Fiej di
Castelnuovo Cilento e Birrificio Sud di Castellabate
hanno arricchito, insieme ai
vini proposti da Cobellis
l’esperienza.
Maria Teresa Scarpa
“Nessuna operazione nostalgia: solo base per un futuro con un sindaco a tempo pieno”
Dino Liguori, probabile candidato a sindaco di Vallo
ontro il padre,
il figlio e il sindaco di Vallo
della Lucania”.
C o m e ?
“Quando vinse
alla Provincia Angelo Villani
ero candidato contro Antonio
Valiante, il figlio Simone e il
sindaco di Vallo, Antonio
Sansone”. A Vallo vennero
Bassolino e la Jervolino a sostenerli. “Ecco, questo dissi
sul palco al comizio: chi ha
memoria breve lo ricordi”.
Dino Liguori da qualche
tempo è il centro dei discorsi
per le amministrative a Vallo
della Lucania. Viso tondo
(non solo quello), camicia a
quadretti sul rosso e bretelle
d’ordinanza, fa capire che le
avversioni alla sua persona
hanno vita breve, in particolare quella di essere nominato a sindaco dal leader Pd
Antonio Valiante da Cuccaro, il suo antico sfidante.
“Per lui è un azzardo, per me
un’occasione da valorizzare.
Sono socialista e ho combattuto con la Rosa nel pugno,
questo forse non lo sanno”,
spiega sorseggiando un buon
caffè al Planet. Il bar si affaccia sulla piazza Vittorio
Emanuele, a due passi dal
“C
comune.
Sono le tre e in piazza c’è il
deserto. Ma lo è anche in
troppi orari della giornata.
Almeno rispetto a 10 anni fa.
“Sono figlio di commercianti
e capisco benissimo il disagio di chi chiude bottega”,
commenta parlando della petizione che ha visto 98 firmatari di un esposto contro il
Comune per i parcheggi a
tempo in piazza. Spiega che
la piazza è un’idea economica, e che il vero passato va
reinterpretato in ottica del futuro, altrimenti si va alla deriva.
“Non
abbiamo
rigenerazione economica, bisogna difendere l’esistente e
dedicarsi allo sviluppo, tutt’ora assente”.
E a chi le imputa l’assenza
dalla vita cittadina, che risponde? “C’è tempo per studiare e aggiornarsi, sai? In
questi anni ho iniziato un
percorso di studio in Lombardia, alla Bocconi, su tematiche manageriali. Ho
portato queste competenze in
Campania a Napoli e lavoro
sulla direzione Asl a Salerno.
Adesso penso sia giusto offrire del tempo a Vallo della
Lucania”. Hanno scritto una
sfida tra cardiologi: Aloia –
Liguori! “Non è
corretto: io gestisco
diversità.
Sono anche cardiologo, ma faccio
molte altre cose:
coordino il Cup,
delle sale operatorie del distretto,
molti medici e
altro. Poi anche il
cardiologo, come
no”. E troverà il
tempo per Vallo?
“Certo. Mi metto
in aspettativa, e dedicherò
ciò che ho imparato per amministrare. Farò il sindaco a
tempo pieno, mica parttime!”. Fogli con firme di
eventuali permessi per dedicarsi alla campagna elettorale sono sul tavolino dove si
accomoda l’avvocato Pantaleo Sansone. Ha collaborato
rigorosamente a proporre il
nome di Liguori. Forse all’inizio il dottore avrebbe votato per lui, ma adesso i ruoli
si sono capovolti.
Cerca traghettatori per dare
una svolta a Vallo. Il Pd alla
fine di una lunga trattativa lo
sosterrà, così dichiara il segretario Riccardo Ruocco.
Si aspetta la disponibilità del
movimento 18 21. Ha la bat-
tuta facile Liguori, spiazzante, e parla subito dei problemi seri, dal tribunale che
forse verrà chiuso all’ospedale da garantire. Anche se la
vera battaglia è per essere accettato. Ribadisce che non è
in continuità con il passato di
Vallo, “non sono figlio culturale del periodo Sansone,
sono ben altro, una discontinuità con quella squadra lì.
Anzi. Lei dichiara massima
apertura a tutti. Anche ai
grillini? “Certo. Stimo Pietro
Miraldi e sono aperto al confronto. Non sono schematico
ma, come ho affermato, vivo
un atto di donazione candidandomi a Vallo”.
Nicola Nicoletti
4
BCC CAPACCIO PAESTUM
n° 14 21/04/2016
Crediper Prestito Plus al via
E’ una campagna per lo shopping
O
nline dal 13 aprile la nuova
campagna di BCC CreditoConsumo “Crediper Prestito
Plus”, la promozione di prestito flessibile dedicata alla clientela privata delle
Banche di Credito Cooperativo che
regala lo shopping online firmato Ventis, il sito di e-commerce del Credito
Cooperativo.
La BCC di Capaccio Paestum, in collaborazione con BCC CreditoConsumo, la società del Credito
Cooperativo specializzata in soluzioni
di finanziamento personalizzate ed accessibili, che consentono l'erogazione
di credito in modo responsabile chiaro
e trasparente, propone ai propri clienti
un prestito che garantisce la massima
flessibilità nella gestione del piano di
rimborso scelto, grazie alle opzioni:
“Salta la rata” che permette di saltare
la rata una volta all’anno, per tre volte
nel corso del finanziamento; “Modifica la rata” che permette di modificare
l’importo della rata aumentandola o
diminuendola in base alle proprie esigenze; “Zero Penali” per l’estinzione
anticipata che permette di estinguere
anticipatamente il prestito personale
senza dover pagare alcuna penale sul
capitale residuo.
Per tutta la durata della promozione
sarà possibile richiedere fino a 30.000
euro e rimborsare in comode rate mensili con addebito diretto sul proprio
conto corrente. Grazie alla durata massima del rimborso fino a 100 mesi,
sarà possibile realizzare piccoli e
grandi progetti incidendo in modo modulabile sul bilancio familiare.
Inoltre, grazie alla partnership con
Ventis, il sito di e-commerce del Credito Cooperativo e all’operazione a
premi “Crediper Under 35”, tutti i
clienti con meno di 35 anni che otterranno un finanziamento Crediper Prestito Plus entro il 17 giugno 2016
riceveranno un Voucher del valore di
25 euro da spendere sul portale
www.ventis.it, scegliendo tra una vasta
gamma di prodotti di grandi marchi a
prezzi esclusivi e sconti fino al 70%.
Il voucher sarà riconosciuto anche agli
utenti che preferiranno richiedere un
prestito personale Crediper direttamente online sul sito crediper.it
Per reperire tutte le informazioni ri-
guardo al prodotto e scoprire come ottenere il Voucher di 25 euro da spendere online sul portale di e-commerce
Ventis, è possibile consultare la pagina
dedicata all’iniziativa sul sito
www.crediper.it
Per ricevere un preventivo personalizzato in base alle tue esigenze, rivolgiti
alla tua filiale BCC Capaccio Paestum
di fiducia.
La Banca di Cucina Cooperativa main
sponsor della Festa del Carciofo
La Banca ti regala un Carciofo
opo la Pizza Banchereccia presentata alla Festa
dell’Antica Pizza Cilentana
a Giungano e il Forno per
Celiaci proposto alla Festa
del Pane e della Civiltà
Contadina a Trentinara, la
Bcc di Capaccio Paestum
indossa di nuovo il grembiule in occasione dell’VIII
edizione della Festa del
Carciofo che si terrà i prossimi
23/24/25/30 aprile e 1 maggio nella
storica Piazza del Borgo di Gromola.
La Festa, organizzata dall’Associazione Culturale Il Tempio di Hera Argiva, presieduta da Pasquale Palladino,
ha l’intenzione di promuovere il carciofo I.G.P. di Paestum, conosciuto
anche come il Tondo di Paestum, un
vero e proprio concentrato di principi
attivi e virtù terapeutiche. Nel carciofo
è presente cinarina, la sostanza aromatica che gli conferisce il caratteristico
sapore amaro; inoltre è ricco di potassio e sali di ferro, contiene alcuni zuccheri consentiti ai diabetici, come
mannite e inulina, e altri minerali tra
cui sodio, fosforo e calcio; per finire è
fonte di fibre e di diverse vitamine,
principalmente B1 e B3, in piccole
quantità anche vitamina C. Recenti
studi dimostrano che il consumo di
carciofi, grazie alle proprietà digestive
e diuretiche, contribuisce al benessere
dell’organismo e alla prevenzione di
diverse malattie.
L’Indicazione Geografica Protetta riconosciuta al Carciofo di Paestum in-
D
dica una tipologia locale, la cui produzione si concentra nella Piana del Sele,
in provincia di Salerno, caratterizzata
da un aspetto rotondeggiante, dall’elevata compattezza dei capolini, dall’assenza di spine nelle brattee e dal colore
verde con sfumature violetto-rosacee.
Il Carciofo di Paestum IGP è anche
frutto di una accurata e laboriosa tecnica di coltivazione che gli operatori
agricoli della Piana del Sele hanno affinato nel corso degli anni, ottenendo
un prodotto molto apprezzato in cucina, dove può essere utilizzato in numerose varianti a partire dai carciofi
arrostiti per arrivare a pietanze più
complesse come frittata di carciofi,
parmigiana, risotti e vari primi piatti.
La BCC di Capaccio Paestum, Banca
di Cucina Cooperativa, sarà protagonista alla Festa del Carciofo con una
postazione dedicata a gustose preparazioni classiche rivisitate avendo come
ingrediente principale questo ortaggio,
figura di spicco nella Dieta Mediterranea. Inoltre tutti i Soci della BCC che
gusteranno i carciofi arrostiti, presentando la “Tessera Socio”, riceveranno
un carciofo extra in omaggio.
SALA CONSILINA
n° 14 21/04/2016
IN FARMACIA
Garantisce più sicurezza per San Leone e nuovo sistema parcheggi
Cavallone risponde su debiti forensi
G
li avvocati di Sala Consilina ereditano 63mila euro
di debiti dai colleghi di Lagonegro. Sindaco Cavallone, cosa
vuol dire?
Sembra strano che Lagonegro, un foro
così piccolo possa avere un buco discreto perché 63mila euro è una
somma discreta rapportata al numero
di iscritti e del lavoro da gestire all’interno del foro di Lagonegro. Ciò significa che ci saranno quote da riscuotere
dei singoli professionisti di Lagonegro
e Sala Consilina. Quando i due consigli dell’ordine si sono accorpati, Sala
Consilina, aveva un attivo di 19mila
euro e va ricordato che mentre la riforma della geografia giudiziaria è andata in vigore il 13 settembre 2013, il
consiglio dell’ordine salese si è estinto
il 31 dicembre 2014 solo così è giustificabile il fatto che questa notizia sia
uscita adesso. Quando verrà presentato
il conto di risanamento occorrerà trovare opportune giustificazioni e spiegare il perché di questo buco e si dovrà
procedere nei confronti di chi non ha
saputo gestire. Attenderemo gli eventi
ma questa spesa non sarà caricata sugli
avvocati dell’ex foro salese né sui colleghi di Lagonegro che hanno regolarmente pagato.
Sindaco, parliamo del consolidamento San Leone e Castello. La questione è approdata alla Corte di
Giustizia Europea.
Avremo un contenzioso giudiziario
aperto non so per quanto tempo. Si
tratta di oneri di sicurezza che riguardano il cantieramento di tutta l’opera,
messi come una voce all’interno dell’offerta, nell’ambito del bando fatto
dal comune di Sala Consilina e ora bisogna capire bene perché dopo che
Sala ha appaltato il lavoro alla ditta
che era stata aggiudicataria del lavoro,
c’è stato un ricorso al Tar nel quale è
stata rigettata la sospensiva poi l’impugnativa davanti al Consiglio di Stato
che ha rinviato tutto alla Corte di Giustizia Europea. Non si capisce se questi oneri potessero essere compresi
implicitamente in tutta l’offerta rispondente al bando o se dovesse essere
esplicitamente precisato in una voce a
parte nell’offerta. Resta una materia
tecnica e spinosa. Spero che la situazione si risolva presto, stiamo parlando
di una messa in sicurezza di un costone
roccioso con un pericolo di incolumità
pubblica non di poco conto.
Un nuovo sistema parcheggi è entrato in vigore da pochi giorni. Discreta è la tolleranza.
Siamo stati chiari già dal nostro insediamento due anni fa perché pian
piano saremmo intervenuti in tutte
quelle che erano le problematiche
principali della nostra città tra le quali
la viabilità e parcheggio. Tante infatti
erano state le lamentele dei commercianti e dei cittadini per il fatto che non
vi fosse parcheggio nelle vie principali
del territorio a causa di un sovraffollamento di auto. Abbiamo colto occasione per aggiudicare alla nuova ditta
che la riscossione del pagamento del
pedaggio dei parcheggi per mettere un
po’ di ordine e tracciare una linea per
un reset. Ci sarebbe stato un periodo di
LA MALATTIA
DEL BACIO
L
Francesco Cavallone
tolleranza anche per far abituare le persone a un sistema che sarebbe cambiato proprio per dare nuova vivibilità
sia da un punto di vista pedonale che
di circolazione del traffico. Ancora
oggi la tolleranza è discreta ma non ci
può essere la tolleranza verso chi lascia l’auto per andare al bar per un
caffè senza pagare il relativo pedaggio.
Vi sono molti stalli e quindi parcheggi
liberi e sembra che il 50% delle auto a
Sala sia sparito, sono stati smentiti
anche i detrattori della mancanza di
parcheggi. Ho sentito dire in giro che
non ci sarebbe equilibrio tra zona blu
e bianca ma non è così perché rispetto
a 270 posti a pagamento ce ne sono
forse più di 300 gratuiti. Solo alla Cravatta ci sono 120 posti gratuiti, il parcheggio sotto via Mezzacapo, circa
30/35 posti, sotto Rocco più di 1000
posti e tutta via Pozzillo.
Antonella Citro
Ospitalità d’autore
B&B Like your home
i è tenuto lunedì 11 Aprile
2016 un convegno e presentazione di un progetto, presso
l’aula consiliare di Agropoli, su un innovativo network di bed & breakfast
gestiti da giovani con disabilità o esigenze speciali supportati dalle loro famiglie. A presentare il programma
Carmen Guarino, presidente di Fondazione CasAmica, capofila dell’iniziativa e Cetty Ummarino, ideatrice del
progetto, alla presenza del Sindaco di
Agropoli Franco Alfieri.Nel territorio
campano, con ampie potenzialità turistiche, si capisce quanto sia importante
ampliare l’offerta ricettiva, soprattutto
per le aree interne e per rispondere alle
esigenze di una domanda turistica in
crescita, quella dei disabili. Mirando
all’inclusione sociale e all’autonomia
lavorativa degli stessi. B&B Like your
Home è un progetto finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione
“Giovani no profit” dalla Presidenza
del Consiglio dei Ministri; Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale con lo scopo di offrire
servizi specifici alle esigenze di qua-
S
lunque turista e favorire, con il
lavoro, la piena integrazione
sociale delle persone con disabilità. Il progetto stimola e favorisce l’autoimpiego nel
settore turistico, mettendo a reddito la
propria casa e rendendola un bed and
breakfast gestito da giovani disabili o
con esigenze speciali (anoressici, celiaci, allergici) fino ai 35 anni. Ciò grazie all’aiuto di un corso di formazione
della durata di 10 lezioni, rendendo la
famiglia operativa e capace di gestire
sia il front office che il back office
dell’azienda, eliminando barriere architettoniche e sensoriali, e accessoriando il B&B con mappe tattili.
All’interno della struttura ricettiva
verranno venduti prodotti d’artigianato creati dai centri per disabili e
ogni struttura riceverà delle tovagliette prodotte dai disabili durante un
corso di pittura organizzato dalla Fondazione. Il sindaco Alfieri ha parlato
della sinergia amministrativa tra il comune agropolese e Casamica che si
rafforza ulteriormente con progetti di
ampio respiro e di grande utilità so-
5
ciale.
“Il turismo accessibile è portatore di
valori, lo Stato finanzia progetti validi,
bisogna saper cogliere l’opportunità”
ha spiegato infine Alfieri, felicissimo
che questo progetto prenda piede nel
suo comune come indirizzo - faro per
tutto il Cilento.
Alessandro Pecoraro
a mononucleosi
infettiva è
anche definita malattia del primo
bacio. Il virus che
la causa è trasmesso attraverso la saliva, quindi si può contrarre la malattia attraverso i baci, ma anche tramite
un colpo di tosse o uno starnuto oppure condividendo un bicchiere o le
posate con una persona malata. La
causa della mononucleosi è il virus
di Epstein-Barr, che appartiene alla
famiglia degli Herpes Virus. Di
norma non è grave: molti adulti sono
stati esposti al virus di Epstein-Barr
e hanno sviluppato gli anticorpi. Chi
è immune non contrarrà più la malattia.
Tra i segni e sintomi della mononucleosi si possono avere: affaticamento; malessere generalizzato; mal
di gola, ad esempio una specie di tonsillite che non migliora usando gli
antibiotici; produzione biancastra
sulle tonsille che ricorda le placche
batteriche; febbre; linfonodi ingrossati nel collo e nelle ascelle; gonfiore
delle tonsille; mal di testa; eruzione
cutanea; ingrossamento della milza.
I segni e sintomi come la febbre e il
mal di gola di solito scompaiono
quasi completamente nel giro di due
settimane, invece l’affaticamento e il
gonfiore dei linfonodi e della milza
possono durare anche per alcune settimane. Negli adulti le manifestazioni possono essere prolungate e
severe.
Le complicazioni della mononucleosi possono essere più gravi della
malattia in sé. La malattia può causare l’ingrossamento della milza. In
casi estremi la milza può rompersi,
causando un dolore lancinante e improvviso nella parte alta del fianco sinistro. Tra le complicazioni della
mononucleosi figurano anche i problemi al fegato, potreste per esempio
iniziare a soffrire di una lieve infiammazione al fegato (epatite).
Non esiste una terapia specifica per
la mononucleosi infettiva. La terapia
si basa invece soprattutto sul riposo
a letto e sul reintegro dei liquidi persi.
Alberto Di Muria
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6
n° 14 21/04/2016
LA STAZIONE DEL MARINAIO
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IL PROGETTO
L’altra Lucania,
quella Antica
DALLA PRIMA
l legame tra Cibo e ambiente è
sempre più forte in questa vasta
area dagli aspetti inconfondibili
della Magna Grecia. Il sodalizio intende, infatti, affrontare il tema dell’alimentazione da differenti punti di vista:
nutrizionale, ambientale, economico e
culturale. L’associazione Onlus Antica
Lucania si propone di interagire con un
precedente progetto del comune di
Contursi Terme, che significa anche
una vittoria della legalità attraverso il
recupero di un ex stabilimento termale
locale confiscato alla criminalità organizzata. In quest’area verrà realizzato
un “Campus internazionale”, finanziato
dalla Regione Campania con circa otto
milioni di euro, destinato all’alta formazione e alla ricerca della cultura enogastronomica della cucina mediterranea.
L’iniziativa sarà presentata, sabato, 23
aprile (ore 10), a Contursi Terme, nella
Sala Conferenze delle Terme Capasso,
con un evento che ha coinvolto le Associazioni locali di Pioppi e di Paestum
che promuovono la Dieta Mediterranea
e la Società Italiana di Nutrizione
Umana. L’obiettivo è quello di far dialogare territori diversi della penisola per
affermare come le tradizioni gastronomiche locali, a patto che rispettino i canoni della sana alimentazione, possano
costituire anche un significativo momento culturale, fungendo da testimoni
e portavoce delle identità locali ed aiutando a conservare la memoria dei luoghi. Ospite d’onore lo scienziato Mario
Mancini, Professore Emerito di Clinica
Medica dell'Ateneo federiciano di Napoli, già ricercatore e primo collaboratore di Ancel Benjamin Keys, padre
della Dieta mediterranea, nel Seven
Country Study. All’incontro era prevista la partecipazione di Jeremiah Stamler,
Professore
Emerito
di
Epidemiologia Cardiovascolare, Northwetern Medical School di Chicago, il
quale segue con estremo interesse il
progetto Antica Lucania “Triangolo
della lunga vita”. All’ultimo momento
lo scienziato erede della gloriosa tradizione americana che nel Mediterraneo
ha scovato la porta d’accesso alla salute, ha dovuto, a malincuore, rinunciare al viaggio in Italia dov’era atteso
dagli amici dell’Associazione per la
Dieta Mediterranea Ancel Keys di
Pioppi, località dove il professore ha il
suo buen retiro. Sarà presente, in rappresentanza di Slow Food, di cui la
chiocciolina è il simbolo e delle Condotte campane e lucane, il Presidente
Peppe Orefice. E’ stato invitato anche
il senatore salernitano Alfonso Andria.
L’ex parlamentare presentò per primo
un disegno di legge per regolamentare
la Dieta Mediterranea Patrimonio
dell’Umanità, provando a coniugare
l’informazione ai cittadini e la tutela
delle tradizioni sociali e dei valori salutistici nel nostro Paese. Il disegno di
I
legge, avviato nel 2012, ha trovato un
iter complicato, tant’è che è ancora al
punto di partenza.
IL PROGETTO MACRO-REGIONALE COINVOLGE TUTTA LA
COSTA CILENTANA
Il progetto macro-regionale, ideato da
Energeo Magazine, la rivista dei territori, di grande valenza culturale, intende guardare “al passato di queste
zone, pensando al futuro”. E’ propedeutico per Matera, designata Capitale Europea della Cultura 2019. Il claim
recita: educare, conoscere e comunicare. La macro-regione, considerata la
“porta d’ingresso” o l’avamposto dell’attuale Basilicata, era già conosciuta
durante la Preistoria e al tempo dei Romani, perché è stata il principale passaggio per le comunicazioni culturali,
politiche e commerciali. In particolare,
la zona del Cilento ha costituito l’unica
via possibile di comunicazione tra
l’Adriatico e il Tirreno nella regione del
Mediterraneo centrale e ciò è chiaramente illustrato da quello che resta oggi
del paesaggio culturale. Il progetto ha,
tra i promotori, due parchi: l’Area verde
del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il
secondo più grande d’Italia per estensione, e l’ equivalente struttura regionale dei Monti Picentini, dislocata nel
cuore dell’Appennino Campano. Insieme comprendono 109 Comuni.
Paesi e località che si trovano sia nel
cuore dell’Appennino, nella Valle Sele,
Vallo di Diano e sulla costiera cilentana
e vanno fino a Sapri, ultimo comune a
sud della provincia di Salerno, che si affaccia sul golfo di Policastro. Il Cilento
e l’entroterra hanno un primato mondiale invidiabile: 4 sigilli rilasciati
dall’UNESCO per altrettante realtà (Riserva della Biosfera, Geoparco, un ter-
Programma 23 aprile 2016
- Inizio lavori: Ore 10,00
Saluti di benvenuto
Graziano Lardo, sindaco di Contursi
Terme
Ore 10,05
Presentazione
Maria Teresa Rizzo, coordinatrice del Progetto Antica Lucania
Gerardo Siano, coordinatore territorio
Area Paestum
- Ore 10,15
“Verso Matera Capitale Europea della
Cultura 2019
Educare, conoscere e comunicare
Strategie per la divulgazione della Dieta
Mediterranea, un modello alimentare fondato sulla biodiversità, che rispetta il territorio e consente una sana alimentazione”
- Ore 11,45
Antica Lucania – Lectio Magistralis
membri del Comitato Scientifico Energeo
Magazine
Intervengono:
Luigi Lariccia, professore di storia, filologo
“Testimonianza sulla comune discen-
ritorio come “paesaggio vivente” e la
Dieta Mediterranea) riconosciute
dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, tra cui spicca la Comunità Emblematica della Dieta Mediterranea.
Insieme ai parchi, tra i promotori, c’è
un nutrito gruppo di Comuni della Valle
Sele e del Vallo di Diano e del Cilento,
oltre ad associazioni, consorzi termali e
di promozione turistica, e di imprese e
aziende dislocate sul territorio, numerose municipalità animate da uno spirito d’iniziativa fuori al comune,
nonché la Cooperativa sociale Mefitis,
che si occupa della promozione del patrimonio geologico (Mofete) da proteggere e da valorizzare. Ci sono anche i
comuni di Eboli, cittadina conosciuta
per il romanzo “Cristo si è fermato a
Eboli”, di Carlo Levi, una sorta di long
seller sul mondo contadino meridionale, e di Capaccio-Paestum, chiamata
dai lucani Paistom.
UNA LECTIO MAGISTRALIS PER
FAR CONOSCERE LA STORIA ANTICA
Quest’ultima località rappresenta il
luogo che fu la vera Capitale dell’Antica Lucania, crocevia dove confluirono
popoli e culture (greca, etrusca, lucana,
sannitica, romana, osca, ecc.). Dalla località termale si snoderà in tutta la penisola una Road Map per capire come
l’alimentazione e la nutrizione possano
essere testimoni e portavoce dell’identità locale delle città italiane e, con la
forza evocativa degli aspetti culturali ed
educativi, possano aiutare a conservare
la memoria dei luoghi. La giornata avrà
tra i protagonisti il filologo Luigi Lariccia, lo storico di Conza che, dalle pagine di Energeo, ha raccontato le
vicende storiche dell’Antica Lucania e
Fernando La Greca, professore e ricercatore di storia romana. Entrambi terranno, nell’occasione, una Lectio
Magistralis per far conoscere la storia
antica di questi vasti territori che appartenevano alla Campania (Cilento, Vallo
denza degli Hirpini-Lucani e sulla eziologia dei monti Picentini”
Fernando La Greca, professore e ricercatore di storia romana , docente di Studi
Umanistici dell’Università di Salerno
“Tra Paestum e Velia: storia, ambiente e
risorse del territorio del Cilento in epoca
lucana e romana”
- Ore 12-15
Sottoscrizione dell’Associazione Onlus
ANTICA LUCANIA tra i soggetti promotori del sodalizio
In questa stessa circostanza sarà presentata
un’anteprima del Viaggio pittorico tra
Passato e PRESENTE dell’ANTICA LUCANIA
Effettuato dall’Artista LELLO GAUDIOSI, in omaggio a Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
È l’inizio di un suggestivo viaggio delle
terre colorate, rappresentato da un paesaggio dalle caratteristiche inconfondibili
della MAGNA GRECIA ed esso ha lo
scopo di individuare le componenti culturali attraverso percorsi storici finalizzati a
tracciare l’identità culturale dell’ANTICA
LUCANIA
- Ore 13,15
n° 14 21/04/2016
7
di Diano e Valle del Sele, nel Salernitano), alla Calabria (Antica Lucania che
arrivava a Sibari, Turi e al fiume Lao,
nel Cosentino) e alla Basilicata (Metapontum, Heraclea, Potentia, Bantia). In
questa stessa circostanza sarà presentata
un’anteprima del “Viaggio pittorico”
tra passato e presente nell’ANTICA
LUCANIA effettuato dall’ artista della
Valle Sele Lello Gaudiosi, in omaggio
a “Matera Capitale Europea della Cultura 2019”. E’ l’inizio di un suggestivo
viaggio nelle terre colorate, rappresentato da un paesaggio dalle caratteristiche inconfondibili della MAGNA
GRECIA. Il progetto Antica Lucania,
coordinato dalla professoressa Maria
Teresa Rizzo, avrà, altresì, il compito di
incrementare la competitività e l'attrattiva dei territori dell’Antica Lucania,
valorizzandone e tutelando il patrimonio culturale attraverso la Rete e i sistemi di controllo innovativi e
riqualificando l'offerta turistica. L’Associazione, finalizzata alla promozione
e valorizzazione della Memoria Storica
dei territori indicati, intende impostare,
attraverso la sensibilizzazione ed il
coinvolgimento delle popolazioni locali, un progetto forte e strategico che
dovrà raccogliere, conservare, ordinare
e studiare le testimonianze che documentino la storia, il lavoro, la vita quotidiana e familiare, il folklore, i dialetti,
gli usi, i costumi, le attività professionali, letterarie, artistiche, religiose, artigiane, agricole e pastorali del popolo
che ha vissuto e vive in quell’area che
fu l’Antica Lucania.
Luigi Letteriello*
*Energeo Magazine ha stretto una sinergia con Unico Settimanale al fine di
divulgare i contenuti del periodico bimestrale che riguardano il territorio
dell’Antica Lucania ( Magna Grecia)
ai lettori del diffuso settimanale cilentano.
Lunch con i prodotti della Dieta Mediterranea
Moderatori:
Maria Teresa Rizzo, coordinatrice progetto Antica Lucania
Gerardo Siano, coordinatore territorio
Area Paestum
Coordinamento:
Luigi Letteriello, giornalista, responsabile
progetti speciali Energeo Magazine
Promotori:
Comune di Contursi Terme
In collaborazione con il periodico Energeo
Magazine, ideatore del progetto Antica
Lucania “Triangolo della lunga vita”
www-energeomagazine.com
8
CULTURA
n° 14 21/04/2016
L’epopea della civiltà contadina la rivedremo nei musei
L’agricoltura torni nel solco della tradizione
DALLA PRIMA
C
arenza di un accettabile sistema di strade inberpoderali.
Ma forse la prima è da ricercarsi in una sorte di rifiuto psicologico
che ha ingenerato nei giovani l'errata
convinzione che il lavoro in agricoltura sia socialmente degradante. C'è
da giurare allora che lo spopolamento
e l'abbandono in atto nelle campagne
soprattutto nelle zone più impervie
dell'interno sia destinato a galoppare
verso la desertificazione delle attività
con la poco allettante prospettiva dell'espansione del regno dei rovi, delle
ginestre, delle eriche e dei lentischi, là
dove un tempo, non tanto remoto, prosperavano ficheti ed uliveti, con effetti
disastrosi sull'ambiente e sul paesaggio? Il timore è fondato e l'evento paventato è ritardato solo dalla
sopravvivenza di una generazione
forte e generosa, che, nonostante gli
anni, dissoda e sarchia, pota e irrora,
scruta il cielo e trema per piogge alluvionali e grandinate violente, gelate
improvvise siccità prolungate e registra nello specchio tremulo degli
occhi il miracolo delle gemme a primavera, del grano che imbionda con i
primi caldi, dell'uva che si gonfia e
traluce a settembre, delle olive che
s'ingravidano di umori solari in estate
e brillano nelle iridescenze viola con
il primo autunno. Forse siamo alla vigilia della morte annunziata della
dolce poesia georgica cilentana in una
con la naturale decimazione di potatori e contadini tutto fare, bonari dei
Pan delle nostre campagne? Rivivremo la straordinaria epopea della civiltà contadina solo attraverso i
fotogrammi di memoria consegnati ai
musei? Temo proprio di sì, a meno
che...i giovani non riscoprano la storia
dei padri e ne continuino, rinnovandola, la tradizione. E le condizioni ci
sono tutte: le dighe del Carmine a
Cannaloga e di Piano della Rocca sull'Alento assicurano sistemi di irrigazione all'avanguardia, consentendo
rinnovo, reimpianto e redditività delle
colture; la pratica dell'agriturismo facilita il recupero ed il riuso dell'edilizia
rurale
e
la
diffusione
dell'imprenditoria agricola con risvolti
positivi e consistenti sul reddito; la
cooperazione può annullare l'atavico
individualismo, ridurre gli effetti perversi della parcellizzazione della proprietà fondiaria. consentire progetti di
meccanizzazione riducendo i costi,
sperimentare nuove tecniche delle
colture tradizionali, utilizzare al meglio e senza furbizie i fondi regionali,
nazionali ed europei. Un esempio per
tutti: nel mio esilio di lusso nella capitale qualche volta mi confondo con
l'umanità varia ed anonima dei supermercati. Compro con ingordigia le
piccole confezioni di fichi secchi che
provengono dalla mia terra e che mi
portano a Roma afrori, odori, sapori
raccolti, concentrati e impacchettati
(gli afrori, gli odori, i sapori) sulle luminose colline del Cilento antico. E
sullo schermo della memoria si popolano le campagne cilentane,che, in
anni non lontani, a settembre pulsavano di vita e di lavoro e sulle aie fioriva lo spettacolo di graticci stracolmi
di fichi: i mondi (le mmonnate), i moscioni, le spaccate; e mani esperte ed
abili le orientavano verso il sole e
provvedevano alla selezione del prodotto destinato per buona parte al
commercio e in piccola parte al consumo familiare. E chi non ricorda la
straordinaria abilità delle nostre nonne
nel creare pupazzi e figure geometriche utilizzando astucci di canne e
fichi secchi per la gioia dei nipotini?
Quel miracolo si rinnova in forma
moderna innervata nella tradizione
per l'intraprendenza di alcuni piccoli
imprenditori, a cui si deve il profumato viaggio dei fichi cilentani in Italia e nel mondo. Questo esempio
potrebbe essere seguito e con fortuna
da tanti giovani, da soli o associati in
cooperativa.
E quello dei fichi è soltanto un esempio. L'avventura si può correre per
l'olio e per il vino (nei cui settori è in
atto un positivo rilancio), per le castagne e per i frutti del sottobosco, per la
zootecnia e per l'economia agricola di
montagna, riscoprendo e valorizzando
anche la dieta mediterranea, che da
noi è nata e qui ha precedenti di
grande valenza culturale. e che io propongo di chiamare “cibo degli dei”,
anche per dare nobiltà e sacralità di
cultura, riallacciandoci alla mitologia
dei nostri Padri Greci e Latini e che
si respira in ogni angolo del nostro Cilento Basta un pizzico di fantasia, la
disponibilità all'associazionismo ed
una buona dose di coraggio ed. il più
è fatto. L'avventura si può correre. La
scommessa si può vincere. Spetta, naturalmente, alla Politica fare la sua
parte non tanto e non solo con risorse
adeguate ma con la formazione delle
nuove generazioni a praticare i mestieri dei padri, rinnovandoli, comunicando ai giovani lo spirito di
intraprendenza e non parcheggiandoli
nell'attesa, ormai quasi inutile, di un
posto da parassita al comune, al consorzio, alla comunità montana, alla
Provincia o alla Regione, promesso
dal potente di turno. Ma spetta anche
a noi del mondo dell'informazione
fare fino in fondo la nostra parte di stimolo e di pungolo, accendendo i riflettori sui problemi reali del territorio
e, magari, riducendo di molto l'attenzione sulle risse dei politici di piccola,
media o alta statura che invadono con
vanità e spesso con arroganza l'agorà
mediatica.Quello dell’agricoltura è un
mondo di grande potenzialità, soprattutto ora che a reggerne le sorti regio-
Granofarro di Caselle
nali è stato chiamato un uomo di
grande capacità amministrativa, motivato e determinato e, quel che più
conta, legato alla nostra terra, come ha
ampiamente dimostrato in qualità di
sindaco di Torchiara, prima, e di
Agropoli, poi,Credo che in molti lo
hanno scelto come punto di riferimento per alimentare speranze e costruire un futuro di rinascita delle
nostre campagne, come consiglia e
consente la nostra prestigiosa tradizione nel settore. Mi piacerebbe se
l’amico Franco Alfieri puntasse a dare
una “impronta culturale” anche in
questo settore attraverso iniziative integrate tra:Turismo ed Agricoltura, Itinerari attrezzati alla scoperta delle
strade del vino, le città dell’olio, le
città delle castagne, agricoltura e
mito, letteratura e agricoltura, musica
e agricoltura, cinema ed agricoltura
ecc, ecc.,utilizzando gli enti regionali
preposti al governo di quello che fu e
dovrebbe ridiventare il settore primario della nostra economia. E’ un
modo, non l’unico, ma certamente efficace, per rimotivare i giovani al ritorno ai campi Il tema mi affascina e
certamente ci ritornerò, perchè. sogno
da tempo un concerto di musica, magari con le Quattro Stagioni di Vivaldi, o una recita di poesie scelte, su
di un’aia di uno dei tanti paesi delle
colline cilentane che sono spalancate
sul mare dei miti e della storia Sarebbe da rivoluzione culturale teatralizzare
Virgilio(Georgiche
e
Bucoliche, soprattutto), ma anche
Omero(Canti dell’Iliade e dell’Odissea), e Teocrito, Esiodo (le opere e i
giorni) Lisia (Per l’ulivo sacro) Sofocle (Edipo a Colono) ecc. ecc. Anche
le campagne hanno una grande storia
di cultura da esporre e proporre. Tornerò sul tema. Ma tu, Franco Alfieri,
facci una riflessione. Buon Lavoro!
Giuseppe Liuccio
[email protected]
Amoris Laetitia
DALLA PRIMA
D
on Luigino Rossi ha
fatto suo questo
messaggio e ha sintetizzato per noi il documento,
facilitandoci
l’approccio e togliendoci
ogni remora d’incompetenza
rispetto ad un documento che
non avrebbe molto senso se
restasse nelle “sagrestie”
della parrocchie o negli scaffali delle biblioteche canoniche.
Ecco perché lo mettiamo a
disposizione di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che vorranno dedicare
alla sua lettura il tempo necessario per recepirlo e farne
oggetto di riflessione in famiglia e in ogni luogo.
Saremmo felici, insieme a
Don Luigino, se i nostri lettori volessero far pervenire
riflessioni e commenti …
Bartolo Scandizzo
L
a gioia dell’amore
nelle famiglie è giubilo per la Chiesa e
coinvolgente speranza per
l’umanità. È il convincimento
profondo che promana dall’Esortazione di Papa Francesco, AMORIS LAETITIA. Il
pontefice, pur confermando
l’unità della dottrina, ritiene
che la complessità delle problematiche connesse include
la necessità di continui approfondimenti, vista la diversità
d’interpretazione di alcuni
aspetti nell’attuale dibattito,
specialmente in relazione con
le conseguenze, apertura che
rimarrà tale nella Chiesa fino
alla seconda venuta del Signore, essendo impegnata a
ricercare soluzioni sempre
più inculturate per rispondere
in modo adeguato alle sfide
locali, come ha dimostrato il
Sinodo sulla famiglia.
L’esortazione apostolica acquista un significato particolare nell’anno giubilare. Già
nel primo capitolo Francesco
ne raccomanda una lettura attenta alla luce della Parola
per osservare in azione lui e
lei nella realtà fondamentale
e feconda della vita di coppia,
così com’è presentata dalla
Genesi, e per questo capace
di manifestare il mistero di
Dio creatore e salvatore nella
visione trinitaria fondamentale per la vita cristiana. La
solitudine di Adamo è risolta
nel tacito incontro degli occhi
di una persona pronta a fissare quelli dell’altra, intanto
sbocciano sentimenti che tro-
vano la più alta e poetica
espressione nel Cantico dei
Cantici, che descrive la dinamica della donazione nella
PAESTUM
Il tesoro del “Granato”
DALLA PRIMA
orse più proficua potrebbe risultare la
fruizione anche dell’elemento immateriale e valorizzare mythos, logos ed
epos descritti da Liuccio nell’ultimo numero del settimanale per riflettere sul portato
di un’invidiabile identità che
coinvolge razionalità e fantasia, impegna cervello e cuore
i cui frutti si riscontrano in
tante testimonianze. Sovente
sono emergenze architettoniche cariche di storia; possono
anche tramandare il ricordo
di una sconfitta, ma il loro
proporsi come stratificazione
di presenze lungo i secoli
evoca anche la persistenza e
la capacità di resistenza e determinazione a vivere di un
popolo nonostante ostacoli
naturali ed avversità.
Una lettura integrale della
Chora di Paestum-Capaccio
presuppone la capacità di
considerarla un manuale figurativo della storia di un popolo, memoria di una
vicenda dolente, a volte tragica, ma anche gloriosa
come dimostrano i molteplici
monumenti che sfidano i secoli. Castello, Santuario del
Granato, Capaccio Vecchia,
l’area archeologica di Paestum sono parte di una stessa
esperienza di civiltà spalmata
in un territorio che ha visto
l’uomo attivo per tre millenni. Per comprenderne valore e significato occorre
saper cogliere le relazioni
perché senza la comprensione delle relative vicende
non è possibile avere consapevolezza dell’oggi; infatti,
sono emergenze e testimonianze figlie di un pensiero
per nulla debole nel procedere alla ricerca del perché
della vita e nel dare senso
all’esistenza.
Chora di Paestum e stratificazioni urbanistiche di Capaccio non sono contenitori
di esperienze diverse, ma un
F
unicum di civiltà. La proposta di turismo culturale obbliga a presentare spazi,
edifici, monumenti, manufatti, emergenze immateriali
nella loro completezza malgrado la complessità della
proposta. A Capaccio-Paestum è possibile un pellegrinaggio lungo, interessante e
carico di stimoli per tutti.
Perciò, come non è concepibile dimenticare il Castello,
risulta inspiegabile l’indifferenza verso il Santuario della
Madonna del Granato. E’
vero, una discutibile operazione pastorale-devozionale
preferisce presentarlo come
un Eremo Carmelitano, ma
in tal modo s’infligge un pericoloso fendente alla memoria storica di una delle più
importanti emergenze edilizie diocesane. Restauri a
volte discutibili ed interventi
giustificati da una presunta
funzionalità liturgica hanno
ricoperto vestigia medievali
molto interessanti. Non è
possibile cancellare il fatto
che ci si trovi di fronte alla
secolare Cattedrale di una
vasta diocesi. In un saggio di
mons. Guazzo in corso di
pubblicazione, a proposito
del Santuario si legge che è
“forma tipica della basilica
latina a tre navate, con tre absidi corrispondenti e transetto al quanto elevato (…)
L’iconografia e le forme
delle parti architettoniche
hanno carattere di costruzione anteriore al mille: sembra probabile che la
fondazione risalga alla fine
del secolo IX, quando cioè
Paestum fu distrutta dai Saraceni e i suoi abitanti diedero origine alla Vecchia
Capaccio. Avvalora tale ipotesi il fatto che si trovano
nella Chiesa varie epigrafi
romane e frammenti ed epigrafi cristiane antiche e pezzi
architettonici che ricordano il
materiale dell’antica città distrutta, molto probabilmente
n° 14 21/04/2016
reciprocità, l’unirsi come
adesione fisica e interiore per
divenire un’unica carne, abbraccio fisico ed unione di
cuori che generano il figlio, il
quale unisce in sé proprio
queste due carni. I Salmi ripropongono queste sollecitazioni, che trovano poi il
riscontro più alto nella casachiesa domestica, che diventa
9
CA
SOCIETA’
sede dell’Eucarestia, come si
legge nella 1a Corinti. Perciò
la famiglia di per sé è efficace
catechesi per i figli, consentendo ai genitori di espletare
la propria missione educativa.
CONTINUA A PAGINA 10
dell’antica
Cattedrale,
così strettamente legata
alla cristianità
dei primi secoli e che
avrebbe anche
potuto ispirare
la forma della
presente
Santuario della Madonna del Granato
Chiesa.
E’
(Capaccio Paestum)
assai notevole
una lapide cristiana, che si giudica con chiusa fra due cornici intabuone ragioni non posteriore gliate a chiaro-scuro su
al V secolo. Essa reca la fondo blu–verde, e in mezzo
croce, inscritta nel circolo, i soliti monogrammi della
dalle cui anse orizzontali Vergine Maria intercalati a
pendono, legate a catenelle, rosoni finto oro.(…) Sotto il
le simboliche lettere l’Alfa catino si ammirano fasce
ed Omega, ed in basso due d’ornato cosmatesco, poruccelli: al di fuori sono graf- tanti al centro, tra rami e fofiti palmizi, rami di albero glie, a gruppi di tre, le
fiorito e gl’interessanti can- simboliche melagrane a
delabri, che sono pur tanto guisa di croce in capo d’oro;
ammirati nelle epigrafi di e sotto queste fasce liste del
Atripalda.(…) Un’aggiunta candido giglio, di monodell’epoca Normanna è la grammi e di marmo cipolsola attualmente adibita ad lino. (…) A chi vi entra viene
uso di sacrestia (…) Sembra quasi spontaneo l’atto di chiche tale fabbrica sia impor- nare il capo e una sensazione
tantissima; costruttivamente inesprimibile pare stringere il
essa è caratteristica nel modo cuore. V’ha del bello, delcome le volte a crociera sono l’apprezzabile, dello storico.
tagliate nella loro intenzione Ivi l’occhio del visitatore
per dare luogo al pozzetto del ammira subito tre graziose
cupolino (…) Una caratteri- immagini dipinte ad olio su
stica della Chiesa deve avere tela, due statue figuranti S.
gran peso nella determina- Antonio Abate e S. Leonardo
zione dell’epoca di origine e la più antica statua di
del Santuario, ed è l’inclina- Maria, che si attribuisce alzione assai sensibile che ha il l’arte del decimo secolo”.
pavimento delle tre navate L’auspicio è che, ben conserverso la porta (…). Chi vi vati, si possano valorizzare
entra pare non possa rima- gli elementi del vecchio edinere indifferente alle grandi ficio di culto descritti con
pagine della storia, e, parti- partecipata ed amorevole
colarmente degna di una più cura da mons. Guazzo. Senza
minuziosa
osservazione, imbarazzati pudori di fatua
sono le bellezze artistiche al consistenza storica, egli non
soffitto e alle pareti dell’au- ha avuto remore a legare il
gusta basilica decorata se- frutto nelle mani di Maria
condo le esigenze dell’epoca alle tante decorazioni preoriginaria. (…) La decora- senti nelle tombe della piana
zione del soffitto, ispirata quasi a sottolineare l’attesa
all’arte Normanna, si armo- dell’annunzio di una Novella
nizza col resto della Basilica. Vita. Questo è anche il nostro
Il soffitto è compartito a cas- credo che ha dato luogo ad
settoni di legno dipinto e un epos capace di esaltare un
porta nel centro un grande percorso di civiltà ancora
quadro della Nostra Ma- oggi stimolo per il pensiero e
donna. (…) Lungo le pareti, vivificatore dell’identità di
sotto il capezzale dei travi, un popolo.
L.R.
àvvi altra fascia ornamentale,
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SOCIETA’
Amoris Laetitia
DA PAGINA 9
ella realtà della vicenda
storica, la famiglia traccia
però un sentiero di sofferenza e di sangue; lo stesso Gesù inserisce il suo insegnamento sul
matrimonio nel contesto della disputa
sul divorzio a comprova del fatto che
la Bibbia non è una sequenza astratta
di esortazioni, ma un realistico viaggio tra famiglie in crisi e nel dolore,
alle quali Dio asciuga le lacrime,
come si legge nell’Apocalisse.
La coppia sperimenta la fatica delle
mani per disporre del pane, un modo
per sottolineare l’importanza del lavoro e i laceranti effetti della disoccupazione o di una condizione di
precarietà, oggi particolarmente diffusa per i tanti squilibri economici ed
ambientali.
Contro gli strali di questa situazione
non rimane che la tenerezza dell’abbraccio, memori dell’icona rappresentata dalla famiglia di Nazareth.
Nel secondo capitolo il papa tratta
della realtà delle famiglie e delle tante
sfide con le quali si deve confrontare
per il marcato mutamento antropologico e culturale, che assegna sempre
più spazio alla libertà, sovente sfociata in individualismo esasperato carico di stress per il ritmo incalzante
impresso alla società e al mondo del
lavoro.
Ne deriva la progressiva indisponibilità ad assumere impegni che comportino esclusività e stabilità, qualità
insidiate da tante convenienze contingenti. Intanto si precipita nell’angoscia della solitudine che spinge a
ricercare protezione e fedeltà pur persistendo il timore d’impegnarsi in stabili relazioni a livello personale. La
cultura del provvisorio oggi spinge i
giovani, a non formare una famiglia,
vittime di un’affettività narcisista, la
cui mutevole instabilità non aiuta a
maturare.
La stessa Chiesa con umiltà e realismo deve fare autocritica per come ha
presentato le cose, asserisce Francesco al n. 36 dell’Esortazione. Egli
esemplifica facendo riferimento all’accento posto sulla procreazione rispetto alla necessaria enfasi sulla
necessità di crescere nella relazione di
coppia. Il papa ritiene che a volte si
sia delineato un astratto modello
teologico, distante dalle situazioni
concrete, un’eccessiva idealizzazione
aggravata dall’insistenza su questioni
canoniche e bioetiche. Di fatto è apparsa evidente la difficoltà a presentare il matrimonio come cammino
dinamico di crescita concedendo poco
spazio alla coscienza dei fedeli da impegnare in un personale discernimento per formarsi. Gesù invece,
annota Francesco al n 38, pur propo-
N
nendo un ideale esigente, non ha mai
smesso di mostrare la sua vicinanza
compassionevole verso i fragili. I noti
passi dell’adultera e della samaritana
esaltano la sua capacità di misericordia.
Mentre il papa sollecita il riconoscimento dei diritti specifici della famiglia, che non s’identificano con quelli
individuali, enumera alcune delle
sfide alle quali è soggetta, a partire
dalla decostruzione giuridica per le
insidie apportate dalla pretesa differenziazione tra sesso biologico e
ruolo sociale-culturale del gender; infatti, se è possibile distinguerli, certamente non si possono separare.
Perciò, se è comprensibile riconoscere fragilità umana e complessità
della vita, non sono accettabili ideologie che pretendono di dividere in
due aspetti inseparabili della realtà,
confusione che si lega sempre più alla
luciferina pretesa di sostituirsi al
Creatore.
A questo proposito la Chiesa più che
il lamento sterile, generato da tentativi di auto-difesa, deve riscoprire le
potenzialità della propria creatività
missionaria.
La complessità della situazione
spinge Francesco a rivolgere lo
sguardo a Cristo per delineare nel
terzo capitolo la vocazione della famiglia sintetizzando l’insegnamento
della Chiesa sul matrimonio.
Gesù recupera e porta a compimento
il progetto divino perché, attraverso la
Chiesa, matrimonio e famiglia ricevono la grazia per testimoniare
l’amore di Dio e vivere la vita di comunione.
Egli ha fornito un costante riferimento inaugurando la vita pubblica
col segno di Cana, condividendo momenti di amicizia con la famiglia di
Pietro e di Lazzaro. Si è commosso al
pianto dei genitori per i figli manifestando il vero significato della misericordia.
L’emergere della concezione che
Gesù ha della famiglia trova riscontro
nei documenti della Chiesa. Infatti il
sacramento del matrimonio non è ritualità che accompagna una convenzione sociale, ma sostegno per chi
decide di formare una famiglia.
Come conseguenza del discernimento
vocazionale i coniugi decidono di accogliersi e donarsi reciprocamente per
condividere tutta la vita.
Tuttavia il grado di responsabilità non
è uguale in tutti i casi, possono esistere fattori che limitano la capacità
di decisione.
Da qui, alla chiarezza della dottrina
deve affiancarsi la capacità di tener
conto della complessità delle diverse
situazioni e prestare attenzione a
come le persone vivono e soffrono a
motivo della loro condizione.
Nel quarto capitolo Francesco, parafrasando l’inno paolino della carità, in
modo molto lirico descrive le modalità del nostro amore quotidiano predisposto alla pazienza per irrobustire
l’atteggiamento di benevolenza, antidoto ad ogni sentimento d’invidia in
un rapporto paritario che non ricerca
motivi di vanto individuale, ma con
delicatezza presta attenzione a comportamenti amabili praticando, se necessario, un generoso distacco per
superare qualsiasi tentazione di violenza interiore, anzi, al contrario, mostrandosi pronti al perdono con gesti
che trovano negli altri motivo di rallegramento perché disposti a scusare
ogni affronto nella costante apertura
ad un atteggiamento di fiducia e di
speranza, consapevoli che se la situazione lo richiede si è capaci di sopportare tutto. È la ricetta per crescere
serenamente nella carità coniugale
perché generosi nel mettere per l’intera vita tutto in comune e gustare
così la più profonda gioia che scaturisce dalla bellezza dell’anima. Sposarsi per amore significa perciò
consentire che questo sentimento si
manifesti e cresca grazie ad un dia-
logo ininterrotto. Un amore così appassionato arricchisce il mondo delle
emozioni dando conto e ragione della
liberante dimensione erotica dell’amore.
Ciò diventa possibile perché nella
coppia ciascuno compie un cammino
di crescita e di cambiamento personale.
A queste condizioni l’amore non può
che essere fecondo, come asserisce il
papa nel quinto capitolo parlando dell’accoglienza di una nuova vita ed affrontando
anche
significative
dinamiche psicologiche come quelle
dell’amore nell’attesa propria della
gravidanza, quando la madre partecipa al progetto di Dio sognando suo
figlio.
Ovviamente si tratta dell’amore della
madre e del padre per superare la diffusa percezione di essere orfani, sensazione che sperimentano tanti
bambini e giovani in una società oggi
sempre più senza padri. Nella cultura
occidentale, molte famiglie si isolano
rinchiuse nella propria comodità, indifferenti di fronte alle condizioni dei
più bisognosi e misconoscendo l’appello per una maggiore comunione
con gli scarti dalla società.
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11
CA
SOCIETA’
Amoris Laetitia
DA PAGINA 10
I
nvece, sperimentare la vita nella
famiglia in senso ampio significa dare motivo di crescita autentica ai figli e una persistente
funzione educativa agli anziani per
porre riparo, grazie al loro impegno,
alla mancanza di memoria storica,
senza la quale non si può educare.
Saper essere veramente fratelli scaturisce da un cuore che ha sperimentato
la ricchezza della famiglia allargata
che aiuta a compensare tante fragilità.
Nel capitolo sesto, l’esortazione diventa più operativa nel descrivere alcune prospettive pastorali per
annunciare il Vangelo della famiglia
guidando i fidanzati nel cammino di
preparazione al matrimonio, senza dimenticare che per la comunità cristiana sono una preziosa risorsa per
rinnovare il tessuto del corpo ecclesiale. Se si riconoscono con chiarezza
i punti deboli dell’altro, occorre fiducia realistica per aiutare a sviluppare
la propria persona e controbilanciare
il peso delle fragilità; di conseguenza
va accettata la possibilità di alcune rinunce, momenti difficili e situazioni
conflittuali per aiutare ciascuno ad
amare una persona concreta con la
quale condividere la vita, qualcosa
che certamente non s’improvvisa.
Perciò, l’impegno non si limita alla
preparazione della celebrazione del
rito, ma occorre accompagnare nei
primi anni della vita matrimoniale stimolando i giovani sposi a creare proprie abitudini, una sensazione di
stabilità e di protezione grazie a condivisi rituali quotidiani. Così, se arrivano crisi, angosce e difficoltà
possono essere trasformate in opportunità di crescita accettando la sfida
senza mettersi sulle difensive e negare o relativizzare i problemi, comportamento che ottiene il solo effetto
di ritardare la soluzione. Un atteggiamento ottimistico consente di riconoscere che ogni crisi può trasformarsi
in un nuovo “sì” per far rinascere rafforzato, trasfigurato e maturato
l’amore. A questo proposito è consigliabile far rimarginare le ferite di
vecchie esperienze traumatiche nelle
famiglie di origine procedendo ad un
percorso di liberazione.
Chiara è la presa di posizione circa i
“divorziati che vivono una nuova
unione”. Il papa ritiene che occorra
farli sentire parte della Chiesa; “non
sono scomunicati”, quindi non vanno
trattati come tali “perché formano
sempre la comunione ecclesiale”. Diventa perciò indispensabile “un attento
discernimento
e
un
accompagnamento di grande rispetto,
evitando ogni linguaggio e atteggiamento che faccia sentire discriminati;
invece occorre promuovere la loro
partecipazione alla vita della comunità. Prendersi cura di loro per la comunità cristiana non è un
indebolimento della fede e della testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale; anzi questa scelta esprime
proprio in questa cura la sua carità.
Il papa non teme di affrontare alcune
situazioni complesse come quella relativa ai matrimoni misti e la comunione; richiamando le norme esistenti
ricorda che “la condivisione dell’Eucaristia non può essere che eccezionale”. Poi si sofferma sulle dolorose
vicende che si verificano quando la
morte pianta il suo pungiglione.
Nel capitolo settimo si richiama la necessità d’incrementare l’impegno per
l’educazione dei figli nella prospettiva di trasmettere la fede preoccupandosi della loro formazione etica
ricorrendo ad un approccio pedagogico non alieno dalla sanzione se conserva il suo valore di stimolo in una
prospettiva di paziente realismo. Esso
raggiunge la sua efficacia se promana
da un contesto familiare attento alla
funzione educativa che si deve aprire
anche ad una “positiva e prudente”
educazione sessuale di bambini ed
adolescenti per superare ogni tendenza a banalizzare e impoverire l’argomento soprattutto se la si considera
nella prospettiva dell’educazione all’amore ed alla reciproca donazione
per far emergere preziose capacità di
gioia. Un’informazione appropriata
ed adatta all’età deve tracciare “un
percorso sulle diverse espressioni dell’amore, sulla cura reciproca, sulla tenerezza
rispettosa,
sulla
comunicazione ricca di senso” per
preparare al dono di sé.
Il capitolo ottavo probabilmente richiama maggiore attenzione perché si
propone di accompagnare, discernere
e integrare la fragilità umana. Il papa
asserisce che «la Chiesa si volge con
amore a coloro che partecipano alla
sua vita in modo incompiuto, riconoscendo che la grazia di Dio opera
anche nelle loro vite» infondendo il
coraggio per compiere il bene, per
prendersi cura con amore l’uno dell’altro ed essere a servizio della comunità nella quale vivono e lavorano.
La Chiesa accompagna i figli più fragili “segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza”,
manifestando gradualità nell’azione
pastorale, valutando anche la situazione di un matrimonio solo civile o
persino di una semplice convivenza
segnata da notevole stabilità, occasione che può sfociare nel sacramento
del matrimonio. Infatti, occorre non
solo promuovere il matrimonio cristiano, ma anche discernere tra le situazioni per un proficuo dialogo
pastorale e cogliere elementi culturali
o contingenti, atteggiamento che
ben si
concilia col dato dell’incremento del
numero di chi chiede la celebrazione
del matrimonio in chiesa dopo questa
esperienza. Intanto si registra che la
semplice convivenza rimanda a situazioni di attesa di stabile lavoro e di
reddito sicuro; a volte è la miseria
materiale a far vivere nel regime di
unione di fatto, contingenza da affrontare in modo costruttivo, considerandola un’opportunità verso la
pienezza del matrimonio e della famiglia alla luce del Vangelo.
Da questa base prende le mosse il paragrafo relativo al discernimento delle
situazioni dette “irregolari”. Per non
sbagliare strada tra le due logiche che
segnano la storia della Chiesa - emarginare e reintegrare - Francesco afferma che dal Concilio di
Gerusalemme in poi quella di Gesù è
la strada della misericordia e dell’integrazione. Di conseguenza, il papa
invita ad evitare giudizi incapaci di
cogliere la complessità delle diverse
situazioni e condivide il consenso generale dei padri sinodali verso le persone che hanno contratto matrimonio
civile, divorziati e risposati, o che
semplicemente convivono alle quali
partecipare la pedagogia della grazia
per aiutarle a raggiungere la pienezza
del piano di Dio.
Al discernimento personale e pastorale sono affidate le riflessioni relative ad “una seconda unione
consolidata nel tempo, con nuovi
figli, con provata fedeltà, dedizione
generosa, impegno cristiano, consapevolezza dell’irregolarità della propria situazione e grande difficoltà a
tornare indietro senza sentire in coscienza che si cadrebbe in nuove
colpe”; un altro caso contempla gli
sforzi per salvare il primo matrimonio
conclusisi con un abbandono ingiusto
subito, chi ha contratto una seconda
unione in vista dell’educazione dei
figli o soggettivamente certo in coscienza che il precedente matrimonio,
irreparabilmente distrutto, non era
stato valido. Per i padri sinodali il discernimento dei Pastori deve distinguere adeguatamente, ed il papa è
consapevole che non esistono ricette
semplici, comunque la logica dell’integrazione
è la chiave dell’accompagnamento
pastorale consentendo una partecipazione che si può manifestare in diversi servizi ecclesiali.
La varietà delle situazioni concrete
non consente una nuova normativa
generale di tipo canonico; rimane
possibile solo un responsabile discernimento personale e pastorale. Ai
preti si assegna il compito di aiutare
chi intende incamminarsi sulla via del
discernimento secondo l’insegnamento della Chiesa e gli orientamenti
del Vescovo garantendo condizioni di
umiltà, riservatezza, amore alla
Chiesa e superando qualsiasi sensazione di doppia morale. Francesco
analizza le circostanze attenuanti per
cui non è possibile sostenere che chi
vive una situazione cosiddetta “irregolare” sia sempre in peccato mortale
e privo della grazia santificante. Limiti possono derivare dalla difficoltà
di comprendere la norma morale o
condizioni che non permettono di
agire diversamente e assumere altre
decisioni senza una nuova colpa; di
conseguenza imputabilità e responsabilità di un’azione possono diminuire
o annullarsi. Ne deriva la necessità di
valutare il rapporto tra norme e discernimento come, tra gli altri, ha raccomandato Tommaso d’Aquino: più
si scende nel particolare, più si trova
indeterminazione perciò, se le norme
generali si riferiscono al bene da non
disattendere, nella formulazione non
ci si riferisce a situazioni particolari.
Il risultato di un discernimento pratico circa una particolare situazione
non può considerarsi una norma; occorre evitare di cadere in un’oppressiva
casuistica
minando,
di
conseguenza, anche la portata dei valori che s’intenderebbe difendere.
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Amoris Laetitia
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applicazione rigida della
norma in casi specifici può
risultare un lancio di pietre
contro la vita. Purtroppo
sono tanti i cuori chiusi,
come al tempo di Gesù: allora i farisei, oggi chi nella Chiesa stigmatizza
con superiorità e superficialità le
azioni dei componenti di famiglie ferite con la pretesa d’imporre
a
priori scelte e comportamenti.
Invece,
considerando le attenuanti possibili,
che sono tante quanto è complessa
l’esistenza di un individuo in relazione, una situazione oggettiva di
peccato può determinare anche condizioni soggettivamente non colpevoli per cui la persona interessata può
vivere in grazia e crescere nella carità,
ricevendo il dovuto aiuto dalla
Chiesa. Perciò, precisa il papa citando
l’Evangelii gaudium, i sacerdoti non
devono trasformare il confessionale
in sala di tortura e l’Eucaristia «non è
un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli». Il discernimento serve proprio
a questo: individuare strade possibili
per rispondere a Dio malgrado i limiti
riconosciuti della propria vita, nella
quale i piccoli passi nella tormenta
sono più meritori di chi spende l’esistenza senza doversi confrontare con
gravi difficoltà.
La storia della Salvezza percorre la
via caritatis; prima legge dei cristiani,
essa «copre una moltitudine di peccati», come si legge in 1 Pt 4,8. È la
logica di base della misericordia pastorale mentre si continua a proporre
l’ideale pieno del matrimonio, il progetto di Dio in tutta la sua grandezza
insidiato da tiepidezza e relativismo;
ad esso si deve affiancare non la pastorale dei fallimenti, ma l’impegno a
consolidare i matrimoni per prevenire
rotture. Tuttavia, circostanze psicologiche, storiche o biologiche obbligano ad un atteggiamento di
misericordia e di pazienza, il riconoscimento di possibili tappe di crescita
personale.
Più facile risulterebbe una rigida pastorale in grado di prevenire eventuali
confusioni, ma Gesù vuole che la
Chiesa sia Madre pronta anche a sporcarsi le mani per raccogliere il bisognoso caduto nel fango. E’ la
necessaria logica della compassione
verso le persone fragili, sentimento
che previene giudizi duri e impazienti
per entrare in contatto con esistenze
concrete, alle quali fare sperimentare
la forza della tenerezza grazie al balsamo della misericordia.
Questi sono i criteri per individuare i
veri figli che si proiettano nell’agire
del Padre, il
L’
quale si attende comportamenti da facilitatori e non da controllori della
grazia per entrare in casa sua dove –
come ha detto Gesù – c’è posto per
ciascuno. È vero che la misericordia
non esclude la giustizia e la verità, ma
non va dimenticato che è pienezza
della giustizia e manifestazione della
verità di Dio.
Nel suo realismo, il papa precisa in
una nota che probabilmente “per scrupolo, nascosto dietro un grande desiderio di fedeltà alla verità, dei
sacerdoti esigono dai penitenti un
proposito di pentimento senza ombra
alcuna, per cui la misericordia sfuma
sotto la ricerca di una giustizia ipoteticamente pura”; ricorda perciò, citando non a caso Giovanni Paolo II,
che una prevedibile nuova caduta
«non pregiudica l’autenticità del proposito».
Dopo aver preparato il terreno ad una
apertura alla speranza di misericordia,
Francesco invita i fedeli che vivono
situazioni complesse a colloquiare.
Egli è consapevole che non troveranno sempre una concordanza di
idee, ma è sicuro che potranno essere
illuminati per iniziare un cammino di
maturazione. Ciò è possibile, precisa
il papa, se i pastori sanno ascoltare e
manifestano la disponibilità a comprendere il dramma delle persone e il
loro punto di vista.
Col capitolo nono si chiude l’esortazione affrontando la specificità della
spiritualità coniugale e familiare.
Francesco descrive gli effetti della comunione soprannaturale che genera
unità se, ponendosi in preghiera, ci si
fa illuminare dalla Pasqua.
Solo allora è possibile comprendere
nella sua interezza la portata di un
amore esclusivo liberamente donato,
la confortante carezza di una spiritualità pronta a farsi carico dell’altro curandolo in caso di bisogno,
consolandolo nei momenti di dolore,
stimolandone l’impegno per non perdere la speranza nella consapevolezza
che se nessuna famiglia è perfetta,
tutti hanno la possibilità di crescere
tramite un graduale sviluppo della capacità di amare. L’esperienza quotidiana conferma che le nostre
non sono relazioni
interpersonali perfette perché purezza
d’intenzioni e coerenza abitano solo
nel cuore del Padre; ecco perché non
bisogna giudicare con durezza chi
sperimenta le conseguenze della propria fragilità. Ma nel continuare il
viaggio della vita sulla via di Gerico
non dobbiamo perdere la speranza per
il peso dei nostri limiti, infatti, il
Padre si accontenta della nostra disponibilità a ricercare la pienezza del
suo amore e della sua comunione.
L.R.
INDICE
La gioia dell’amore [1-7]
capitolo primo ALLA LUCE DELLA
PAROLA [8]
Tu e la tua sposa [9-13] - I tuoi figli
come virgulti d’ulivo [14-18]- Un
sentiero di sofferenza e di sangue [1922] - La fatica delle tue mani [23-26]La tenerezza dell’abbraccio [27-30]
capitolo secondo LA REALTÀ E LE
SFIDE DELLE FAMIGLIE [31] La
situazione attuale della famiglia [3249] - Alcune sfide [50-57]
capitolo terzo LO SGUARDO RIVOLTO A GESÙ: LA VOCAZIONE
DELLA FAMIGLIA [58-60]
Gesù recupera e porta a compimento
il progetto divino [61-66] - La famiglia nei documenti della Chiesa [6770] - Il sacramento del matrimonio
[71-75] - Semi del Verbo e situazioni
imperfette [76-79] - La trasmissione
della vita e l’educazione dei
figli [80-85] - La famiglia e la Chiesa
[86-88]
capitolo quarto L’AMORE NEL MATRIMONIO [89]
l nostro amore quotidiano [90] - Pazienza 91-92] - Atteggiamento di benevolenza [93-94] - Guarendo
l’invidia [95-96] - Senza vantarsi o
gonfiarsi [97-98] - Amabilità [99100] - Distacco generoso [101-102] Senza violenza interiore [103-104]
Perdono [105-108] - Rallegrarsi con
gli altri [109-110] - Tutto scusa [111113] - Ha fiducia [114-115] - Spera
[116-117] Tutto sopporta [118-119] Crescere nella carità coniugale [120122]
Tutta la vita, tutto in comune [123125]- Gioia e bellezza [126-130] Sposarsi per amore [131-132] Amore che si manifesta e cresce [133135] - Il dialogo [136-141]
Amore appassionato [142]
Il mondo delle emozioni [143-146] Dio ama la gioia dei suoi figli [147149] - La dimensione erotica dell’amore [150-152] - Violenza e
manipolazione [153-157] - Matrimonio e verginità [158-162]
La trasformazione dell’amore [163164]
capitolo quinto L’AMORE CHE DIVENTA FECONDO [165]
Accogliere una nuova vita [166-167]
- L’amore nell’attesa propria della
gravidanza [168-171] - Amore di
madre e di padre [172-177]
Fecondità allargata [178-184]
Discernere il corpo [185-186]
La vita nella famiglia in senso ampio
[187]
Essere figli [188-190] - Gli anziani
[191-193] - Essere fratelli [194-195]
- Un cuore grande [196-198] capitolo
sesto ALCUNE PROSPETTIVE PASTORALI [199]
Annunciare il Vangelo della famiglia
oggi [200-204] - Guidare i fidanzati
nel cammino di preparazione al matrimonio [205-211] La preparazione
della celebrazione [212-216]
Accompagnare nei primi anni della
vita matrimoniale [217-222] - Alcune
risorse [223-230] - Rischiarare crisi,
angosce e difficoltà [231] - La sfida
delle crisi [232-238] Vecchie ferite
[239-240] - Accompagnare dopo le
rotture e i divorzi [241-246] - Alcune
situazioni complesse [247-252] Quando la morte pianta il suo pungiglione [253-258]
capitolo settimo RAFFORZARE
L’EDUCAZIONE DEI FIGLI [259]
Dove sono i figli? [260-262] - La formazione etica dei figli [263-267] - Il
valore della sanzione come stimolo
[268-270] - Paziente realismo [271273] - La vita familiare come contesto
educativo [274-279] - Sì all’educazione sessuale [280-286] Trasmettere la fede [287-290]
capitolo ottavo ACCOMPAGNARE,
DISCERNERE E INTEGRARE LA
FRAGI LITÀ [291-292]
La gradualità nella pastorale [293295] - Il discernimento delle situazioni dette “irregolari” [296-300] - Le
circostanze attenuanti nel discernimento pastorale [301-303] - Le
norme e il discernimento [304-306] La logica della misericordia pastorale
[307-312]
capitolo nono SPIRITUALITÀ CONIUGALE E FAMI LIARE [313]
Spiritualità della comunione soprannaturale [314-316] - Uniti in preghiera alla luce della Pasqua
[317-318] - Spiritualità dell’amore
esclusivo e libero [319-320] - Spiritualità della cura, della consolazione
e dello stimolo [321-325]
Preghiera alla Santa Famiglia
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13
CA
INFRASTRUTTURE
Il presidente Lombardi al sottosegretario Nencini:
“Sblocchiamo i 12 interventi infrastrutturali affidati all'anas in Campania”
ggi, a margine del 4° Congresso Nazionale del Partito
Socialista Italiano, in corso
di svolgimento al Grand Hotel Salerno, il presidente di ACS Salerno e
del Coordinamento Interprovinciale
di CNA Costruzioni, Antonio Lombardi, accompagnato dai membri del
direttivo Angelo Grimaldi, Michele
Allegretti e Raffaele Pascale, ha consegnato al Sottosegretario ai Trasporti
ed alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, la seguente lettera, chiedendo un
fattivo e concreto interessamento
sulle 12 opere infrastrutturali ferme in
Campania e demandate all'ANAS
quale soggetto attuatore.
O
Caro Ministro,
dodici interventi infrastrutturali in
Campania, finanziati anche con
Fondi Ue e demandati all'ANAS come
soggetto attuatore, sono fermi (o in
fortissimo ritardo) per problematiche
varie, soprattutto procedurali: per
molti di essi è concreto il rischio di
revoca delle risorse comunitarie; per
altri è addirittura difficoltoso ricostruire l'iter burocratico per risalire
alle ragioni del ritardo.
La politica, ad ogni livello istituzionale è ancora troppo lenta sia nei
processi decisionali sia nell'attivazione degli interventi programmati e
finanziati». Una delle prove più evidenti, secondo il presidente Lombardi, viene proprio dai 12 progetti
infrastrutturali legati al sistema dei
trasporti e della viabilità, programmati in Campania e finanziati per
quasi mezzo miliardo di euro (€
497.884.096) con risorse pubbliche
(490 milioni, di cui € 114.893.992 finanziamenti UE) e private (€
7.787.626).
Molti di questi interventi hanno goduto di assegnazioni di risorse da
parte del Cipe, in qualche caso sospese, annullate e poi rideliberate,
che aggiungono la beffa al danno. Un
serio e concreto programma di rilancio del nostro territorio deve passare
attraverso una efficace azione politica che punti a riequilibrare i deficit
infrastrutturali e di collegamento che
ancora scontano vaste aree della nostra regione. Sbloccare immediatamente questi interventi demandati
all'ANAS e aprendo i relativi cantieri,
sarebbe un importante segnale di
svolta che darebbe ossigeno al comparto delle costruzioni e rilancerebbe
l'economia, in particolare il settore
del turismo.
Sarebbe un'azione ancor più meritoria se si considera che sbloccherebbe
anche otto milioni di investimenti privati oggi in buona parte bloccati, in
un periodo in cui pure – per rilanciare il paese e il Mezzogiorno in particolare - si paventa la necessità di
attrarre capitali privati».
Dei dodici interventi incomprensibil-
mente fermi (i pagamenti al 31 dicembre scorso sono fermi a 35 milioni di
euro: poco più del 7%), quattro riguardano la provincia di Salerno, tre
la provincia di Avellino, due quella di
Caserta, ed i rimamenti tre investono
più di una provincia (Napoli/Salerno,
Potenza/Salerno e Benevento/Caserta).
Di seguito elenchiamo gli interventi
in Campania per i quali è estremamente concreto il rischio di perdere i
fondi, monitorati dal Coordinamento
Interprovinciale CNA Costruzioni e
da ACS Salerno, programmati dalla
Regione Campania (in qualche caso
con la Regione Basilicata) e demandati all'ANAS quale soggetto attuatore:
• completamento del collegamento
dell'autostrada Salerno-Caserta con
la Salerno-Napoli (via Pompei): 80
milioni di euro assegnati dal Cipe;
• potenziamento raccordo SA-AV SS7
e SS7BIS primo lotto Mercato San Severino: 123 milioni di euro assegnati
dal Cipe;
• asse autostradale Salerno-Reggio
Calabria - macrolotto 2 dal km
108+000 al km 139+000: 81.610.000
euro assegnati dal Cipe;
• asse autostradale Salerno-Reggio
Calabria - tronco 1 - tratto 5 - lotto 4
- da svincolo contursi a svincolo Sicignano: 18,5 milioni assegnati dal
Cipe;
• asse autostradale Salerno-Reggio
Calabria - tronco 1 tratto 2 - lotto 1 - stralcio
2 - dal km 22+400 al km
23+000: 4,2 milioni assegnati dal Cipe;
• S.S. 268 – lavori di costruzione del iii tronco
compreso lo svincolo di
Angri: 46,3 milioni di finanziamento pubblico,
con pagamenti fermi a
12,4 milioni
• Benevento-Caserta-a1Caianello-Grazzanise e variante Caserta. Adeguamento a 4 corsie della
ss 372 'telesina' dal km 0+000 al km
60+900: 90 milioni di finanziamento
pubblico, mai erogati;
• tangenziale aree interne: 93,6 milioni di finanziamento pubblico (di
cui 52,5 europei). Pagamenti fermi a
zero;
• eliminazione punti neri su rete anas
- ss 7bis variante di Avellino: 3,9 milioni di euro (2,4 pubblici e 1,5 privati), con pagamenti ancora fermi a
meno della metà (1,5 milioni);
• lavori di costruzione della variante
di Grottaminarda: 36,1 milioni di finanziamenti pubblici, con pagamenti
fermi a 17,6 milioni.
• 53-07 ss 7q "Domitiana": lavori per
la messa in sicurezza e razionalizz.
incroci: 2,2 milioni di investimento,
erogati per 1,8 milioni.
53-07 SS 85 "Venafrana" - lavori per
il miglioramento della sicurezza stra-
dale: 1,9 milioni di investimento con
pagamenti fermi a 1,5 milioni.
Occorre intervenire con la massima
urgenza affinché queste opere non rimangano sulla carta e svaniscano definitivamente le opportunità di
cofinanziamento comunitario, riorganizzando uffici e competenze per rompere finalmente il circolo vizioso
della complessità procedurale che fin
qui ha condizionato in negativo i
meccanismi di programmazione, destinazione e materiale utilizzo dei finanziamenti europei.
La possibilità di negoziazione diretta
con Bruxelles imporrà nuovi processi
organizzativi ed una rivoluzione culturale per chi amministra ma anche
per chi vive i territori ed opera in
essi.
Confidiamo nella sua sensibilità per
garantire l'immediata ripartenza
delle opere bloccate.
Fondovalle Calore
De Luca invitato ad un confronto risolutivo
S
ì, erano poche decine di persone. Molti di loro sono consiglieri
comunali,
da
Cinnadaio di Piaggine al nucleo degli
oppositori di Geppino Parente a Bellosguardo. Gli aquaresi Franco Martino e Mario Andreola. Tutti qui oggi,
perché Vito Gerardo Roberto,
Mimmo per i suoi compaesani, ha
compiuto – usando facebook a fin di
bene, un bombardamento di post affinché la Fondovalle Calore venisse
completata al più presto. Le notizie
ultime riportano ad un finanziamento
regionale di 21 milioni di euro che
potrebbe portare la strada fin sotto al
cosidetto ponte delle "Sette Luci", a
Bellosguardo. Tutto risolto? No, perché non si intravvede una road map
operativa dietro a questa scelta. Intanto la viabilità ordinaria necessaria
per raggiungere i vari paesi è in pieno
stato di crisi. Le situazioni più critiche sono registrabili a Sacco e a Roscigno. Siamo arrivati a pezzi di
strade messi a posto da privati finanziati da banche locali. Ed ecco allora
la necessità di un progetto complessivo che non separi la Fondovalle
dalla "sopravvivenza" (la definizione
è di Pino Palmieri, sindaco di Roscigno e presidente della comunità montana) o dal "futuro rurale" (Franco
Martino, ex sindaco di Aquara).
La giornata comincia dagli attimi di
tensione indotti da un cittadino di
Aquara che minaccia di prendere a
calci la telecamera perché, a suo avviso, è stato inopportuno far parlare
Franco Martino. In silenzio se ne va
anche Pasquale Brenca, attuale sindaco, che poi su fb mi inviterà a far
luce "sulla verità" a proposito della
Fondovalle Calore. Avremmo potuto
farlo insieme e documentarla.
La giornata si conclude con l'idea di
far votare a tutti i consigli comunali
della zona una delibera che chiarisca
il pensiero "del territorio" sull'argomento e che possa essere la base del
necessario confronto con il presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca.
E' stato anche chiaro a tutti che la vicenda investe anche gli altri protagonisti
istituzionali.
Tommaso
Pellegrino, presidente del Parco del
Cilento, non potrà non occuparsi del-
l'attuale deposito di ferraglie e cemento lungo uno dei tratti del fiume
Calore (perché questo è oggi la Fondovalle Calore), e Corrado Matera
(assessore regionale al turismo) non
può accettare la cancellazione dal panorama del turismo culturale, eccezion fatta per il ciclismo e il trekking,
di aree strategiche quali la Valle del
Calore e gli Alburni.
E' la stessa giornata che fa registrare
le allarmanti notizie sulla possibile
significativa contrazione di reparti e
posti letto all'Ospedale di Roccadaspide. Arriva il cotto sull'acqua bollita!
Oreste Mottola
14 n° 14 21/04/2016
CULTURA
"Stratum", mostra di Lello Lopez per la
rassegna culturale “Materie2”
a mostra nasce dal progetto
per la realizzazione di un
pavimento che la Fornace
Falcone produrrà e che presenterà ad
ottobre a Bologna per Cersaie -Salone
Internazionale della Ceramica-.
I moduli di CM160x160, com’è tradizione della Fornace Falcone, sono
in ceramica smaltata bianca. Su di
essi sono stati dipinti con smalti di colore verde ramino alcuni elementi naturalistici e geometrici.
Oltre ai moduli principali del progetto
saranno presentate una serie di opere
di grandi dimensioni, realizzate con
acrilici e procedimenti a stampa, che
partendo dall’idea di paesaggio danno
origine al progetto.
Nel “paesaggio decostruito” delle immagini alle pareti si percepisce la presenza dell’uomo: attraverso una
sintesi associativa, costituita da elementi naturali e architettonici, organizzati per dare una efficace
comunicazione.
L
LELLO LOPEZ
L
ello Lopez è nato a Pozzuoli nei Campi Flegrei
nel 1954
Dopo il diploma all’Accademia di
Belle Arti di Napoli ha lavorato con
gallerie italiane e straniere. Dal
1986 ha all’attivo numerose partecipazioni a mostre collettive e rassegne internazionali. Delle opere
pubbliche realizzate si segnalano l’
installazione nella Metropolitana di
Napoli - Stazione Piscinola/Scampia
Decostruzione-acrilico e stampa su tela
nel 2005 , la “Scultura per il Parco
della Legalità” nel 2008 finanziata
dal Ministero dell’Interno, il monumento commemorativo dal titolo
“Scala” installato nella P.zza Del
Ricordo a Pozzuoli nel luglio del
2014. Una sua scultura è dal 2015 in
permanenza a Napoli nel “Museo
del Novecento” di Castel Sant’Elmo.
Lello Lopez fonda la sua ricerca
sulla realtà, su un vissuto fatto di incontri con persone. Si stabiliscono
così relazioni che sono esperienza
diretta di un mondo concreto. L’analisi introspettiva e riflessioni sul
concetto di presente sono altri elementi della sua ricerca concettuale.
Questa si concretizza attraverso vari
strumenti espressivi scelti di volta in
volta a seconda delle necessità comunicative.
PADULA
n° 14 21/04/2016
Liuccio e Pellegrino alla Certosa per festeggiare l’anniversario
Circolo Carlo Alberto, 130 anni e li dimostra tutti
abato 16 aprile 2016, alle ore
17:30, nella Certosa di S. Lorenzo in Padula, il “Circolo
Sociale Carlo Alberto 1886”, in partnership con la Banca Monte Pruno di
Roscigno e Laurino, l’Associazione
MontePruno Giovani ed il Forum dei
Giovani di Padula, ha organizzato un
evento storico-culturale che da il via
alle celebrazioni ufficiali del 130°
Anniversario della Fondazione dell’antico e glorioso Sodalizio padulese
dal titolo: “RUOLO ED AZIONE
DELL’
ASSOCIAZIONISMO
NELLA SOCIETA’ MERIDIONALE”. Con il patrocinio del “Parco
Nazionale Cilento, Vallo di Diano e
Alburni” e del Comune di Padula.
Al tavolo dei relatori, FELICE
TIERNO, presidente del “Circolo
Sociale Carlo Alberto 1886”,
PAOLO IMPARATO, Sindaco della
Città di Padula, TOMMASO PELLEGRINO, presidente del “Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e
Alburni”, GIUSEPPE NESE, presidente dell’ “Associazione MontePruno
Giovani”,
NICOLA
CESTARO, Presidente del “Forum
dei Giovani - Padula”. EMILIO
S
Tel 0828. 1992339
Fax 0828. 1991331
e-mail: redazione@unicosettimanale. it
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Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo
In redazione Lucio Capo e Gina Chiacchiaro
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Il N° 13 di Unico è stato
chiuso in redazione il 12/04/2016
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 14/04/2016
presso il CPO di Salerno
GIORDANO, critico Letterario, Consigliere alla Cultura del Carlo Alberto, GIUSEPPE LIUCCIO, poeta,
giornalista e scrittore cilentano. Coordinatore GIUSEPPE D’AMICO,
giornalista e scrittore.
Pellegrino saluta i presenti e dichiara
la sua vicinanza al Circolo Carlo Alberto che commenta essere un’associazione virtuosa di cultura ricco di
grandi menti in grado di contagiare.
“Il Parco, che io rappresento è eccezionale ed è nostro compito trasformarlo da Parco della bellezza a Parco
dell’efficienza in grado di valorizzare
le risorse che ci sono nel nostro territorio. E poi teniamo in considerazione i grandi riferimenti culturali
per istruire i giovani”.
Tierno saluta e ringrazia i presenti
per essere intervenuti e nelle sue riflessioni, ricorda che c’è consapevolezza nell’aver fatto un buon lavoro
con l’associazionismo in passato e
che in futuro ci sono ancora maggiori
possibilità per un futuro migliore.
D'Amico pone l’accento sul fatto che
il circolo, all’inizio, fu un circolo
massonico che aveva a cuore la nascita e il consolidamento dello stato
laico. Il sindaco Imparato saluta e
per i disagi causati precisa che tutto
ciò è per avere qualcosa in più e lo
dice con orgoglio perché migliorano
la qualità della vita. “La Certosa è al
centro della cultura per il sud, ribadisce con forza, e noi siamo aperti a
qualsiasi iniziativa culturale”.
Nese è felice che la Bcc di MontePruno ha affiancato il Circolo Sociale
Carlo Alberto perché ne è un esempio
positivo. “Per noi giovani l'associazionismo è l'esaltazione del noi, c’è
un risveglio anche a livello politico,
afferma con orgoglio, e vorremmo
che questo territorio ricominciasse a
correre”.
Cestaro racconta che gli obiettivi da
perseguire sono di aggregare più persone ma è difficile. “No alla rivoluzione ma senz’altro più collaborativi,
ribadisce, solo così possono nascere
cose interessanti”.
Il professore Giordano ricorda che il
Circolo fosse un ambiente chiuso. “Il
mio approccio alla ricerca per la realizzazione del libro sulla storia del
circolo, parte dal un rogo! Uno dei
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
soci, per fare pulizia, bruciò le vecchie carte. Questo mi ha costretto a
basare la ricerca su pochissime fonti.
Il sodalizio nasce nel 1886 da una
loggia massonica. Non ci sono
donne. Ma durante i loro incontri si
parlava già di divorzio. Nel libro ho
cercato di fare rivivere le ombre di
persone che ne hanno fatto parte.
Bondi, Mezzacapo, ... personaggi importanti. Era un ambiente chiuso,
classista, molto selezionato. Dal
2002 è iniziata una nuova storia
aperto a tutti. E col 131anno vogliamo aprirci alla nuova generazione”.
Liuccio racconta che il libro di Giordano gli ha fatto conoscere fatti ed
eventi a lui sconosciuti del Vallo di
Diano. Poi riporta la sua esperienza:
“Io rivoluzionario a 16anni nell'occupazione delle terre nella Piana del
Sele. Io ribellista come Pisacane. Garibaldi riunì l'Italia grazie a Pisacane
che aveva fatto la strada. La poesia
trasforma e scatena le emozioni”.
Racconta poi di libri di storia del territorio che raccontano le origini dell'associazionismo. 60milioni di
emigranti un'Italia fuori dall'Italia. Il
nuovo associazionismo è tutelare e
difendere la storia. “La Dieta Mediterranea è stata massacrata dall'ignoranza mentre io parlo di sacralità del
cibo. La cultura è un grande motore
di sviluppo. Amiamo e apriamo il nostro territorio”. Conclude infine con
la declamazione di una sua grande
poesia: “Chesta è la terra mia”.
Gina Chiacchiaro
Giuseppe Liuccio
15
CILENTO
16 n° 14 21/04/2016
Cibbì e Cilento Capitale: alla conquista di Roma
Cibbì D’Agosto: cibo, arte e cultura
N
el 2012, a Vallo della Lucania (Via G. di Vietri 7), Antonio D’Agosto ha aperto
una bottega in cui è possibile acquistare numerosi prodotti cilentani. La
notizia, però, non è questa perché
ormai un po’ dappertutto è possibile
scorgere punti vendita che, giustamente, cercano di portare ovunque il
meglio che l’enogastronomia cilentana può offrire per deliziare il palato.
Questo negozietto (che è riduttivo definire tale), è un’eccezione perché va
al di là della mera vendita di prodotti
grazie all’intraprendenza del suo proprietario, un giovane cilentano che
persegue un obiettivo importante:
promuovere il Cilento attraverso ciò
che questa terra può offrire sia dal
punto di vista enogastronomico che
artistico.
All’interno del suo “Cibbì D’Agosto”
sono presenti vini di aziende cilentane
come De Conciliis, Maffini, Verrone
o Casebianche, autentiche perle gastronomiche come i sottoli Maida
(Azienda Agricola Vastola di Capaccio), le farine antiche del Cilento
dell’Azienda Pier delle Vigne (San
Mauro C.to) o l’Amaro Penna di Sassano e libri di cucina rigorosamente
cilentani. Inoltre sono esposte anche
le fotografie di Nicoletta di Ruocco,
alcuni bozzetti di abiti realizzati da
Mariagrazia Grieco e le etichette di
alcuni vini sono state dipinte dagli artisti cilentani Valentina Pilerci, Carla
Passarelli e Maurizio Villè.
Antonio definisce questo luogo, in cui
è presente un vero e proprio connubio
tra cucina, vino e arte, “un viaggio
nell’enogastronomia cilentana all’interno del quale è possibile trovare
tutto ciò che c’è di nuovo nel Cilento.
Sono, infatti, alla continua ricerca di
tutti i produttori e delle realtà vive e
vitali del territorio”.
Antonio ha alle sue spalle una forte
tradizione legata al vino. Pur vivendo
a Vallo della Lucania è originario di
Moio della Civitella, al quale è profondamente legato. La storia di questo
paese è stata per un lungo periodo
strettamente intrecciata ai vigneti e
alla produzione del vino e i nonni di
Antonio erano viticoltori. Il suo bisnonno, racconta, “era Cavaliere del
Lavoro. Possedeva una
distilleria di alcool che è
stata chiusa intorno agli
anni Trenta del Novecento”. Questa sua passione
per
l’enogastronomia, che
affonda le sue radici nel
suo territorio e nella sua
famiglia, ha portato Antonio non solo ad aprire
“Cibbì”, ma anche a trasformarsi in un autentico
promoter – enogastronomico e artistico – del territorio cilentano.
“Quando ho deciso di intraprendere questa avventura
mi
sono
proposto innanzitutto di
far conoscere il Cilento
ai cilentani e in secondo
luogo il Cilento agli italiani”, chiarisce Antonio.
“Il primo obiettivo mi è
riuscito in parte. La mia
prima iniziativa è stata
una degustazione all’interno del Parco Archeologico della
Civitella alla quale ne sono seguite
altre nella locanda ‘Le Cocole’ di
Moio della Civitella. Vorrei continuare lungo questa strada per far sì
che si creino sinergie come, ad esempio, quella tra Cibbì e Le Cocole.
Nella locanda, infatti, si possono degustare vini del Cilento e anche novità
enogastronomiche che ho suggerito al
proprietario. È giusto che nelle nostre
strutture siano presenti prodotti della
nostra tradizione culinaria”.
Proprio in questo periodo Antonio,
per far conoscere il Cilento in Italia,
sta organizzando a Roma l’evento
“Cilento Capitale” (7-8 maggio) in
cui si è posto come obiettivo quello di
portare nella Città Eterna un po’ del
nostro territorio. “Mi piacerebbe, se è
possibile, che questo diventasse un
appuntamento fisso romano e poi realizzare anche altre tappe di questo
evento in Italia”, spiega Antonio. “C’è
un progetto col Primo Municipio di
Roma che è la realizzazione di
un’aiuola in Piazza San Cosimato a
Trastevere, dove saranno piantumati
degli arbusti che rappresentano la
macchia mediterranea. Ci saranno
anche tanti prodotti enologici e gastronomici legati al Cilento e presentazioni di libri di ricette cilentane”.
Correre dietro alle numerose idee che
Antonio ha per far conoscere a tutti il
suo territorio, è un’ardua ma bellissima impresa da raccontare.
Non parlate male dei giovani cilentani. Molti sono come Antonio e partecipano ad una importante maratona:
quella legata alla passione per la propria terra.
Ilaria Longo
PERSONAGGI
La sapienza artigianale di Sveva Ferraioli
Maestria, eleganza e finezza
U
na nuova realtà prende piede
a Bellosguardo, incarnandosi nella realizzazione di
un laboratorio adibito a produrre accessori in seta. Una nuova realtà in una
zona interna, apparentemente scevra di
attrattive e di stimoli. Tutto ciò è marchiato Sveva Ferraioli, che ha avuto
l'intuizione di puntare sul capitale
umano delle signore e sulla loro sapienza artigianale e arte manifatturiera,
sulla loro cultura e sul sapore delle loro
usanze millenarie. L'abilità tecnica
delle donne della terra si fa produzione
e maestria, si fa eleganza e finezza. Il
patrimonio artigianale delle massaie,
trasfigurato nelle loro abili mani, si
configura come nuova propulsione da
cui partire per creare nuovi obiettivi. I
capi del laboratorio sono realizzati o rifiniti maggiormente a mano o parzialmente, e sono realizzati dalle signore
Persa una battaglia, non la guerra
Basket “Capaccio Paestum”
inisce 41-56 per la Rainbow Catania il primo atto
dei quarti di finale play-off
per la promozione in serie A2. È
stata una sfida piena di emozioni
quella in scena al pala Olimpia di
Viale della Repubblica sabato 16
Aprile. Un meno quindici duro da digerire considerando i valori in
campo, più vicini al meno tre che si
legge sul tabellone luminoso nel
terzo quarto. Ora le ragazze di coach
Di Mauro dovranno riuscire a ribaltare il risultato a Catania sabato 23
Aprile, vincendo di sedici punti, oppure ai supplementari nel caso di vittoria di quindici lunghezze delle
cilentane. Vediamo nel dettaglio la
partita.
Le nostre beniamine cominciano
bene mantenendo un equilibrio di
punteggio che a fine primo quarto
dice 14-18. Uno scarto di solo quattro punti dalle ospiti, frutto di una difesa fresca ma soprattutto di un
attacco spumeggiante alimentato da
Anna Trotta che trova più volte la via
per far muovere la retina catanese.
Nelle file rossoblu un'atletica
Mbombo domina a rimbalzo consentendo secondi tiri mortiferi che scavano il solco del meno quindici nel
quarto successivo, sul 23-38 le capaccesi vanno negli spogliatoi. Al ritorno dall'intervallo lungo ha inizio
lo spettacolo. La squadra di casa
trova la chiave per scardinare la difesa Rainbow, il muro 2-3 è costruito
con un quintetto atipico: Trotta in
F
n° 14 21/04/2016
17
di Bellosguardo, Roscigno e Sant'Angelo a Fasanella e il lavoro è
svolto prevalentemente a
casa per non turbare i
ritmi familiari. Questa
nuova sfida, come afferma Sveva Ferraioli,
con cui abbiamo parlato
per avere maggiori delucidazioni su questa
nuova realtà, è ancora in
via di formazione e roSveva Ferraioli e la figlia
daggio, ma consta già di
uno show room a New
sito web.
York e di una boutique in un hotel a La signora Ferraioli, appassionata di
Matera e Capri. Essendo realizzati e ri- ferro e uncinetto, crede fermamente in
finiti a mano, e quindi più costosi e pre- questo progetto e sebbene sia ancora in
giati, il mercato destinato ad accogliere fase di sviluppo, è sorprendente notare
tali accessori è lievemente più ristretto: come l'abilità materna delle mani delle
come ci dice la signora Ferraioli, al Sud signore della zona possa diventare il
Italia sono pochi i centri adibiti a creare collante da cui ripartire per dare nuova
un circuito adatto al loro commercio, linfa a un territorio apparentemente
quindi è conveniente puntare anche al- privo di attrattiva e sfide da affrontare.
l'estero. Inoltre, presto sarà pronto il
Monica Acito
L’aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi
Avantiair lo rimette in pista
DALLA PRIMA
regia, Memoli e Coralluzzo ali della
rimonta e la coppia di torri
Fereoli/Di Donato. Schieramento
con centimetri per cercare di fermare
l'emorragia a rimbalzo, la mossa tattica si rivela vincente. Fereoli e Di
Donato stoppano più volte i tentativi
di tiro delle avversarie e le ripartenze
di Memoli riducono il gap. A metà
del terzo quarto una tripla in transizione di Coralluzzo infiamma il pala
Olimpia e la BCC Capaccio Paestum
si riporta sotto, fino a meno tre dalle
isolane.
Nonostante l'entusiasmante riavvicinamento la penultima frazione di
gioco finisce 40-49 per Catania.
L'ultimo quarto non sorride alla
squadra di casa, la stanchezza prende
il sopravvento e le avversarie ne approfittano per incrementare il vantaggio. Gara 1 dice BCC Capaccio
Paestum – Rainbow Catania 41-56:
game, set e non match. Le capaccesi,
infatti, nel prossimo fine settimana
cercheranno di espugnare il palazzetto siciliano con uno scarto sufficiente al passaggio di turno.
Adriana Coralluzzo
D
urante la ricapitalizzazione
nell’assemblea dei soci avvenuta il 13 Aprile 2016
Mariano Lazzarini (Presidente del
Consorzio Aeroporto Salerno-Pontecagnano), ha palesato un deficit di 2
milioni e 111 mila euro. A fine mese
dovrebbe ridefinirsi l’assetto del
CDA.
La pista, che dispone del sistema radiofaro VOR, di radioassistenza
VDF e di un sistema luci e apparecchiature per semplificare le manovre
di atterraggio, è stata allungata dal
2007 per un totale di 1.654 m. In attesa delle autorizzazioni per il prolungamento della pista a 2000 m x
2200 m, in particolare la vas ambien-
tale, l’obiettivo della Regione Campania nella persona di Luca Cascone
(Presidente Commissione regionale
Urbanistica, Lavori pubblici e Trasporti) è di far partire le gare di appalto entro la fine del 2016.
L’intenzione è concretizzare il potenziamento infrastrutturale e privatizzare la gestione.
La speranza è che questo nuovo inizio dia spinta al turismo della costiera cilentana meno conosciuta
della costa d’Amalfi, che dà anche il
nome all’aeroporto, ma ricca di luoghi da scoprire. Magie per gli occhi
e fotogrammi per l’anima il Cilento
ora è più vicino a chi ha voglia di volare.
Adriana Coralluzzo
Salerno – Zante
Sabato 8:00 dal 16/07/2016 al 10/09/2016
Salerno – Ibiza
Domenica 10:25 dal19/06/2016 al 18/09/2016
Salerno – Milano MalpensaVenerdì 16:00 e Domenica 15:35 dal
03/06/2016 al 28/10/2016
Salerno – Mostar Martedì e Venerdì dal 22/04/2016 al 28/10/2016
Salerno – Lourdes 3 - 6 - 10 - 13 Maggio 2016
Salerno – Olbia
Domenica 7:05 dal 19/06/2016 al 11/09/2016
Salerno – Verona Domenica 19:40 dal 10/07/2016 al 11/09/2016
Salerno – Corfù Sabato 15:35 dal 2/07/2016 al 10/09/2016
Salerno – Malta Lunedì dal 04/07/2016 al 12/09/2016
18 n° 14 21/04/2016
La vera Banca delle aree interne
Antonio Marino, direttore generale della Bcc di Aquara: «Continueremo a creare sviluppo»
PER IL TERRITORIO
La banda di Aquara Patrimonio Storico Culturale
A SUPPORTO DELL’ASSOCIAZIONE DELLE VALLI INTERNE DEL CILENTO
Bcc di Aquara a Roccadaspide anche con il presidente Luigi Scorziello (ultimo foto a destra)
La Bcc di Aquara, confermando nei fatti la sua massima disponibilità con la finalità di contrastare
storica vocazione a banca del territorio, ve- la desertificazione in atto in tali realtà territoriali
nerdì 15 aprile ha supportato a Roccadaspide del salernitano e migliorare la qualità della vita
la presentazione-confronto alla presenza di che comunque per l’assenza di determinati serrappresentanti istituzionali e di associazioni e vizi presenta delle carenze”. E Antonio Marino,
cittadini della bozza di idee per la discussione direttore generale della Bcc di Aquara, conferma
ed il partenariato locale del Protocollo di intesa la disponibilità della banca verso famiglie ed
sottoscritto da 29 comuni che hanno dato vita imprese: “Fare credito, che è il nostro lavoro,
all’Associazione delle Valli interne del Cilento, rappresenta la maniera utile per favorire lo svinell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree luppo. Perché se una famiglia non può contare
Interne Formalizzata con atto della Regione, per su risorse finanziarie difficilmente acquisterà ad
esempio una automobile o gli arredi. Alla stessa
le finalità relative a sviluppo, salute e mobilità.
“La Bcc di Aquara è una banca nata nelle zone maniera nemmeno un imprenditore si troverà
interne e vogliamo continuare ad esserlo. Per nelle condizioni di effettuare investimenti in
questo, benchè la nostra attività si sia svilup- assenza di capitali. Per questo dove ci siamo noi
pata con la presenza di filiali anche in territori c’è credito con vantaggi per l’intera comunità. E
urbanizzati come Battipaglia e Salerno, siamo come tutti ammettono è un credito quello della
sempre attenti a queste aree offrendo la nostra Bcc di Aquara erogato a condizioni favorevoli”.
PER I CLIENTI
Trading, un corso gratuito a Napoli
La Bcc di Aquara sempre attenta a fornire servizi adeguati e a migliorare la conoscenza dei mercati finanziari a vantaggio sia dei correntisti che dei soci. Così martedì 19 e mercoledì 20 aprile
due giorni in cui tutti i clienti a Napoli, presso il Ramada Naples Hotel in via Ferraris 40, potranno
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esso insite.Relatori di prestigio Davide Biocchi e Gianluca Beccaria. In particolare saranno trattati
i seguenti temi: L’evoluzione del Trading; Il trading in mobilità su IPhone e iPad; Il trading su valute
sul mercato L-Max Exchange 24 h; Informazioni che fanno la differenza. Per informazioni bcc aquara
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www.bccaquara.it
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AQUARA (SA) tel. 0828.962755 (pbx)
CASTEL SAN LORENZO tel. 0828.944271
ROCCADASPIDE tel. 0828.941146
CAPACCIO V.le della Repubblica tel. 0828.723786
fino agli anni ‘60. Questa nuova fase durò
fino agli anni ‘80 quando le attività si interruppero di nuovo. Nei decenni successivi
nessun tentativo riuscì a far tornare in vita
il complesso aquarese fino al 2006 quando
la tradizione riprese con la nascita della “Filarmonica del Cilento. Ad oggi l’associazione
continua la sua attività, organizzando anche
attività formative e continuando a promuovere la il nome del comune di Aquara nelle
proprie esibizioni musicali. Di qui la scelta
del comune di riconoscere l’importanza della
banda musicale, incentivando le sue attività.
EBOLI
“A cena con l’autore” Pino Aprile
La Bcc di Aquara presente all’iniziativa “A Cena con l’autore”
organizzata giovedì scorso ad Eboli
dalla Fondazione Gaeta che ha
acceso i riflettori sulla questione
meridionale e le sue declinazioni
attraverso Pino Aprile, giornalista
e scrittore, che ha intervistato lo
storico Francesco Benigno, autore
de “La mala setta”.
Poi Antonio Marino, direttore
generale della Bcc di Aquara, si è
intrattenuto proprio con Pino Aprile
(foto a destra) che negli anni scorsi
era stato ospite della banca di cui è
presidente Luigi Scorziello.
PER LA CULTURA
“Fiocco di neve” del regista aquarese Italo Sabetta
Conto
SALVADANAIO
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La banda di Aquara, la cui attività è sostenuta dalla Bcc di Aquara, riconosciuta “Patrimonio Storico Culturale”. E’ quanto ha deciso
la giunta comunale Aquara, retta dal sindaco
Pasquale Brenca. Il concerto bandistico,
infatti, ha una lunga tradizione: fu costituito
già nel 1922 iniziando negli anni successivi ad
esibirsi nelle varie piazze dei paesi limitrofi.
Nel tempo, nonostante varie vicissitudini,
ha continuato la sua attività riuscendo ad
imporsi sul territorio e a portare in giro per
i comuni limitrofi il nome di Aquara. Con la
guerra il progetto visse una fase di stallo
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MESSAGGIO PUBBLICITARIO con finalità promozionale. Per spese, tassi e condizioni economiche e contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela presso tutte le filiali della Banca di Credito Cooperativo di Aquara. La
EBOLI Località Santa Cecilia tel. 0828.600033
OLIVETO CITRA tel. 0828.798286
CAPACCIO Loc. Capo di Fiume tel. 0828.723744
SALERNO Via Wenner 62 - Fuorni tel. 089.302000
Banca si riserva la valutazione dei requisiti necessari per la concessione degli affidamenti.
Dal 7 al 10 Febbraio a Roscigno
Vecchia, Ottati ed Aquara si sono
svolte le riprese del nuovo cortometraggio del regista aquarese
Italo Sabetta dal titolo “Fiocco di
Neve” e prodotto dalla Costinis
Film con il contributo della Bcc
di Aquara. ”L’idea è nata dal mio
amore per le fiabe e le storie in
costume, per tutto quello che non
è reale e che si può raccontare solo
attraverso le immagini e il cinema”,
ha dichiarato Italo Sabetta durante
la presentazione del film svoltasi
ad Aquara presso l’oratorio della
Chiesa di San Donato alla presenza
del direttore della Bcc di Aquara
Antonio Marino.
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
Cilentani, eccellenze e “riscoperte”
Il mio Vinitaly 2016
I
l Vinitaly è sempre di più un
evento irrinunciabile per tutti
quelli che amano il vino in tutte
le sue sfumature.
È la principale manifestazione di riferimento del settore vinicolo. Qualche numero: 50ª edizione, oltre 4 mila
espositori, 130 mila visitatori, 2500
giornalisti accreditati e circa 100.000
metri quadri netti di superficie espositiva. Quattro giorni di grandi eventi,
rassegne, degustazioni e workshop
mirati all'incontro delle cantine espositrici con gli operatori del comparto,
assieme ad un ricco programma convegnistico che affronta ed approfondisce i temi legati alla domanda ed
offerta in Italia, Europa e nel resto del
mondo. Anche quest’anno ho trascorso, in fiera, 2 giorni di “full immersion”, alla scoperta di novità e per
salutare vecchi amici produttori.
Come faccio annualmente, tra un bicchiere e l’altro, vi trasmetto le mie
emozioni “di Vino” cercando di rendervi partecipe dei miei assaggi. Mi
sembra doveroso parlarvi del padiglione della Campania, quest’anno
meno cupo degli altri anni. Vi erano
presenti tutte le province. L’Irpinia,
dopo un paio d’anni in altri padiglioni
(per disaccordi tra politici), è ritornata
in “Campania”. Questo è stato sicuramente un bene per tutti, perché la
qualità dei vini avellinesi è ben nota
a tutti ed attira visitatori da tutto il
mondo. Quello che ha sorpreso era la
scarsa presenza delle aziende salernitane, compresi 2 liquorifici (il Gusto
della Costa e Russo), in totale erano
solo 15: Marino, San Giovanni, I Vini
del Cavaliere, Albamarina, San Salvatore, Tenuta San Francesco, Reale,
Ettore Sammarco, Apicella, Cobellis,
Montevetrano, Andrea Pagano e Lunarossa). Gli altri? Qualcuno ha
scelto altri padiglioni, come Maffini,
De Conciliis e Marisa Cuomo, altri
hanno rinunciato ad essere presenti.
Poi, c’era uno spazio ben attrezzato
dalla Camera di Commercio di Salerno, dove in pratica erano presente
tutte le aziende. I miei assaggi nella
provincia di Salerno si sono limitati
al Leukòs dei Vini del Cavaliere, vino
di 14 gradi alcolici di freschezza e
complessità, ottenuto dalle uve fiano
coltivate in una vigna adiacente alla
cantina; al Pino di Stio della Salvatore, vino ottenuto da uve pinot nero
Azienda agricola San Salvatore
Mattarella premia Pagano
“Importante e giusto riconoscimento per il nostro
Peppino”, questo è il testo
del messaggio che mi è arrivato con in allegato la
foto di Giuseppe Pagano, insieme al
Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, mentre ero in autostrada
per raggiungere il Vinitaly a Verona.
La foto ha fatto velocemente il giro
dei social e successivamente è stata
pubblicata su vari siti e quotidiani,
tanto che la notizia ha raggiunto praticamente tutti. Di cosa si tratta? Giuseppe Pagano con la sua San
Salvatore, azienda agricola, in occasione del 50° Vinitaly, ha ricevuto, direttamente dal Presidente Mattarella,
il premio “Benemeriti della vitivinicoltura italiana”, già premio Cangrande, riconoscimento assegnato fin
dal 1973 ai grandi interpreti del
mondo enologico italiano, e da quest'anno è intitolato ad
Angelo Betti, ideatore di
Vinitaly. È sicuramente
un risultato importante
che premia uno dei più
validi imprenditori del
salernitano. Già imprenditore alberghiero di successo (Savoy Beach
Hotel e Hotel Esplanade
di Paestum), è riuscito in
pochi anni a rendere la
“I
sua azienda San Salvatore una delle
realtà più significative del territorio,
questo anche grazie alla consulenza
del famoso enologo Riccardo Cotarella e del suo bravissimo allievo
Alessandro Leoni. Molti i complimenti che Pagano ha ricevuto dai politici locali: “La notizia ci riempie
d’orgoglio come cittadini di questo
magnifico territorio, Pagano è il fulgido esempio di un’imprenditoria
d’eccellenza radicata, che opera ed
investe in e su questa zona. Grazie ai
suoi sforzi e a quelli di altri brillanti
produttori, il territorio di Capaccio
Paestum è oggi famoso anche nell’ambito vitivinicolo.” (Italo Voza,
sindaco di Capaccio-Paestum); “Un
riconoscimento importante, consegnato direttamente dal presidente
Mattarella, che premia qualità, competenza, passione e amore per la propria terra e dà lustro a Capaccio e
n° 14 21/04/2016
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che ho degustato con Peppino Pagano
mentre mi complimentavo con lui per
il Premio che gli era stato consegnato
il giorno prima da Mattarella; al
Borgo di Gete di Reale, vino prodotto
con il tintore, vitigno autoctono della
Costiera Amalfitana; ho concluso i
miei assaggi salernitani con il Greco
di Cobellis, prodotto per la prima
volta dalla rinomata azienda di Vallo
della Lucania. Altri assaggi che ho
apprezzato sono “Le Riscoperte” di
Tenute Rubino, azienda pugliese che
per la prima volta ha prodotto 3 vini Nella foto: Una sommelier allo spazio
nuovi da altrettanti vitigni autoctoni della Camera di Commercio di Salerno
pugliesi che erano stati “dimenticati”:
il Mimante, vino bianco aromatico
ottenuto dal Minutolo; il Lamiro, riserva metodo classico; Terenzuola
bianco secco e promettente prodotto (Liguria), intriganti e piacevoli i vercon il vitigno Bianco d’Alessano; il mentini. Poi, il tempo a mia disposiLamo, rosso che ha una certa somi- zione è scaduto. Ho deciso che il
glianza con il Pinot nero, facilmente prossimo anno farò una giornata in
abbinabile ad alcune portate di mare, più. Troppo bello il Vinitaly.
ottenuto dal vitigno Ottavianello.
Francamente mi hanno entusiasmato
tutti anche perché il costo ha un ottimo rapporto qualità-prezzo. Concludo per citare altre aziende che mi
hanno emozionato: Carbone (Basilicata), ottimo il fiano e grandi gli
aglianici; Basile (Toscana), per i
grandi rossi di Montecucco; Poderi
Mattioli (Marche), un verdicchio che
Ingredienti per 4 persone: 320 g di
quando lo bevi ti emozioni; Maso
linguine, 200 g di filetti di alici frePoli (Trentino), ottimo lo spumante
sche, 25 g di gherigli di noci,1 spicchio d'aglio, prezzemolo, olio
extravergine d'oliva del Cilento, sale
e pepe.
Procedimento: Tostate in una padella antiaderente le noci, tritatele e
ponetele nel vaso del frullatore.
Scaldate 2 cucchiai d’olio, unite
l’aglio schiacciato e lasciatelo cuocere a fuoco dolce per circa un minuto, poi eliminatelo. Unite all’olio
aromatizzato i filetti di alice a pezzetti, saltateli rapidamente e uniteli
alle noci tritate. Frullate il tutto con
4 cucchiai di olio, uno di prezzemolo tritato, un pizzico di sale
grosso e una generosa macinata di
pepe, fino ad ottenere una salsa dalla
rustica consistenza. Mettete in una
padella capiente le linguine, che nel
Nella foto: Peppino Pagano,
frattempo avrete cotto al dente, agpremiato da Mattarella
giungete la salsa alle noci e un po’ di
acqua di cottura della pasta. Manteall’intera provincia di Salerno.” (Edcate per 1-2 minuti e servite guarmondo Cirielli, deputato di Fratelli
nendo con delle foglioline di
d’Italia-Alleanza Nazionale). Il seprezzemolo.
greto dei successi di Peppino Pagano?
Vino consigliato: Falanghina 2015,
Semplice! Di tutto sceglie sempre il
Taburno Sannio Dop vendemmia
meglio!
tardiva, Il Poggio
Dibbì
La ricetta
Linguine con
pesto di noci e
alici fresche