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I luoghi ed i tempi delle donne: ripensare
la città in un'ottica di genere”.
Progetto CGIL
Nella Giornata Internazionale della donna la CGIL nazionale presenta il progetto “Luoghi e
tempi delle donne: ripensare la città in un'ottica di genere” legato ad un
programma di lavoro sui temi della qualità e della sostenibilità urbana, che vuole indagare i modi
di rapportarsi degli abitanti alla città, ai suoi spazi, alle sue opportunità.
Partendo dalle donne, maggiormente in grado di misurare la molteplicità degli aspetti
urbani: la qualità dei servizi pubblici, l’accessibilità, la sicurezza e la qualità dei luoghi di vita e di
lavoro, la distribuzione della rete commerciale, l’organizzazione dei tempi e degli orari.
Nelle città, infatti, il modello di vita e delle relazioni cambia profondamente e soprattutto cambia
il rapporto tra vita e lavoro, perché sono cambiati i tempi produttivi, è cambiata la qualità
del lavoro, la sua organizzazione e la modulazione del tempo di vita.
Spazi, tempi, servizi, trasporti,
incidono fortemente sulla possibilità di conciliare i tempi del
lavoro con quelli privati e della città, per le donne che già scontano un forte divario lavorativo in
termini non solo occupazionali e contrattuali, ma anche retributivi . "Acrobate tra lavoro e
famiglia", sono state definite in una recente indagine del CENSIS.
Attraverso l'analisi di alcuni casi-studio riferiti a donne lavoratrici nei settori del pubblico impiego,
del commercio e dei trasporti, si vuole indagare come le città siano costruite e pensate
per le donne, ritenendo fondamentale esigere un disegno dell'organizzazione urbana “a misura
di donna” che lavora, abita e vive con i propri bisogni.
L'obiettivo è individuare possibili linee di azione per la contrattazione locale ritenendo
che l'azione pubblica debba guardare con più forza agli aspetti della vita quotidiana, alle istanze
dei soggetti spesso meno tutelati nelle loro concrete esigenze. Queste, al contrario, dovrebbero
essere elementi fondanti nei processi di pianificazione e nelle scelte che riguardano la fruizione
della città e del territorio, pensati invece da sempre in modo “neutro”.
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