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MARZO
–
NOVEMBRE
2017
L’arte non è faccenda di persone per bene: questo il titolo dell’ultima pubblicazione di
Lea Vergine per Rizzoli (2016): una vivace autobiografia, in conversazione con Chiara Gatti, che rivive
le trasgressioni e le utopie che hanno segnato una vita fuori dall’ordinario. Un viaggio dove l’arte
risulta essere la chiave di lettura, dolorosa ma senza cedimenti, per ripercorrere della vita dell’autrice
attraverso i suoi nodi cardine: l’infanzia napoletana lontana dalla madre, gli anni romani a contatto
con le gallerie, le avanguardie e la politica, e infine Milano dove Lea Vergine entrò in contatto con
i protagonisti della grande stagione degli anni Sessanta (Gillo Dorfles, Arturo Schwarz, Silvana Ottieri
e molti altri).
Lea Vergine (Napoli, 1938), critica d’arte e collaboratrice di riviste e quotidiani, è autrice di
storiche pubblicazioni sui problemi dell’arte contemporanea. Tra queste: Il corpo come linguaggio.
Body art (Prearo 1974), Attraverso l’arte. Pratica politica (Arcana 1976), L’arte ritrovata (Rizzoli 1982),
L’arte in gioco (Garzanti 1988), Gli ultimi eccentrici (Rizzoli 1990), Ininterrotti transiti (Rizzoli 2001).
Per Skira nel 2000 ha pubblicato i libri Body art e storie simili (nuova edizione di Il corpo come
linguaggio). Nel 2008 ha pubblicato Parole sull’arte (il Saggiatore 2008) e nel 2016 L’arte non è faccenda
di persone perbene. Conversazione con Chiara Gatti (Rizzoli, 2016).
Lea Vergine ha ideato numerose esposizioni presentate in Italia e all’estero. Tra queste: L’altra metà
dell’avanguardia, 1910-1940 (Milano, Roma, Stoccolma 1980-1981, riproposta come libro da
il Saggiatore nel 2005); Quando i rifiuti diventano arte. Trash (Trento e Rovereto 1997-1998, riproposta
come libro da Skira nel 2006); D’Ombra (Siena, Nuoro, Compton Verney 2006-2007, catalogo Silvana
2006) e Un altro tempo. Tra Decadentismo e Modern Style (Rovereto 2012-2013, catalogo il Saggiatore
2012). È stata inoltre coautrice della mostra del MART di Rovereto Il Bello e le bestie (2004-2005,
catalogo Skira 2004).
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea