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EDIZIONE PROGETTI SPECIALI
Geoaction Uretek® / Numero 07 PROGETTI SPECIALI / Anno 2016
R
GeoAction Uretek® - n°07 PROGETTI SPECIALI anno 2016
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R
GEOTECNICA
DI PRECISIONE
ESPERIENZA
OMP
URETEK ITALIA S.P.A.
IL BESTSELLER DELLE
RESINE ESPANDENTI
U
RETEK è l’inventore dei consolidamenti con iniezioni di resine espandenti.
Grazie alla tecnologia brevettata Deep
Injections®, la più utilizzata al mondo con
più di 100.000 interventi eseguiti, di cui
oltre 20.000 solo in Italia, Uretek è la
vera alternativa alle tecnologie tradizionali dei micropali e delle sottofondazioni.
Con oltre 25 anni d’esperienza e la capacità
di progettare accuratamente gli interventi
affiancando il professionista con il proprio
ufficio tecnico, URETEK rappresenta il punto di riferimento del proprio settore.
La sua collaborazione con il Dipartimento
di Geotecnica dell’autorevole Politecnico
di Torino ha prodotto la prima “Guida alla
progettazione degli interventi di consolidamento dei terreni con resine espandenti”
(Mc Graw-Hill editore).
L’unica azienda ad offrire una garanzia
assicurativa decennale per i propri interventi di consolidamento con resine
espandenti, Uretek ha ottenuto le autorevoli certificazioni TÜV per la Gestione
di Qualità, la Gestione Sicurezza e Salute Lavoratori e il Rispetto Ambientale.
In Francia CSTB ha riconosciuto il procedimento Deep Injections® come una tecnica
innovativa facendo di Uretek la prima azienda specializzata, nel miglioramento delle
caratteristiche meccaniche dei terreni, ad
ottenere tale prestigioso riconoscimento.
Dal 1990, anno di fondazione di Uretek
S
S.r.l, la maturità raggiunta da Uretek nella padronanza delle iniezioni delle sue
p
potenti resine espandenti e il pieno
controllo degli effetti di queste sulle
sstrutture è senza pari. La professionalità e la perizia delle squadre esecutive che operano sotto il costante
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controllo dei progettisti dell’ufficio tecnico
di Uretek, hanno permesso ai team di sviluppare una flessibilità operativa in grado
di risolvere gli imprevisti che possono presentarsi in corso d’opera.
Ben oltre i semplici interventi di consolidamento dei terreni di fondazione e il ripristino della planarità delle pavimentazioni,
Uretek oggi vanta una capacità di progettazione ed esecuzione tali da poter affrontare e risolvere problematiche ritenute, fino
a pochi anni fa, impossibili da trattare con
le resine espandenti. Sollevamento di edifici, impermeabilizzazione di fondi di scavo,
miglioramento sismico, consolidamento di
argini e piloni dei ponti sono solo alcuni tra
i molti “casi speciali” che Uretek affronta,
ormai regolarmente, con successo unendovi gli ormai assodati vantaggi di costo,
tempistica e non invasività degli interventi.
“...UNA CAPACITÀ DI PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE TALI
DA POTER AFFRONTARE E RISOLVERE PROBLEMATICHE RITENUTE, FINO A POCHI ANNI FA, IMPOSSIBILI DA TRATTARE CON LE
RESINE ESPANDENTI .”
Nelle pagine che seguono troverete alcuni
esempi che dimostrano la versatilità d’impiego delle resine espandenti che Uretek
ha saputo sviluppare dalla sua fondazione
ad oggi.
ING. GIANLUCA VINCO
Responsabile Ufficio Tecnico Uretek
I NOSTRI CASI SPECIALI
URETEK DEEP INJECTIONS®
RIJEKA - CROAZIA: TERRAPIENO FERROVIARIO
URETEK DEEP INJECTIONS®
PER METTERE IN SICUREZZA
IL TERRAPIENO FERROVIARIO
IL MANUFATTO Il terrapieno della ferrovia è stato realizzato
circa 150 anni fa ed è costituito da un riempimento in pietre che
colma una fossa già scavata in precedenza ad una profondità di
circa 13,0 m sotto l’attuale strada ferrata.
IL PROBLEMA Per posare un gasdotto sotto il terrapieno,
si è scavato un tunnel del diametro di 0,65 m perforando
il sottosuolo con la tecnologia HDD (Horizontal Directional
Drilling).
Durante la realizzazione del tunnel e l’inserimento del tubo
si è scoperta la presenza di un cedimento sotto la ferrovia. I
lavori sono stati bloccati in attesa di un intervento di ripristino della sicurezza del cantiere.
LA SOLUZIONE Si è scelta la tecnologia brevettata Uretek
Deep Injections® capace di ridurre la quantità e la dimensione
tubi di protezione si è cercato di cementare lo strato di terrapieno interessato dal cedimento. Il tentativo non ha avuto successo
perché i vuoti tra le pietre erano troppo grandi per poter trattenere il calcestruzzo. Nel frattempo l’abbassamento del terrapieno
continuava (circa 5 cm/settimana) e per compensare, la ferrovia
è stata sostenuta molte volte e in brevi intervalli di tempo con
l’apporto di pietra nuova.
L’INTERVENTO Le operazioni di foratura del terrapieno sono
state eseguite da una ditta specializzata che ha provveduto ad
inserire un rivestimento, del diametro di circa 110 mm, entro il
quale posare i condotti d’iniezione avvolti in un unico fascio. Per
poter raggiungere con precisione il punto d’iniezione prestabilito i condotti, avevano lunghezze diverse come canne d’organo.
Per ogni iniezione è stato impiegato un condotto monouso del
CONTINUA A LEGGERE
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dei vuoti presenti fra gli elementi che costituiscono il terrapieno
aumentandone di fatto la rigidità. Questa tecnologia utilizza iniezioni della speciale resina Uretek Geoplus® a rapida espansione
ed alta pressione di rigonfiamento.
Grazie ad una accurata analisi 3D agli elementi finiti, è stato possibile individuare le zone più sollecitate dallo scavo del tunnel
nelle quali concentrare l’azione dell’intervento Uretek, sia per
stabilizzare la situazione iniziale che per prevenire eventuali cedimenti futuri. L’intervento ha avuto pieno successo ed è stato
possibile terminare la posa della tubazione.
LE CAUSE DEL CEDIMENTO Il terrapieno che ha una base
larga circa 30,0 m ospita, oltre al tracciato ferroviario, anche due
strade collocate una sul lato nord della ferrovia e l’altra sul lato
sud. In base alla relazione geotecnica stilata da uno studio incaricato, il terrapieno è stato costruito con materiali lapidei omogenei, molto probabilmente con pietra di forma irregolare delle
dimensioni di 5-20 cm senza utilizzare materiale fine. Questa
struttura è caratterizzata da una notevole percentuale di vuoti.
Secondo i dati raccolti dalla perforazione e dall’esperienza in
strutture edilizie simili sulla linea Zagabria - Rijeka, si è stimato
un indice dei vuoti del 35% nella parte superiore del rilevato e
del 30% nella parte inferiore. La causa più probabile del cedimento è riconducibile al collasso del tunnel della condotta per
effetto delle vibrazioni associate allo scavo. Una volta estratti i
diametro 12 mm. Le iniezioni, inoltre, hanno seguito una sequenza alternata per consentire la dissipazione delle sovrapressioni
dovute al rigonfiamento della resina nel terreno. Dopo la posa di
ogni fascio di condotti, il rivestimento veniva rimosso. L’analisi ha
evidenziato le zone più soggette alle sollecitazioni, indotte dallo
scavo del tunnel, dove concentrare le iniezioni per evitare cedimenti futuri. Complessivamente, includendo le fasi di foratura ed
iniezione, l’intera operazione ha richiesto circa 15 giorni lavorativi.
OSSERVAZIONI Dalla scoperta del cedimento e per tutto il
periodo di rimessa in sicurezza del cantiere, il traffico ferroviario
non è stato interrotto ma la velocità dei convogli in transito è
stata ridotta a circa 20 Km/h.
ANALISI 3D AGLI ELEMENTI FINITI
Al fine di analizzare il volume di terreno prevalentemente influenzato dalla foratura per la posa
della tubazione, è stata effettuata una analisi FEM
3D che si basa sullo stato dell’arte dell’analisi agli
elementi finiti e permette di generare modelli geotecnici complessi.
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I NOSTRI CASI SPECIALI
URETEK DEEP INJECTIONS®
ROVIGO - ITALIA: RECINZIONE
SOLLEVAMENTO,
CONSOLIDAMENTO E LIVELLAMENTO:
RECINZIONE RIPRISTINATA
ciaio del diametro di 10 mm con sbocco al di sotto della scarpa di
fondazione dell’attuale manufatto a circa 0.75-1.0 metri dal piano
campagna. Le successive iniezioni di resina Uretek Geoplus®,
hanno operato il sollevamento della recinzione.
SECONDA FASE: consolidamento e livellamento. Questa
volta i tubi d’acciao per le iniezioni di resina hanno attraversato il precedente (primo) bulbo di espansione arrivando a circa
1.5 metri dal piano campagna. In tale fase le iniziezioni di resina
hanno consolidato la sottofondazione e riportato a livello la sommità della recinzione. Tutte le operazioni sono avvenute sotto il
controllo costante di un livello laser in grado di apprezzare spostamenti di 0,5 mm.
Per la realizzazione dell’intervento sono stati necessari 2 giorni
di cantiere. Per verificare il grado di consolidamento del terreno
si sono eseguite delle prove penetrometriche.
IL MANUFATTO La recinzione esistente, costituita da pannelli
pieni in cemento armato gettati in opera, è ubicata lato strada a
ridosso del marciapiede pedonale, di proprietà comunale. Tale
recinzione delimita il perimetro di un’abitazione privata e relativo
giardino avente pianta quadrata.
IL PROBLEMA Come indicato dall’Ufficio Tecnico Comunale si è verificata un’infiltrazione di acqua di falda all’interno
della condotta fognaria attraverso i giunti delle tubazioni,
in cls, del diametro interno pari a 1200 mm. L’infiltrazione
dell’acqua di falda ha comportato il trasporto all’interno delle condotte, del terreno posto appena al di sotto della scarpa
di fondazione della recinzione in c.a.. La spinta del terreno
interno alla proprietà privata (posto a circa 50 cm dal piano
stradale) e il peso della recinzione stessa hanno contribuito
a determinare l’abbassamento del manufatto. La conforma-
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Prima dell’intervento
zione a “L“ della fondazione ha determinato la rotazione dei
pannelli verso il fronte stradale.
Parte della recinzione privata presentava dei consistenti abbassamenti per un tratto sul fronte strada, di circa 15 metri
e per un tratto dal lato area verde, di lunghezza pari a circa
5 metri, rappresentando un pericolo per la circolazione pedonale e stradale.
In particolare il pannello d’angolo fronte marciapiede presentava un abbassamento complessivo di circa 200 mm rispetto all’allineamento dei pannelli fronte strada e un’inclinazione verso il marciapiede di circa 4° rispetto alla verticale
L’INTERVENTO Si sono installati n° 5 martinetti sul lato di recinzione frontestrada per il controllo della controrotazione del
muro; questo perchè l’iniziezione delle resine al di sotto della
scarpa di fondazione del muro poteva indurre una rotazione del
pannello della recinzione verso il lato strada aumentando l’inclinazione esistente e peggiorando di fatto la situazione. I martinetti possono sopportare una spinta di circa 10 ton/cad. Il peso della
recinzione è stato stimato in circa 1.7 ton/m. La lunghezza della
recinzione sulla quale si è intervenuti è pari a circa 15 metri. Il
peso complessivo della recinzione è stato stimato in circa 25.5
ton.
L’esecuzione dell’intervento ha avuto luogo in due fasi.
PRIMA FASE: sollevamento. Si sono effettuati dei fori del
diametro di circa 26 mm nei quali sono stati inseriti dei tubi in ac-
4 GeoAction Uretek® - n°07 PROGETTI SPECIALI anno 2016
Durante l’intervento
Durante l’intervento
Dopo l’intervento
ROMA: SPOSTAMENTO APPARECCHIATURA
L’APPARECCHIATURA
NEL BUNKER: UN’ALTRA
MISSIONE “POSSIBILE”
IL CONTESTO
- All’interno di uno dei locali del piano interrato del Centro Studi dell’Ospedale Militare del Celio (Roma), dagli anni ’70 del secolo scorso, era presente un’irradiatore
contenente sorgenti di cobalto 60 installato dentro un bunker.
L’irradiatore del peso di circa 5.000 kg e una forma grossomodo cilindrica, con diametro di circa 60 cm e altezza pari a 1,25 mt doveva essere rimosso;
- La pavimentazione è del tipo “a terra”, costituita da finitura superficiale a piastrelle,
sovrastante una struttura in cls non armata dello spessore variabile tra 24 cm e 48
cm, sovrapposta a terreno di sottofondo;
LA SOLUZIONE Per spostare l’apparecchiatura è stato necessario consolidare il
terreno sottostante il “massettone” di base, lungo il percorso previsto per il trasferimento del carico dal locale bunker fino alla botola di estrazione.
La movimentazione è avvenuta a cura del Committente mediante pattini a rulli su
lamiera di carpenteria metallica dello spessore di 5 mm posata sul calpestio.
Il carico dinamico applicato a quota calpestio è stato calcolato a 50 kPa.
- Un giorno lavorativo di intervento.
GALLUZZO (FI): CABINA GAS METANO
LA CABINA
SPROFONDA DI 22 CM?
URETEK RISOLVE!
IL CONTESTO
- Scatolare in c.a. ad 1 livello f.t.;
- Terreno pianeggiante;
LA STRUTTURA
La cabina si presenta con pianta pressoché rettangolare di dimensioni massime pari
a m 5,75 x m 2,80; lo spessore delle murature è pari a m 0,20. La copertura è piana
ed è costituita da una soletta in c.a. di ss. m 0,18.
- Platea in c.a. di spessore pari a cm 30;
IL PROBLEMA
- La struttura aveva subíto una rotazione rigida nella direzione dell’angolo A.
- Il cedimento massimo sviluppatosi negli ultimi 5 anni era pari a max. 22 cm (11
cm medi);
- Cause: scadenti caratteristiche geotecniche del terreno;
- Fitta rete di servizi collegati agli impianti della struttura. Molte tubazioni perimetrali.
L’INTERVENTO
L’intervento è stato eseguito con l’uso combinato di iniezioni di resina espandente e
di alcuni martinetti idraulici
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I NOSTRI CASI SPECIALI
URETEK DEEP INJECTIONS®
CASSANO D’ADDA - MILANO: PONTE STRADALE
18 GIORNI DI INTERVENTO E
IL PONTE STRADALE È SICURO
IL MANUFATTO Il manufatto è situato sulla strada provinciale ex. S.S. n°11 padana superiore, al km.173,743 nel comune di Cassano d’Adda (MI).
IL PROBLEMA Nel tempo, la sottoescavazione prodotta
dall’acqua sul terreno di fondazione delle pile ha portato a
dei cedimenti concentratisi soprattutto su 3 delle 5 pile del
ponte. I cedimenti hanno prodotto rotture sezionali, con
plasticizzazioni del cls (poi da ricostruire) e snervamento
dell’acciaio (da sostituire con frp).
LA SOLUZIONE L’infissione delle palancole ha confinato il
terreno permettendo alle resine di agire con la massima efficacia. L’intervento di ricompressione e consolidamento ha
avuto lo scopo di migliorare le caratteristiche meccaniche ed
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Iniezioni a due riprese di resine nel terreno fino ad una profondità di 3.50 m.
idrauliche del terreno sottostante n. 3 pile in sponda destra
del fiume Adda, per un totale di 1100 m3 circa.
La tecnologia applicata, Uretek Deep Injections® , oggetto di
brevetto europeo n. 0851064, ha consentito l’addensamento
in profondità del terreno attraverso l’iniezione nello stesso di
resine poliuretaniche ad alta pressione di rigonfiamento che,
espandendosi, hanno trasmesso al volume solido circostante un’azione di compattazione con conseguente aumento di
capacità portante.
Per ogni basamento sono state eseguite 4 file di perforazioni concentriche rispetto alla pila. L’interasse considerato tra i
fori è stato pari a m 0,80.
L’esito positivo dell’intervento è stato controllato mediante
l’esecuzione di n° 6 prove penetrometriche dinamiche comparative (3 pre-iniezione e 3 post-iniezione) che hanno permesso di apprezzare l’incremento dei parametri meccanici
dei volumi di terreno trattati con le iniezioni.
Per la realizzazione dell’intervento sono stati necessari 18
giorni di cantiere.
6 GeoAction Uretek® - n°07 PROGETTI SPECIALI anno 2016
CAVARZERE - VENEZIA: BOTTE A SIFONE
CAVITY FILLING
URETEK® RIPRISTINA
L’INTEGRITÀ STRUTTURALE
DI UNA BOTTE A SIFONE
LA STRUTTURA Il manufatto è una botte a sifone per l’attraversamento della Canaletta Agna al di sotto della Fossa Monselesana, nel comune di Cavarzere (VE),
costruita tra il 1800 ed il 1900.
I paramenti murari sono stati realizzati in laterizi e legante a base di malta con spessori variabili tra 40 e 80 cm.
IL PROBLEMA In seguito a fenomeni di dilavamento e di alterazione del legante
cementizio dei mattoni della volta, si sono riscontrate delle lesioni che mettevano
a rischio l’integrità strutturale della volta stessa con pericolo di crollo e conseguenti infiltrazioni d’acqua dal canale soprastante.
LA SOLUZIONE Dopo l’inserimento del tubo in polietilene ad alta densità, con DN
1000 mm, il committente si è rivolto ad Uretek, titolare delle tecnologie brevettate
Cavity Filling® e Walls Restoring®, per rinforzare e mettere in sicurezza la volta in
muratura del manufatto.
Le iniezoni delle speciali resine espandenti Uretek, nel volume vuoto esistente tra la
struttura muraria della botte–sifone e il tubo in polietilene, hanno interessato un tratto
di ca. 25 m per un volume di vuoto complessivo stimato in ca. 16 mc.
L’intervento si è svolto nell’arco di 3 giorni lavorativi.
VELLETRI - ROMA: CAVITÀ ANTROPICHE
Riempimento con argilla espansa
LA TECNOLOGIA
CAVITY FILLING® È LA
“CHIAVE DI VOLTA” PER UNA
RISTRUTTURAZIONE PROBLEMATICA
IL CONTESTO
- edificio abitato costruito in più tempi a partire dal 1800 e ristrutturato nel 1957;
- la costruzione si sviluppa su quattro livelli fuori terra, più un livello seminterrato;
- terreno circostante leggermente acclive;
IL PROBLEMA
- le cavità sono state scavate nel tempo come ampliamento del piano seminterrato e attraversano le murature perimetrali dell’edificio; il terreno di copertura della
volta, fino al p.c. è di 2 m circa;
- nel maggio 2013 parte della calotta di una cavità ha subito un crollo parziale in
seguito a un intervento di ristrutturazione;
L’INTERVENTO
PRIMA FASE: riempimento con argilla espansa;
SECONDA FASE: posa delle cannule ed iniezione della resina.
LA SOLUZIONE L’intervento con Tecnologia Cavity Filling® ha eliminato la funzione
portante della calotta garantendo un trasferimento uniforme delle tensioni dovute ai
carichi permanenti e variabili applicati in superficie.
- ARGILLA ESPANSA: 48 m3;
- RESINA ESPANDENTE: 500 kg;
- TEMPO IMPIEGATO: 1gg lavorativo;
Iniezione della resina
GeoAction Uretek® - n°07 PROGETTI SPECIALI anno 2016
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I NOSTRI CASI SPECIALI
URETEK DEEP INJECTIONS®
COMO - ITALIA: MONUMENTO DEDICATO AD A. VOLTA
URETEK IN SOCCORSO
DEL PATRIMONIO CITTADINO
IL MONUMENTO Monumento dedicato ad Alessandro Volta
da posizionare al centro del primo bacino del lago di Como,
soprastante ad un basamento di forma circolare realizzato oltre
50 anni or sono.
LA SITUAZIONE Il basamento esistente è costituito da
una doppia soletta in calcestruzzo debolmente armato di
spessore complessivo pari a cm 50; l’intervento prevede la
demolizione della prima soletta ed il posizionamento di un
camminamento per eventuale acqua affiorante.
Sulla soletta di base insistono dei muretti di altezza pari
a circa m 1,0 che sostengono una soletta rialzata in c.a. di
spessore pari a circa cm 20;
Il progetto delle fondazioni prevede il mantenimento della soletta di fondo, dopo l’esecuzione di alcuni pali per il
trasferimento delle tensioni provenienti dal monumento
in profondità, la costruzione di una corona in calcestruzzo
misto a terreno naturale di profondità pari a m 2,0 a partire
dall’intradosso della soletta di base e l’iniezione del volume di terreno presente dal piano d’imposta della soletta di
base fino alla quota di m -3,30 circa dal calpestio dell’attuale soletta rialzata;
L’estradosso della soletta di fondo si trova alla quota di m
-0,20 dal livello medio del lago, ossia a m -1,30 circa dall’estradosso della soletta rialzata;
La soletta di fondo appoggia su un rilevato subacqueo di
altezza pari a circa m 20 costituito da materiale granulare
grossolano;
LA SOLUZIONE Prima dell’installazione delle palificazioni
era già stato eseguito un intervento preventivo per consolidare
un’ampia zona del rilevato e stabilizzarlo in vista dell’infissione
dei pali stessi. Questo secondo trattamento, eseguito dopo l’esecuzione delle palificazioni e in adiacenza ai pali, ha colmato le
macro-cavità presenti all’intradosso della soletta ed ha consolidato il terreno sottostante a ca. 95 metri quadrati di fondazione
fino alla profondità di m 1,50 dall’intradosso della soletta;
8 GeoAction Uretek® - n°07 PROGETTI SPECIALI anno 2016
VISNÀ DI VAZZOLA (TV): PREVENZIONE SISMICA
PREVENZIONE SISMICA
PER 20 AUTOCLAVI DI
UN’AZIENDA VINICOLA
IL CONTESTO
Intervento di miglioramento sismico sotto le autoclavi di una cantina vinicola;
- Gruppo di autoclavi appoggiate su una platea in c.a. spess. 60 cm;
- Strato di riporto ghiaioso spess. 60 cm;
- Terreno di riporto fino a circa 3,0 m da p.c.
IL PROBLEMA In caso di evento sismico si temeva la rottura della platea per cui
è stato necessario un intervento preventivo al fine di adeguare il terreno all’eventuale nuova distribuzione delle tensioni.
LA SOLUZIONE Per soddisfare la verifica SLV era necessario incrementare l’angolo di taglio da 28°- 32° a 36,5°. Per raggiungere questo obiettivo si doveva arrivare ad
una resistenza post intervento con Nspt = 15
IN SINTESI L’intervento di consolidamento ha avuto lo scopo di migliorare le caratteristiche meccaniche ed idrauliche del terreno sottostante 120 piastre di appoggio
su cui insistevano 20 autoclavi.
- I riscontri penetrometrici sono risultati positivi (N10> 15);
- Presenza di anomale sacche d’acqua alla base della platea;
- L’intervento si è svolto nell’arco di 5 giorni lavorativi impiegando più squadre e senza
interrompere le attività produttive della cantina.
SAN BONIFACIO - VERONA: SCAVO
URETEK RISOLVE
UN PROBLEMATICO
SCAVO URBANO
IL CONTESTO Scavo, in ambito urbano, per la posa di una tubazione fognaria del
diametro di 1000 mm a -4,0 m da p.c.; falda presente a -2,50 m;
Per la posa della condotta si è installato un impianto Well Point e si sono infisse delle
palancole tipo Larsen fino a -8,0 m da p.c.;
IL PROBLEMA La condotta di progetto intersecava una conduttura esistente del
diametro di 500 mm. In corrispondenza dell’intersezione, non potendosi infiggere
le palancole, era necessario consolidare il fronte di scavo mediante l’iniezione di
resine Uretek Geoplus® con tecnologia Uretek Deep Injections®.
IN SINTESI
Allo scopo di limitare o abbattere la franosità del fronte si è consolidato il terreno
per una profondità compresa tra – 2,5 m e - 4,5 m dal p.c. attuale. Oltre a ciò è stato
necessario consolidare il terreno sotto ad un plinto di sostegno di un palo dell’illuminazione presente nelle vicinanze.
L’intervento Uretek ha richiesto 2,5 giorni lavorativi.
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I NOSTRI CASI SPECIALI
DEEP INJECTIONS® + FLOOR LIFT®
MANERBA DEL GARDA - BRESCIA: PISCINA
DOPPIO INTERVENTO
PER UNA PISCINA
DA PRIMATO
IL CONTESTO
- Piscina di un residence costruita nel 1998 in parte su terreno
di riporto;
- Profondità media 3,0 m;
- La piscina è prefabbricata ed ha una superficie di circa 600
mq;
La fondazione è costituita da una platea in c.a. di spessore pari
a cm 30, parzialmente svincolata dalle fondazioni nastriformi
delle pareti perimetrali costituite da un cordolo di spessore pari
a cm 50 e larghezza pari a cm 110 circa.
IL PROBLEMA
- Il cedimento si è manifestato nel periodo successivo alla
costruzione in forma lenta e progressiva;
- I rilievi effettuati dal 2005 al 2010 hanno evidenziato un
ben definito andamento dei cedimenti per un dislivello, tra
la quota minima (76 cm) e la quota massima (83 cm) del
bordo sfioro, di 7.0 cm; i rilievi sono stati fatti solo sul bordo della piscina e non sono pervenute informazioni circa
eventuali cedimenti della soletta della vasca;
- Le cause del cedimento sono imputabili alla compressibilità ed eterogeneità del terreno.
LA SOLUZIONE È stato necessario intervenire alla base della
piscina per consolidare il terreno fino a 6 livelli di profondità
delle iniezioni con tecnologia Deep Injections® e sollevare il
bordo sfioro in maniera differenziata con tecnologia Floor Lift®.
IN SINTESI
- Consolidato il terreno sottostante 250 mq di platea della piscina;
- Sollevato il bordo sfioro di 7,0 cm;
- Dislivello residuo: 7 mm circa da riprendere con il rivestimento
del bordo sfioro;
- TEMPO: 10 gg.;
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I NOSTRI CASI SPECIALI
DEEP INJECTIONS® + FLOOR LIFT®
BRESCIA - ITALIA: MACCHINA UTENSILE
BASTA UN SOLO GIORNO DI
INTERVENTO E LA MACCHINA
TORNA A PRODURRE AL 100%
IL CONTESTO
- Macchina utensile per la produzione di abbigliamento intimo
installata da 5 anni circa;
- Le fondazioni sono di tipo continuo in c.a.;
- Il blocco di ancoraggio è in c.a. con dimensioni di 3,6 m x 2,4
m ed altezza di 0,40 m;
- L’intercapedine da trattare è larga 2,50 cm e profonda, rispetto
al piano del pavimento, circa 45 cm.
IL PROBLEMA Durante il funzionamento l’oscillazione
del basamento, variabile tra 15/100 e 20/100 mm., non permetteva il pieno sfruttamento della produttività della macchina che lavorava al 60% del suo potenziale.
Le cause del cedimento erano imputabili a fenomeni di dilavamento del materiale sabbioso di riempimento dell’intercapedine a causa di infiltrazione dei liquidi di raffreddamento del macchinario.
LA SOLUZIONE L’intervento con resine espandenti ha ripristinato la tenuta idraulica e la continuità di appoggio tra il blocco di ancoraggio della macchina e la struttura di fondazione in
cemento armato.
In aggiunta alla resina si sono utilizzati opportuni materiali per
ripristinare la tenuta idraulica dell’intercapedine.
IN SINTESI
- Consolidati circa 12 ml di intercapedine;
- Sollevamento (misurato con comparatori centesimali) da 1,60
mm a 2,20 mm;
- Oscillazione pre-intervento: 15/100 – 20/100 mm;
- Oscillazione post intervento: NULLA;
- Durata: un giorno lavorativo.
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URETEK È LA
VERA ALTERNATIVA
alle sottofondazioni e ai micropali.
PIÙ RAPIDA ED
ECONOMICA
immediatamente efficace e risolutiva.
NON INVASIVA
senza scavi, rumore o vibrazioni, non
interrompe l’attività dell’edificio.
ECOCOMPATIBILE
non produce materiali di scarto.
CON RESINE
ESCLUSIVE URETEK
a rapida espansione
ad elevata pressione di
rigonfiamento
certificate dall’Università di
Padova
URETEK
È IL LEADER MONDIALE
nel consolidamento dei terreni con resine espandenti.
+100.000 INTERVENTI
eseguiti in tutto il mondo di cui più di 20.000 solo in Italia.
LE TECNOLOGIE
ESCLUSIVE URETEK
FONDAZIONI
DEEP INJECTIONS®
PAVIMENTAZIONI
FLOOR LIFT®
MURATURE
WALLS RESTORING®
CAVITÀ
CAVITY FILLING®
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d’esperienza e d’innovazione.
IL LEADER
MONDIALE NEL
CONSOLIDAMENTO
DEI TERRENI
CON RESINE
ESPANDENTI
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TEST E
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URETEK ITALIA Spa
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Via Dosso Del Duca, 16
37021 Bosco Chiesanuova (VR)
www.uretek.it
GEOTECNICA
DI PRECISIONE
12 GeoAction Uretek® - n°07 PROGETTI SPECIALI anno 2016