Il Tirreno - _Un_altra economia_Per noi è possibile

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IL TIRRENO MARTEDÌ 7 MARZO 2017
VIII
«Un’altra economia? Per noi è possibile»
Cinque appuntamenti con Diocesi e Polo Loppiano sui temi della comunità. Cetoloni: «Dobbiamo ricostruire le relazioni»
di Enrico Pizzi
◗ GROSSETO
obiettivo esportazione
E se l’economia fosse qualcosa
di diverso da quello che si ritiene normale che sia? Se non fosse solo profitto, da perseguire
a ogni costo? Si parlerà di economia di comunione, a Grosseto, nella seconda edizione
della scuola “Economia e comunità”, promossa dalla Caritas diocesana di Grosseto e dal
Polo Lionello Bonfatti, di Loppiano, che sperimenta già, sul
campo l'economia di comunione, con imprese - una ventina a Loppiano, circa duecento in Italia - che hanno scelto
di stare sul mercato cercando
di coniugare, nel fare impresa,
efficienza e solidarietà.
La Diocesi e il centro di Loppiano hanno trovato, come
partner di questa scuola, la
Banca Tema, le cooperative
Uscita di Sicurezza e Solidarietà e Crescita, la fondazione
L’Altracittà e l’agenzia formativa L’Altracittà. La scuola
“Economia e comunità”, che
quest’anno avrà come filo conduttore il tema delle relazioni,
prenderà il via sabato prossimo, con una prima lezione su
“Economia e relazioni per essere comunità” che sarà tenuta da Luigino Bruni, economista e coordinatore del progetto
Economia di comunione, e dal
vescovo di Grosseto Rodolfo
Cetoloni. Una lezione introduttiva che si terrà nell’aula
conferenze della Banca Tema,
a partire dalle 16.
Secondo appuntamento, sabato 29 aprile, nella sede
dell’Altracittà, per il secondo
modulo formativo - “Sviluppo
e povertà: complicazioni relazionali” - con Licia Paglione,
sociologa e docente dell’Istituto universitario Sophia di Loppiano, e Paola Iacovone, progettista sociale di una Onlus,
“Associazione per famiglie
nuove”.
Il terzo modulo, di due giorni, il 19 e il 20 maggio, si terrà
al Polo di Loppiano. Il tema “Il
territorio e la città: (ri)generare spazi di valore” sarà sviluppato da Daniela Ropelato, politologa e docente dell’Istituto
universitario Sophia, da Piero
Isolan, esperto di progetti educativi in ambito ambientale,
da Tiziana Ciampolini, progettista sociale del comitato
S-nodi di Torino, e da Licia Paglione.
Quarto modulo, sabato 1 luglio, all’Altracittà, su “Fiducia
e reciprocità”, con Vittorio
Trasparenza e semplificazione
Parte il Testo unico del vino
nei principali paesi stranieri
di riferimento (Francia, Usa,
Maggiore trasparenza per Germania) di cui almeno un
una migliore commercializ- terzo è griffato “made in Mazazione del prodotto nell’ot- remma”.
tica di una semplificazione
Un’etichetta che incoragamministrativa sempre più gia il migliaio di aziende proindispensabile per l’afferma- duttrici di vino della provinzione delle aziende del setto- cia e li invoglia ad espandersi
re vitivinicolo che mirano oltre confine, a cui va inconall’esportazione.
tro la sinergia recentemente
È quanto prevede il nuovo avviata tra i tre consorzi di viTesto unico sul vino che no della maremma: MorelliColdiretti Grosseto ha illu- no di Scansano, Montecucco
strato nel corso di un incon- e Monteregio ed in questa ditro organizzato dalla stessa rezione va anche la politica
associazione e tenuto nella di Coldiretti che celebra il
sala contrattazioni della Ca- nuovo Testo unico come fonmera di Commercio della te di numerosi benefici alle
Maremma e del Tirreno a cui aziende. «Il Testo Unico - disono intervenuti i vertici as- cono Antonio De Concilio e
sociativi regionali e naziona- Domenico Bosco, direttore
li. Presente anche l’onorevo- Coldiretti Toscana e responle Luca Sani, presidente del- sabile settore vitivinicolo
la CommisColdiretti nasione agricolzionale - con
tura della Cale operaziomera dei Deni di sempliputati.
ficazione fiIl
docuscale ed ammento, apministrativa
provato il 28
previsti gadicembre
rantirà pre2016 ed ensto alle imtrato in vigoprese toscare il 12 genne di settore
naio scorso,
un recupero
rappresenta La presentazione del Testo unico
di circa metà
l’attuale pundelle ore di
to di riferimento dei produt- lavoro e dei costi che fino ad
tori di vino toscani e marem- oggi gravavano per circa 19
mani che ne rappresentano milioni di euro. Il risparmio
una forte incidenza. Il com- sarà successivamente da loparto regionale della resa viti- ro reinvestito in operazioni
vinicola si fa forza infatti su di marketing».
un’estensione vitata di 59 miAltro tassello del nuovo Tela ettari ed una produzione sto unico è il sistema telemamedia annua complessiva di tico per le aziende vitivinico300 milioni di bottiglie ed in le introdotto attraverso il reproporzione si difende bene gistro di dematerializzaziola provincia di Grosseto.
ne: gli imprenditori che pro«Sono 9 mila gli ettari colti- ducono direttamente le varie
vati a vite in Maremma - dice
etichette Doc, Docg ed Igt e
Marco Bruni, presidente di quelli che intervengono nel
Coldiretti Grosseto - e 20 mi- processo tecnico di formalioni di vino prodotto in ve- zione del vino (imbottigliatotro, numeri che giustificano ri e trasformatori) potranno
l’affermazione del settore lo- dichiarare via web ogni mese
cale che guarda all’estero at- tutti i dati relativi alla produtraverso l’esportazione». In zione ed alla commercializToscana, sempre in base an- zazione di prodotti e derivati
nua, si sfiora quota 3,5 milio- (uva, mosto, vino e sottoproni di quintali di uve 900 mi- dotti) vale a dire le loro vendilioni di euro derivante te ed i loro acquisti.
dall’expo dell’ «oro rosso«
Stefano Fabbroni
◗ GROSSETO
Da destra don Enzo Capitani, il vescovo Rodolfo Cetoloni, Francesco Gentili, e Luca Terrosi
Confagricoltura: «Ruralità e qualità
opportunità di sviluppo da sostenere»
«Quanto sta facendo la Regione Toscana sul fronte del rilancio di quello
che una volta era chiamato il distretto rurale potrebbe dare nuovo
vigore all'intero sistema imprenditoriale agricolo maremmano». È più
che positivo il commento del presidente di Confagricoltura Grosseto,
Attilio Tocchi, all’indirizzo dato dalla Giunta della Regione Toscana su
sollecitazione del consigliere Leonardo Marras. «La ruralità, la qualità
delle produzioni agroalimentari e il territorio - aggiunge Tocchi rappresentano per la provincia di Grosseto opportunità uniche di
sviluppo, che vanno pertanto sostenute ed incentivate. Perciò abbiamo
accolto con favore quanto intenderà fare la Giunta regionale Toscana,
mediante l’animazione e il sostegno di un "Contratto di Distretto", da
presentare al ministero , volto a sostenere lo sviluppo delle imprese
agroalimentari e agroindustriali della nostra area». È stato dato
mandato alla Direzione agricoltura e sviluppo rurale di svolgere una
attività di animazione del progetto per la valorizzazione del sistema
produttivo tramite la pubblicazione di un avviso per la raccolta di
manifestazioni di interesse alla partecipazione ad un “Contratto di
distretto per il sistema produttivo della Toscana del sud”.
Pelligra, economista e docente dell'Università di Cagliari.
Infine, a settembre, il quinto
modulo “Madre terra, agricoltura, cibo: verso un capitalismo vegetale”, con Luigino
Bruni ed Elena Granata, urbanista del Politecnico di Milano.
«Abbiamo lanciato questa
esperienza sul territorio - sottolinea il vescovo Rodolfo - lo
scorso anno, mentre la Chiesa
era in pieno anno giubilare
della Misericordia. Fu un seme che gettammo per riaffermare che possiamo, anche in
questo tempo della storia, generare nuovi frutti di misericordia se siamo capaci di rico-
struire relazioni risanate con
gli altri, con le cose, con il denaro stesso».
«Fin dal percorso intrapreso
lo scorso anno - commenta il
direttore di Caritas, don Enzo
Capitani - abbiamo compreso
che un’altra economia è davvero possibile, diversa dal capitalismo, che mette al centro solo il possesso e l’uso del denaro fine a se stesso. La domanda
che ci siamo fatti e che continuiamo a farci è se da questa
crisi sia possibile uscire, non
solo in termini di ripresa economica, ma anche di cambiamenti culturali e relazionali.
Noi crediamo di sì, purché però si abbia la consapevolezza e
la forza di reimpostare la dottrina del profitto per trasformarla in esperienza di redistribuzione delle ricchezze, che
evitino ulteriori sperequazioni».
La scuola è a numero chiuso, accetta fino a 30 iscritti, anche se lo scorso anno, alla fine,
si arrivò a 35. Al momento sono 24, di cui una decina alla
prima esperienza, e c’è ancora
spazio per nuove iscrizioni
che sono raccolte dalla Caritas
diocesana (caritasgrosseto@
caritasgrosseto.org). Il costo
complessivo è di 30 euro.
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(zona Barbanella)