Mentre infuria la battaglia sull`Egam, resta in piedi la questione della

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anno ii- n° 0 giovedì 9 marzo 2017
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Enrico Perretta
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. Di recente,
l’imprenditore
campobassano è riuscito a vincere ancora al Tar, legale Vincenzo Iacovino, per contestare
alcune anomalie in una gara
d’appalto. Una corsa, la sua,
contro gare non legittime.
L’Ardire
Se la piccola impresa
è come Cenerentola
ma senza il lieto
finale
di Giuseppe Saluppo
B
ankitalia ha certificato, per il
Molise, un lieve aumento del
Pil dovuto, soprattutto, alla
Fiat. Ma non dice nulla, o
poco, sulle micro, piccole e medie
imprese, vale a dire il 98 per cento
delle aziende del nostro Molise.
Quelle, cioè, alle quali si impedisce,
di fatto, l’accesso dei benefici di
legge ai piccoli imprenditori. E,
guarda caso, allo stesso accesso al
credito. Così, la piccola impresa è la
Cenerentola del nostro sistema produttivo. Come la famosa protagonista
della fiaba è stata trattata come una
serva inutile dalle sorelle per molto
tempo, salvo scoprire, dopo una bolla
speculativa dell’e-commerce, un declino di molta parte della grande industria e una crisi finanziaria globale,
che in realtà è di gran lunga la ragazza
più bella della famiglia. Tuttavia,
anche quando si pensa a come ripartire, la si dimentica ancora: incentivi e
finanziamenti sono pensati solo per le
sorelle più protette, alcune grandi imprese, il sistema bancario. Ed è quello
che certifica Bankitalia per la regione
Molise. Possiamo, allora, parlare di
lieve ripresa? Si dimentica che il nostro sistema produttivo è molto più articolato di quel che sembri e che c’è
una piccola impresa altamente competitiva, che non è semplice indotto
della grande. Ed è su questo sistema
che bisognerebbe puntare per rilanciare l'asfittica economia regionale.
Al contrario, non solo non si pensa
agli aiuti per aiutare Cenerentola, ma
non si chiede neppure agli imprenditori che la animano cosa vogliano, di
cosa abbiano bisogno. Va tutto bene
Madama La Marchesa. Mentre proprio la maggioranza delle piccole e
medie imprese vuole collaborare maggiormente con fornitori, clienti competitor, associazioni di categoria
perché o si risale insieme o si muore
condannati dalla propria solitudine.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
vimarFa edizioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
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Antonio Battista
Il Tapiro del giorno lo diamo ad
Antonio Battista. E’ stato ‘bacchettato’ dall’ex presidente della
Provincia, De Matteis, perchè
come sindaco non è riuscito a finanziare i lavori di ristrutturazione della palestra e si è preso i
meriti per i soldi che De Matteis
aveva messo in bilancio.
Mentre infuria la battaglia sull’Egam,
resta in piedi la questione
della cessione di risorse idriche
alle altre regioni senza tornaconto
Servizio a pag.2
Territorio
Iorio: “Con l’Egam
tariffe dell’acqua
più salate”
Per il consigliere Michele Iorio, la
nascita dell’Egam aperta ai privati
porterà tariffe più esose.
Regione
Patto per il Molise,
al via i primi interventi
per le infrastrutture
Sono stati Frattura e Nagni a sottolineare i primi interventi previsti con il
Patto per il Molise.
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CAMPOBASSO. Avevamo,
e continuiamo ad avere, fiducia nell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pier
Paolo Nagni di decidersi a
riaprire il confronto con la
Campania, la Puglia e
l’Abruzzo sulla derivazione
dell’acqua molisana nelle rispettive tubature. Fiducia di
vedere finalmente i milioni
di metri cubi d’acqua sorgiva dati altrove, diventare
una posta attiva del bilancio
regionale. Finora l’assessore
è stato assorbito nella difesa
dell’Egam, l’ente di governo
d’ambito, vista la concentricità delle critiche a questa
scelta, peraltro di origine nazionale, da parte di diverse
amministrazioni locali. La
faccenda Egam, essendo imperniata sulla gestione e la distribuzione dell’acqua, alla
fine potrebbe maggiormente
aiutarlo a riaprire il fascicolo
delle convenzioni con la Puglia,
la
Campania
e
l’Abruzzo, per riconsiderare,
in una prospettiva diversa,
quei due milioni di metri
cubi di acqua sorgiva del Molise nelle tubature dei napoletani, dei pugliesi e degli
abruzzesi in contropartita dei
quali non c’è nulla che possa
giustificare il mantenimento
di una condizione da cui il
Molise economicamente non
ricava granché. Lo stato delle
cose può essere considerato
uno sberleffo politico e amministrativo al quale i molisani sono costretti a sottostare
a causa dell’inerzia politica di
chi li amministra oggi, al pari
di chi li ha amministrati ieri.
Sulle perdite d’acqua dalle
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Risorse idriche,
le altre regioni devono
pagare quel che prendono
reti di distribuzioni nei comuni e sulla derivazione da
parte delle regioni contermini
si può scrivere un pesantissimo atto d’accusa contro gli
amministratori locali e regionali e indicarli al pubblico ludibrio per la indifferenza che
pongono al problema. Che
non è di oggi, come abbiamo
fatto cenno, ma si trascina da
decenni, perché da decenni la
stampa più accorta del Molise
batte il tasto delle perdite
dalle reti di distribuzione e
quello ancora più insopportabile di mantenere in vita convenzioni vecchie di decenni
L’intervento
di Michele Iorio
Ancora una volta la prepotenza del governo regionale ha impedito una possibile
convergenza, anche unanime, su una
legge di fondamentale importanza come
quella per l’istituzione dell’Egam e della
gestione del ciclo integrato dell’acqua.
Come centrodestra, insieme ad altri consiglieri compresi alcuni di maggioranza,
abbiamo presentato emendamenti alla
legge per smantellare il sistema burocratico organizzato dalla giunta che trasforma l’Egam in un vero e proprio
carrozzone politico con tanto di presidente, vice presidente, giunta, direttore e
sub ambiti territoriali. Le spese per mantenere questo carrozzone? Ovviamente a
carico delle tasche dei cittadini molisani
con l’Abruzzo, la Campania e
la Puglia in cui è trascritta a
lettere cubitali la dabbenaggine molisana e la furbizia
campana, l’alterigia abruzzese, e la provata necessità
idrica della Puglia. Il tutto a
prezzi stracciati, magari sottoscosto. Scartabellando nella
memoria c’è tornata alla
mente la breve transizione
politica e amministrativa di
Angelo Di Stefano che sul finire degli anni Novanta ha ricoperto la carica di assessore
regionale ai lavori pubblici.
Lo ricordiamo per essersi
reso protagonista di una ini-
ziativa dirompente: indurre le
tre Regioni a
prendere
atto
della necessità di
riaprire il discorso e le carte
che
riguardavano la captazione e l’utilizzo
dell’acqua molisana. Quella iniziativa
ebbe
l’effetto di muovere finanche i
pezzi grossi dei
Palazzi romani
che in cambio
dell’acqua alla
Campania, alla
Puglia e all’Abruzzo, si dissero pronti ad assecondare le
richieste molisane in materia
di viabilità (l’autostrada del
Molise) e il sistema della mobilità in generale. Quell’iniziativa in sostanza sanciva la
cessione di milioni di metri
cubi di acqua sorgiva dal Molise e, contestualmente, la
fondata la richiesta che il Molise ne ricavasse un vantaggio. In effetti fu un scossa
tellurica, la scoperchiatura di
concessioni idriche notevolmente penalizzanti per i molisani. Purtroppo, ancora oggi
gli amministratori di Palazzo
Vitale non si rendono conto
dell’entità del danno che lasciano correre, dell’impoverimento progressivo delle
risorse idriche, della insolenza con cui la questione
viene glissata dalle parti in
causa. Un governo meno imberbe, inesperto e tremebondo, andrebbe lancia in
resta a discutere una revisione
delle concessioni e, se necessario, a paventare, la chiusura
dei rubinetti che forniscono
acqua (gratis o semigratis)
alla Campania, alla Puglia e
all’Abruzzo. L’assessore Di
Stefano è durato poco in
giunta, il tempo necessario
per leggere e rileggere il contratto per l’utilizzo dell’acqua
dell’invaso
d’Occhito
e
quello della derivazione
dell’acqua del Liscione e
tanti altri punti oscuri. Che
chiunque si accorgerebbe andando a leggere e rileggere
quei documenti. Le vicende
politiche hanno fatto sì che la
rivendicazione non fosse portata a termine e chi è venuto
dopo di lui s’è guardato bene
dal riproporla. Ciò nonostante
avevamo e continuiamo ad
avere fiducia nell’assessore
regionale ai Lavori pubblici,
Pier Paolo Nagni.
Con l’Egam tariffe dell’acqua più alte
che pagheranno, attraverso la tariffa, ogni
onere in più che si introduce in questo
pauroso sistema. L’ingordigia di poter gestire posti di potere ripristinando pseudo
Comunità Montane o organismi territoriali di comuni con la possibilità, peraltro
annunciata in consiglio che ha dato esito
poi alla sospensione, di introdurre anche
una indennità, quindi carica remunerata
ai gestori dell’ Egam, contrasta non solo
con il buon senso ma addirittura con il parere espresso dai Comuni che hanno richiesto incarichi gratuiti. In definitiva,
mentre ci stiamo preparando a votare la
parte più sostanziale del provvedimento,
con emendamenti presentati anche da una
parte della maggioranza, nella speranza
di riuscire ad affidare la gestione dell’intero ciclo dell’acqua a Molise Acque tra-
sformata in Società per Azioni con partecipazione maggioritaria dei Comuni, la
Giunta e il presidente Frattura con il resto
del centrosinistra si ostina a strutturare
l’Egam anche in barba alla legittimità del
provvedimento. Infatti, se è vero che il
consiglio ha il potere di individuare l’organo di governo ma non di gestione, è altrettanto vero che è evidentemente
illegittimo legiferare scaricando costi ai
Comuni e ai cittadini senza averne il potere. Questo introduce un altro rebus che
farà naufragare l’intera legge, e la responsabilità ricadrà sulla protervia e sulla
volontà della maggioranza di imporre le
proprie decisioni pur di non rinunciare a
gestire tutto il gestibile senza alcuno scrupolo”.
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Patto per il Molise, via ai
primi interventi. Frattura e
Nagni: partiamo con viabilità, sicurezza del territorio e sistema fognario.
Viabilità ferroviaria, ripristino sicurezza del territorio,
sistema
idrico
fognario e bonifica ambientale: il Patto per il
Molise prende forma con
l’attivazione dei primi
cinque interventi per un
valore complessivo di
oltre 32,75 milioni di
euro. Lo annunciano il
presidente della Regione,
Paolo di Laura Frattura, e
l’assessore
Pierpaolo
Nagni. “Mettiamo in moto
il processo della realizzazione delle opere programmate,
i
cantieri
saranno prossimi”, dichiarano.
A questo scopo, indicati
con delibera di Giunta regionale i soggetti attuatori
degli interventi che rientrano nelle aree tematiche
“Infrastrutture” e “Ambiente e territorio”.
Per la prima, sarà Rfi il
soggetto attuatore dell’elettrificazione
del
primo tronco Roccaravindola-Isernia della linea
Roccaravindola-Campobasso.
“Un intervento
strategico del valore di 15
milioni di euro, atteso dai
nostri pendolari, costretti
ancora oggi a subire pe-
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Il presidente Frattura e l’assessore Nagni sottolineano le decisioni
assunte per viabilità, sicurezza del territorio e sistema fognario
“Patto per il Molise,
i primi interventi”
santi disagi a causa di una
linea ferroviaria vetusta.
Avviamo i lavori per migliorare l’accessibilità e
l’intermodalità nel nostro
territorio così da superare
i problemi di isolamento e
ridare slancio alla mobilità di persone e merci indispensabile
per
lo
sviluppo e il potenziamento del nostro tessuto
produttivo”, commentano
Frattura e Nagni.
Per l’area tematica “Am-
“Battista? Da sindaco non è
riuscito a ristrutturare la palestra di via Milano e da presidente della Provincia si
prende i meriti non suoi.
Complimenti”. Così, in un
post su Facebook dell’ex presidente
della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis. “Complimenti al
presidente Battista che comunica
l’inizio dei lavori della palestra di
via Milano e del polo scolastico di
Larino come se fossero meriti suoi e
della sua amministrazione. Ritengo
che sia un comportamento scorretto
verso chi ha amministrato la provincia prima di lui che ha trovato
sia le risorse e ha fatto anche delle
scelte precise. Tra poco annuncera’
magari anche l’inizio dei lavori del
completamento della palestra dell’IPIA di via San Giovanni frutto
delle nostre scelte e del nostro im-
biente e territorio”, finalizzata a garantire condizioni
di
sostenibilità
ambientale e la messa in
sicurezza del territorio regionale, il Servizio difesa
suolo e opere idrauliche e
marittime della Regione
seguirà gli interventi di
messa in sicurezza dell’alveo del fiume Biferno (15
milioni di euro); il Consorzio industriale Valle
Biferno sarà soggetto attuatore del completamento
funzionale del depuratore
del Nucleo (2 milioni di
euro); il Consorzio industriale Pozzilli-Venafro lo
sarà del completamento
funzionale del depuratore
del Consorzio stesso (500
mila); il Servizio regionale tutela ambientale infine
lavorerà
per
il
completamento di mappatura, censimento e perimetrazione dei siti contenenti
amianto da bonificare
(250 mila euro).
“Diamo il via con tappe
certe a un programma di
interventi che con il Governo Renzi abbiamo costruito
per
garantire
sviluppo e crescita al nostro Molise. Provvederemo a breve all’avvio
degli altri interventi individuati nel corso di incontri e approfondimenti con
tutti i nostri amministratori locali per la puntale
definizione”, concludono
Frattura e Nagni.
“Battista? Non riesce a fare i lavori
ma si prende i meriti altrui”
Rosario De Matteis interviene su alcuni interventi della Provincia
pegno. La palestra di via Milano e
dell’Ipia sono di proprietà’ del comune di Campobasso che non è’
stato in grado negli anni di siste-
mare e la provincia , grazie al nostro impegno, ha provveduto. Grazie sindaco-presidente per la tua
sincerità’ e onestà”.
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Agricoltura da rilanciare
aaL’agricoltura sta risalendo,
seppure lentamente, la scala dei
valori economici e sociali e, seppure con colpevole ritardo, la politica agricola si va orientando a
sostenerla in tutte le sue prerogative e possibilità di sviluppo. Il
Molise è in corrispondenza di una
transizione storica in cui la produzione industriale ha raggiunto
livelli infimi e la disoccupazione
non accenna a scalare.
Provvedimenti quale il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa che va da
Boiano a Venafro, e la programmazione dei Fondi europei del
settennio 2014/2020, non potranno sanare interamente le
crepe e i danni generati dalla crisi
globale e dall’inerzia che ha avvolto la Regione Molise nell’ultimo quinquennio in particolare:
anni tremebondi, incerti, che
hanno determinato l’affossamento della presidenza di centrodestra interpretata da Michele
Iorio, e la presidenza di centrosinistra interpretata da Paolo di
Laura Frattura a panacea di tutti i
mali. L’uno e l’altro governo
hanno carichi specifici di responsabilità che l’assenza di una riflessione moderata e composta ha
maggiormente aggravati. Da una
interpretazione “interventista” di
Iorio nei processi produttivi s’è
passati ad una interpretazione opposta di Frattura, col risultato di
aver mandato in malora la Gam di
La Banca popolare delle province
molisane riceverà a Roma l’ ambito premio “Donato Menichella”.
La cerimonia di assegnazione del
Premio “Donato Menichella” si
svolgerà a Roma, venerdì 17
marzo 2017, alle ore 11,00,
presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro
(CNEL),
Sala
del
Parlamentino, Viale Lubin, 2.
Sarà, quindi, la prestigiosa sede
del CNEL ad ospitare la diciassettesima edizione della manifestazione
promossa
dalla
Fondazione Nuove Proposte Culturali, presieduta dall’avvocato
Elio Michele Greco. Donato Menichella mise al servizio del bene
comune uno straordinario talento
personale. Fu, inter alia, un
grande Governatore della Banca
d’Italia (dal 1948 al 1960). Preservò la stabilità monetaria e la
estese al cambio e agli assetti
bancari. Individuati come obiettivi lo sviluppo e il riequilibrio
territoriale, riuscì a conseguire
brillantemente il primo e ad avviare con decisione il secondo.
Aprirà i lavori l’avvocato Elio
Boiano (salvo ora a riprenderla
per i capelli), la Ittierre e lo Zuccherificio, per restare ai simboli
della decadenza economica regionale. Il ritorno alla terra pertanto non è solo l’espressione di
uno stato di necessità quanto la riscoperta di una realtà che al suo
attivo ha molti aspetti positivi tra
cui, svolgendo un ruolo fondamentale nel preservare l’equilibrio dell’ambiente e nella
conservazione della biodiversità,
“la costituzione e la salvaguardia
di una grande varietà di habitat
seminaturali di grande pregio.”
Visione arcaica, bucolica, di considerare la realtà del mondo agricolo? Un freno alle tecnologie e
alle innovazioni che non prescindono dalla pratica intensiva? Può
darsi, ma certamente una considerazione opportuna per contenere il modo aggressivo di fare
agricoltura, quella che distrugge i
terreni e che, modellata su teorie
di puro sfruttamento, la depauperano e la rendono fragile. In un
territorio geomorfologicamente
delicato come il Molise, e con
estensioni produttive abbastanza
limitate, il danno sarebbe irreversibile. Il ritorno al lavoro della
terra da parte dei giovani va
quindi assecondato con intelligenza, con profondo senso di responsabilità, e con scelte
programmatiche coerenti con la
natura e con l’ambiente locali.
Esige che le attività agricole siano
pertanto rivolte prevalentemente
alla qualità, alla tipicità, alla
esclusività del prodotto (qualora
possibile). Il Piano regionale di
sviluppo rurale solo in parte si
pone questo obiettivo, permanendo il fine ultimo dell’assistenzialismo e del clientelismo, a
danno degli operatori che puntano ad una selezione qualitativa
e innovativa indipendentemente
dai bandi regionali e delle relative
luingaggini.
Per fortuna, al centro delle orga-
nizzazioni di categoria e da parte
di analisti e studiosi di economia
continua un’ampia riflessione sul
punto: un’agricoltura di qualità,
pianificando la corretta gestione
del territorio a difesa del suolo
fertile e attivando sistemi integrati di ricerca scientifica finalizzati
all’introduzione
di
innovazioni nei settori del controllo biologico e integrato delle
avversità delle piante e all’individuazione di tecniche colturali, sistemi di allevamento, specie e
cultivar autoctone che comportino un minore impiego di risorse
naturali e minore dispendio energetico.
Concetti limpidi, coerenti con la
sostenibilità della produzione di
qualità o di nicchia che dir si voglia, di cui dovrebbe cibarsi l’intera organizzazione agricola
molisana e, in modo specifico,
dovrebbero tener conto coloro
che avendo la leva della programmazione e degli interventi,
possono determinarne l’applicazione e il successo.
Volgendo lo sguardo intono, si
accorgerebbero che il Molise ha
più di un motivo per riaprire con
idee nuove e nuove energie il capitolo dello sviluppo agricolo e
della pastorizia, facendo tesoro
delle tecnologie e delle innovazioni appositamente tarate dall’Agenzia regionale per lo
sviluppo agricolo, rurale e della
pesca (Arsarp), le cui competenze, attraverso la divulgazione
di informazioni, notizie e tecniche produttive volte a favorire lo
sviluppo delle singole filiere nel
rispetto delle vocazioni della
zona, annoverano l’assistenza
tecnica ai produttori singoli ed associati allo scopo di sensibilizzarli al cambiamento di mentalità
e di strategia. Argomenti, problemi e soluzioni, senza attendere
oltre, da ascrivere alle forze politiche e agli amministratori che
governeranno la Regione.
Alla Banca Popolare delle Province molisane
l’ambito premio, “Donato Menichella”
Michele Greco, Presidente della
Fondazione Nuove Proposte. Seguiranno gli interventi del dott.
Delio Napoleone, Presidente del
CNEL e dell’avvocato Luigi Iosa,
Segretario Generale del Premio
“Donato Menichella”. Gli antenati del Menichella, appartenenti
all’antica famiglia Iosa, erano
banchieri operanti tra il 1700 e il
1800 nella Provincia di Capitanata, che all’epoca comprendeva
anche il Contado di Molise. Iosa è
parente dell’ex presidente dell’IRI, nonché ex governatore
della Banca d’Italia (i trisavoli
dell’avvocato Luigi Iosa e di Donato Menichella erano fratelli,
Giambattista Iosa e Nicola Iosa,
così come le loro consorti erano
sorelle, originarie di Busso e sorelle di Francesco Marsico, sindaco napoleonico di Campobasso
dal 1811 al 1815). Il premiato
della diciassettesima edizione del
Premio “Donato Menichella” per
gli studi socioeconomici
sarà il professor Gian Ces a r e
Romagnoli,
ordinario di
Politica Economica dell’
Università
degli
Studi
“Roma Tre”.
Il professor
Gian Cesare
Romagnoli terrà la lectio magistralis “Economia e crisi della politica”. La laudatio del premiato
sarà tenuta dal professor Giovanni Ferri, Prorettore Università
LUMSA di Roma. L’esperto in
giurimetria bancaria, dott. Gennaro Baccile, introdurrà e presenterà i premiati delle due sezioni
collegate al convegno, rispettivamente: il dott. Luigi Sansone,
Presidente della Banca Popolare
delle Province Molisane, per la
sezione “LA CULTURA NELLA
POLITIVA MONETARIA E
CREDITIZIA” e il rag. Valentino
Sciotti, Presidente e Amministratore Delegato della Farnese Vini
s.r.l., per la sezione “PREMIO
TESTIMONIANZA
MEDAGLIA DORO DI NUOVE PROPOSTE
PER
IL
MECENATISMO IMPRENDITORIALE. La Banca Popolare
delle Province Molisane ha 2577
soci, con una raccolta di 130 milioni di euro. Ad oggi conta cinque Filiali: Campobasso, Isernia,
Termoli, Pescara e Vasto. La
Banca molisana ha un CET 1 (indice di solidità patrimoniale)
molto elevato, pari a 18,80%. Secondo il quotidiano economico
MILANO FINANZA la Banca
Popolare delle Province Molisane
nella classifica “Banche territoriali per creazioni di valore” si è
piazzata nell’ anno 2014 al 10°
posto, nell’ anno 2015 al 3° posto
e nell’anno 2016 al 2 ° posto.
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9 marzo 2017
Un documento è stato redatto da Sinistra italiana
Le Poste continuano a chiudere
mentre ci sarebbe la necessità di
intervenire. Questo è il pensiero del sindaco di Montefalcone del Sannio, Gigino
D’Angelo, di Sara Ferri e di
Angelo Minotti che costituiscono il comitato provvisorio
di Sinistra Italiana Molise al
riguardo. Una sollecitazione
ragionata e motivata dal rischio che il Governo privatizzi
anche questo settore del servizio pubblico in ossequio a una
non meglio definita e dimostrata necessità di fare cassa
per ridurre il debito pubblico.
Soluzione che, come detto, ha
visto i sindacati di categoria
mobilitarsi a fare scudo ad una
delle poche realtà che operando coi suoi 13 mila sportelli in Italia, chiude i conti in
attivo. L’utile del terzo trimestre 2016 di Poste Italiane è
stato di 807 milioni di euro.
Pertanto, rilevano D’Angelo,
Ferri e Minotti, “non occorre
privatizzare l’azienda per recuperare pochi miliardi di
euro del tutto inutili per coprire il debito pubblico nazionale, nel mentre si potrebbe
incorrere nelle nefasta evoluzione dell’azienda simile a
quella ch’è toccata a Telecom
che da quinto operatore mondiale della telefonia, si è svuotata e indebolita”. Alle macro
ragioni di opportunità, corrispondono una miriade di altre
ragioni di micro opportunità
che investono le piccole comunità italiane. Che si muo-
L’Intervento
di Lucio Pastore
Nonostante il freddo polare ieri
a Campobasso, molti cittadini si
sono presentati al presidio organizzato sotto la Asrem in occasione della mia audizione per il
processo disciplinare intrapreso
per aver pubblicato un articolo
in difesa della sanità pubblica.
Li ringrazio tutti per la loro presenza. Ringrazio il sindacato
Cgil f.p., ed in particolare la segretaria Pastorino Susanna, che
mi è stato accanto e mi ha difeso
in questa occasione, la Fiom che
ha voluto essere presente , come
componente del Forum in difesa
della sanità pubblica di qualità,
l'avvocato Oreste Scurti, da me
scelto, e l'avvocato Marianna
Salemme, designata dal Forum
in difesa della sanità pubblica di
qualità, che mi hanno supportato
Poste, va fermata
la mannaia sugli sportelli
Una serie di precauzioni da mettere in evidenza per evitare la spoliazione
di vaste aree del territorio molisano
vano le istituzioni locali, dunque. In modo compatto, con
singoli atti amministrativi da
inviare al ministero dell’Economia, al ministero dello Sviluppo economico, al ministero
del Lavoro, alla presidenza del
Consiglio dei ministri e ai vertici di Poste Italiane. Conoscendo la pigrizia come uno
dei mali endemici della pub-
blica amministrazione, e determinati a dare un contributo
diretto alla loro iniziativa, i tre
di Sinistra Italiana Molise
hanno redatto una bozza di deliberazione che i comuni, le
Province (fin quando ci saranno) e la Regione possono
adottare (oltre che adattare).
Nella premessa fanno riferimento al piano di razionaliz-
zazione degli Uffici postali
sull’intero territorio nazionale
che prevede 455 sportelli postali da chiudere, i più piccoli,
e la riduzione degli orari di
apertura in 609 uffici. Il Molise sarebbe il primo bersaglio
di questo progetto che mette a
rischio la funzione sociale dei
151 Uffici Postali presenti
anche nei piccoli centri e nelle
zone interne del Molise. Il dispositivo poggia interamente
sulla necessità di bloccare
“Poste Italiane “nel programma di riordino dei servizi
e di taglio degli uffici, in particolare nelle aree montane e
rurali”; nonché sulla attivazione, da parte del Governo, di
“ogni possibile azione in ordine al Servizio Postale universale al fine di garantire in
tutti i Comuni, senza distinzione, un servizio postale di
qualità e funzionale alla comunità”. Cosa possa sortire
una mobilitazione degli enti
locali molisani dinanzi alla determinazione del Governo italiano di privatizzare, di fare
cassa, di fregarsene di garantire alle collettività marginali
e periferiche i servizi essenziali, lo possiamo solo immaginare avendo precedenti
particolarmente eloquenti in
proposito. Ma starsene zitti e
supini aiuta ancora di più l’arroganza. Per cui è sperabile
che i 136 comuni, le due Province e la Regione vorranno
fare gruppo e, si sa, l’unione
fa la forza.
La parte pubblica non può essere
svenduta ai privati
e difeso con professionalità e
vera passione. Ma un grazie
particolare va al Forum in difesa
della sanità pubblica di qualità
che, in assenza totale di forze
politiche di opposizione , svolge
e sopperisce a questo vuoto
dando la voce ad istanze fondamentali dei cittadini. I movimenti nascono e si sviluppano
per sopperire ad una politica assente e rappresentano l'unico
vero baluardo, in questo momento storico, di libertà. Vorrei
ribadire che quello che è successo ieri non è un attacco a
Lucio Pastore ma un attacco alla
libertà di pensiero e di espressione. È un attacco all'articolo
21 della Costituzione Italiana ed
all'articolo 19 della Carta dei
Diritti Universali dell'ONU.
Dopo aver perso il referendum
costituzionale che voleva destrutturare la democrazia, si
cerca di depotenziare la Costituzione disapplicando le sue disposizioni. L'attacco alla libertà
di parola e di pensiero, la distruzione della sanità pubblica come
bene comune, la dismissione dei
beni demaniali, che appartengono a tutto il popolo, per cederli a privati che ne debbono
trarre profitto, la distruzione del
lavoro e dei suoi diritti,sono
tutti tentativi di disapplicare dall'interno la Costituzione .
Altro attacco importante alla volontà popolare espressa con un
referendum, è quello sull'acqua
pubblica. Ora la regione Molise
dovrà decidere a chi affidare la
gestione di questo servizio. Se il
popolo si è espresso non può
che dire che deve essere pubblica la gestione ed adottare lo
stesso modello di Napoli. Ed invece no. Si gioca a trovare spazi
per privatizzare e per disattendere, anche qui, la volontà popolare.
Per quello che mi riguarda continuerò ad esprimere liberamente il mio pensiero rifiutando
qualsiasi forma di censura e di
bavaglio proprio nel rispetto
dell'articolo 21 della Costituzione. Non accetterò alcuna sanzione
per
questo
mio
comportamento e se dovesse essermi comminata , con i miei
avvocati mi rivolgerò alla giustizia ordinaria fino alla Corte
Europea di Strasburgo.
Poiché in gioco è la democrazia
e poiché va avanti la destrutturazione dei servizi sanitari pubblici in tutta Europa, ricordo che
il giorno 7 aprile è la giornata
dedicata alla DIFESA DELLA
SANITÀ
PUBBLICA
IN
TUTTA EUROPA. Organizziamoci per partecipare perché in
assenza della politica, solo i cittadini possono fare da barriera a
questa deriva. Il Forum in difesa
della sanità pubblica di qualità
sarà in prima linea su questa
battaglia.